ITAN20130049A1 - Impianto per la stabilizzazione tartarica del vino. - Google Patents

Impianto per la stabilizzazione tartarica del vino.

Info

Publication number
ITAN20130049A1
ITAN20130049A1 IT000049A ITAN20130049A ITAN20130049A1 IT AN20130049 A1 ITAN20130049 A1 IT AN20130049A1 IT 000049 A IT000049 A IT 000049A IT AN20130049 A ITAN20130049 A IT AN20130049A IT AN20130049 A1 ITAN20130049 A1 IT AN20130049A1
Authority
IT
Italy
Prior art keywords
wine
duct
columns
recirculation
water
Prior art date
Application number
IT000049A
Other languages
English (en)
Inventor
Cesare Bianco
Original Assignee
Aeb Spa
Priority date (The priority date is an assumption and is not a legal conclusion. Google has not performed a legal analysis and makes no representation as to the accuracy of the date listed.)
Filing date
Publication date
Application filed by Aeb Spa filed Critical Aeb Spa
Priority to IT000049A priority Critical patent/ITAN20130049A1/it
Priority to PCT/EP2014/054241 priority patent/WO2014135578A2/en
Publication of ITAN20130049A1 publication Critical patent/ITAN20130049A1/it

Links

Classifications

    • CCHEMISTRY; METALLURGY
    • C12BIOCHEMISTRY; BEER; SPIRITS; WINE; VINEGAR; MICROBIOLOGY; ENZYMOLOGY; MUTATION OR GENETIC ENGINEERING
    • C12HPASTEURISATION, STERILISATION, PRESERVATION, PURIFICATION, CLARIFICATION OR AGEING OF ALCOHOLIC BEVERAGES; METHODS FOR ALTERING THE ALCOHOL CONTENT OF FERMENTED SOLUTIONS OR ALCOHOLIC BEVERAGES
    • C12H1/00Pasteurisation, sterilisation, preservation, purification, clarification, or ageing of alcoholic beverages
    • C12H1/02Pasteurisation, sterilisation, preservation, purification, clarification, or ageing of alcoholic beverages combined with removal of precipitate or added materials, e.g. adsorption material
    • C12H1/04Pasteurisation, sterilisation, preservation, purification, clarification, or ageing of alcoholic beverages combined with removal of precipitate or added materials, e.g. adsorption material with the aid of ion-exchange material or inert clarification material, e.g. adsorption material
    • C12H1/0432Pasteurisation, sterilisation, preservation, purification, clarification, or ageing of alcoholic beverages combined with removal of precipitate or added materials, e.g. adsorption material with the aid of ion-exchange material or inert clarification material, e.g. adsorption material with the aid of ion-exchange material

Landscapes

  • Chemical & Material Sciences (AREA)
  • Organic Chemistry (AREA)
  • Engineering & Computer Science (AREA)
  • Bioinformatics & Cheminformatics (AREA)
  • Life Sciences & Earth Sciences (AREA)
  • Biochemistry (AREA)
  • Health & Medical Sciences (AREA)
  • General Engineering & Computer Science (AREA)
  • General Health & Medical Sciences (AREA)
  • Genetics & Genomics (AREA)
  • Food Science & Technology (AREA)
  • Wood Science & Technology (AREA)
  • Zoology (AREA)
  • Distillation Of Fermentation Liquor, Processing Of Alcohols, Vinegar And Beer (AREA)
  • Agricultural Chemicals And Associated Chemicals (AREA)

