IT8967979A1 - Procedimento per la regolazione del valor medio della temperatura di mandata di un fluido riscaldante e dispositivo circuitale per l'attuazione del procedimento. - Google Patents

Procedimento per la regolazione del valor medio della temperatura di mandata di un fluido riscaldante e dispositivo circuitale per l'attuazione del procedimento. Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
L'invenzione concerne un procedimento per la rego lezione del valore medio della temperatura di mandata di un fluido riscaldante, il quale viene riscalda to ad intermittenza da un?dispositivo di riscaldamen to, in un sistema di riscaldamento presentante almeno uno strozzamento per il fluido riscaldante, in cui si rileva un valore nominale della temperatura di man data in basea fattori,influenti esterni ed il fluido riscaldante viene riscaldato, con apertura totale degli strozzamenti, al valore nominale della temperatura di mandata. Oltre a ci?, l'invenzione concerne una disposizione circuitale per L'attuazione del procedimento.
In un siffatto procedimento, il fabbisogno di calo re presunto del sistema viene stimato attraverso gran dezze influenti esterne, quali temperatura esterna, differenza di temperatura tra temperatura di mandata e temperatura di ritorno od una temperatura ambiente prestabilita in un locale centrale di un edificio. Da questi valori misurati o prestabiliti si calcola insieme con una curve termica regolabile manualmente una temperatura di mandata. Un inconveniente di questo procedimento consiste nel fatto che variazioni delle condizioni di carico effettive non sono considerate. L'utilizzo di valvole termostatiche in corrispondenza degli strozzamenti, per esempio negli ingressi dei singoli corpi riscaldanti, ha per ef -fetto che le valvole termostatiche con temperatura di mandata troppo bassa sono sempre totalmente aper te e con temperatura di mandata troppo alta sono prevalentemente chiuse per raggiungere le temperatu ra ambiente desiderate. Una temperatura di mandata troppo alta implica una-maggiore perdita di energia, mentre con una temperatura di mandata troppo bassa i locali non sono riscaldati a sufficienza malgrado le valvole dei corpi riscaldanti aperte.
Auspicata ? per? una temperatura di mandata, alla quale le valvole termostatiche dei corpi riscaldanti siano ancora in grado di regolare, cio? si trovino in uno stato parzialmente aperto o parzialmente stroz zato.
Dalla DE-OS 334-594-9 ? noto un dispositivo per il controllo di un sistema di riscaldamento centrale, il quale cerca di rilevare questa temperatura di'man data ideale attraverso la misurazione delle variazio ni della resistivit? termica per mezzo di sensori di temperatura e di portata. Questa soluzione richiede tuttavia, in base ai numerosi sensori di misura, costi di investimento proporzionalmente alti.
E' compito della presente invenzione di indicare un procedimento di regolazione ad azione automatica per regolare il valore medio delle temperatura di mandata ad un valore tale da raggiungere una portata ottimale del fluido riscaldante.
Questo compito ? assolto con un procedimento del tipo sopra menzionato attraverso il fatto che si ri leva una funzione di avviamento, con la quale la temperetura di mandata varie el riscaldamento, alme no un parametro di questa funzione di avviamento viene variato per stabilire una funzione nominale ed il valore nominale della temperatura di mandata viene variato fino B quando l'andamento del riscaldamento in ogni fase di riscaldamento si ? adeguato alla funzione nominale.
