IT9020441A1 - Composizione contro i danni da ozono alle colture e relativo procedimento di impiego - Google Patents

Composizione contro i danni da ozono alle colture e relativo procedimento di impiego

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Descrizione dell'invenzione avente per titolo:
"COMPOSIZIONE CONTRO I DANNI DA OZONO ALLE COLTURE E RELATIVO PROCEDIMENTO DI IMPIEGO"
Da alcuni decenni sono stati ampiamente descritti i danni provocati alle colture erbacee ed arboree, da parte dell'ozono, qualora presente a livello delle colture anche in quantità molto piccole (es.0,03-0,10 ppm), danni costituiti da necrosi fogliari, minore fecondazione dei fiori e minore produzione di frutti, di semi, di foglie, con notevoli riduzioni della produttività di diverse colture.
Tali danni sono stati prevalentemente osservati in zone agricole dei Paesi più sviluppati, es. nel Nord America, in Europa ed in zone industrializzate di altri Continenti, e vengono generalmente correlati ad un aumento delle concentrazioni di ozono a livello delle colture a seguito di un parallelo aumento dell'inquinamento atmosferico da parte di inquinanti vari.
L'ozono (O3), a livello del suolo, si forma infatti a partire dall'ossigeno atmosferico (O2), a seguito di una reazione fotochimica favorita da un'intensa radiazione solare e dalla presenza di inquinanti atmosferici come gli ossidi di azoto, con l'intervento catalitico di idrocarburi vari, essendo tali inquinanti maggiormente presenti in zone ad alto livello di sviluppo industriale. Tuttavia tali inquinanti atmosferici non solo sono presenti ove si producono, ma si verifica anche il loro trasporto a distanza dai luoghi di produzione ad opera delle correnti atmosferiche, con conseguente formazione di ozono anche in zone agricole molto lontane dalle sorgenti del'inquinamento.
Pur considerando la sensibilità varietale più o meno spinta delle diverse colture, in diversi casi si sono osservati danni elevati a numerose produzioni agricole provocati dalla presenza di ozono, tali da giustificare la ricerca di mezzi vari per ridurre tali danni.
Negli ultimi decenni sono stati descritti vari prodotti in grado di ridurre i danni da ozono su colture varie anche se con risultati a volte contrastanti (es.Thompson C.R. & G.Katz. Calif. Agric.(1970),24 (9) 12-13; Takaoka J. et Al. Japan Pat.Appi.75/40763; Gilbert M.D. et Al. (1975) Hort. Sci.10:228-231; Walker J.T. et J.Melin (1978) Plant Dis.Rep.62:400-404; Hofgstra G. et Al. (1978) Plant Dis.Rep.62:350-352; Okii M. et Al. (1980) U.S. Pat.
4.231.789,- Beckerson D.W. and D.P. Ormond (1986) Hort.Sci.21:1070-1071).
In particolare, per ridurre i danni da ozono alle piante sono stati usati a volte anti-ossidanti, ovvero funghicidi benzimidazolici, od anche composti amminici vari od altri composti, e - con maggiore frequenza - il composto siglato EDU (N-(2-oxo-1-imidazolidinil)etil-N'-fenilurea) usato anche recentemente come standard in un progetto di ricerca internazionale (O'Sullivan D.A. (1989) Chem.& Drug Eng.News 67:7-15).
E' però necessario rilevare che attualmente - dopo decenni di ricerche varie in tale settore - nessun prodotto fra quelli studiati viene usato per impieghi commerciali ed anche il composto EDU non viene più prodotto commercialmente, sia per motivi di elevato costo, in relazione a risultati non economicamente accettabili, sia per problemi tossicologici, a causa del rischio di inquinamento delle colture agricole trattate con composti chimici potenzialmente dannosi se presenti negli alimenti.
A seguito di varie ricerche, con la presente invenzione si è inaspettatamente trovato che una composizione a base di olii vegetali, opportunamente impiegata, è in grado di contrastare efficacemente i danni provocati dall'ozono su varie colture erbacee ed arboree.
Particolarmente sorprendente il fatto che un numero relativamente elevato di olii vegetali presenta tali proprietà anti-ozono se impiegati sulle colture a dosi relativamente basse, esplicando un'alta efficacia pratica del tutto inattesa.
Risulta inoltre di particolare valore il basso costo degli olii vegetali più idonei, con possibilità di poterli applicare su un largo numero di colture, ottenendo benefici economici anche su colture con produzioni commerciabili non di alto pregio.
Un ulteriore vantaggio della presente invenzione è dovuto al fatto che gli olii vegetali utilizzabili nella composizione secondo l'invenzione non inquinano l'ambiente, sia perchè altamente biodegradabili, sia perchè loro stessi utilizzabili come alimento e quindi senza alcun rischio per eventuali residui riscontrabili al raccolto su colture utilizzate per l'alimentazione dell'uomo e degli animali.
Uno scopo addizionale dell'invenzione è quello di utilizzare un particolare procedimento di applicazione che permetta di ottenere il massimo risultato nel ridurre i danni da ozono sulle colture mediante tale composizione a base di olii vegetali. Gli olii vegetali che più comunemente si possono usare per ridurre i danni da ozono alle colture sono numerosi e provenienti in genere dalla frantumazione e dalla spremitura dei semi o di altre parti di varie colture dette oleaginose, seguita spesso da estrazione con solvente dai pannelli ottenuti, a cui può far seguito anche un processo di rettifica e di purificazione.
