IT202100029522A1 - Elemento di copertura e procedimento per realizzarlo - Google Patents

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IT202100029522A1
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Federico Zat
Claudio Allegranzi
Massimo Verdi
Lucio Tomasella
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Wiwell S R L
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    • A01GHORTICULTURE; CULTIVATION OF VEGETABLES, FLOWERS, RICE, FRUIT, VINES, HOPS OR SEAWEED; FORESTRY; WATERING
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"ELEMENTO DI COPERTURA E PROCEDIMENTO PER REALIZZARLO"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un elemento di copertura, come ad esempio un telo o una rete, utilizzabile preferibilmente in campo agricolo, per rivestire serre, stalle e colture, ma anche per coprire esternamente pareti di edif?ci e ponteggi, ad esempio durante lavori di costruzione o di restauro, il quale comprende una o pi? sostanze chimiche sanificanti idonee a purificare l?aria circostante.
Il presente trovato riguarda inoltre un procedimento per realizzare tale elemento di rivestimento.
STATO DELLA TECNICA
Sono noti elementi di copertura, come ad esempio teli o reti, utilizzati in campo agricolo per rivestire serre, stalle e colture come viti o altri alberi da frutto e proteggerli dalle intemperie.
Tali elementi di copertura vengono normalmente utilizzati per via delle loro funzioni antivento e per le loro propriet? impermeabili, tuttavia, spesso questi non consentono un agevole passaggio e ricircolo dell?aria, dando luogo ad ambienti con aria stagnante, spesso contraddistinta da cattivo odore, nei quali ? agevolata la proliferazione di batteri, virus e funghi oltre ad essere facilitato l?accumulo di inquinanti atmosferici. Questo pu? provocare un peggioramento degli ambienti in cui si trovano le coltivazioni, richiedendo un uso, spesso intensivo, di medicinali, antibiotici e pesticidi al fine di migliorare la salute di tali coltivazioni e ottimizzare le produzioni.
Sono inoltre note reti di copertura, denominate in gergo ?reti mesh? utilizzate nel campo delle costruzioni, per rivestire esternamente edifici e ponteggi in fasi di lavorazione, impedendo la caduta accidentale di macerie e detriti, proteggendo gli addetti ai lavori ed eventuali passanti. Tali ambienti di lavoro sono solitamente soggetti ad un elevato accumulo di polveri e sostanze nocive che possono rimanere intrappolate all?interno della rete di copertura, creando un ambiente poco salubre. Esiste pertanto la necessit? di perfezionare un elemento di copertura che possa superare almeno uno degli inconvenienti della tecnica anteriore. In particolare, uno scopo del presente trovato ? quello di realizzare un elemento di copertura che svolga, oltre alla classica funzione di rivestimento e protezione, anche un?azione di sanificazione efficace eliminando eventuali inquinanti presenti nell?aria circostante.
Un ulteriore scopo del presente trovato ? quello di realizzare un elemento di copertura che svolga un?azione sanificante in ambito agricolo, ad esempio nei pressi di colture e stalle, migliorando le condizioni ambientali, diminuendo cos? la quantit? di medicinali e pesticidi necessari per ottimizzare tali produzioni.
Un altro scopo del presente trovato ? quello di mettere a punto un procedimento per produrre un nuovo elemento di copertura che comprenda poche fasi di lavorazione, per cui sia semplice da gestire, anche senza il ricorso a manodopera specializzata, o possa essere addirittura totalmente, o quasi, automatizzato.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato ? espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell?idea di soluzione principale.
In accordo con i suddetti scopi e per risolvere il suddetto problema tecnico in modo nuovo ed originale, ottenendo anche notevoli vantaggi rispetto allo stato della tecnica anteriore, un elemento di copertura secondo il presente trovato comprende un corpo piano flessibile avente una prima superficie, ed una seconda superficie, opposta a detta prima superf?cie. Detto elemento di copertura comprende, almeno un primo strato di rivestimento associato ad almeno una tra detta prima o seconda superficie comprendente una o pi? sostanze chimiche sanificanti aventi propriet? fotocatalitiche.
In accordo con un altro aspetto del presente trovato, il suddetto elemento di copertura comprende, o ? costituito da, una rete o un telo, eventualmente un telo del tipo microforato.
