IT202100010580A1 - Macchina a fluido con sistema di aspirazione risonante - Google Patents

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Description

DESCRIZIONE
Dell?invenzione avente titolo ?Macchina a fluido con sistema di aspirazione risonante? CAMPO DI APPLICAZIONE
L?invenzione riguarda il campo delle macchine a fluido.
I cicli termici utilizzati dalle macchine a fluido prevedono una pressurizzazione, per compressione meccanica o termica, che deve essere ottenuta con la minore spesa energetica possibile. L?invenzione presentata concerne, quindi, una macchina a fluido comprendente un apparato capace di ottenere una significativa pressurizzazione dinamica, in maniera efficiente dal punto di vista energetico, in ragione di fenomeni inerziali e fenomeni d?onda di natura risonante, e con un netto guadagno in termini di rendimento complessivo.
STATO DELLA TECNICA
L?innovazione che caratterizza l?apparato deriva dalla trasposizione di conoscenze tecniche, sviluppate in ambito motoristico (precisamente nel campo dei motori a combustione interna da competizione), in un diverso campo tecnico, oggetto di intensa ricerca nell?ambito della propulsione aeronautica.
Precisamente, tra i sistemi di propulsione aeronautica ci sono i sistemi PDE (Pulse Detonation Engine), a propria volta derivati dal ciclo di Humphrey. Si tratta di cicli termici che hanno un tratto in comune, quello della CVC (Combustione a volume costante) ed in ci? si differenziano dal ciclo Brayton Joule (ciclo turbogas), che costituisce di fatto lo standard per i motori aeronautici di medie e grandi dimensioni.
Nei cicli CVC l?aria comburente viene introdotta in una camera munita di valvole, in modo tale che al momento della combustione la miscela aria/cherosene sia confinata in un volume delimitato. La combustione a volume costante determina un incremento di pressione ed una minore generazione di entropia. Dall?esame dei diagrammi TS e PV, riportati dalla letteratura tecnica, si deduce che il ciclo termico ha interessanti vantaggi potenziali in termini di rendimento.
In Fig.1, ? riprodotto lo schema di un tipico ciclo di Humphrey.
Conviene ora anticipare i tratti essenziali dell?innovazione. Essa consiste nell?inserire un sistema di aspirazione di derivazione automobilistica/motociclistica a monte di una camera di aspirazione munita di valvole; il condotto di aspirazione ? opportunamente modellato ed ? accordato col regime di apertura e chiusura delle valvole, in modo da agevolarne il riempimento, causando una sovrapressione. Il sistema di aspirazione collega il PLENUM alla camera di aspirazione. Cfr. in Fig.2, il condotto accordato ? evidenziato con il riferimento 4.
I fenomeni inerziali e d?onda, di tipo risonante, usati nei motori a combustione interna da competizione, e che sono generati grazie alla presenza del condotto di aspirazione accordato, sono ben conosciuti. I relativi principi tecnici sono esposti in letteratura. Sono anche riportati in letteratura i dati concernenti l?efficienza volumetrica raggiungibile adottando tali sistemi di aspirazione; sono state toccate punte di efficienza volumetrica pari a 1,25/1,30.
SOMMARIO DELL?INVENZIONE
Scopo dell?invenzione ?, perci?, quello di favorire la compressione del fluido di lavoro, grazie agli effetti inerziali ed agli effetti d?onda ottenuti con i sistemi di aspirazione risonanti, senza spendere energia meccanica con il lavoro di pompaggio.
Nei comuni motori a combustione interna da competizione, infatti, la depressione che determina la compressione dinamica ? ottenuta dal moto discendente del pistone che provoca un impulso di depressione. Il moto del pistone assorbe energia. Diversamente, nella presente invenzione, cos? come avviene nel ciclo di Humphrey, la depressione della camera di aspirazione ? conseguenza del suo periodico riempimento e svuotamento.