Gli olii vegetali che si possono impiegare in composizioni contro l'ozono sono, per esempio, i seguenti: olio di lino, di soia, di cotone, di girasole, di mais, di cartamo, di vinaccioli, di colza, di arachidi, di sesamo, di oliva, di ricino, di legno (tall-oil), di palma, di cocco; anche se altri olii vegetali possono essere usati (es.olii di germe di grano, di orzo e di riso, olii di semi di cucurbitacee, olio di mandorle, olio di Neouli, di Perilla, di Oitica, di Tung, ecc.) ma con costi in genere più elevati.
Pur potendo usare in modo idoneo un elevato numero di olii vegetali, quelli che si sono rivelati come più interessanti per ridurre i danni da ozono sono quelli contenenti un più alto tenore di acidi grassi insaturi ed in particolare di acidi grassi poli-insaturi, come per es. l'olio di lino, di soia, di vinaccioli, di cartamo, di cotone, di mais, di sesamo, di girasole o di legno (tall-oil), ecc. anche se sono utilizzabili pure olii con minor tenore di acidi grassi poli-insaturi, ma ricchi di acidi grassi monoinsaturi, come l'olio d'oliva, di colza, di arachidi, di ricino, ecc.
Si possono naturalmente impiegare anche miscele di tali olii vegetali, es. olii di semi vari ottenuti da recuperi di lavorazione e quindi di costo particolarmente basso (es. miscele di olii di soia, di cotone, di girasole, di arachidi, di colza, di palma ecc.).
Un particolare aspetto della presente invenzione prevede l'aggiunta, agli olii vegetali sopracitati, di particolari sostanze coadiuvanti,,che in diversi casi hanno dimostrato di possedere un effetto sinergico di potenziamento nel ridurre i danni da ozono.
Tali sostanze coadiuvanti con effetto sinergico possono essere riunite nelle seguenti categorie: a) anti-ossjdanti vari es.gallato di propile ed altri esteri dell'acido gallico;butil-idrossi toluolo; butil-idrossi anisolo; etossichina; difenilammina; acido ascorbico ed eritrorbico e loro sali ed esteri; tocoferoli; mono- o di-ter-butil-idrochinone ed altri idrochinoni; acido ditiopropionico e suoi sali ed esteri; 4-idrossimetile-2,6-di-tertbutilfenolo; acido nordidroguaiaretico; propiletilguaetolo; 2;4,5-tri-idrossibutirofenone; ed altri anti-ossidanti ben noti all'esperto del settore. Tali anti-ossidanti possono essere usati anche in miscele varie in quanto è noto l'effetto di potenziamento reciproco della loro azione che si verifica in diversi casi.
Particolare interesse potrebbe avere l'uso di olii vegetali grezzi non raffinati (es.olii grezzi di lino, di soia, di cotone, di cartamo, di girasole) che contengono anti-ossidanti naturali del tipo dei tocoferoli, oltre ad altre sostanze utili per la crescita delle piante (es. lecitine, fitosteroli, ecc.) b) Sostanze varie chelanti i metalli pesanti. che possono ridurre l'azione degli anti-ossidanti, es.acido citrico e tartarico e loro sali ed esteri; acidi fosforici e loro sali ed esteri; chelanti organici tipo EDTA, HEDTA, DPTA, EDDHA, HEP, eptagluconati, od amminoacidi derivanti da idrolisi di proteine animali o vegetali.
c) Fitoreaolatori di crescita vegetali, come per es. estratti concentrati di alghe marine contenenti citochinine (zeatina, benzil- e furfuril-adenina, ecc.), gibberelline, auxine, acido abscissico, ovvero altri fitoregolatori di origine naturale o sintetica. d) Fertilizzanti. contenenti macro-elementi come azoto (es.concimi azotati, inorganici ed organici es. idrolizzati di epiteli animali o di sostanze vegetali tipo proteine di soia, alghe marine, lieviti, funghi o batteri residui da fermentazioni tutti contenenti polipeptidi od amminoacidi, oltre altre sostanze naturali); ovvero contenenti fosforo (es.fosfati vari) od anche contenenti potassio (es.sali potassici), oppure contenenti oligo-elementi (es. Magnesio, Calcio e Zolfo) e/o microelementi (es. Boro, Molibdeno, Ferro, Manganese, Zinco, Rame, Cobalto, ecc.) essendo i metalli pesanti presenti preferibilmente sotto forma di chelati.
Allo scopo di poter meglio impiegare la composizione secondo l'invenzione, potrebbe essere eventualmente utile la presenza ulteriore di tensioattivi e/o emulsionanti: es.mono e digliceridi di acidi grassi e loro esteri; etossilati e propossilati di alcoli, di alchilfenoli, di ammine, di acidi grassi, di olii e grassi; esteri di acidi grassi, di glicerina e di glicoli; lecitina e derivati; esteri fosfati e solfati; sorbitan-derivati; esteri del saccarosio e derivati; solfati e solfonati di olii, di acidi grassi, di derivati aromatici ed alitatici; succinati e loro solfoderivati, ecc. (vedasi elenco di tali tensioattivi ed emulsionanti commerciali sulla pubblicazione; Me Cutcheon's-Detergent & Emulsifiers, Glen Rock, N.J.-USA).
