ITAN20100175A1 - Dispositivo articolato fermaimposte. - Google Patents

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ITAN20100175A1
ITAN20100175A1 IT000175A ITAN20100175A ITAN20100175A1 IT AN20100175 A1 ITAN20100175 A1 IT AN20100175A1 IT 000175 A IT000175 A IT 000175A IT AN20100175 A ITAN20100175 A IT AN20100175A IT AN20100175 A1 ITAN20100175 A1 IT AN20100175A1
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shutter
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Alessandro Cirilli
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Quattro S R L I
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Description

“DISPOSITIVO ARTICOLATO FERMAIMPOSTE†.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto un dispositivo articolato fermaimposte.
Il trovato in questione à ̈ stato concepito al fine di risolvere un problema da tempo estremamente sentito, vale a dire quello dello stabile arresto in posizione di apertura delle imposte adottate in corrispondenza delle finestre e delle portefinestre.
Come à ̈ noto, la necessità di provvedere all’arresto delle imposte nell’anzidetta posizione di apertura si manifesta per il fatto che le stesse, in assenza di un simile accorgimento, tenderebbero, sotto l’azione di un vento sufficientemente sostenuto, a richiudersi in maniera incontrollata o, peggio ancora, a sbattere, ruotando attorno ai rispettivi cardini.
Per far fronte ad una simile esigenza normalmente à ̈ previsto che ogni imposta possa essere fissata in assetto di completa apertura per il tramite di tradizionali ganci fissati sulla parete esterna dell’edificio, ai lati della rispettiva finestra. Naturalmente un simile bloccaggio può essere eseguito nel momento in cui l’imposta abbiamo completato la sua rotazione in apertura, per un angolo di circa 180°, fino ad attestarsi contro l’anzidetta parete esterna dell’edificio.
Ebbene una simile soluzione, pur nella sua enorme diffusione, non manca di presentare alcuni inconvenienti di considerevole portata.
In primo luogo va segnala la difficoltà ed il disagio che l’utente spesso può incontrare – anche in relazione alla sua altezza ed al suo stato fisico generale – nel momento in cui debba azionare manualmente gli anzidetti ganci fermaimposte.
Egli infatti à ̈ chiamato a sporgersi in misura consistente dalla finestra, visto che solo in tal modo può raggiungere con la mano il gancio montato sull’esterno di quest’ultima.
Va detto peraltro che questi ganci fermaimposte sono realizzati anche in una versione capace di agganciare automaticamente la rispettiva imposta nel momento cui avvertano l’interferenza del bordo inferiore della stessa.
Ciò significa che in questo caso, dunque, l’utente può ottenere l’arresto dell’imposta molto più agevolmente, limitandosi a sospingere la stessa nell’anzidetta posizione di fine corsa di apertura, fino ad interferire con il rispettivo gancio “ad arresto automatico†.
Allorquando però si tratti di liberare l’imposta dalla stretta di un simile gancio automatico, l’utente à ̈ comunque costretto ad intervenire manualmente su di esso ed à ̈ dunque chiamato a sporgersi dalla rispettiva finestra.
Un ulteriore inconveniente di una simile tradizionale tecnologia à ̈ certamente ravvisabile nelle difficoltà e nei disagi legati al montaggio degli anzidetti ganci fermaimposte sull’esterno degli edifici, specie allorquando questa operazione debba essere compiuta in corrispondenza delle finestre dei piani più alti.
Scopo specifico della presente invenzione à ̈ quello di introdurre una nuova soluzione di arresto delle imposte effettivamente capace di superare i sopra menzionati inconvenienti.
Questa nuova tecnologia, infatti, affida il compito di arrestare le imposte nella loro posizione di massima apertura ad un dispositivo che si avvale di un leversimo articolato a ginocchio atto ad essere montato in posizione intermedia tra la traversa dell’imposta e la traversa del rispettivo telaio a cornice fissato in corrispondenza della muratura della finestra.
Fintanto che l’imposta sia mantenuta in assetto di chiusura, il suddetto leverismo si mantiene in una posizione intermedia, completamente sottratta alla vista, tra la traversa dell’imposta medesima e quella del rispettivo telaio.
Nel momento in cui, però, l’imposta venga fatta ruotare in apertura, il leverismo medesimo, essendo solidale ad essa, tende a compiere un’analoga e contemporanea rotazione rispetto al suo punto di fulcro posizionato in corrispondenza dell’anzidetta traversa del telaio a cornice.