Secondo l'invenzione pertanto il carico del si -sterna di riscaldamento ? determinato "allo stato transitorio" mediante la quota di variazione della temperatura di mandata.'Quando ? richiesto molto fluido riscaldante e la temperatura di mandata aumen ta solo lentamente, allora le valvole dei corpi riscaldanti sono troppo aperte, cio? non si trovano nel campo di regolazione ottimale. Pertanto, il valore medio della temperatura di mandata deve ess aumentato. All'avviamento di un sistema di riscald mento, si pu? partire per principio dal fatto che le valvole termostatiche sono totalmente aperte. Il carico della caldaia ammonta pertanto al 100 %, poi che attraverso il sistema passa la quantit? massima possibile di fluido riscaldante. In un tale caso di carico, la temperatura di mandata aumenter? solo lentamente, poich? una grande quantit? di fluido ri scaldante deve essere riscaldata attraverso una potenzialit? calorifica costante. In questo stato di esercizio si rileva la funzione di avviamento. Dopo un certo tempo i locali sono riscaldati e le valvole termostatiche iniziano a strozzare. Quando un siffatto esercizio normale ? raggiunto, l'andamento della temperatura di mandata sar? pi? ripido ad ogni avviamento del dispositivo di riscaldamento rispetto alla situazione di carico massimo iniziale. L'andamento del riscaldamento della temperatura di mandata in questo esso normale rapportato alla curva di carico massimo rilevata inizialmente ? un espressione della portata, con la quale l'impianto la vora e della condizione se la temperatura di mandata sia regolata a dovere. Attraverso l'impostazione di una funzione nominale, la quale corrisponde ad un andamento di riscaldamento ottimale e, con ci?, alla portata ottimale ed attraverso l'avvicinamento dell 'andamento effettivo delle temperature di mandate a questa funzione nominale risulte une portata ot timale ed il valore medio corretto della temperatura di mandata.
Vantaggiosamente, non sono richiesti cos? apparec chi di misura supplementari, poich? normalmente sono presenti un sensore di temperatura per misurare ls. temperatura di mandata ed uno per misurare la temperatura-di' ritorno Sulla base del funzionamento auto matico del procedimento ? possibile una regolazione pi? frequente della curva. Il sistema di riscaldameli to pertanto pu? essere adattato alle singole oscilla zioni stagionali annuali. La temperatura di ritorno pu? essere rilevata anche senza un apposito sensore della temperatura di ritorno se prima di ogni avviamento dell'impianto di riscaldamento ha luogo una mandata della pompa. Se la mandata della pompa ha una durata sufficiente infatti fluido riscaldante con temperatura di ritorno viene alimentato nella condot ta di mandata. Il sensore di temperatura ivi disposto rileva cos? la temperatura di ritorno che si memoriz za per l'ulteriore calcolo della funzione di avvia ? mento ovvero nominale.
In una forma di attuazione vantaggiosa del procedimento, la funzione di avviamento o nominale, con la quale la temperature di mandata varia, si adatta attraverso la seguente funzione ausiliare:
in cui:
Ty(t) ? la temperatura di mandata,
?K ? la potenzialit? calorifica massima della cal dais di riscaldamento,
Cm ? la capaci t? termica dell' acqua circolante , t ? il tempo ,
? la capacit? termica della caldaia, e
? la temperatura di ritorno.
Questa funzione ausiliare fornisce una approssima ziorie sufficientemente esatta all'andamento effettivo desiderato della temperatura di mandata. Poich? il riscaldamento si svolger? in generale nel campo i niziale della funzione '-e', ? possibile determinare bene la ripidezze ed il rapporto delle salite tra la funzione di avviamento e la funzione nominale. Nella funzione ausiliare indicata si possono stabilire facilmente i parametri, tanto pi? che ? sufficiente de terminare le combinazioni di parametri
Preferibilmente, i parametri della funzione di av viamento si rilevano attraverso la misurazione della temperatura di mandata in almeno tre istanti di tempo. Cos? si ottiene un numero sufficiente di valori per stabilire la funzione ausiliaria.
Con vantaggio, la funzione nominale si rileva dal la funzione di avviamento mediante variazione, parti colarmente mediante riduzione, del parametro Cm. Que sto parametro ? determinante per la salita della cur va riproducente l'andamento della temperatura.
Attraverso la riduzione del parametro Cm la curva diviene pi?-ripida.? Ci??significa-una portata minore. Ad una portata minore per? la temperatura di mandata deve essere superiore, affinch? una quantit? di calo re sufficiente sia trasportata dal dispositivo di ri scaldamento ai corpi riscaldanti.