L'esperto del settore impiegherà tali emulsionanti sulla base del bilanciamento ottimale dell'equilibrio idrofilo-lipofilo che si vuole ottenere per le composizioni dopo la loro emulsione in acqua, impiegando i più idonei prodotti e/o le loro miscele nella quantità ottimale, onde ottenere emulsioni stabili in acqua, senza formazione di schiuma persistente, eventualmente anche con l'aggiunta ulteriore di anti-schiuma come per es. composti siliconici. Anche sostanze inerti potrebbero essere aggiunte alla composizione, come per es. solventi e co-solventi vari (es. alcoli, idrocarburi, solventi polari, ecc.) oltre a liquidi organici come glicoli od anche acqua (nel caso di emulsioni di olio in acqua e di acqua in olio tipo "maionnaise") con aggiunta di eventuali addensanti e sospensivanti, come alginati ovvero gomma xanthane ed anche bentoni. Una composizione secondo l'invenzione potrebbe quindi avere per esempio la seguente composizione:
Olii vegetali 1-100% Anti-ossidanti 0-20% Sostanze chelanti 0-10% Fitoregolatori di crescita 0-20% Tensioattivi ed emulsionanti 0-30% Fertilizzanti 0-50% Inerti (es.solventi,sospensivanti.ecc.) 0-50%
L'impiego della composizione secondo l'invenzione a base di olii vegetali precedentemente descritta deve avvenire mediante distribuzione in forma finemente suddivisa sulle colture da difendere dai danni da ozono, e questa distribuzione va effettuata in epoche opportune, cioè prima che tali danni si verifichino, quando le colture sono più sensibili a tali danni, sia prima, durante e dopo la fioritura, onde proteggere le fasi di fecondazione dei fiori, ovvero durante e dopo la fase di crescita delle foglie, entro cui l'ozono entra attraverso le aperture stomatiche provocando danni vari.
Tale tecnica di difesa preventiva esige quindi l'impiego eventualmente ripetuto della composizione secondo l'invenzione, es. a distanza di 7-14 o più giorni, allo scopo di tener protetta la vegetazione in crescita e di ovviare all'eventuale degradazione della composizione nel tempo dopo la sua applicazione sulle colture.
La distribuzione sulle colture può avvenire con idonee attrezzature (es. pompe irroratrici e/o atomizzatori operanti da terra o con mezzo aereo) che distribuiscano alti volumi di liquidi (es.500-5000 l/ha), medi volumi (es.100-500 l/ha), bassi volumi (es.20-100 l/ha) od anche bassissimi volumi di liquidi (es.1-20 l/ha).
La composizione a base di olii vegetali può essere sia altamente concentrata (sino ad usare gli olii tal quali) ovvero più diluita con l'aggiunta di coadiuvanti ed inerti vari come precedentemente descritto, con successiva emulsione in acqua prima dell'irrorazione sulle colture.
Nel caso di impiego di olii vegetali tal quali od in forma di composizione molto concentrata, sarà necessario operare con attrezzature in grado di distribuire per atomizzazione (pneumatica, con ugelli rotativi, ecc.) quantità relativamente ridotte di liquidi, relativamente vischiosi, per unità di superficie, impiegando la tecnica di irrorazione con bassissimo o basso volume.
Tale tecnica è molto utile anche per applicazione con mezzi aerei (es.aerei ad ala fissa ed elicotteri). Nel caso invece si usi una composizione più diluita contenente additivi, emulsionanti e coadiuvanti vari, sarà possibile impiegare attrezzature più comuni in grado di irrorare sulle colture delle emulsioni acquose di olii vegetali diluite in acqua, avendo cura di coprire il più possibile le colture stesse con miscele finemente polverizzate, usando la tecnica di irrorazione precedentemente definita di basso, di medio o di alto volume.
E' particolarmente importante che le composizioni in ogni caso vengano finemente nebulizzate e/o irrorate in modo da ricoprire i lati delle foglie, ove sono presenti le aperture stomatiche, attraverso le quali l'ozono penetra all'interno delle foglie.
Le dosi di impiego della composizione secondo l'invenzione possono variare entro limiti abbastanza ampi, in funzione dello sviluppo delle colture da proteggere, sia erbacee che arboree, e secondo minori o maggiori livelli di ozono presenti e quindi in funzione della minore o maggiore gravità dei danni possibili, che comunque debbono essere evitati impiegando sempre la composizione in via preventiva, prima cioè che si verifichino i danni da ozono.
Le dosi utili della composizione secondo l'invenzione saranno tali da distribuire quantità di olii vegetali comprese fra 0.1 e 100 litri per ettaro: per le colture erbacee tali quantità potranno variare fra 0.1 e 50 litri per ettaro, con preferenza per dosi comprese fra 0.3 e 20 litri per ettaro, mentre per le colture arboree le quantità di olii vegetali da distribuire potrà variare fra 0.2 a 100 litri per ettaro con preferenza per dosi comprese fra 0.6 e 40 litri per ettaro.
