ITAN20100100A1 - Arbalete a pistoncino con tenditore meccanico. - Google Patents

Arbalete a pistoncino con tenditore meccanico. Download PDF

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ITAN20100100A1
ITAN20100100A1 IT000100A ITAN20100100A ITAN20100100A1 IT AN20100100 A1 ITAN20100100 A1 IT AN20100100A1 IT 000100 A IT000100 A IT 000100A IT AN20100100 A ITAN20100100 A IT AN20100100A IT AN20100100 A1 ITAN20100100 A1 IT AN20100100A1
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Description

Descrizione
“ARBALETE A PISTONCINO CON TENDITORE MECCANICOâ€
Campo di applicazione: L'invenzione à ̈ principalmente dedicata al superamento dell'attuale limite di capacità di “immagazzinare" energia nei fucili subacquei utilizzati per la pratica della pesca subacquea professionale e amatoriale, oltre che a realizzare una nuova tipologia di fucili a elastici “medi e lunghi" di grande versatilità ed in grado di esaltare alcuni dei pregi delle due categorie di fucili attualmente utilizzati (a elastici e pneumatici ). Più in particolare il trovato, così come precisato nelle successive descrizioni e rivendicazioni, presenta caratteristiche tali da: consentire di aumentare a piacimento la “potenza†disponibile, minimizzando lo sforzo di caricamento e rendendo quindi accessibile a chiunque, anche se non dotato di particolari requisiti fisici, l'utilizzo di fucili “potenti e lunghi†; annullare qualunque sforzo o tensione nelle aste da lanciare nelle varie fasi precedenti lo “sparo†; eliminare qualunque rischio per le mani del pescatore nella fase di caricamento degli elastici.
Stato della tecnica: Rispetto a quanto già indicato nella richiesta di brevetto n°AN2005A000025 presentata dal sottoscritto in data 20/06/2005 (brevetto n°0001364176), non si sono verificate sensibili variazioni dello stato della tecnica, poiché tutt'ora vengono utilizzate in pratica due sole tipologie di fucili subacquei: ad elastici e pneumatici. Per entrambe negli ultimi anni si sono verificati solo dei miglioramenti di alcuni particolari costruttivi, senza alcuna sensibile modifica delle modalità di funzionamento, infatti la novità più significativa, a parere dello scrivente, si à ̈ verificata nel settore degli oleopneumatici con la realizzazione del fucile “airbalete" da parte della Ditta OMER, che certamente ha migliorato le caratteristiche tecniche e costruttive dei fucili oleopneumatici, ma solo negli accessori e nella forma {il citato fucile risulta infatti dotato di: riduttore di potenza, fino ad un max del 15%, ottenuto con la possibilità di limitare il lume dei fori della testata; aletta dell'arpione a scomparsa; scorrisagola metallico senza anello di tenuta; particolare forma del serbatoio per migliorare il brandeggio; manico simile a quello dei fucili arbalete). Mentre la tipologia di fucili da me brevettata, dotata di un sistema di propulsione “misto" costituito da aria compressa e elastici o molla di acciaio, non ha ancora trovato un'applicazione pratica, poiché tali fucili per poter fornire tutta la loro potenza hanno la necessità di essere caricati con un “aiuto" meccanico costituito dall'apposito caricatore indicato nel medesimo brevetto, ma proprio su questo le aziende del settore hanno avanzato dei dubbi, in particolare sulla correttezza del posizionamento e sulla complessità del suo utilizzo. Però à ̈ proprio tale dispositivo, certamente migliorabile e semplificabile in ogni suo aspetto, che può rappresentare una novità nel settore per la funzione che à ̈ in grado di svolgere ed infatti, con minimi adattamenti, può trovare utile applicazione anche nei fucili pneumatici e ad elastici attualmente in uso. Pertanto il sottoscrìtto ha ideato una nuova tipologia di fucili con propulsione ad elastici che, proprio grazie al caricamento meccanico e ad altri accorgimenti dettagliati nel seguito, à ̈ in grado di fornire prestazioni superiori a quelle dei fucili subacquei attualmente in uso e che consente di