ITAN20130107U1 - Attrezzatura per intervento chirurgico al tunnel carpale. - Google Patents

Attrezzatura per intervento chirurgico al tunnel carpale. Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di breveto per modello di utilità avente per titolo:
“ATTREZZATURA PER INTERVENTO CHIRURGICO AL TUNNEL CARPALE”.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un’attrezzatura per intervento chirurgico al tunnel carpale.
La sindrome del tunnel carpale è una patologia molto frequente, soprattutto nelle donne, che consiste nella sofferenza del nervo mediano del polso che viene compresso dal legamento trasverso del carpo. Tale sindrome presenta i seguenti sintomi:
- parestesie, soprattutto notturne, alla mano interessata; - dolore alla mano, all’avambraccio e, in alcuni casi, anche al braccio;
- diminuzione di sensibilità tattile e dolorifica alle prime tre dita della mano.
La risoluzione della sindrome del tunnel carpale è soprattutto di tipo chirurgico. L’intervento chirurgico consiste nella sezione del legamento trasverso del carpo con lo scopo di liberare il nervo mediano compresso.
Tale tipo di intervento chirurgico può essere effettuato “a cielo aperto” mediante sezionamento e ripiegatura dell’epidermide in modo da scoprire e rendere visibile il legamento trasverso del carpo che poi viene reciso mediante bisturi o forbici. Appare evidente, che tale intervento a cielo aperto è discretamente invasivo e comporta tempi lunghi di cicatrizzazione della ferita.
Tali inconvenienti della tecnica a cielo aperto sono risolti, almeno in parte, dalla tecnica endoscopia. Attualmente sono note due tecniche endoscopiche: biportale e monoportale.
La tecnica endoscopica biportale, prevede di eseguire nella mano due fori di accesso: un foro prossimale in corrispondenza del polso e un foro distale in corrispondenza del palmo della mano. Nel foro prossimale, si inserisce la guaina rigida dell’ endoscopio che termina con un obiettivo, affinché il chirurgo possa vedere l’intervento. Nel foro distale si inserisce un gruppo lama che raggiunge il legamento trasverso del carpo per tagliarlo. Tramite l' endoscopio, il chirurgo può seguire il movimento del gruppo lama. Quando la punta del gruppo lama arriva in corrispondenza del legamento da tagliare, il chirurgo aziona un gruppo lama, che provoca il taglio del legamento. Appare evidente che anche questa tecnica risulta essere discretamente invasiva, a causa dei due fori di accesso da praticare nella mano del paziente.
La tecnica endoscopica monoportale, invece prevede di eseguire nella mano un solo foro di accesso, in cui viene inserito il gruppo lama. Sicuramente la tecnica monoporatle è meno invasiva della tecnica biportale; tuttavia la tecnica monoportale presenta diversi inconvenienti.
Con la tecnica monoportale è necessario effettuare, mediante un taglio chirurgico, un foro di accesso molto grande, circa 10-12 mm di diametro, per consentire il passaggio del gruppo lama. Il gruppo lama ha dimensioni considerevoli, un diametro di circa 6-7 mm. Una volta che il gruppo lama è inserito nel sito operatorio, il gruppo lama ha poche possibilità di aggiustamento, poiché un movimento di aggiustamento del gruppo lama provocherebbe ulteriori lacerazioni del tessuto del paziente.
Inoltre tale tipo di gruppo lama prevede un grilletto che deve essere premuto dal chirurgo per azionare a scatto la lama che taglia il legamento del carpo. Tale tipo di operazione complica ulteriormente l' intervento chirurgico.
Scopo della presente invenzione è quello di ovviare agli inconvenienti della tecnica nota, fornendo un’attrezzatura che sia in grado di effettuare un intervento chirurgico al tunnel carpale meno invasivo possibile.
Altro scopo della presente invenzione è di fornire una tale attrezzatura per intervento chirurgico al tunnel carpale che sia efficiente, pratica, versatile, affidabile e di semplice utilizzo per il chirurgo.