La composizione oggetto dell'invenzione può essere distribuita sulle colture, in diversi casi, anche in miscela con prodotti chimici per la difesa delle colture stesse (es.funghicidi, insetticidi, erbicidi, ecc.), anche se a volte non coincidono le epoche di intervento, pur con la possibilità di positivi fenomeni di interazione reciproca.
Le colture interessate, perchè sensibili ai danni da ozono, sono molto numerose. Tra le colture agricole si possono citare, per esempio, il tabacco, la soia, il cotone, le patate dolci, le arachidi, la patata comune, il girasole, la colza, il lino, il cartamo, il ricino, la bietola da zucchero o da foraggio, l'erba medica ed il trifoglio, il pisello da foraggio, ovvero le colture cerealicole come il frumento, l'orzo, il riso, i cereali minori come segale, avena e triticale, oltre al mais ed al sorgo. Fra le colture orticole sono particolarmente sensibili le cucurbitacee (es.anguria, melone, zucchino), le solanacee (es.pomodoro, peperone, melanzana), le leguminose (es.fagiolo, fagiolino, pisello), le crucifere (es.cavolo, cavolfiore, rapa), le chenopodiacee (es. spinacio, bietole da costa) le ombrellifere (es.finocchio, carota), le composite (es.le insalate di vario tipo), il carciofo ed altre colture orticole.
Anche numerose colture floricole ed ornamentali sono sensibili ai danni da ozono come per es. il garofano, la rosa, la gerbera, ecc.
Fra le colture frutticole possono essere protette la vite, le pomacee (es. melo e pero), le drupacee (es. pesco, susino, ciliegio, albicocco), il kiwi, gli agrumi, la fragola, i fruttiferi a bacche (es. ribes ecc.) ed anche il luppolo.
In diversi casi ed in particolari zone sono interessate anche colture tropicali come il banano, il caffè, il thè, la canna da zucchero, l'albero della gomma, la juta, ecc.
Anche le piante arboree ornamentali e forestali sono spesso molto sensibili ai danni da ozono come per es. le conifere e varie piante latifoglie.
A questo proposito si ricorda il grave problema della moria delle foreste dei paesi industrializzati, provocata dalla presenza di ozono unitamente al concomitante fenomeno delle pioggie acide.
Gli esempi che seguono servono per meglio illustrare l'invenzione, senza limitarne le possibili applicazioni.
Esempio 1
Composizioni molto concentrate di olii vegetali per
impiego a bassissimo e basso volume di liquido
(es.1-100 l/ha) possono essere preparate impiegando
olii vegetali tal quali, sia raffinati che grezzi,
ovvero miscelando piccole quantità di coadiuvanti e/o
diluenti, che ne facilitino la distribuzione in forma
finemente polverizzata con l'impiego di idonee
attrezzature, ovvero che ne migliorino l'efficacia,
come nelle seguenti composizioni (percentuali in
peso) :
Composizione N. 1 2 3 4 5 6 7 8 Olii vegetali 90 95 97 98 99 99.7 99 95 Glicol propilenico 10
Alcool isobutilico
Sorbitan monolaurato
Olio di ricino etossilato
con 3 moli di O.E.
Nonilfenolo polietossilato
con 9 moli di O.E.
Butilidrossitoluolo 0.3
Difenilammina
Propil-gallato 1 Mono-Etil-citrato 2 Esempio 2
Composizioni a base di olii vegetali emulsionabili in
acqua si possono preparare per miscelazione con
sostanze emulsionanti e coadiuvanti varie come nelle
seguenti composizioni (percentuali in peso):
Composizione N. 9 10 11 12 13 14 15 16 Olii vegetali 90 70 89 77 50 68 40 1 Sorbitan monolaurato 4 3 4 5 5 4 4 1 Olio di ricino
polietossilato con
3 moli di O.E. 5 7 5 5 7 5 5 1 Nonilfenolo polietossilato
con 9 moli di O.E. 1 20 1 3 2 1 1 Difenilammina 2
Propil-gallato 3
Butilidrossitoluolo 20
Mono-Etil-citrato 3 10
Estratto secco di alghe
marine tipo Ascophyllum
idrolizzate con alcali 20
Epitelio animale idrolizzato
con acidi al 14% di N 30
Urea 70%+Fosfato monopotassico 30% 50 Alcool isobutilico 6 5
Bentone 1
Acqua 20 46 Esempio 3
Composizioni a base di olii vegetali sotto forma di emulsioni tipo "maionnaise", più dense, o come emulsioni più fluide si preparano con idonee attrezzature emulsionando gli olii vegetali con emulsionanti vari in presenza di acqua, per es.secondo le seguenti composizioni (percentuali in peso):
Composizione N. 17 18 19 20 Olii vegetali 50 60 40 60 Glicerilmonoisostearato 3 5
Glicerilmonoisostearato
polietossilato con 20
moli di O.E. 5
Sorbitan monooleato 2 3
Sorbitan monooleato
polietossilato con 20
moli di O.E. 2 3
Acqua 47 30 66 34 Esempio 4
Entro una porzione di serra climatizzata con regolazione automatica della temperatura, della umidità e della luce (mediante lampade a fluorescenza tipo Osram Flora, miste a lampade a vapori di mercurio) viene ricavata una cella a chiusura ermetica entro cui viene immesso ozono prodotto da un apposito ozonizzatore.
