IT202100011102A1

IT202100011102A1 - Dispositivo di tenuta in materiale plastico per unità cuscinetto

Info

Publication number: IT202100011102A1
Application number: IT102021000011102A
Authority: IT
Inventors: Giorgia D'amico; Claudio Foti; Donato Mariella; Riccardo Restivo
Original assignee: Skf Ab
Priority date: 2021-05-03
Filing date: 2021-05-03
Publication date: 2022-11-03
Also published as: CN115370665A; US12025184B2; DE102022204260A1; US20220349445A1

Description

Descrizione a corredo di una domanda di brevetto per invenzione industriale dal titolo: DISPOSITIVO DI TENUTA IN MATERIALE PLASTICO PER UNIT? CUSCINETTO

DESCRIZIONE

Settore Tecnico dell?Invenzione

La presente invenzione ? relativa ad un innovativo dispositivo di tenuta per unit? cuscinetto, realizzato esclusivamente in materiale polimerico, e all?unit? cuscinetto provvista del medesimo dispositivo di tenuta. Il dispositivo di tenuta e l?unit? cuscinetto sono applicati preferibilmente, ma non esclusivamente, a tutte le applicazioni industriali, e, in particolar modo, a quelle applicazioni in cui l?anello stazionario dell?unit? cuscinetto sia provvisto di una opportuna gola adibita all?ancoraggio del dispositivo di tenuta.

L'invenzione ? adatta anche per qualsiasi tipo di corpi di rotolamento (sfere, rulli, rulli conici, ecc.) ma in particolar modo ? applicata alle unit? cuscinetto che utilizzano come corpi di rotolamento una pluralit? di sfere e che sono denominati con il nome inglese Deep Groove Ball Bearings (DGBB).

Tecnica Nota

I dispositivi di tenuta per unit? cuscinetto sono configurati in modi diversi. Secondo una tecnica nota, il dispositivo di tenuta ? realizzato in un pezzo unico. Questa configurazione ? utilizzata sia per anelli esterni stazionari e anelli interni girevoli, sia per anelli esterni girevoli e anelli interni stazionari. Ci? che rileva ? che l?anello stazionario sia provvisto di una gola di alloggiamento. ? questo il caso, ad esempio delle unit? cuscinetto a sfere (DGBB)

Tornando al dispositivo di tenuta, quest?ultimo comprende uno schermo metallico su cui ? costampata una porzione in elastomero. La porzione in elastomero ? provvista di un labbro radialmente esterno che si monta per interferenza nella gola di alloggiamento dell?anello stazionario dell?unit? cuscinetto, ad esempio l?anello radialmente esterno. Solidale, quindi, all?anello esterno, il labbro radialmente esterno della porzione in elastomero assicura la tenuta con quel componente, grazie all?interferenza di montaggio. La porzione in elastomero ? inoltre provvista di almeno un labbro radialmente interno.

Preferibilmente, tale labbro potr? essere contattante e secondo questa modalit? effettua un contatto strisciante sull?anello girevole, dell?unit? cuscinetto, ad esempio, l?anello radialmente interno, assicurando la tenuta nei confronti di quest?ultimo.

In alternativa, il labbro potr? essere non contattante, nei confronti dell?anello girevole. Secondo quest?ultima modalit?, il labbro former? un ?labirinto?. Tali labirinti vengono usati sia nel caso di anello radialmente esterno girevole, sia in quello di anello radialmente interno girevole. Risulta per? pi? efficace la prima tipologia, in quanto l?effetto centrifugo legato alla velocit? angolare dell?anello girevole tende a respingere il contaminante verso l?esterno dell?unit? cuscinetto.

Ad ogni modo, il design tipico di un dispositivo di tenuta comprende, quindi, una o pi? sporgenze chiamate labbri che con forme diverse e orientamenti diversi (tipicamente assiali e radiali) sono in contatto con superfici dell?unit? cuscinetto girevoli: in questo modo, il dispositivo di tenuta impedisce l?ingresso dei contaminanti dall?esterno, proteggendo i componenti interni dell?unit? cuscinetto, vale a dire i corpi di rotolamento e le gabbie di contenimento dei corpi di rotolamento medesimi. Un'altra importante funzione di un dispositivo di tenuta ? quella di impedire la fuoriuscita di lubrificanti presenti all?interno dell?unit? cuscinetto.