Questi scopi sono raggiunti in accordo all'invenzione con le caratteristiche elencate nell'annessa rivendicazione indipendente 1.
Realizzazioni vantaggiose appaiono dalle rivendicazioni dipendenti.
L’attrezzatura per intervento chirurgico al tunnel carpale comprende:
- un microendoscopio provvisto di una guaina rigida che termina con un obiettivo, e
- un gruppo lama provvisto di un elemento tagliente atto a tagliare il legamento carpale.
Secondo l' invenzione, tale attrezzatura comprende inoltre: - un introduttore che comprende una guida tubolare avente un canale di guida, e
- un mandrino che comprende uno stelo cilindrico atto ad essere inserito nel canale di guida dell’introduttore e detto mandrino comprendendo un’estremità appuntita destinata a sporgere da un’estremità della guida tubolare dell’introduttore.
Il gruppo lama comprende uno stelo tubolare internamente cavo, provvisto di un canale atto a ricevere detta guaina rigida dell’ endoscopio. Lo stelo tubolare del gruppo lama comprende una prima estremità che prevede un foro comunicante con detto canale dello stelo del gruppo lama, in modo che l' obiettivo dell’ endoscopio possa uscire da detto foro. L’elemento
tagliente del gruppo lama è rigidamente fissato a detta prima estremità dello stelo del gruppo lama, al di sopra di detto foro del gruppo lama.
Appaiono evidenti i vantaggi dell 'attrezzatura secondo l’invenzione. Infatti con tale attrezzatura si riesce ad effettuare un intervento chirurgico al tunnel carpale in endoscopia monoportale con minore invasività rispetto alla tecnica nota. Infatti vantaggiosamente il diametro esterno della guida dell’introduttore è inferiore a 7 mm e si riesce a fare una piccolo taglio chirurgico di circa 5-6 mm sulla cute del paziente per l’inserimento dell’introduttore.
Inoltre, vantaggiosamente, la differenza tra il diametro interno della guida dell’introduttore e il diametro esterno dello stelo del gruppo lama è maggiore di 1 mm, in modo che lo stelo del gruppo lama possa muoversi con adeguata tolleranza entro il canale della guida dell’introduttore, consentendo un adeguato aggiustamento della punta tagliente del gruppo lama.
Inoltre l’adeguata conformazione della punta tagliente del gruppo lama consente di tagliare il tendine, semplicemente mediante una retrazione manuale del gruppo lama guidato dalla guida dell’introduttore, senza prevedere grilletti che azionano complicati meccanismi a scatto per movimentare la lama di taglio.
Ulteriori caratteristiche dell'invenzione appariranno più chiare dalla descrizione dettagliata che segue, riferita ad una sua forma di realizzazione puramente esemplificativa e quindi non limitativa illustrata nei disegni annessi, in cui:
la Fig. 1 è una vista in prospettiva, illustrante in esploso i vari elementi dell’ attrezzatura secondo l' invenzione;
la Fig. 2 è una vista in sezione assiale di un introduttore facente parte dell’ attrezzatura di Fig. 1;
la Fig. 3 è una vista in sezione assiale di un gruppo lama facente parte dell’attrezzatura di Fig. 1;
la Fig. 4 è una vista in prospettiva ingrandita della punta del gruppo lama di Fig. 3;
la Fig. 5 è una vista in prospettiva il lustrante un mandrino assemblato nell’ introduttore dell’attrezzatura di Fig. 1; e
la Fig. 6 è una vista in prospettiva il lustrante il gruppo lama assemblato nell’ introduttore e la guaina rigida di un microendoscopio assemblata nel gruppo lama dell’attrezzatura di Fig. 1.
Con l’ausilio delle figure viene descritta l’attrezzatura secondo l’invenzione, indicata complessivamente con il numero di riferimento (1).
Per ora con riferimento a Fig. 1, l’attrezzatura (1) comprende un mandrino (2), un introduttore (3), un gruppo lama (4) e un micro-endoscopio (5).
