IT202100022790A1 - Termogel disinfettante contenente ipoclorito di sodio stabilizzato con taurina a ph fisiologico - Google Patents

Termogel disinfettante contenente ipoclorito di sodio stabilizzato con taurina a ph fisiologico Download PDF

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IT202100022790A1
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IT
Italy
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disinfectant
solution
sodium hypochlorite
product
taurine
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IT102021000022790A
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Giuseppe Tommaso D'anzi
Giovanni Cavallo
Maria Antonietta Chessa
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Synapticom S R L
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Description

Descrizione dell?invenzione industriale dal titolo: ?TERMOGEL DISINFETTANTE CONTENENTE IPOCLORITO DI SODIO STABILIZZATO CON TAURINA A PH FISIOLOGICO?
DESCRIZIONE
AMBITO DELL?INVENZIONE
Il presente trovato riguarda l?ambito dei presidi medico chirurgici utilizzati come disinfettanti ed in particolare un prodotto disinfettante per l?immediata igienizzazione delle mani, in forma di gel, contenente come agente disinfettante solo ipoclorito di sodio, che viene stabilizzato a pH fisiologico mediante taurina che, formando monoclorotaurina, oltre evitare la degradazione dei polimeri naturali che vengono utilizzati nello stesso gel per migliorare la permanenza del disinfettante sulle superfici, in particolare sulla pelle delle mani, si ? dimostrata sorprendentemente molto pi? efficace dello stesso ipoclorito di sodio nella disinfezione di spore batteriche e priori.
STATO DELL?ARTE
La maggior parte dei prodotti disinfettanti oggi in commercio sono composti per almeno il 60-70% da alcool, alcool etilico o alcool isopropilico, che esercitano notoriamente un?azione antibatterica ? antimuffa che garantisce una sicura disinfezione contro virus e batteri che possono facilmente trasmettersi attraverso il contatto con persone ed oggetti di ogni tipo.
Tuttavia questi prodotti funzionano fino a quando gli alcoli sono presenti sulle superfici/tessuti: quando sono volatilizzati, anche se la loro azione antibatterica ? molto forte, la loro azione ? completamente persa.
Per minimizzare questo inconveniente, attualmente i prodotti disinfettanti a base di alcool, vengono preparati sotto forma di gel, utilizzando polimeri naturali come derivati della cellulosa, metilcellulosa/propilcellulosa, o polimeri sintetici acrilati come Carbopol, Carmomer, a cui si aggiungono prodotti emollienti per evitare di causare danni alla pelle.
E? comunque noto l?effetto disidratante esercitato dall?alcool sulla cute.
L??uso generalizzato di gel a base di alcool ha lo svantaggio di seccare molto la pelle: per questo un utilizzo continuato e prolungato, come avvenuto nell?ultimo anno in piena pandemia da coronavirus, pu? avere degli effetti negativi sulla cute.
I disinfettanti per le mani che oggi sono raccomandati dall?OMS sono costituiti principalmente da etanolo, alcoli isopropilici, perossidi di idrogeno in diverse combinazioni (WHO, 2020). Queste sostanze chimiche hanno per? un impatto tossico sull?ambiente quando rilasciate per evaporazione (Slaughter et al., 2014). ? riconosciuto che l?ingestione di una bassa concentrazione di perossido di idrogeno (soluzione al 3%) ? responsabile di una lieve irritazione del tratto gastrointestinale (Moon et al., 2006) ed in pochi casi ? anche responsabile di embolia della vena porta (Sung et al., 2018 ) e lieve irritazione delle mucose e vomito (ATSDR, 2014). L?ingestione di alcol isopropilico accidentalmente o deliberatamente porta ad una grave depressione respiratoria o del sistema nervoso centrale (Slaughter et al., 2014). La tossicit? dell?etanolo ? associata a depressione respiratoria che si traduce in arresto respiratorio, ipotermia, aritmie cardiache con possibile arresto cardiaco, ipoglicemia, chetoacidosi e ipotensione
Ne consegue che questi prodotti vadano utilizzati con attenzione e senza abusarne, specie se in presenza di bambini.
Impatto ambientale e triclosan
Gli igienizzanti mani riportano nella scheda d?uso, in riferimento agli effetti ambientali, diciture come: inquinante per le acque, tossico per gli organismi acquatici e per l?ecosistema marino, persistente. Questi prodotti, con il dilavamento o gettati direttamente negli scarichi, entrano all?interno del ciclo delle acque, avendo un effetto devastante in primo luogo sull?ecosistema marino, ma anche sui microorganismi della catena alimentare.
Alcuni igienizzanti non-alcolici contengono triclosano (nome IUPAC: 5-cloro-2-(2,4-diclorofenossi) fenolo) che ? un derivato triclorurato del fenolo di formula: C12H7Cl3O2.
Questo clorofenolo ? attivo su molti batteri, impiegato da tempo come antisettico e disinfettante. Viene utilizzato in alcuni paesi in concentrazioni fino al 2%, ma ? gi? messo al bando in dentifrici e detergenti perch? riconosciuto come perturbatore endocrino: diversi studi hanno riportato che il triclosan ? un pericolo per la salute poich? il suo uso eccessivo ha effetti negativi sulla fertilit?, lo sviluppo fetale e l?asma. (Atolani, 2020) .