Il livello di ozono immesso nella cella viene controllato con un analizzatore automatico di ozono modello DASIBI 1018, e tale livello viene mantenuto in modo da riprodurre quanto avviene normalmente in pieno campo nelle zone con elevata formazione di ozono a livello delle colture (es.0.03-0.05 ppm al mattino, 0.05-0.08 ppm al pomeriggio, in funzione della crescente insolazione).
Da rilevare inoltre che l'immissione di ozono nella cella inizia gradualmente con il sorgere del sole per cessare dopo il tramonto dello stesso, riproducendo -anche per la durata dell'esposizione ai vari livelli di ozono - quanto avviene in natura.
La temperatura entro la cella viene mantenuta, con cicli notturni/diurni, a 20-25°C e l'umidità relativa dell'aria al 50-70%.
Colture sensibili ai danni da ozono come il Tabacco varietà Virginia Bright ovvero come Fagiolino varietà Pros Gitana od anche Anguria varietà Toro, vengono coltivate in vasi da 15 cm di diametro, su un terriccio agricolo normalmente concimato ed irrigato e mantenute in serra in ambiente privo di ozono.
Quando le piante hanno sviluppato alcune foglie, vengono trattate con le composizioni secondo l'invenzione, impiegando apposite attrezzature che distribuiscono in modo uniforme per irrorazione tali composizioni sulle colture, dopo eventuale diluizione in sufficiente quantità di acqua, pari in genere a 50 mi di miscela acquosa per 4 vasi.
Ogni composizione viene infatti impiegata su 4 vasi onde poter avere delle ripetizioni statistiche dell'esperimento e 8 vasi di ogni coltura non vengono trattati ma lasciati come testimone non trattato. Dopo il trattamento preventivo con le composizioni secondo l'invenzione le piante in vaso vengono immesse nella cella ad ozono e mantenute per 7 giorni entro tale cella.
Assieme alle piante trattate con composizioni anti-ozono si pongono nella cella ad ozono anche le piante testimoni non trattate.
Dopo 7 giorni si tolgono le piante dalla cella ad ozono per qualche ora e si ripete il trattamento anti-ozono onde proteggere le nuove foglie cresciute, ed assieme alle piante testimoni non trattate si rimettono i vasi nuovamente nella cella ad ozono per altri 7 giorni.
Dopo 14 giorni dal primo trattamento si valuta la percentuale di superficie fogliare danneggiata da macchie necrotiche sulle piante trattate, in confronto sempre con il danno riscontrabile sulle piante testimoni non trattate.
Una prima serie di risultati ottenuti con vari tipi di olii vegetali usati a diversa concentrazione è riportata nella Tabella N.l.
Dai dati riportati in tale Tabella si può osservare come le composizioni oggetto dell'invenzione a base di vari tipi di olii vegetali, riducono sostanzialmente i danni da necrosi fogliare provocati dall'ozono sulle piante trattate, rispetto ai danni riscontrabili sulle piante non trattate.
In particolare si può osservare come l'olio grezzo di soia (contenente tocoferoli ed altre sostanze naturali) dimostra un'attività superiore a quella dell'olio di soia raffinato.
TABELLA N.l - Percentuale media di superficie fogliare necrosata su varie colture, provocata dall'ozono su piante trattate ogni 7 giorni, dopo 14 giorni di permanenza in cella ad ozono.
% Necrosi fogliare sulle colture
Composizioni come la n.9 Tabacco Fagiolino Anguria a base di olii raffinati Dosi varietà varietà varietà provenienti dalle coltu- ml/mq Virginia Pros Toro re sotto indicate di olii Bright Gitana
LINO 0.1 5 3 3
0.5 2 1 0 SOIA (olio raffinato) 0.1 7 3 5
0.5 3 1 1 COTONE 0.1 8 5 6
0.5 5 2 1 CARTAMO 0.1 5 2 3
0.5 4 2 1 VINACCIOLI 0.1 5 2 3
0.5 3 1 1 GIRASOLE 0.1 10 7 5
0.5 8 3 2 MAIS 0.1 10 5 5
0.5 7 4 3 ARACHIDE 0.1 12 10 7
0.5 10 8 5 SESAMO 0.1 8 4 5
0.5 6 3 2 TALL-OIL 0.1 7 5 6
0.5 4 2 3
RICINO 0.1 10 9 6
0.5 8 7 4
COLZA 0.1 15 11 6
0.5 7 5 5
SANSA DI OLIVE 0.1 15 10 8
0.5 10 7 6
SOIA (olio grezzo) 0.1 1 0 0
0.5 1 0 0
Testimoni non trattati 40 30 20 Esempio 5
Si opera nella cella ad ozono secondo la tecnica descritta nell'Esempio 4 su piante di Tabacco varietà Virginia Bright trattate con diverse composizioni secondo l'invenzione, sempre avendo a confronto piante testimoni non trattate.