adattarli al tipo di pesca praticato ed alla taglia dei pesci da cacciare, rìducendo notevolmente ed in tutti i casi, lo sforzo di caricamento. Più in particolare tali fucili sono basati su: A) L'utilizzo di elastici per produrre ed accumulare l'energia necessaria al funzionamento del fucile, infatti tali elementi, oltre a dare garanzia di prestazioni e durata superiori al passato (grazie a tecnologie di produzione sempre più curate e sofisticate), consentono di variare a piacimento la quantità di energia accumulabile nel trovato con il semplice cambio del loro grado di trazione, nonché di cambiare completamente la “potenza" accumulabile cambiando sezione, lunghezza e numero degli elastici; B) L'istallazione del “caricatore meccanico†, che consente di superare gli attuali limiti di energia accumulabile in un fucile ad elastici, determinati dalle sole capacità fisiche del pescatore e ciò consentirà a chiunque di utilizzare fucili lunghi ed al massimo della loro potenza. Tale sistema consente inoltre di variare a piacimento la potenza disponibile (da 0 al 100%) prestabilendo il grado di tensione degli elastici o riducendolo, anche durante l'azione di pesca, grazie al sistema di frizione di cui à ̈ dotato; C) L'utilizzo di un pistoncino per trasferire l'energia dagli elastici all'asta da proiettare, che produce i seguenti vantaggi: utilizzo di aste non stressate da alcuno sforzo nelle fasi precedenti lo sparo e quindi con caratteristiche tecniche a totale scelta del pescatore, senza alcun vincolo di sezione e lunghezza e conservazione nel tempo della forma rettilinea, a vantaggio della perfetta percorrenza della linea di mira e dello sfruttamento totale dell'energia erogata al momento dello sparo, che non viene dissipata da svergolamenti dovuti a difetti di linearità dell'asta; eliminazione definitiva di qualunque errore di mira dovuto a difetti della restituzione dell'energia degli elastici (dovuta a minima differenza di lunghezza o di qualità degli elastici) ed a sfalsamenti fra il piano di scorrimento di questi e l'asse dell'asta ( infatti nel trovato l’asse dell'asta, quello del pistoncino e quello della canna che li contiene, sono coincidenti e sempre allineati alla linea di mira). L'utilizzo del pistoncino comporta anche qualche svantaggio rispetto ai fucili ad elastici attualmente in uso, in particolare la perdita di energia causata dagli attriti fra lo stesso e la guida in cui scorre e, nel caso di utilizzo di una guida costituita da una canna, quelle dovute alla presenza dell'acqua all'Interno della stessa ( queste risultano comunque inferiori a quelle dei fucili oleopneumatici, poiché non vi à ̈ necessità di dotare il pistoncino di guarnizioni aderenti alla canna ed inoltre la presenza della feritoia superiore consente un immediato allontanamento dell'acqua presente davanti al pistoncino), queste risultano largamente compensate dall'utilizzo del "caricatore meccanico", che consente di rendere disponibile una sovrabbondante quantità di energia e di "dosarla†adeguatamente, anche per compensare tutte le perdite di energia del sistema.
Descrizione dei disegni. Il trovato à ̈ spiegato nel seguito, con riferimento ai grafici allegati da 1 a 4 in cui sono illustrati due esempi delle varie possibili forme di attuazione dello stesso e dei relativi accessori. Più precisamente à ̈ così rappresentato: Dis.1- Mod. A - (fig.a) sezione verticale passante per l'asse del fucile e (fig.b) vista orizzontale; Dis.2— (fig.a) sezione verticale del mulinello a doppia funzione del Mod. A - (flg.b) sezione verticale del pistoncino ( comune ad entrambi i modelli): (fig.c)vista verticale della testata del Mod. A; Dis.3- Mod. B - (fig.a) sezione verticale passante per l'asse del fucile e (fig.b) vista orizzontale; Dis.4- Mod. B - (fig.a) sezione verticale della testata passante per l'asse del fucile e (fig.b) vista frontale della testata ( completa di dispositivo di caricamento meccanico e relativa manovella ).