La macchina a fluido oggetto di rivendicazione, quindi, si caratterizza anzitutto perch? la fase di aspirazione del fluido di lavoro ? distinta cronologicamente da altre fasi in cui sia compiuto lavoro di pompaggio. Evidentemente, si tratta di una separazione puramente concettuale, che avviene in una macchina ideale: nella pratica potr? aversi una (comunque modesta) sovrapposizione tra i due processi, ma le dette fasi dovranno rimanere, tendenzialmente, ben distinte.
Una differente configurazione della macchina a fluido ? oggetto di espressa rivendicazione - si caratterizza per il fatto che, durante il ciclo termico, o comunque all?interno della/e camera/e di aspirazione, il fluido di lavoro non partecipa a processi di combustione: si tratta, tendenzialmente, di una macchina a combustione esterna.
La finalit? dell?invenzione ?, comunque, quella di valorizzare al massimo i fenomeni di compressione dinamica illustrati. Per cui, nelle successive rivendicazioni, si riportano delle configurazioni che sfruttano il fenomeno organizzato ?in serie?, con un riempimento dopo l?altro ed incremento progressivo della pressione di picco raggiunta.
ESPOSIZIONE DELL?INVENZIONE
I caratteri essenziali e gli elementi minimi che compongono la macchina a fluido sono riportati nel testo delle rivendicazioni indipendenti 1 e 2.
La rivendicazioni numero 1 e numero 2, da considerarsi entrambe rivendicazioni indipendenti, sono strettamente connesse, prospettando soluzioni alternative per valorizzare una medesima opportunit? offerta dalla tecnica, rappresentata dagli effetti vantaggiosi della compressione dinamica. Precisamente, la rivendicazione 1 presenta una macchina a fluido a combustione interna; la rivendicazione 2 presenta una macchina a fluido a combustione esterna. Entrambe le rivendicazioni sono basate sul medesimo concetto di ottenere una maggior pressione di picco in camera di aspirazione 2 a mezzo di un sistema di aspirazione accordato, e perci? connotato da fenomeni d?onda di tipo risonante. In effetti, la rivendicazione 1 propone, in sostanza, un ciclo Humphrey ovvero PDE (Pulse Detonation Engine) nel quale la camera di combustione ? alimentata con aspirazione risonante e con effetti d?onda e inerziali. La rivendicazione 2 si distingue dalla 1 perch? ?perch? il fluido di lavoro pu? scambiare energia termica in camera di aspirazione (2) esclusivamente con l?ambiente esterno, a mezzo di conduzione, convezione o irraggiamento?.
Si trascrivono perci?, di seguito le rivendicazioni indipendenti 1 e 2:
1) Macchina a fluido, comprendente almeno:
- un ambiente o un serbatoio (1), alimentato periodicamente o continuativamente, contenente il fluido di lavoro;
- una camera di aspirazione (2), connessa a detto ambiente o serbatoio (1), nella quale l?afflusso e l?efflusso del fluido ? regolato da valvole (3) o altro sistema di regolazione di flusso; in detta camera (2) essendo indotta ciclicamente una depressione rispetto all?ambiente o serbatoio (1); - un sistema di aspirazione (4), comprendente un condotto modellato ed accordato con il sistema di valvole ovvero di regolazione di flusso (3) della camera di aspirazione (2), e con l?andamento della pressione in detta camera di aspirazione (2), e adatto a generare effetti inerziali ed effetti d?onda, inducendo fenomeni di compressione dinamica;
- un sistema di scarico (6), connesso alla camera di aspirazione (2) tramite valvole (5) o altro sistema di regolazione di flusso, a mezzo del quale defluisce il fluido di lavoro; essendo detto sistema di scarico (6) anche adatto a generare una ciclica variazione di pressione in detta camera di aspirazione(2);
detta macchina a fluido si caratterizza perch? il processo di aspirazione (2) (4) del fluido di lavoro nella camera di aspirazione (2) avviene spontaneamente per differenza di pressione, ed ? cronologicamente separato da fasi o processi in cui, in detta camera di aspirazione (2), viene compiuto un lavoro di pompaggio.
