ITAN20130008U1 - Piano di cottura per cucine componibili incorporante un'apertura di passaggio per una cappa aspirante estraibile ad assetto verticale. - Google Patents

Piano di cottura per cucine componibili incorporante un'apertura di passaggio per una cappa aspirante estraibile ad assetto verticale. Download PDF

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ITAN20130008U1
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    • F24CDOMESTIC STOVES OR RANGES ; DETAILS OF DOMESTIC STOVES OR RANGES, OF GENERAL APPLICATION
    • F24C15/00Details
    • F24C15/10Tops, e.g. hot plates; Rings
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F24HEATING; RANGES; VENTILATING
    • F24CDOMESTIC STOVES OR RANGES ; DETAILS OF DOMESTIC STOVES OR RANGES, OF GENERAL APPLICATION
    • F24C15/00Details
    • F24C15/20Removing cooking fumes
    • F24C15/2042Devices for removing cooking fumes structurally associated with a cooking range e.g. downdraft
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F24HEATING; RANGES; VENTILATING
    • F24CDOMESTIC STOVES OR RANGES ; DETAILS OF DOMESTIC STOVES OR RANGES, OF GENERAL APPLICATION
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    • F24C15/20Removing cooking fumes
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  • Combustion & Propulsion (AREA)
  • Mechanical Engineering (AREA)
  • General Engineering & Computer Science (AREA)
  • Ventilation (AREA)
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Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di brevetto per modello di utilità avente per titolo:
“PIANO DI COTTURA PER CUCINE COMPONIBILI INCORPORANTE UN’APERTURA DI PASSAGGIO PER UNA CAPPA ASPIRANTE ESTRAIBILE AD ASSETTO VERTICALE”.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per modello di utilità ha per oggetto un piano di cottura per cucine componibili incorporante un’apertura di passaggio per una cappa aspirante estraibile ad assetto verticale.
Le peculiarità ed i vantaggi della presente invenzione risulteranno a seguito di una breve descrizione della tecnica anteriore.
Come è noto, qualsiasi cucina componibile risulta formata da mobili destinati ad essere appoggiati al suolo (le cosiddette basi) e da mobili destinati ad essere appesi alle pareti (i cosiddetti pensili), in posizione sovrastante alle rispettive basi.
In un simile contesto una delle anzidette basi è destinata a sostenere superiormente un piano di cottura, generalmente realizzato in lamiera stampata, sul quale sono innestati i vari fornelli (i cosiddetti fuochi).
Ogni piano di cottura risulta peraltro associato ad una cappa aspirante destinata, per l’appunto, ad aspirare e filtrare i fumi e gli odori che si sprigionano dalle pentole appoggiate su di esso.
La più tipica soluzione di montaggio prevede che la cappa aspirante sia montata in assetto orizzontale al di sopra del rispettivo piano di cottura, in corrispondenza della faccia inferiore del pensile che risulta dislocato al di sopra del mobile (o base) adibito al supporto del piano di cottura medesimo.
Di recente ha trovato una buona affermazione una nuova tipologia di cappe aspiranti (definite nel gergo del settore “cappe downdraft”), caratterizzata per il fatto che ciascuna di esse è destinata ad operare in assetto verticale sul retro del rispettivo piano di cottura.
In effetti la forza aspirante di una cappa downdraft si rivela comunque capace di attrarre al suo interno i fumi e gli odori che si sprigionano dal rispettivo antistante piano di cottura.
Più precisamente una simile cappa si compone di una rispettiva carcassa destinata, per l’appunto, ad essere montata in assetto verticale all’ interno del rispettivo mobile portante, in una condizione che preveda che la sua bocca di accesso si disponga sul retro dell’ anzidetto piano di cottura e sostanzialmente a filo con lo stesso.
Una tale carcassa alloggia la rispettiva unità filtranteaspirante che risulta opportunamente dotata della capacità di compiere corse alterne in verticale, atte a consentirle di portarsi alternativamente da un assetto non operativo, in corrispondenza del quale essa si mantiene completamente aH’intemo della rispettiva carcassa, ad un assetto operativo, in corrispondenza del quale essa si dispone al di fuori della carcassa medesima, sostanzialmente per la sua intera altezza, e dunque in una posizione utile per poter eseguire Γ aspirazione dei fumi e degli odori provenienti dall’antistante piano di cottura.
Si ritiene peraltro opportuno specificare le modalità con cui attualmente una cappa downdraft viene installata in corrispondenza del proprio mobile portante, sul retro del rispettivo piano di cottura.
A tale scopo si richiede Γ esecuzione di due diverse aperture passanti in corrispondenza del top dell’ anzidetto mobile portante, secondo quanto espressamente mostrato nella tavola di disegno “Prior Art” allegata alla presente descrizione.
Nell’ambito di questa tavola, la figura 1 è una rappresentazione assonometrica, sostanzialmente in esploso, che mostra effettivamente come la prima apertura (1), dotata di un ampio profilo rettangolare, sia destinata ad accogliere il piano di cottura (P).