Il mandrino (2) comprende uno stelo cilindrico (20) avente un’estremità appuntita (21), di forma conica, atta a penetrare nel tessuto del paziente in modo da creare un passaggio verso il legamento del carpo da recidere.
Il mandrino (2) comprende un’impugnatura (22) disposta all’ estremità dello stelo opposta rispetto all’ estremità appuntita (21). L’impugnatura (22) ha la forma di una piastra sostanzialmente ellittica. L’asse dello stelo (20) del mandrino è ortogonale rispetto all’impugnatura (22). L’impugnatura (22) ha dimensioni adatte per poter essere impugnata da una mano del chirurgo, in modo che lo stelo (20) si trovi tra il dito indice e il dito medio.
L’introduttore (3) comprende una guida tubolare (30), di forma sostanzialmente semicilindrica, in modo da generare un canale di guida (31). Vantaggiosamente il diametro esterno della guida (30) è 5 mm. Invece il diametro interno della guida (30) è 4 mm.
Il diametro esterno dello stelo (20) del mandrino è leggermente inferiore rispetto al diametro interno della guida (30), in modo che lo stelo (20) del mandrino possa scorre nel canale (31) della guida (3) con la minore tolleranza possibile.
Ad un’estremità della guida (30) è montata un’impugnatura (32) avente la forma di una piastra sostanzialmente ellittica, con spessore leggermente maggiore rispetto allo spessore dell’impugnatura (22) del mandrino.
Un’asta (33) sporge da un bordo dell’impugnatura (32) dell’introduttore. L’asta (33) è ortogonale e radiale rispetto all’asse della guida (30). L’asta (33) è utilizzata dal chirurgo per manovrare l' introduttore (3) ed in particolare per ruotare l’introduttore (3) attorno all’asse della guida (30).
Con riferimento a Fig. 2, l’impugnatura (32) dell’introduttore comprende un foro passante (34) che comunica con il canale (31) della guida per consentire l’inserimento dello stelo (20) del mandrino. Vantaggiosamente, il foro (34) è rastremato con diametro decrescente andando dall’esterno verso la guida (30), in modo da fungere da invito, per l’introduzione dello stelo (20) del mandrino.
Con riferimento a Fig. 5, la lunghezza dello stelo (20) del mandrino e la lunghezza della guida (30) dell’ introduttore sono selezionati in modo tale che, quando lo stelo del mandrino è inserito nella guida dell’introduttore, l' impugnatura (22) del mandrino va in battuta contro l’impugnatura (32) dell’introduttore e l' estremità appuntita (21) dello stelo del mandrino sporge rispetto all’ estremità libera della guida (30) dell’introduttore.
Tornando a Fig. 1, il gruppo lama (4) comprende uno stelo tubolare (40), internamente cavo, in modo da generare un canale cilindrico (41) (vedere Fig. 3). Il diametro esterno dello stelo (40) del gruppo lama è più piccolo rispetto al diametro interno della guida (30) dell’ introduttore. In questo modo, quando lo stelo (40) del gruppo lama è inserito nel canale (31) dell’introduttore riamane un’adeguata tolleranza tra lo stelo del gruppo lama e la guida dell 'introdutore, che consente opportuni aggiustamenti e movimentazioni dello stelo del gruppo lama, senza interferire con i tessuti del paziente. Vantaggiosamente, il diametro esterno dello stelo (40) del gruppo lama è 3 mm. In questo modo è garantita una tolleranza di 2 mm tra lo stelo del gruppo lama e la guida dell’introduttore.
Lo stelo (40) del gruppo lama comprende una prima estremità (41) e una seconda estremità (46).
Con particolare riferimento a Fig. 4, la prima estremità (42) del gruppo lama comprende una punta tagliente (43) adata a tagliare un legamento, quale il legamento trasverso carpale.
Inoltre, la prima estremità (42) del gruppo lama ha un bordo tagliato di forma ellittica (44) che definisce un foro ellittico (45) comunicante con il canale cilindrico (41) all’interno dello stelo.
La punta tagliente (43) sporge esternamente dal bordo (44) del foro (45) e ha una lama di taglio (43 a) rivolta verso il foro (45).