Descrizione de lnvenzione. In linea di massima il trovato consiste In un fucile subacqueo del tipo ad elastici, ma sensibilmente diverso da quelli finora commercializzati o comunque noti o utilizzati, poiché: 1) L'energia immagazzinata dagli elastici viene trasferita all'asta mediante un pistoncino, che ha sede di scorrimento solidarizzata al fusto del fucile stesso. Nei modelli di attuazione descrìtti nel seguito il pistoncino può scorrere liberamente per tutta la lunghezza della canna e non impatta sulla boccola posta come terminale della canna, ma fuoriesce dalla stessa ed accompagna l'asta fino a quando viene trattenuto dagli elastici a cui à ̈ vincolato. Ciò consente di evitare il rumore dell'impatto sulla boccola di ammortizzo, tipico dei fucili pneumatici; 2) Gli elastici possono essere messi in tensione anche mediante un apposito dispositivo meccanico, che oltre a minimizzare lo sforzo del pescatore, consente anche di utilizzare contemporaneamente due coppie di elastici o due elastici di sezione superiore a quella massima attualmente in uso (21 mm.), inoltre tale sistema consente di regolare a piacimento il grado di tensione degli elastici e quindi la “potenza" del fucile; 3) L'asta da proiettare per catturare la preda non à ̈ quella utilizzata per i fucili ad elastici, ma à ̈ più simile a quella dei fucili pneumatici e, non essendo soggetta ad alcuno sforzo in tutte le fasi precedenti lo sparo, potrà essere della forma, dimensioni e peso scelte dal pescatore in funzione del tipo di pesca e delle dimensioni e tipo di prede che intende cacciare.
MODELLI DI ATTUAZIONE. Si descrivono nel seguito due modelli di attuazione, le parti che li compongono, schematizzate nei grafici su indicati, sono costituite da:
MODELLO A (Dis.1 e 21
Impugnatura (Dis.1 - fìg.a - n°1). Simile a quelle già esistenti in commercio (in tecnopolimeri o altri materiali sintetici di elevata resistenza meccanica), appositamente sagomata e munita di un'estremità in tubolare cavo opportunamente forato per l'inserimento della spina di tenuta in acciaio inossidabile per l'accoppiamento al fusto. Considerato che gli attuali sistemi di sgancio dei fucili ad elastici sono in grado di esplicare la propria funzione anche con l'ulteriore trazione dovuta agli elastici supplementari (quindi anche con 4 elastici della sezione di 20 mm.), certamente sono in grado di sopportare facilmente i 4 elastici da 18 mm. che si intende utilizzare nel modello che si descrìve, pertanto il sistema di sgancio sarà similare a quelli già esistenti in commercio, comandato dal grilletto e dotato di sicura per evitare sganci accidentali.
Fusto e canna di guida pistoncino (Dis.1 - fìg.a - b). Il fusto (2) à ̈ simile a quelli già esistenti in commercio (tubolare cavo in metallo di lega leggera o in fibra di carbonio, munito di idonei tappi di tenuta all'acqua ) di adeguata sezione e resistenza meccanica per evitare imbarcamento" del fucile anche nella condizione di carico massimo dello stesso. Munito nella parte superiore di una canna (3) di metallo in lega leggera, trattata per resistere alla corrosione marina ed adeguatamente solidarizzata al fusto (mediante incollaggio o bloccaggio meccanico con appositi supporti ), dotata di apposita feritoia superiore (4) per consentire l'aggancio del pistoncino agli elastici e di sezione adeguata a contenere ed a far scorrere liberamente il pistoncino stesso (5). Il piano di scorrimento degli elastici risulterà coincidente con quello dell'aggancio (6) degli stessi al pistoncino, al fine di eliminare ogni perdita di potenza dovuta ad attriti laterali. La parte posteriore della canna, sarà perfettamente allineata al sistema di sgancio (7) posto nel manico, mentre la parte anteriore, dal lato della “testata", sarà munita di idoneo terminale (8) in metallo inossidabile dotato di apposita sede per l'alloggiamento dell'anello di scorrimento dell'asta ( simile a quello dei fucili pneumatici ). Detto terminale sarà opportunamente solidarizzato alla canna stessa e come questa sarà munito di feritoia superiore, per consentire il libero passaggio del pistoncino e dell'aggancio degli elastici posto superiormente, che, grazie a tale accorgimento sarà in grado di fuoriuscire completamente dalla canna senza alcun impatto.