Allorquando l’imposta abbia raggiunto il suo punto di fine corsa in apertura, il leverismo in questione si porta così sull’esterno del telaio a cornice, “a cavallo†tra il montante di quest’ultimo ed il montante dell’imposta incernierato su di esso.
Si consideri altresì che questo leverismo à ̈ chiamato a cooperare con un chiavistello di assetto verticale previsto sull’imposta, in corrispondenza del suddetto montante prossimo alle cerniere.
La funzione di questo chiavistello à ̈ quello di essere inserito, dal basso verso l’alto, entro un foro circolare eseguito sull’anzidetto leverismo, nel momento in cui quest’ultimo abbia assunto l’assetto corrispondente alla completa apertura dell’imposta.
È come dire che un semplice scorrimento del suddetto chiavistello – facilmente attuabile dall’utente senza assumere posizioni pericolose o compiere sforzi rilevanti – consente di arrestare il leverismo medesimo e con esso la rotazione dell’imposta nell’anzidetto assetto di massima apertura.
Questa pur sommaria descrizione dovrebbe già essere sufficiente per permettere di apprezzare le vantaggiose caratteristiche del dispositivo secondo il trovato, sostanzialmente legate al fatto che lo stesso risulta in grado di essere posto in opera dal rispettivo installatore e di essere azionato dal rispettivo utente senza che né l’uno, né l’altro debbano mai raggiungere l’esterno della rispettiva finestra.
Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non certo limitativo, in cui:
- la figura 1 Ã ̈ una rappresentazione assonometrica in esploso del dispositivo secondo il trovato;
- la figura 2 una rappresentazione assonometrica parzialmente sezionata del dispositivo di figura 1, nell’assetto di reciproca cooperazione dei suoi componenti;
- la figura 3 à ̈ una rappresentazione assonometrica che mostra il dispositivo in questione nell’assetto assunto allorquando la rispettiva imposta – vista in questo caso dall’interno dell’edificio – si trovi in posizione di chiusura;
- la figura 4 à ̈ una rappresentazione assonometrica che mostra il dispositivo in questione nell’assetto assunto allorquando la rispettiva imposta – vista in questo caso dell’esterno dell’edificio – abbia raggiunto la sua massima apertura;
- la figura 5 à ̈ analoga alla precedente, ma serve a mostrare l’assetto assunto dal chiavistello ai fini del bloccaggio dell’anzidetta imposta;
- la figura 6 à ̈ analoga alla figura 4, con la differenza di mostrare per intero, con un minor livello di dettaglio, l’imposta ed il rispettivo telaio;
- la figura 7 Ã ̈ una sezione di figura 6 con il piano B-B;
- la figura 8 Ã ̈ una sezione di figura 6 con il piano A-A.
Con riferimento alle figure suddette si ribadisce innanzitutto che il dispositivo in questione à ̈ destinato ad essere posto in opera tra una tradizionale imposta battente (IM) ed il rispettivo telaio a cornice (T) affogato nella muratura della rispettiva finestra, entrambi realizzati con tradizionali profilati metallici.