Conclusioni
L?emergenza attuale ci obbliga senz?altro a utilizzare frequentemente presidi per la disinfezione delle mani e delle superfici. Le evidenze sopra riportate, per?, reclamano una maggiore attenzione e parsimonia nell?utilizzo di prodotti sia a base di alcool che a base di altri agenti disinfettanti come il clorosan. Un uso scorretto od un abuso degli attuali gel igienizzanti pu? risultare dannoso per la salute nella stessa misura di un uso improprio di altri presidi come le mascherine il cui utilizzo ? necessario (oltre che, spesso, obbligatorio) per risultare efficaci nella prevenzione del contagio. SCOPO DELL?INVENZIONE
Compito del presente trovato ? quello di fornire un prodotto disinfettante contro virus e batteri in forma di gel da distribuire sulla cute che risulti privo di alcool o di suoi derivati,come pure di altri agenti disinfettanti che risultino comunque pericolosi per la salute dell?utente, in modo da evitare ogni problema relativo agli effetti nocivi sulla pelle e nello stesso tempo sia in grado di mantenere stabile nel tempo la sua capacit? igienizzante.
L?attenzione della Richiedente si ? focalizzata sulla possibilit? di utilizzare come agente disinfettante, al posto di un alcool, e/o di derivati triclorurati del fenolo, un comune disinfettante per uso ospedaliero come l?Ipoclorito di Sodio. Tuttavia questo compito si ? rivelato non facile per diversi motivi da tempo noti in letteratura, che verranno brevemente illustrati qui di seguito e che hanno comportato all?atto pratico il superamento di una serie di problemi relativi alla stabilit? della soluzione, che non erano stati sinora risolti.
E? un dato di fatto che l?ipoclorito di sodio (allo 0,1-0,5% come indicato dal Ministero della Salute in data 22 febbraio 2020) ? un disinfettante ad ampio spettro efficace per la disinfezione di virus, batteri, funghi e micobatteri.
Ora dalla letteratura si evince che la stabilit? delle soluzioni di ipoclorito di sodio dipende generalmente da sei fattori:
1) La concentrazione di ipoclorito;
2) La temperatura della soluzione;
3) L?alcalinit? o valore del pH della soluzione; 4) La concentrazione di impurit? come i cationi metallici che provoca la decomposizione;
5) L'esposizione alla luce che causa la decomposizione; ed infine:
6) La capacit? di indurre la degradazione dei Polisaccaridi.
La decomposizione delle soluzioni di ipoclorito di sodio avviene principalmente in due modi:
- a) 2 NaOCl > 2 NaCl O2, con formazione di cloruro di sodio e ossigeno e
- b) 3 NaOCl > 2 NaCl NaClO3 con formazione di cloruro di sodio e di clorato di sodio.
Vediamo ora come i due processi sono influenzati dai predetti fattori:
1) CONCENTRAZIONE DI IPOCLORITO
La decomposizione proceder? pi? rapidamente all'aumentare della concentrazione di ipoclorito. Pertanto, pi? debole ? la soluzione, pi? ? stabile la stessa composizione.
2) TEMPERATURA DI SOLUZIONE
La decomposizione dovuta all'et? ed alla temperatura segue la reazione di formazione del clorato (b) nella misura di circa il 90%. Quando si producono soluzioni di ipoclorito di sodio (NaClO) mediante clorurazione, le alte temperature favoriscono la formazione (b) di clorato di sodio (NaClO3) a scapito dell'ipoclorito,(NaClO); lo stesso effetto si osserverebbe quando le soluzioni vengono conservate ad alte temperature.
- c) 6 NaOH 3 Cl2 ? NaClO3 + 5 NaCl 3 H2O
(soda caustica o idrossido di sodio) Cloro ? Clorato di sodio Cloruro di sodio
L'esperienza indica che non deve essere superata una temperatura del prodotto finale di 30?C (86?F) per limitare la formazione di clorato di sodio.
3) ALCALINITA?O VALORE DEL pH DELLA SOLUZIONE La soluzione di ipoclorito di sodio deve essere mantenuta alcalina ad un valore di pH compreso tra 10,5 e 11,5. Un leggero eccesso di soda caustica tende inoltre a proteggere la soluzione di ipoclorito dagli effetti nocivi della luce. Non ci sono prove che l'eccesso di alcalinit? superiore allo 0,5% in peso della soluzione come idrossido di sodio (NaOH) abbia un effetto benefico sulla stabilit? delle soluzioni di ipoclorito.
- L'alcalinit? limita l'uso di ipoclorito di sodio.
4) CONCENTRAZIONE DI ALCUNE IMPURIT? CHE
CATALIZZANO LA DECOMPOSIZIONE
Rame, ferro, nichel e cobalto sono potenti catalizzatori per la decomposizione. I metalli catalizzano prevalentemente la reazione di produzione di O2 (a), anche ad una concentrazione di 0,5 e 1 parte per milione.
