IT202100009824A1 - Metodo per fabbricare un materiale ottico e composizione utilizzata in detto metodo. - Google Patents

Metodo per fabbricare un materiale ottico e composizione utilizzata in detto metodo. Download PDF

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IT202100009824A1
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Andrea Vecchione
Roberto Forestieri
Francesco Mariani
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Mitsui Chemicals Inc
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Description

METODO PER FABBRICARE UN MATERIALE OTTICO E
COMPOSIZIONE UTILIZZATA IN DETTO METODO
Campo dell'invenzione
La presente invenzione si riferisce a un metodo per fabbricare un materiale ottico e una composizione utilizzata per lo stesso.
Fondamento dell?invenzione
I materiali polimerici, come le plastiche, sono stati sviluppati come alternative e sostituzioni del vetro inorganico a base di silice in applicazioni quali lenti ottiche, fibre ottiche, finestre e componenti trasparenti per il settore automobilistico, nautico e dell'aviazione, cos? come elementi trasparenti per dispositivi elettronici. Questi materiali polimerici, anche noti come vetri organici, possono apportare vantaggi rispetto al vetro, includendo l?infrangibilit?, un peso inferiore per una determinata applicazione, facilit? di stampaggio e facilit? di colorazione. Esempi rappresentativi di tali materiali polimerici includono polimeri allilici come i polimeri ottenuti dalla polimerizzazione di monomeri di dietilen glicole bisallil carbonato. I polimeri di poli(allil carbonato), ad esempio, sono particolarmente idonei per produrre vetri organici o pellicole di rivestimento trasparenti, in particolare lenti oftalmiche, oppure elementi di dispositivi ottici.
La luce che raggiunge ed entra nell?occhio umano viene divisa in luce visibile, comprendente lunghezze d?onda da circa 380 a 780 nm, e luce non visibile, che include la luce nell?intervallo ultravioletto (luce UV-A e UV-B da circa 280 a 380 nm) e nell?intervallo infrarosso (luce nel vicino IR da circa 780 a 1400 nm). ? noto che la luce UV ? dannosa per l?occhio umano. In particolare, pu? accelerare l?invecchiamento oculare che pu? determinare una cataratta precoce o altri disturbi, quali la fotocheratite. La luce blu, anche nota come luce visibile ad alta energia (high-energy visible, HEV), corrisponde alla luce visibile nell?intervallo blu-violetto tra 380 nm e 500 nm. Bench? la luce HEV sia una luce a energia inferiore rispetto alla radiazione UV-A, penetra comunque in profondit? nell?occhio, causando danni alla retina quali degenerazione maculare.
Di conseguenza, in molte applicazioni ? desiderato che i vetri organici, quali le lenti per occhiali e le lenti per occhiali da sole, presentino propriet? di blocco della luce UV e HEV, nello specifico i vetri organici devono assorbire la luce nell?intervallo delle lunghezze d?onda UV e HEV di 280 nm ? 500 nm.
Per produrre vetri organici aventi propriet? di assorbimento della luce UV e HEV, ? possibile incorporare composti che assorbono la luce in grado di assorbire la radiazione UV e HEV (qui di seguito assorbitori di UV e assorbitori di HEV, rispettivamente) nella formulazione liquida utilizzata per fabbricare il vetro organico, vale a dire la composizione polimerizzabile prima della polimerizzazione. L?incorporazione degli assorbitori di UV e HEV nelle quantit? necessarie per schermare la luce UV e HEV, tuttavia, determina un ingiallimento indesiderato del vetro organico, la cui intensit? aumenta all?aumentare delle quantit? di assorbitore di UV.
L?ingiallimento rappresenta un problema serio nella fabbricazione di vetri organici di colore neutro, vale a dire incolori, poich? rende antiestetico l?aspetto del vetro. Inoltre, l?ingiallimento incide anche sulla percezione del colore da parte dell?osservatore ed infine riduce la trasmittanza della luce del vetro.
Al fine di risolvere il problema di cui sopra e produrre materiali ottici di colore neutro trasparenti, nello stato della tecnica ? noto sbiancare il materiale polimerico incorporando agenti coloranti nella composizione polimerizzabile. Gli agenti coloranti comprendono generalmente almeno un composto colorante (vale a dire un colorante organico o pigmento) avente un colore blu, come un composto avente un picco di assorbimento principale all?interno dell?intervallo 570 ? 600 nm, che interagisce con la radiazione luminosa incidente per compensare il colore giallo conferito dai composti assorbitori di UV. Questo effetto sbiancante fa in modo che il colore del materiale ottico sia percepito come neutro dall?occhio umano.
I pigmenti sono agenti coloranti sostanzialmente insolubili nella composizione polimerizzabile che possono essere utilizzati in modo efficace in qualit? di agenti sbiancanti per ridurre l?ingiallimento di un materiale ottico. Inoltre, presentano il vantaggio di resistere all?azione ossidativa degli iniziatori di polimerizzazione radicalici. Le particelle dei pigmenti, tuttavia, presentano la tendenza ad aggregarsi nella composizione polimerizzabile formando colloidi, che possono interferire con la radiazione luminosa incidente (cosiddetto effetto di Tyndall), producendo un aumento indesiderato del valore di opacit? del materiale polimerizzato.
Rispetto ai pigmenti, i coloranti organici presentano il vantaggio di correggere l?ingiallimento senza aumentare in modo significativo l?opacit? del materiale ottico. In effetti, poich? i coloranti sono solubili e facilmente dispersibili nella composizione polimerizzabile, minimizzano la diffusione della luce incidente all?interno dei prodotti polimerizzati, mantenendo pertanto bassa l?opacit?. Tuttavia, ? noto che i coloranti organici vengono decomposti durante la reazione di polimerizzazione in presenza di determinati iniziatori di polimerizzazione radicalici, quali composti di alchil perossido (ad esempio isopropil perossidicarbonato (IPP) e isopropil-sec-butil perossidicarbonato) e composti di aroil perossido (ad esempio dibenzoil perossido), che sono iniziatori comunemente utilizzati per la polimerizzazione di monomeri allilici. La degradazione dei coloranti durante la fase di indurimento riduce la loro efficacia in qualit? di agenti sbiancanti del materiale ottico, determinando caratteristiche ottiche imprevedibili e peculiarit? di colore neutro non riproducibili del prodotto polimerizzato.
Una classe importante di coloranti utilizzata nella fabbricazione dei vetri organici ? costituita dai coloranti azaporfirinici, in particolare dai coloranti tetraazaporfirinici (TAP). I coloranti TAP presentano un picco di assorbimento principale all?interno dell?intervallo da 565 nm a 605 nm. Tali propriet? di assorbimento della luce rendono i coloranti TAP particolarmente adatti anche come additivo per conferire propriet? antiriflesso ai vetri organici poich? schermano selettivamente i raggi con lunghezze d?onda abbaglianti.
I coloranti TAP vengono principalmente utilizzati in qualit? di additivi antiriflesso sotto forma di rivestimenti che vengono applicati sulla superficie di un materiale ottico polimerizzato. In qualit? di additivi che vengono incorporati nella massa della composizione polimerizzabile del materiale ottico, di fatto presentano un?applicazione limitata (ad esempio nelle lenti in poliuretano) poich? la loro efficacia risente notevolmente delle condizioni di polimerizzazione. In particolare, la funzione di blocco della luce dei coloranti TAP ? notevolmente influenzata da determinati iniziatori perossidici. US 8,415,413 B2, ad esempio, descrive l?utilizzo di iniziatori radicalici blandi diversi dai perossidicarbonati per garantire che le propriet? di assorbimento di un colorante azaporfirinico resistano al procedimento di polimerizzazione. Tra i perossidi alternativi proposti, vengono descritti perossiesteri e perchetali aventi una temperatura di emivita di 10 ore da 90 ? a 110 ?C. Gli esempi comparativi 1 e 3 di US 8,415,413 B2 mostrano che quando un colorante TAP viene utilizzato in presenza di un iniziatore di perossidicarbonato quale diisopropil perossidicarbonato o di(2-etilesil) perossidicarbonato, il prodotto polimerizzato comprendente dietilen glicole bisallil carbonato come materiale di base della lente presenta una scarsa capacit? di assorbimento della luce all?interno dell?intervallo 565 nm ? 605 nm in ragione della decomposizione del colorante TAP.