Con particolare riferimento alle figure 1 e 3 si precisa altresì che il dispositivo in questione si avvale di un leverismo (L), articolato sostanzialmente a ginocchio, che si compone dei cinque seguenti componenti:
- un primo piastrino (1) che incorpora superiormente una coppia di profili sagomati (1a) atti ad insediarsi e ad agganciarsi entro la tradizionale scanalatura longitudinale (S) che risulta delimitata, sulla faccia inferiore della traversa del telaio a cornice (T), da una coppia parallela di costolature di irrigidimento (C);
- un’aletta orizzontale (2), realizzata con una piattina metallica, che risulta fulcrata, in corrispondenza della propria estremità posteriore, al di sotto del suddetto piastrino (1), per il tramite di un primo perno ad asse verticale (P1); essendo previsto che detta aletta (2) rechi altresì, verso la sua estremità anteriore, un secondo perno (P2) aggettante verso l’alto, nonché un’asola (2a) sostanzialmente a mezza luna con la concavità rivolta in direzione di detto secondo perno (P2);
- un primo braccio (3), realizzato con una piattina metallica, nell’ambito del quale à ̈ possibile individuare un lungo tratto rettilineo (3a) raccordato anteriormente con un più breve tratto (3b) inclinato rispetto al precedente; essendo previsto che su detto braccio (3) siano eseguiti cinque fori circolari, dei quali il primo (3c) à ̈ dislocato in corrispondenza della sua estremità posteriore (3’), il secondo (3d), filettato, in posizione appena più interna al primo, il terzo (3e) sostanzialmente all’altezza del punto di origine del suo anzidetto tratto inclinato (3b), il quarto (3f) a circa metà della lunghezza di questo stesso tratto inclinato (3b) ed il quinto (3g) in corrispondenza dell’estremità anteriore (3’’) del medesimo primo braccio (3);
- un secondo braccio (4), perfettamente rettilineo, anch’esso realizzato con la medesima piattina metallica, che reca, a partire dalla sua estremità posteriore (4’), un terzo perno (P3) aggettante verso l’alto, un’asola (4a) sostanzialmente a mezza luna, con la concavità rivolta verso l’anzidetto terzo perno (P3) e un foro circolare (4b); essendo altresì previsto che detto secondo braccio (4) rechi, in corrispondenza di uno dei suoi bordi longitudinali, un risalto (4c) che sporge brevemente verso il basso, oltre lo spessore del medesimo secondo braccio (4);
- un secondo piastrino (5) fulcrato al di sotto dell’estremità anteriore (4’’) dell’anzidetto secondo braccio (4) per il tramite di un quarto perno ad asse verticale (P4) ed altresì dotato di un profilo sagomato che gli consente di insediarsi esattamente entro la tradizionale scanalatura longitudinale (S1) che risulta delimitata, in corrispondenza della faccia superiore della traversa dell’anzidetta imposta (IM), da una coppia parallela di costolature di irrigidimento (C1); essendo previsto che detto secondo piastrino (5) rechi, in corrispondenza della sua estremità posteriore, un gradino longitudinale ribassato (5a) rivolto sul lato che corrisponde a quello in cui, sull’anzidetto secondo braccio (4), à ̈ dislocato l’anzidetto risalto laterale (4c).
In questo contesto si consideri altresì che l’anzidetto primo piastrino (1) risulta fissato stabilmente, all’interno della scanalatura delimitata dalle due anzidette costolature (C) della traversa (TT) del telaio a cornice (T), per il tramite di un granetto di arresto ad incastro (G) posto in opera in assetto inclinato, secondo quanto espressamente illustrato in figura 8.
Ebbene il leverismo a ginocchio (L) così descritto à ̈ destinato a cooperare con un chiavistello (6) – montato in assetto verticale sull’esterno del montante (MIM2) dell’imposta (IM) prossimo alle cerniere – anch’esso facente parte integrante del nuovo dispositivo fermaimposte in questione.
La figura 1 permette peraltro di accertare le ulteriori seguenti circostanze:
- l’estremità posteriore (3’) dell’anzidetto primo braccio (3) à ̈ destinata ad attestarsi al di sopra dell’anzidetta aletta (2)
- l’interasse che intercorre, nell’ambito dell’aletta medesima (2), tra il secondo perno (P2) e l’asola (2a) risulta esattamente pari all’interasse che intercorre, nell’ambito del sovrastante primo braccio (3), tra l’anzidetto primo foro (3c) e l’anzidetto secondo foro (3d)
- in tal modo l’anzidetto secondo perno (P2) che aggetta verso l’alto dall’aletta medesima (2) può penetrare esattamente entro il primo foro (3c) del sovrastante primo braccio (3), prima di esservi opportunamente ribadito;
- allo stesso tempo l’anzidetta asola (2a) dell’aletta (2) si dispone esattamente al di sotto dell’anzidetto foro (3d) del braccio (3), in maniera che lo stelo verticale di una vite di registro ed arresto (7) possa penetrarli entrambi, dal basso verso l’alto, fino a che la sua testa allargata (7a) non giunga a battuta contro la faccia inferiore dell’aletta medesima (2).
La funzione di questa vite (7) à ̈ quella di rendere solidali, previo registro del loro angolo di intersezione, l’aletta (2) ed il sovrastante braccio (3) in funzione delle caratteristiche geometriche del profilo della traversa (TT) del telaio a cornice (T) e della traversa (TIM) dell’imposta (IM).