2) Macchina a fluido, comprendente almeno:
- un ambiente o un serbatoio (1), alimentato periodicamente o continuativamente, contenente il fluido di lavoro;
- una camera di aspirazione (2), connessa a detto ambiente o serbatoio (1), nella quale l?afflusso e l?efflusso del fluido ? regolato da valvole (3) o altro sistema di regolazione di flusso; in detta camera (2) essendo indotta ciclicamente una depressione rispetto all?ambiente o serbatoio (1); - un sistema di aspirazione (4), comprendente un condotto modellato ed accordato con il sistema di valvole ovvero di regolazione di flusso (3) della camera di aspirazione (2), e con l?andamento della pressione in detta camera di aspirazione (2), e adatto a generare effetti inerziali ed effetti d?onda, inducendo fenomeni di compressione dinamica;
- un sistema di scarico (6), connesso alla camera di aspirazione (2) tramite valvole (5) o altro sistema di regolazione di flusso, a mezzo del quale defluisce il fluido di lavoro; essendo detto sistema di scarico (6) anche adatto a generare una ciclica variazione di pressione in detta camera di aspirazione(2);
detta macchina a fluido si caratterizza perch? il fluido di lavoro pu? scambiare energia termica in camera di aspirazione (2) esclusivamente con l?ambiente esterno, a mezzo di conduzione, convezione o irraggiamento?.
Il cuore del sistema ?, quindi, costituito dalla camera di aspirazione (2), connessa ad un primo serbatoio (1) col sistema di aspirazione accordato (4) e munita di impianto di scarico (6), che permette lo svuotamento della camera (2). Dopo la fase di scarico, la camera di aspirazione (2) si trova in depressione rispetto al serbatoio (1) e, quindi, all?apertura delle valvole (3) potr? aspirare fluido spontaneamente, profittando anche degli effetti inerziali e degli effetti d?onda, al fine di incrementare il livello di compressione.
Compressori, scambiatori di calore ed espansori sono dispositivi che completano la macchina, per permettere il compimento del ciclo termico. Il compressore alimenta il serbatoio 1 , uno scambiatore di calore pu? fornire o sottrarre energia al fluido in uscita dal compressore, ed un espansore pu? estrarre energia meccanica dal flusso in uscita dal sistema di scarico 6 , al pari di quanto avviene, ad esempio, in un motore provvisto del turbo. Uno dei tratti caratterizzanti del sistema (Rivendicazione 2), come gi? anticipato, ? la mancanza di combustione interna; il fluido di lavoro infatti conserva sostanzialmente la propria originaria composizione chimica; la trasmissione del calore avviene a mezzo di conduzione, convezione e/o irraggiamento.
Le rivendicazioni dipendenti da 3 a 11 individuano ulteriori caratteristiche dell?invenzione.
Perci?, non avendo tendenzialmente una combustione interna, la macchina a fluido pu? funzionare a ciclo chiuso, con pressione di esercizio fissata (Riv. 3). Pu? essere utilizzata anche al solo scopo di comprimere un fluido e stoccarlo (Riv.8), espungendo dal sistema la fase di compressione. La camera di aspirazione 2 pu? essere spazzata, anche parzialmente, da un pistone 9 o altro organo mobile capace di scambiare lavoro col fluido e, quindi, capace di estrarre energia meccanica (Riv.6). Ulteriormente, possono prevedersi due o pi? serbatoi 12 13 dai quali aspirare fluido, caratterizzati per il fatto di trovarsi a differenti livelli di pressione, per cui la camera aspira da un primo serbatoio, con raggiungimento di un primo livello di pressione di picco; la detta camera aspira successivamente dal secondo serbatoio, caratterizzato da una pressione maggiore di quella raggiunta in camera dopo la prima aspirazione, determinandosi cos? un secondo picco all?esito del secondo processo di riempimento della camera di aspirazione. Si moltiplicano pertanto gli effetti vantaggiosi dei fenomeni dinamici e si incrementa la pressione finale di picco della camera di aspirazione (il tutto come previsto nella Rivendicazione numero 7). Ulteriormente, la macchina a fluido pu? elaborare una sostanza che si trova allo stato di vapore, utilizzando un generatore di vapore per ottenere il fluido che occorre ad alimentare i serbatoi 1 ovvero 12, 13 (come previsto nella Rivendicazione sub 9). Il vapore pu? essere generato durante la compressione, valorizzando