Cos? facendo, si ottiene quantomeno il vantaggio di realizzare un elemento di copertura che possa svolgere un?azione sanificante nell?ambiente in cui ? installato, in particolare in ambito agricolo e/o edile. In accordo con un ulteriore aspetto del presente trovato, detto elemento di copertura comprende, inoltre, almeno un secondo strato di rivestimento associato all?altra tra detta prima o seconda superf?cie e comprendente una o pi? sostanze chimiche sanificanti, aventi propriet? fotocatalitiche.
In accordo con un altro aspetto del presente trovato, dette una o pi? sostanze chimiche sanificanti comprendono uno o pi? dei seguenti fotocatalizzatori: biossido di titanio (TiO2), ossido di zinco (ZnO), biossido di cerio (CeO2), biossido di zirconio (ZrO2), ossido stannico (SnO2), solfuro di cadmio (CdS), solfuro di zinco (ZnS), preferibilmente almeno biossido di titanio (TiO2).
In particolare, il biossido di titanio (TiO2) ? un semiconduttore in grado di degradare, per ossidazione, numerosi composti organici e non organici, quando sono esposte alla luce ultravioletta (UV), sia naturale, o solare, sia artificiale, mediante il noto processo di fotocatalisi.
I principali agenti inquinanti presenti in atmosfera sono: anidride carbonica (CO2), ossidi di zolfo (SOx), ossidi di azoto (NOx), monossido di carbonio (CO), idrocarburi policiclici aromatici (IPA), composti organici volatili (COV) e particolato (PM10).
In linea di principio i meccanismi di decomposizione dei vari agenti inquinanti seguono la struttura della decomposizione ossidativa degli NOx.
In presenza di luce solare e dell?umidit? dell?aria le molecole di NOx che entrano in contatto con la superf?cie fotocatalitica vanno incontro alle seguenti reazioni:
NO+OH*? NO2+H<+>
NO2+OH* ? NO3-+H<+>
I radicali OH* che si generano sulla superficie della nanoparticella agiscono come potenti ossidanti dei composti tossici come NO e N02 producendo NO3-, molto meno pericoloso. Lo ione nitrato, infatti, pu? ricombinarsi con ioni alcalini presenti nei pori della superf?cie formando sali inerti, oppure pu? essere dilavato come acido nitrico molto diluito. L?elevata superf?cie specifica delle nanoparticelle permette di esporre all?aria una vasta area altamente reattiva quando esposta alla luce solare (o artificiale) convertendo gli inquinanti atmosferici in sottoprodotti innocui i quali possono venir successivamente dilavati dall?azione delle precipitazioni atmosferiche.
Secondo forme di realizzazione, l?almeno uno strato di rivestimento comprende biossido di titanio (TiO2) in una percentuale uguale o superiore al 90% peso/peso, preferibilmente uguale o superiore al 92%.
Questo risulta essere molto vantaggioso, in quanto permette di rimuovere efficacemente dall?aria intorno all?elemento o copertura eventuali germi e microorganismi, quali batteri, funghi e altre specie inquinanti, ed anche i virus, come ad esempio il SARS-CoV-2, ed altri inquinanti eventualmente presenti nell?aria. In questo modo, anche se gli operai in un cantiere lavorano senza indossare dispositivi di protezione individuale, pu? essere diminuito il rischio di trasmissione di virus da uno all?altro.
In accordo con un ulteriore aspetto del presente trovato, lo spessore del suddetto primo strato di rivestimento e/o lo spessore del suddetto secondo strato di rivestimento sono compresi tra 1 ?m e 10 ?m.
In accordo con un altro aspetto del presente trovato, il o ciascuno strato di rivestimento comprende ioni d?argento in una percentuale compresa tra il 2% ed il 10% peso/peso, preferibilmente tra il 3 % e l?8%, peso/peso, pi? preferibilmente tra il 4% ed il 7%, ancor pi? preferibilmente tra 4% e 6% rispetto al peso totale di ciascuno dei suddetti strati di rivestimento. Gli ioni d?argento permettono di attivare la reazione di fotocatalisi con una qualsiasi luce di lunghezza d?onda nello spettro del visibile anche diversa dalla luce UV, come ad esempio la luce naturale o la artificiale a spettro completo.
In accordo con un altro aspetto del presente trovato, il o ciascuno strato di rivestimento comprende grafene in una percentuale compresa tra 0,25% e 3% peso/peso, preferibilmente tra 0,5% e 2%.
