IT202100027314A1 - Dispositivo per l'ispezione di una cavità di un paziente. - Google Patents

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Filippo Bastia
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Description

DESCRIZIONE
Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo
?DISPOSITIVO PER L?ISPEZIONE DI UNA CAVIT? DI UN PAZIENTE?
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo per l?ispezione di una cavit? di un paziente, in particolare di una cavit? interna di un paziente da intendersi come cavit? naturale, ad esempio cavit? anale e/o vaginale, oppure da intendersi come cavit? artificiale praticata dal chirurgo.
Qui di seguito si far? preciso riferimento al settore della colonproctologia, ovvero a dispositivi quali anoscopi, proctoscopi o rettoscopi, bench? la presente invenzione possa avere altre applicazioni diagnostiche e/o chirurgiche.
Quale tecnica nota pi? prossima alla presente invenzione si considera il dispositivo di ispezione della medesima Richiedente descritto nella domanda di brevetto EP3329834.
In accordo con tale pubblicazione, viene descritto un corpo divaricatore accoppiabile posteriormente ad un adattatore per una telecamera ed apposite finestre laterali consentono la manovra di strumenti chirurgici all?interno del corpo divaricatore per agire sulla mucosa del paziente, mentre la telecamera riprende le immagini dell?intervento per una comoda visualizzazione su monitor. Ci? consente al chirurgo un?ottima visuale ed un?elevata precisione operatoria.
La Richiedente ha notato che il dispositivo descritto nella domanda di brevetto sopra indicata, seppur ottimamente funzionale, ? ulteriormente migliorabile sotto alcuni aspetti.
In particolare, le finestre laterali consentono l?introduzione di strumenti chirurgici ma in taluni casi, per esempio nel caso di impiego di laser, l?elevata precisione richiesta necessita di un punto di appoggio per il laser che altrimenti dovrebbe essere interamente sostenuto dal chirurgo, con difficile esercizio della precisione necessaria.
Inoltre, esistono nella tecnica nota supporti applicati internamente al corpo divaricatore per sostenere strumenti chirurgici, tuttavia essi risultano inadeguati per la presente applicazione in quanto il loro utilizzo ridurrebbe il campo visivo offerto alla telecamera, complicando quindi la procedura di intervento. Tali supporti sono in genere realizzati mediante apposite canalizzazioni che consentono l?introduzione di uno strumento di forma allungata, tuttavia ne precludono una completa movimentazione nelle tre dimensioni, ostacolando quindi le manovre di intervento pi? complesse. Scopo della presente invenzione ? quindi quello di mettere a disposizione un dispositivo per l?ispezione di una cavit? di un paziente che presenti elevata flessibilit? di impiego, in particolare che consenta l?impiego con una vasta gamma di strumenti chirurgici ivi compreso un utensile laser. E? inoltre scopo dell?invenzione mettere a disposizione un dispositivo per l?ispezione di una cavit? di un paziente che consenta un?elevata precisione operatoria in particolare con l?utilizzo di un utensile laser.
Lo scopo ? sostanzialmente raggiunto da un dispositivo per l?ispezione di una cavit? di un paziente avente le caratteristiche espresse in una o pi? delle annesse rivendicazioni.
In particolare, il dispositivo di ispezione secondo l?invenzione comprende un corpo divaricatore, estendentesi lungo un asse longitudinale tra un?estremit? distale ed un?estremit? prossimale, ed un manico applicato o fissato all?estremit? prossimale del corpo divaricatore per consentire ad un operatore di manovrare il corpo divaricatore secondo un movimento di inserimento e/o di rotazione attorno all?asse longitudinale.
Con il termine ?distale? e ?prossimale? si intendono rispettivamente una regione pi? lontana dall?operatore (quindi pi? prossima al paziente) e pi? prossima all?operatore in una condizione di uso del dispositivo.
Il corpo divaricatore presenta una porzione distale avente forma sostanzialmente tubolare ed internamente cava definente una zona di divaricazione di una cavit? interna di un paziente. Con ?tubolare? non si intende una forma a diametro costante od a sezione esattamente circolare ma una forma internamente cava e sviluppantesi attorno ad un asse (non necessariamente assialsimmetrica), definente quindi un volume interno nella forma di un canale longitudinale.
La porzione distale presenta inoltre almeno un?apertura anteriore e/o laterale per rendere accessibile una parte di mucosa o tessuto del paziente dal volume interno. Tale mucosa o tessuto pu? quindi sporgere all?interno del volume o rimanerne solamente esposta, a seconda del caso.
Il corpo divaricatore presenta inoltre ed una porzione prossimale estendentesi dalla porzione distale con andamento divergente sfociante in un?apertura posteriore di accesso rivolta verso l?operatore e preferibilmente disposta sull?asse longitudinale.
Ne risulta che il volume interno della porzione distale ? accessibile dall?apertura posteriore di accesso per ragioni operatorie (per il passaggio di strumenti chirurgici, aspiratori o altro) o per ragioni esplorative (per consentire un?adeguata visione della zona di intervento).
In accordo con un aspetto dell?invenzione, il dispositivo comprende inoltre almeno una sede di appoggio disposta nella regione prossimale del divaricatore e configurata per ricevere in appoggio una superficie frontale di una testa laser. Con ?sede di appoggio? si intende una generica porzione di battuta per una porzione frontale della testa laser (o di altro strumento idoneo a risultarne trattenuto in battuta) per definire un riscontro di posizionamento almeno longitudinale della testa laser.
Con ?regione prossimale? si intende una regione di spazio disposta in posizione prossimale rispetto al corpo divaricatore, tuttavia non necessariamente coincidente con la porzione prossimale.