Tutte le unit? cuscinetto lubrificate per l?intera vita utile devono essere schermate o sigillate. Quando si parla di dispositivi di tenuta ci sono molteplici soluzioni a seconda del livello di prestazione che si vuole raggiungere. In tutti i casi, il dispositivo di tenuta ? prodotto con metallo e gomma vulcanizzata. Ci? implica un processo complesso e costoso. Inoltre, richiede molta energia e l'utilizzo di molte sostanze chimiche. Anche il fine vita ? complesso perch? una guarnizione con gomma vulcanizzata legata a un metallo non pu? essere riciclata. Quindi i principali problemi tecnici possono essere riassunti in:

- costo del dispositivo di tenuta, in particolare del suo processo; - ciclo di vita dell?unit? cuscinetto sigillata (impatto sul fine vita). Secondo la prima problematica, occorre tener presente che l?inserto metallico deve essere sgrassato, ad esempio, mediante lavaggio attraverso un bagno di ultrasuoni in acqua calda, atto a eliminare qualsiasi residuo di olio e sporcizia, fosfatato e adesivato, ad esempio, trattando il materiale con una pallinatrice a corindone, in modo da migliorare l?aderenza del primer, che, in fase di stampaggio, determiner? la completa adesione tra la mescola di gomma e l?anima di metallo.

La gomma medesima necessita di una sua preparazione: dalla selezione della mescola al trattamento di vulcanizzazione. In merito a quest?ultimo, esso avviene all?interno di uno stampo di compressione che viene lasciato chiuso per un tempo di ca. 1-3 minuti e quindi aperto.

Come si vede, il processo ? molto complesso e, sovente non d? neanche risultati soddisfacenti a causa di un riempimento dello stampo non perfetto e/o della presenza di bave sul materiale finito. In definitiva, per ottenere una tenuta ai fluidi semplicemente di tipo statico, occorre quindi un processo ?over-engineered? e, di conseguenza, costoso.

Una soluzione alternativa ? quella di realizzare il dispositivo di tenuta in poliammide caricato con fibre di vetro, mediante processo di lavorazione e/o di estrusione e poi costampato con poliuretano termoplastico (TPU, dall?acronimo inglese). Questa soluzione per? funziona bene solo per esigenze di tenuta statica o per velocit? di contatto molto basse (circa 2-3 m/s max). In caso di tenute dinamiche con velocit? pi? elevate, la tenuta si svergola e il poliuretano si usura facilmente a causa del contatto strisciante con l?anello radialmente interno.

? pertanto necessario definire un dispositivo di tenuta che, a fronte di una costante affidabilit? nella tenuta che sia scevro degli inconvenienti sopra menzionati.

Sintesi dell?Invenzione

Per risolvere in modo sostanziale i problemi tecnici di sopra evidenziati, uno scopo della presente invenzione ? definire un dispositivo di tenuta in un unico materiale polimerico mediante processo di stampaggio a iniezione riducendo i costi e l'impatto ambientale e mantenendo prestazioni di tenuta comparabili a quelle delle soluzioni note.

Il materiale selezionato ? una miscela di Polibutilene tereftalato (PBT), che ? un materiale termoplastico semicristallino appartenente alla famiglia dei poliesteri, con riempitivi modificatori di attrito ed eventualmente con carica di microsfere di vetro per creare un livello minimo di struttura nel materiale di per s? amorfo. Questa selezione ? fatta per ridurre al minimo l'usura al contatto di strisciamento e per avere una buona stabilit? dimensionale perch? il materiale non ? igroscopico, pu? essere riciclato a fine vita e gli scarti di processo possono essere riutilizzati fino al 50% nel processo produttivo.