I risultati sono riportati nella Tabella 2 da cui si osserva come le composizioni N.12 e N.l1, sia a base di olio di lino che di olio di soia, contenenti olii vegetali con aggiunta di anti-ossidanti (rispettivamente propilgallato, addizionato da monoetilcitrato in funzione chelante i metalli pesanti, e difenilammina) permettono di ottenere - a parità di dosi di olii vegetali e di anti-ossidanti - risultati chiaramente superiori nel ridurre i danni da ozono, dimostrando cosi un inatteso fenomeno di sinergia fra gli olii vegetali e gli anti-ossidanti nel proteggere le piante dall'ozono.
Si osserva inoltre come le composizioni secondo l'invenzione possiedono un'efficacia superiore rispetto al prodotto EDU, usato attualmente come standard internazionale in prove contro i danni da ozono
TABELLA 2 - Percentuale media di necrosi fogliari su varie colture, provocate dall'ozono su piante trattate ogni 7 giorni dopo 14 giorni di permanenza in cella ad ozono.
Dosi % Necrosi fogliari Composizioni ml/mq Tabacco varietà impiegate di olii Virginia Bright
n.9 a base di 0.01 18 olio di lino 0.1 10
1 8
n.9 a base di 0.01 20 olio di soia 0.1 13
1 10
n.12 a base di 0.01 11 olio di lino 0.1 3
1 0
n.12 a base di 0.01 13 olio di soia 0.1 4
1 0
n.ll a base di 0.01 12 olio di lino 0.1 2
1 0
n.ll a base di 0.01 13 olio di soia 0.1 5
1 0
Propilgallato -) 70 monoetilcitrato -( 1) 50
-) 35
Difenilammina -) 70
-( 2) 30
-) 20
EDU (tal quale 0.01 50
in g/mq) 0.1 30
Testimone non trattato 70
Note della Tabella 2
1)= Dosi di propilgallato e di monoetil- citrato equivalenti a quanto contenuto nella composizione N.12 , impiegando dosi di olii pari a O.01-0.1-1ml/mq.
2)= Dosi di difenilammina equivalenti a quanto contenuto nella composizione N.ll impiegando dosi di olii pari a 0.01-0.1-1ml/mq.
Esempio 6
Su un campo con terreno limoso-sabbioso debitamente concimato ed irrigato, si semina il fagiolino var.Pros Gitana e l'anguria var.Toro su due diversi appezzamenti di terreno e si dividono le colture in parcelle aventi dimensioni di 20 mq (4x5 m.) per il fagiolino e di 40 mq (8x5 m.) per l'anguria, in modo che ogni composizione secondo l'invenzione venga applicata su ogni parcella separatamente, avendo a lato di ogni parcella trattata una uguale superficie testimonio non trattata.
Si ripete la stessa suddivisione 4 volte su ogni coltura distribuendo le composizioni alle seguenti epoche:
- prima della fioritura
- durante la fioritura
- dopo la fioritura
- ripetendo successivamente il trattamento ogni 12 giorni sino all'inizio della raccolta.
All'epoca di ogni trattamento si rileva il livello dell'ozono presente con l'analizzatore portatile DRAEGER osservando in inedia a metà pomeriggio 0.03-0.05 ppm di ozono nelle prime fasi vegetative (in maggio/giugno) e 0.05-0.07 ppm di ozono successivamente (in luglio/agosto).
Nella Tabella n.3 sono riportate le composizioni saggiate ed i risultati ottenuti.
Dai risultati riportati nella Tabella 3 risulta come le composizioni secondo l'invenzione a base di olii vegetali permettono di ottenere anche in campo - in presenza di livelli dannosi di ozono - riduzioni significative dei danni fogliari e sensibili aumenti di produzione.
Dalla Tabella 3 si osserva inoltre che i migliori risultati produttivi si ottengono con l'uso delle composizioni tipo n.ll (olio di lino o di soia con aggiunta di antiossidante tipo difenilammina), ovvero con le composizioni n.14 (olio di lino o di soia con aggiunta di estratto essicato di alghe marine tipo Ascophyllum idrolizzate con alcali, ricchi di fitoregolatori naturali), od anche con le composizioni n.15 (olio di lino o di soia con aggiunta di epitelio animale idrolizzato con acidi, contenente il 14% di azoto organico), con chiara dimostrazione dei vantaggi aggiuntivi ottenibili con tali composizioni a base di olii vegetali, in miscela con antiossidante, ovvero con l'aggiunta di un estratto di alghe marine contenenti fitoregolatori naturali, od anche congiuntamente con un fertilizzante a base di azoto organico proveniente da idrolisi d'epitelio animale idrolizzato, con effetto inatteso di potenziamento sinergico nel caso delle varie miscele.
E' infatti rimarchevole che l'impiego dell'antiossidante da solo o dell'estratto di alghe marine da solo o dell'epitelio idrolizzato usato da solo- a dosi corrispondenti a quelle contenute nelle composizioni secondo l'invenzione- non incrementa la produzione rispetto ai testimoni non trattati e non riduce le percentuali di danno fogliare, mentre le varie miscele fanno aumentare sensibilmente l'efficacia delle composizioni a base di soli olii vegetali (Composizione n.9 a base di olio di lino o di soia).
