ITAN20120081U1 - Macchina automatica per il lavaggio di stoviglie. - Google Patents
Macchina automatica per il lavaggio di stoviglie.Info
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Description
DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di brevetto per modello di utilità avente per titolo:
“MACCHINA AUTOMATICA PER IL LAVAGGIO DI STOVIGLIE”.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per modello di utilità ha per oggetto una macchina automatica per il lavaggio di stoviglie, in particolare per il lavaggio di stoviglie da caffè e più in particolare per il lavaggio di uno o più set di stoviglie da caffè.
La presente invenzione si colloca nell’ambito degli elettrodomestici adoperati per lavare in modo automatico stoviglie, tazzine, bicchieri e altri utensili da cucina.
La lavastoviglie comprende una camera di lavaggio, all’interno della quale è disposto un cestello, che può essere vantaggiosamente estratto da detta camera di lavaggio al fine di agevolare il caricamento al suo interno delle stoviglie da lavare, per poi essere reinserito all’interno della camera di lavaggio stessa prima dell’avvio di un ciclo di lavaggio della lavastoviglie.
Si precisa che all’interno di detta camera di lavaggio sono previsti degli ugelli dai quali fuoriesce vapore d'acqua, a pressione e temperatura settabili, destinato ad intercettare gli oggetti posti all’interno del cestello.
Attualmente, è possibile suddividere le lavastoviglie in commercio in due diverse tipologie, a seconda del funzionamento del cestello estraibile: una prima tipologia prevede che detto cestello estraibile sia ruotante, una seconda tipologia prevede che detto cestello estraibile sia fisso.
Si precisa che, indipendentemente dalla tipologia di cestello, ruotante o fisso, la lavastoviglie e/o il relativo cestello comprendono mezzi che consentono al cestello di essere facilmente inserito ed estratto dalla lavastoviglie.
Per quanto riguarda le lavastoviglie con cestello rotante, quando dette lavastoviglie sono in assetto operativo, il relativo cestello ruota attorno al proprio asse, perpendicolare alla superficie di supporto del cestello stesso.
In tal caso, l’acqua viene spruzzata sulle stoviglie mediante vari ugelli fissi, disposti opportunamente in modo che il getto d'acqua uscente da detti ugelli raggiunga e lavi perfettamente tutte le superfici delle stoviglie caricate nel cestello rotante.
Conseguentemente, il motore elettrico di dette lavastoviglie, oltre ad azionare una pompa idraulica in modo da spingere l’acqua verso gli erogatori presenti nella lavastoviglie, attiva un moto rotatorio del cestello, il quale è, comunque, piuttosto lento, al fine di evitare la rottura delle stoviglie inserite nel cestello medesimo.
In particolare, per quanto concerne le lavastoviglie a cestello estraibile fisso, quando dette lavastoviglie effettuano un ciclo di lavaggio, il relativo cestello rimane fisso all’interno di detta camera di lavaggio. In questo caso, gli ugelli sono posti su bracci rotanti, messi vantaggiosamente in rotazione dalla stessa pressione dell'acqua.
Al fine di assicurare un corretto lavaggio e risciacquo degli oggetti posti all’interno del cestello, le lavastoviglie comprendono due serie di ugelli, una prima serie di ugelli posta al di sopra del piano d’appoggio del cestello e l’altra posta al di sotto del piano d’appoggio del cestello.
Questo implica che recipienti cavi, quali tazze, bicchieri, pentole, etc. , devono essere disposti con la loro cavità rivolta verso il basso, in modo da consentire lo scolo dell’acqua, evitando che l'acqua possa ristagnare al loro interno.
Va detto però che alcune tipologie di bicchieri, detti comunemente calici, presentano, oltre alla cavità principale, un basamento di appoggio concavo, che, se rivolto verso l’alto, si presta ad originare una cavità di ristagno per i fluidi utilizzati durante un ciclo di lavaggio.
Lo stesso inconveniente affligge la maggior parte delle tazze e tazzine che presentano un basamento inferiore dal quale aggetta inferiormente un codolo anulare di appoggio, il quale argina i fluidi che investono detto basamento inferiore, dando origine ad indesiderati fenomeni di ristagno.