Una regolazione ottimale, alla quale le valvole termostatiche dei corpi riscaldanti sono parzialmente strozzate, risulta allorquando il parametro Cm nell8 funzione nominale ? di circa il 20 fa - 40 % minore del parametro Cm della funzione di avviamento. Ci? significa che una quantit? di fluido riscaldante corrispondentemente minore sttraverss il sistema di riscaldamento, cio? solo circa il 60 % - 90 % della quantit? massima possibile.
Con vantaggio la funzione di avviamento si rileva ad ogni passaggio dall'esercizio ridotto notturno al l'esercizio diurno. Cos? ? possibile una nuova regolezione giornaliera della funzione nominale. Il siste ma di riscaldamento cos? pu? adattarsi meglio alla a giunta od esclusione di pi? corpi riscaldanti e/o alle oscillazioni stagionali del fabbisogno termico.
Vantaggiosamente, tra il rilevamento della funzione di avviamento e la determinazione della funzione nominale ? previsto un tempo morto prestabilito. Questo tempo motro ammonta almeno ad un ciclo di riscaldamento, preferibilmente a pi? cicli. Cos? ? assicura to che il riscaldamento dei locali non subisce ritardi.
Con vantaggio, dalla differenza tra il valore nomi nele variato della temperatura di mandata ed il vaiore effettivo della temperatura di mandata si forma uns grandezza di entrata per un integratore, il quale attraverso un interruttore ad isteresi inserisce ed esclude il dispositivo di riscaldamento. Un siffatto interruttore ad isteresi ? noto per esempio dal brevetto germanico 3426 937.
Preferibilmente, dai parametri della funzione nominale si ricavano i valori di soglia per l'interrut tore ad isteresi. Questa ? una vantaggiosa utilizzazione supplementare dei parametri della funzione ausi liare. Il valore medio della temperatura di mandata ? facilmente adattabile a valori desiderati attraver so la variazione dei valori di soglia dell'intefrut tore ad isteresi.
Secondo l'invenzione si indica inoltre una dispo sizione circuitale per l'attuazione del procedimento, con un dispositivo d-i preimpostazione, il quale in base a fattori influenti esterni genera un segna le di valore nominale della temperatura di mandata, con un integratore, al quale ? alimentata la dif ferenze tra un segnale di valore nominale modificato della temperatura di mandata ed un segnale di va lore effettivo della temperatura di mandata, con un interruttore ad isteresi, il quale genera un segnale di controllodella caldaia per il .comando del dispositivo di riscaldamento quando il segnale d'uscita dell'integratore supera un primo valore prestabi lito ovvero scende al disotto di un primo valore prestabilito, con un dispositivo identificatore di parametro, il quale rileva i parametri della funzio ne di avviamento, con una unit? calcolatrice, la quale calcola la funzione nominale e forma la diffe renza tra la funzione nominale e l'andamento di riscaldamento misurato del fluido riscaldante, con una unit? generatrice di segnali di errore, la quale in funzione della funzione nominale formata nell'unit? calcolatrice e della differenza rilevata forma un errore ed in funzione di questo errore genere uno di tre valori di segnale di temperature, di cui almeno uno ? positivo ed uno ? negativo, e con una unit? sommatoria, la quale addiziona i valori di se gnale di temperatura ad ogni disinserzione della caldaia, mentre l'uscita dell'unit? sommatoria viene addizionata all'uscita del dispositivo di preim? postazione .
Con vantaggio, i tre valori di segnale di temperatura corrispondono ad una variazione di teraperatu ra di -0,2?, 0? e 0,2? C. La quota di variazione del valore nominale della temperatura di mandata va risto ? cos? relativamente piccola. Il sistema di riscaldamento ? in grado di adeguarsi facilmente al la variazione.
L'invenzione ? descritta in quanto segue in bsse ad un esempio di attuazione preferito in combinazio ne con il disegno. La figura unica mostra in illu -strazione schematica un sistema di riscaldamento.