La polimerizzazione in presenza di iniziatori di polimerizzazione radicalici blandi come suggerito in US 8,415,413 B2, tuttavia, richiede temperature di indurimento pi? elevate al fine di generare in modo adeguato radicali liberi in grado di indurire completamente la composizione polimerizzabile. L?indurimento a temperature pi? elevate, a sua volta, produce materiali polimerizzati che sono fragili e soggetti a rompersi o a essere danneggiati durante la fase di rimozione dallo stampo del prodotto indurito. Inoltre, in presenza di iniziatori perossidici blandi sono necessari cicli di indurimento pi? lunghi per raggiungere un livello di polimerizzazione soddisfacente delle lenti, riducendo pertanto la produttivit? del procedimento di fabbricazione.
Un modo alternativo per impedire la decomposizione degli additivi che assorbono la luce durante la polimerizzazione di monomeri allilici viene descritto in WO 2018029249 A1. Questa domanda descrive additivi che assorbono la luce che vengono incapsulati in nanoparticelle a base polimerica che proteggono l?additivo dalla degradazione causata dagli iniziatori di polimerizzazione perossidici. L?incapsulazione dell?additivo che assorbe la luce, tuttavia, ? un?operazione costosa e che richiede tempo. Inoltre, gli additivi che assorbono la luce incapsulati possono incidere negativamente sull?opacit? del materiale polimerizzato a seconda della dimensione delle nanoparticelle e della loro possibile tendenza ad aggregarsi nella composizione polimerizzabile.
Sommario dell'invenzione
In considerazione dello stato della tecnica descritto in precedenza, i richiedenti hanno affrontato il problema di superare o almeno migliorare alcuni degli svantaggi esposti in precedenza. In particolare, uno scopo della presente invenzione consiste nel fornire un metodo e una composizione per produrre un materiale ottico comprendente un polimero allilico, in particolare idoneo per l?utilizzo in qualit? di lente oftalmica, che sia trasparente, incolore (vale a dire di colore neutro), presenti un?opacit? minima e possieda una funzione di blocco della luce UV e/o HEV. Queste propriet? ottiche devono essere ottenute senza incidere, quanto pi? possibile, su altre propriet? favorevoli dei materiali plastici, quali durezza, resistenza agli urti e resistenza all?abrasione.
Un altro problema tecnico con cui la richiedente deve confrontarsi consiste nel fornire un metodo e una composizione per produrre un materiale ottico avente propriet? antiriflesso che vengano conferite mediante agenti coloranti, quali coloranti azaporfirinici, che vengono addizionati nella massa di una composizione polimerizzabile contenente forti iniziatori di polimerizzazione radicalici perossidici.
La presente invenzione si basa sull?osservazione sorprendente secondo cui la perdita delle funzioni di blocco della luce dei coloranti tetraazaporfirinici che si verifica al momento della polimerizzazione di una composizione polimerizzabile a base allilica in presenza di forti iniziatori perossidici, quali composti di perossicarbonato estere, pu? essere recuperata, almeno in parte, se il prodotto polimerizzato viene mantenuto a una temperatura moderata (ad esempio tra 20 ?C e 140 ?C) per un lasso di tempo sufficiente.
In base a questa risultanza, un colorante TAP pu? essere utilizzato in modo efficace in qualit? di agente sbiancante in composizioni polimerizzabili a base allilica in presenza di un forte iniziatore perossidico per correggere l?ingiallimento causato dagli assorbitori di UV e HEV semplicemente trattando termicamente l?elemento stampato polimerizzato dopo la fase di indurimento finch? il colorante TAP non recupera la sua funzione di assorbimento della luce, almeno in parte. Il recupero della funzione di assorbimento della luce pu? essere monitorato, ad esempio, determinando il valore dell?indice di ingiallimento o il valore della trasmittanza in corrispondenza della lunghezza d?onda caratterizzante (cut-off (valore di taglio) della luce) del colorante TAP sul materiale ottico prima e dopo il trattamento termico post-indurimento.
L?utilizzo di coloranti TAP in combinazione con iniziatori perossidici fortemente ossidanti consente di ottenere materiali ottici trasparenti aventi una funzione di blocco di UV e/o HEV e livelli bassi di opacit?. Il materiale ottico pu? anche essere ottenuto in una forma di colore sostanzialmente neutro. Queste propriet? ottiche vengono ottenute senza ricorrere all?utilizzo di iniziatori di polimerizzazione blandi oppure a un?incapsulazione degli additivi come insegnato nello stato della tecnica, ovviando pertanto ai relativi svantaggi. In aggiunta, poich? vengono utilizzati iniziatori perossidici fortemente ossidanti, le propriet? meccaniche del materiale ottico, come la durezza, la resistenza agli urti e la resistenza all?abrasione, sono eccellenti.
Inoltre, poich? il comportamento summenzionato dei coloranti TAP al momento del riscaldamento ? stato osservato per i coloranti TAP aventi composizioni chimiche diverse, i coloranti TAP aventi composizioni chimiche e caratteristiche di assorbimento della luce diverse possono essere utilizzati in qualit? di agente sbiancante a seconda della necessit?.
In aggiunta, quando incorporati nella composizione polimerizzabile a tassi di concentrazione relativamente elevati (ad esempio da 3 a 300 ppm), i coloranti TAP consentono di produrre materiali ottici aventi propriet? antiriflesso senza applicare rivestimenti superficiali.
Senza voler essere vincolati ad alcuna teoria, le evidenze sperimentali raccolte dagli inventori sembrano indicare che la perdita della funzione di blocco della luce osservata nello stato della tecnica ? effettivamente dovuta a una disattivazione temporanea del colorante TAP causata dalla sua interazione con derivati di iniziatori perossidici quali specie radicaliche derivanti dalla degradazione termica degli iniziatori perossidici anzich? da una degradazione strutturale irreversibile della molecola di colorante. L?interazione di disattivazione pu? essere invertita in modo facile e definitivo mediante un trattamento termico dell?elemento stampato polimerizzato ottenuto dopo la fase di indurimento, che rimuove il derivato perossidico che interagisce con le molecole di colorante.
Di conseguenza, secondo un primo aspetto, la presente invenzione si riferisce a un metodo per fabbricare un materiale ottico comprendente le fasi seguenti:
i) miscelare:
A. almeno un componente polimerizzabile comprendente almeno un composto diallilico,
B. almeno un agente di assorbimento della luce UV e/o HEV,
C. almeno un colorante tetraazaporfirinico,
D. almeno un estere di perossidicarbonato in qualit? di iniziatore di polimerizzazione radicalico, per ottenere una composizione polimerizzabile; ii) colare la composizione polimerizzabile in almeno uno stampo;
iii) indurire la composizione polimerizzabile per ottenere un elemento stampato polimerizzato solido;
iv) trattare termicamente l?elemento stampato polimerizzato solido a una temperatura all?interno dell?intervallo da 50 ?C a 150 ?C per ottenere il materiale ottico.