In accordo con un altro aspetto del presente trovato, il o ciascuno strato di rivestimento comprende biossido di silicio in una percentuale compresa tra 0,25% e 3% peso/peso, preferibilmente tra 0,5% e 2%.
Il biossido di silicio, poich? fornisce vantaggiosamente un effetto conservativo dell?energia, permette di mantenere nel tempo l' efficacia di sanificazione. Inoltre, consente anche di mantenere attivo, ed eventualmente anche incrementare nel tempo le prestazioni sanificanti dell?elemento di copertura.
Una volta illuminato e ?attivato? con un sorgente luminosa lo strato di rivestimento, esso continuer? a rimanere attivo anche in assenza di una sorgente luminosa. Vale a dire che l?elemento di copertura pu? continuare a sanificare l?ambiente in cui ? applicato anche quando non ? direttamente illuminato, ovvero anche durante le ore notturne o ? presente solo una illuminazione ridotta.
In accordo con un ulteriore aspetto del presente trovato, un procedimento per realizzare un elemento di copertura, comprendente un corpo piano flessibile avente una prima superficie ed una seconda superf?cie opposte tra loro, comprendente almeno una prima fase in cui detto corpo piano flessibile ? fatto avanzare selettivamente da una stazione di alimentazione ad una stazione di raccolta per portarlo in corrispondenza di mezzi di erogazione che erogano, almeno su detta prima superficie, una o pi? sostanze chimiche sanificanti, aventi propriet? fotocatalitiche, che formano almeno un primo microstrato di uno strato di rivestimento.
In accordo con un ulteriore aspetto del presente trovato, in detta prima fase, detti mezzi di erogazione erogano su detta seconda superficie una o pi? sostanze chimiche sanificanti, aventi propriet? fotocatalitiche e formano almeno un secondo microstrato di un secondo strato di rivestimento.
In accordo con un ulteriore aspetto del presente trovato, detto procedimento comprende, inoltre, una successiva fase in cui dette una o pi? sostanze chimiche sanificanti erogate da detti mezzi di erogazione sono asciugate, almeno parzialmente, da mezzi di asciugatura disposti a valle di questi ultimi.
In accordo con un ulteriore aspetto del presente trovato, detto procedimento pu? ripetere, eventualmente, dette prima e seconda fase in sequenza una o pi? volte, per cui detto primo strato di rivestimento e detto secondo strato di rivestimento sono formati da due o pi? microstrati sovrapposti tra loro.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Questi ed altri aspetti, caratteristiche e vantaggi del presente trovato appariranno chiari dalla seguente descrizione di alcune forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui:
- la fig. 1 ? una vista prospettica, schematica, di un elemento di copertura, secondo il presente trovato;
- la fig. 2 ? una vista prospettica, schematica, di un elemento di copertura, secondo il presente trovato in accordo con una seconda forma di realizzazione;
- la fig. 3 ? una vista in sezione, dell?elemento di copertura di fig. 2;
- la fig. 4 ? un dettaglio di fig. 3;
- la fig. 5 ? una vista prospettica, schematica, di una coltura rivestita con l?elemento di copertura di fig. 2;
- la fig. 6 ? una vista prospettica, schematica, di una struttura di supporto rivestita con l?elemento di copertura di fig. 2;
- la fig. 7 ? una vista prospettica, schematica, di un edif?cio rivestito con l?elemento di copertura di fig. 2;
- la fig. 8 ? una vista frontale, schematica, di una macchina per realizzare un elemento di copertura secondo il presente trovato;
- la fig. 9 ? una vista laterale, schematica, della macchina di fig. 8.
Si precisa che nella presente descrizione la fraseologia e la terminologia utilizzata, nonch? le figure dei disegni allegati anche per come descritti hanno la sola funzione di illustrare e spiegare meglio il presente trovato avendo una funzione esemplificativa non limitativa del trovato stesso, essendo l' ambito di protezione definito dalle rivendicazioni.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente combinati o incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI ALCUNE FORME DI REALIZZAZIONE DEL
PRESENTE TROVATO
Con riferimento alla figura 1, un elemento di copertura 10 secondo il presente trovato, comprende un corpo piano flessibile 11 avente una prima superficie 12 opposta ad una seconda superficie 13.
Detto corpo 11 comprende, o ? costituito da, un telo 15, o una rete 16 (fig. 2) realizzata intrecciando tra loro uno o pi? fili 16a, secondo uno o pi? schemi prestabiliti.
