ITAV20010006A1 - Adattatore refrattivo per vicino con dispositivi di rotazione delle lenti correttive su montature di occhiali. - Google Patents

Description

Descrizione di un’invenzione avente titolo

ADATTATORE REFRATTIVO PER VICINO CON DISPOSITIVI DI ROTAZIONE DELLE LENTI CORRETTIVE SU MONTATURE DI OCCHIALI.

RIASSUNTO

Trattasi di un adattatore rifrattivo atto a correggere i disturbi visivi accomodativi causati dall’esposizione prolungata al videoterminale o ai lavori di minuteria ed a ridurre l’astenopia dovuti ad eccessivi sforzi visivi nell’attività artigianale, industriale e del tempo libero.

Il sistema si compone di lenti correttive con due diverse gradazioni, da adoperare all’ occorrenza, ubicate posteriormente a lenti fisse, aventi la possibilità di ruotare.

La trasmissione del moto avviene per frizione; l’organo motore si compone di un cuscinetto con superficie esterna in materiale plastico in modo da avere un alto coefficiente d’attrito con l’organo mosso.

Il comando è calettato su di un alberino situato all’ interno della montatura nella sede che, all’ occorrenza, è ritenuta più comoda per il tipo stesso di montatura e per l’utente.

Il comando può essere sia di tipo meccanico (trasferimento di potenza con il dito) che elettromeccanico.

Il sistema può essere una vera e propria montatura con relative lenti o un dispositivo da applicare ad una montatura esistente.

DESCRIZIONE

La presente invenzione riguarda un dispositivo atto ad aiutare la funzione visiva e quindi l’occhio durante l’adattamento ovvero nel corso dell’attività lavorativa per vicino dei videoterminalisti in particolare, sottoposti all’ irraggiamento luminoso degli schermi per molte ore nonché la correzione dell’astenopia, dovuta a sforzi visivi, nelle attività artigianali, industriali, e del tempo libero.

Allo stato attuale, dal punto di vista eziologico, numerosi e non tutti identificabili, sono i fattori all’origine dell’ affaticamento visivo che possono essere divisi in ambientali, oculari e sistemici.

Tra quelli ambientali ci sono le carenze dell’illuminazione (insufficiente e mal distribuita) e i difetti del campo di osservazione quali misure dei dettagli (caratteri di stampa molto piccoli, miniature dell’industria elettronica e dell’ artigianato), scarsità del contrasto (come in molti caratteri tipografici moderni), movimenti ritmici e continui (processi industriali a catena, pagine di lettura durante i viaggi).

Inoltre, oltre all’aspetto ambientale per la stanchezza visiva è fondamentale quello oculare con le ametropie non corrette, le eteroforie, i deficit di convergenza e della fusione, aniseiconia e soprattutto, i disturbi accomodativi per cui è fondamentale che l’operatore trovi da solo la lente migliore alla sua situazione lavorativa che è legata alla distanza e in particolare alla sua accomodazione.

Proprio in relazione a quanto detto, nel campo dei computers, dove l’occhiale indicato ha un vasto ambito di applicazione, il discorso dello schermo protettivo diventa carente mentre diventa indispensabile quello dell’occhiale con lenti variabili e applicabili a seconda del soggetto, della distanza, e delle ore di lavoro davanti al computer.

L’adattatore refrattivo permette al videoterminalista una messa a fuoco sempre perfetta aiutando l’occhio nel suo naturale processo accomodativo.

A differenza dell’occhiale tradizionale a lente fissa esso consente più distanze di messa a fuoco e rispetto alle lenti bifocali e progressive presenta una tollerabilità maggiore soprattutto per l’uso del computer.

Per questo tale dispositivo può essere usato come valida alternativa anche alla lente bifocale e progressiva per la correzione della presbiopia.

Inoltre il particolare congegno inserito nella montatura è una valida alternativa per coloro che dopo i quarant’anni, per il sopraggiungere dell’invecchiamento del cristallino (presbiopia), sono costretti all’uso di un occhiale per vicino o per quanti per altre patologie sono costretti all’uso di più di un occhiale.

Per meglio mostrare le particolari carateristiche del dispositivo secondo la presente innovazione, viene ora descritto a puro titolo esemplificativo ma non limitativo un esempio di realizzazione del dispositivo secondo l’innovazione medesima con riferimento all’annesso disegno schematico.

DISEGNI

Le carateristiche tecniche e geometriche dell’ invenzione vengono di seguito detagliate dalle allegate tavole:

tav. nr. 1 :

Nella figura 1 è rappresentato il punto di partenza dello studio, dove:

“2” è la distanza intercorrente tra la cornea “5” dell’operatore ed il videoterminale (ipotizzato da 19”), con “2" = 60 cm

“3” è la distanza tra la cornea e la lente “6”, con 12 mm ≤”3” ≤ 14 mm

tav. nr. 2:

La figura 2 rappresenta l’angolo solido con vertice sulla pupilla “7” e sufficiente a racchiudere lo schermo posto alla distanza “2”, ciò ha determinato il raggio minimo “8” della superficie correttiva. Si vede inoltre, la lente “9” contenente le tre zone rifrattive diverse

tav. nr. 3:

La figura 3 rappresenta la vista frontale della lente “9” con diametro “13”, avente tre superfici rifrattive a gradazioni diversa ed indicate rispettivamente con “10”, “11”, “12” con diametro “14”

tav. nr, 4:

Nella figura 4 è rappresentato il complessivo del sistema in una vista frontale:

“15” è la distanza interpupillare, con 58 mm ≤ “15” ≤ 64 mm

“16” è la distanza pupilla - sella nasale, con 5 mm ≤ ”16”≤ 7 mm “13” è il diametro della lente, avente zone a diversa gradazione, con “13” variabile in finizione delle diverse montature

“14” è il diametro delle superfici con diversa gradazione, con “14” variabile in funzione delle diverse montature

“17” è il diametro dell’organo di comando

tav. nr. 5:

La figura 5 è rappresenta la sezione “A - A” della figura 4, in scala maggiorata:

“18” è lo spessore dell’organo di comando, con “18” ≡ 2 mm

“19” è lo spessore del gruppo lenti correttive, con “19” ≡ 2 mm “20” è lo spessore totale lenti - gruppo lenti correttive, con “20” ≡ 4 mm “21” è l’alberino su cui viene calettato l’organo motore “22”

Con riferimento alle tavole allegate, la montatura “1”, munita di lenti fisse anteriori “23”, è caratterizzata da una movimentazione meccanica del tipo rotante.

Attraverso una leggera pressione e successivo trascinamento, si pone in rotazione l’organo motore“22”, calettato sull’alberino “21”. Il tutto è posizionato in un incasso praticato opportunamente nella montatura” 1”.

L’organo motore suddetto, a sua volta, trasferisce per frizione il moto alla lente correttiva “9”, incassata nella zona posteriore delle lenti fisse “23”.

Facendo compiere una determinata rotazione all’organo motore “22”, questa sarà trasferita alla lente correttiva “9” in una misura che è dipendente dal rapporto di trasmissione esistente fra i menzionati organo motore “22” e organo mosso “9”.

Conseguenza di tale principio di funzionamento, è una modifica delle condizioni dello status visivo.

E’ evidente agli esperti del ramo che grazie al dispositivo per frizione, la messa a fuoco per vicino e per lontano diventa pratica, comoda, facile da realizzarsi presentando inoltre un basso impatto estetico.

Oltre a questa forma di realizzazione descritta si intendono comprese nell’ambito del trovato tutte le possibili varianti.

Il secondo esempio di realizzazione, prevede, al fine di raggiungere il medesimo scopo ,un meccanismo correttivo di semplice applicazione e fabbricazione: la lente correttiva di dimensioni leggermente maggiori di quelle della montatura aU’intemo della quale viene allocata .Poiché sulla parte superiore ed inferiore della montatura sono create delle asole attraverso le quali fuoriescono le porzioni di lente correttiva, è possibile ruotare direttamente la lente stessa posizionando uno dei tre settori circolari di diversa gradazione in corrispondenza dell’asse pupillare. Le asole in oggetto hanno inoltre la funzione di guida per la lente correttiva menzionata.

Infine, per ciò che riguarda la lente fissa “26”, essa viene posta, a mezzo di piccole viti, sulla parte anteriore della montatura.

Le caratteristiche tecniche e geometriche dell’invenzione vengono di seguito dettagliate dalle tavole allegate:

Tav. nr 6

Nella figura 6 è schematizzata una vista frontale con relativa sezione. “24” è la lente correttiva allocata nella motatura

“25” sono le dimensioni di ingombro verticale dell montatura, sarà “24” >”25

Claims (4)

1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo per scorrimento rotante di lenti correttive dei difetti di rifrazione per vicino e di riduzione dell’astenopia dovuta ad eccessivi sforzi visivi dei videoterminalisti, delle attività industriali, artigianali e del tempo libero comprendente lenti fisse anteriori 23 e lenti correttive 9 con tre zone refrattive diverse 10, 11, 12 orientabili da movimentazione meccanica ed elettromeccanica all’interno della montatura 1 all’atto del variare dello status visivo soggettivo del lavoratore esposto aH’irraggiamento luminoso del videoterminale.
2. 2. Dispositivo come in 1 realizzato su montatura meccanica 1 comprendente lenti fisse anteriori 23, un organo motore 22, calettato sull’albero 21 , opportunamente posizionato ad incasso sulla montatura 1, atto a trasferire per frizione il moto alle lenti correttive 9 con tre zone riff attive diverse 10, 11, 12, incassate nella zona posteriore delle lenti fisse anteriori 23.
3. 3. Dispositivo secondo le rivendicazioni 1 e 2 caratterizzato dal fatto che in seguito alla pressione sull’organo motore 22, calettato sull’albero 21, il suddetto , trasferendo per frizione il moto delle lenti correttive 9 con tre zone riffattive diverse 10, 11, 12, incassate nella zona posteriore delle lenti fisse 23, produrrà una modifica delle condizioni dello status visivo in virtù della quantità di moto che l’organo motore 22 trasferisce alle lenti correttive 9 con tre zone rifrattive diverse 10, 11, 12.
4. 4. Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che in seguito alla pressione comandata sull’organo motore 22, calettato sull’albero 21, il trasferimento per frizione del moto Dispositivo per scorrimento rotante di lenti correttive dei difetti di rifrazione per vicino e di riduzione dell’astenopia dovuta ad eccessivi sforzi visivi dei videoterminalisti, delle attività industriali, artigianali e del tempo libero comprendente lenti fisse anteriori 26 e lenti correttive 24 con tre settori circolari a diverso grado di retrazione orientabili in modo diretto, ruotando la lente “24” stessa, posta all’ interno dlla montatura “25”.