Il sistema di riscaldamento presenta per esempio tre corpi riscaldanti 15, 14-, 15, i quali attraverso una condotta di mandata 11 sono alimentati con acqua calda da una caldaia 5- Dopo l'attraversamento dei corpi riscaldanti 13, 14-, 15, l'acqua ritorna attraverso una condotta di ritorno 12 alla calda ia 5. Le portata di acqua attraverso ciascun corpo riscaldante 13, 14, 15 ??stabilita attraverso una rispettiva valvola 16, 17, 18. Queste valvole 16, 17, 18 sono eseguite come consuete valvole termosta tiche, cio? il loro grado di apertura dipende dalla temperatura del locale che il corpo riscaldante riscalda. Se la temperatura in questo locale ? situata al disotto della temperatura nominale regolata, allora la valvola termostatica del corpo riscaldante si apre, se invece ? superiore, la valvola stroz za l'afflusso di acqua calda al corpo riscaldante.
La caldaia 5 presenta in modo consueto un disposi tivo di riscaldamento, per esempio un bruciatore di' nafta, gas o simile oppure un dispositivo di riscal demento elettrico, ed un serbatoio per acqua.
La temperatura di mandata TV e la temperatura di ritorno sono misurate nella condotta di mandata 11 e nella condotta di ritorno 12 oppure nella caldaia 5, ad esempio per mezzo di un termometro 25 collegato ad un formatore di valore di misura, il quale converte un valore di temperatura in segnali elettrici, i quali attraverso conduttori 19, 20, 25 sono alimentati ad ulteriore elaborazione. Bench? con due sensori di temperatura separati si ottengano valori di misura pi? esatti per la determinazione della temperatura di mandata e di ritorno, ? anche sufficiente quando ? presente solamente un sensore di temperatura (non illustrato) per la temperatura di mandata. Per rilevare la temperatura di ritorno allora, prima di ogni avviamento del dispositivo di riscaldamento della caldaia il fluido riscaldante ? fatto circolare per pompaggio nel circuito di risesi demento per un certo intervallo di tempo, per cui la temperatura dimandata risulta uguale alla temperatura di ritorno. Questa temperatura di mandata si memorizza poi e si utilizza per il successivo perio do di riscaldamento come temperatura di ritorno costante .
Per il controllo della caldaia, cio? per la nego lezione del valore medio della temperatura di manda ta TV ? previsto un dispositivo di preimpostazione 1, in cui da pi? fattori influ?nti esterni, quali la temperatura esterna Taussen ed una ripidezza di curva H, viene formato un valore nominale della tem peratura di mandata T . La grandezza T pu? essere formata per esempio secondo una formola nota, in cui :
? indica una ripidezza di curva, mentre con un basse valore H si ottiene una temperatura di mandate media proporzionalmente bassa, mentre con un valore H pi? sito si ottiene un valore medio della temperatura di mandata superiore. Questo valore nominale viene cambiato in un punto sommatore 2 attraverso una grandezza di correzione che sar? ancora descrit ta in un valore nominale modificato. Da questo valore nominale modificato TF,viene detratto attraverso una linea di segnale 20 il valore effettivo della temperatura di mandata TV in-un punto formatore di differenza 29. Questa differenza ? alimentata all'ingresso di un integratore 3? L'integrato re 3 integra questo segnale sul tempo. L'uscita dell'integratore 3 ? inoltrata ad un interruttore ad isteresi 4, il quale esclude il dispositivo di riscaldamento della caldaia 5, quando il valore di uscita dell'integratore 3 supera un primo valore' prestabilito, ed il quale reinserisce il dispositi vo di riscaldamento della caldaia 5, quando il valore di uscita dell'integratore scende al disotto di un secondo valore prestabilito.