Description

DESCRIZIONE
“IMPIANTO PER LA STABILIZZAZIONE TARTARICA DEL VINO†.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un impianto per la stabilizzazione tartarica del vino.
Attualmente esistono sul mercato scambiatori di resine per raggiungere la stabilizzazione tartarica del vino. La maggior parte di tali scambiatori di resine sono in PVC o Vetroresina e utilizzano acido cloridrico per rigenerare le resine, non hanno circuiti separati per proteggere il trattamento vino da eventuali residui di rigenerante e acqua, non hanno svuotamento con azoto per proteggere il vino dall’ossidazione.
Scopo della presente invenzione à ̈ quello di ovviare agli inconvenienti della tecnica nota, fornendo un impianto per la stabilizzazione tartarica del vino che sia efficiente, efficace, e affidabile.
Questo scopo à ̈ raggiunto in accordo all'invenzione con le caratteristiche elencate nell'annessa rivendicazione indipendente 1.
Realizzazioni vantaggiose appaiono dalle rivendicazioni dipendenti.
L’impianto per la stabilizzazione tartarica del vino, secondo l’invenzione, comprende:
- almeno due colonne per il contenimento di resina per la stabilizzazione tartarica del vino;
- un serbatoio di accumulo per il contenimento di reagenti, quali detergenti o rigenerati della resina, e
- un impianto pneumatico collegato a una sorgente di azoto per lo svuotamento di resina, acqua e vino dalle colonne, e/o a una sorgente di aria compressa per gestire dispositivi pneumatici dell’impianto,
in cui ciascuna colonna comprende:
- un ingresso vino collegato ad un condotto d’interesso vino destinato ad essere connesso ad un’utenza di ingresso vino da trattare;
- un’uscita vino collegata ad un condotto d’uscita vino destinato ad essere connesso ad un’utenza di uscita vino trattato;
- un’apertura superiore collegata, tramite un primo condotto di ricircolo, a detto serbatoio di accumulo per il ricircolo di acqua/reagente;
- un’apertura inferiore collegata, tramite un secondo condotto di ricircolo, a detto serbatoio di accumulo per il ricircolo di acqua/reagente; e
- un ingresso azoto collegato a detta sorgente di azoto.
Appaiono evidenti i vantaggi dell’impianto secondo l’invenzione.
Infatti la previsione di due linee di lavorazione completamente separate per il trattamento del vino e la rigenerazione della resina, garantisce una sicurezza dei flussi ed esclude la possibilità di contaminazioni tra vino e acido usato per la rigenerazione o acqua usata per il lavaggio.
La previsione di due colonne e impianti separati di trattamento vino e rigenerazione consente di utilizzare entrambe le colonne per il trattamento del vino o una colonna per il trattamento del vino e l’altra colonna per la rigenerazione della resina, senza interrompere il flusso di produzione.
La previsione della sorgente di azoto consente lo svuotamento delle colonne evitando che il vino vada a contatto con aria che potrebbe provocarne l’ossidazione. Per sorgente di azoto si intende una fornitura di azoto collegata d una linea o una o più bombole di azoto.
Ulteriori caratteristiche dell'invenzione appariranno più chiare dalla descrizione dettagliata che segue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non limitativo, dove:
le Figg. 1 e 2 sono due viste in prospettiva, da angolazioni diverse, illustranti l’impianto per la stabilizzazione tartarica del vino secondo l’invenzione;
la Fig. 3 à ̈ una vista in prospettiva illustrante una variante dell’impianto di Fig. 1;
la Fig. 4 à ̈ una vista laterale dell’impianto di Fig. 1; la Fig. 5 à ̈ una vista in pianta dall’alto dell’impianto di Fig. 1;
la Fig. 5A Ã ̈ un particolare ingrandito racchiuso nel cerchio T di Fig. 5; e
la Fig. 6 à ̈ uno schema idraulico illustrante l’impianto secondo l’invenzione.
Con l’ausilio delle Figure, viene descritto l’impianto per la stabilizzazione tartarica del vino, secondo l’invenzione, indicato complessivamente con il numero di riferimento (100).
Per ora con riferimento alle Fig. 1, e 2, l’impianto (100) comprende:
- due colonne (A, B) per il contenimento di resina per la stabilizzazione tartarica del vino;
- un serbatoio di accumulo (S) per il contenimento di reagenti o rigenerati della resina, e
- un impianto pneumatico collegato a una sorgente di azoto (Z) per lo svuotamento di resina, acqua e vino dalle colonne, e/o a una sorgente di aria compressa per gestire dispositivi pneumatici dell’impianto.
Il modello standard à ̈ a due colonne (A, B), atto a contenere complessivamente 500 Kg di resina, 250 Kg per colonna, ma lo stesso impianto à ̈ modulabile in modo da ottenere colonne di formati diversi in grado di contenere da 125 fino a 1.000 Kg di resine e aumentare la portata di produzione dell’impianto da 15 Hl/ora a 120 Hl/ora.
La sorgente di azoto (Z) può comprendere almeno una bombola di azoto, preferibilmente due bombole di azoto oppure una linea di fornitura azoto.
Vantaggiosamente un telaio portante di forma rettangolare, supportata le colonne (A, B), il serbatoio di accumulo (S) e la sorgente di azoto (Z) nel caso in cui sia una o più bombole. Il telaio à ̈ montato su piedi o opzionalmente su ruote piroettanti. La sorgente di azoto (Z) può essere una linea di fornitura azoto, separata dal telaio
Con riferimento anche a Fig. 4, ciascuna colonna (A, B) comprende due grosse aperture (O) di introduzione/svuotamento resine e di ispezione. Vantaggiosamente le grosse aperture (O) sono disposte nella parte superiore e inferiore della colonna.
Con riferimento a Fig. 6, ciascuna colonna (A, B) comprende:
- un ingresso vino (1A, 1B)
- un’uscita vino (2A, 2B)
- un’apertura superiore (3A, 3B) per acqua/reagente - un’apertura inferiore (4A, 4B) per acqua/reagente - un ingresso azoto (5A, 5B).
Detti ingressi e uscite vino (1A, 1B, 2A, 2B), dette aperture superiori e inferiori (3A, 3B, 4A, 4B) e detti ingressi azoto (5A, 5B) delle colonne sono provvisti di rispettive valvole (V1A, V1B, V2A, V2B, V3A, V3B, V4A, V4B, V5A, V5B).
Vantaggiosamente i condotti d’ingresso del vino e dell’azoto (1A, 1B, 5A, 5B) sono disposti nella parte superiore di ciascuna colonna; invece i condotti d’uscita vino (2A, 2B) sono disposti nella parte inferiore di ciascuna colonna.
I due ingressi vino (1A, 1B) sono collegati ad un condotto d’ingresso vino (10) destinato ad essere collegato ad un’utenza per ingresso del vino da trattare. Nel condotto d’ingresso vino (10) à ̈ disposta una pompa elettrica enologica (PE1) per l’aspirazione del vino dall’utenza verso le colonne (A, B). Nel condotto d’ingresso vino (10) sono anche disposti un conta litri (C1) e un rilevatore di PH (PH1)
Le due uscite vino (2A, 2B) sono collegate ad un condotto d’uscita vino (11) destinato ad essere collegato ad un’utenza per l’uscita del vino trattato. Nel condotto d’uscita vino (11) à ̈ disposto un secondo rilevatore di PH (PH2).
Le due aperture superiori (3A, 3B) delle colonne sono collegate a un primo condotto di ricircolo reagente (13) collegato al serbatoio di accumulo (S). Nel primo condotto di ricircolo reagente (13) Ã ̈ disposta una pompa elettrica enologica (PE3), con tenute speciali, per ricircolo del reagente dal serbatoio di accumulo (S) verso le colonne (A, B) e per lo svuotamento del serbatoio di accumulo (S).
Nel primo condotto di ricircolo reagente (13) Ã ̈ disposto un primo flussimetro (FL1).
Due valvole a tre vie (VTA; VTB) collegano il primo condotto di ricircolo reagente (13) alle rispettive aperture superiori (3A, 3B) delle due colonne. Il primo condotto di ricircolo reagente (13) à ̈ anche collegato ad un condotto di scarico (14), tramite la valvola a tre vie (VTA). Il condotto di scarico (14) à ̈ collegato all’utenza di scarico, per lo svuotamento del serbatoio di accumulo (S).
Le due aperture inferiori (4A, 4B) delle colonne sono collegate a un secondo condotto di ricircolo reagente (15) collegato al serbatoio di accumulo (S). Il reagente può quindi fluire dalle colonne (A, B) al serbatoio di accumulo (S), tramite il secondo condotto di ricircolo reagente (15). Nel secondo condotto di ricircolo reagente (15) à ̈ prevista una valvola di controllo (V) e un secondo flussimetro (FL2).
