ITAN970001A1 - Tavolo componibile modulare corredato di piana e cassettoni rotanti - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

a corredo di una domanda di breveto per invenzione industriale avente per titolo:

“TAVOLO COMPONIBILE MODULARE CORREDATO DI PIANA E CASSETTONI ROTANTI”.

TESTO DELLA DESCRIZIONE

La presente domanda di breveto per invenzione industriale ha per oggeto un particolare tavolo costituito da una piana e da una sotostante coppia di cassetoni rotanti; si trata di un mobile di tipo modulare componibile che, ferma restando l’impostazione struturale fondamentale, è possibile realizzare in numerose versioni alternative.

Va precisato peraltro che il tavolo in parola, pur essendo idoneo a qualsiasi tipo di impiego anche in ambito domestico, appare particolarmente adato ad essere utilizzato all’interno di negozi o altri punti di vendita; ciò in quanto i suoi cassetoni possono essere attrezzati con cassettiere o ante in legno - in tal modo possono contenere, senza mostrarli, i prodoti destinati alla vendita - ma possono essere altresì mantenuti “a giorno” o magari attrezzati con ante a vetri, sì da assolvere alla funzione di veri e propri espositori della stessa merce.

Certamente nella tecnica anteriore non mancano esemplari di tavoli corredati al di sotto della piana di cassettiere o cassettoni; pur tuttavia nessuno di tali modelli anteriori adotta la logica costruttiva del tavolo secondo il trovato, né può vantare i medesimi vantaggi di ordine funzionale, estetico ed economico.

In effetti il tavolo in questione si propone come un’assoluta ed interessante novità nell’ambito di un settore nel quale la tecnologia e le forme esteriori sono da molto tempo assolutamente standardizzate.

Esso si avvale di tre componenti fondamentali - vale a dire una piana e due sottostanti cassettoni montati su ruote piroettanti -che sono collegati assieme attraverso un’asta montante che costituisce anche il perno rispetto al quale sono possibili le rotazioni indipendenti dei tre anzidetti componenti.

In particolare detta asta è infilata, con possibilità di libera rotazione, entro una serie di particolari staffe aggettanti dai fianchi contrapposti dei due anzidetti cassettoni; alla sommità di tale asta è infilato rigidamente un manicotto che sostiene una particolare mensola ad “L” al di sopra della quale deve essere avvitata la piana del tavolo.

Ebbene proprio la capacità di libera rotazione attribuita all’asta montante rispetto alle staffe che la ospitano costituisce l’accorgimento che consente alla piana sovrastante ed agli stessi sotostanti cassetoni di ruotare in maniera del tuto indipendente l’una dagli altri.

Più precisamente la piana può ruotare senza che ciò comporti il minimo spostamento dei due sotostanti cassetoni; allo stesso modo la rotazione di uno degli stessi cassetoni può avvenire, sfrutando le apposite rotelle piroetanti, senza che ciò debba necessariamente comportare lo spostamento dell’altro cassetone o della piana sovrastante.

Da questa prima, pur sommaria descrizione, è comunque facile comprendere il grande pregio del tavolo secondo il trovato.

Esso infati, oltre ad avere un aspeto ed un funzionamento particolarmente originali ed accativanti, vanta una grandissima funzionalità, soprattuto se se ne ipotizzi l’impiego all’interno di un negozio.

In quest’ultimo caso la libera rotazione dei componenti del tavolo consente sempre di disporre la piana ed i sotostanti cassetoni nella posizione più vantaggiosa per le esigenze tanto dell’eventuale clientela quanto dello stesso personale addeto alla vendita, sia in funzione dell’esibizione della merce al di sopra della piana che dell’eventuale prelievo dai sottostanti cassetoni.

Resta inteso peraltro che - senza modificare la struttura generale del tavolo in parola - la forma della piana e dei sotostanti cassetoni possono essere stabili caso per caso, al fine di adatare lo stesso manufatto a qualsiasi particolare esigenza di ordine funzionale ed estetico.

Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non certo limitativo, in cui:

• la figura 1 è una vista frontale del tavolo secondo il trovato; • la figura 2 è la sezione di figura 1 con il piano -ΙΙ;

• la figura 3 mostra con una rappresentazione assonometrica l’asta impiegata nel tavolo medesimo infilata entro due delle staffe che aggettano dai cassettoni.