Detto elemento di copertura 10 pu? essere realizzato, ad esempio, in materiale polimerico, come polivinilcloruro (PVC), polietilene (PE), o nylon, con uno spessore S (fig. 3) compreso, ad esempio, tra alcuni decimi di millimetro e 5 millimetri e le sue dimensioni superficiali possono raggiungere anche decine o centinaia di metri quadri come sar? descritto in dettaglio in seguito.
Detto elemento di copertura 10 pu? essere utilizzato, ad esempio, per rivestire, anche parzialmente, ponteggi 101 (fig. 7) ed edifici 100 durante la costruzione e/o il restauro di questi ultimi, o ancora per rivestire colture 200 (fig. 5), come ad esempio filari di viti, serre 201 (fig. 6), e stalle.
Secondo un aspetto del presente trovato, l?elemento di copertura 10 comprende almeno un primo strato di rivestimento 18 (fig. 3) associato ad una o l?altra superficie 12, 13.
Secondo forme di realizzazione, l?elemento di copertura 10 comprende un primo strato di rivestimento 18 associato alla prima superficie 12, ed un secondo strato di rivestimento 19 associato alla seconda superficie 13, per esempio depositati su di esse.
Ciascuno strato di riferimento 18, 19 comprende, o ? composto da, una o pi? sostanze chimiche aventi propriet? fotocatalitiche.
Lo spessore S 1 del primo strato di rivestimento 18 pu? essere compreso, ad esempio, tra 1 ?m e 10 ?m. Uno o gli strati di rivestimento 18, 19 possono avere spessore tra 1 e 8 ?m, preferibilmente tra 1,5 e 6 ?m, pi? preferibilmente tra 1,5 e 4,5 ?m, ancor pi? preferibilmente tra 2 e 4 ?m.
Secondo un aspetto del presente trovato lo spessore S2 del secondo strato di rivestimento 19 pu? essere uguale allo spessore S1 del primo strato di rivestimento 18, tuttavia questi potrebbero assumere anche valori diversi tra loro.
Inoltre, in accordo con una possibile forma di realizzazione, non rappresentata nei disegni allegati, l?elemento di copertura 10 potrebbe comprendere un solo strato di rivestimento 18, ad esempio in corrispondenza della prima superficie 12.
Gli strati di rivestimento 18 e 19 sono preferibilmente trasparenti, in modo che dall?esterno, anche quando detto elemento 10 ? installato, si possano vedere la colorazione e/o le eventuali decorazioni presenti su una o entrambe le superf?ci 12 e 13.
Secondo forme di realizzazione, il telo 15 pu? comprendere una pluralit? di microfori 15a configurati per facilitare il passaggio ed il ricircolo dell?aria, migliorando cos? le propriet? sanificanti dell?elemento di copertura 10, tuttavia questo potrebbe essere anche integro.
La rete 16 di f?g. 2 pu? comprendere una pluralit? di maglie, aventi forma ad esempio poligonale e/o ad anello, le cui dimensioni potrebbero essere comprese ad esempio tra i 0,1 mm x 0,1 mm ed i 50 mm x 50 mm. Dette una o pi? sostanze chimiche sanificanti comprese nello strato di rivestimento 18, 19 comprendono uno o pi? dei seguenti fotocatalizzatori: biossido di titanio (TiO2), ossido di zinco (ZnO), biossido di cerio (CeO2), biossido di zirconio (ZrO2), ossido stannico (SnO2), solfuro di cadmio (CdS), solfuro di zinco (ZnS); preferibilmente Luna o pi? sostanze chimiche sanificanti comprendono almeno biossido di titanio (TiO2). Inoltre, dette una o pi? sostanze chimiche sanificanti sono presenti in una percentuale uguale o superiore al 90% peso/peso, rispetto al peso totale degli strati di rivestimento 18 e 19.
Secondo forme di realizzazione preferite, uno o ciascuno strato di rivestimento 18, 19 comprende biossido di titanio (TiO2) in una percentuale uguale o superiore al 90% peso/peso, preferibilmente uguale o superiore al 92%.
Gli strati di rivestimento 18 e 19 forniscono una funzione germicida all?elemento di copertura 10, rendendolo idoneo sia ad eliminare batteri, virus, funghi, pollini, e/o acari, sia a ridurre in modo efficace lo smog, nonch? purificare l?aria dagli odori sgradevoli di muffe, cibo, traspirazione, decomposizione, liquami, vernici, benzina, gasolio e altre sostanze inquinanti.