Una valvola a tre vie (VT) collega il secondo condotto di ricircolo reagente (15) ad un condotto di scarico (16) e ad un condotto d’ingresso acqua (17). Nel condotto di ingresso acqua (17) à ̈ disposta una pompa elettrica enologica (PE3) e un secondo conta litri (C2).
Con riferimento alle Figg. 3 e 4, l’impianto (100) può comprendere opzionalmente un sistema di demineralizzazione acqua (D) che comprende un condotto d’ingresso (D1) destinato ad essere collegato ad un’utenza di acqua e un condotto d’uscita (D2) di acqua demineralizzata destinato ad essere collegato al condotto d’ingresso acqua (17) dell’impianto (100).
I due ingressi azoto (5A, 5B) sono collegati ad un condotto d’ingresso azoto (18) collegato alla sorgente di azoto (Z). In questo caso le due valvole (V5A, V5B) degli ingressi di azoto sono valvole di non ritorno.
Il serbatoio di accumulo (S) Ã ̈ in acciaio inox 316 e comprende una placca rompi flusso, un coperchio in PVC e valvola manuale in uscita dello scarico totale del serbatoio di accumulo.
Entro il serbatoio di accumulo (S) sono inseriti quattro galleggianti di livello (G1, G2, G3, G4) per rilevare rispettivamente il livello minimo, livello massimo, livello alcalino e livello acido.
Il serbatoio di accumulo (S) comprende inoltre tre pompe pneumatiche (P1, P2, P3) di aspirazione prodotti detergenti e rigeneranti: ad esempio la prima pompa (P1) per Acid+ e Acid+Demi, la seconda pompa (P2) per Alca-, la terza pompa (P3) per Peracid.
In seguito viene descritto il funzionamento dell’impianto (100) secondo l’invenzione.
Il funzionamento dell’impianto si basa sull’impiego di resine a scambio ionico pH-Stab, caricate con una soluzione di acido solforico, disposte nelle colonne (A, B). Tali resine al passaggio del vino, trattengono i sali di potassio e calcio, abbassandone la conducibilità e il pH e rendendo il vino stabile tartaricamente. Sia il passaggio del vino, durante il ciclo di trattamento, che il passaggio della soluzione rigenerante, durante il ciclo di rigenerazione, devono avvenire dall’alto verso il basso e ad una determinata velocità, affinché il flusso passi attraverso le resine e abbia il tempo necessario perché si verifichi lo scambio ionico nel modo ottimale.
L’impianto (100) à ̈ dotato di linee di lavorazione completamente separate per il trattamento del vino e la rigenerazione, in modo da garantire una sicurezza dei flussi ed escludere la possibilità di contaminazioni tra vino e acido o acqua. Ogni linea di lavorazione, che sia vino o rigenerante, ha pompa, tubazioni, flussimetri, contalitri, valvole pneumatiche con sensore di prossimità, un’entrata e un’uscita dedicate per ciascuna colonna.
Il ciclo inizia con un risciacquo a perdere delle colonne (A, B) che viene effettuato dal basso verso l’alto a una velocità predefinita. Le due valvole del vino (V1A, V2A, V1B, V2B) sono chiuse. La valvola di controllo (V) viene chiusa. L’utenza di entrata dell’acqua à ̈ collegata alla pompa (PE3) che manda il flusso attraverso il secondo (C2) alle aperture inferiori (4A, 4B) delle colonne dedicate al circuito della rigenerazione. L’acqua passa energicamente attraverso il letto di resine, sollevandole e portando via lo sporco che fuoriesce dalle aperture superiori (3A, 3B) delle colonne dedicate alla linea della rigenerazione e va nel condotto di scarico (14) che può essere collegato alla fognatura direttamente o a una serbatoio di raccolta dei reflui. In questo caso le due valvole a tre vie (VTA, VTB) consentono il flusso dalle colone verso il condotto di scarico (14).
Terminato il risciacquo, le colonne (A, B) sono svuotate con azoto per eliminare i residui di acqua. Le valvole a tre vie (VTA, VTB) vengono chiuse, quindi l’azoto entra attraverso gli ingressi (5A, 5B) delle colonne ed esce dalle aperture inferiori (4A, 4B) verso il condotto di scarico (16). In questo caso, la valvola a tre vie (VT) chiuse l’ingresso acqua e apre il condotto di scarico (16). Ogni svuotamento si interrompe una volta che il secondo flussimetro (FL2) posizionato in prossimità dello scarico non rileva più liquido all’interno delle tubazioni.