Secondo un secondo aspetto, la presente invenzione si riferisce a una composizione liquida polimerizzabile per la fabbricazione di un materiale ottico comprendente:
A. almeno un componente polimerizzabile comprendente almeno un composto diallilico,
B. almeno un agente di assorbimento della luce UV e/o HEV,
C. almeno un colorante tetraazaporfirinico,
D. almeno un estere di perossidicarbonato in qualit? di iniziatore di polimerizzazione radicalico,
in cui il colorante tetraazaporfirinico presenta la formula T1 seguente
in cui:
- da X<1 >a X<4 >rappresentano ciascuno individualmente un gruppo alchile saturo terziario avente 6 atomi di carbonio o meno;
- da Y<1 >a Y<4 >rappresentano ciascuno individualmente un atomo di idrogeno, un gruppo arile sostituito o non sostituito avente da 6 a 20 atomi di carbonio, un gruppo arilossi sostituito o non sostituito oppure un gruppo aloarile sostituito o non sostituito avente da 6 a 20 atomi di carbonio;
- M rappresenta un atomo di metallo divalente, un atomo di metallo trivalente avente un sostituente, un atomo di metallo tetravalente avente due sostituenti o un atomo di ossi-metallo; e
in cui il colorante tetraazaporfirinico ? presente in una quantit? di 300 ppm al massimo.
Ulteriori caratteristiche della presente invenzione vengono illustrate nelle rivendicazioni dipendenti allegate alla presente descrizione.
Le composizioni della presente invenzione possono comprendere i, consistere essenzialmente dei o consistere dei componenti essenziali, cos? come degli ingredienti facoltativi descritti nella presente. Come utilizzato nella presente, ?consistente sostanzialmente di? significa che la composizione o il componente pu? includere ingredienti aggiuntivi, ma soltanto se gli ingredienti aggiuntivi non alterano in modo significativo le caratteristiche basilari e nuove delle composizioni o dei metodi rivendicati.
Come utilizzati nella presente, gli articoli ?un?, ?un??, ?una/uno? e ?il/lo/la/l?? devono essere letti per includere uno(a) o almeno uno(a) e il singolare include anche il plurale, a meno che non sia ovvio che si intende altrimenti. Questo viene fatto solo per comodit? e per dare un senso generale della descrizione.
Diversamente dagli esempi operativi, o dove altrimenti indicato, tutti i numeri che esprimono quantit? di ingredienti, condizioni di reazione, e cos? via, utilizzati nella descrizione e nelle rivendicazioni devono essere intesi come modificati in tutti i casi dal termine ?circa?.
Le espressioni ?taglio UV? e ?taglio HEV? come utilizzate nella presente rappresentano la lunghezza d?onda pi? elevata, rispettivamente, nella regione UV e nella regione HEV, per cui la trasmittanza della luce di un materiale ottico ? inferiore all?1% come misurato secondo l?ASTM D 1003.
Le espressioni ?cut-off della luce? come utilizzate nella presente rappresentano il valore della trasmittanza, in corrispondenza di una determinata lunghezza d?onda WL, misurato su un articolo stampato sotto forma di una lastra piatta avente uno spessore di 2 mm, se non specificato diversamente, ed espresso come percentuale secondo la formula seguente:
Cut-off della luce(WL)% = 100(%) ? Trasmittanza (%) in corrispondenza della lunghezza d?onda WL.
Descrizione dettagliata dell?invenzione
La prima fase del metodo della presente invenzione fornisce la preparazione di una composizione liquida polimerizzabile comprendente un composto diallilico in qualit? di componente polimerizzabile, almeno un agente di assorbimento della luce UV e/o HEV, almeno un colorante tetraazaporfirinico e almeno un iniziatore di polimerizzazione radicalico.
Componente polimerizzabile (A)
Il componente polimerizzabile pu? essere selezionato tra un?ampia variet? di composti diallilici, che possono includere monomeri, oligomeri e/o prepolimeri, aventi almeno due gruppi allilici in qualit? di gruppi funzionali polimerizzabili.
Il componente polimerizzabile pu? comprendere, ad esempio, composti contenenti due o pi? gruppi etilenicamente insaturi, come diallil esteri, diallil carbonato, diallil ftalato, allil (met)acrilato, vinil met(acrilato).
In una forma di realizzazione, il componente polimerizzabile viene selezionato tra: dietilen glicole bis(allil carbonato), etilen glicole bis(allil carbonato), oligomeri di dietilen glicole bis(allil carbonato), oligomeri di etilen glicole bis(allil carbonato), bisfenolo A bis(allil carbonato), diallilftalati quali diallil ftalato, diallil isoftalato, diallil tereftalato, diallil ortoftalato e miscele relative.
In una forma di realizzazione, il componente polimerizzabile (A) pu? essere rappresentato come un composto includente due o pi? gruppi allilossicarbonile secondo la formula seguente (1)
in cui, nella formula, n ? un numero intero da 2 a 6, R1 indica un atomo di idrogeno o un gruppo metile, una pluralit? di R1 presenti possono essere gli stessi oppure diversi, X ? un gruppo a organico da divalente a esavalente derivato da un poliolo alifatico lineare o ramificato avente da 3 a 12 atomi di carbonio che pu? avere un atomo di ossigeno, un gruppo b organico da divalente a esavalente derivato da un poliolo aliciclico avente da 5 a 16 atomi di carbonio che pu? avere un atomo di ossigeno, o un gruppo c organico da divalente a esavalente derivato da un composto aromatico avente da 6 a 12 atomi di carbonio, e il gruppo organico a o il gruppo organico b forma un gruppo allil carbonato mediante un legame a un gruppo allilossicarbonile mediante un atomo di ossigeno derivato da un gruppo idrossile.
Questi polioli includono solitamente da 2 a 6 gruppi idrossile nella molecola, ed ? possibile che questi polioli includano da 2 a 4 gruppi idrossile nella molecola, il che ? preferibile.
Esempi del poliolo alifatico a1 includono dietilen glicole, dipropilen glicole, trietilen glicole, tetraetilen glicole, 1,3-propandiolo, 1,4-butandiolo, 1,5-pentandiolo, 1,6-esandiolo, neopentil glicole, 3-metil-1,5-pentandiolo, 2-metil-2-etil-1,3-propandiolo, 2,2-dietil-1,3-propandiolo, 2,2,4-trimetil-1,3-pentandiolo, glicerolo, trimetilolpropano, tris(idrossietil) isocianurato, pentaeritritolo, dipentaeritritolo e simili.
Esempi del poliolo aliciclico b1 includono 1,4-dimetilolcicloesano, 4,8-bis(idrossimetil)-[5.2.1.0<2,6>] triciclodecano e simili.
Esempi del composto aromatico c1 includono benzene, toluene, xilene, naftalene e simili.
Esempi specifici del composto includente due o pi? gruppi allilossicarbonile includono un composto polimerizzabile di allil carbonato (A1), un composto polimerizzabile di allil estere (A2) e un composto polimerizzabile (A3) includente almeno uno tra un gruppo allil carbonato e un gruppo allil estere.
? possibile che il composto (A) includente due o pi? gruppi allilossicarbonile includa un oligomero relativo. Un composto includente due o pi? gruppi allilossicarbonile ? un prodotto liquido a temperatura ambiente, la viscosit? misurata a 25 ?C ? da 10 a 1000 cSt, ed ? possibile modificare il contenuto oligomerico in un ampio intervallo, ad esempio dallo 0 ad approssimativamente l?80% in peso.
Composto polimerizzabile di allil carbonato (A1) Il composto polimerizzabile di allil carbonato (A1) pu? essere rappresentato mediante la Formula (2)
in cui, nella Formula (2), X rappresenta un gruppo da divalente a esavalente derivato da un poliolo alifatico lineare o ramificato avente da 3 a 12 atomi di carbonio oppure un gruppo da divalente a esavalente derivato da un poliolo aliciclico avente da 5 a 16 atomi di carbonio, e n rappresenta un numero intero da 2 a 6.