Preferibilmente, la sede di appoggio ? definita da una parete di arresto avente forma a calotta sferica presentante un?apertura centrale.
Preferibilmente, la parete di arresto ha la forma di una calotta sferica e si sviluppa lungo una linea di sviluppo chiusa. In alternativa, la parete di arresto pu? presentare anche sviluppo parzialmente anulare, vale a dire sviluppantesi lungo una linea aperta a definire un tratto anulare preferibilmente superiore a 180? e pi? preferibilmente superiore a 270?. Inoltre, la parete di arresto definisce un?apertura centrale per il passaggio del fascio laser. Tale apertura centrale ha preferibilmente forma circolare. In accordo con un aspetto dell?invenzione, la parete di arresto ? definita da una porzione di superficie sferica o comunque concava per definire una zona destinata ad avvolgere parzialmente la superficie frontale della testa laser. Tale configurazione consente di alloggiare con mobilit? sferica la superficie frontale della testa laser.
Preferibilmente, la sede di appoggio presenta inoltre una parete laterale di contenimento di forma conica (o altrimenti convergente, svasata o di altra forma) e delimitante un volume di accoglimento per la porzione frontale della testa laser. Pi? preferibilmente tale parete laterale di contenimento ? collegata alla parete di arresto in modo tale che la parete di arresto definisca una porzione di fondo del vano di accoglimento. Preferibilmente in alcune forme realizzative la dimensione del vano di accoglimento rispetto alla dimensione della testa laser ? determinata in modo tale da definire un certo grado di rotazione per la testa laser, in particolare di rotazione di un angolo di ampiezza compresa tra 15? e ? 20? rispetto all?asse dell?apertura centrale 520, preferibilmente in forma di angolo solido o ?cono?.
Tale rotazione della testa laser ? resa vantaggiosa dal fatto di poter operare sull?intera estensione della mucosa visibile dall?apertura frontale e/o laterale della porzione distale.
In accordo con un aspetto dell?invenzione, la sede di appoggio ? disposta in posizione radialmente esterna rispetto ad un profilo esterno della porzione prossimale. Ci? ha l?effetto di consentire l?adozione di una guida ottimale per la testa laser senza la necessit? di occupare parte della visuale posteriore del dispositivo.
In altre parole, la sede di appoggio ? disposta ad una distanza dall?asse longitudinale maggiore rispetto al maggior diametro della porzione prossimale. Ancora in altre parole, la sede radiale ? disposta esternamente al volume interno del corpo divaricatore (dove il volume interno ? definito dallo spazio incluso all?interno delle porzioni distale e prossimale).
Alternativamente, presa una direzione radiale passante per l?asse longitudinale e su cui giace la sede di appoggio, la distanza della sede di appoggio dall?asse longitudinale ? maggiore del diametro massimo del corpo divaricatore (quindi della porzione prossimale) lungo la medesima direzione.
In alcune soluzioni realizzative, la porzione prossimale presenta una finestra laterale, per esempio definita da un recesso posteriore che interrompe il profilo posteriore (circolare, ellittico o di altra forma virtualmente chiusa) della porzione prossimale e si estende dal bordo posteriore della porzione prossimale verso la porzione distale. In tale configurazione, la finestra laterale ? disposta in corrispondenza della sede di appoggio e/o in posizione tale da incrociare un segmento congiungente la sede di appoggio e l?apertura frontale e/o laterale della porzione prossimale. In tal modo, la testa laser disposta nella sede di appoggio pu? erogare il fascio laser indirizzandolo sulla mucosa prospiciente dall?apertura della porzione distale senza interferire con la parete definente la porzione prossimale.
Preferibilmente, la sede di appoggio ? disposta in posizione angolare, attorno all?asse longitudinale, compresa nell?estensione angolare della rispettiva finestra laterale della porzione prossimale.
In accordo con una soluzione realizzativa, la sede di appoggio ? disposta in posizione assialmente distanziata dalla porzione prossimale in direzione opposta alla porzione distale. In altre parole, la sede di appoggio ? definita stabilmente in una posizione pi? arretrata della porzione prossimale.
In una differente forma di realizzazione, la sede di appoggio pu? essere disposta attorno alla porzione prossimale, quindi in posizione assialmente compresa nell?estensione assiale della porzione prossimale.
Preferibilmente, la sede di appoggio ed in particolare la parete di arresto definisce una protrusione radiale del corpo divaricatore o di un corpo ausiliario accoppiabile reversibilmente al corpo divaricatore. Pi? preferibilmente, tale protrusione ? almeno parzialmente orientata verso l?interno, vale a dire verso l?asse longitudinale del corpo divaricatore.
La sede di appoggio ? disposta stabilmente nella posizione desiderata in modo amovibile od inamovibile.
In una prima soluzione realizzativa, la sede di appoggio ? rigidamente collegata alla porzione prossimale, in particolare integralmente realizzata con la porzione prossimale o ad essa fissata in modo irreversibile.
In una seconda soluzione realizzativa, la sede di appoggio ? realizzata su un corpo ausiliario applicabile stabilmente, alla porzione prossimale.
In questa seconda soluzione realizzativa, il corpo ausiliario pu? essere direttamente collegabile in modo stabile alla porzione prossimale oppure essere collegabile alla porzione prossimale mediante interposizione di un corpo intermedio, in particolare un corpo adattatore preferibilmente per telecamera.
In una terza soluzione realizzativa, la sede di appoggio ? accoppiata al corpo divaricatore, direttamente o indirettamente, tramite un accoppiamento a cerniera che consente la movimentazione della sede di appoggio da una posizione attiva, nella quale la sede di appoggio ? prossima all?apertura frontale e/o laterale della porzione prossimale, a una posizione inattiva, nella quale la sede di appoggio ? estranea, ossia distanziata, dall?apertura frontale e/o laterale della porzione prossimale per consentire al chirurgo di inserire ulteriori strumenti chirurgici e/o mezzi di aspirazione per pulire il volume interno al corpo divaricatore.