Dopo lo svuotamento, inizia la fase di preparazione della soluzione rigenerante che avviene nel serbatoio di accumulo (S). Le pompe pneumatiche (P1, P2, P3) provocano l’aspirazione dei prodotti detergenti e rigeneranti e i galleggianti (G1, G2, G3, G4) di livello interni assicurano un corretto dosaggio dei prodotti detergenti e rigeneranti.
Durante la fase di preparazione della soluzione, la pompa dedicata all’acqua (PE3) aspira una determinata quantità di acqua e la manda dentro il serbatoio di accumulo (S). Poi si attiva la pompa del detergente/rigenerante (P1, P2 o P3) richiesto dalla fase di lavorazione (Acid+, Alca-, Peracid o Acid+Demi) che aspira una quantità determinata di prodotto fino a raggiungere il proprio galleggiante di livello interno. Poi di nuovo la pompa dell’acqua (PE3) introduce altra acqua per omogeneizzare e raggiungere la quantità di soluzione e la concentrazione necessaria. Tutto il processo di preparazione del rigenerante à ̈ completamente automatizzato e sicuro per l’operatore che non deve mai venire a contatto direttamente con alcun prodotto alcalino o acido. Infatti il serbatoio di accumulo à ̈ dotato del coperchio in PVC per evitare fuoriuscite pericolose.
Una volta pronta la miscela di reggente rigenerante, si attiva la pompa della rigenerazione (PE3) che aspira la soluzione rigenerante/detergente dal serbatoio di accumulo (S) e la manda alla colonna (A, B) che necessita di essere rigenerata, dall’alto verso il basso. Il flusso di rigenerante entra dall’apertura superiore (3A, 3B) dedicata al circuito dell’acqua e del rigenerante, sopra alla colonna, passa attraverso le resine a una velocità determinata ed esce dall’apertura inferiore (4A, 4B) dedicata all’acqua o rigenerante per poi tornare al serbatoio di accumulo (S).
Il ricircolo del rigenerante/detergente viene fatto a circuito chiuso tra il serbatoio di accumulo e la colonna per un determinato lasso di tempo. Solo durante i primi 5 min di ricircolo la soluzione rigenerante dopo essere passata attraverso lo resina entro la colonna viene fatta deviare verso il condotto di scarico (16) a perdere, per eliminare l’eventuale residuo di acqua rimasto all’interno della colonna dopo il risciacquo iniziale.
Terminato il ricircolo di rigenerante, il serbatoio di accumulo (S) viene svuotato, facendo passare i residui dalla colonna e deviando il flusso in uscita allo scarico (16) in modo da utilizzare anche il tempo di svuotamento come tempo aggiuntivo di rigenerazione. Lo svuotamento del serbatoio di accumulo (S) viene sempre gestito dalla pompa della rigenerazione (PE3) e termina quando il primo flussimetro (FL1) posto in uscita del serbatoio di accumulo (S) non rileva più liquido all’interno della tubazione. Quando il serbatoio (S) à ̈ vuoto, viene effettuato uno svuotamento con azoto. Cioà ̈ l’azoto dalla sorgente di azoto (Z) fluisce nelle colonne (A, B), esce dall’apertura inferiore (4A, 4B) della colonna, e attraverso le valvole (V4A e V4B) esce dallo scarico (16). Il flusso di azoto si interrompe quando il flussimetro (FL2) non rileva più il liquido nelle tubazioni, che significa che le colonne (A, B) sono vuote.
L’ultima fase del ciclo di rigenerazione à ̈ il risciacquo finale delle colonne che viene eseguito dal basso verso l’alto, alla stessa maniera del risciacquo iniziale e termina lasciando le colonne (A, B) piene di acqua.
Il ciclo di rigenerazione sin qui descritto: risciacquo iniziale, svuotamento colonna con azoto, preparazione del rigenerante, ricircolo rigenerante, svuotamento serbatoio di accumulo, svuotamento colonna con azoto e risciacquo finale, à ̈ un concatenamento di operazioni gestite da Software che si ripetono nella stessa maniera, indipendentemente dal tipo di rigenerante o detergente utilizzato durante la preparazione della soluzione rigenerante. I prodotti che possono essere utilizzati a seconda della necessità delle resine sono: Acid+ per la rigenerazione, Alca- per la detersione e Peracid per la decolorazione, sbiancamento e sterilizzazione. Grazie al ciclo di sbiancamento con per-acetico si possono utilizzare le stesse resine per trattamenti di vino bianco e vino rosso.