Il materiale a base di PBT ha un modulo che, insieme alla geometria della tenuta sviluppata, garantisce una rigidit? sufficiente per il corretto montaggio e posizionamento della tenuta e prestazioni di tenuta sufficientemente buone. La geometria ? ottimizzata in diversi punti: nella zona del labbro radialmente esterno del dispositivo di tenuta per semplificare la procedura di installazione del dispositivo medesimo, per migliorare l'ancoraggio finale del dispositivo di tenuta nella gola di alloggiamento dell?anello radialmente esterno dell?unit? cuscinetto e per ridurre il rischio di lacerazione dell?elastomero; nella zona di contatto del labbro radialmente interno con l?anello radialmente interno; nella zona centrale che dovr? risultare ad alta resistenza.

Pertanto, secondo la presente invenzione viene fornito un dispositivo di tenuta per unit? cuscinetto avente le caratteristiche enunciate nella rivendicazione indipendente, allegata alla presente descrizione.

La presente invenzione attiene anche ad un?unit? cuscinetto provvista di un dispositivo di tenuta secondo una delle forme di attuazione della presente invenzione.

Ulteriori forme di realizzazione dell'invenzione, preferite e/o particolarmente vantaggiose, sono descritte secondo le caratteristiche enunciate nelle rivendicazioni dipendenti allegate.

Breve Descrizione dei Disegni

L?invenzione verr? ora descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:

- la figura 1 ? una rappresentazione schematica di un?unit? cuscinetto provvisto di un dispositivo di tenuta, rappresentato nello stato deformato, secondo una forma di attuazione della presente invenzione, - la figura 2 illustra il dispositivo di tenuta di figura 1, in configurazione indeformata,

- la figura 3 ? un dettaglio della sede di ancoraggio dell?anello radialmente esterno dell?unit? cuscinetto,

- la figura 4 ? un dettaglio della zona di ancoraggio del dispositivo di tenuta di figura 1,

- la figura 5 ? un dettaglio della zona di contatto dell?anello radialmente interno dell?unit? cuscinetto con il dispositivo di tenuta di figura - la figura 6 ? un dettaglio della zona di contatto del dispositivo di tenuta di figura 1,

- la figura 7 ? un dettaglio della zona resistente del dispositivo di tenuta di figura 1, e

- la figura 8 ? un dettaglio della zona resistente del dispositivo di tenuta di figura 1, secondo una forma di attuazione alternativa della presente invenzione.

Descrizione Dettagliata

A titolo puramente esemplificativo e non limitativo, la presente invenzione verr? ora descritta facendo riferimento ad una unit? cuscinetto 30 avente un dispositivo di tenuta secondo la presente invenzione.

Nella forma di attuazione del dispositivo di tenuta di seguito descritta, si far? riferimento ad una unit? cuscinetto provvista di un anello radialmente esterno stazionario con gola di alloggiamento per il dispositivo di tenuta e anello radialmente interno girevole. L?invenzione ricomprende, per?, anche il caso in cui l?anello radialmente interno sia stazionario e provvisto di gola di alloggiamento per il dispositivo di tenuta e l?anello radialmente esterno sia girevole.

Con riferimento alla figura 1, una unit? cuscinetto ? indicata nel suo insieme con 30.

L?unit? presenta un asse X di rotazione centrale, e comprende: - un anello 31 radialmente esterno, stazionario, provvisto di una gola 31a radialmente interna,

- un anello radialmente interno 34, girevole,

- una pluralit? di corpi di rotolamento 32, in questo esempio sfere, interposti tra l'anello radialmente esterno 31 e l?anello radialmente esterno 34,

- almeno una gabbia 38 di contenimento e ritenzione della pluralit? di corpi di rotolamento 32.

In tutta la presente descrizione e nelle rivendicazioni, i termini e le espressioni indicanti posizioni ed orientamenti quali ?radiale? e ?assiale? si intendono riferiti all?asse X di rotazione centrale dell?unit? cuscinetto 30.