Pistoncino (Dis.1-fig.a - n°5). Dettagliato nel Dis.2 - fig.b. Presenta l'estremità posteriore costituita in metallo inossidabile o acciaio trattato per resistere alla corrosione e quella anteriore in tecnopolimero di elevata resistenza meccanica, appositamente sagomato e munito di idonei anelli distanziatori (1), per consentirgli di scorrere liberamente nella canna, minimizzando l'attrito con le pareti interne e con l'acqua presente nella stessa, dotato di apposito aggancio (2) per il collegamento agli elastici attraverso la feritoia superiore della canna, nonché di un magnete permanente (3) inserito nella sede di alloggiamento (4) della base dell'asta da proiettare. Detto magnete e l'apposita sagomatura della sede di alloggiamento dell'asta dovranno garantire il bloccaggio di questa all'interno della canna in qualunque posizione del fucile, ma non dovranno costituire ostacolo alla proiezione della stessa in fase di sparo. Nella parte posteriore (5) sarà sagomato in maniera similare a quella delle aste dei fucili ad elastici, per consentirne l'aggancio al sistema impugnatura.
Elastici (Dis.1-fig.a-b - n°9). Simili a quelli esistenti in commercio (in lattice o sintetici). Considerato che nel modello che si descrìve le perdite di potenza dovute agli attriti fra canna e pistoncino sono certamente superiori rispetto a quelle prodotte dal solo archetto di aggancio degli arbalete in commercio ed al fine di ottenere migliori prestazioni rispetto a questi, nel modello che si descrìve si utilizzano due coppie del diametro di 18 mm, che, grazie al caricatore meccanico descrìtto nel seguito, risultano comunque facilmente “caricabili" contemporaneamente alla potenza desiderata dal pescatore. Le due coppie di elastici presentano entrambe le estremità collegate con un “cordino†(10) (in trefolo di acciaio inossidabile o in treccia di fibre sintetiche di adeguata resistenza meccanica ) bloccato con apposito sistema con nodo o pallino inserito nel cavo dell'elastico e legatura dell'estremità, in maniera da realizzare due anelli chiusi di pari lunghezza. Uno dei cordini à ̈ collegato in mezzerìa all'apposito aggancio del pistoncino che fuoriesce dalla feritoia e l'altro ad un “tenditore" (11), in treccia o cordino similare a quello utilizzato per collegare le estremità, che, passando in apposito alloggiamento della testata munito di idonee pulegge di scorrimento, à ̈ collegato ( insieme all'altro “ tenditore ") al “cordino tirante" (12) comandato dal rocchetto di avvolgimento (13) posto nel mulinello a doppia funzione, posizionato in prossimità dell'impugnatura ed adeguatamente solidarizzato a questa. Mulinello a doppia funzione (Dis.1-fig.a-n°14). Del tutto simile funzionalmente a quello rappresentato dal sottoscrìtto nel citato brevetto n°0001364176 ed opportunamente modificato nell'aggancio per consentirne l'istallazione in corrispondenza dell'impugnatura, in sostituzione dei mulinelli tradizionali. Dettagliato nel Dis.2 fig.a, consente il “caricamento meccanico" del fucile ed il recupero dell'asta ed à ̈ costituito da due rocchetti: il N°(f) in metallo inossidabile o tecnopolimero ad altissima resistenza, che comanda l'avvolgimento del “tirante" (in trefolo di acciaio plastificato o in fibre sintetiche di adeguata resistenza meccanica ) collegato ai due “tenditori" degli elastici; il N°(2) in lega leggera metallica o materiale plastico, comanda l'avvolgimento della sagola di recupero dell'asta ed à ̈ racchiuso in apposito contenitore in lega leggera metallica (13), opportunamente forato per il passaggio della sagola. I due rocchetti sono coassiali e comandati indipendentemente da un unico alberino in metallo inossidabile che si compone di due parti telescopiche, la parte (3) à ̈ tenuta In sede da una piastra metallica (12) e da boccole in materiale plastico auto-lubrificante, la parte (4) à ̈ resa solidale ad un'apposita manovella (11) di lunghezza riducibile e con questa viene posto in rotazione manualmente. Grazie al fermo esterno (7) e due interni (8 e 9) la parte (4) può assumere due posizioni, con cui comanda distintamente i due rocchetti. Inoltre il rocchetto (1) à ̈ dotato di una ruota dentata (5) con arpione di blocco (6), per limitare lo sfòrzo ed evitare l'accidentale e pericolosa contro-rotazione in fase di trazione degli elastici, tale arpione à ̈ comandabile dall'esterno con un'apposita leva (14), da utilizzare per il rapido svolgimento del “tirante" e quindi dei due “tenditori". Il rocchetto (2) à ̈ inoltre dotato di frizione (10) utilizzabile nelle fasi di pesca, come per i mulinelli attualmente In uso.