Nella fase di riscaldamento, cio? quando il dispositivo di riscaldamento riscalda l'acqua, l'andamento nel tempo del riscaldamento delle temperatura di mandata TV pu? essere descritto attraverso la seguente funzione ausiliare:
m cui
TV(t) ? la temperature di mandata,
PK ? la potenzialit? calorifica massime della caldaia di riscaldamento,
Cm ? la capacit? termica dell'acqua circolante t ? il tempo
Ck ? la capacit? termica della caldaia, e
TR ? la temperatura di ritorno.*
Un dispositivo identificatore di parametri 7 accerta in pi? diversi istanti di tempo, preferibil -mente tre, la temperatura di mandata TV e rileva da questa i parametri PK, e Ck. Per poter stabilire in modo univoco la funzione ausiliare, ? in genere sufficiente addirittura rilevare i quozienti PK/Cm e Cm/ Ck. Come grandezze di ingresso si inoltrano al dispositivo identificatore di parametri 7 un segnale di tempo, la temperatura di mandate Ty attraverso una linea di segnale 26 che ? collegata con la linea di segnale 19, e la temperatura di ritorno ? attraverso una linea di segnale 24- che ? collega ta con la linea di segnale 23? Il dispositivo identificatore di parametri 7 lavora solamente al primo . riscaldamento del liquido riscaldante, ad esempio al passaggio dall'esercizio abbassato notturno all'eser cizio diurno. I parametri che sono stati rilevati nel dispositivo identificatore 7 definiscono pertan to una funzione di avviamento.
I parametri sono inoltrati ad una unit? calcolatrice 6, ove possono essere modificati per formare una funzione nominale. In un successivo ciclo di ri scaldamento si forma per mezzo dei parametri modifi cati una funzione nominale, la quale indica l'andamento nominale nel tempo del riscaldamento della tem peratura di mandata TV Questo andamento di TV calco lato ? inoltrato attraverso una linea di segnale 28 ad un punto di formazione di differenza 8, al quale attraverso una linea di segnale 27 collegata con la linea di segnale 19 il valore della temperatura di mandata TV. Nel punto di formazione di differenza 8 pertanto viene formata la differenza tra il valore TV calcolato ed il valore TV.misurato. Questa diffe renza ? inoltrata ad una unit? generatrice di segna le di errore 9? Questa unit? 9 rileva dalla differen za calcolata nel punto formatore di differenza 8 e dai valori alimentati attraverso una linea di segnale 30 della funzione nominale, un errore. L'unit? di generazione di segnale di errore 9 emette in uscita in funzione dell'errore rilevato uno di tre valori di segnale di temperatura A e ci? secondo la seguente regola: Se l'errore sta tra -2 % e 2 %, allora A = 0; se l'importo dell'errore ? maggiore di 2 allo ra A = 0,2 ?C; il segno che precede A dipende del segno dell'errore.
L'uscita dell'unit? generatrice di errore 9 viene addizionato in una unit? sommatoria 10 ad ogni arresto del dispositivo di riscaldamento della calda ia 5. L'uscita dell'unit? sommatoria 10 viene addizionata nel punto sommatore 2 all'uscita TS del dispositivo di preimpostazione 1. Nel punto sommatore 2 viene formato pertanto un valore nominale della temperatura di mandata variato o modificato. Nel l'esercizio normale questo valore nominale della temperatura di mandata modificato TF,? utilizzato come sopra descritto per formare con il valore effet tivo della temperatura di mandata TV una differenza che poi ? inoltrata all'integratore 3?
Il sistema di riscaldamento lavora come segue: Alla commutazione del sistema dall'esercizio ridotto notturno all'esercizio normale diurno si pu? partire dal fatto che tutti i termostati 16, 17, 16 dei corpi riscaldanti sono aperti totalmente ed attraverso i corpi riscaldanti 13, 14, 15 passa la quantit? di acqua massima. La caldaia 5 viene avviata. Dopo di ci? la temperatura di mandata TV sale e viene misurata. In base alla curva misurata, si possono calcolare nel dispositivo identificatore d? parametri 7 per esempio mediante un microprocessore le costanti PK, Cm, Ck della funzione ausiliaria del sistema di riscaldamento. Poich? queste costanti si calcolano all'avviamento, si ottiene cos? una funzione di av -viamento, cio? l'equazione che vale per il sistema di riscaldamento alla portata del 100
Sulla base della funzione di avviamento ? ora pos -sibile calcolare una funzione nominale, introducendo per esempio un nuovo valore per Cm. Il nuovo valore pu? essere minore che nella funzione di avviamento, per esempio in misura del 20 - 40 %, particolarmente in misura del 30 %. Compito del regolatore formato dall'integratore 3, dall'interruttore ad isteresi 4, dalla caldaia 5, dal condotto di ritorno 20 e dal pun to formatore di differenza 26 ? ora di regolare un va lore medio per la temperatura di mandata in modo che la temperatura di mandata TV mantenga il valore nominale della temperatura di mandata modificato prestabilito attraverso la curva nominale desiderata. Quando la temperatura di mandata TV presenta l'andamento desiderato, si raggiunge una portata che corrisponde all'incirca al 60 - 80 %, preferibilmente al 70 % della portata massima. Con questa portata, le valvole termostatiche 16, 17, 18 si trovano in uno stato parzialmente strozzato, cio? possono reagire a variazioni di temperatura nel locale mediante mag giore apertura o maggiore strozzamento e cos? adem-piere la loro funzione di regolazione.