5) ESPOSIZIONE ALLA LUCE
La luce accelera la decomposizione delle soluzioni di ipoclorito di sodio.
6) DEGRADAZIONE DEI POLISACCARIDI
L'ipoclorito induce la degradazione dei polisaccaridi (polimeri naturali) (1-3), che spesso vengono utilizzati per preparare il Gel, aumentando la viscosit? delle soluzioni al fine di migliorare la permanenza del Disinfettante sulle superfici, in particolare sulla pelle (mani, viso, torace), aumentando in tale un modo l'effetto di lunga durata dell'agente disinfettante.
In sintesi, risulta quindi che le soluzioni pi? stabili sono quelle a bassissima concentrazione di ipoclorito, con pH pari o superiore a 10, a basso contenuto di rame, ferro e nichel, prive di polisaccaridi, come modificatori di viscosit?, e conservate al buio a basse temperature.
Soluzioni proposte
Quanto sopra descritto, mette a fuoco le difficolt? di preparazione di un prodotto con ipoclorito di sodio tal quale, in particolare l'instabilit? dell'Ipoclorito legata alla capacit? di indurre la degradazione dei polimeri.
Tenendo conto di tali conclusioni la Richiedente ha posto la sua attenzione sulle molecole che contengono Cloro all'interno della loro struttura a cominciare dalle cloarammine (4).
Le clorammine sono sottoprodotti chimici dei composti a base di azoto ossidanti cloro in acqua.
Quindi il cloro si combina con l'ammoniaca in tre fasi successive: monoclorammina (NH2Cl), diclorammina (NHCl2) e triclorammina (NCl3).
Sorprendentemente si ? osservato che le clorammine hanno effettivamente una certa capacit? di disinfezione, motivo per cui a volte vengono utilizzate anche come disinfettanti nell'acqua municipale.
In particolare inizialmente l?acido ipocloroso ammoniaca produce monoclorammina ed acqua:
HOCl NH3 ? NH2Cl H2O,
l'acido ipocloroso la monoclorammina producono diclorammina e acqua:
HOCl NH2Cl ? NHCl2 + H2O,
infine l'acido ipocloroso la diclorammina producono tricloramina ed acqua
HOCl NHCl2 ? NCl3 + H2O
Tuttavia, dopo un lavoro sperimentale preliminare, si ? deciso di non proseguire su tale ipotesi perch? le Clorammine si dimostrano tutte irritanti per le vie respiratorie: la tricloramina ? la pi? tossica (ordine di tossicit?: monoclorammina < diclorammina < tricloramina - la pi? severa). E non ? possibile avere solo la monoclorammina.
Gli inventori hanno pensato allora ad una struttura chimica pi? grande delle clorammine, con l'obiettivo di aumentare la stabilit? della soluzione e ridurre la tossicit?.
Considerando i dati descritti in letteratura (5-6), hanno quindi preparato una soluzione di Ipoclorito con amminoacidi a pH controllato, reazione che provoca la formazione del cloro derivato dell'amminoacido.
I risultati del lavoro sperimentale che segue e le caratteristiche dell?invenzione saranno meglio compresi facendo riferimento alle allegate tavole di disegno in cui:
la fig. 1 ? un grafico che mostra la verifica dell?attivit? disinfettante del prodotto oggetto della presente invenzione tramite il metodo ?Challenge test?, relativamente al Campione 1 contenente solo Monoclorotaurina;
la fig. 2 ? un grafico che mostra la verifica del attivit? disinfettante del prodotto oggetto della presente invenzione tramite il metodo ?Challenge test?, relativamente al Campione 2 contenente Monoclorotaurina e Poloxamer;
la fig.3 ? un grafico che mostra la verifica dell?attivit? disinfettante tramite il ?Challenge test? relativamente al Campione 3 contenente Ipoclorito di sodio e Poloxamer;
le figg. 4 e 5 sono rispettivamente un grafico che mostra la verifica dell?attivit? disinfettante del prodotto secondo l?invenzione tramite il ?Challenge test?,su campioni 4 e 5 di diversa concentrazione;
la fig. 6 ? una fotografia che mostra il diverso aspetto dei campioni 1,2, e 3;
le figg. 7-21 si riferiscono ai risultati delle prove sperimentali atte a verificare l?attivit? in vivo del monocloro taurina 200MM Poloxamer 407 10%, e sono i grafici che mostrano la diminuzione della concentrazione dei microorganismi inizialmente presenti sulle mani di un soggetto: i risultati sono espressi in concentrazione logaritmica a diversi time points, da cui desumere la capacit? antibatterica del prodotto saggiato . Sono eseguite 3 prove al fine di validare i risultati. In particolare:
la fig.7 si riferisce alla conta mesofila totale (carica batterica che viene determinata per tutti quei microorganismi con temperatura ottimale di crescita tra 25 e 40?C) nella prima prova ;
le figg. 8 9,10 e 11 si riferiscono alla conta nel terreno specifico per ogni ceppo batterico ricercato (E.coli, Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus, Enterobacter aerogenes), nella prima prova;
la fig.12 si riferisce alla conta mesofila totale nella seconda prova;
le figg. 13-16 si ri riferiscono alla conta nel terreno specifico per ogni ceppo batterico ricercato, nella seconda prova;
la fig. 17 si riferisce alla conta mesofila totale nella terza prova;
le figg. 18-21 si riferiscono alla conta nel terreno specifico per ogni ceppo batterico ricercato nella terza prova.