Uno dei principali vantaggi dell?utilizzo dell?elemento di copertura 10 sta nella possibilit? di sfruttare l?elevata estensione superficiale dei teli 15 e delle reti 16 usati normalmente in ambito agricolo ed edile, per ottenere cos? la sanificazione dell?ambiente in cui essi si trovano, o sono applicati. L?elemento di copertura 10 unisce quindi agli effetti antigrandine, antivento, impermeabili ed ombreggianti tipico di tutti gli elementi di copertura noti, ai noti effetti, anche descritti sopra, delle sostanze fotocatalitiche presenti negli strati di rivestimento 18 e 19.
Gli strati di rivestimento 18 e 19 sono applicati, ad esempio, in forma sostanzialmente fluida, mediante spalmatura o, preferibilmente, spruzzatura, direttamente su dette superfici 12 e 13.
Vantaggiosamente, strati di rivestimento 18 e 19 non sono mescolati con i componenti che costituiscono il telo 15 o la rete 16. In tal modo ? possibile realizzare uno strato fotocatalitico che si pu? definire ?puro? e indipendente dal resto dell?elemento di copertura 10, per cui esso ha elevate prestazioni fotocatalitiche.
Secondo forme di realizzazione, le sostanze chimiche sanificanti comprese nello strato di rivestimento 18 possono essere diverse da quelle comprese nello strato di rivestimento 19. Inoltre, secondo ulteriori forme di realizzazione, ad esempio, gli strati di rivestimento 18, 19 possono comprendere le stesse sostanze chimiche sanificanti, ma in percentuale diversa tra loro.
Ad esempio, lo strato di rivestimento 18 potrebbe comprendere pi?, o meno, sostanze fotocatalitiche rispetto allo strato di rivestimento 19, qualora risultasse maggiormente esposto ad una fonte luminosa.
Gli strati di rivestimento 18 e 19 possono comprendere, o essere costituito da uno o pi? microstrati 21, uno sovrapposto all?altro, almeno uno dei quali, preferibilmente tutti, comprende/comprendono le suddette una o pi? sostanze chimiche sanificanti.
Almeno uno dei microstrati 21 pu? comprendere una sostanza che migliora la trasmittanza, come ad esempio biossido di silicio (SiO2).
Ad esempio il biossido di silicio pu? essere presente in una percentuale compresa tra 0,25% e 3% peso/peso, preferibilmente tra 0,5% e 2% rispetto al peso del rispettivo strato 18, 19.
Il microstrato 21 con silice pu? essere applicato sopra uno o pi? degli altri microstrati 21, ad esempio quello pi? esterno, oppure tra due di questi.
Secondo alte forme di realizzazione, pu? essere presente una certa quantit? di biossido di silicio in ciascuno microstrato 21.
Ciascuno strato di rivestimento 18 e 19 pu? comprendere ioni d?argento in una percentuale compresa tra il 2% ed il 10% peso/peso, preferibilmente tra il 3 % e l?8%, peso/peso, pi? preferibilmente tra il 4% ed il 7%, ancor pi? preferibilmente tra 4% e 6% rispetto al peso totale dello stesso strato di rivestimento 18, 19.
Gli ioni d?argento permettono di attivare la reazione di fotocatalisi con una qualsiasi luce di lunghezza d?onda nello spettro del visibile diversa dalla luce UV. In questo modo ? possibile trarre vantaggio dall?elemento di copertura 10 anche in ambienti scarsamente illuminati dalla luce solare, come ad esempio le stalle.
Ciascuno strato di rivestimento 18, 19 pu? comprendere grafene in una percentuale tra lo 0,25% ed il 3% peso/peso, preferibilmente tra lo 0,5% ed il 2% rispetto al peso totale dello stesso strato di rivestimento 14. Il grafene fornisce a ciascuno strato di rivestimento 18, 19 un effetto antistatico.
In forme di realizzazione del presente trovato, gli strati di rivestimento 18 e 19 comprendono nanotubi in carbonio.
L?elemento di copertura 10 pu? essere vantaggiosamente utilizzato in campo agricolo, ad esempio in prossimit? di stalle e colture, in questo modo le sostanze inquinanti presenti nell? aria saranno abbattute, e di conseguenza eventuali odori, prodotti ad esempio dalla proliferazione di cariche batteriche, saranno attenuati. In questo modo si migliorano le condizioni ambientali, diminuendo la quantit? di medicinali e pesticidi necessari per garantire la salute di tali animali e colture, ottenendo cos? uno degli scopi del presente trovato.