In tutti i casi di accoppiamento removibile, la sede di appoggio pu? essere applicata in una posizione predeterminata, in accordo con una pluralit? di posizioni predeterminate od in modo regolabile, in particolare in modo continuo in un intervallo di posizioni.
In una soluzione realizzativa, la sede di alloggiamento pu? essere regolabile in direzione longitudinale, parallelamente all?asse longitudinale del corpo divaricatore.
Con riferimento alla soluzione con corpo ausiliario, esso presenta preferibilmente una coppia di bracci ed una porzione di collegamento fissata ai due bracci, dove almeno uno dei due bracci presenta una rispettiva sede di appoggio. I bracci sono configurati per abbracciare lati contrapposti della porzione prossimale o del corpo adattatore.
Preferibilmente, ma non necessariamente, i bracci sono elasticamente deformabili in avvicinamento ed allontanamento tra loro per esercitare una funzione di ?pinza?. Preferibilmente, i bracci presentano ciascuno almeno una porzione ricurva definente una concavit? e sono orientati con le concavit? affacciate tra loro. Pi? preferibilmente, la sede di appoggio ? disposta su una rispettiva porzione ricurva.
In una soluzione realizzativa, la porzione ricurva con la sede di appoggio si dispone in sovrapposizione alla finestra laterale della porzione prossimale. Preferibilmente, finestra laterale e sede di appoggio sono disposte lateralmente quando il manico ? rivolto verso il basso.
Preferibilmente, nel caso di corpo ausiliario applicabile al corpo adattatore, la porzione ricurva con la sede di appoggio si dispone in sovrapposizione ad una finestra laterale del corpo adattatore o ad una finestra laterale definita in parte dalla porzione prossimale ed in parte dal corpo adattatore. Preferibilmente, inoltre, il corpo ausiliario ? accoppiabile in scorrimento longitudinale al corpo adattatore (o alla porzione prossimale) mediante una o pi? guide lineari. Preferibilmente, le guide lineari sono disposte su zone opposte delle porzioni ricurve. In tal modo, non solo si ottiene una guida efficace in scorrimento del corpo ausiliario ma si garantisce, grazie alla simultanea azione delle guide lineari e della rigidezza flessionale delle porzioni ricurve, un?elevata stabilit? di forma delle porzioni ricurve.
In alternativa, ciascuna porzione ricurva presenta una guida lineare disposta alla propria estremit? libera (in particolare disposta in posizione opposta al manico del corpo divaricatore) ed, in una propria estremit? opposta, un accoppiamento di forma con una porzione del corpo adattatore o della porzione prossimale. In tal modo si ottiene nuovamente un?elevata stabilit? di forma delle porzioni ricurve.
Preferibilmente, la porzione di collegamento del corpo ausiliario definisce una porzione di afferraggio e spinta in fase di montaggio e smontaggio del corpo ausiliario. Preferibilmente, il corpo ausiliario ? configurato per un collegamento a scatto sulla porzione prossimale o sul corpo adattatore. Preferibilmente, il corpo adattatore presenta una prima estremit?, anteriore, dotata di mezzi di collegamento reversibile al corpo divaricatore, in particolare alla porzione prossimale, ed una seconda estremit?, posteriore, opposta alla prima e preferibilmente dotata di mezzi di collegamento ad un accessorio operatorio, in particolare ad una telecamera. In tale soluzione, il corpo ausiliario ? configurato per l?applicazione a scorrimento assiale (parallela all?asse longitudinale) sulla seconda estremit? del corpo adattatore fino ad una posizione di applicazione disposta in posizione intermedia tra la prima e la seconda estremit?, preferibilmente con bloccaggio a scatto o per attrito (con battuta di arresto) in corrispondenza di una o pi? possibili posizioni prestabilite. Pi? preferibilmente, il corpo adattatore presenta forma rastremata in direzione della seconda estremit?, in modo da facilitare il montaggio del corpo ausiliario. Tale forma rastremata pu? interessare solamente la porzione terminale del corpo adattatore rivolta verso la seconda estremit?. Pi? in generale, nella soluzione in cui la sede di appoggio ? definita sul corpo adattatore direttamente (integrale con il corpo adattatore o fissata ad esso) od indirettamente (mediante applicazione del corpo ausiliario), la sede di appoggio pu? essere disposta esternamente al corpo adattatore, vale a dire in posizione radialmente esterna rispetto al profilo esterno del corpo adattatore, oppure internamente al corpo adattatore, vale a dire in posizione radialmente esterna rispetto al profilo esterno del corpo adattatore, oppure a cavallo di una finestra laterale ricavata sul corpo adattatore, vale a dire in corrispondenza del profilo esterno del corpo adattatore.
E? inoltre possibile che il corpo ausiliario presenti la sede di appoggio in posizione rivolta verso l?interno in modo tale che, una volta applicato il corpo ausiliario sul corpo adattatore, la sede di appoggio si disponga in corrispondenza del profilo esterno del corpo adattatore od internamente rispetto al profilo esterno del corpo adattatore.
In accordo con un ulteriore aspetto dell?invenzione, l?apertura centrale della sede di appoggio presenta un asse ? (di simmetria assiale), definito congiungendo il centro dell?apertura centrale 520 e il centro della sede di appoggio 500 avente forma a calotta sferica, inclinato di un angolo acuto rispetto all?asse longitudinale del corpo divaricatore. Tale angolo acuto ? preferibilmente compreso tra 0? e 30?, pi? preferibilmente tra 5? e 20?.