Il composto polimerizzabile di allil carbonato (A1) della Formula (II) pu? includere un oligomero relativo. L?oligomero ? un poli(allil carbonato) in cui due o pi? molecole di un poliolo sono legate mediante un gruppo carbonato prodotto mediante una reazione di transesterificazione di allil carbonato prodotto nella fase di produzione e un poliolo.
Il composto polimerizzabile di allil carbonato ? un composto di poli(allil carbonato) di un poliolo alifatico lineare o ramificato avente da 3 a 12 atomi di carbonio. Un composto di poli(allil carbonato) di un poliolo aliciclico avente da 5 a 16 atomi di carbonio nella molecola ? anch?esso idoneo a questo scopo. Questi polioli hanno solitamente da 2 a 6 gruppi idrossile nella molecola ed ? possibile che questi polioli abbiano da 2 a 4 gruppi idrossile nella molecola, il che ? preferibile. ? anche possibile utilizzare un composto di poli(allil carbonato) misto, ovvero un composto che viene derivato da almeno due tipi di polioli e che pu? essere ottenuto mediante miscelazione meccanica dei rispettivi composti di poli(allil carbonato) di poliolo, oppure un composto ottenuto direttamente mediante una reazione chimica a partire da una miscela di polioli e diallil carbonato.
Infine, ? possibile che tutti questi composti di poli(allil carbonato) siano sotto forma di monomeri o miscele di monomeri e oligomeri. In generale, il composto polimerizzabile di allil carbonato ? un prodotto liquido a temperatura ambiente, la viscosit? misurata a 25 ?C ? da 10 a 1000 cSt, ed ? possibile modificare il contenuto oligomerico in un ampio intervallo, ad esempio dallo 0 ad approssimativamente l?80% in peso.
Esempi specifici dei polioli che formano X nella Formula generale (2) includono dietilen glicole, dipropilen glicole, trietilen glicole, tetraetilen glicole, 1,3-propandiolo, 1,4-butandiolo, 1,5-pentandiolo, 1,6-esandiolo, neopentil glicole, 3-metil-1,5-pentandiolo, 2-metil-2-etil-1,3-propandiolo, 2,2-dietil-1,3-propandiolo, 2,2,4-trimetil-1,3-pentandiolo, 1,4-dimetilolcicloesano, 4,8-bis(idrossimetil)-[5.2.1.0<2,6>] triciclodecano, glicerolo, trimetilolpropano, tris(idrossietil) isocianurato, pentaeritritolo, diglicerolo, ditrimetilolpropano, dipentaeritritolo e simili.
Di conseguenza, esempi dei composti di allil carbonato includono almeno un tipo selezionato tra composti di bis(allil carbonato) di almeno un tipo di diolo selezionato tra dietilen glicole, dipropilen glicole, trietilen glicole, tetraetilen glicole, 1,3-propandiolo, 1,4-butandiolo, 1,5-pentandiolo, 1,6-esandiolo, neopentil glicole, 3-metil-1,5-pentandiolo, 2-metil-2-etil-1,3-propandiolo, 2,2-dietil-1,3-propandiolo, 2,2,4-trimetil-1,3-pentandiolo, 1,4-dimetilolcicloesano e 4,8-bis(idrossimetil)-[5.2.1.0<2,6>] triciclodecano; composti di tris (allil carbonato) di almeno un tipo di triolo selezionato tra glicerolo, trimetilolpropano e tris(idrossietil) isocianurato; composti di tetra(allil carbonato) di almeno un tipo di tetraolo selezionato tra pentaeritritolo, diglicerolo e ditrimetilol propano; composti di dipentaeritritol esa (allil carbonato); e un composto di poli(allil carbonato) misto di almeno due tipi di composti selezionati tra i dioli, i trioli, i tetraoli e i dipentaeritritoli.
Il ?bis(allil carbonato) di una miscela di almeno due tipi di dioli? viene, ad esempio, ottenuto come una miscela dei componenti monomerici e componenti oligomerici seguenti in un caso in cui i dioli sono dietilen glicole e neopentil glicole:
componente monomerico:
(1) dietilen glicole bis(allil carbonato);
(2) neopentil glicole bis(allil carbonato);
componente oligomerico:
(3) oligomero includente soltanto idrocarburi (ed eteri) derivati da dietilen glicole (un composto avente una struttura in cui due gruppi idrossile di un composto in cui il dietilen glicole viene oligomerizzato in modo lineare mediante un legame carbonato vengono sostituiti con gruppi allil carbonato);
(4) oligomero includente soltanto idrocarburi derivati da neopentil glicole (un composto avente una struttura in cui due gruppi idrossile di un composto in cui il neopentil glicole viene oligomerizzato in modo lineare mediante un legame carbonato vengono sostituiti con gruppi allil carbonato);
(5) oligomero complesso includente sia idrocarburi (ed eteri) derivati da dietilen glicole sia un idrocarburo derivato da neopentilglicole nella stessa molecola (un composto avente una struttura in cui due gruppi idrossile di un composto in cui dietilen glicole e neopentil glicole vengono oligomerizzati in modo lineare in una sequenza arbitraria nella stessa molecola mediante un legame carbonato vengono sostituiti con gruppi allil carbonato).
I seguenti sono esempi preferibili del composto polimerizzabile di allil carbonato (A1) idoneo per gli scopi della presente invenzione:
(i) Miscela con dietilen glicole bis(allil carbonato) e oligomeri relativi, in cui il dietilen glicole bis (allil carbonato) pu? essere definito mediante la Formula (I)
In aggiunta, ? possibile definire un oligomero di dietilen glicole bis(allil carbonato) mediante la Formula (II)
in cui, nella formula (II), n ? uguale a o maggiore di 1 e uguale a o inferiore a 10.
? possibile produrre il composto (I) facendo reagire dietilen glicole bis (cloroformiato) con alcol allilico come descritto, ad esempio, in ?Encyclopedia of Chemical Technology?, Kirk-Othmer, terza edizione, volume 2, pagine 111-112. ? possibile produrre facilmente miscele di dietilen glicole-bis(allil carbonato) (Formula (I)) e un oligomero (Formula (II)) relativo mediante una sostituzione esterica tra diallil carbonato e dietilen glicole in presenza di un catalizzatore basico, ad esempio come descritto in EP 35304. Queste miscele includono solitamente fino ad approssimativamente l?80% in peso di oligomeri;
(ii) Miscela di composto di bis(allil carbonato) di una miscela di dietilen glicole e neopentil glicole con oligomeri relativi.
Questo composto di bis (allil carbonato) ? lo stesso del composto di bis (allil carbonato) del punto (i) di cui sopra, tranne per il fatto che il dietilen glicole viene sostituito con una miscela di dietilen glicole e neopentil glicole;
(iii) Miscela di composto di poli(allil carbonato) di una miscela di dietilen glicole e tris (idrossietil) isocianurato con oligomeri relativi.
? possibile ottenere il composto di poli(allil carbonato) mediante una sostituzione esterica di un diallil carbonato di una miscela di dietilen glicole e tris(idrossietil) isocianurato, ad esempio, come descritto in US 4,812,545.
(iv) Miscela di composto di poli(allil carbonato) di una miscela di dietilen glicole e trimetilolpropano con oligomeri relativi.
Questo composto di poli(allil carbonato) ? lo stesso del composto di poli(allil carbonato) del punto (iii) di cui sopra, tranne per il fatto che il tris(idrossietil) isocianurato viene sostituito con trimetilol propano.