Si precisa inoltre che le lavastoviglie attualmente in commercio sono progettate al fine di poter alloggiare al loro interno qualsiasi utensile da cucina, anche di grosse dimensioni come, ad esempio, pentole, coperchi, fiamminghe.
In altre parole, dette camere di lavaggio devono presentare un’altezza che consenta al cestello di poter alloggiare oggetti che presentano un ingombro di gran lunga superiore a quello di tazze, tazzine, bicchieri.
Questo implica che, in assenza di utensili di grosse dimensioni, è praticamente impossibile sfruttare l’intero volume della camera di lavaggio di una tradizionale lavastoviglie, il cui utilizzo è giustificato, in termini di costi, solamente a seguito di attività culinarie.
In altre parole, l’impostazione strutturale delle lavastoviglie attualmente reperibili sul mercato pregiudica l’utilizzo di quest’ultime in presenza di pochi bicchieri e/o poche tazze o tazzine.
Scopo principale della presente invenzione è quello di ovviare all’inconveniente sopra descritto, ideando una lavastoviglie che, con una sola serie di ugelli, effettui un lavaggio completo di qualsiasi oggetto caricato all’interno del cestello.
Ulteriore scopo della presente invenzione è quello di ideare una lavastoviglie che, oltre ad assolvere lo scopo sopra detto, assicuri l’assenza di sgradevoli fenomeni di ristagno, a prescindere dalla forma geometrica degli oggetti dislocati all’interno del cestello.
Altro scopo della presente invenzione è quello di ideare una lavastoviglie che, oltre a soddisfare gli scopi sopra detti, presenti un cestello la cui conformazione strutturale consenta di sfruttare al meglio il suo spazio in presenza di piccoli oggetti quali, ad esempio, tazze, tazzine, bicchieri, calici, piattini e sottopiatti.
La macchina automatica secondo il trovato, per il lavaggio di stoviglie, comprende un telaio rigido di supporto, uno o più pannelli di chiusura, fissati a tale telaio rigido di supporto, e un vano, delimitato da detti pannelli di chiusura.
La macchina automatica secondo il trovato comprende altresì una camera di lavaggio, la quale è dislocata all’interno di detto vano e alloggia un cestello rotante.
Nella fattispecie, detta camera di lavaggio presenta una parete di base inclinata rispetto all’orizzontale di un angolo maggiore di 3°.
La macchina automatica secondo il trovato comprende, infine, almeno un ugello, la cui punta di erogazione è dislocata all’interno della camera di lavaggio.
La macchina secondo il trovato può vantaggiosamente comprendere un dispositivo anticalcare.
Per maggior chiarezza esplicativa, la descrizione della macchina automatica secondo il trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non certo limitativo, dove:
- La figura 1 è una vista in assonometria della macchina automatica secondo il trovato, priva di pannelli di chiusura;
- La figura 2 è una vista laterale della macchina automatica di figura 1, priva dei pannelli di chiusura; - La figura 3 è una vista in assonometria del cestello rotante della macchina automatica secondo il trovato, privo di stoviglie;
- La figura 4 è una vista in assonometria del cestello rotante di figura 3, con all’interno delle stoviglie. - La figura 5 è una vista in assonometria del cestello rotante di figura 3, con all’interno una tazzina sorretta dai mezzi di bloccaggio.
Con particolare riferimento alla figura 1, la macchina automatica secondo il trovato è indicata complessivamente con il numero di riferimento (1).
La macchina secondo il trovato è rappresentata nelle figure 1 e 2 priva di pannelli di chiusura laterali e pannello superiore, al fine di mostrare tutti i componenti in essa contenuti.
In ogni caso detta macchina automatica (1) comprende un telaio rigido (2) di supporto che sorregge una serie di pannelli di chiusura, non mostrati nelle figure allegate, di cui un pannello frontale, un pannello posteriore, un pannello superiore, un pannello di base e una coppia di pannelli laterali.