In accordo con una soluzione preferita dell?invenzione, il dispositivo presenta due sedi di appoggio disposte su lati opposti rispetto all?asse longitudinale, in particolare in posizioni simmetriche rispetto ad un piano longitudinale di simmetria del corpo divaricatore.
Parimenti, in tale configurazione il corpo divaricatore e/o il corpo adattatore (ove previsto) presentano rispettive finestre laterali. Inoltre, l?eventuale corpo ausiliario presenta una sede di appoggio su ciascun lato, in particolare una su ciascun braccio.
In questa soluzione realizzativa, le sedi di appoggio sono disposte in modo tale che le rispettive aperture centrali presentino assi convergenti. Inoltre, ciascuna sede di appoggio ? preferibilmente orientata in modo tale da presentare l?asse dell?apertura centrale in corrispondenza di un lato opposto dell?apertura frontale della porzione distale o dell?apertura laterale opposta della porzione distale.
Con riferimento alla testa laser, essa ? configurata per l?emissione di un fascio laser e presenta mezzi di collegamento ad una sorgente elettrica o laser. In accordo con un aspetto dell?invenzione, la testa laser comprende una superficie frontale di forma sferica impegnabile in relazione di appoggio con detta sede di appoggio. Tale superficie frontale sferica pu? essere definita da una superficie convessa definente una semisfera, una porzione di sfera maggiore di una semisfera oppure una porzione di sfera minore di una semisfera. Preferibilmente, inoltre, il raggio di curvatura della superficie sferica della testa laser ? sostanzialmente identico al raggio di curvatura della parete di arresto. In tal modo si genera un perfetto accoppiamento sferico tra la testa laser e la sede di appoggio. Viene ora illustrata, a titolo esemplificativo ma non limitativo, una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva di un dispositivo per l?ispezione di una cavit? di un paziente in accordo con la presente invenzione.
Con riferimento alle figure allegate:
- la figura 1 mostra una vista esplosa di un dispositivo per l?ispezione di una cavit? di un paziente in accordo con la presente invenzione;
- la figura 2 mostra in vista assonometrica un primo componente del dispositivo di figura 1;
- le figure 3 e 4 mostrano in vista assonometrica rispettivamente un secondo e un terzo componente del dispositivo di figura 1;
- le figure 5 e 6 mostrano, rispettivamente in vista laterale e in vista frontale, una prima variante del primo componente di figura 2;
- le figure 7 e 8 mostrano, rispettivamente in vista laterale e in vista frontale, una seconda variante del primo componente di figura 2;
- le figure 9 e 10 illustrano rispettivamente in vista laterale e in vista frontale il dispositivo di figura 1 in una configurazione assemblata.
-le figure 11 e 12 illustrano rispettivamente in vista laterale e in vista frontale una seconda forma realizzativa del dispositivo di figura 1, illustrato in una configurazione assemblata, nel quale un componente ? mostrato in un assetto operativo;
- la figura 13 illustra, in sezione longitudinale, una vista dall?alto del dispositivo di figura 1 nella configurazione assemblata;
- le figure 14 e 15 illustra in sezione longitudinale vista dall?altro il dispositivo di figura 1 in relazione d?uso con un quarto componente;
- la figura 16 illustra in sezione ingrandita il quarto componente in relazione d?uso con una porzione ingrandita del dispositivo di figura 1. - le figure 17 e 18 illustrano rispettivamente in una sezione longitudinale dall?altro e in vista frontale il dispositivo di figura 1 con un quinto componente.
In accordo con le figure annesse, con 1 ? complessivamente indicato un dispositivo di ispezione in accordo con l?invenzione.
Nella forma realizzativa illustrata il dispositivo 1 comprende un corpo divaricatore 100, un manico 200, un corpo adattatore 300 ed un corpo ausiliario 400. Preferibilmente, i tre corpi ed il manico 100, 200, 300, 400 sono realizzati in materiale plastico, pi? preferibilmente trasparente o semitrasparente.
Il corpo divaricatore 100 si estendente lungo un asse longitudinale ?X? tra un?estremit? distale 101 ed un?estremit? prossimale 102 e presenta una porzione distale 110 ed una porzione prossimale 120. La porzione distale 110 ha forma sostanzialmente tubolare ed internamente cava definente una zona di divaricazione di una cavit? interna di un paziente.
La definizione ?tubolare? non esclude la possibilit? che la sagoma esterna della porzione distale 110 presenti una forma leggermente rastremata o dotata di una sezione non perfettamente circolare (potrebbe essere anche ellittica, ovale o altre ancora), in quanto la specifica sagoma della porzione distale 110 pu? essere selezionata in funzione delle esigenze senza dipartire dal medesimo concetto inventivo dell?invenzione.
La porzione distale 110 si estende quindi lungo l?asse longitudinale ?X? e definisce un volume interno ?V? nella forma di un canale longitudinale. La porzione distale 110 presenta inoltre almeno un?apertura anteriore o frontale 111 per rendere accessibile una parte di mucosa o tessuto del paziente dal volume interno ?V?. Tale mucosa o tessuto pu? quindi sporgere all?interno del volume o rimanerne solamente esposta, a seconda del caso. L?apertura frontale 111 potrebbe essere sostituita da una coppia di aperture laterali contrapposte, in accordo con una soluzione realizzativa non illustrata, in cui le aperture laterali sono disposte nella regione frontale della porzione distale 110. In alternativa, l?apertura frontale 111 potrebbe essa stessa prolungarsi ai lati fino ad estendersi alla parete laterale della porzione distale 110.