(v) Miscela di composto di poli(allil carbonato) di una miscela di dietilen glicole e pentaeritritolo con oligomeri relativi.
Questo composto di poli(allil carbonato) ? lo stesso del composto di poli(allil carbonato) del punto (iii) di cui sopra, tranne per il fatto che il tris(idrossietil) isocianurato viene sostituito con pentaeritritolo.
(vi) Miscela di composto di poli(allil carbonato) di una miscela di dietilen glicole, neopentil glicole e pentaeritritolo con oligomeri relativi.
Questo composto di poli(allil carbonato) ? lo stesso del composto di poli(allil carbonato) del punto (v) di cui sopra, tranne per il fatto che il dietilen glicole viene sostituito con due tipi di dioli di dietilen glicole e neopentil glicole.
(vii) Miscela di poli(allil carbonato) includente una miscela di composto di poli(allil carbonato) di una miscela di dietilen glicole, neopentil glicole e pentaeritritolo con oligomeri relativi e una miscela di composto di dietilen glicole bis(allil carbonato) con oligomeri relativi.
Composto polimerizzabile di allil estere (A2), composto polimerizzabile (A3)
Esempi del composto polimerizzabile di allil estere (A2) includono diallil ftalato rappresentato dalla Formula generale (3) e oligomeri relativi, e composti di allil estere rappresentati dalla Formula generale (4) e oligomeri relativi ottenuti mediante una reazione di transesterificazione di una miscela di diallil ftalato e un poliolo. Esempi del composto polimerizzabile (A3) includono un composto polimerizzabile rappresentato dalla Formula generale (5) includendo almeno uno tra un gruppo allil estere e un gruppo allil carbonato e oligomeri relativi.
Il composto polimerizzabile rappresentato dalla Formula generale (5) include una miscela di un composto di allil estere, un composto di allil carbonato e composti aventi un gruppo allil estere e un gruppo allil carbonato, ottenuti mediante una reazione di transesterificazione di una miscela di dialchil ftalato, alcol allilico, diallil carbonato e un poliolo.
Nella presente forma di realizzazione, i composti delle Formule generali da (3) a (5) includono regioisomeri.
Il diallil ftalato rappresentato dalla Formula generale (3) ? almeno un tipo selezionato tra diallil isoftalato, diallil tereftalato e diallil ortoftalato.
Nella Formula (4), X rappresenta un gruppo divalente derivato da un diolo alifatico lineare o ramificato avente da 2 a 8 atomi di carbonio oppure un gruppo da trivalente a esavalente derivato da un poliolo alifatico lineare o ramificato avente da 3 a 10 atomi di carbonio e avente da 3 a 6 gruppi idrossile, e n ? un numero intero da 2 a 6.
Nella Formula (5), X rappresenta un gruppo divalente derivato da un diolo alifatico lineare o ramificato avente da 2 a 8 atomi di carbonio oppure un gruppo da trivalente a esavalente derivato da un poliolo alifatico lineare o ramificato avente da 3 a 10 atomi di carbonio e avente da 3 a 6 gruppi idrossile, m e n rappresentano numeri interi da 0 a 6 e la somma di m e n ? un numero intero da 2 a 6.
Esempi specifici del poliolo (diolo alifatico, poliolo alifatico) che forma X nella Formula (4) e nella Formula (5) includono dioli di etilen glicole, dietilen glicole, dipropilen glicole, trietilen glicole, tetraetilen glicole, 1,2-propandiolo, 1,3-propandiolo, 1,4-butandiolo, 1,5-pentandiolo, 1,6-esandiolo, neopentil glicole, 3-metil-1,5-pentandiolo, 2-metil-2-etil-1,3-propandiolo, 2,2-dietil-1,3-propandiolo, 2,2,4-trimetil-1,3-pentandiolo e 1,4-dimetilolcicloesano; trioli di glicerolo e trimetilolpropano; e polioli di tris(idrossietil) isocianurato, pentaeritritolo, diglicerolo, ditrimetilol propano e dipentaeritritolo.
? possibile che i composti della Formula (4) e della Formula (5) includano oligomeri relativi. L?oligomero nella Formula (4) viene prodotto mediante una reazione di transesterificazione di un composto di allil estere prodotto in una fase di produzione e un poliolo. L?oligomero nella Formula (5) viene prodotto mediante una reazione di transesterificazione del composto di allil estere o del composto di allil carbonato prodotto nella fase di produzione e del poliolo.
Di conseguenza, il composto polimerizzabile di allil estere (A2) oppure il composto polimerizzabile (A3) include almeno un tipo selezionato, ad esempio, tra un composto di diallil ftalato selezionato tra diallil isoftalato, diallil tereftalato e diallil ortoftalato; composti di diallil estere e oligomeri relativi ottenuti mediante una reazione di transesterificazione tra il composto di diallil ftalato e una miscela di almeno un tipo di diolo selezionato tra etilen glicole, dietilen glicole, dipropilen glicole, trietilen glicole, tetraetilen glicole, 1,2-propandiolo, 1,3-propandiolo, 1,4-butandiolo, 1,5-pentandiolo, 1,6-esandiolo, neopentil glicole, 3-metil-1,5-pentandiolo, 2-metil-2-etil-1,3-propandiolo, 2,2-dietil-1,3-propandiolo, 2,2,4-trimetil-1,3-pentandiolo, 1,4-dimetilolcicloesano e simili; un composto di poliallil estere e un oligomero relativo ottenuti mediante una reazione di transesterificazione tra il diallil ftalato e una miscela di almeno un tipo di poliolo selezionato tra trioli di glicerolo e trimetilolpropano, tris(idrossietil) isocianurato, pentaeritritolo, diglicerolo, ditrimetilol propano, dipentaeritritolo e simili; e un composto di allil estere, un composto di allil carbonato, un composto avente un gruppo allil carbonato e un gruppo allil estere e oligomeri relativi, ottenuti mediante una reazione di transesterificazione di una miscela di almeno un tipo di dialchil ftalato avente da 1 a 3 atomi di carbonio selezionato tra dimetil isoftalato, dimetil tereftalato, dimetil ortoftalato, dietil isoftalato, dietil tereftalato, dietil ortoftalato, dipropil isoftalato, dipropil tereftalato e dipropil ortoftalato, un alcol allilico, diallil carbonato e il diolo o poliolo descritto in precedenza.
Pi? nello specifico, il composto polimerizzabile di allil estere (A2) o il composto polimerizzabile (A3) include preferibilmente almeno un tipo selezionato tra (i) una miscela di diallil tereftalato e un composto di dietilen glicole bis (allil carbonato) al 30% in peso rispetto al diallil tereftalato e un oligomero relativo; (ii) un composto di allil estere ottenuto mediante una reazione di transesterificazione di una miscela di diallil tereftalato e propilen glicole; (iii) una miscela del composto di allil estere di (ii) e un composto di dietilen glicole bis(allil carbonato) al 20% in peso rispetto al composto di allil estere e un oligomero relativo; (iv) una miscela di un composto di allil estere, un composto di allil carbonato e un composto avente un gruppo allil estere e un gruppo allil carbonato, ottenuti mediante una reazione di transesterificazione di una miscela di dimetil tereftalato, alcol allilico, diallil carbonato e dietilen glicole, e (v) una miscela della miscela ottenuta in (iv) e un composto di dietilen glicole bis (allil carbonato) al 10% in peso rispetto alla miscela e un oligomero relativo.
I seguenti sono esempi preferibili del composto polimerizzabile di allil estere (A2) o del composto polimerizzabile (A3) idonei agli scopi della presente invenzione: una miscela di un composto di allil estere, un composto di allil carbonato e un composto avente un gruppo allil estere e un gruppo allil carbonato, ottenuti mediante una reazione di transesterificazione di una miscela di dimetil tereftalato, alcol allilico, diallil carbonato e dietilen glicole.