Testata (Dis.1-fig.a-b - n°15). Costituita da tecnopolimero di elevata resistenza meccanica o metallo inossidabile, dettagliata nel Dis.2 - fig.c, consiste nell'elemento di chiusura del fusto, nonché di guida dei cavetti “tenditori†. Per ottenere un rìgido accoppiamento fra la testata e la parte terminale del fusto (1), quest'ultima viene inserita nell'apposita cavità della testata, costituita da un elemento tubolare (2) di adeguato diametro ed opportunamente forato per l'alloggiamento della spina di tenuta in acciaio inossidabile(3). Il resto della testata à ̈ costituito da una piastra verticale (4) posta perpendicolarmente al tubolare ed adeguatamente solidarizzato a questa, da altre due (5), sempre verticali, ma ortogonali alla piastra e da una piastra orizzontale (6), che si incastra nelle altre e solidarizza il blocco. Tali piastre sono opportunamente sagomate per alloggiare la canna, senza bloccare la corsa del pistoncino e presentano opportune forature per consentire il passaggio dei cordini tenditori e per alloggiare gli alberìni delle pulegge di scorrimento di detti cordini. Le pulegge (7), di adeguata resistenza e diametro, sono libere di ruotare in entrambe le direzioni e consentono il libero scorrimento dei due “tenditori†(8) degli elastici, evitandone il contatto con gli elementi fissi della testata;
Asta (Dls.1-fig.a - n°16). Come già anticipato nella “descrizione" l'asta, nella fase precedente lo sparo, à ̈ totalmente a riposo e pertanto può avere caratteristiche tecniche a totale scelta del pescatore, l'unico vincolo à ̈ costituito dalla parte terminale, che à ̈ similare a quella dei fucili pneumatici già in commercio e quindi dotata di codolo in metallo inossidabile di diametro leggermente superiore a quello dell'asta che termina con sezione a tronco di cono per l'innesto nell'apposita sede del pistoncino, con la particolarità che il labile vincolo fra detti elementi non à ̈ realizzato mediante l'attrito fra le superfici di contatto ma grazie al magnete contenuto in detta sede ( infatti il pistoncino, sia in fase di caricamento che di sparo, non subisce alcun urto o stress e ciò consente l'utilizzo di un magnete permanente). L'asta, come per i fucili pneumatici, à ̈ inoltre corredata di: scorrisagola in metallo inossidabile o tecnopolimero di elevata resistenza meccanica; anello in metallo inossidabile, che a fucile carico viene posizionato sul terminale della canna, con funzione di guida dell'asta, nonché di tenuta dello scorrisagola e che presenta sezione interna diversa in funzione della sezione dell'asta utilizzata. Ovviamente, per raggiungere i migliori risultati balistici, la scelta dell'asta dovrà essere abbinata a quella degli elastici ( diametro , lunghezza e qualità ), che dovranno essere proporzionati al peso ed alle altre caratteristiche dell'asta, anche se la possibilità di regolare a piacimento la trazione degli elastici consente comunque di modificare ad ogni tiro la potenza del fucile proporzionandola a quella dell'asta scelta.
MODELLO B (Dis.3 e 4)
Del tutto simile al Modello A. ma con la sostituzione del mulinello a doppia funzione con un normale mulinello e con la sostituzione della testata con altra dotata di tenditore meccanico, dettagliata nel seguito ( tale scelta si basa sulla considerazione che la lunghezza dei “cavi tenditori" da “ imbobinare ’ à ̈ al massimo pari a circa 1mt. e quindi la dimensione dei rocchetti di avvolgimento può essere motto limitata e contenuta nei limiti di una “testata" di normali dimensioni ), ciò consente di: semplificare il sistema di caricamento meccanico, separando tale funzione da quella di recupero dell'asta; eliminare i “tenditori" dalla parte inferiore del fusto, la cui presenza contemporanea con la sagola di recupero dell'asta può creare delle difficoltà.
