ITAN20070044A1 - Cestello tronco-conico per macchine lavatrici o lava-asciugatrici. - Google Patents

Cestello tronco-conico per macchine lavatrici o lava-asciugatrici. Download PDF

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ITAN20070044A1
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Stefano Mancini
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    • D06FLAUNDERING, DRYING, IRONING, PRESSING OR FOLDING TEXTILE ARTICLES
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  • Detail Structures Of Washing Machines And Dryers (AREA)

Description

ING. CLAUDIO BALDI S.r.l.
DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di brevetto per invenzione industriale avente per titolo:
“CESTELLO TRONCO-CONICO PER MACCHINE
LAVATRICI O LAVA-ASCIUGATRICI”.
Titolare: MECCANICA GENERALE S.R.L., con sede in SAN PAOLO DI JESI (AN), Via San Giuseppe, 6.
Mandatario: Ing. Claudio BALDI della Società “ING.
CLAUDIO BALDI S.r.l.”, con sede in JESI (AN), Viale Cavallotti 13.
DEPOSITATO IL .
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha ≡ <
Ά
per oggetto un cestello per macchine lavatrici o lavaasciugatrici di volume maggiorato grazie alla sua configurazione tronco-conica .
Per meglio comprendere il problema affrontato dall’ invenzione ed apprezzare i vantaggi offerti dalla soluzione trovata è indispensabile accennare alla configurazione strutturale e funzionale di una comune macchina lavatrice.
A quest’ultimo proposito si ricorda che il contenimento della biancheria all’ interno di una macchina lavatrice tradizionale è affidato ad un cestello, sostanzialmente cilindrico, contenuto e rotante all’ interno di una vasca di plastica, pure sostanzialmente cilindrica ed ermeticamente chiusa, ove viene immessa l’acqua di lavaggio additivata di sostanze detergenti. Detto cestello è formato, nel caso macchine a caricamento frontale, da un mantello in lamiera, di forma cilindrica, tamponato anteriormente e posteriormente da due flange circolari, di cui quella anteriore risulta dotata di un ampio foro centrale per il caricamento e lo scarico frontale della biancheria, mentre quella posteriore è resa solidale, in corrispondenza del suo punto centrale, ad un albero motorizzato ad asse orizzontale, preposto a trascinare in rotazione detto cestello all'intemo di detta vasca di contenimento, che resta ferma fin tanto che il cestello gira. Detto mantello cilindrico è cosparso di una fitta serie di piccoli fori che consentono all’acqua immessa in detta vasca di lavaggio di affluire all 'interno del rispettivo cestello nel corso della fase di lavaggio, nonché di defluire verso l' esterno dello stesso nella fase di centrifugazione e di svuotamento definitivo della vasca.
Nel gergo del settore l’insieme del cestello e della relativa vasca di contenimento viene definito gruppo di lavaggio o gruppo oscillante .
Detta vasca circolare reca ovviamente , in corrispondenza del suo fondo circolare anteriore, una ampia finestra circolare per il caricamento e lo scarico frontale della biancheria; detta finestra è chiusa ermeticamente da un portello circolare, attraverso il quale è possibile accedere al vano interno di detto cestello rotante .
La stessa vasca reca, in corrispondenza del suo fondo circolare posteriore, un mozzo centrale per il passaggio di detto albero motorizzato collegato al cestello .
Siffatto gruppo di lavaggio con il relativo motore elettrico sono collocati aH’intemo di una carcassa, di forma sostanzialmente parallelepipeda, realizzata in lamiera autoportante o costituita da un’intelaiatura metallica portante, tamponata con pannelli di lamiera .
Le dimensioni di detta carcassa sono ormai standardizzate: in particolare, la sua larghezza è sempre di pochi millimetri inferiore a cm. 60 e misura per lo più mm 596 circa.
Ciò premesso, scopo dell 'invenzione è quello di realizzare un cestello della massima capacità volumetrica, a parità di larghezza di detta carcassa, la cui conformazione e le cui dimensioni condizionano la scelta del diametro di detta vasca di lavaggio cilindrica e conseguentemente del cestello cilindrico in essa contenuto.
D’altro canto l' incremento della capacità volumetrica del cestello è un obiettivo particolarmente importante e agognato nella consapevolezza che l' efficacia del lavaggio è tanto maggiore quanto più grande è lo spazio libero a disposizione della biancheria all'interno del cestello.
In definitiva, il valore del diametro del cestello cilindrico non può essere scelto senza tenere conto dei seguenti due fenomeni, che si generano durante la fase di funzionamento della macchina .
Il primo fenomeno consiste negli spostamenti laterali della vasca di lavaggio, che risulta in effetti appesa ad un sistema di molle che consentono di ammortizzare le sollecitazione e le vibrazioni che attraverso detto mozzo vengono trasmesse alla vasca medesima dall’albero motorizzato infilato entro detto mozzo.
Lo spostamento laterale massimo della vasca avviene durante la fase del transitorio quando i giri del cestello passano dai 250 ai 400 giri al minuto; al fine di evitare che la vasca possa venire a contatto con la carcassa durante il funzionamento della macchina è necessario, dunque, attribuire a detta vasca un diametro esterno tale da lasciare fra vasca e carcassa uno spazio vuoto di larghezza superiore al valore di spostamento massimo laterale della vasca misurato durante detta fase critica di transitorio.
Il secondo fenomeno che condiziona la scelta del diametro massimo attribuibile al mantello cilindrico del cestello consiste nell’oscillazione che subisce l’asse di rotazione del cestello durante la fase di centrifugazione, allorquando il regime di rotazione raggiunge valori massimi.
Per maggior chiarezza esplicativa, la descrizione di questo secondo fenomeno viene fatta con l’ausilio delle tavole di disegno allagate, in cui:
- la fig. 1 mostra schematicamente una macchina lavatrice sezionata con un piano orizzontale passante per l’asse di rotazione del cestello, che in questa figura si presuppone fermo; in questa figura è stata per semplicità raffigurata soltanto la metà del cestello, della vasca e della carcassa;
- la fig. 2 è identica alla fig. 1 con l’unica differenza che in tal caso si presuppone che il cestello stia girando la massimo numero di giri, carico di biancheria.