? possibile che il composto polimerizzabile di allil estere (A2) o il composto polimerizzabile (A3) descritti in precedenza siano definiti mediante le Formule da (III) a (V), il diallil tereftalato della Formula (III) sia il componente principale relativo e ciascuno includa un oligomero ottenuto mediante una reazione di transesterificazione con un poliolo.
Secondo la presente invenzione, ? possibile selezionare il composto (A) includente due o pi? gruppi allilossicarbonile in qualit? di una miscela del composto polimerizzabile di allil estere (A2) e/o del composto polimerizzabile (A3) e oligomeri relativi con il composto polimerizzabile di allil carbonato (A1) e un oligomero relativo.
Comonomeri polimerizzabili
La composizione polimerizzabile pu? anche comprendere un secondo monomero od oligomero che ? in grado di polimerizzare con il monomero od oligomero allilico descritti in precedenza. Esempi di un secondo monomero idoneo includono: composti vinilici aromatici quali stirene, ?-metilstirene, viniltoluene, clorostirene, clorometilstirene e divinilbenzene; alchil mono(met)acrilati come metil (met)acrilato, n-butil (met)acrilato, n-esil (met)acrilato, cicloesil (met)acrilato, 2-etilesil (met)acrilato, metossidietilen glicole (met)acrilato, metossipolietilen glicole (met)acrilato, 3-cloro-2-idrossipropil (met)acrilato, stearil (met)acrilato, lauril (met)acrilato, fenil (met)acrilato, glicidil (met)acrilato e benzil (met)acrilato, 2-idrossietil (met)acrilato, 2-idrossipropil (met)acrilato, 3-idrossipropil (met)acrilato, 3-fenossi-2-idrossipropil (met)acrilato e 4-idrossibutil (met)acrilato; di(met)acrilati come etilen glicole di(met)acrilato, dietilen glicole di(met)acrilato, trietilen glicole di(met)acrilato, polietilen glicole di(met)acrilato, 1,3-butilen glicole di(met)acrilato, 1,6-esandiol di(met)acrilato, neopentil glicole di(met)acrilato, polipropilen glicole di(met)acrilato, 2-idrossi-1,3-di(met)acrilossipropano, 2,2-bis[4-((met)acrilossietossi)fenil]propano, 2,2-bis[4-((met)acrilossidietossi)fenil]propano e 2,2-bis[4-((met)-acrilossipolietossi)fenil]propano; tri(met)acrilati come trimetilolpropano tri(met)acrilato e tetrametilolmetano tri(met)acrilato; tetra(met)acrilati come tetrametilolmetano tetra(met)acrilato. Questi monomeri possono essere utilizzati singolarmente oppure in combinazione di due o pi?. Nella descrizione di cui sopra, ?(met)acrilato? indica ?metacrilato? o ?acrilato?, e ?(met)acrilossi? indica ?metacrilossi? o ?acrilossi?.
La quantit? del secondo monomero od oligomero nella composizione polimerizzabile secondo la presente invenzione pu? essere dall?1% all?80% in peso, in particolare dall?1 al 50% in peso, pi? in particolare dal 2% al 20% in peso, ancora pi? in particolare dal 3% al 10% in peso, in base al peso totale della composizione polimerizzabile.
Agente di assorbimento della luce UV e HEV (B) L?agente di assorbimento della luce UV e/o HEV comprende uno o pi? composti in grado di assorbire le lunghezze d?onda UV, nello specifico al di sotto di 380 nm (assorbitore di UV) e/o lunghezze d?onda HEV, nello specifico all?interno dell?intervallo da 380 nm a 500 nm (assorbitore di HEV).
In una forma di realizzazione, l?agente di assorbimento della luce UV e/o HEV comprende almeno un composto assorbitore di UV. Preferibilmente, il composto assorbitore di UV ? in grado di conferire un taglio UV al materiale ottico. Preferibilmente, l?assorbitore di UV viene scelto in modo tale che il materiale ottico ottenuto dalla composizione polimerizzabile presenti un taglio UV di almeno 380 nm.
In una forma di realizzazione, l'agente di assorbimento della luce UV e/o HEV comprende almeno un assorbitore di HEV, vale a dire comprende almeno un composto in grado di assorbire la luce visibile nell?intervallo blu-violetto tra 380 nm e 500 nm. Questo assorbimento pu? essere specifico, con un assorbitore selettivo avente un picco di assorbimento nell?intervallo tra 380 nm e 500 nm. Questo assorbimento pu? anche essere aspecifico, ma collegato all?effetto di una banda di assorbimento ampia di un assorbitore di UV. In altri termini, in determinati casi un singolo composto di assorbimento della luce pu? essere utilizzato per fornire sia un taglio UV sia un taglio HEV.
In un?altra forma di realizzazione, l?agente di assorbimento della luce UV e/o HEV comprende una miscela di almeno un assorbitore di UV e almeno un assorbitore di HEV.
Come assorbitori di UV e assorbitori di HEV ? possibile utilizzare qualsiasi composto tra quelli convenzionalmente impiegati nello stato della tecnica per la preparazione di vetri organici aventi propriet? di assorbimento della luce UV e HEV.
In una forma di realizzazione, l?agente di assorbimento della luce UV e/o HEV comprende almeno un composto selezionato tra: benzotriazolo, benzofenone, triazina, ossalanilide e miscele relative.
In un?altra forma di realizzazione, l?agente di assorbimento della luce UV e/o HEV comprende uno o pi? composti rappresentati dalla formula seguente (i):
in cui R1 indica un atomo di idrogeno, o un gruppo alchile lineare o ramificato avente da 1 a 20 atomi di carbonio, una pluralit? di R1 presenti possono essere gli stessi oppure diversi;
m ? un numero intero da 1 a 5, preferibilmente un numero intero da 1 a 3, n ? un numero intero da 1 a 5, preferibilmente un numero intero da 1 a 3, e la somma di m e n ? un numero intero da 2 a 10, preferibilmente un numero intero da 3 a 6.
Nella formula (i), R1 ? preferibilmente un gruppo alchile lineare o ramificato avente da 1 a 20 atomi di carbonio come un atomo di idrogeno, un gruppo metile, un gruppo etile, un gruppo propile, un gruppo isopropile, un gruppo butile, un gruppo isobutile, un gruppo secbutile, un gruppo terz-butile, un gruppo pentile, un gruppo esile, un gruppo eptile, un gruppo ottile, un gruppo 2-etil esile, un gruppo nonile e un gruppo decile, e in modo particolarmente preferibile un atomo di idrogeno, un gruppo metile, un gruppo etile e un gruppo propile.