Dopo ogni arresto della caldaia, cio? dopo ogni esclusione del dispositivo di riscaldamento, l'anda mento della temperatura di mandata misurato TV viene confrontato con la funzione nominale calcolata.. in pi? punti. In funzione dell'esito di questo confronto, il valore medio della temperatura di mandata ? mantenuto costante, viene alzato di 0,2 ?G o ridot to di -0,2 ?C. Questa variazione ? tanto piccola che il sistema ha tempo sufficiente per regolarsi alle nuove condizioni marginali. Questo adattamento del valore medio ai carichi ? utilizzato fintanto che ? regolato l'esercizio diurno.
Un vantaggio supplementare del sistema ? da veder si nel fatto che dalle costanti calcolate Cm, Ck, e pu? essere rilevato un cos? detto valore alfa che viene inoltrato all'interruttore ad isteresi 4-attra verso una linea di segnale 51? Questo valore alfa serve per stabilire o variare i due valori di soglia prestabiliti, al cui superamento in pi? od in meno viene generato un segnale di controllodella caldaia per comandare il dispositivo di riscaldamento. Cos? si evita una regolazione alquanto insicura di questo valore .
Il carico del sistema pertanto non solo viene stimato, ma si rileva il fabbisogno di calore consumato effettivamente. La temperatura di mandata TV ? controllata in modo che i termostati dei corpi riscaldanti possono rimanere anche in condizioni ester ne oscillanti ci? malgrado.sempre nel noro campo di regolazione.
La temperatura esterna Taussen e la ripidezza del la curva H che sono alimentate al dispositivo di pre impostazione 1 si continuano ad utilizzare anche nel l'esercizio diurno per modificare il valore nominale TS in funzione delle condizioni esterne. Questo ingresso del punto sommatore 2 non ? necessario che sia costante durante il giorno.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Procedimento per la regolazione del valore medio della temperatura di mandata di un fluido riscal dante, il quale viene riscaldato ad intermittenza da un dispositivo di riscaldamento, in un sistema di ri scaldamento presentante almeno uno strozzamento rego labile, in cui un valore nominale della temperatura di mandata viene rilevato in base a.fattori influenti esterni ed il fluido riscaldante-viene-riscaldato- -con apertura totale degli strozzamenti al valore nominale della temperatura di mandata, caratterizzato dal fatto che si rilev?.una funzi?ne-di'avviamento, con la quale la temperatura di mandata (Ty) varia al riscaldamento, si varia almeno un parametro (Cm) di questa funzione di avviamento per stabilire una funzione nominale, ed il valore nominale della temperatura di mandata (TF.) viene variato fino a quando l'an demento del riscaldamento in ogni fase di riscaldamento si ? adeguato alla funzione nominale.
  2. 2. Procedimento secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la funzione di avviamento o nominale, con cui varia la temperatura di mandata (Ty) si adegua attraverso la seguente funzione ausiliare
    in cui: TV(t) ? la temperatura di mandata, PK ? la potenzialit? calorifica massima della caldaia di riscaldamento, Cm ? la capacit? termica dell'acqua circolante, t ? il tempo, Ck ? le capacit? termica della caldaia, TR ? la temperatura di ritorno.