Espressioni quali ?assialmente esterno? e ?assialmente interno? sono, invece, riferite alla condizione montata del dispositivo di tenuta nell?unit? cuscinetto, e nel caso di specie, preferibilmente, sono riferite ad un lato di inserimento del dispositivo di tenuta nella gola di alloggiamento dell?anello radialmente esterno e, rispettivamente, ad un lato opposto al lato di inserimento.

L?anello radialmente esterno 31 e l?anello radialmente interno 34 definiscono, tra loro un?intercapedine 35 che, se non schermata, permetterebbe l?ingresso all?interno dell?unit? cuscinetto 30 di contaminanti e impurit?.

Pertanto, al fine di schermare l?unit? cuscinetto 30, almeno un dispositivo di tenuta 50, realizzato secondo i dettami della presente invenzione, ? montato all?interno dell?intercapedine 35. Il dispositivo di tenuta 50 ? illustrato in figura 1 nella sua condizione deformata, ovvero a montaggio avvenuto nella gola di alloggiamento 31a dell?anello radialmente esterno 31, e in figura 2 nella condizione indeformata.

Il dispositivo di tenuta 50, stazionario, ? un pezzo unico, ottenuto in un unico materiale polimerico, mediante processo di stampaggio a iniezione. Il materiale selezionato ? una miscela di polibutilene tereftalato (PBT), che ? un materiale termoplastico semicristallino appartenente alla famiglia dei poliesteri, con riempitivi modificatori di attrito ed eventualmente con carica di microsfere di vetro per creare un livello minimo di struttura nel materiale di per s? amorfo. La scelta di questo materiale ? fatta per ridurre al minimo l'usura al contatto di strisciamento e per avere una buona stabilit? dimensionale perch? il materiale non ? igroscopico, pu? essere riciclato a fine vita e gli scarti di processo possono essere riutilizzati fino al 50% nel processo produttivo.

Il materiale a base di PBT ha un modulo di elasticit? che, insieme alla innovativa geometria del dispositivo di tenuta, garantisce una rigidit? sufficiente per il corretto montaggio e posizionamento del dispositivo di tenuta e prestazioni di tenuta sufficientemente buone. Quindi, il dispositivo di tenuta secondo la presente invenzione, pur essendo privo di uno schermo metallico interno che conferisce resistenza meccanica e privo della gomma vulcanizzata esterna che garantisce le prestazioni di tenuta, ? basato su un unico materiale polimerico che di per s? e, come vedremo, anche grazie alla sua geometria ottimizzata, conferisce a un tempo buone capacit? di resistenza meccanica e buone prestazioni di tenuta. Il polimero a base di PBT esiste anche in versione ?food? compatibile, a parit? di caratteristiche meccaniche e di processo produttivo.

Il dispositivo di tenuta 50 comprende una porzione di ancoraggio 7 radialmente esterna a sua volta provvista di:

? una geometria di ancoraggio 1 per l?inserimento del dispositivo di tenuta all?interno della gola radialmente interna 31a dell?anello radialmente esterno 31,

? almeno una protuberanza 2 in funzione di tenuta anti-rotazionale e statica,

? una sezione 6 flessibile per il montaggio all?interno dellla gola radialmente interna 31a dell?anello radialmente interno 31.

Il dispositivo di tenuta 50 comprende, inoltre, una porzione intermedia 5 di rigidit? che ? dimensionata per dare sufficiente rigidezza meccanica al dispositivo di tenuta medesimo. In pratica, questa porzione intermedia 5 assume la funzione di ci? che era l?anima metallica nell?elemento di tenuta metallico con gomma vulcanizzata secondo la tecnica nota.

Infine, il dispositivo di tenuta 50 comprende una porzione di tenuta 8, radialmente interna a sua volta comprendente un primo labbro non contattante 3 con funzione di ritenzione del grasso, un secondo labbro contattante 4, con funzione di tenuta nei confronti dell?anello radialmente interno 34 e un terzo labbro 9 non contattante.