Esempi dell?agente di assorbimento di UV e/o HEV secondo la formula (i) includono: 2,2',4-triidrossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-metossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-etossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-n-propossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-isopropossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-nbutossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-tbutossibenzofenone, 2-idrossi-4,4'-dimetossibenzofenone, 2-idrossi-4,4'-dietossibenzofenone, 2-idrossi-4,4'-di-npropossibenzofenone, 2-idrossi-4,4'-diisopropossibenzofenone, 2-idrossi-4,4'-di-nbutossibenzofenone, 2-idrossi-4,4'-di-tbutossibenzofenone, 2-idrossi-4-metossi-4'-etossibenzofenone, 2-idrossi-4-metossi-4'-npropossibenzofenone, 2-idrossi-4-metossi-4'-isopropossibenzofenone, 2-idrossi-4-metossi-4'-nbutossibenzofenone, 2-idrossi-4-metossi-4'-tbutossibenzofenone, 2-idrossi-4-etossi-4'-metossibenzofenone, 2-idrossi-4-etossi-npropossibenzofenone, 2-idrossi-4-etossi-4'-isopropossibenzofenone, 2-idrossi-4-etossi-4'-nbutossibenzofenone, 2-idrossi-4-etossi-4'-tbutossibenzofenone, 2-idrossi-4-n-propossi-4'-metossibenzofenone, 2-idrossi-4-n-propossi-4'-etossibenzofenone, 2-idrossi-4-n-propossi-4'-isopropossibenzofenone, 2-idrossi-4-n-propossi-4'-nbutossibenzofenone, 2-idrossi-4-n-propossi-4'-tbutossibenzofenone, 2-idrossi-4-isopropossi-4'-metossibenzofenone, 2-idrossi-4-isopropossi-4'etossibenzofenone, 2-idrossi-4-isopropossi-4'-npropossibenzofenone, 2-idrossi-4-isopropossi-4'-nbutossibenzofenone, 2-idrossi-isopropossi-4'-tbutossibenzofenone, 2-idrossi-4-n-butossi-4'-metossibenzofenone, 2-idrossi-4-n-butossi-4'-etossibenzofenone, 2-idrossi-4-n-butossi-4'-npropossibenzofenone, 2-idrossi-4-n-butossi-4'-isopropossibenzofenone, 2-idrossi-4-n-butossi-4'-tbutossibenzofenone, 2-idrossi-4-t-butossi-4'-metossibenzofenone, 2-idrossi-4-t-butossi-4'-etossibenzofenone, 2-idrossi-4-t-butossi-4'-npropossibenzofenone, 2-idrossi-4-t-butossi-4'-isopropossibenzofenone, 2-idrossi-4-t-butossi-4'-nbutossibenzofenone, 2,2',4,4'-tetraidrossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4,4'-dimetossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4,4'-dietossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4,4'-di-n-propossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4,4'-diisopropossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4,4'-di-nbutossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4,4'-di-tbutossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-metossi-4'-dietossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-metossi-4'-npropossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-metossi-4'-isopropossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-metossi-4'-nbutossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-metossi-4'-tbutossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-etossi-4'-npropossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-etossi-4'-isopropossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-etossi-4'-nbutossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-etossi-4'-tbutossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-n-propossi-4'-isopropossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-n-propossi-4'-n-butossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-n-propossi-4'-tbutossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-isopropossi-4'-nbutossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-isopropossi-4'-tbutossibenzofenone, 2,2'-diidrossi-4-n-butossi-4'-tbutossibenzofenone, 2,2',4-trimetossibenzofenone, 2,2',4-trietossibenzofenone, 2,2',4-tri-npropossibenzofenone, 2,2',4-triisopropossibenzofenone, 2,2',5-trimetossibenzofenone, 2,2',5-trietossibenzofenone, 2,2',5-tri-n-propossibenzofenone, 2,2',5-triisopropossibenzofenone, 2,4,4'-trimetossibenzofenone, 2,4,4'-trietossibenzofenone, 2,4,4'-tri-n-propossibenzofenone, 2,4,4'-triisopropossibenzofenone, 3,4',5-trimetossibenzofenone, 3,4',5-trietossibenzofenone, 3,4',5-tri-n-propossibenzofenone, 3,4',5-triisopropossibenzofenone, 2,4-dimetossi-4'-idrossibenzofenone, 2,4-dietossi-4'-idrossibenzofenone, 2,4-di-n-propossi-4'-idrossibenzofenone, 2,4-diisopropossi-4'-idrossibenzofenone, 2,2',4,4'-tetrametossibenzofenone, 2,2',4,4'-tetraetossibenzofenone, 3,3'4,4'-tetrametossibenzofenone, 3,3',4,4'-tetraetossibenzofenone, 2,3,3',4'-tetrametossibenzofenone, 2,3,3',4'-tetraetossibenzofenone e simili. Tra questi sono particolarmente preferibili 2,2?-diidrossi-4-metossibenzofenone, 2,2?-diidrossi-4,4?-dimetossibenzofenone e 2,2?,4,4?-tetraidrossibenzofenone.
La quantit? totale di agente di assorbimento della luce UV e/o HEV nella composizione polimerizzabile ? preferibilmente nell?intervallo da una quantit? dello 0,05% al 5% in peso, preferibilmente dallo 0,5% al 3% in peso, rispetto al peso totale del componente polimerizzabile.
Colorante tetraazaporfirinico (C)
I coloranti tetraazaporfirinici (TAP) che possono essere utilizzati nella presente invenzione sono composti noti nella tecnica e comunemente utilizzati come coloranti organici per la produzione di vetro organico. Secondo un aspetto della presente invenzione, i coloranti TAP vengono utilizzati in qualit? di agenti sbiancanti, nello specifico per correggere l?ingiallimento causato dalla presenza degli assorbitori di UV e/o HEV in una composizione polimerizzabile in presenza di composti di perossidicarbonato estere in qualit? di iniziatori di polimerizzazione.
Secondo un altro aspetto della presente invenzione, i coloranti TAP vengono utilizzati per conferire propriet? antiriflesso al materiale ottico. Quando utilizzato in qualit? di additivo antiriflesso, non ? fondamentale che il colorante TAP produca un materiale ottico incolore, ad esempio se questo materiale deve essere successivamente colorato come nel caso delle lenti per occhiali da sole. In base alla risultanza della presente invenzione, i coloranti TAP possono essere vantaggiosamente utilizzati per ottenere un effetto antiriflesso distribuendoli uniformemente nella composizione polimerizzabile rispetto all?applicazione convenzionale sotto forma di un rivestimento nei trattamenti post-indurimento del materiale ottico.
In una forma di realizzazione, il colorante TAP presenta un picco di assorbimento principale tra 565 nm e 605 nm nello spettro di assorbimento dei raggi visibili. Il picco di assorbimento pu? essere un singolo picco non avente sostanzialmente alcun picco laterale, ma frequentemente vi sono casi in cui viene osservato un picco laterale che si sovrappone al picco principale.
In una forma di realizzazione, il colorante TAP pu? essere rappresentato dalla formula T1 seguente:
in cui:
- da X<1 >a X<4 >rappresentano ciascuno individualmente un gruppo alchile saturo terziario avente 6 atomi di carbonio o meno;
- da Y<1 >a Y<4 >rappresentano ciascuno individualmente un atomo di idrogeno, un gruppo arile sostituito o non sostituito avente da 6 a 20 atomi di carbonio, un gruppo arilossi sostituito o non sostituito oppure un gruppo aloarile sostituito o non sostituito avente da 6 a 20 atomi di carbonio,
- M rappresenta un atomo di metallo divalente, un atomo di metallo trivalente avente un sostituente, un atomo di metallo tetravalente avente due sostituenti o un atomo di ossi-metallo.
Nella presente descrizione, il colorante TAP rappresentato dalla formula generale (T1) rappresenta un composto o una miscela di composti costituiti da due o pi? isomeri posizionali. Nel descrivere la struttura di una tale miscela di una pluralit? di isomeri posizionali, in questa descrizione, per comodit?, viene utilizzata una formula strutturale rappresentata dalla formula generale (T1).
Esempi di gruppi idrocarburici saturi terziari aventi 6 atomi di carbonio o meno nella formula T1 di cui sopra includono: gruppo terz-butile, gruppo 1,1-dimetilpropile, gruppo 1,1-dimetile, gruppo butile, gruppo 1,1-dietiletile e un gruppo 1,1,2-trimetilpropile, preferibilmente un gruppo terz-butile.