Detti pannelli di chiusura delimitano un vano (V), atto ad alloggiare componenti della macchina stessa.
La macchina automatica (1) comprende una camera di lavaggio (3), un serbatoio di acqua pulita (4), una caldaia (5) e un serbatoio di scarico (6), disposti in detto vano (V).
Con particolare riferimento alla figura 2, la camera di lavaggio (3) presenta vantaggiosamente una forma troncoconica.
Detta camera di lavaggio (3) presenta una parete di base (32) inclinata rispetto all’orizzontale di un angolo (α) maggiore di 3°. Vantaggiosamente l’angolo (α) è uguale a 5°.
Si precisa che la direzione orizzontale è parallela al piano di appoggio della macchina automatica secondo il trovato.
A quest’ultimo proposito, si precisa che la macchina automatica secondo il trovato, in una forma di realizzazione non mostrata nelle figure allegate, può presentare una camera di lavaggio cilindrica.
Sempre con particolare riferimento alla figura 1, la camera di lavaggio (3) alloggia un cestello rotante (7), coassiale alla camera di lavaggio stessa, e una serie di ugelli (8), dislocati al di sotto del cestello rotante (7) e dai quali fuoriescono getti di vapore, durante un ciclo di lavaggio della macchina automatica (1).
La camera di lavaggio (3) comprende, inoltre, uno sportello (31), dislocato in corrispondenza del pannello frontale della macchina automatica (1) e la cui apertura consente l’accesso al cestello rotante (7).
Con particolare riferimento alla figura 2, il cestello rotante (7) presenta un asse di rotazione (Y), sostanzialmente orizzontale.
A quest’ultimo proposito si precisa che, nel caso in cui la camera di lavaggio (3) presenti una forma cilindrica, tale asse di rotazione (Y) del cestello rotante (7) risulta vantaggiosamente inclinato rispetto all’orizzontale al fine di favorire il deflusso di un eventuale accumulo di acqua sporca depositato all’interno della camera di lavaggio (3), poiché la camera di lavaggio è coassiale rispetto al cestello.
Viceversa, qualora alla camera di lavaggio (3) sia data forma tronco conica, come mostrato nelle figure allegate, tale inclinazione dell’asse di rotazione (Y) del cestello rotante (7) non è necessaria, in quanto la stessa forma troco conica assolve alla funzione di scarico per mezzo dell'inclinazione della parete di base (32) della camera di lavaggio stessa.
Gli ugelli (8) sono disposti preferibilmente secondo una direzione verticale e/o secondo una direzione radiale rispetto a detto asse di rotazione (Y) del cestello.
Con particolare riferimento alla figura 3, il cestello rotante (7) comprende una gabbia realizzata mediante una pluralità di tondini circolari (70) piegati in modo da formare una pluralità di cerchi consecutivi, aventi lo stesso diametro e disposti parallelamente tra loro, e una pluralità di tondini longitudinali diritti (71), che incrociano i tondini circolari (70).
Il cestello rotante (7) presenta una porzione di fondo che comprende uno o più tondini circolari di minore diametro (72) rispetto a detti tondini circolari (70), e una pluralità di tondini radiali (73) che uniscono il tondino circolare (70) di maggiore diametro con i tondini circolari di minore diametro (72).
In una forma alternativa, non mostrata nelle figure allegate, detto cestello rotante (7) può essere realizzato con una lamiera di acciaio recante una pluralità di fori previsti al fine di consentire al fluido in uscita dagli ugelli di raggiungere le stoviglie poste all’interno del cestello rotante medesimo.
Il cestello rotante (7) è collegato ad un albero motore (90) di un motoriduttore elettrico (9) dislocato all’interno della macchina automatica (1), così che detto cestello rotante (7) possa essere messo in rotazione non appena viene azionato il motoriduttore.
Nella fattispecie, il motoriduttore elettrico (9) è supportato dal telaio rigido (2) della macchina automatica (1) e l’albero motore (90) di detto motoriduttore (9) supporta il cestello rotante (7) e sporge esternamente dalla camera di lavaggio (3). Più precisamente, l’albero motore (90) attraversa la camera di lavaggio (3) e si accoppia con la porzione di fondo del cestello rotante (7).