Testata con tenditore meccanico- (Dis.3 - fig.a e b)- Costituita da metallo inossidabile o tecnopolimero di elevata resistenza meccanica con elementi in metallo inossidabile. Dettagliata nel Dis.4 - fig.a e b, oltre a costituire elemento di chiusura del fusto (1), realizzato con l'inserimento del terminale dello stesso in un elemento in tubolare (2) di idoneo diametro solidarizzato ad una base sagomata (3) e munito di idonea spina di tenuta in acciaio inossidabile (4), presenta due rocchetti (5) in metallo inossidabile o tecnopolimero ad altissima resistenza, rigidamente accoppiati su un alberino cavo (6) con sezione interna quadrata e con asse di rotazione perpendicolare a quello del fusto, inserito fra due piastre verticali (7) rigidamente connesse alla base, parallele al fusto e dotate di apposite boccole in materiale autolubrificante, che ne consentono la libera rotazione in entrambe le direzioni. Oltre ai due rocchetti l'alberino à ̈ munito di una ruota dentata (8), contrastata da un artiglio (9) bloccato da un sistema a molla (10) comandato da apposita leva, che, in posizione di riposo, consente la rotazione dell'alberino in un'unica direzione, mentre agendo sulla leva che allontana l'artiglio dalla ruota dentata consente la rotazione dell'alberino anche nell'altra direzione. I due rocchetti sono sormontati da due pulegge (11), una per ogni "tenditore" collegato agli elastici, con funzione di guida-filo al fine di evitare ogni attrito con le parti fisse della testata. A mezzo dell'apposita manovella estraibile (12), che si inserisce nella sede quadrata dell'alberino e che consente di diminuire considerevolmente lo sforzo di caricamento, si pone in rotazione l'alberino nella direzione consentita dall'artiglio, che avvolgendo i "tenditori"(13) pone in trazione gli elastici (14), fino al grado di tensione desiderato.
Manovella estraibile (Dis.4 - fig.b - n°12)- Costituita da tre elementi in metallo inossidabile connessi tra loro: il primo (15) a sezione quadrata, di dimensioni tali da consentirne l'alloggiamento nell'alberino della testata: il secondo (16) a sezione rettangolare, ortogonale al primo e di lunghezza adeguata ad ottenere una riduzione dello sforzo di caricamento a circa un decimo; il terzo (17) a sezione circolare, a sua volta ortogonale al secondo e con l'estremità libera forata e filettata internamente, su cui à ̈ innestato un tubolare in tecnopolimero di elevata resistenza meccanica, bloccato all'estremità (18) con rondella e vite inserita nel foro filettato, ma libero di ruotare intorno al proprio asse, su cui agisce la mano del pescatore per effettuare la manovra di caricamento meccanico. Inoltre la parte centrale della leva (16) presenta un apposito alloggiamento per inserire la punta dell'asta ( munita di arpione o similare ) ed effettuare la manovra di “caricamento manuale" descritta nel seguito.