l?energia termica prodotta nella detta fase termodinamica, che pu? perci? avvenire in condizioni tendenzialmente isoterme (Rivendicazione n.10). Infine, la macchina a fluido pu? essere progettata come multicamera (pluricilindrica), prevedendosi una connessione in serie o in parallelo. Con la connessione in serie, ciascuna camera compie il processo di aspirazione a partire dal fluido avente il livello di pressione raggiunto dalla camera precedente, in maniera sequenziale. Cos?, una prima camera porta in fluido in pressione in apposito serbatoio, quest?ultimo costituendo il serbatoio di aspirazione per la seconda camera, e cos? di seguito (Rivendicazione numero 11). Con la connessione in parallelo, invece, i processi di riempimento di ciascuna camera prescindono e restano distinti da quelli delle altre camere, avendosi esclusivamente una somma dei lavori meccanici o delle quantit? di energia frigorifera prodotta. Cos? come avviene, ad esempio, in un comune motore a combustione interna multicilindrico, dove il lavoro prodotto in ciascun cilindro si somma a quello ottenuto negli altri.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
In Fig. 1 ? rappresentato lo schema di base del Ciclo di Humphrey. In Fig. 2 viene raffigurato il sistema di aspirazione risonante, interposto tra il PLENUM e la camera di aspirazione, che permette di ottenere una maggiore pressione di picco grazie ai fenomeni inerziali e d?onda. In Fig.3 ? visibile la macchina a fluido nella configurazione di cui alla rivendicazione numero 5, caratterizzata dalla presenza di un pistone nella camera di aspirazione, che permette il compimento del ciclo e l?estrazione di lavoro. In Fig.4 viene descritto il moto del pistone nella configurazione gi? schematizzata in Fig. 3. Precisamente, in Fig.4a ? visibile il pistone fermo con valvola di aspirazione aperta e aspirazione dinamica attiva. In Fig.4b le valvole sono chiuse ed il pistone scorre verso il PMI facendo espandere il fluido ed estraendo lavoro meccanico. In Fig.4c ? visibile la fase di scarico, a valvola aperta, e con il pistone che pompa il fluido verso l?esterno. Nelle figure 4a, 4b, 4c si nota come il pistone spazza parzialmente la camera di aspirazione. Coesistono nello stesso cilindro la camera di aspirazione tipica del ciclo Humphrey e lo spazio di lavoro tipico dei motori a combustione interna, che viene spazzato periodicamente dallo stantuffo. Infine, in Fig.5 ? visibile la macchina a fluido, nella configurazione gi? descritta alla rivendicazione 5 e in Fig. 4, 4a,4b, 4c, contemplante il doppio serbatoio di aspirazione, che permette l?aspirazione sequenziale nella stessa camera e l?incremento della pressione di picco.
MODO DI ATTUARE L?INVENZIONE
Un valido modo di attuare l?invenzione ? descritto in Fig. 3. Il serbatoio alimentato con il fluido di lavoro 11 ? connesso alla camera di aspirazione 8 . Il fluido di lavoro pu? provenire da un compressore ovvero da un evaporatore (cfr. Rivendicazione n. 9). La camera di aspirazione 8 ? munita di valvole di aspirazione e valvole di scarico. All?apertura della valvola di aspirazione, il fluido riempie la camera 8. Grazie ai fenomeni risonanti determinati dal condotto di aspirazione 10 , opportunamente modellato ed accordato col regime della macchina, la pressione di picco nella camera 8 raggiunge un valore superiore al valore di pressione presente nel serbatoio 11. Chiusa la valvola di aspirazione, il pistone 9 si muove verso il PMI, espandendo il fluido e ricavando lavoro meccanico. Quindi, si apre la valvola di scarico ed il pistone 9 pompa parte del fluido verso l?esterno, risalendo verso il PMS. Il volume spazzato dal pistone 9 ? inferiore al volume della camera di aspirazione 8 . Il volume non spazzato ha la funzione simile alla camera di combustione nel ciclo di Humphrey e nei cicli PDE. Si chiude quindi la valvola di scarico e ricomincia il ciclo. La valvola di aspirazione rimane aperta in corrispondenza del PMS, quando ? minima la corsa del pistone 9 e la variazione di volume della camera 8 (esemplificativamente, con angolo di manovella -30/+30, avendo lo 0 in corrispondenza del PMS). Le valvole possono essere azionate da albero a camme o altro sistema ?camless?, pneumatico, elettronico o ibrido.