Nella seconda estremità (46) dello stelo del gruppo lama è previsto un codolo (47) che funge da attacco per il microendoscopio (5).
Con riferimento a Fig. 3, il codolo (47) presenta un foro passante assiale (48) comunicante con il canale (41) dello stelo del gruppo lama. Il codolo (47) ha una forma troncoconica.
Il gruppo lama comprende due alette (49) disposte sullo stelo (40) a guisa di ali di farfalle, per consentire la manovra del gruppo lama. Le alette (49) sono più vicine alla seconda estremità (46) dello stelo.
Tornando a Fig. 1, il microendoscopio (5) è di per sé noto, quindi non verrà spiegato in grande dettaglio. Il microendoscopio (5) comprende una guaina rigida (50) che termina con un dispositivo ottico (obbiettivo) (51) sporgente dall’estremità libera della guaina rigida (50). L’obiettivo (51) è in grado di riprodurre l’oggetto di fronte ad esso. L’illuminazione della zona in esame viene ottenuta mediante l’impiego di un fascio di fibre ottiche, poste all’ interno della guaina rigida (50) parallelamente all’asse del sistema ottico e con l’utilizzo di una sorgente luminosa di notevole intensità.
Il diametro esterno della guaina rigida (50) dell’ endoscopio è inferiore rispetto al diametro interno dello stelo del gruppo lama, in modo che la guaina rigida dell’ endoscopio possa essere inserita agevolmente nel canale (41) del gruppo lama. Il diametro esterno della guaina rigida (50) del microendoscopio può variare da 0,7 a 1,3 mm.
L’altra estremità della guaina rigida (50) dell’ endoscopio è collegata a un corpo (52) provvisto di un attacco (57) atto ad accoppiarsi con il codolo (47) del gruppo lama.
Al corpo (52) dell’ endoscopio è collegato un oculare (53). L’immagine ripresa dall’obiettivo (51) viene trasmessa all’oculare (53), mediante un opportuno sistema ottico posto all’ interno della guaina rigida (40).
Un codolo (56) sporge radialmente dal corpo (52) dell’ endoscopio per fungere da connessione a guide di luce o fibre ottiche.
Con Riferimento a Fig. 6, quando la guaina rigida (50) dell’ endoscopio è inserita nel canale (41) del gruppo lama e l’attacco (57) dell’ endoscopio è accoppiato al codolo (47) del gruppo lama, l’obiettivo (51) dell’ endoscopio esce dal foro (45) del gruppo lama consentendo di visualizzare la zona introno alla punta tagliente (43) del gruppo lama. Similmente il fascio di fibre ottiche trasporta la luce che illumina la zona introno alla punta tagliente (43) del gruppo lama.
In seguito viene descritto intervento chirurgico al tunnel carpale, con l’attrezzatura (1) secondo Γ invenzione.
In anestesia locale viene effettuato un piccolo taglio chirurgico, (circa 5-6 mm di diametro) sulla faccia volare dell’avambraccio, quasi in corrispondenza dell’attacco della mano. Il gruppo introduttore (3) e mandrino (2) assemblati, come mostrato in Fig. 5, viene inserito nel taglio chirurgico in modo da posizionare l’introduttore (3) al di sotto del legamento trasverso del carpo e sopra il nervo mediano. L’estremità appuntita (21), di forma conica, del mandrino, consente un’agevole penetrazione del gruppo introduttore (3) e mandrino (2) nei tessuti del paziente.
A questo punto, il mandrino (2) viene estratto dall’introduttore (3).
La guaina rigida (50) dell’ endoscopio viene inserita nel canale (41) del gruppo lama e l' endoscopio viene connesso al gruppo lama.
Lo stelo (40) del gruppo lama viene inserito nel canale di guida (31) dell’introduttore. Poiché lo stelo (40) del gruppo lama ha un diametro esterno inferiore rispetto al diametro interno della guida (30) dell’introduttore, il chirurgo riesce ad orientare facilmente la prima punta (41) del gruppo lama sul bordo distale del legamento del carpo. Tale movimentazione viene guidata da una perfetta visuale garantita dall’ endoscopio.