Per tale ragione essa risulta eseguita in una posizione immediatamente retrostante rispetto al bordo longitudinale frontale del top (T) e si estende per buona parte della profondità dello stesso.
Sul retro di tale prima apertura (1), e dunque in posizione ravvicinata al bordo longitudinale posteriore del medesimo top (T), risulta eseguita la seconda apertura (2), destinata ad accogliere verticalmente l’anzidetta carcassa della rispettiva cappa downdraft (C).
Anche questa seconda apertura (2) reca un profilo rettangolare e solitamente la sua lunghezza risulta maggiore di quella dell’anzidetta prima apertura, mentre la sua larghezza risulta notevolmente minore.
La citata figura 1 permette altresì di accertare come le due anzidette aperture (1, 2) siano separate da un sottile tratto longitudinale (3), non asportato, dell’ anzidetto top (T), atto a fungere da superficie di appoggio per Γ adiacente bordo della flangia perimetrale prevista usualmente in corrispondenza dell’ imboccatura della carcassa della cappa aspirante (C).
La figura 2 mostra, con una vista dall’alto, la configurazione assunta dal top medesimo (T) nel momento in cui il piano di cottura (P) e la cappa aspirante (C) siano stati calati all’interno delle rispettive aperture di alloggiamento (1, 2) del top (T).
Da questo contributo grafico si può effettivamente verificare come l’anzidetto sottile tratto longitudinale (3) del top (T) sia comunque destinato a rimanere in evidenza tra il piano di cottura (P) e la retrostante cappa (C).
Considerando peraltro che il piano di cottura (P) ed il pannellino orizzontale (Pa) che rifinisce superiormente la cappa (C) adottano un considerevole spessore e si trovano dunque ad aggettare sensibilmente verso l’alto nei confronti del rispettivo top (T), è facile comprendere come Γ anzidetto sottile tratto intermedio (3) del top medesimo (T) finisca per configurarsi come la parete di fondo di una stretta canaletta generatasi tra piano di cottura (P) e cappa (C).
Se è vero che l’adozione di una simile cappa downdraft ha permesso di ottenere risultati funzionali ed estetici certamente soddisfacenti, occorre tuttavia evidenziare quali siano gli inconvenienti connessi ad una simile tecnologia.
Il principale di tali inconvenienti risulta effettivamente connesso alla tradizionale previsione delle due anzidette aperture separate (1, 2) eseguite in corrispondenza del top del mobile destinato ad accogliere sia il piano di cottura (P), che la retrostante cappa downdraft (C).
Inutile dire che la necessità di realizzare separatamente queste due aperture separate (1, 2) finisce per aumentare le difficoltà ed allungare i tempi di una simile duplice operazione di intaglio del top (T).
A ciò si aggiunga che proprio la scelta di eseguire separatamente le due anzidette aperture (1, 2) costituisce la causa della formazione dell’ anzidetto tratto longitudinale intermedio (3) del rispettivo top (T).
All’atto pratico la presenza di questo sottile tratto longitudinale (3) del top (T) compreso, in posizione ribassata, tra il piano di cottura (P) e la cappa aspirante (C) si rivela particolarmente critica.
Si è potuto verificare, infatti, come esso finisca inevitabilmente per divenire il ricettacolo per la polvere, per Γ umidità, oltre che per il grasso e per i minuscoli residui di cottura, e come, del resto, la sua anzidetta posizione ribassata renda anche non particolarmente agevoli le operazioni necessarie alla sua pulizia.
Allo stesso modo si comprende come la continua esposizione di questo stesso tratto longitudinale intermedio (3) del top (T) al vapore che si sprigiona dalle pentole posizionate sull’ adiacente piano di cottura (P) possa produrre ai suoi danni una dannosa infiltrazione d’umidità, idonea magari a ingenerargli nel tempo un degrado superficiale o persino una deformazione strutturale.
Proprio l’attenta valutazione critica di un simile stato dell’arte ha fornito lo stimolo per mettere a punto l’invenzione in oggetto, in virtù della quale si ritiene effettivamente di poter eliminare tutti i riferiti inconvenienti legati all’adozione di una cappa downdraft sul retro di un tradizionale piano di cottura.
L’idea alla base di tale invenzione è stata quella di realizzare un nuovo piano di cottura che, oltre ad assicurare normalmente il supporto dei rispettivi fuochi, sia dotato, posteriormente agli stessi, di un’apertura longitudinale.
La funzione di tale apertura è infatti quella di consentire ad una rispettiva cappa drowndraft di compiere le proprie corse alterne in verticale rispetto alla propria carcassa, usualmente dislocata al di sotto del top del mobile.
Per attuare una simile idea di soluzione si è previsto naturalmente che il piano di cottura secondo il trovato abbia una profondità sostanzialmente pari a quella del top del rispettivo mobile portante.
Una simile previsione ha generato conseguenze assai rilevanti anche per ciò che attiene la configurazione del mobile medesimo.