Nel processo di alimentazione del serbatoio 1, 11 , sulla massa di fluido ivi contenuta viene compiuto un lavoro, in termodinamica noto come lavoro di pulsione. Invece, quando la camera di aspirazione 2, 8 viene riempita, la massa di fluido compie non soltanto un lavoro di pulsione, ma un vero e proprio lavoro di compressione, atteso che la pressione di picco raggiunta in camera di aspirazione 2, 8 ? maggiore di quella presente nel serbatoio 1, 11 . Il lavoro di compressione ? maggiore del lavoro di pulsione. Il bilancio energetico della massa di fluido ? perci? negativo e comporta un calo dell?energia interna e della temperatura, che deve essere quindi reintegrata per poter attuare il processo con parametri stazionari. La stabilizzazione della temperatura, infatti, permette di mantenere invariati tutti i parametri dell?equazione di stato (PV=nRT) che governa lo stato termodinamico del fluido nel serbatoio 1 . Ne consegue che il detto serbatoio (1) costituisce uno degli elementi dove si ha somministrazione di energia termica.
In alternativa al sistema descritto in Fig. 3, la camera di aspirazione pu? essere del tutto priva di organi mobili, allo stesso modo di quanto avviene in un classico ciclo di Humphrey. In questo caso, all?apertura della valvola di scarico si ha un efflusso spontaneo che aziona una turbina (cfr. Fig.2)
Un modo pi? articolato di attuare l?invenzione ? presentato in Fig.5. Il progetto prevede ? in questo caso ? due serbatoi distinti 12, 13, caratterizzati da due diversi livelli di pressione. In Fig.5 i serbatoi 12, 13 sono alimentati da due distinti compressori 20, 21 , essendo comunque possibile la diversa soluzione di un unico compressore con uno spillamento a pressione intermedia che alimenta il serbatoio 12 mentre il serbatoio 13 ? alimentato dalla pressione finale dell?unico compressore. La camera di aspirazione 18 ? soggetta ad un primo processo di riempimento, con l?apertura della prima valvola di aspirazione 16 e raggiunge un primo livello di pressione di picco, grazie alla presenza del primo sistema di aspirazione 14. Successivamente la prima valvola di aspirazione 16 si chiude e si apre la seconda valvola di aspirazione 17 che connette la camera 18 , tramite il secondo sistema di aspirazione 15, al secondo serbatoio 13 la cui pressione interna ? maggiore della pressione di picco raggiunta in camera 18 dopo il primo processo di aspirazione. Viene quindi raggiunto un valore di pressione finale di picco maggiore del livello di pressione che caratterizza il secondo serbatoio 13 . Durante i processi di aspirazione, il pistone 22 si trova in prossimit? del PMS. Chiuse entrambe le valvole di aspirazione 16, 17 il pistone 22 scorre verso il PMI estraendo lavoro meccanico grazie all?espansione del fluido. Successivamente, si apre la valvola di scarico 19 ed il fluido viene pompato verso l?esterno. Dopo la chiusura della valvola di scarico, il ciclo si ripete.
La rivendicazione numero 8 presenta un apparato per la compressione e lo stoccaggio di fluidi. In sostanza, manca la fase di espansione, sostituita da una fase di compressione e pompaggio del fluido verso un serbatoio esterno. Il pistone 9 o il diverso organo mobile che spazza la camera 8 non estrae lavoro meccanico: dopo il riempimento della camera, detto pistone 9 comprime e/o pompa parte del fluido verso l?esterno; successivamente, con entrambe le valvole chiuse, il pistone si porta al PMI lasciando riespandere la parte del fluido non espulsa; quindi, ricomincia il processo di aspirazione dinamica ed il ciclo di compressione/pompaggio. Il fluido compresso sar? eventualmente trasportato in altro luogo e utilizzato in un momento successivo.