Con particolare riferimento alle figure 1 e 2 il manufatto in parola si compone di una piana (1) e di due cassettoni, entrambi montati su ruotine piroettanti (2), di cui quello mostrato sulla sinistra (3) reca minore larghezza di quello (4) mostrato sulla destra.

I cassettoni (3 e 4) mostrati in dette figure sono del tipo “a giorno” e sono attrezzati internamente con delle griglie che consentono la formazione di tante caselle, in pratica una serie di identici vani ad asse orizzontale; resta inteso tuttavia che essi potrebbero essere chiusi con ante trasparenti o meno, così come essere attrezzati con cassettiere.

Allo stesso modo va precisato che - in alternativa alla scelta di figura 1 - gli anzidetti cassettoni possono essere previsti secondo qualsiasi ulteriore combinazione; nel senso che si potrebbe prevedere un tavolo che adotti due cassettoni identici (magari entrambi di minore larghezza oppure entrambi di larghezza maggiore), così come un tavolo che adotti sulla destra il cassettone dì minore larghezza e sulla sinistra quello di larghezza maggiore.

In ogni caso i tre componenti del tavolo in parola sono collegati, con possibilità di indipendente rotazione, tramite un’unica asta montante (5) avente sezione circolare.

AH’estremità superiore di tale asta è fissato rigidamente un manicotto (6) alla cui sommità sono fissati due bracci orizzontali (6a), disposti a 90°, da attestare ed avvitare contro la faccia inferiore della piana (1).

La stessa asta (5) è infilata e contenuta, con possibilità di libera rotazione, entro una serie di particolari staffe (7 e 8), fissate sulle fiancate degli anzidetti cassettoni (3 e 4), le quali -allorquando il tavolo sia interamente assemblato, come illustrato in figura 1 - si dispongono su posizioni regolarmente alternate.

In particolare ciascuna delle staffe (7) fissate sul fianco del cassettone (3) che in figura 1 occupa la posizione di sinistra è costituita da una piastra metallica sagomata a forma di una “V” con ali fortemente divaricate, disposta di taglio e con la faccia concava rivolta verso il cassettone medesimo (3); detta staffa (7) reca alle estremità due orecchiole piatte (7a) ripiegate Luna verso l’altra, atte ad attestarsi e ad essere avvitate contro la fiancata di detto mobile, grazie alla presenza di opportuni fori.

In corrispondenza della faccia concava di tale staffa (7), a circa tre-quarti della sua lunghezza ed in corrispondenza del vertice della “V”, è saldato eccentricamente un manicotto ad asse verticale (7b) entro cui può infilarsi esattamente e ruotare l’anzidetta asta montante (5).

Sul fronte di questa staffa (7), verso le sue estremità, sono altresì previsti dei fori (7c) esattamente allineati con i fori realizzati sulle anzidette orecchiole (7a); questi fori (7c) sono previsti per consentire Γ avvitamento delle viti infilate attraverso i fori delle orecchiole medesime (7a).

Ciascuna delle staffe (8) fissate sul fianco del cassettone di destra (4) è invece costituita da una vera e propria mensola attestata ed avvitata al mobile tramite una propria spondina longitudinale (8a) ripiegata verso l’alto di 90° che reca alcuni fori per il passaggio delle viti di fissaggio; resta inteso peraltro che in alternativa detta spondina potrebbe essere ripiegata verso il basso, sempre di 90°.

La parte a sbalzo di tale staffa (8) presenta un particolare bordo frontale a forma di “V” con ali molto divaricate.

A circa tre quarti della lunghezza di tale staffa (8) ed in corrispondenza del vertice dell’ anzidetto bordo a “V” è prevista -in posizione appena più interna - l’applicazione di una boccola (8b) ad asse verticale che attraversa la parte a sbalzo della medesima staffa (8); si tratta di una boccola (8b) idonea ad accogliere esattamente l’anzidetta asta montante (5).

Da parte sua quest’ultima asta montante (5) viene fissata stabilmente tra i due cassettoni (3 e 4) sfruttando un piccolo piattello (9) che si attesta al di sotto dell’ultima staffa (8) e che può essere fissata stabilmente tramite una vite (10) che all’uopo attraversa, dal basso verso l’alto, un foro passante (9a) realizzato al centro di tale piattello (9) e che s’impegna entro una sede cilindrica filettata, allineata con detto foro (9a), prevista all’ estremità inferiore dell’asta montante (5).