Da prove effettuate dalla Richiedente, svolte con l?impiego di un bioluminometro che rileva la presenza di molecole di adenosin trifosfato (ATP), presente in tutte le cellule animali, vegetali, batteriche, nelle muffe e nei lieviti, sono emersi numerosi vantaggi portati dall?utilizzo di elementi di copertura 10 secondo il trovato.
Quando l'??? viene in contatto con il reagente luciferina/luciferasi contenuto in ogni singolo tampone, si scatena una reazione che scaturisce nella emissione di luce in quantit? direttamente proporzionale alla concentrazione di ATP presente sul tampone. Il livello di luce misurato viene indicato da un numero, la cui unit? di misura ? il valore RLU (Unit? di Luce Relativa)
Dalle prove effettuate ? emerso che l?uso dell?elemento di copertura 10 secondo il trovato in campo agricolo contribuisce ad abbassare anche dell? 80% il valore di RLU misurato in prossimit? di quest?ultimo.
L?abbassamento di tali livelli ? costante e duraturo nel tempo, ad esempio, dopo circa 50 giorni dall? applicazione dell?elemento di copertura 10 il valore di RLU si mantiene inferiore di circa l?80% rispetto ai valori misurati prima dell?applicazione dello elemento di copertura 10. Con riferimento alle figure 8 e 9, di seguito ? descritta una forma di realizzazione di una macchina 50 idonea a realizzare un elemento di copertura 10 secondo il presente trovato.
Detta macchina 50 comprende un dispositivo di alimentazione 51 configurato per alimentare, in modo controllato, continuo o intermittente, un elemento di copertura 10, ad esempio una rete 16, ancora priva degli strati di rivestimento 18 e 19, da una stazione di alimentazione 52 ad una stazione di lavorazione 53, configurata per formare gli strati di rivestimento 18 e 19, e da questa ad una stazione di raccolta 54.
L?alimentazione del corpo piano 11 dalla stazione di alimentazione 52 alla stazione di raccolta 54, passando per la stazione di lavorazione 53, pu? avvenire in qualunque modo noto, uno dei quali ? illustrato qui di seguito a titolo di esempio.
La stazione di alimentazione 52 comprende un primo albero di supporto 55 montato girevole, su una struttura fissa 56, attorno ad un primo asse di rotazione X1, mentre la stazione di raccolta 54 comprende un secondo albero di supporto, o albero di trascinamento, 57, montato girevole, sulla struttura fissa 56, attorno ad un secondo asse di rotazione X2, che nell?esempio qui fornito ? parallelo al primo asse di rotazione X1. Un motore elettrico 58 ? accoppiato al secondo albero di supporto 57 per portarlo selettivamente in rotazione.
Il primo albero di supporto 55 ? configurato per supportare un rotolo di alimentazione 59 della sola rete 16.
Secondo una variante, non rappresentata nei disegni, la rete 16 potrebbe essere alimentata alla rinfusa verso la stazione di lavorazione 53.
L?albero di supporto 57 ? configurato per supportare un rotolo di raccolta 60 dell?elemento di copertura 10 finito.
Pertanto, il dispositivo di alimentazione 51 pu? svolgere in modo controllato il corpo piano 11 dal rotolo di alimentazione 59 e trasferirlo, al rotolo di raccolta 60 passando per una stazione di lavorazione 53 nella quale sono formati gli strati di riferimento 18 e 19, come indicato in f?g. 2 dalle frecce F.
Il dispositivo di alimentazione 51 comprende anche uno o pi? rulli di rinvio 61 folli, che nell?esempio qui fornito sono due. I rulli di rinvio 61 sono disposti da parti opposte rispetto alla stazione di lavorazione 53 definiscono un piano di lavoro, per esempio orizzontale.
In un?altra forma di realizzazione, non rappresentata nei disegni, il dispositivo di alimentazione 5 1 pu? essere configurato per fare avanzare il corpo piano 11, gi? comprensivo di un primo microstrato 21, dalla stazione di raccolta 54 alla stazione di alimentazione 52 e poi, nuovamente da quest? ultima alla stazione di raccolta 54, per realizzare un secondo microstrato 21. In questo caso anche il primo albero di supporto 55 ? associato ad un organo motore.