Con particolare riferimento alla figura 5, la porzione di fondo del cestello rotante (7) è infilata, con accoppiamento prismatico amovibile, sull’albero motore (90) di detto motoriduttore elettrico (9), così che il cestello rotante (7) possa essere vantaggiosamente infilato o rimosso dalla camera di lavaggio (3) per il caricamento delle stoviglie o per interventi di manutenzione dei componenti della macchina automatica secondo il trovato.
Una forma di realizzazione alternativa della macchina automatica secondo il trovato, non mostrata nelle figure allegate, può prevedere che detto cestello rotante (7) sia caricabile dall’alto tramite tre aperture ricavate rispettivamente sul pannello superiore della macchina automatica, sulla camera di lavaggio (3) e sul cestello rotante (7). Tali aperture sono apribili manualmente dall’utente, quando la macchina è ferma.
Con particolare riferimento alla figura 4, il cestello rotante (7) è atto ad alloggiare un set di stoviglie (11, 12, 13), comprendente un piattino (11), una tazzina da caffè (12) e un cucchiaino (13).
Nella fattispecie, la tazzina da caffè (12) viene vantaggiosamente posizionata all’interno del cestello rotante (7) con la rispettiva cavità rivolta verso l’alto, in modo da evitare la caduta di eventuali residui liquidi ivi contenuti. Con particolare riferimento alla figura 4, il cestello rotante (7) presenta mezzi di bloccaggio (74) atti ad impedire qualsiasi movimento delle stoviglie (11, 12, 13) caricate all’interno di detto cestello rotante (7), durante la rotazione di quest’ultimo.
Nella fattispecie, detti mezzi di bloccaggio (74) consistono in inserti (74), vantaggiosamente realizzati in acciaio inox o materiali termoformati, resistenti ad alte temperature.
In particolare, detti inserti (74) comprendono aste flessibili (74), che presentano due estremità (74a, 74b), ognuna delle quali è solidale a detti tondini circolari (70) o a detti tondini longitudinali dritti (71).
Con particolare riferimento alla figura 4, la superficie di ogni stoviglia (11, 12, 13), caricata all’interno del cestello rotante (7), è a contatto con il rispettivo inserto (74) in corrispondenza di determinati punti di appoggio (P) dell’inserto stesso. È da notare che ogni inserto (74) presenta una leggera elasticità al fine di permettere e favorire il posizionamento delle stoviglie stesse. In questo modo, ogni inserto (74), in corrispondenza dei relativi punti di appoggio (P), si deforma e si adatta alla conformazione della rispettiva stoviglia (11, 12, 13), mantenendo quest’ultima in posizione fissa durante un ciclo di lavaggio.
Si precisa che ogni inserto (74) è realizzato in modo tale da ridurre al minimo il numero dei punti di appoggio (P) con la rispettiva stoviglia (11, 12, 13), al fine di garantire un completa pulizia della stoviglia durante ogni ciclo di lavaggio della macchina automatica (1).
Per meglio comprendere la modalità di funzionamento della macchina automatica secondo il trovato, la descrizione prosegue con riferimento ad un ciclo di lavaggio.
Le stoviglie (11, 12, 13) vengono caricate manualmente dall’utente all’interno del cestello rotante (7) attraverso l’apertura dello sportello (31) della camera di lavaggio (3) e vengono posizionate all’interno di detto cestello rotante (7) in modo che tutte le superfici di tali stoviglie (11, 12, 13) possano essere investite dai fluidi di lavaggio uscenti dagli ugelli (8).
Una volta posizionate le stoviglie (11, 12, 13) all’interno del cestello rotante (7), l’utente, premendo un apposito pulsante, avvia un ciclo di lavaggio della macchina automatica (1), previa chiusura dello sportello (31) della camera di lavaggio (3).