Le figure da 3 a 8 illustrano i principali dettagli della geometria del dispositivo di tenuta 50 in una sua forma di attuazione ottimizzata.

In particolare, le figure 3 e 4 illustrano un dettaglio della sede di ancoraggio 31a dell?anello radialmente esterno 31 dell?unit? cuscinetto 30 e la porzione di ancoraggio 7 del dispositivo di tenuta 50, mettendo in relazione alcuni parametri geometrici tra di loro.

In particolare, la geometria di ancoraggio 1 per l?inserimento del dispositivo di tenuta all?interno della gola radialmente interna 31a dell?anello radialmente esterno 31 ? definita da un primo diametro radialmente esterno SRD15 che dovr? essere relazionato ad un diametro radialmente interno ORD43 della gola 31a dell?anello radialmente interno 31. Perch? sia evitata la rotazione del dispositivo di tenuta 50 nella sede, dovr? risultare:

ORD43 0,2 mm < SRD15 < ORD43 0,5 mm La geometria di ancoraggio 1 ? inoltre definita da un secondo diametro radialmente esterno SRD10 che dovr? essere relazionato al primo diametro radialmente esterno SRD15 della geometria di ancoraggio 1. Perch? sia evitato lo spiantaggio del dispositivo di tenuta dalla sede dell?anello radialmente esterno, dovr? vantaggiosamente risultare:

SRD15 0,3 mm < SRD10 < SRD15 0,5 mm La almeno una protuberanza 2 che ha funzione di tenuta antirotazionale e statica ? vantaggiosamente posizionata secondo un diametro SRD31 che ? relazionato al diametro radialmente interno ORD30 dell?anello radialmente esterno 31 secondo questa relazione preferita, per garantire il preciso posizionamento del dispositivo di tenuta:

ORD30 0,5 mm < SRD31 < ORD30 0,8 mm La sezione 6 flessibile per il montaggio ? definita da due parametri fondamentali: un diametro radialmente interno SRD20 che definisce la partenza della gola della sezione flessibile e lo spessore SRL03. Per consentire la flessibilit? nell?inserzione del dispositivo di tenuta all?interno della gola radialmente interna 31a dell?anello radialmente esterno, tali parametri dovranno vantaggiosamente risultare:

ORD30 0,2 mm < SRD20 < ORD30 0,4 mm, e

SRL03 = Max 0,5 mm

con ORD30, come gi? visto, pari al diametro radialmente interno dell?anello radialmente esterno 31.

Infine, lo spessore assiale SRL10 della porzione di ancoraggio 7 dovr? risultare non superiore a 1,2 mm per evitare che il dispositivo di tenuta 50 fuoriesca dal file assialmente interno dell?anello radialmente esterno 31.

Le figure 5 e 6 illustrano rispettivamente i dettagli della zona di contatto dell?anello radialmente interno 34 dell?unit? cuscinetto 30 (figura 5) e della porzione di tenuta 8, radialmente interna, del dispositivo di tenuta 50.

Un primo set di parametri geometrici importanti riguarda il labbro contattante 4. Lo spessore assiale SRL31 del gambo 4a del labbro 4 che definisce flessibilit? e pressione di contatto dovr? vantaggiosamente essere compreso tra 0,2 mm e 0,6 mm. Inoltre, lo spessore radiale SRL39 del labbro 4 con funzione di tenuta nei confronti dell?anello radialmente interno 34 sar? compreso tra 0,2 mm e 0,4 mm. Il diametro di lavoro SRD39 del labbro 4 dovr? vantaggiosamente essere relazionato al corrispondente diametro di lavoro IRD84 dell?anello radialmente interno, secondo questa relazione:

IRD84 0,2 mm < SRD39 < IRD84 0,4 mm Infine, lo spessore assiale SRL40 del labbro 4 definisce l?interferenza del labbro 4 ? dovr? essere compreso tra 0,8 mm e 1,5 mm.