La porzione prossimale 120 si estende a partire dal bordo posteriore della porzione distale 110 con andamento divergente e sfocia in un?apertura posteriore di accesso 130 rivolta verso l?operatore e disposta sull?asse longitudinale ?X?. Tale apertura posteriore di accesso 130 consente quindi l?accesso visivo e strumentale al volume interno ?V? e, quindi, alla mucosa accessibile attraverso l?apertura frontale e/o laterale 111 della porzione distale 110.
Nella forma di realizzazione illustrata, la porzione prossimale 120 presenta due finestre laterali 140 contrapposte le quali si estendono preferibilmente sostanzialmente lungo tutto lo sviluppo assiale della porzione prossimale 120, quindi dal bordo posteriore della porzione prossimale 120 fino alla porzione distale 110. Esse, tuttavia, potrebbero risultare meno estese o alternativamente pi? estese, in quest?ultimo caso interessando anche parte della porzione distale 110. Tali finestre laterali 140 definiscono ulteriori zone di accesso visivo e strumentale al volume interno ?V?.
Le finestre laterali 140 sono preferibilmente definite da rispettivi recessi posteriori che interrompono il profilo del bordo posteriore della porzione prossimale 120 e si estendono quindi dal bordo posteriore della porzione prossimale 120 verso la porzione distale 110.
Nella forma realizzativa illustrata, quindi, la porzione prossimale 120 ? definita sostanzialmente da due lobi 121 contrapposti, uno superiore ed uno inferiore tra loro raccordati con un raggio di curvatura desiderato in corrispondenza della zona di unione tra la porzione prossimale 120 e la porzione distale 110.
Il manico 200 ? applicato alla porzione prossimale 120, in una regione inferiore del corpo divaricatore 100 ed in particolare ad uno dei summenzionati lobi 121. Tale collegamento tra la porzione prossimale 120 ed il manico 200 pu? essere realizzato in modo integrale oppure con applicazione stabile reversibile od irreversibile.
Il manico 200 consente all?operatore di manovrare il corpo divaricatore 100 secondo un movimento di inserimento e/o di rotazione attorno all?asse longitudinale ?X?. In uso, il manico 200 ? orientato normalmente verso il basso e, sebbene esso possa in uso assumere differenti orientazioni, nell?ambito della presente invenzione la definizione di ?basso? ed ?alto? sono da intendersi come ?nella regione di estensione del manico 200? e ?nella direzione opposta al manico 200?. Analogamente si applica la definizione di ?laterali?, riferite al manico 200 rivolto normalmente verso il basso.
Il corpo adattatore 300 ? stabilmente applicabile in modo reversibile al corpo divaricatore 100, in particolare alla porzione prossimale 120 e pi? in particolare ai due lobi 121.
L?aggancio del corpo adattatore 300 ? operabile in modo noto, per esempio con sistemi a scatto, e pertanto non verr? descritto nel dettaglio. Il corpo adattatore 300 presenta una prima estremit? 301, anteriore, dotata di mezzi di collegamento reversibile al corpo divaricatore 100, in particolare alla porzione prossimale 120, ed una seconda estremit? 302, posteriore, opposta alla prima e preferibilmente dotata di mezzi di collegamento (noto, per esempio a scatto od a vite) ad un accessorio operatorio, in particolare ad una telecamera ?T?.
Preferibilmente, il corpo adattatore 300 presenta forma rastremata in direzione della seconda estremit? 302, dove tale forma rastremata pu? interessare solamente la porzione terminale del corpo adattatore 300 rivolta verso la seconda estremit? 302.
Preferibilmente, il corpo adattatore 300 presenta anch?esso una coppia di finestre laterali 310 contrapposte, destinate in uso (vale a dire successivamente al collegamento con il corpo divaricatore 100) ad unirsi con le citate finestre laterali 140 della porzione prossimale 120. In altre parole, ciascuna finestra laterale 140 del corpo divaricatore 100 ? destinata ad affacciarsi ad una corrispondente finestra laterale 310 del corpo adattatore 300 definendo quindi una il prolungamento dell?altra e, quindi, un?unica finestra laterale di forma preferibilmente ellittica o comunque allungata lungo l?asse longitudinale ?X?.
A tale scopo, anche le finestre laterali 310 del corpo adattatore 300 si estendono dal bordo frontale del corpo adattatore 300, definente la prima estremit? 301, fino ad una zona intermedia del corpo adattatore 300. Tali finestre laterali 310, quindi, sono preferibilmente definite anch?esse da rispettivi recessi frontali che interrompono il profilo del bordo anteriore del corpo adattatore 300.
In altre parole, quindi, anche il corpo adattatore 300 pu? presentare una coppia di lobi contrapposti 320, superiore ed inferiore, disposti frontalmente in corrispondenza della prima estremit? 301 e ciascuno collegabile in modo removibile ad un rispettivo lobo 121 del corpo divaricatore 100.
Il corpo ausiliario 400 ? applicabile al corpo divaricatore 300 in modo stabile e removibile, in particolare mediante applicazione alla superficie esterna del corpo adattatore 300, pi? in particolare ad una porzione assialmente centrale del corpo adattatore 300.
Il corpo ausiliario 400 ? configurato per l?applicazione a scorrimento assiale (parallelamente all?asse longitudinale ?X?) sulla seconda estremit? del corpo adattatore fino ad una posizione di applicazione disposta in posizione intermedia tra la prima e la seconda estremit? 301, 302, preferibilmente con bloccaggio a scatto o per attrito (con battuta di arresto) in corrispondenza di una o pi? possibili posizioni prestabilite.
Dal punto di vista strutturale, il corpo ausiliario 400 presenta una coppia di bracci 410 mutuamente affiancati ed una porzione di collegamento 420 fissata inferiormente ai due bracci 410 per mantenere i bracci 410 in posizione. I bracci 410 sono configurati per abbracciare lati contrapposti del corpo adattatore 300.