Detta oscillazione è dovuta al fatto che all’ interno del cestello (1) la biancheria si dispone in maniera del tutto casuale, dando origine alla formazione di una massa rotazionale sbilanciata , alla quale può essere associata una forza centrifuga che tende ad avvicinare il cestello (1) alle parete della vasca di lavaggio (2) .
Il centro (O) dell’ oscillazione subita dall’asse di rotazione X-X del cestello (1) è collocato in seno al mozzo (M), ricavato nella vasca (2) per il passaggio dell’ albero motorizzato che trascina in rotazione il cestello (1), per cui lo spostamento radiale massimo del cestello (1) si verifica in corrispondenza della sua flangia frontale (3), mentre la sua flangia posteriore (4), quella che incorpora detto mozzo (M), non subisce in pratica alcuno spostamento radiale.
Tutto ciò significa che la scelta del diametro (DI) del cestello cilindrico (1) deve oggi essere effettuata in maniera tale da lasciare fra cestello (1) e vasca (2) un’intercapedine anulare vuota (8) di larghezza (h) superiore al valore di spostamento massimo radiale di detta flangia anteriore (3) misurato durante la fase di centrifugazione .
E’ proprio a partire dalle considerazioni sopra esposte che nasce l’idea di incrementare la capacità volumetrica del cestello, conferendo allo stesso un profilo tronco-conico, in cui il diametro esterno del suo mantello anulare misurato in corrispondenza od in prossimità della sua flangia posteriore presenta un valore maggiore di quello misurato in corrispondenza della sua flangia frontale , essendo previsto che detto diametro inferiore venga scelto proprio nel rispetto di detta larghezza (h).
Per maggior chiarezza esplicativa la descrizione del cestello secondo il trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, riportate solo a titolo esemplificativo e non limitativo, in cui:
- la fig. 3 mostra schematicamente una macchina lavatrice che adotta il cestello tronco-conico secondo il trovato, sezionata con un piano orizzontale passante per l’asse di rotazione del suo cestello, che in questa figura si presuppone fermo; in questa figura è stata per semplicità raffigurata soltanto la metà del cestello, della vasca e della carcassa;
- la fig. 4 è identica alla fig. 3 con l’unica differenza che in tal caso si presuppone che il cestello stia girando al massimo numero di giri, carico di biancheria;
- la fig. 5 è identica alla fig. 3, ma si riferisce ad una versione costruttiva diversa del cestello;
- la fig. 6 mostra, con una rappresentazione assonometrica schematica, il cestello tronco-conico in parola nella versione costruttiva illustrata in fig. 5.
- la fig. 7 mostra, con una rappresentazione assonometrica schematica, il cestello tronco-conico in parola in una sua ulteriore versione costruttiva.
Con riferimento alle figure 3 e 4, il cestello (10) secondo il trovato è costituito tradizionalmente da un mantello anulare (50) e da due flange circolari di fondo (30 e 40), di cui quella anteriore (30) risulta dotata di un ampio foro centrale (30a) per il caricamento e lo scarico frontale della biancheria, mentre quella posteriore (40) è resa solidale, in corrispondenza del suo punto centrale, ad un albero motorizzato ad asse orizzontale (90), preposto a trascinare in rotazione detto cestello (10) all 'interno di rispettiva vasca di contenimento (2), che resta ferma fin tanto che il cestello (10) gira.
La caratteristica principale del cestello (10) secondo il trovato è quella di presentare una configurazione tronco-conica, in cui il diametro esterno del suo mantello anulare (50), misurato in corrispondenza od in prossimità della sua flangia posteriore (40), presenta un valore (D) maggiore di quello (d), misurato in corrispondenza della sua flangia frontale (30).
Nella preferita forma di realizzazione del trovato, illustrata nelle figg. 3 e 4, le due flange di fondo (30 e 40) presentano rispettivi diametri esterni (D3 e D4) di valore identico fra loro e pari al valore (d) sopra anzidetto, per cui detto mantello anulare (50) risulta adeguatamente sagomato ed allargato per raggiungere detto valore maggiorato di diametro (D) in prossimità della sua estremità rivolta verso la flangia posteriore (40).
A quest’ultimo proposito si fa per l’appunto notare come l'imboccatura posteriore del mantello anulare (50) risulti sagomata in maniera tale da presentare un primo tratto divergente (50a) di raccordo fra il punto (PI) di collegamento al bordo della flangia posteriore (40) ed il punto (P) in cui detto mantello (50) presenta detto massimo diametro esterno (D).
La fig. 4 mette in evidenza l’angolo massimo (oc) dell’oscillazione subita dall’asse di rotazione X-X del cestello (10) durante la fase di centrifugazione , nel corso della quale la retta generatrice di detto mantello (50) si dispone sostanzialmente in direzione parallela alla parete cilindrica della vasca di lavaggio (2) proprio a causa dell’oscillazione subita dall’albero (90) e del cestello (10) solidale a tale albero. A parità di conformazione e dimensioni della vasca (2), il cestello troncoconico (10) in parola può vantare, rispetto ad un tradizionale cestello cilindrico (1), una capacità volumetrica maggiore e sostanzialmente pari al volume del solido toroidale di rivoluzione generato dalla rotazione attorno all’asse X-X dell’area triangolare (T) tratteggiata nelle figg. 3 e 4.
In una versione costruttiva alternativa del trovato, mostrata nella figura 5, alla flangia posteriore (40) viene conferito un diametro (D4) maggiore del diametro (D3) della flangia anteriore (30), per cui il profilo della mantello (50) si presenta perfettamente rettilineo a partire dalla sua imboccatura posteriore fino a quella anteriore.
In quest’ultimo caso il diametro (D4) è identico a quello del diametro (D) anzidetto, così come il diametro (D3) è identico al diametro (d) anzidetto.
Sempre restando nello stesso concetto inventivo e nello stesso ambito di protezione brevettuale, il cestello (10) secondo il trovato potrebbe presentare una configurazione tronco-conica interrotta da zone longitudinali (11), di profilo non troncoconico, per cui detto profilo tronco-conico è rinvenibile soltanto in corrispondenza di uno o più settori circolari (SI, S2...) del cestello (10), come mostrato in fig. 7.