TABELLA 3 - Percentuale media di necrosi fogliari e produzione riscontrata al raccolto su colture di campo in presenza di livelli dannosi di ozono e con diversi trattamenti anti-ozono ripetuti durante il
ciclo vegetativo delle colture.
Composizioni Dosi ml/mq Fagiolino Anguria
impiegate di olii var.Pros Gitana Var.Toro
% necrosi Produz. % necrosi Produz. fogliari kg/mq fogliari kg/mq
n.9 a base di 0.1 10 0.40 18 4.2 olio di lino 1 5 0.42 10 5.4 n.9 a base di 0.1 12 0.39 15 4.0 olio di soia 1 6 0.42 7 5.0 n.11 a base di 0.1 5 0.51 5 7.5 olio di lino 1 2 0.64 2 7.9 n.ll a base di 0.1 7 0.49 7 7.2 olio di soia 1 3 0.54 2 7.8 n.14 a base di 0.1 6 0.50 10 6.9 olio di lino 1 1 0.69 3 7.9 n.14 a base di 0.1 7 0.45 12 6.6 olio di soia 1 2 0.52 5 7.5 n.15 a base di 0.1 7 0.60 10 6.5 olio di lino 1 3 0.65 1 6.8 n.15 a base di 0.1 8 0.52 12 6.2 olio di soia 1 3 0.54 4 6.4 Difenilammina 1) 33 0.20 42 2.2
30 0.22 46 2.4 Estratto secco di 2) 30 0.25 34 2.2 alghe marine idr. 25 0.24 35 2.8 Epitelio animale 3) 32 0.20 40 2.0 idrolizzato 30 0.22 42 2.5 Testimone non trattato 35 0.21 50 2.3 Note alla Tabella 3
1) = Dosi di Difenilammina equivalenti a quanto contenuto nella composizione N.l1, impiegando dosi di olii pari a 0.1-1ml/mq.
2) = Dosi di Estratto secco di alghe marine idrolizzate con alcali equivalenti a quanto contenuto nella composizione N.14, impiegando dosi di olii pari a 0.1-1ml/mq.
3) = Dosi di Epitelio animale idrolizzato con acidi equivalenti a quanto contenuto nella composizione N.15, impiegando dosi di olii pari a 0.1-1 ml/mq.
Esempio 7
In un campo di frumento varietà Irnerio, con l'impiego di apposite attrezzature che distribuiscono composizioni a basso volume di liquido, si applicano olii vegetali tal quali, ovvero composizioni concentrate non diluite a base di tali olii, ovvero anche - con attrezzature più convenzionali - si applicano, in 300 litri di acqua per ettaro, delle composizioni emulsionate in acqua. Si effettuano 3 trattamenti ripetuti all'epoca della levata, della spigatura e della fioritura della coltura, operando su grandi parcelle di 400 mq (20x20m.) e lasciando parcelle testimonio non trattate.
I livelli di ozono rilevati in campo in tale periodo con l'analizzatore portatile tipo DRAEGER sono risultate in media di 0.04 ppm al mattino e di 0.08 ppm al pomeriggio durante il periodo dei trattamenti.
Alla raccolta si rileva la produzione in granella
ottenuta nelle parcelle diversamente trattate. Tali
risultati vengono riportati nella Tabella 4 da cui si
rileva il buon incremento produttivo osservato su
frumento a seguito dei trattamenti con le
composizioni secondo l'invenzione sia pure impiegando
tecniche diverse di distribuzione (a basso o ad alto
volume).
TABELLA 4 - Produzione di granella rilevata al raccolto su frumento varietà Irnerio a seguito trattamenti preventivi con composizioni anti-ozono in levata, spigatura e fioritura con diverse tecniche di applicazione.
Composizioni Dosi Produzione in granella impiegate ml/mq al raccolto (al 13.5% di olii di umidità) kg/100 mq
Olio di lino crudo 0.5 45.3
tal quale a basso 5 50.2
volume
Olio di soia grezzo 0.5 42.3
tal quale a basso 5 48.5
volume
Comp.N.4 a 0.5 41.5
base olio di girasole 5 46.5
tal quale a basso voi.
Comp.N.4 a base 0.5 44.5
di olio di vinaccioli 5 51.6
tal quale a basso voi.
Comp.N.12 a 0.5 48.6
base di olio di mais 5 54.7
in 300 l/ha d'acqua
Comp.N.12 a 0.5 45.6
base di olio di colza 5 50.2
in 300 l/ha d'acqua
Comp.N.12 a base 0.5 49.5
di olio di semi vari 5 55.2
(soia 50%, Girasole 30%
colza 20%) in 300 l/ha d'acqua
Testimone non trattato 40.2 Esempio 8
In una piantagione di pioppi del Clone 314 di 15 anni di età, si predispongono parcelle di un ettaro di superficie ciascuna che vengono trattate 2 volte, ad intervalli di 30 giorni, all'epoca del massimo sviluppo delle foglie, con composizioni secondo l'invenzione operando con atomizzatori a basso o ad alto volume di miscela dotati di tubi orientabili per convogliare verso l'alto le miscele polverizzate. Con l'analizzatore portatile DRAEGER si osserva nel pioppeto la presenza media di 0.05 ppm al mattino e di 0.09 ppm al pomeriggio durante l'epoca dei trattamenti.