La rivendicazione 10 propone una soluzione interessante per rendere efficiente la compressione. Viene iniettata nel compressore una sostanza liquida che vaporizza durante la compressione, rendendo isotermo il processo e valorizzando il calore prodotto, anche dagli attriti, per l?evaporazione del fluido. Il fluido evaporato partecipa al successivo processo termodinamico di espansione, contribuendo alla produzione di lavoro meccanico.
Per compiere un ciclo inverso ? frigorifero ? ? anche fondamentale l?estrazione di calore dal ciclo. Il punto di estrazione pu? essere trovato nel compressore che alimenta il serbatoio 1 , in esso (compressione isoterma) oppure a monte o a valle dello stesso. L?estrazione di calore prima e l?estrazione di lavoro successivamente riducono l?entalpia e quindi la temperatura del fluido di lavoro elaborato.
La macchina a fluido comprendente un apparato di compressione dinamica si rivela essere estremamente versatile, efficiente e di agevole costruzione. Essa ha numerosi campi di impiego, tipici di tutti i motori a combustione esterna, e risulta particolarmente adatta alla conversione di energia a partire da sorgenti termiche a bassa entalpia. Molto vantaggioso ? l?impiego nel campo delle macchine frigorifere, essendo la macchina adatta ad elaborare l?aria estratta dalla cella frigo, per poi reintrodurla ivi, dopo averla raffreddata. Ci? consente di non utilizzare ammoniaca o altri fluidi refrigeranti.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI
    Dell?invenzione avente titolo ?Macchina a fluido con sistema di aspirazione risonante? 1) Macchina a fluido, comprendente almeno:
    - un ambiente o un serbatoio (1), alimentato periodicamente o continuativamente, contenente il fluido di lavoro;
    - una camera di aspirazione (2), connessa a detto ambiente o serbatoio (1), nella quale l?afflusso e l?efflusso del fluido ? regolato da valvole (3) o altro sistema di regolazione di flusso; in detta camera (2) essendo indotta ciclicamente una depressione rispetto all?ambiente o serbatoio (1); - un sistema di aspirazione (4), comprendente un condotto modellato ed accordato con il sistema di valvole ovvero di regolazione di flusso (3) della camera di aspirazione (2), e con l?andamento della pressione in detta camera di aspirazione (2), e adatto a generare effetti inerziali ed effetti d?onda, inducendo fenomeni di compressione dinamica;
    - un sistema di scarico (6), connesso alla camera di aspirazione (2) tramite valvole (5) o altro sistema di regolazione di flusso, a mezzo del quale defluisce il fluido di lavoro; essendo detto sistema di scarico (6) anche adatto a generare una ciclica variazione di pressione in detta camera di aspirazione(2);
    detta macchina a fluido si caratterizza perch? il processo di aspirazione (2) (4) del fluido di lavoro nella camera di aspirazione (2) avviene spontaneamente per differenza di pressione, ed ? cronologicamente separato da fasi o processi in cui, in detta camera di aspirazione (2), viene compiuto un lavoro di pompaggio.