Una volta rigenerate con acido solforico, le resine sono pronte per trattare il vino. Anche il circuito della linea del vino ha tubazioni totalmente in acciaio inox 316, pompa (PE1), contralitri, flussimetro, valvole pneumatiche e un’entrata (1A, 1B) e un’uscita (2A, 2B) dedicate per ciascuna colonna.
Prima di introdurre vino nelle colonne (A, B), viene effettuato uno svuotamento con azoto, perché al termine della rigenerazione la colonna resta piena di acqua, per mantenere le resine idratate in caso di un non utilizzo imminente dell’impianto.
Le valvole (V3A, V3B, V4A, V4B) del circuito rigenerante vengono chiuse. Invece le valvole (V1A, V1B, V2A, V2B) del circuito del vino vengono aperte. L’utenza di entrata del vino à ̈ collegata alla pompa elettrica enologica (PE1) che manda il flusso di vino alla velocità ottimale all’ingresso vino (1A, 1B) della colonna, il flusso di vino passa attraverso le resine, esce dall’uscita vino (2A, 2B) e va all’utenza di uscita del vino, attraverso il condotto d’uscita vino (11).
Durante il trattamento del vino, il flusso del vino passa attraverso due elettrodi di rilevazione del pH, un primo elettrodo (PH1) posizionato sulla tubazione di entrata (10) dopo la pompa (PE1), un secondo elettrodo (PH2) sulla tubazione di uscita (11), in uscita dalla colonna, in modo da monitorare il comportamento e l’efficacia dello scambio ionico in corso e interromperlo nel momento in cui le resine hanno esaurito il loro potere di scambio e necessitano di essere rigenerate. Al termine del trattamento del vino, l’impianto (100) effettua uno svuotamento con azoto della colonna per rimandare il vino rimasto nella colonna al serbatoio contenente il prodotto trattato. Lo svuotamento si interrompe quando il flussimetro (FL3) posto in uscita della colonna non rileva più liquido all’interno delle tubazioni. Lo svuotamento viene effettuato con azoto e non con aria per proteggere il vino dall’ossidazione.
Il software dell’impianto (100) à ̈ stato progettato per permettere non solo di gestire in sicurezza ma di personalizzare il trattamento del vino, dando la possibilità di lavorare in rimontaggio su un serbatoio e impostare il pH che si vuole raggiungere nel vino come parametro di stabilizzazione oppure di lavorare in travaso da serbatoio a serbatoio e impostare il numero di litri che si vogliono trattare. È possibile lavorare escludendo il conta-litri (C1) sulla linea del vino, come à ̈ possibile lavorare escludendo la lettura del pH sulla linea del vino.
Si può lavorare in discontinuo cioà ̈ con una colonna sola (la colonna (A) oppure la colonna (B)), alternando fasi di trattamento vino a fasi di rigenerazione o si può lavorare in maniera continua con entrambe le colonne (A, B) trattando il vino in una colonna (A) mentre l’altra colonna (B) si rigenera, si può anche trattare vino in entrambe le colonne contemporaneamente raddoppiando in tal caso la portata dello scambio.
Alla presente forma di realizzazione dell'invenzione, possono essere apportate variazioni e modifiche equivalenti, alla portata di un tecnico del ramo, che rientrano comunque entro l'ambito dell'invenzione.