LAVORO SPERIMENTALE
Preparazione Tampone fosfato
Si sono solubilizzati 21,22 gr di Potassio Tribasico Fosfato in 800 ml di acqua distillata.
Sono poi aggiunti 12 gr di Potassio Fosfato Monobasico.
Il pH risulta compreso tra: 7,3-7,5.
Preparazione Soluzione di Taurina in Tampone Fosfato A 170 ml di tampone fosfato vengono aggiunti 5 gr di Taurina.
Il pH ? compreso tra: 7,2-7,3.
Preparazione della soluzione di Ipoclorito pi? Taurina ? CAMPIONE 1
A 170 ml di soluzione di Taurina si sono aggiunti:
Prima Aggiunta
- 5 ml di ipoclorito di sodio (15%);
- si mescola mediante agitazione magnetica;
- Dopo 10 minuti si ha un pH compreso tra: 7,17-7,18. - la concentrazione di ipoclorito ? pari a 50 mM.
Seconda Aggiunta
Vengono aggiunti altri
- 5 ml di ipoclorito di sodio (15%);(Totali 10ml) - si mescola mediante agitazione magnetica;
- Dopo 10 minuti si ha un pH tra: 6,94-7,0.
- La concentrazione di ipoclorito ? pari a: 100 mM. Terza Aggiunta
Vengono aggiunti altri
- 5 ml di ipoclorito di sodio (15%);(Totali 15 ml): - si mescola mediante agitazione magnetica;
- Dopo 10 minuti il pH ? compreso tra: 6.96-7.0.
- la concentrazione di ipoclorito ? di : 150 mM.
Quarta Aggiunta
Vengono aggiunti altri
- 5 ml di ipoclorito di sodio (15%); (Totali 20 ml) - si mescola mediante agitazione magnetica;
- dopo 10 minuti il pH ? pari a: 6.98-7.0.
- la concentrazione di ipoclorito ? di: 200 mM
- Volume finale 190 ml.
- Si aggiunge acqua distillata a 200 ml.
- Aspetto: soluzione limpida, con leggero odore di cloro/ pH: 7
Come Campione 1 per test microbiologici e di analisi chimiche si ? utilizzato una soluzione di: - Ipoclorito Concentrazione 200 mM e
- Mono Cloro Taurina Concentrazione 200 mM.
Soluzione di Ipoclorito di Sodio stabilizzato con Taurina
- Campione 1
La formula sopra riportata ? particolarmente interessante perch? stabilizza l'Ipoclorito di Sodio, ? una soluzione limpida, senza, o almeno con ridotto odore di Cloro, con un pH intorno a 7.
Ci? significa che ? risolto l'inconveniente dell'alcalinit? della soluzione di Ipoclorito.
Partendo da questo primo risultato, gli Inventori hanno pensato a migliorare la viscosit? della soluzione: a tale scopo hanno testato uno specifico Polimero con la capacit? di aumentare la viscosit? quando la temperatura si avvicina a 27-32, come la pelle.
E? stato aggiunto quindi alla soluzione un polimero termogel, il Poloxamer 407 .
Poloxamer 407
Il Poloxamer 407 ? un tensioattivo idrofilo non ionico della classe pi? generale di copolimeri noti come polossameri. Il Poloxamer 407 ? un copolimero a tre blocchi costituito da un blocco idrofobo glicole polipropilenico affiancato da due blocchi idrofili di glicole polietilenico (PEG). La lunghezza approssimativa dei due blocchi PEG ? di 101 unit? di ripetizione, mentre la lunghezza approssimativa del blocco di glicole propilenico ? di 56 unit? di ripetizione. Questo particolare composto ? anche conosciuto con il nome commerciale BASF Pluronic F-127 o con il nome commerciale Croda Synperonic PE/F 127.
La maggior parte degli usi comuni di Poloxamer 407 sono legati alle sue propriet? tensioattive. Ad esempio, ? ampiamente utilizzato nei cosmetici per sciogliere gli ingredienti oleosi nell'acqua. Pu? anche essere trovato nelle soluzioni per la pulizia delle lenti a contatto multiuso, dove il suo scopo ? quello di aiutare a rimuovere i film lipidici dalla lente. La sua azione tensioattiva pu? essere sfruttata per detergere pelle, mani, viso ecc.
Poloxamer 407 con la sua azione tensioattiva unita alla capacit? di aumentare la viscosit?, all'aumentare della temperatura, e la sua stabilit?, enfatizzano il valore di un termo gel di Soluzione di Ipoclorito stabilizzato da Taurina, ottenuto come qui di seguito descritto, indicato nel seguito come Campione 2.