In particolare non è più necessario realizzare sul rispettivo top le due aperture separate (l’una per il piano di cottura, l’altra per la carcassa della cappa aspirante) tipiche della tecnica anteriore, ma è sufficiente predisporre una singola apertura, pur se di generose dimensioni, atta ad accogliere il piano di cottura secondo il trovato.
Del resto la rinuncia a realizzare due aperture separate ha permesso di evitare anche la presenza critica di quell’ anzidetto sottile tratto longitudinale del top che, nella tecnica anteriore, si interpone ad esse, dando luogo a quell ’anzidetta canaletta ribassata responsabile degli inconvenienti sopra riferiti.
In effetti nel momento in cui un mobile da cucina sia attrezzato con il nuovo piano di cottura in parola, si ottiene che il rispettivo top venga rivestito da una superficie metallica dotata di uno sviluppo perfettamente continuo e priva di qualsiasi sottosquadro, di certo anche in corrispondenza nello spazio compreso tra la zona dei fuochi e l’apertura riservata alla retrostante cappa downdraft.
Evidentemente un simile accorgimento consente di rendere quanto mai agevoli e rapide anche le operazioni necessarie alla pulizia di una simile superficie metallica continua.
Da questo punto di vista il piano di cottura secondo il trovato manifesta una sua utilità anche nel caso in cui lo si voglia montare su un mobile che reca già, in corrispondenza del proprio top, le due anzidette aperture separate tipiche della tecnica anteriore.
In una simile eventualità, infatti, il piano di cottura secondo il trovato sarebbe in condizione, proprio in virtù della sua notevole profondità, di “ricoprire” anche quell’ anzidetto sottile tratto longitudinale intermedio che sul rispettivo top separa le due anzidette aperture.
Anche in questo caso verrebbero dunque evitati tutti quegli anzidetti inconvenienti che, nella tecnica anteriore, risultano connessi alla presenza in posizione “scoperta” dell’ anzidetto sottile tratto di top compreso tra il tradizionale piano di cottura e la retrostante carcassa della rispettiva cappa aspirante.
Va detto ancora che l’adozione del piano secondo il trovato consente anche di rinunciare ad adottare, aH’imboccatura della carcassa della rispettiva cappa downdraft, quella flangia perimetrale che fino ad oggi risultava sempre necessaria.
In effetti nella tecnica anteriore Γ anzi detta flangia perimetrale aveva il compito di attestarsi al di sopra del top del mobile, sì da occultare i bordi perimetrali dell’anzidetta apertura destinata ad accogliere la rispettiva carcassa.
Nell’ambito della presente invenzione, invece, il compito di rifinire perimetralmente rimboccatura della sottostante carcassa della cappa downdraft è affidata direttamente ai bordi dell’anzidetta apertura eseguita in corrispondenza del piano di cottura secondo il trovato.
Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento ad un’ulteriore tavola di disegno, avente valore solo illustrativo e non certo limitativo, in cui:
- la figura 3 mostra con una rappresentazione assonometrica il nuovo piano di cottura in questione, nell’atto di essere insediato nel rispettivo mobile di destinazione;
- la figura 4 è una rappresentazione assonometrica del mobile già attrezzato con il piano di cottura in questione e con la rispettiva cappa downdraft estratta dalla rispettiva carcassa portante;
- la figura 5 è una vista dall’alto del mobile di figura 4.
Con riferimento alle tre figure citate, si ribadisce che il piano di cottura secondo il trovato (10), usualmente realizzato in lamiera stampata ed usualmente destinato ad essere montato in corrispondenza del top (T) di un mobile portante, si caratterizza per il fatto di adottare un’apertura longitudinale (11), di forma rettangolare stretta ed allungata, dislocata in posizione retrostante alla zona destinata al supporto dei fuochi (F).
La funzione di questa apertura (1 1) è quella di consentire le corse alterne in verticale di una tradizionale cappa downdraft (CD), la cui carcassa (C) è usualmente fissata al mobile anzidetto, al di sotto del top (T).
Ai fini dell’ installazione del nuovo piano di cottura in questione (10) è previsto preferibilmente che il rispettivo top (T) rechi una singola apertura (A), pur se di generose dimensioni.
Il piano di cottura in questione (10) reca infatti una profondità sostanzialmente pari a quella del top (T) e, per tale ragione, anche la relativa apertura di alloggiamento (A) si estende in pratica dal bordo longitudinale anteriore al bordo longitudinale posteriore del top medesimo (T).

Claims (1)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Piano di cottura per cucine componibili atto ad essere montato in corrispondenza del top (T) di un rispettivo mobile portante, caratterizzato per il fatto di recare, posteriormente alla zona destinata al supporto dei fuochi (F), un’apertura longitudinale (11) atta a consentire le corse alterne in verticale di una cappa estraibile (CD) rispetto ad una propria carcassa (C) fissata al di sotto del top anzidetto (T).
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