La porzione di tenuta 8 comprende un primo labbro non contattante 3 con funzione di ritenzione del grasso e un secondo labbro non contattante 9. Essendo entrambi i labbri non contattanti ? importante garantire che non vi sia mai contatto in nessuna condizione operativa. Pertanto, dovr? risultare:

IRD45 0,2 mm < SRD41 < IRD45 0,4 mm

per il primo labbro non contattante 3, in cui IRD45 ? il diametro radialmente esterno della sede dell?anello radialmente interno 34 e

IRD30 0,2 mm < SRD44 < IRD84 0,4 mm

per il secondo labbro non contattante 8, in cui IRD 30 ? il diametro radialmente esterno dell?anello radialmente interno 34.

Infine le quote radiali SRD44A e assiali SRL44 del labbro non contattante 9, determinano l?entit? del ricircolo di grasso nella zona di strisciamento del labbro contattante 4 sull?anello radialmente interno 34. In particolare la quota radiale SRD44A sar? relazionata al diametro SRD44 in questo modo:

SRD44 0,2 mm < SRD44A < SRD44 0,6 mm

mentre la dimensione assiale sar? vantaggiosamente compresa tra 1 mm e 2,5 mm.

La figura 7 illustra la porzione intermedia 5 del dispositivo di tenuta 50, ? dimensionata per conferire sufficiente rigidezza meccanica al dispositivo di tenuta medesimo. Perch? sia garantita la rigidezza del sistema, lo spessore assiale SRL01 della porzione intermedia 5 dovr? essere compreso in un range tra 0,5 mm e 0,9 mm.

Infine, con riferimento alla figura 8, ? illustrata una soluzione alternativa della porzione intermedia 5 in cui ? presente una gola di alleggerimento 5a. Questa gola di alleggerimento ha la funzione di garantire un aumento della distanza tra dispositivo di tenuta 50 e gabbia 38. Perch? ci? accada, lo spessore SRL02 in corrispondenza della gola di alleggerimento 5a dovr? essere relazionato con lo spessore assiale SRL01 della porzione intermedia 5 e preferibilmente essere compreso tra:

SRL01 ? 0,5 mm < SRL02 < SRL01 ? 0,3 mm Sempre per garantire un aumento localizzato della distanza tra dispositivo di tenuta 50 e gabbia 38, il diametro radialmente interno SRD31 rispetto alla gola di alleggerimento 5a, ovvero il diametro al disopra del quale ha origine la gola medesima, dovr? essere relazionato al diametro radialmente interno ORD30 dell?anello radialmente esterno 31, secondo la relazione:

ORD30 ? 1,5 mm < SRD31 < ORD30 ? 1 mm In definitiva, secondo la presente invenzione:

- il processo di produzione della guarnizione ? pi? semplice di quello attuale e richiede un investimento limitato in strumenti (solo lo stampo ad iniezione);

- l'equilibrio energetico del processo di produzione mediante stampaggio ad iniezione ? a favore del rispetto delle attuali norme di stampaggio di inserti metallici e vulcanizzazione della gomma, inoltre ? rispettoso dell'ambiente poich? non sono richiesti prodotti chimici (fosfatazione, sgrassaggio, incollaggio, ecc.);

- il processo di stampaggio a iniezione pu? riutilizzare fino al 50% degli scarti;

- il prodotto finale (sigillo) ? riciclabile al 100% e facilmente separabile dal cuscinetto con un noto processo industriale

Oltre alla forma di realizzazione dell'invenzione, come sopra descritto, si deve comprendere che esistono numerose altre varianti. Si deve anche comprendere che tali forme di realizzazione sono solo esemplificative e non limitano n? l'ambito dell'invenzione, n? le sue applicazioni, n? le sue possibili configurazioni. Al contrario, sebbene la descrizione di cui sopra consenta al tecnico specializzato di attuare la presente invenzione almeno secondo una sua forma di realizzazione esemplificativa, si deve comprendere che sono possibili molte varianti dei componenti descritti, senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione, come definita nelle rivendicazioni allegate, che sono interpretate letteralmente e/o secondo i loro equivalenti legali.