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Impianto (100) per la stabilizzazione tartarica del vino comprendente: - almeno due colonne (A, B) per il contenimento di resina per la stabilizzazione tartarica del vino; - un serbatoio di accumulo (S) per il contenimento di reagenti o rigenerati della resina, e - un impianto pneumatico collegato a una sorgente di azoto (Z) per lo svuotamento di resina, acqua e vino dalle colonne (A, B), e/o a una sorgente di aria compressa per gestire dispositivi pneumatici dell’impianto, in cui ciascuna colonna (A, B) comprende: - un ingresso vino (1A, 1B) collegato ad un condotto d’ingresso vino (10) destinato ad essere connesso ad un utenza di ingresso vino da trattare; - un’uscita vino (2A, 2B) collegata ad un condotto d’uscita vino (11) destinato ad essere connesso ad un utenza di uscita vino trattato; - un’apertura superiore (3A, 3B) collegata tramite un primo condotto di ricircolo (13) a detto serbatoio di accumulo (S) per il ricircolo di acqua/reagente; - un’apertura inferiore (4A, 4B) collegata tramite un secondo condotto di ricircolo (5) a detto serbatoio di accumulo (S) per il ricircolo di acqua/reagente; e - un ingresso azoto (5A, 5B) collegato a detta sorgente di azoto (Z).
  2. 2) Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere: - una prima pompa (PE1) disposta in detto condotto d’ingresso vino (10) per aspirare il vino dall’utenza di ingresso vino verso dette colonne (A, B); e - una seconda pompa (PE3) disposta in detto primo condotto di ricircolo (13) per aspirare il reagente da detto serbatoio (S) verso dette colonne (A, B).
  3. 3) Impianto secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere: - un primo condotto di scarico (14) collegato a detto primo condotto di ricircolo (13), - un secondo condotto di scarico (16) collegato a detto secondo condotto di ricircolo (15), e - un condotto di ingresso acqua (17) collegato a detto secondo condotto di ricircolo e destinato ad essere collegato ad un’utenza di fornitura acqua.
  4. 4) Impianto secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto di comprendere una terza pompa (PE3) disposta in detto condotto di ingresso acqua (17) per aspirare acqua dall’utenza acqua e farla fluire verso dette colonne (A, B) o verso detto serbatoio di accumulo (15).
  5. 5) Impianto secondo la rivendicazione 3 o 4, caratterizzato dal fatto di comprendere un sistema di demineralizzazione (D) collegato a detto condotto d’ingresso acqua (17) dell’impianto e destinato ad essere collegato all’utenza di fornitura acqua.
  6. 6) Impianto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto serbatoio di accumulo (S) comprende tre pompe di aspirazione (P1, P2, P3) la prima pompa (P1) per Acid+ e Acid+Demi, la seconda pompa (P2) per Alca-, la terza pompa (P3) per Peracid.
  7. 7) Impianto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto serbatoio di accumulo (S) comprende quattro galleggianti di livello (G1, G2, G3, G4) per rilevare entro il serbatoio di accumulo (S) rispettivamente il livello minimo, livello massimo, livello alcalino e livello acido.
  8. 8) Impianto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti ingressi e uscite vino (1A, 1B, 2A, 2B), dette aperture superiori e inferiori (3A, 3B, 4A, 4B) e detti ingressi azoto (5A, 5B) delle colonne sono provvisti di rispettive valvole (V1A, V1B, V2A, V2B, V3A, V3B, V4A, V4B, V5A, V5B).
  9. 9) Impianto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 8, caratterizzato dal fatto di comprendere: - una prima valvola a tre vie (VTA) disposta tra detta apertura superiore (3A) della prima colonna (A), il primo condotto di ricircolo (13) e il primo condotto di scarico (14), - una seconda valvola a tre vie (VTB) disposta tra detta apertura superiore (3B) della seconda colonna (A), e due spezzoni del primo condotto di ricircolo (13), - una terza valvola a tre vie (VT) disposta tra detto secondo condotto di ricircolo (15), detto secondo condotto di scarico (16) e detto condotto di ingresso acqua (17), e - una valvola di controllo (V) disposta in detto secondo condotto di ricircolo (15) a valle di dette aperture inferiori (4A, 4B) delle colonne.
  10. 10) Impianto secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere un conta-litri (C1) disposto in detto condotto di ingresso vino (10), un primo rilevatore di PH (PH1) disposto in detto condotto d’ingresso vino (10) e un secondo rilevatore di PH (PH2) disposto in detto condotto di uscita vino (11).
IT000049A 2013-03-07 2013-03-07 Impianto per la stabilizzazione tartarica del vino. ITAN20130049A1 (it)