Funzionamento del modelli di attuazione descritti. Il caricamento, per entrambi i modelli, viene effettuato azionando l'apposita leva del dispositivo di caricamento meccanico che consente di "sbobinare" i “tenditori" per una lunghezza sufficiente a far agganciare il pistoncino al sistema di sgancio comandato dal grilletto posto nell'impugnatura, tale manovra può essere effettuata tirando l'aggancio degli elastici o inserendo l'asta nella sede del pistoncino e spingendo la stessa verso il basso fino all'aggancio del pistoncino stesso. Tale manovra, effettuata sollevando contemporaneamente la suddetta leva, non comporta alcuno sforzo se non quello di “sbobinare" i “tenditori". A pistoncino agganciato si lascia in riposo la leva che va a bloccare con l'artiglio uno dei versi di rotazione della bobina del Modello A e delle bobine del Modello B e si aziona con la manovella il dispositivo di avvolgimento meccanico dei “tenditori", ponendo in trazione gli elastici fino al punto desiderato. Il lancio dell'asta viene comandato dal grilletto dell'impugnatura che sgancia il pistoncino, che, sottoposto alla trazione degli elastici corre lungo la canna spingendo l'asta e fuoriesce dalla stessa arrestandosi per la tenuta esercitata dagli agganci degli elastici. L'asta, per effetto di tale spinta, acquista un'accelerazione tale da liberarla dalla labile tenuta del magnete contenuto nel pistoncino e viene lanciata verso il punto mirato (il pistoncino viene comunque trattenuto dagli elastici e, data la sua posizione posteriore all’asta, non provoca alcun disturbo al moto della stessa). Il modello esposto consente anche una manovra di caricamento "manuale†, del tutto simile a quella che si effettua con i fucili pneumatici. In tal caso la leva di sblocco del caricatore meccanico, dopo aver regolato la lunghezza voluta dei “tenditori", dovrà essere lasciata in posizione di blocco e l'asta dovrà avere adeguata rigidezza per resistere allo sforzo di compressione esercitato dal braccio del pescatore che, con l'aiuto di un “carichino" (o della manovella del Mod. B usata come “carichino’), spinge la stessa fino all'aggancio del pistoncino al sistema comandato dal grilletto. Per velocizzare la fase di caricamento la manovra può essere costituita dalla combinazione delle due sopra descritte, ovvero iniziando con quella “manuale" (per un tratto più o meno lungo in relazione alla rigidezza dell'asta ed alla capacità fisica del pescatore ) fino all'aggancio del pistoncino, che produrrà una prima trazione negli elastici in funzione della lunghezza preimpostata dei “tenditori", completato poi con l'utilizzo del tenditore meccanico fino a raggiungere la trazione degli elastici desiderata.
Finalità. Gli obiettivi accennati in precedenza, che ritengo di aver raggiunto con il trovato, sono essenzialmente: la possibilità di scegliere, a discrezione del pescatore, diametro, lunghezza e sezione degli elastici e quindi della quantità di energia immagazzinabile, raggiungendo potenze molto superiori a quelle attualmente disponibili sia nei fucili ad elastici che in quelli pneumatici e ciò senza aumentare lo sforzo di caricamento, che invece viene minimizzato, senza stress per l'asta e senza i disturbi alla traiettoria di questa provocati negli attuali arbalete dall’utilizzo del secondo elastico; la possibilità di variare notevolmente la "potenza" del fucile ad ogni singola azione di pesca, agendo sul grado di tensione degli elastici; la possibilità di scegliere liberamente, in funzione del tipo di pesca e di preda, la sezione e lunghezza dell'asta. Inoltre alcuni componenti del trovato e precisamente: il mulinello a doppia funzione; la testata con il "tenditore" meccanico; la canna completa di pistoncino, sono installabili, singolarmente o contemporaneamente, con semplici kit applicativi, sulla maggior parte degli arbalete attualmente utilizzati ( anche sui “monoscocca" in carbonio e su quelli in legno). L'uso del “tenditore" meccanico, che consente di raggiungere agevolmente sforzi di trazione di 200 Kg. e più, potrà determinare la realizzazione di elastici singoli di diametro maggiorato ( attualmente non prodotti perché inutilizzabili con il caricamento manuale) adatti ad ottenere e superare le prestazioni della doppia coppia ipotizzata nel modello illustrato che, certamente, à ̈ più ingombrante. Anche l'uso della sola canna e relativo pistoncino, senza alcun “tenditore" meccanico, comporta dei notevoli vantaggi rispetto agli arbalete in uso, infatti ipotizzando di montare tale sistema su un arbalete dotato di una coppia di elastici da 20 mm., si può facilmente verificare che, liberando momentaneamente il pistoncino dal vincolo di un elastico, a mezzo di un apposito gancio scollegabile, à ̈ possibile effettuare manualmente la manovra di caricamento di un elastico per volta e ciò determina il dimezzamento dell'attuale sforzo di caricamento, ovvero consente di utilizzare elastici di maggiore diametro, che, oltre a compensare gli attriti negativi del sistema canna-pistoncino, forniscono una maggiore potenza effettivamente disponibile e tutti gli ulteriori vantaggi per l'assenza di stress dell'asta e dei disturbi alla traiettoria della stessa provocata dalla trazione diretta degli elastici che si verifica negli arbalete attualmente in uso.