  3. 3- Procedimento secondo la rivendicazione 1 oppu re 2, caratterizzato dal fatto che i parametri della funzione di avviamento sono rilevati attraverso la misurazione della temperatura di mandata (TV) in almeno tre istanti di tempo.
  4. 4. Procedimento secondo la rivendicazione 2 oppu re 3, caratterizzato dal fatto che la funzione nomi naie ? rilevata dalla funzione di avviamento attraverso la variazione del parametro Cm.
  5. 5. Procedimento secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che la funzione nominale ? rilevata attraverso la diminuzione del parametro Cm?
  6. 6. Procedimento secondo la rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che il parametro Cm nella fun zione nominale ? minore del 20 - 40 % del parametro Gm nella funzione di avviamento.
  7. 7. Procedimento secondo une delle rivendicazioni 1 a 6, caratterizzato dal fatto che la funzione di avviamento si rileva ad ogni passeggio dall'esercizio ridotto notturno all'esercizio diurno.
  8. 8. Procedimento secondo una delle rivendicazioni 1 a 7, caratterizzato dal fatto che tra il rileve -mento della funzi?ne di avviamento e la determina ? zione della funzione nominale ? previsto un tempo morto prestabilito.
  9. 9? Procedimento secondo una delle rivendicazioni? 1 a 8, caratterizzato dal fatto che dalla differenza tra il valore nominale della temperatura di mandata variato (TF) ed il valore effettivo della temperatura di mandata (Ty) si forma una grandezza di ingresso per un integratore, il quale attraverso un interruttore ad isteresi (4?) inserisce ed esclude il dispositivo di riscaldamento (5)?
  10. 10. Procedimento secondo la rivendicazione 9, ca ratterizzato dal fatto che dai parametri della funzione nominale si rilevano i valori di soglia per 1' interruttore ad isteresi (4).
  11. 11. Disposizione circuitale per l'attuazione del procedimento secondo una delle rivendicazioni 1 a 10, caratterizzata da un dispositivo di preimpostazione (1), il quale in base a fattori influenti esterni (H, Tau ssen) genera un segnale di valore nominale della temperatura di mandata (TV), da un integrato-re (3), si quale ? alimentata la differenza tra un segnale di valore nominale della temperatura di man data modificato (Tp) ed un segnale di valore effettivo della temperatura di mandata (Ty), da un inter ruttore ad isteresi (4), il quale genera un segnale di controllo della caldaia per il comando del dispo sitivo di riscaldamento (5), quando il segnale di uscita dell'integratore supera un primo valore prestabilito ovvero scende al disotto di un secondo va lore prestabilito, da un dispositivo identificatore di parametri (7), il quale rileva i parametri (PK/Cm, Cm/ Ck ) della funzione di avviamento, da una unit? calcolatrice (6,8), la quale calcola la funzione nominale e forma la differenza tra la funzione nominale e l'andamento di riscaldamento misurato del fluido riscaldante, da una unit? generatrice di segnale di errore (9), la quale in funzione della funzione nominale formata nella unit? calcolatrice (6,8) e della differenza rilevata forma un errore ed in funzione di questo errore genera uno di almeno due velori di segnale di temperatura (A), dei quali almeno uno ? positivo ed uno negativo, e da una unit? sommatoria (10), la quale addiziona i valori di segnale di temperatura (A) ad ogni esclusione della caldaia, mentre l'uscita dell'unit? sommatoria (10) viene addizionata all'uscite del dispositivo di preimposta -zione (1) per modificare il segnale di valore nomina le della temperatura di mandata (TS).
  12. 12. Disposizione circuitale secondo la rivendicazione 11, caratterizzata dal fatto che i tre valori di segnale di temperatura (A) corrispondono ad una variazione di temperatura di -0,2?, 0? e 0,2? C.
IT67979A 1988-11-09 1989-11-08 Procedimento per la regolazione del valor medio della temperatura di mandata di un fluido riscaldante e dispositivo circuitale per l'attua-zione del procedimento. IT1238526B (it)

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