Claims

RIVENDICAZIONI

1. Dispositivo di tenuta (50) per una unit? cuscinetto (30), il dispositivo (50) comprendendo

- una porzione di ancoraggio (7) radialmente esterna, per l?ancoraggio ad un anello radialmente esterno (31) dell?unit? cuscinetto (30),

- una porzione intermedia (5), dimensionata per conferire rigidezza meccanica al dispositivo di tenuta (50), e

- una porzione di tenuta (8), radialmente interna con funzione di tenuta nei confronti di un anello radialmente interno (34) dell?unit? cuscinetto (30),

il dispositivo di tenuta essendo caratterizzato dal fatto che ? realizzato in un unico materiale polimerico plastico.

2. Dispositivo di tenuta secondo la rivendicazione 1, in cui il materiale polimerico plastico comprende una miscela di polibutilene tereftalato.

3. Dispositivo di tenuta secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui la porzione di ancoraggio (7) ? provvista di:

- una geometria di ancoraggio (1) per l?inserimento del dispositivo di tenuta (50) all?interno di una gola radialmente interna (31a) dell?anello radialmente esterno (31),

- almeno una protuberanza (2) in funzione di tenuta anti-rotazionale e statica,

- una sezione (6) flessibile per il montaggio all?interno della gola radialmente interna (31a).

4. Dispositivo di tenuta secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui la porzione di tenuta (8) comprende un primo labbro non contattante (3) con funzione di ritenzione del grasso, un secondo labbro contattante (4), con funzione di tenuta nei confronti dell?anello radialmente interno (34) e un terzo labbro non contattante (9).

5. Dispositivo di tenuta (50) secondo la rivendicazione 3, in cui:

- un primo diametro radialmente esterno (SRD15) della geometria di ancoraggio (1) ? cos? relazionato ad un diametro radialmente interno (ORD43) della gola (31a) dell?anello radialmente esterno (31):

ORD43 0,2 mm < SRD15 < ORD43 0,5 mm, e - un secondo diametro radialmente esterno (SRD10) ? cos? relazionato al primo diametro radialmente esterno (SRD15) della geometria di ancoraggio (1):

SRD15 0,3 mm < SRD10 < SRD15 0,5 mm.

6. Dispositivo di tenuta (50) secondo la rivendicazione 3, in cui la almeno una protuberanza (2) ? posizionata secondo un diametro (SRD31) che ? cos? relazionato a un diametro radialmente interno (ORD30) dell?anello radialmente esterno (31):

ORD30 0,5 mm < SRD31 < ORD30 0,8 mm

7. Dispositivo di tenuta (50) secondo la rivendicazione 3, in cui:

- un diametro radialmente interno (SRD20) della sezione flessibile (6) che definisce la partenza della gola della sezione flessibile (6) risulta cos? relazionato a un diametro radialmente interno (ORD30) dell?anello radialmente esterno (31):

ORD30 0,2 mm < SRD20 < ORD30 0,4 mm, e - uno spessore (SRL03) della sezione flessibile (6) risulta:

SRL03 = Max 0,5 mm

8. Dispositivo di tenuta (50) secondo la rivendicazione 4, in cui un diametro di lavoro (SRD39) del secondo labbro contattante (4) ? cos? relazionato con un corrispondente diametro di lavoro (IRD84) dell?anello radialmente interno (34):

IRD84 0,2 mm < SRD39 < IRD84 0,4 mm 9. Dispositivo di tenuta (50) secondo la rivendicazione 1, in cui lo spessore assiale (SRL01) della porzione intermedia (5) ? compreso in un range tra 0,5 mm e 0,9 mm.

10. Unit? cuscinetto (30) provvista di un dispositivo di tenuta (50) secondo una delle rivendicazioni precedenti alloggiato in una intercapedine (35), l?unit? cuscinetto comprendente inoltre:

- un anello (31) radialmente esterno,

- un anello radialmente interno (34),

- una pluralit? di corpi di rotolamento (32) interposti tra l'anello radialmente esterno (31) e l?anello radialmente interno (34).