L’esame della medesima figura 1 permette altresì di accertare quanto segue:
- il tratto anteriore inclinato (3b) dell’anzidetto primo braccio (3) à ̈ destinato ad essere attestato al di sopra dell’estremità posteriore (4’) dell’anzidetto secondo braccio (4)
- l’interasse ed il reciproco posizionamento previsti, nell’ambito dell’anzidetto tratto inclinato (3b) del primo braccio (3), tra gli anzidetti terzo foro (3e), quarto foro (3f) e quinto foro (3g) corrispondono a quelli previsti, nell’ambito dell’estremità posteriore (4’) dell’anzidetto secondo braccio (4), tra gli anzidetti terzo perno (P3), asola a mezza luna (4a) e foro (4b)
- in tal modo l’anzidetto terzo perno (P3) che aggetta verso l’alto dall’anzidetto secondo braccio (4) può penetrare esattamente entro il terzo foro (3e) posto all’origine del tratto inclinato (3b) del sovrastante primo braccio (3), prima di esservi opportunamente ribadito;
- allo stesso tempo l’anzidetta asola (4a) del secondo braccio (4) si dispone esattamente al di sotto dell’anzidetto quinto foro (3f) del tratto inclinato (3b) del primo braccio (3), in maniera che lo stelo verticale di ribattino (8) possa penetrarli entrambi, dal basso verso l’alto, fino a che la sua testa allargata (8a) non giunga a battuta contro la faccia inferiore del medesimo secondo braccio (4), lasciandogli la libertà di scorrere all’interno della medesima asola (4a);
- nel medesimo contesto il quinto foro (3g) del primo braccio (3) si sovrappone esattamente con l’anzidetto foro (4b) del secondo braccio (4).
Per quanto riguarda invece la logica di funzionamento del dispositivo secondo il trovato si chiarisce quanto segue, facendo inizialmente particolare riferimento alla già citata figura 3.
In tale figura à ̈ mostrata un’imposta (IM) nel suo assetto di chiusura, vale a dire allorquando si trovi esattamente contenuta entro il rispettivo telaio a cornice (T) fissato alla muratura della finestra; si sottolinea peraltro che in questo caso l’imposta (IM) ed il suo rispettivo telaio (T) sono visti dall’interno dell’edificio cui appartiene l’anzidetta finestra.
La specifica finalità di questa figura 3 à ̈ quella di mostrare l’assetto che viene assunto dal dispositivo fermaimposte secondo il trovato in occasione della chiusura dell’imposta anzidetta (IM); per favorire questo genere di accertamento si à ̈ scelto di rappresentare il rispettivo telaio a cornice (T) con la parziale asportazione della traversa superiore (TT).
In un simile contesto, infatti, l’anzidetto leverismo (L) adottato nel dispositivo secondo il trovato assume, grazie alla capacità dei suoi componenti di ruotare reciprocamente attorno agli anzidetti perni di fulcraggio (P1, P3, P4), un assetto “disteso†, nell’ambito del quale i suddetti componenti vengono ad essere sostanzialmente allineati all’interno dello spazio orizzontale compreso tra la traversa (TT) del telaio a cornice (T) e la traversa (TIM) dell’imposta (IM).
In tal senso, infatti, à ̈ particolarmente interessante verificare l’assetto assunto dall’anzidetto primo piastrino (1) e dall’anzidetto secondo piastrino (5), visto che questi rappresentano le due estremità del leverismo (L) adottato nel dispositivo secondo il trovato.
Effettivamente questi due piastrini (1, 5) assumono una condizione di perfetto allineamento, nell’anzidetto spazio orizzontale tra le due anzidette traverse (TT, TIM), anche se su due quote differenti.
In effetti il primo (1) di tali piastrini risulta insediato esattamente e fissato stabilmente entro una scanalatura longitudinale (S) prevista usualmente in corrispondenza della faccia inferiore della traversa (TT) dell’anzidetto telaio a cornice (T), mentre il secondo (5) di essi risulta insediato esattamente, con possibilità di libero scorrimento, all’interno di un’analoga scanalatura longitudinale (S1) usualmente prevista in corrispondenza della faccia superiore della traversa (TIM) dell’imposta (IM).
Si noti altresì che il punto di fissaggio dell’anzidetto primo piastrino (1) lungo la traversa (TT) del telaio a cornice (T) à ̈ stabilito in prossimità del montante (MT) cui risulta incernierata la rispettiva imposta (IM), mentre il punto in cui staziona in questa fase il secondo piastrino (5) lungo la traversa (TIM) dell’imposta (IM) à ̈ prossimo al montante (MIM1) di quest’ultima, opposto a quello (MIM2) incernierato al telaio a cornice (T).