I bracci 410 presentano ciascuno almeno una porzione ricurva 411 definente una concavit? e sono orientati con le concavit? affacciate tra loro. Nella forma di realizzazione illustrata, la porzione ricurva 411 ? disposta all?estremit? libera del braccio 410 mentre l?altra estremit? del braccio 410 ? collegata alla porzione di collegamento 420 ed ? preferibilmente definita da una porzione rettilinea 422.
Preferibilmente, ma non necessariamente, i bracci 410 sono elasticamente deformabili in avvicinamento ed allontanamento tra loro per esercitare una funzione di ?pinza? sulla superficie esterna del corpo adattatore 300.
Nella soluzione realizzativa illustrata, la porzione ricurva 411 si dispone in sovrapposizione alla rispettiva finestra laterale 140, 310, in particolare alla rispettiva finestra laterale 310 del corpo adattatore 300.
Almeno uno dei bracci 410, preferibilmente ciascuno di essi, supporta o definisce una sede di appoggio 500, in particolare disposta sulla porzione ricurva 411. Pertanto, la sede di appoggio 500 si dispone anch?essa in sovrapposizione alla rispettiva finestra laterale 310 del corpo adattatore 300, ed in particolare in posizione radialmente esterna rispetto a tale finestra laterale 310.
La sede di appoggio 500 ? configurata per ricevere in appoggio una superficie frontale 610 di una testa laser 600. Con ?sede di appoggio? si intende una generica porzione di battuta per una porzione frontale della testa laser (o di altro strumento idoneo a risultarne trattenuto in battuta) per definire un riscontro di posizionamento almeno longitudinale della testa laser. A tale scopo, la sede di appoggio 500 si dispone almeno in parte trasversalmente all?asse longitudinale ?X?.
In maggior dettaglio, la sede di appoggio 500 ? definita da una parete di arresto 510 a forma di calotta sferica, quindi a sviluppo chiuso, presentante un?apertura centrale 520. L?apertura centrale 520 ? destinata al passaggio del fascio laser ed ? preferibilmente circolare.
La parete di arresto 510 ? definita da una porzione di superficie sferica o comunque concava per definire una zona destinata ad avvolgere parzialmente la superficie frontale 610 della testa laser 600. Tale configurazione consente di alloggiare con mobilit? sferica la testa laser 610 nella sede di appoggio 500.
Preferibilmente, la sede di appoggio 500 presenta inoltre una parete laterale di contenimento 530 di forma conica (o altrimenti convergente, svasata o di altra forma) e delimitante un volume di accoglimento per la porzione frontale della testa laser 600. Pi? preferibilmente tale parete laterale di contenimento 530 ? collegata alla parete di arresto 510, in particolare con continuit?, in modo tale che la parete di arresto 510 definisca una porzione di fondo del vano di accoglimento. La dimensione del vano di accoglimento rispetto alla dimensione della testa laser 600 ? determinata in modo tale da definire un certo grado di rotazione per la testa laser 600, in particolare di rotazione di un angolo di ampiezza compresa tra 15? e -20? rispetto all?asse dell?apertura centrale 520, preferibilmente in forma di angolo solido o ?cono?.
Preferibilmente, il corpo ausiliario 400 ? accoppiabile in scorrimento longitudinale al corpo adattatore 300 mediante una o pi? guide lineari 330, 430. Preferibilmente, le guide lineari 330, 430 sono disposte almeno su una porzione di estremit? di ciascun braccio 410 e in modo complementare su una porzione di sommit? del corpo adattatore 300. In tale forma di realizzazione le guide lineari possono essere del tipo a rilievo-scanalatura con accoppiamento di forma. In tal modo, non solo si ottiene una guida efficace in scorrimento del corpo ausiliario 400 ma si garantisce, grazie alla simultanea azione delle guide lineari 320, 430 e della rigidezza flessionale delle porzioni ricurve 411, un?elevata stabilit? di forma delle porzioni ricurve 411 ed un?elevata stabilit? posizionale delle sedi di appoggio 500.
In una variante realizzativa, illustrata nelle figure 8 e 9, almeno uno dei due bracci 410 ? accoppiato, direttamente o indirettamente, al corpo divaricatore 100 attraverso un collegamento a cerniera e risulta mobile da una posizione operativa, nella quale il braccio 410 ? in posizione rialzata e la sede di appoggio 500 ? prossima all?apertura frontale 111 e/o a una delle finestre laterali 140, a una posizione inoperativa, nella quale il braccio 410 ? in posizione abbassata e la sede di appoggio 500 ? estranea, ossia distanziata, all?apertura frontale 111 e/o a una delle finestre laterali 410.
Nella posizione operativa, l?almeno un braccio 410 ? prossimo all?apertura frontale 111 e/o a una apertura laterale 140 e la sede di appoggio 500 ? fruibile dal chirurgo.
Nella posizione inoperativa, l?almeno un braccio 410 ? ribaltato e prossimo al manico 200 collocando la sede di appoggio 500 in posizione estranea dal corpo divaricatore in particolare dall?apertura frontale 111 e dall?apertura laterale 140. In quest?ultima posizione, il chirurgo pu? avere l?apertura frontale 111 e/o almeno una delle finestre laterali 410 libere in modo da potervi inserire ulteriori strumenti chirurgici tra cui mezzi di aspirazione 700 atti a aspirare sangue, fumo, e piccoli frammenti di tessuto mucoso liberando il volume interno V del corpo divaricatore 100. Preferibilmente, ciascuna porzione ricurva presenta inoltre, in una propria porzione od estremit? opposta alla guida lineare 430, un accoppiamento di forma 440 con una corrispondente porzione del corpo adattatore 300, in particolare una curvatura a gomito tale da abbracciare una corrispondente porzione convessa laterale od inferiore del corpo adattatore 300. In tal modo si ottiene nuovamente un?elevata stabilit? di forma delle porzioni ricurve 411.