Quando la lama tagliente (43) del gruppo lama aggancia il bordo prossimale del legamento del carpo, il chirurgo deve solamente retrarre il gruppo lama (4). Come risultato la lama tagliente (43) del gruppo lama provoca il taglio completo del legamento, con conseguente rilascio del tunnel carpale.
Alla presente forma di realizzazione dell'invenzione, possono essere apportate variazioni e modifiche equivalenti, alla portata di un tecnico del ramo, che rientrano comunque entro l'ambito dell'invenzione.

Claims (6)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Attrezzatura (1) per intervento chirurgico al tunnel carpale, comprendente: - un microendoscopio (5) provvisto di una guaina rigida (50) che termina con un obiettivo (51), e - un gruppo lama (4) provvisto di un elemento tagliente (43) atto a tagliare il legamento carpale, caratterizzata dal fatto di comprendere inoltre: - un introduttore (3) che comprende una guida tubolare (30) avente un canale di guida (31), e - un mandrino (2) che comprende uno stelo cilindrico (20) atto ad essere inserito nel canale di guida (31) dell’introduttore e detto mandrino comprendendo un’estremità appuntita (21) destinata a sporgere da un’estremità della guida tubolare (30) dell’introduttore, in cui detto gruppo lama (4) comprende uno stelo tubolare (40) internamente cavo, provvisto di un canale (41) atto a ricevere detta guaina rigida (50) dell’ endoscopio, detto stelo tubolare del gruppo lama comprendendo una prima estremità (42) che prevede un foro (45) comunicante con detto canale (41) dello stelo del gruppo lama, in modo che l’obiettivo (51) dell’ endoscopio possa uscire da detto foro (45) e detto elemento tagliente (43) del gruppo lama essendo rigidamente fissato a detta prima estremità (42) dello stelo del gruppo lama, al di sopra di detto foro (45) del gruppo lama.
  2. 2) Attrezzatura (1) secondo la rivendicazione 1, in cui il diametro esterno di detto stelo (40) del gruppo lama è inferiore rispetto al diametro interno di detta guida (30) dell’introduttore, in modo che detto stelo del gruppo lama possa muoversi con adeguata tolleranza entro detto canale (31) della guida dell’introduttore.
  3. 3) Attrezzatura (1) secondo la rivendicazione 2, in cui la differenza tra il diametro interno della guida (30) dell’introduttore e il diametro esterno dello stelo (40) del gruppo lama è maggiore di 1 mm.
  4. 4) Attrezzatura (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il diametro esterno di detta guida (30) dell 'introduttore è minore di 7 mm.
  5. 5) Attrezzatura (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto gruppo lama (4) comprende un codolo (47) collegato a una seconda estremità di detto stelo del gruppo lama e atto ad accoppiarsi con un attacco (57) di detto endoscopio (5).
  6. 6) Attrezzatura (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto gruppo lama (4) comprende almeno un’aletta (49) che sporge da detto stelo (40) del gruppo lama, per consentire la presa con le dita da parte del chirurgo 7) Attrezzatura (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta guida (30) dell’ introduttore ha una forma sostanzialmente semicilindrica. 8) Attrezzatura (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto introduttore (3) comprende un’impugnatura (32) disposta ad un’estremità di detta guida (30) dell’introduttore. 9) Attrezzatura (1) secondo la rivendicazione 8, in cui detto introduttore (3) comprende un’asta (33) che sporge da detta impugnatura (32) in direzione radiale rispetto all’asse di detta guida dell’ introduttore. 10) Attrezzatura (1) secondo la rivendicazione 8 o 9, in cui detto mandrino (2) comprende un’impugnatura (22) disposta ad un’estremità di detto stelo (20) del mandrino e destinata ad andare in battuta contro detta impugnatura (32) dell’ introduttore, quando lo stelo del mandrino è inserito nella guida dell’ introduttore.
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