Ad un simile assetto allineato, ma sensibilmente distanziato, dei due piastrini (1, 5) corrisponde, per l’appunto, l’anzidetta condizione di sostanziale allineamento dei vari componenti del leverismo (L) adottato nel dispositivo secondo il trovato.
L’esame della citata figura 3 permette infatti di verificare:
- che l’anzidetta aletta (2) si rivolge verso l’anzidetto secondo piastrino (5) e si dispone con il proprio asse longitudinale in un assetto sostanzialmente parallelo rispetto all’asse longitudinale del sovrastante primo piastrino (1)
- che l’anzidetto primo braccio (3) si dispone con l’asse longitudinale del suo anzidetto tratto rettilineo (3a) in un assetto sostanzialmente parallelo rispetto all’asse longitudinale dell’anzidetta aletta (2)
- che l’anzidetto secondo braccio (4) si dispone, rispetto al tratto rettilineo (3a) dell’anzidetto primo braccio (3), in maniera tale da formare con esso un angolo sostanzialmente piatto, con il vertice rivolto verso l’interno della finestra, in una condizione in cui, peraltro, l’asse longitudinale dell’anzidetto tratto inclinato (3b) del primo braccio (3) si dispone in una condizione di intersezione, pur se per un angolo ridotto, rispetto all’asse longitudinale del medesimo secondo braccio (4)
- che contemporaneamente questo secondo braccio (4) si dispone con il proprio asse longitudinale in un assetto di intersezione con l’asse longitudinale dell’anzidetto secondo piastrino (5).
La figura 4 mostra, invece, l’assetto assunto dal leverismo (L) adottato nel dispositivo fermaimposte secondo il trovato allorquando l’imposta (IM), mostrata in questo caso dall’esterno della rispettiva finestra, sia condotta in assetto di massima apertura, a seguito di una rotazione di 180° attorno all’anzidetto montante (MT) del telaio a cornice (T).
In effetti una simile rotazione dell’imposta (IM) impone al leverismo anzidetto (L) la seguente movimentazione:
- l’anzidetta aletta (2) ruota di circa 180° rispetto all’anzidetto primo piastrino (1), sì da potersi rivolgere in direzione di quell’anzidetto montante (MT) del telaio a cornice (T) cui risulta incernierata l’imposta medesima (IM)
- il primo braccio (3) fuoriesce dalla traversa (TT) del telaio a cornice (T) e si dispone con il proprio asse longitudinale in un assetto di leggera intersezione rispetto all’asse longitudinale dell’anzidetta aletta (2), in una condizione in cui il suo anzidetto tratto rettilineo (3a) si rivolge in direzione dell’anzidetto montante (MT) del telaio (T) ed il suo anzidetto tratto inclinato (3b) assume, sul fronte di questo stesso montante (MT), un assetto sostanzialmente parallelo all’anzidetta traversa (TT)
- il secondo braccio (4) assume un assetto perfettamente allineato con l’anzidetto tratto inclinato (3b) dell’anzidetto primo braccio (3)
- il secondo piastrino (5), solidale con il suddetto secondo braccio (4), arretra lungo l’anzidetta rispettiva scanalatura (S1) alla sommità della traversa (TIM) dell’imposta (IM), sì da avvicinarsi maggiormente all’anzidetto montante (MIM2) in corrispondenza del quale l’imposta medesima (IM) risulta incernierata al telaio a cornice (T)
- l’anzidetto quinto foro (3g) del primo braccio (3) ed il foro (4b) del secondo braccio (4) si portano in una condizione di perfetto allineamento, disponendosi esattamente sulla verticale della punta (6a) del sottostante chiavistello (6) applicato sull’esterno dell’anzidetto montante di incernieramento (MIM2) dell’imposta (IM).
Quest’ultima condizione assicura che l’utente possa bloccare l’imposta nell’anzidetta posizione di massima apertura soltanto abilitando lo scorrimento verso l’alto della punta (6a) del chiavistello (6), in maniera tale che la stessa penetri esattamente, dal basso verso l’alto, i due anzidetti fori allineati e sovrapposti (3g, 4b), secondo quanto mostrato espressamente nella figura 5.
È chiaro infatti che l’insediamento di una simile punta (6a) renda impossibile ogni ulteriore rotazione reciproca dei due bracci (3, 4) e dunque qualsiasi ulteriore movimentazione della catena cinematica cui essi appartengono.