Priority Applications (2)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT000049A ITAN20130049A1 (it) 2013-03-07 2013-03-07 Impianto per la stabilizzazione tartarica del vino.
PCT/EP2014/054241 WO2014135578A2 (en) 2013-03-07 2014-03-05 A wine tartaric stabilization system

Applications Claiming Priority (1)

Application Number Priority Date Filing Date Title
IT000049A ITAN20130049A1 (it) 2013-03-07 2013-03-07 Impianto per la stabilizzazione tartarica del vino.

Publications (1)

Publication Number Publication Date
ITAN20130049A1 true ITAN20130049A1 (it) 2014-09-08

Family

ID=48095981

Family Applications (1)

Application Number Title Priority Date Filing Date
IT000049A ITAN20130049A1 (it) 2013-03-07 2013-03-07 Impianto per la stabilizzazione tartarica del vino.

Country Status (2)

Country Link
IT (1) ITAN20130049A1 (it)
WO (1) WO2014135578A2 (it)

Citations (6)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US2682468A (en) * 1950-12-13 1954-06-29 Nat Distillers Prod Corp Process of treating wines
US3437491A (en) * 1966-01-27 1969-04-08 E & J Gallo Two-stage sequential ion exchange treatment for wine improvement
US4775541A (en) * 1986-09-12 1988-10-04 Mitco Water Laboratories, Inc. Ion exchange method of treating liquid fermentation products to reduce the content of coloring matter therein
EP0415905A2 (de) * 1989-08-29 1991-03-06 Ybbstaler Fruchtsaft Gesellschaft m.b.H. Verfahren zur Auftrennung und Gewinnung der wesentlichen Inhaltstoffe von Frucht- bzw. Gemüsesäften
EP1146115A1 (en) * 2000-04-14 2001-10-17 Enologica Vason S.r.l. A method for tartaric stabilisation, in particular for wine, and apparatus for its implementation
US20030064140A1 (en) * 2001-09-28 2003-04-03 Lineback D. Scott Juice deacidification

Patent Citations (6)

* Cited by examiner, † Cited by third party
Publication number Priority date Publication date Assignee Title
US2682468A (en) * 1950-12-13 1954-06-29 Nat Distillers Prod Corp Process of treating wines
US3437491A (en) * 1966-01-27 1969-04-08 E & J Gallo Two-stage sequential ion exchange treatment for wine improvement
US4775541A (en) * 1986-09-12 1988-10-04 Mitco Water Laboratories, Inc. Ion exchange method of treating liquid fermentation products to reduce the content of coloring matter therein
EP0415905A2 (de) * 1989-08-29 1991-03-06 Ybbstaler Fruchtsaft Gesellschaft m.b.H. Verfahren zur Auftrennung und Gewinnung der wesentlichen Inhaltstoffe von Frucht- bzw. Gemüsesäften
EP1146115A1 (en) * 2000-04-14 2001-10-17 Enologica Vason S.r.l. A method for tartaric stabilisation, in particular for wine, and apparatus for its implementation
US20030064140A1 (en) * 2001-09-28 2003-04-03 Lineback D. Scott Juice deacidification

Also Published As

Publication number Publication date
WO2014135578A3 (en) 2014-11-06
WO2014135578A2 (en) 2014-09-12

Similar Documents

Publication Publication Date Title
CN109019997A (zh) 一种二级反渗透及edi水处理系统
CN205528186U (zh) 中水消毒装置
KR101341139B1 (ko) 치과용 석션장치
ITAN20130049A1 (it) Impianto per la stabilizzazione tartarica del vino.
CN205556840U (zh) 一种循环式电镀液过滤装置
JP4783773B2 (ja) 膜ろ過装置の移動式洗浄装置
ITTO20010847A1 (it) Apparato domestico con dispositivo elettrochimico di trattamento di un liquido, in particolare per l'addolcimento di acqua, e relativo metod
CN206156818U (zh) 简易污水消毒装置
CN206730835U (zh) 一种湿法脱硫装置
CN106555201B (zh) 一种酸洗系统及酸洗工艺
IT201800005614A1 (it) Apparecchiatura di lavaggio adattata per applicazione nei centri di produzione farmaceutica e/o ricerca preclinica farmaceutica, per il lavaggio di parti e componentistica utilizzata nella produzione farmaceutica, e metodo di uso dell’apparecchiatura
CN209205912U (zh) 一种硫垢清洗装置
CN203458986U (zh) 反渗透设备清洗装置
NL8006525A (nl) Stappenwasmachine voor desinfecteringsbehandeling van wasgoed.
CN205697449U (zh) 公共卫生防疫消毒清洗车
JP2007319801A (ja) 循環浄水装置の洗浄方法及び循環浄水装置
CN205007345U (zh) 半循环清洗的血液净化设备
CN209098401U (zh) 砂炭罐水处理管路
CN208927146U (zh) 一种羊肉生产车间用人员出入消毒池
CN216549768U (zh) 一种水处理在线消毒装置
CN107324543A (zh) 一种新型油田注汽锅炉一体化给水处理装置
JP2020121262A (ja) 濾過システム
CN209752250U (zh) 一种静置式油水分离装置
CN208943604U (zh) 一种火电厂酸浓度流通池的酸液再利用装置
CN214192817U (zh) 一种具有管道清理功能的工业废水处理装置