TERMO GEL di Soluzione di Ipoclorito stabilizzato da soluzione di Taurina e Poloxamer 407
- Campione 2
- A 100 ml di soluzione di CAMPIONE 1 indicata precedentemente si aggiungono 5 gr di Poloxamer 407; - Si mescola adeguatamente mediante agitazione magnetica per sciogliere il polimero in modo da ottenere una soluzione molto limpida pH: 7-7.1
La formula contenente il 5% di Poloxamer 407 ? particolarmente interessante perch? ? una soluzione molto limpida ed a contatto con la pelle diventa viscosa per effetto della temperatura corporea: ovviamente tale effetto aumenta all'aumentare della concentrazione di Poloxamer 407.
La soluzione rimane limpida a lungo senza degradazione visibile.
- Per rafforzare tale risultato abbiamo preparato per confronto una soluzione di SOLO Ipoclorito di sodio pi? il 5% di Poloxamer (Campione 3):
- Campione 3 (non stabilizzato da soluzione di
Taurina)
- La formula contenente Ipoclorito di Sodio e 5% di Poloxamer 407 ? particolarmente interessante perch? dopo 30 minuti diventa torbida con alcuni precipitati, come si vede in fig. 6.
- L'ipoclorito di sodio non ? quindi compatibile con Poloxamer 407.
- CARATTERIZZAZIONE DEL CAMPIONE 1, DEL CAMPIONE 2 E DEL CAMPIONE 3
- Abbiamo caratterizzato i campioni sopra descritti misurando l?effetto antibatterico/ lieviti/ muffe e gli stessi parametri chimici.
- CAPACIT? ANTIBATTERICA del Campione 1, Campione 2 e Campione 3
- Sono stati valutati per i loro effetti antibatterici, in particolare sono stati sottoposti a Challenge Test in quanto la farmacopea europea richiede di definire correttamente.
Valutazione dell?EFFETTO ANTIBATTERICO CAMPIONE 1 :
Vengono utilizzati 50 ml di soluzione di test microbiologico ed analisi chimica del CAMPIONE 1.
Il ?Challenge test? ? stato effettuato con i seguenti ceppi:
E.coli ATCC 8739, Pseudomonas aeruginosa ATTC 9027, Staphylococcus aureus ATCC 6538, Candida Albicans ATCC 10231, Aspergillus niger ATCC 16404.
Sono state eseguite conte in piastra dopo
2d?-7d?,14d?,28d?.
Valutazione dell?EFFETTO ANTIBATTERICO CAMPIONE 2
Vengono utilizzati 50 ml di soluzione di test microbiologico ed analisi chimica del CAMPIONE 2.
Il Challenge test ? stato effettuato sugli stessi ceppi del test sul Campione 1.
Valutazione dell?EFFETTO ANTIBATTERICO
CAMPIONE 3
Vengono utilizzati 50 ml di soluzione di test microbiologico ed analisi chimica del CAMPIONE 3.
Il Challenge test ? stato effettuato sugli stessi ceppi del test sul Campione 1.
CAMPIONE 1: Soluzione di Ipoclorito di Sodio
stabilizzato con Taurina;
- Ha un'ottima capacit? di ridurre l'inoculo
batterico 4.06;
- Ha un'ottima capacit? di abbattere lieviti e
muffe 3.75.
CAMPIONE 2: Termogel di Soluzione di Ipoclorito
Stabilizzato da Taurina
- Ha un'ottima capacit? di ridurre l'inoculo
batterico: 4.23;
- Ha un'ottima capacit? di abbattere lieviti e
muffe: 3.60.
CAMPIONE 3: Ipoclorito di Sodio pi? 5% di Poloxamer Ha un'ottima capacit? di ridurre l'inoculo batterico: 4.23;
Ha una buona capacit? di abbattere lieviti e muffe: 2.2.
TABELLA
Conclusione
Tutti i campioni hanno attivit? antibatterica simile; il Campione 1 ed il Campione 2 hanno, invece un'attivit? anti lievito/muffe pi? forte del Campione 3
Tali risultati mostrano che:
- a) la stabilizzazione dell'ipoclorito di sodio mediante taurina a pH neutro, e
- b) la presenza di Poloxamer 407 per aumentare la viscosit? e la permanenza sulle superfici (come la pelle),
- non riducono l'attivit? antibatterica.
Tali risultati mostrano inoltre che:
- a) la stabilizzazione dell'ipoclorito di sodio mediante taurina a pH neutro, e
- b) la presenza di Poloxamer 407 per aumentare la viscosit? e la permanenza sulle superfici (come la pelle),
- rafforzano l'attivit? anti lieviti/muffe
Caratterizzazione chimica dei campioni 1,2,3
*La monoclorotaurina ? stata determinata mediante un Metodo spettrofotometrico specifico ( Vedi ref.10) Conclusione
La caratterizzazione chimica mostra che il Campione 1 (monoclorotaurina) ed il Campione 2 (monoclorotaurina+poloxamer) hanno una concentrazione simile di MonoCloroTaurina, il che spiega, la simile attivit? antibatterica, antifungina ed anti lieviti.
D'altra parte il Campione 3 non contiene Monoclorotaurina, ed ha un'attivit? antibatterica simile, ma una attivit?? antifungina ed anti lieviti inferiore.