La stazione di lavorazione 53 comprende mezzi di erogazione 63 configurati per erogare le suddette una o pi? sostanze chimiche sanificanti, aventi propriet? fotocatalitiche, sulle superfici 12 e 13 della rete 16.
I mezzi di erogazione 63 comprendono, ad esempio, una pluralit? di ugelli, di tipo noto e non rappresentati nei disegni, disposti trasversalmente alla direzione di avanzamento della rete 16, ed in grado di erogare in modo uniforme l' una o pi? sostanze chimiche su dette superfici 12 e 13.
Ad esempio, gli ugelli possono essere disposti sopra e sotto un piano di avanzamento del corpo piano 11, in modo che le sostanze sanificanti possano essere erogate contemporaneamente sia sulla prima superf?cie 12 sia sulla seconda superficie 13. In alternativa, gli ugelli potrebbero essere disposti, ad esempio, solo al di sopra del suddetto piano di avanzamento, ed il corpo piano 11 potrebbe richiedere pi? passaggi in corrispondenza dei mezzi di erogazione 63, ad esempio, in seguito ad una rotazione di 180?, in modo che le sostanze sanificanti siano erogate su entrambe le superfici 12 e 13.
La stazione di lavorazione 53 comprende, inoltre, mezzi di asciugatura 65 disposti a valle dei mezzi di erogazione 63 e configurati per asciugare, almeno parzialmente, Luna o pi? sostanze chimiche sanificanti erogate da quest?ultimo. I mezzi di asciugatura 65 sono configurati per emettere getti d?aria, ad esempio preriscaldata ad una temperatura regolata in funzione delle esigenze e dei tempi di asciugatura.
I mezzi di asciugatura 65, in alternativa, o in aggiunta ai suddetti getti d?aria, possono comprendere organi riscaldanti, non rappresentati nei disegni, ad esempio rulli, o piastre, configurati per contattare le superfici 12 e 13 della rete 16.
In una variante, i mezzi di erogazione 63 e/o i mezzi di asciugatura 65 possono essere configurati per essere mobili tra la stazione di alimentazione 52 e la stazione di raccolta 54. Tale soluzione pu? essere utile per invertire la posizione dei mezzi di asciugatura 65 rispetto ai mezzi di erogazione 63, nel caso in cui si inverta la direzione di avanzamento della rete 16, in modo che i mezzi di asciugatura 65 si trovino comunque a valle dei mezzi di erogazione 63.
Il funzionamento della macchina 50 fin qui descritta, che corrisponde anche al procedimento secondo il presente trovato comprende le seguenti fasi.
In una prima fase il corpo piano 11 ? fatto avanzare dalla stazione di alimentazione 52 alla stazione di raccolta 54, per portarlo in corrispondenza, dei mezzi di erogazione 63, che erogano sulle superf?ci 12 e 13 una o pi? sostanze chimiche sanificanti, aventi propriet? fotocatalitiche e formano almeno un primo microstrato 21 degli strati di rivestimento 18 e 19.
In una seconda fase le suddette una o pi? sostanze chimiche sanificanti erogate dai mezzi di erogazione 63 sono asciugate, almeno parzialmente, dai mezzi di asciugatura 65 disposti a valle di quest?ultimo.
Il procedimento comprende ripetere, eventualmente, la prima e la seconda fase in sequenza, una o pi? volte, per cui ciascuno strato 18, 19 ? formato da uno o pi? microstrati, 21 uno sovrapposto all'altro.
In una forma di realizzazione, il procedimento comprende anche una terza fase in cui il corpo piano 11 , una volta che ? stato depositato almeno un microstrato 21, ? trasferito dalla stazione di raccolta 54 alla stazione di alimentazione 52. Durante il trasferimento pu? essere previsto di erogare altre sostanze chimiche sanificanti, aventi propriet? fotocatalitiche, per formare almeno un secondo microstrato 21 sul precedente.
Anche se la macchina 50 e il metodo di realizzazione sono stati descritti con riferimento ad un elemento di copertura 10 in forma di rete, la macchina e il procedimento di realizzazione di un elemento di copertura in forma di telo 15 sono sostanzialmente uguali.
? chiaro che all?elemento di copertura 10 e al procedimento di realizzazione fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, o fasi, senza per questo uscire dall? ambito del presente trovato come definito dalle rivendicazioni.
? anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, un esperto del ramo potr? realizzare altre forme equivalenti di elementi di copertura 10 e di procedimenti per realizzarli, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell?ambito di protezione da esse definito.
Nelle rivendicazioni che seguono, i riferimenti tra parentesi hanno il solo scopo di facilitarne la lettura e non devono essere considerati come fattori limitativi dell?ambito di protezione definito dalle rivendicazioni stesse.

Claims (10)

RIVENDICAZIONI
1. Elemento di copertura (10) provvisto di un corpo piano (11) flessibile comprendente, o costituito da una rete (16) e/o un telo (15) avente una prima superficie (12) ed una seconda superf?cie (13), opposte tra loro, caratterizzato dal fatto che almeno uno strato di rivestimento (18, 19) ? associato ad almeno una tra detta prima e seconda superf?cie (12, 13) comprendente una o pi? sostanze chimiche sanificanti aventi propriet? fotocatalitiche.
2. Elemento di copertura (10) come nella rivendicazione 1, caratterizzato dai fatto che comprende un primo strato di rivestimento (18) associato a detta prima superficie (12) e un secondo strato di rivestimento (19) associato a detta seconda superficie (13), ciascuno strato di rivestimento (18, 19) comprendendo una o pi? sostanze chimiche sanificanti aventi propriet? fotocatalitiche.
3. Elemento di copertura (10) come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dette una o pi? sostanze chimiche sanificanti comprendono uno o pi? dei seguenti fotocatalizzatori: biossido di titanio (TiO2), ossido di zinco (ZnO), biossido di cerio (CeO2), biossido di zirconio (ZrO2), ossido stannico (SnO2), solfuro di cadmio (CdS), solfuro di zinco (ZnS), preferibilmente almeno biossido di titanio (TiO2).
4. Elemento di copertura (10) come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che lo spessore (S1, S2) di detto almeno uno strato di rivestimento (18, 19) ? compreso tra 1 ?m e 10 ?m, preferibilmente tra 1 e 8 ?m, ancora pi? preferibilmente tra 1,5 e 6 ?m.
5. Elemento di copertura (10) come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascun detto strato di rivestimento (18, 19) comprende ioni d?argento in una percentuale compresa tra il 2% ed il 10% peso/peso, preferibilmente tra il 3 % e l?8%, peso/peso, pi? preferibilmente tra il 4% ed il 7%, ancor pi? preferibilmente tra 4% e 6% rispetto al peso totale di ciascun detto strato di rivestimento (18, 19).
6. Elemento di copertura (10) come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascun detto strato di rivestimento (18, 19) comprende almeno uno tra:
- biossido di silicio in una percentuale compresa tra 0,25% e 3% peso/peso, preferibilmente tra 0,5% e 2%, o
- grafene in una percentuale compresa tra 0,25% e 3% peso/peso, preferibilmente tra 0,5% e 2%.
7. Procedimento per realizzare un elemento di copertura (10) comprendente un corpo piano (11) flessibile avente una prima superficie (12) ed una seconda superf?cie (13), opposte tra loro, caratterizzato dal fatto che comprende almeno una prima fase in cui detto corpo piano (11) flessibile ? fatto avanzare selettivamente da una stazione di alimentazione (52) ad una stazione di raccolta (54) per portarla in corrispondenza, di mezzi di erogazione (63), che erogano almeno su detta prima superficie (12) una o pi? sostanze chimiche sanificanti, aventi propriet? fotocatalitiche e formano almeno un primo microstrato (21) di uno strato di rivestimento (18).
8. Procedimento come nella rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che in detta prima fase, detti mezzi di erogazione (63) erogano su detta seconda superf?cie (13) una o pi? sostanze chimiche sanificanti, aventi propriet? fotocatalitiche e formano almeno un microstrato (21) di un secondo strato di rivestimento (19).
9. Procedimento come nella rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che comprende una successiva fase in cui dette una o pi? sostanze chimiche sanificanti erogate da detti mezzi di erogazione (63) sono asciugate, almeno parzialmente, da mezzi di asciugatura (65) disposti a valle di questi ultimi.
10. Procedimento come nella rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che dette prima e seconda fase sono ripetute in sequenza una o pi? volte, per cui detti primo e secondo strato di rivestimento (18, 19) sono formati da due o pi? microstrati (21) sovrapposti tra loro,
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