  2. 2) Macchina a fluido, comprendente almeno:
    - un ambiente o un serbatoio (1), alimentato periodicamente o continuativamente, contenente il fluido di lavoro;
    - una camera di aspirazione (2), connessa a detto ambiente o serbatoio (1), nella quale l?afflusso e l?efflusso del fluido ? regolato da valvole (3) o altro sistema di regolazione di flusso; in detta camera (2) essendo indotta ciclicamente una depressione rispetto all?ambiente o serbatoio (1); - un sistema di aspirazione (4), comprendente un condotto modellato ed accordato con il sistema di valvole ovvero di regolazione di flusso (3) della camera di aspirazione (2), e con l?andamento della pressione in detta camera di aspirazione (2), e adatto a generare effetti inerziali ed effetti d?onda, inducendo fenomeni di compressione dinamica;
    - un sistema di scarico (6), connesso alla camera di aspirazione (2) tramite valvole (5) o altro sistema di regolazione di flusso, a mezzo del quale defluisce il fluido di lavoro; essendo detto sistema di scarico (6) anche adatto a generare una ciclica variazione di pressione in detta camera di aspirazione(2);
    detta macchina a fluido si caratterizza perch? il fluido di lavoro pu? scambiare energia termica in camera di aspirazione (2) esclusivamente con l?ambiente esterno, a mezzo di conduzione, convezione o irraggiamento;
  3. 3) Macchina a fluido, come da rivendicazione sub 2, caratterizzantesi perch? il fluido di lavoro pu? scambiare energia termica esclusivamente per conduzione, convezione e irraggiamento durante l?intero ciclo termico compiuto; ed essendo ulteriormente caratterizzata per il fatto di compiere un ciclo termico chiuso; detto ciclo chiuso essendo caratterizzato per la scelta del fluido di lavoro e delle pressioni di esercizio.
  4. 4) Macchina a fluido come da rivendicazioni precedenti sub 1 e 2, 3 caratterizzata per il fatto che al fluido di lavoro pu? essere somministrato o anche sottratto calore durante il ciclo termico; la sottrazione di calore essendo anche funzionale alla realizzazione di un ciclo termico inverso, con effetto frigorifero, ovvero essendo anche funzionale alla realizzazione di una pompa di calore.
  5. 5) Macchina a fluido come da rivendicazioni precedenti sub 1, 2 e 3, 4 caratterizzata per il fatto che a valle del sistema di scarico (6) ? posto un dispositivo espansore (7), esemplificativamente una turbina.
  6. 6) Macchina a fluido come da rivendicazioni precedenti sub 1, 2, 3, 4, 5 caratterizzata per il fatto che l?intero volume o una parte del volume della camera di aspirazione (8) ? spazzato da un organo mobile (9), esemplificativamente un pistone, adatto a scambiare lavoro con il fluido.
  7. 7) Macchina a fluido come da rivendicazioni precedenti sub 1, 2, 3, 4, 5, 6 caratterizzata per il fatto di comprendere due o pi? ambienti o serbatoi (10, 11), alimentati periodicamente o continuativamente e trovantisi a differenti livelli di pressione; detta macchina comprendendo sistemi di aspirazione distinti (12, 13) per ciascun ambiente o serbatoio (10, 11) ed accordati con il sistema di regolazione di flusso ( 14, 15) della camera di aspirazione (16), e con l?andamento della pressione in detta camera di aspirazione (16); detta macchina caratterizzantesi ulteriormente perch? il processo di aspirazione della camera avviene in maniera sequenziale, in primo luogo dal primo ambiente o serbatoio (10), successivamente dal secondo ambiente o serbatoio (11), e quindi, eventualmente, dal terzo ambiente o serbatoio e cos? di seguito.
  8. 8) Macchina a fluido come da rivendicazioni precedenti sub 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 caratterizzata per il fatto che pu? essere utilizzata anche per la sola compressione di sostanze fluide, destinate allo stoccaggio ed all?uso in un tempo successivo.
  9. 9) Macchina a fluido come da rivendicazioni precedenti sub 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7, 8 caratterizzata per il fatto che il fluido che alimenta il serbatoio (1) ovvero i serbatoi (12, 13) si trova, interamente o in parte, allo stato di vapore.
  10. 10) Macchina a fluido come da rivendicazioni precedente sub 9, caratterizzata per il fatto che la generazione di vapore avviene durante un processo di compressione meccanica del fluido di lavoro, anche mediante iniezione di liquido all?interno del dispositivo compressore.
  11. 11) Macchina a fluido come da rivendicazioni precedenti sub 8, 9, 10 caratterizzata per la presenza di due o pi? camere di aspirazione connesse in serie; detta macchina essendo ulteriormente caratterizzata da un processo di riempimento sequenziale, grazie al posizionamento in serie delle camere di aspirazione, in modo che ciascuna camera compia il processo di riempimento a partire dal livello di pressione raggiunto dalla camera precedente.
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