Attivit? DISINFETTANTE
Per caratterizzare meglio l'attivit? antimicrobica del termogel di soluzione di ipoclorito stabilizzato con taurina pi? il 5% di Poloxamer 407, gli Inventori hanno sottoposto altre due formulazioni ad uno specifico Challenge test, come previsto dal Protocollo della Farmacopea UE
Abbiamo quindi preparato due prodotti:
Campione 4 : Monoclorotaurina 200 mM
Campione 5: Monoclorotaurina 300 mM
I risultati del Challenge test qui di seguito
riportati mostrano una chiara attivit? disinfettante.
TEST ATTIVITA? DISINFETTANTE
CAMPIONE CLOROTAURINA 200 mM
TEST ATTIVITA? DISINFETTANTE
CAMPIONE CLOROTAURINA 300 mM
I grafici di fig. 4 e 5 mostrano il perdurare dell?efficacia disinfettante dei due Campioni 4 e 5.
In aggiunta a quanto riportato fino a ora si ? considerata la possibilit? di valutare il perdurare dell?efficacia antibatterica di una formulazione MONOCLOROTAURINA 200 mM con il 10% di POLOXAMER 407 Termogel .
In poche parole si ? cercato di valutare un possibile effetto antibatterico di lunga durata (long lasting) del termogel contenente monocloro taurina sulla superficie delle mani in particolare la palma della mano.
A tale proposito sono stati preparati 1500 si soluzione di cui riportiamo per chiarezza la procedura di preparazione:
1) Preparazione Soluzione fosfato di potassio tribasico monoidrato/Fosfato di potassio monobasico - Solubilizzare 34,906 gr di fosfato di potassio tribasico monoidrato in 1200 ml di acqua distillata (0,125 M).
- Aggiungere 33-38 gr di fosfato monobasico di potassio (in maniera da raggiungere il pH tra 7,35-7,45 in maniera accurata) verificato PH 7,45
2) Preparazione Soluzione Taurina 250 mM, 3,1%
Aggiungere ai 1200 ml della soluzione Tampone fosfato 37,5 gr di Taurina , solubilizzare sotto agitazione magnetica.
Controllo pH : 7,36-7,34
La soluzione ? stata tenuta per una notte in frigorifero a 4?C.
3) Preparazione soluzione MonocloroTaurina
- A 1200 ml della soluzione contenente Taurina al 3,1% in Tampone fosfato vengono aggiunti:
- 150 ml di Ipoclorito di sodio al 15 % in tre porzioni da 50 ml ciascuna;
- Prima aggiunta 50ml dopo 10 minuti pH: 7,32-7,31 - Seconda aggiunta 50 ml:(dopo 10 minuti pH: 7,31) - Terza aggiunta 50,0 ml: (dopo 10 minuti pH:7,33)
PH sostanzialmente fisso /stabile - Totale 150 ml Ipoclorito al 15%:
- Volume finale: 1350 ml
- Concentrazione finale di MONOCLOROTAURINA :
- 222,088 mM;
4) Preparazione Termogel MonocloroTaurina 200 mM e Poloxamer 407 al 10%
- Alla soluzione di MonoCloro Taurina vengono aggiunti 150gr di Poloxamer 407
- La solubilizzazione del Poloxamer 407 avviene lentamente mediante agitazione magnetica a una temperatura controllata di 4-8?C in frigorifero per 16 ore
- Volume finale 1500 ml
- Il prodotto viene conservato a temperatura ambiente
- Soluzione limpida senza alcun odore, il prodotto una volta a contatto della superficie delle mani tende a GELIFICARE
CAMPIONE PER VERIFICA LUNGA DURATA SULLA SUPERFICIE MANI
Indichiamo qui la procedura adottata per questo test che viene attualmente effettuato per valutare la permanenza nel tempo dell?attivit? anti batterica del prodotto contenente monoclorotaurina con Poloxamer, anche se non ? possibile indicare esplicitamente i risultati, che sembrano essere eccellenti.
Il test ? basato sulla simulazione d?uso del prodotto finito, da cui desumere la capacit? del prodotto in esame di resistere all?inquinamento microbiologico indotto da parte dell?utente attraverso lo svolgimento delle sue normali attivit? quotidiane. Il prodotto viene saggiato su 10 volontari di sesso maschile e femminile aventi et? compresa tra i 18 ed 65 anni, in buone condizioni di salute ed esenti da malattie cutanee, per un arco di 24 ore.
I time points previsti per i controlli sono t0 (mano dopo detersione prima dell?uso del prodotto) e, dopo l?applicazione del prodotto, t1minuto, t1h, t4h, t8h, t24h, su entrambe le mani, per ogni soggetto.
Per rilevare la carica batterica e l?eventuale presenza di patogeni, si procede ad un prelievo tramite swab sulle mani del soggetto, il quale swab poi verr? immerso in 10 ml di soluzione fisiologica sterile da cui prelevare aliquote pari ad 1 ml per ogni conta in piastra:
? 1 ml in Tryptic soy agar per la conta mesofila totale, piastra incubata a 35?C?2 per 5 giorni
? 1 ml nel terreno specifico per ogni ceppo batterico ricercato (E.coli, Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus, Enterobacter aerog.), piastre incubate a 35?C?2 per 48 h.