In tal modo la rispettiva imposta (IM) Ã ̈ in grado di mantenere stabilmente la desiderata posizione di apertura, pur a dispetto di eventuali sollecitazioni contrarie dovute a venti anche sostenuti.
Solo un successivo abbassamento del chiavistello (6), infatti, potrebbe restituire la libertà di movimentazione all’anzidetta catena cinematica e rendere possibile la nuova chiusura dell’imposta (IM).
Sulla base delle indicazioni precedenti, à ̈ facile comprendere anche la ragione per cui il primo braccio (3) adotti l’anzidetto tratto anteriore inclinato (3b).
Considerando infatti che questo stesso primo braccio (3) non può fare a meno di incontrare, al termine della sua rotazione verso l’esterno, l’interferenza dell’anzidetto montante (MT) del telaio (T), à ̈ evidente che soltanto l’inclinazione conferita al suo tratto anteriore (3b) consente al secondo braccio (4), e più propriamente all’intera imposta (IM) a questo solidale, di raggiungere una corretta posizione ravvicinata e parallela alla rispettiva parete esterna dell’edificio.
Le figure allegate permettono di verificare anche i due accorgimenti previsti nel dispositivo secondo il trovato per garantire che i due anzidetti fori (3g, 4b) dei bracci (3, 4), destinati ad essere contemporaneamente penetrati dalla punta (6a) del chiavistello (6), possano raggiungere “in automatico†l’anzidetta condizione di perfetto allineamento nel momento in cui l’imposta (IM) sia giunta nel suo punto di fine corsa di apertura.
Il primo di tali accorgimenti à ̈ relativo all’adozione del’anzidetto ribattino (8) al quale à ̈ affidato il compito di evitare che la rotazione del secondo braccio (4) rispetto al primo (3) risulti eccessiva e dunque idonea a far perdere l’anzidetta desiderata condizione di allineamento tra i fori (3g, 4b).
In tale prospettiva lo stelo dell’anzidetto ribattino (8) deve essere infilato, dal basso verso l’alto, entro l’anzidetta asola sostanzialmente a mezza luna (4a) del secondo braccio (4) ed esattamente insediato (e bloccato) entro l’anzidetto sovrastante quarto foro (3f) del primo braccio (3); vedasi al riguardo la citata figura 1.
Anche la posa in opera di questo ribattino (8) deve considerarsi completata nel momento in cui la testa allargata (8a) dello stesso si porti a battuta, sull’esterno della rispettiva asola (4a), contro la faccia inferiore dell’anzidetto secondo braccio (4).
In questo contesto lo stelo di tale ribattino (8) à ̈ destinato a scorrere alternativamente lungo la rispettiva asola a mezza luna (4a) del seconda braccio (4), da un’estremità all’altra, a seconda del senso di rotazione che venga imposto all’anzidetto leverismo (L) adottato nel dispositivo secondo il trovato.
Si comprende altresì come il raggiungimento, da parte dello stelo del ribattino (8), dell’una o dell’altra delle estremità della rispettiva asola (4a) renda impossibile l’ulteriore rotazione reciproca del secondo braccio (4) rispetto al primo braccio (3).
Ebbene, in occasione dell’apertura dell’imposta (IM), à ̈ previsto per l’appunto che il ribattino (8) raggiunga il loro punto di fine corsa all’interno della rispettiva asola (4a) nello stesso momento in cui i due anzidetti fori (3g, 4b) del primo (3) e del secondo (4) braccio assumano un assetto di perfetto allineamento in verticale.
Il secondo accorgimento previsto con la medesima finalità consiste nel prevedere che l’anzidetto risalto laterale (4c) del secondo braccio (4) vada a battuta, sempre in occasione della completa apertura dell’imposta (IM), contro l’anzidetto gradino (5a) previsto sul fianco dell’anzidetto secondo piastrino (5).
Una simile interferenza serve ad impedire che il secondo braccio (4) prosegua la propria rotazione oltre l’anzidetta posizione di perfetto allineamento con l’anzidetto tratto inclinato (3b) del primo braccio (3), visto che se tale condizione si dovesse realmente verificare, ancora una volta ne andrebbe pregiudicato il necessario allineamento tra gli anzidetti fori (3g, 4c) dei medesimi bracci (3, 4).