Il trovato, che nella presente descrizione à ̈ stato illustrato con due modelli attuativi, può essere modificato mantenendo il concetto inventivo che ne à ̈ alla base, potendosi sostituire ogni dettaglio con altro tecnicamente equivalente.

Claims (3)

  1. RIVENDICAZIONI 1)Sistema propulsivo per fucili subacquei, caratterizzato dal fatto che utilizza come agente di “propulsione", un elemento mobile (pistoncino), comunque collegato ad elementi elastici di qualunque natura, forma e dimensione, libero di scorrere in una canna o in una guida, comunque connessa al fusto del fucile, che, una volta agganciato ad un sistema di sgancio comandato dal grilletto dell'impugnatura, mediante manovra manuale o con l'aiuto del dispositivo indicato al punto 2) o 3) che seguono, à ̈ in grado di lanciare nel punto mirato un proiettile (asta metallica di qualunque tipo o similare ). Due possibili modelli di attuazione sono illustrati nei Dis.1-fig.a e b; Dis.2-fig.b e Dis.3-fio.a e b e nelle relative descrizioni, che ben evidenziano le particolarità di tale sistema, che si presta inoltre ad essere utilmente applicato anche come modifica di alcuni dei modelli di fucili ad elastici attualmente in uso, mediante: collegamento della canna al fusto del fucile a mezzo di appositi supporti che ne consentono la regolazione per ottenere il centramento del suo asse con quello del sistema di sgancio; eventuale modifica della testata esistente per consentire l'inserimento della canna nella stessa e delle pulegge di guida del cavetto “tenditore", ovvero sostituzione della testata con altra appositamente realizzata per l'uso del caricatore meccanico di cui al seguente punto 2) o con quella dotata di “tenditore†meccanico di cui al seguente punto 3).
  2. 2) Dispositivo di caricamento meccanico costituito da un “mulinello a doppia funzione" del tutto simile a quello indicato al punto 2) delle Rivendicazioni facenti parte del Brevetto n°0001364176 già ottenuto dal sottoscritto e descritto nel Modello A {pag. 7/12 della “ Descrizione †) e nel Dis. 2-fig.a. Più in generale il sistema può essere costituito anche da un mulinello con due rocchetti ad assi orizzontali e completamente indipendenti, azionabili da una manovella estraibile, di cui uno di minore diametro, dotato di ruota dentata ed artiglio scollegabile secondo necessità, a cui viene agganciato il “cavetto tenditore"; l’altro di diametro maggiore e dotato di frizione, a cui viene agganciata la sagola per il recupera dell'asta. Anche tale sistema à ̈ applicabile alla maggior parte dei fucili subacquei ad elastici attualmente in uso.
  3. 3) Dispositivo di caricamento meccanico per fucili subacquei ad elastici, alternativo a quello indicato al punto che precede che, nel modello B di attuazione illustrato nei Dis.3-fig.a e b; Dis.4-fig.a e b e nelle relative descrizioni, à ̈ costituito da due rocchetti posti nella testata e comandati da un alberino, contrastato da un sistema con ruota dentata ed artiglio (o analogo, capace di produrre una frizione azionabile a piacimento, in grado di resistere alla forza di trazione esercitata dagli elastici), che, posto in rotazione a mezzo di un’apposita manovella a trazione diretta à ̈ in grado di far avvolgere ai due rocchetti i cavetti “tenditori" agganciati agli elastici, determinandone la trazione desiderata da utilizzatore. Caratterizzato dalla capacità di minimizzare lo sforzo fisico di “caricamento del fucile, aumentando nel contempo la sicurezza dell'utilizzatore. Anche tale sistema, come già indicato nel precedente punto 1), à ̈ inoltre applicabile anche alla maggior parte dei fucili subacquei ad elastici attualmente in uso, a prescindere dall'installazione del sistema indicato nel precedente punto 1), mediante la semplice sostituzione della testata o, nei monoscocca (in legno o carbonio), con l’apposita realizzazione di una testata con funzionalità similare a quella su indicata.
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