I risultati ottenuti ci consentono di valutare la diminuzione della concentrazione dei microorganismi inizialmente presenti sulle mani del soggetto. I risultati verranno espressi in concentrazione logaritmica ai diversi time points, da cui desumere la capacit? antibatterica del prodotto saggiato.
Saranno eseguiti 3 Run al fine di validare il Metodo.
In aggiunta a quanto riportato fino a ora, si ? considerata la possibilit? di sviluppare una formula contenente MONOCLOROTAURINA 200 mM con il 20% di POLOXAMER 407 allo scopo di avere un prodotto che apparisse simile ad un SAPONE LIQUIDO.
A tale proposito sono stati preparati 1500 si soluzione di MONOCLOROTAURINA 200 mM resi viscosi con Poloxamer 407 al 20%.
Riportiamo per chiarezza qui di seguito la procedura di preparazione.
1) Preparazione Soluzione fosfato di potassio tribasico monoidrato / fosfato di potassio monobasico
- Solubilizzare 34,906 gr di fosfato di potassio tribasico monoidrato in 1050 ml di acqua distillata.
- Aggiungere 33-38 gr di fosfato monobasico di potassio IN MODO DA OTTENERE UN PH COMPRESO NELL?INTERVALLO 7,35-7,45
- verificato PH 7,45
2) Preparazione Soluzione Taurina 250mM, 3,57%
Aggiungere ai 1050 ml della soluzione Tampone fosfato
37,5 gr di Taurina, solubilizzare sotto agitazione magnetica .
Controllo pH: 7,36-7,34
La soluzione ? stata tenuta per una notte in frigorifero a 4?C
3) Preparazione soluzione MonocloroTaurina 250 mM - A 1050 ml della soluzione contenente Taurina al 3,57% in Tampone fosfato vengono aggiunti: - 150 ml di Ipoclorito di sodio al 15 % in 3 porzioni da 50 ml ciascuna di Ipoclorito di sodio al 15%
- Prima aggiunta 50ml
- dopo 10 minuti pH: 7,30-7,31
- Seconda aggiunta 50 ml
- dopo 10 minuti pH : 7,30
- Terza aggiunta 50,0 ml
- dopo 10 minuti pH :7,30 fisso
- Totale 150 ml Ipoclorito al 15% : 22,5 gr
- Volume finale 1200ml
- concentrazione finale MONOCLOROTAURINA 250 mM 4) Preparazione Termogel MonocloroTaurina 200 mM e Poloxamer 407 al 20%
- Alla soluzione di MonoCloro Taurina vengono aggiunti 300gr di Poloxamer 407
- La solubilizzazione del Poloxamer 407 avviene lentamente mediante agitazione magnetica a una temperatura controllata di 4-8?C in frigorifero per 24 ore.
- Volume finale 1500 ml .
- Il prodotto viene conservato a temperatura ambiente.
- Soluzione limpida e viscosa senza alcun odore , con l?apparenza di un sapone liquido
- Il prodotto una volta a contatto della superficie delle mani tende a GELIFICARE e formare un film muco adesivo.
CAMPIONE Muco adesivo Filmogeno SAPONE LIQUIDO
Qui di seguito si fornisce il:1) REPORT PER LA VERIFICA DELL?ATTIVIT? IN VIVO DEL PRODOTTO MONOCLORO
TAURINA 200MM POLOXAMER 407 10%.
Premessa
L?uso previsto del prodotto ? di resistere all?inquinamento microbiologico indotto da parte dell?utente durante lo svolgimento delle sue attivit? quotidiane, in assenza di possibilit? di lavarsi le mani dopo la sua applicazione.
Nella pagine che seguono sono riassunti i risultati relativi a ciascuno dei campionamenti eseguiti nelle tre prove (run)previste.
Scopo
Lo scopo delle prove effettuate ? quello di documentare i risultati ottenuti attraverso una singola applicazione del prodotto in esame ed ? basato sulla simulazione d?uso del prodotto finito, da cui desumere la capacit? del prodotto in esame di resistere all?inquinamento microbiologico indotto da parte dell?utente attraverso lo svolgimento delle sue normali attivit? quotidiane. Motivo per cui si ricercano anche quei patogeni non presenti normalmente nella flora batterica delle mani, ma la cui presenza pu? essere resa possibile dall?utilizzo ad esempio dei mezzi pubblici (worst case). Il prodotto ? stato saggiato su 10 volontari di sesso maschile e femminile aventi et? compresa tra i 18 ed 65 anni, in buone condizioni di salute ed esenti da malattie cutanee, per un arco di 24 ore.
Metodo
I time points previsti sono T0 (mano dopo detersione prima dell?uso del prodotto), T1m,T1h, T4h, T8h e T24h, il campionamento sar? effettuato da operatori specializzati con abiti e procedure idonei alle operazioni da svolgere.