Preferibilmente, la porzione di collegamento 420 del corpo ausiliario 400 definisce una porzione di afferraggio e spinta assiale in fase di montaggio e smontaggio del corpo ausiliario 400, dove tale scorrimento ? inizialmente facilitato dalla forma rastremata della zona posteriore del corpo adattatore 300.
Preferibilmente, inoltre, la porzione di collegamento 420 presenta forma concava e/o sostanzialmente controsagomata ad una corrispondente porzione del manico 200 a cui si attesta in una configurazione di montaggio del corpo ausiliario 400.
Nella forma di realizzazione illustrata, le sedi di appoggio 500 sono disposte sui rispettivi bracci 410 in modo tale da risultare, a seguito dell?applicazione del corpo ausiliario 400 sul corpo adattatore 300, in posizione radialmente esterna rispetto alla finestra 310, vale a dire esternamente al profilo esterno del corpo adattatore 300.
Tuttavia, sono possibili varianti realizzative non illustrate in cui le sedi di appoggio 500 sono disposte sui rispettivi bracci 410 in modo tale da risultare, a seguito dell?applicazione del corpo ausiliario 400 sul corpo adattatore 300, in posizione radialmente interna alle finestre 310 od a cavallo delle finestre 310 stesse.
Preferibilmente, l?apertura centrale 520 della sede di appoggio 500 presenta un asse (di simmetria assiale) inclinato di un angolo acuto rispetto all?asse longitudinale ?X? del corpo divaricatore 100. Tale angolo acuto ? preferibilmente compreso tra 0? e 30?, pi? preferibilmente tra 5? e 20?.
Preferibilmente, la sede di appoggio 500 presenta una parete laterale di contenimento 530 di forma conica e definente una coppia di generatrici passante per il centro della parete di arresto 510 a forma di calotta sferica. In tal modo la testa laser 600 disposta in una sede di appoggio 500 pu? indirizzare un fascio laser esclusivamente in direzione dell?apertura frontale o laterale 111 della porzione distale 110 ed in particolare in una zona della stessa disposta sul lato opposto rispetto alla sede di appoggio 500. In altre parole, le sedi di appoggio 500 sono inclinate in modo da indirizzare in modo convergente gli assi delle rispettive aperture centrali 520.
Con riferimento alla testa laser 600, essa ? configurata per l?emissione di un fascio laser e presenta mezzi di collegamento 620 ad una sorgente elettrica o laser. La superficie frontale 610 della testa laser 600 presenta forma sferica impegnabile in relazione di appoggio con ciascuna sede di appoggio 500. Tale superficie frontale 620 sferica pu? essere definita da una superficie convessa definente una semisfera, una porzione di sfera maggiore di una semisfera oppure una porzione di sfera minore di una semisfera. Preferibilmente, inoltre, il raggio di curvatura della superficie sferica della testa laser 600 ? sostanzialmente identico al raggio di curvatura della parete di arresto 510. In tal modo si genera un perfetto accoppiamento sferico tra la testa laser 600 e la sede di appoggio 500. In uso, una volta inserito in posizione il corpo divaricatore 100 nella cavit? del paziente, l?operatore pu? intervenire sulla mucosa mediante strumenti chirurgici attraverso le finestre laterali 140, 310 e/o procedere ad un?operazione mediante laser disponendo la testa laser 600 in appoggio rotazionale all?interno di una delle sedi di appoggio 500 e ruotando la testa laser 600 in caso di necessit? per spostare il fascio laser indirizzandolo nella regione desiderata della mucosa. In caso di necessit?, inoltre, l?operatore pu? rimuovere la testa laser 600 dalla sede di appoggio 500 e disporla nell?altra sede di appoggio 500 in modo tale da operare su un?altra porzione di mucosa adiacente o distinta rispetto a quella su cui ? precedentemente intervenuto.
Come visibile nelle allegate figure 20 e 21 il dispositivo 1 comprendere inoltre mezzi di aspirazione 700, rimovibilmente collegati al manico 200 e presentanti una prima terminazione 701, posta in aderenza al manico 200 e collegata a una sorgente di depressione (non illustrata nelle allegate figure), e una seconda terminazione 702, sfociante all?interno del volume V sotteso del corpo divaricatore 100. I mezzi di aspirazione 700 sono preferibilmente definiti da un corpo tubolare, posto in depressione dalla sorgente di depressione, per aspirare, all?interno del volume V eventuale fumo prodotto dall?utilizzo del laser 600. In particolare la seconda terminazione 700 termina con una porzione a becco d?anatra, collocata in all?interno del volume V e in corrispondenza della porzione prossimale 120, in modo da non occludere l?area sottesa all?interno dell?apertura frontale 111.
La presente invenzione consente quindi di raggiungere gli scopi proposti, consentendo un?elevata flessibilit? di utilizzo con elevate precisioni grazie al supporto versatile della testa laser.