Con riferimento all’ingrandimento di figura 6, si precisa altresì che lo spigolo esterno della traversa (TIM) dell’imposta (IM) reca, esattamente nel punto di raccordo con il sottostante montante (MIM1), due smussi (Z) realizzati in corrispondenza delle tradizionali costolature di irrigidimento presenti negli infissi metallici.
L’adozione di tali smussi (Z) à ̈ stata prevista per consentire l’inserimento del secondo piastrino (5) all’interno dell’anzidetta scanalatura di alloggiamento (S1) prevista in corrispondenza della faccia superiore della traversa anzidetta (TIM).
A prescindere da quanto finora riferito e da quanto espressamente mostrato nelle figure allegate, va detto infine che la presente idea inventiva si presta a trovare vantaggiosa attuazione, oltre che sugli infissi metallici, anche sugli infissi realizzati in legno o PVC.
In questo senso à ̈ solo sufficiente prevedere una sede idonea a consentire l’inserimento ed il bloccaggio dell’anzidetto primo piastrino (1) in corrispondenza della traversa del telaio a cornice di un simile infisso in legno o PVC, nonché un binario di alloggiamento e guida per l’anzidetto secondo piastrino (5) in corrispondenza della traversa della rispettiva imposta.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo articolato fermaimposte comprendente i seguenti componenti: - un leverismo (L) formato da: • un primo braccio piatto (3) atto ad essere fulcrato, in corrispondenza della sua estremità posteriore (3’) e per il tramite di un primo perno ad asse verticale (PI), in un punto fisso della traversa (TT) del telaio a cornice (T) di un’imposta battente (IM); essendo previsto che detto primo braccio (3) rechi anteriormente un tratto inclinato (3b) e adotti, in corrispondenza della propria estremità anteriore (3†), un quinto foro circolare (3g), • un secondo braccio piatto (4), perfettamente rettilineo, che risulta fulcrato, in corrispondenza della sua estremità posteriore (4’), al di sotto dell’anzidetto primo braccio (3) per il tramite di un terzo perno ad asse verticale (P3) dislocato sostanzialmente in corrispondenza del punto di origine dell’anzidetto tratto inclinato anteriore (3b) del medesimo primo braccio (3); essendo previsto che detto secondo braccio (4) sia dotato di un foro circolare (4b) atto ad allinearsi perfettamente con l’ anzidetto corrispondente quinto foro (3g) del sovrastante primo braccio (3), nel momento in cui il medesimo secondo braccio (4) si disponga in un assetto di perfetto allineamento con anzidetto tratto inclinato (3b) del primo braccio (3), • un secondo piastrino (5), di profilo sagomato, atto ad insediarsi scorrevolmente entro una scanalatura longitudinale (SI) presente al di sopra della traversa (TIM) dell’ imposta anzidetta (IM); essendo previsto che detto secondo piastrino (5) sia fulcrato, rispetto ad un quarto perno ad asse verticale (P4), inferiormente all’estremità anteriore (4†) dell’anzidetto secondo braccio (4), - un chiavistello (6) atto ad essere montato verticalmente sull’esterno del montante (MIM2) dell’imposta battente (IM) sul quale sono fissate le rispettive cerniere; essendo previsto che detto chiavistello (6) termini in sommità con una punta (6a) atta a penetrare contemporaneamente, dal basso verso l’alto, l’ anzidetto foro (4b) del secondo braccio (4) e l’anzidetto quinto foro (3g) del sovrastante primo braccio (3), nel momento in cui i medesimi primo e secondo braccio (3, 4) assumano un assetto di perfetto allineamento in occasione del raggiungimento della posizione di massima apertura dell’anzidetta imposta battente (IM).
  2. 2) Dispositivo articolato fermaimposte, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato per il fatto che anzidetta estremità posteriore (3’) del primo braccio (3) à ̈ fulcrata all’ anzidetto primo perno ad asse verticale (PI) con interposizione di un’aletta (2); essendo previsto, in particolare, che la medesima estremità posteriore (3’) del primo braccio (3) sia fissata al di sopra all’anzidetta aletta (2).
  3. 3) Dispositivo articolato fermaimposte, secondo la rivendicazione 2, caratterizzato per il fatto che l’anzidetto primo perno ad asse verticale (PI) aggetta verso il basso da un primo piastrino (1) che incorpora superiormente profili sagomati (la) atti a restare insediati e fìssati stabilmente di una scanalatura longitudinale (S) realizzata inferiormente all’anzidetta traversa (TT) del telaio a cornice (T) dell’anzidetta imposta (IM).