Per rilevare la carica batterica e l?eventuale presenza di patogeni, si proceder? a un prelievo tramite swab sulle mani del soggetto, utilizzando un delimitatore 5cmx5cm. Tale swab poi verr? immerso in 10 ml di soluzione fisiologica sterile da cui prelevare, dopo incubazione in termostato a 35?C?2 per 24h al fine di facilitare la crescita e il rilascio di eventuali microorganismi presenti, aliquote pari ad 1 ml per ogni conta in piastra:
? 1 ml in Tryptic soy agar per la conta mesofila totale (carica batterica che viene determinata per tutti quei microorganismi che hanno una temperatura ottimale di crescita tra i 25 e i 40?C), piastra incubata a 35?C?2 per 5 giorni
? 1 ml nel terreno specifico per ogni ceppo batterico ricercato (E.coli, Pseudomonas aeruginosa, Staphylococcus aureus, Enterobacter aerog.), piastre incubate a 35?C?2 per 48 h.
I risultati ottenuti, applicando la formula UFC/cm2= (n? colonie X volume di diluente)/cm2 di superficie analizzata, ci permetteranno di valutare la diminuzione della concentrazione dei microorganismi inizialmente presenti sulle mani del soggetto. I risultati verranno espressi in concentrazione logaritmica ai diversi time points, da cui desumere la capacit? antibatterica del prodotto saggiato.
Saranno eseguiti 3 Run al fine di validare il Metodo. Verranno riportati, per ogni Run, i risultati della media dei 10 soggetti testati.
3) RISULTATI DELL?ANALISI
Identificazione del sistema
I RUN (prova)
Controlli Microbiologici
La rappresentazione grafica dei dati sopra indicati ? riportata nelle figg. 7-11.
II RUN
Controlli Microbiologici
La rappresentazione grafica dei dati sopra indicati ? riportata nelle figg. 12 ? 16.
III RUN
Controlli Microbiologici
La rapprentazione grafica dei dati sopra indicati ? riportata nei grafici 17-21.
4) VALUTAZIONE DEI RISULTATI
Nelle tabelle riportate di seguito, si riportano i dati ottenuti come percentuale di diminuzione.
I RUN
II RUN
III RUN
5) CONCLUSIONI
A seguito dei risultati di analisi dei 3 Run si evince che il prodotto oggetto di sperimentazione presenta una buona capacit? di preservazione nei confronti dei microorganismi normalmente presenti a seguito dello svolgimento delle normali attivit? quotidiane di un individuo fino a 24 ore.
Inoltre, i risultati mostrano che dopo l?applicazione del prodotto in esame su mani deterse, la contaminazione successiva (dovuta allo svolgimento delle normali attivit? quotidiane senza mai lavarsi le mani) ? mantenuta a livelli ottimali come si nota dalle tabelle riassuntive dei 3 run in cui una sostanziale diminuzione si ha gi? dopo 1 minuto.
Nel caso dei patogeni, presenti in talune circostanze di scarsa igiene, come ad esempio sui mezzi pubblici, non si ? evidenziata alcuna presenza in nessuno dei soggetti testati.
In conclusione, si pu? affermare che il prodotto ? in grado di resistere all?inquinamento microbiologico indotto da parte dell?utente durante lo svolgimento delle sue attivit? quotidiane, in assenza di possibilit? di lavarsi le mani dopo la sua applicazione, fino a 24 ore.

Claims (7)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Un prodotto disinfettante per l?immediata igiene delle mani, caratterizzato dal fatto che contiene come agente disinfettante ipoclorito di sodio, che viene stabilizzato a pH fisiologico mediante l?aggiunta di taurina, con la formazione di monoclorotaurina.
  2. 2) Il prodotto disinfettante per l?immediata igiene delle mani come alla rivendicazione 1 caratterizzata dal fatto che la formazione di monoclorotaurina ha il duplice vantaggio di : evitare la degradazione di eventuali polimeri naturali utilizzati come modificatori di viscosit? nello stesso gel e risultare molto pi? efficace dello stesso ipoclorito di sodio nella disinfezione di spore batteriche e priori.
  3. 3) Un prodotto disinfettante come alla riv. 1 in cui il pH ? pari o inferiore compreso tra 6,5-7,2, a basso contenuto di rame, ferro e nichel, privo di polimeri naturali, come modificatori di viscosit?, e conservato al buio a temperature inferiori a 30 ?C.
  4. 4) Un prodotto disinfettante come ad una qualunque delle rivendicazioni precedenti caratterizzato dal fatto che contiene ulteriormente un polimero sintetico.
  5. 5) Un prodotto disinfettante come alla rivendicazione 4 caratterizzato dal fatto che detto polimero sintetico ? un termopolimero gelificante come il Poloxamer 407.
  6. 6) Un prodotto disinfettante come ad una qualunque delle rivendicazioni precedenti avente la seguente composizione:
  7. 7) Un prodotto disinfettante come alla rivendicazione 6 caratterizzato dal fatto che la seguente composizione
    ha l?apparenza di un sapone liquido limpido che una volta a contatto della pelle gelifica e diventa muco adesivo .
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