Con particolare riferimento alla figura 2 si può notare come la posizione in cui su quest’ ultima staffa (8) è realizzato il foro ad asse verticale corrisponda esattamente alla posizione in cui sull’anzidetta staffa a “C” (7) è montato il manicotto ad asse verticale (7b); evidentemente tale previsione consente di infilare contemporaneamente l’asta montante (5) entro tutte le staffe (7 e 8) dei due cassettoni (3 e 4), di modo che la faccia anteriore e posteriore di questi ultimi siano perfettamente allineate, per lo meno fino a quando questi siano mantenuti nell’assetto di figura 1.

A tale riguardo è altresì interessante segnalare come nelle due staffe (7 e 8) il foro per rinserimento dell’asta (5) è previsto nel punto di massima larghezza, una larghezza che, peraltro, è identica per entrambi i tipi di staffe (7 e 8); grazie a tale accorgimento l’asta montante (5) occupa una posizione esattamente equidistante tra il cassettone di sinistra (3) e quello di destra (4). Vedasi in proposito la vista dall’alto di figura 2.

Dalla figura 1 si può notare invece come la parte a sbalzo delle staffe (8) del cassettone di destra (4) sia esattamente frapposta tra due delle staffe a “V” (7) del cassettone di sinistra (3)·

In ogni caso, come anticipato, il particolare collegamento realizzato tra i tre componenti del tavolo in questione consente di ruotare di 360° la piana (1) senza variare minimamente la posizione dei cassettoni (3 e 4); ma consente altresì di ruotare uno o entrambi i medesimi cassettoni (3 e 4) ugualmente senza spostare la piana (1).

Tuttavia la possibilità di rotazione di tali cassettoni (3 e 4) rispetto all’asta montante (5) risulta molto meno estesa; in effetti ciascun cassettone può ruotare per un breve angolo, in pratica solamente fino a quando lo spigolo posteriore o quello anteriore della sua fiancata non arrivino ad interferire con i corrispondenti spigoli della fiancata del cassettone contrapposto.

Claims (3)

1. RIVENDICAZIONI 1) Tavolo componibile modulare, caraterizzato per il fato di essere costituito da una piana (1) e da due cassetoni (3 e 4) uniti assieme tramite un’asta montante (5), fungente anche da perno per le rotazioni indipendenti dei tre medesimi componenti; essendo previsto che l’asta (5) sostenga la piana (1) grazie ad una mensola ad “L” (6a) saldata ad un manicoto (6) fissato alla propria sommità e che la stessa asta (5) sia infilata, con possibilità di libera rotazione, entro una serie alternata di staffe (7 e/o 8), fissate rispettivamente sui fianchi contrapposti dei due cassetoni (3 e 4), le quali recano in pianta un profilo a forma di “V” al vertice del quale è previsto il foro ad asse verticale ato ad essere attraversato dalla medesima asta (5); essendo previsto infine che l’estremità inferiore di deta asta (5) rechi centralmente una sede filetata ad asse verticale entro cui si impegna una vite di fissaggio (10) che attraversa pure, dal basso verso l’alto, il foro centrale (9a) di un piatello (9) applicato sulla faccia inferiore dell’ultima staffa della serie, nonché lo stesso foro della medesima staffa.
2. 2) Tavolo componibile modulare, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fato che ognuna delle staffe (7) è costituita da una piastra metallica disposta di taglio e sagomata a forma di “V” con ali fortemente divaricate, dotata alle estremità di due orecchiole piate forate (7a), l’una rivolta verso l’alta, e, in corrispondenza del vertice, di un manicoto ad asse verticale (7b) applicato sulla faccia concava della medesima staffa (7).
3. 3) Tavolo componibile modulare, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che ognuna delle staffe (8) è costituita da una mensola che presenta un bordo frontale, sagomato a forma di “V” con ali fortemente divaricate, attraversato in corrispondenza del vertice da una boccola ad asse verticale (8b) atta ad essere attraversata dall’asta montante (5); essendo previsto che tale staffa (8) rechi posteriormente una spondina longitudinale (8a) ripiegata di 90° e dotata di fori per Γ inserimento di viti di fissaggio.