Durante il ciclo di lavaggio, il cestello rotante (7), collegato al motoriduttore elettrico (9), ruota per un numero prefissato di giri attorno al proprio asse di rotazione (Y) e le stoviglie (11, 12, 13) vengono investite da getti di vapore ad alta temperatura uscenti dagli ugelli (8).
Nella fattispecie, il serbatoio di acqua pulita (4), presente nel vano (V) della macchina automatica (1), contiene acqua pulita che viene preventivamente riscaldata dalla caldaia (5) e portata alla condizione di vapore, per poi fuoriuscire da ogni ugello (8).
Con particolare riferimento alla figura 2, ogni ugello (8) presenta una punta di erogazione (81) ed è posizionato al di sotto dell’asse di rotazione (Y) del cestello rotante (7), in modo che la relativa punta di erogazione (81) sporga all’interno della camera di lavaggio (3) per un’altezza superiore rispetto al livello massimo dell’accumulo di acqua sporca che può depositarsi temporaneamente all’interno della camera di lavaggio stessa durante un ciclo di lavaggio.
In tal modo, i getti di vapore uscenti dalla punta di erogazione (81) di ciascun ugello (8) non investono il fluido sporco.
Al termine del ciclo di lavaggio, il vapore torna allo stato liquido e viene convogliato nel serbatoio di scarico (6), preferibilmente dotato di un filtro per impedire il passaggio di elementi solidi indesiderati.
Al termine del ciclo di lavaggio, le stoviglie (11, 12, 13), ed in particolare modo le tazzine (12), collocate all’interno del cestello rotante (7), devono trovarsi con la loro cavità rivolta verso il basso, evitando che l'acqua possa ristagnare al loro interno.
Ciò significa che la macchina secondo il trovato deve interrompere detto ciclo di lavaggio solamente quando le stoviglie si trovano al di sopra dell’asse di rotazione (Y) del cestello rotante (7).
A tale scopo, la rotazione del cestello rotante (7) viene controllata tramite un encoder. Nella fattispecie, detto encoder, a partire dall’avvio della macchina automatica (1), conta un numero di giri predefinito del cestello rotante (7) e, all’ultimo giro, interrompe la rotazione di detto cestello rotante facendogli eseguire solo metà giro. Conseguentemente, dato che il cestello rotante (7) ha eseguito metà giro, le stoviglie (11, 12, 13) sono al di sopra di detto asse di rotazione (Y) del cestello rotante (7) e, pertanto, risultano capovolte rispetto alla loro posizione di caricamento.
L’ultimo giro del cestello rotante (7) viene, quindi, completato dopo circa 2 o 3 secondi di pausa, durante i quali la tazzina (12), posta all’interno di detto cestello rotante (7), presenta la relativa cavità rivolta verso il basso e, quindi, si svuota di eventuali residui liquidi depositati nella cavità stessa.
Più precisamente, dopo detti 2 o 3 secondi di pausa, il cestello rotante (7) completa il ciclo di lavaggio effettuando un’ultima rotazione di 180° (metà giro). In tal modo, la tazzina (12), a ciclo di lavaggio terminato, si trova nella medesima posizione di caricamento, con la relativa cavità rivolta verso l’alto. Dopo aver estratto le stoviglie (11, 12, 13) dal cestello rotante (7), il cestello è pronto per un nuovo carico.
Si precisa che nel caso in cui la tazzina da caffè (12) venga caricata nel cestello rotante (7) con la relativa cavità rivolta verso il basso, non è necessaria alcuna interruzione del ciclo di rotazione del cestello. Quindi un ciclo completo di lavaggio prevede un numero di rotazioni di detto cestello rotante (7) pari a multipli interi di 360°.
Riassumendo, quindi, la macchina automatica (1) comprende mezzi atti a bloccare la rotazione del cestello rotante (7) nel momento in cui esso ha compiuto rotazioni pari a 360° 180° x N; essendo N un numero intero compreso tra 0 e ∞.