Dopo 30 giorni dall'ultimo trattamento si osservano i risultati riportati nella Tabella 5, da cui risulta che i trattamenti con le composizioni secondo l'invenzione hanno sostanzialmente ridotto la caduta delle foglie provocata dalla presenza di alti livelli di ozono, nei confronti di parcelle testimoni non trattate.
TABELLA 5 - Percentuale media di foglie cadute in presenza di livelli dannosi di ozono su Pioppo Clone 314 di 15 anni dopo 30 giorni di distanza da 2 trattamenti ad intervalli di 30 giorni con composizioni anti-ozono.
Composizioni Dosi Percentuale media impiegate l/ha di foglie cadute di olii
N.4 a base di olio 100 10.2
di soia raffinato
distribuita tal quale
N.12 a base di olio 100 8.5
di soia raffinato,
distribuita in
900 l/ha di acqua
N.18 a base di olio 100 6.0
di soia grezzo emulsionato
distribuita in
900 l/ha di acqua
Testimone non trattato 30.5
* *

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Composizione contro i danni da ozono alle colture a base di olii vegetali grezzi o raffinati.
  2. 2. Composizione come in 1 ove gli olii vegetali contengono un alto tenore di acidi grassi insaturi.
  3. 3. Composizione come in 2, ove l'olio vegetale è scelto nel gruppo formato dagli olii di lino, di soia, di girasole, di cotone, di mais, di cartamo, di vinaccioli, di sesamo, di arachidi, di colza, di olivo, di ricino, di legno (tall-oil).
  4. 4. Composizione come in una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3 contenente anche uno o più composti ad azione anti-ossidante.
  5. 5. Composizione come in 4 ove l'antiossidante è aggiunto sino al 20% in peso della composizione ed è scelto nel gruppo formato da alchilgallati; alchilcresoli, alchilfenoli ed alchilanisoli; acido ascorbico ed eritrorbico e loro sali ed esteri; idrochinoni sostituiti; alchildiammine; diaril-ammine; tocoferoli; acido ditio-propionico e suoi sali ed esteri.
  6. 6. Composizione come in 5 ove l'antiossidante è il propilgallato.
  7. 7. Composizione cone in 5 ove l'anti-ossidante è il mono-ter-butil-idrochinone.
  8. 8. Composizione come il 5 ove l'anti-ossidante è il di-butil-idrossi-toluolo.
  9. 9. Composizione come in 5 ove l'anti-ossidante è l'etossichina.
  10. 10 Composizione come in 5 ove l'anti-ossidante è la difenilammina.
  11. 11 Composizione come in 5 ove l'anti-ossidante è un estere alchilico dell'acido ascorbico o dell'acido eritrorbico.
  12. 12 Composizione come in qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4 contenente anche uno o più composti chelanti i metalli pesanti. Composizione come in 12 ove il chelante è aggiunto sino al 10% in peso della composizione ed è scelto nel gruppo formato dall'acido citrico, tartarico, fosforico e loro sali ed esteri; dagli alchilendiammino- o pentametilentriammino-acetati; dall'acido editronico e dai suoi sali ed esteri; dagli eptagluconati. Composizione come in qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3 contenente anche fitoregolatori di crescita per le piante, naturali o sintetici. Composizioni come in 14 ove i fitoregolatori sono aggiunti sino al 20% in peso della composizione e sono scelti nel gruppo formato da estratti essicati di alghe marine idrolizzate con alcali, citochinine, auxine, gibberelline ed acido abscissico. Composizione come in qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3 contenente anche fertilizzanti. Composizione come in 16 ove i fertilizzanti sono aggiunti sino al 50% in peso della composizione e sono scelti nel gruppo formato da composti azotati, fosfatici, potassici di sintesi, oligo-elementi, microelementi chelati, e composti azotati naturali come sostanze proteiche animali o vegetali idrolizzate. Composizione come in qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3 contenente anche tensioattivi e/o emulsionanti ed inerti. Procedimento di applicazione di una composizione come una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 18 mediante sua distribuzione sulle colture con mezzi operanti da terra o con mezzi aerei, prima che si verifichino i danni da ozono sulle colture stesse. Procedimento come in 19 in cui detta composizione è distribuita sulle colture in quantità compresa fra 0.1 e 100 litri per ettaro di olii vegetali. Procedimento come in 20 in cui detta composizione è distribuita su colture erbacee in quantità compresa tra 0.1 e 50 litri per ettaro di olii vegetali, preferibilmente tra 0.3 e 20 litri per ettaro Procedimento come in 20 in cui detta composizione è distribuita su colture arboree in quantità compresa fra 0.2 e 100 litri per ettaro di olii vegetali, preferibilmente fra 0.6 e 40 litri per ettaro. Procedimento come in qualsiasi delle rivendicazioni da 19 a 22 in cui i trattamenti anti-ozono vengono ripetuti più volte durante il ciclo vegetativo delle colture. Procedimento come in qualsiasi delle rivendicazioni da 19 a 23 mediante distribuzione di trattamenti finemente nebulizzati, onde ricoprire interamente i lati delle foglie ove sono presenti le aperture stomatiche.
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