Claims (17)

RIVENDICAZIONI
1. Dispositivo (1) per l?ispezione di una cavit? di un paziente, comprendente:
- un corpo divaricatore (100) estendentesi lungo un asse longitudinale (X) tra un?estremit? distale (101) ed un?estremit? prossimale (102);
- un manico (200) applicato o fissato all?estremit? prossimale (102) del corpo divaricatore (100);
- un corpo adattatore (300);
in cui il corpo divaricatore (100) presenta una porzione distale (110) avente forma sostanzialmente tubolare ed una porzione prossimale (120) estendentesi dalla porzione distale (110) con andamento divergente, in cui la porzione distale (120) definisce una zona di divaricazione di una cavit? interna di un paziente e delimita internamente un volume interno (V) accessibile da un?apertura posteriore (130) di accesso realizzata sulla porzione prossimale (120), in cui detta porzione distale (110) del corpo divaricatore (100) presenta almeno un?apertura anteriore (111) e/o laterale (140) per consentire l?accesso alla mucosa o al tessuto del paziente da detto volume interno (V); ed
in cui detto corpo adattatore (300) ? removibilmente applicabile, in uso, a detto corpo divaricatore (100) ed in particolare a detta porzione prossimale (120);
caratterizzato dal fatto di comprendere inoltre almeno una sede di appoggio (500) disposta sul corpo adattatore (300) e configurata per ricevere in appoggio una superficie frontale (610) di una testa laser (600).
2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui detta almeno una sede di appoggio (500) ? disposta sul corpo adattatore (300) in posizione tale da risultare, in uso, assialmente distanziata dalla porzione prossimale (120) ed opposta alla porzione distale (110).
3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detta almeno una sede di appoggio (500) ? rigidamente collegata al corpo adattatore (300), in particolare integralmente realizzata con il corpo adattatore (300).
4. Dispositivo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta almeno una sede di appoggio (500) ? disposta in posizione radialmente esterna rispetto ad un profilo esterno del corpo adattatore (300).
5. Dispositivo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 1 a 3, in cui detta almeno una sede di appoggio (500) ? disposta in posizione radialmente interna rispetto ad un profilo esterno del corpo adattatore (300).
6. Dispositivo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni da 1 a 3, in cui detta almeno una sede di appoggio (500) ? disposta in corrispondenza di un profilo esterno del corpo adattatore (300).
7. Dispositivo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta almeno una sede di appoggio (500) ? realizzata su un corpo ausiliario (400) applicabile stabilmente al corpo adattatore (300), in particolare direttamente collegabile al corpo adattatore (300).
8. Dispositivo secondo la rivendicazione 7, in cui il corpo ausiliario (400) presenta una coppia di bracci (410) ed una porzione di collegamento fissata ai due bracci (410), almeno uno dei due bracci (410) presentando una rispettiva sede di appoggio (500) ed i bracci (410) essendo configurati per abbracciare lati contrapposti del corpo adattatore (300).
9. Dispositivo secondo la rivendicazione 8, in cui i bracci (410) presentano ciascun almeno una porzione ricurva (411) definente una concavit? e sono orientati con le concavit? affacciate tra loro, preferibilmente detta sede di appoggio (500) essendo disposta su una rispettiva porzione ricurva (411).
10. Dispositivo secondo la rivendicazione 8 o 9, in cui il corpo adattatore (300) presenta una prima estremit? (301), anteriore, dotata di mezzi di collegamento reversibile al corpo divaricatore (100), in particolare alla porzione prossimale (120), ed una seconda estremit?, posteriore, opposta alla prima e preferibilmente dotata di mezzi di collegamento ad un accessorio operatorio, in particolare ad una telecamera, ed in cui il corpo ausiliario (400) ? configurato per l?applicazione a scorrimento sulla seconda estremit? del corpo adattatore (300) fino ad una posizione di applicazione disposta in posizione intermedia tra dette prima e seconda estremit?, preferibilmente con bloccaggio a scatto.
11. Dispositivo secondo la rivendicazione 10, in cui detti corpo ausiliario e corpo adattatore presentano mezzi di guida per favorire uno scorrimento controllato del corpo ausiliario (400) sul corpo adattatore (300), preferibilmente detti mezzi di guida comprendendo una o pi? guide lineari.
12. Dispositivo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta porzione prossimale e detto corpo adattatore (300) definiscono tra di essi almeno una finestra laterale di accesso al volume interno (V) ed in cui detta finestra ? disposta in corrispondenza di detta sede di appoggio e/o in corrispondenza di un segmento congiungente la sede di appoggio e l?apertura frontale e/o laterale della porzione distale.
13. Dispositivo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta sede di appoggio (500) ? definita da una parete di arresto (510) da forma di calotta sferica presentante un?apertura centrale (520), ed in cui detta apertura centrale (520) presenta un asse (?), definito congiungendo il centro dell?apertura centrale (520) e il centro della sede di appoggio (500) avente forma a calotta sferica, inclinato di un angolo acuto rispetto a detto asse longitudinale del corpo divaricatore (100).
14. Dispositivo secondo la rivendicazione 13 in cui detta sede di appoggio (500) presenta inoltre una parete laterale (530) di contenimento di forma conica, definente una coppia di generatrici passante per il centro della parete di arresto (510) a forma di calotta sferica.
15. Dispositivo secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, comprendente due sedi di appoggio (500) disposte su lati opposti rispetto all?asse longitudinale (X), in particolare in posizioni simmetriche rispetto ad un piano longitudinale di simmetria del corpo divaricatore (100).
16. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detta almeno una sede di appoggio (500) ? collegata, direttamente o indirettamente, al corpo divaricatore (100) attraverso un collegamento a cerniera; detta sede di appoggio (500) essendo mobile reversibilmente da una posizione operativa, nella quale la sede di appoggio ? prossima alla porzione prossimale (102), a una posizione inoperativa, nella quale la sede (500) di appoggio ? prossima al manico (200);
17. Dispositivo secondo la rivendicazione 15 in cui detta sede di appoggio ? mobile dalla posizione operativa alla posizione inoperativa e viceversa per effetto di una rotazione attorno al collegamento a cerniera.
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