Claims (4)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Cestello per macchine lavatrici o lava-asciugatrici del tipo consistente in un cestello (10) costituito da un mantello anulare (50) tamponato alla due estremità da due flange circolari di fondo (30 e 40), di cui quella posteriore (40) è resa solidale, in corrispondenza del suo punto centrale, ad un albero motorizzato ad asse orizzontale (90), preposto a trascinare in rotazione detto cestello (10) all’ interno di una rispettiva vasca di contenimento (2), cestello caratterizzato per il fatto di presentare una configurazione tronco-conica, in cui il diametro esterno del suo mantello anulare (50) misurato in corrispondenza o in prossimità della sua flangia posteriore (40) presenta un valore (D) maggiore di quello (d) misurato in corrispondenza della sua flangia frontale (30).
  2. 2) Cestello per macchine lavatrici o lava-asciugatrici secondo la rivendicazione precedente caratterizzato per il fatto di presentare una configurazione tronco-conica interrotta da una o più zone longitudinali (11), di profilo non tronco-conico, per cui detto profilo tronco-conico è rinvenibile soltanto in corrispondenza di uno o più settori circolari (S1, S2....) del cestello (10).
  3. 3) Cestello per macchine lavatrici o lava-asciugatrici, secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato per il fatto che: - le due flange di fondo (30 e 40) presentano rispettivi diametri esterni ( D3 e D4) di valore identico, pari al valore (d) sopra anzidetto; - il mantello anulare (50) reca un’imboccatura posteriore sagomata in maniera tale da presentare un primo tratto divergente (50a) di raccordo fra il punto (PI) di collegamento al bordo della flangia posteriore (40) ed il punto (P) in cui detto mantello (50) presenta detto massimo diametro esterno (D) .
  4. 4) Cestello per macchine lavatrici o lava-asciugatrici, secondo una delle rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato per il fatto che la flangia posteriore (40) reca un diametro (D4) maggiore del diametro (D3) della flangia anteriore (30) e per il fatto che il profilo del mantello (50) è perfettamente rettilineo a partire dalla sua imboccatura posteriore fino a quella anteriore; essendo previsto che detto diametro (D4) sia pari al valore del diametro (D) anzidetto, così detto diametro (D3) sia pari al diametro (d) anzidetto.
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