Detto parametro N dipende, quindi, da come viene posizionata la tazzina (12) all’interno del cestello rotante (7). Se la tazzina (12) viene caricata nel cestello rotante (7) con la relativa cavità rivolta verso l’alto, N è uguale ad un numero dispari; mentre se detta tazzina (12) viene caricata nel cestello rotante (7) con la relativa cavità rivolta verso il basso, N può essere uguale a zero o può essere un qualsiasi numero pari.
Una forma di realizzazione alternativa della macchina automatica (1) secondo il trovato, non mostrata nelle figure allegate, prevede un cestello fisso e una serie di ugelli rotanti.
In tal caso, le stoviglie mantengono la posizione di carico durante l’intera durata di un ciclo di lavaggio e, conseguentemente, devono essere opportunamente posizionate nel cestello in modo da evitare punti di accumulo di acqua sporca.
Claims (11)
- RIVENDICAZIONI 1) Macchina automatica (1) per il lavaggio di stoviglie (11, 12, 13) comprendente: - un telaio rigido (2) di supporto; - uno o più pannelli di chiusura fissati a detto telaio rigido di supporto (2); - un vano (V) delimitato da detti pannelli di chiusura; - una camera di lavaggio (3), dislocata all’interno del vano (V) e presentante una parete di base (32); - un cestello rotante (7) dislocato all’interno della camera di lavaggio (3) e presentante un asse di rotazione (Y); - almeno un ugello (8) presentante almeno una punta di erogazione (81) dislocata all’interno della camera di lavaggio (3); caratterizzata per il fatto che detta parete di base (32) della camera di lavaggio (3) è inclinata rispetto all’orizzontale di un angolo (α) maggiore di 3°.
- 2) Macchina automatica (1), secondo la rivendicazione precedente, in cui detto angolo (α) è pari a 5°.
- 3) Macchina automatica (1), secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detta camera di lavaggio (3) presenta una forma tronco conica.
- 4) Macchina automatica (1), secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detta camera di lavaggio (3) presenta una forma cilindrica e detto asse di rotazione (Y) del cestello rotante (7) è inclinato rispetto all’orizzontale.
- 5) Macchina automatica (1), secondo una delle precedenti rivendicazioni, in cui detto almeno un ugello (8) è disposto secondo una direzione verticale o secondo una direzione radiale rispetto all’asse di rotazione (Y) del cestello rotante (7).
- 6) Macchina automatica (1), secondo la rivendicazione precedente, in cui detto almeno un ugello (8) è dislocato al di sotto dell’asse di rotazione (Y) di detto cestello rotante (7).
- 7) Macchina automatica (1), secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto cestello rotante (7) comprende una gabbia realizzata mediante una pluralità di tondini circolari (70) piegati in modo da formare una pluralità di cerchi consecutivi, disposti parallelamente tra loro, e mediante una pluralità di tondini longitudinali diritti (71), che incrociano i tondini circolari (70).
- 8) Macchina automatica (1), secondo la rivendicazione precedente, in cui detto cestello rotante (7) presenta una porzione di fondo che comprende uno o più tondini circolari di minore diametro (72) rispetto a detti tondini circolari (70), e una pluralità di tondini radiali (73) che uniscono il tondino circolare (70) di maggiore diametro con i tondini circolari di minore diametro (72).
- 9) Macchina automatica (1), secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto cestello rotante (7) presenta mezzi di bloccaggio (74) atti ad impedire il movimento di stoviglie (11, 12, 13), caricate all’interno di detto cestello rotante (7), durante la rotazione di quest’ultimo.
- 10) Macchina automatica (1), secondo la rivendicazione precedente, quando dipende dalla 7 e dalla 8, in cui detti mezzi di bloccaggio (74) consistono in inserti (74), i quali comprendono aste flessibili (74), che presentano due estremità (74a, 74b), ognuna delle quali è solidale a detti tondini circolari (70) o a detti tondini longitudinali dritti (71).
- 11) Macchina automatica (1), secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente mezzi atti a bloccare la rotazione del cestello rotante (7) nel momento in cui esso ha compiuto rotazioni pari a 360° 180° x N; essendo N un numero intero compreso tra 0 e ∞.
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