  4. 4) Dispositivo articolato fermaimposte secondo la rivendicazione 3, caratterizzato per il fatto che Panzidetto primo piastrino (1) à ̈ atto ad essere fissato all’ interno della rispettiva scanalatura longitudinale (S) per il tramite di un granetto (G) posto in opera in assetto inclinato.
  5. 5) Dispositivo articolato fermaimposte secondo la rivendicazione 2, caratterizzato per il fatto di adottare mezzi (P2, 7) atti a favorire contemporaneamente lo stabile fissaggio e la regolazione dell’assetto reciproco dell’anzidetta estremità posteriore (3’) del primo braccio (3) e dell’anzidetta sottostante aletta (2).
  6. 6) Dispositivo articolato fermaimposte secondo la rivendicazione 5, caratterizzato per il fatto che gli anzidetti mezzi di fissaggio e regolazione interposti tra estremità posteriore (3’) dell’anzidetto primo braccio (3) e l’anzidetta aletta (2) consistono in un secondo perno di fulcraggio ad asse verticale (P2), nonché in una vite di registro e fissaggio (7), il cui stelo filettato à ̈ atto ad attraversare dal basso verso l’alto un’asola sostanzialmente a mezza luna (2a), realizzata in corrispondenza dell’estremità anteriore della suddetta aletta (2) e ad impegnarsi stabilmente entro il sovrastante secondo foro filettato (3d) eseguito in corrispondenza del suddetto primo braccio (3); essendo previsto in particolare che detta asola a mezza luna (2a) rivolga la sua concavità in direzione dell’anzidetto secondo perno ad asse verticale (P2).
  7. 7) Dispositivo articolato fermaimposte secondo la rivendicazione 6, caratterizzato per il fatto che l’anzidetto secondo perno ad asse verticale (P2) aggetta verso l’alto dall’anzidetta aletta (2) per insediarsi all’interno di un corrispondente primo foro (3c) eseguito in corrispondenza dell’estremità posteriore (3’) del sovrastante primo braccio (3).
  8. 8) Dispositivo articolato fermaimposte secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che l’anzidetto terzo perno ad asse verticale (P3) aggetta verso l’alto dall’estremità posteriore (4’) del secondo braccio (4) per insediarsi all'inteo di un corrispondente terzo foro (3e) dislocato nel punto di origine dell’anzidetto tratto inclinato anteriore (3b) del sovrastante primo braccio (3).
  9. 9) Dispositivo articolato fermaimposte secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che nzidetto primo braccio (3) reca un quarto foro circolare (3f) dislocato in posizione intermedia tra gli anzidetti terzo (3e) e quinto (3g) foro ed altresì capace di disporsi in una posizione esattamente sovrastante ad un’asola a mezza luna (4a) realizzata sull’anzidetto secondo braccio (4), nel momento in cui i medesimi primo (3) e secondo braccio (4) siano fulcrati per il tramite dell’anzidetto terzo perno ad asse verticale (P3); essendo previsto, in quest’ultima condizione, che l’anzidetta asola a mezza luna (4a) del secondo braccio (4) sia atta ad essere attraversata, dal basso verso l’alto, dallo stelo cilindrico di un ribattino (8) altresì capace di insediarsi stabilmente nell’ anzidetto quarto foro (3f) del sovrastante primo braccio (3); essendo previsto infine che l’anzidetta asola a mezza luna (4a) del secondo braccio (4) rivolga la sua concavità in direzione dell’anzidetto terzo perno (P3).
  10. 10) Dispositivo articolato fermaimposte secondo ima o più delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato per il fatto che Panzidetto secondo braccio (4) reca, in corrispondenza di uno dei suoi bordi longitudinali ed in prossimità dell’ anzidetto quarto perno di fulcraggio (P4), un risalto (4c) che aggetta brevemente verso il basso, oltre lo spessore del medesimo secondo braccio (4); essendo previsto che detto risalto (4c) sia atto a portarsi a battuta contro un gradino longitudinale (5a) eseguito lateralmente anzidetto secondo piastrino (5), nel momento in cui si verifichi il perfetto allineamento tra P anzidetto quinto foro (3g) del primo braccio (3) e P anzidetto foro (4b) del secondo braccio (4).
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