I sostituenti del gruppo arile avente da 6 a 20 atomi di carbonio e del gruppo arilossi avente da 6 a 20 atomi di carbonio possono essere selezionati tra: un gruppo alchile avente da 1 a 6 atomi di carbonio, un gruppo alcossi avente da 1 a 4 atomi di carbonio o un gruppo trifluorometile.
Esempi di un gruppo arile sostituito o non sostituito avente da 6 a 20 atomi di carbonio includono: un gruppo fenile, o-tolile, p-tolile, etile, p-etilfenile, un gruppo m-isobutilfenile, un gruppo p-t-butilfenile, un gruppo o-metossifenile, un gruppo ptrifluorometilfenile, preferibilmente fenile.
Esempi di gruppi arilossi sostituiti o non sostituiti diversi da un atomo di idrogeno includono: un gruppo fenossi, un gruppo o-tolilossi, un gruppo ptolilossi, un gruppo p-etilfenilossi, un gruppo misobutilfenilossi e un gruppo p-t-butilfenilossi, un gruppo o-metossifenilossi, un gruppo ptrifluorometilfenilossi, un gruppo p-metossifenilossi, un gruppo p-etossifenilossi, un gruppo p-fenossifenossi, un gruppo m-clorofenilossi, un gruppo p-bromofenilossi, preferibilmente un gruppo fenossi.
Esempi di un gruppo aloarile avente da 6 a 20 atomi di carbonio includono: o-fluorofenile, p-fluorofenile, o-bromofenile, p-bromofenile, o-clorofenile, pclorofenile, preferibilmente o-fluorofenile e pfluorofenile.
Esempi di un atomo di alogeno includono: cloro, bromo e fluoro.
In una forma di realizzazione, nella formula T1 di cui sopra M viene selezionato tra: Cu, VO, Ni, Pd, Pt e Co.
In una forma di realizzazione, la formula T1 di cui sopra non include il colorante TAP in cui la totalit? di da Y1 a Y4 sono atomi di idrogeno.
In un?altra forma di realizzazione (T1a), nella formula T1 di cui sopra:
- M ? un metallo divalente selezionato tra Pd o Cu; - da X<1 >a X<4 >rappresentano ciascuno individualmente un gruppo terz-butile,
- da Y<1 >a Y<4 >rappresentano ciascuno individualmente un gruppo fenile sostituito con almeno un atomo di alogeno, preferibilmente un gruppo fluorofenile.
In un?altra forma di realizzazione (T1b), nella formula T1 di cui sopra:
- M ? un metallo divalente selezionato tra Cu o VO; - da X<1 >a X<4 >rappresentano ciascuno individualmente un gruppo terz-butile,
- da Y<1 >a Y<4 >rappresentano ciascuno individualmente un gruppo fenile o un gruppo fenilossi.
In una forma di realizzazione, la composizione polimerizzabile comprende soltanto un colorante TAP. In determinate forme di realizzazione, tuttavia, la composizione polimerizzabile include vantaggiosamente due o pi? coloranti TAP al fine di regolare in modo pi? preciso la tonalit? di colore nel prodotto finale.
La quantit? totale di colorante TAP nella composizione polimerizzabile ? al massimo 300 ppm, preferibilmente all?interno dell?intervallo da 0,01 ppm a 300 ppm, pi? preferibilmente da 0,5 ppm a 250 ppm (parti in peso rispetto al peso della composizione polimerizzabile).
In una forma di realizzazione, la quantit? totale di colorante TAP nella composizione polimerizzabile rientra nell?intervallo da 1,0 ppm a 50 ppm.
I coloranti TAP descritti in precedenza possono essere preparati secondo i metodi di sintesi noti all?esperto nella tecnica, ad esempio come descritto in JP2006321925A.
I coloranti TAP descritti in precedenza sono anche disponibili in commercio, ad esempio come i composti PD Series prodotti da , una societ? controllata da
Iniziatore di polimerizzazione radicalico (D) Secondo la presente invenzione, la composizione polimerizzabile include almeno un iniziatore di polimerizzazione radicalico per l?iniziazione termica. L?iniziatore radicalico ? un composto perossidico organico selezionato tra esteri di perossidicarbonato.
In una forma di realizzazione, gli esteri di perossidicarbonato sono quelli aventi la formula (F1) seguente
in cui R1 e R2, gli stessi oppure diversi, vengono selezionati tra: C1-C20 alchile, C1-C20 alchenile o C1-C20 cicloalchile.
Nella formula F1, R1 e R2 hanno preferibilmente da 2 a 16 atomi di carbonio, pi? preferibilmente da 3 a 7 atomi di carbonio.
Nella formula F1, R1 e R2 possono essere lineari o ramificati, ed eventualmente sostituiti (ad esempio con almeno un atomo di alogeno (ad esempio Cl o Br) o un gruppo NO2).
Esempi di gruppi R1 e R2 sono: metile, etile, npropile, isopropile, n-butile, sec-butile, isobutile ed esile.
Esempi di esteri di perossidicarbonato sono: di(2-etilesil) perossidicarbonato, cicloesil perossidicarbonato, di(cicloesil) perossidicarbonato, di(sec-butil) perossidicarbonato e diisopropil perossidicarbonato.
La quantit? dell?iniziatore di polimerizzazione radicalico nella composizione polimerizzabile varia a seconda delle condizioni di polimerizzazione, del tipo di iniziatore, della purezza dell?iniziatore, del diluente utilizzato e della composizione chimica del componente polimerizzabile e non ? generalmente limitata. In una forma di realizzazione, l?iniziatore di polimerizzazione radicalico viene utilizzato in una quantit? nell?intervallo dallo 0,1% al 5,0% in peso, preferibilmente dallo 0,5% al 3,5% in peso, rispetto al peso del componente polimerizzabile. ? anche possibile utilizzare una combinazione di due o pi? tipi di iniziatore di polimerizzazione radicalico.
Altri componenti
La composizione polimerizzabile pu? anche includere ulteriori composti additivi quali un agente di rilascio interno, un modificatore di resina (ad esempio un estensore di catena, un agente di reticolazione, uno stabilizzante alla luce), un antiossidante, un riempitivo, un miglioratore di adesione e simili.
In qualit? dell?agente di rilascio interno, ad esempio, ? possibile utilizzare un estere di fosfato acido o un olio siliconico non reattivo. Esempi di esteri di fosfato acidi includono monoesteri fosforici e diesteri fosforici ed ? possibile utilizzare i suddetti da soli oppure in una miscela di due o pi? tipi.
Esempi di modificatori di resina includono un composto olefinico includente un composto episolfurico, un composto alcolico, un composto amminico, un composto epossidico, un acido organico e un?anidride relativa, un composto di (met)acrilato e simili.
Preparazione dei materiali ottici
La composizione polimerizzabile per la produzione di un materiale ottico secondo la presente invenzione pu? essere preparata miscelando i seguenti come un lotto (fase i): (A) il componente polimerizzabile comprendente un composto diallilico, (B) l?agente di assorbimento della luce UV e/o HEV, (C) il colorante TAP e (D) l?iniziatore di polimerizzazione radicalico.
In una forma di realizzazione, uno o pi? dei componenti B, C e D possono essere utilizzati sotto forma di una composizione di mescola madre, vale a dire che vengono predispersi in un monomero polimerizzabile, come uno qualsiasi dei composti diallilici che possono essere utilizzati in qualit? di componente polimerizzabile descritti in precedenza, prima di essere incorporati nella composizione polimerizzabile. Preferibilmente, il monomero polimerizzabile della mescola madre ? lo stesso del componente polimerizzabile della composizione polimerizzabile.
La miscelazione dei componenti di cui sopra viene solitamente condotta a una temperatura di 25 ?C o inferiore. Dal punto di vista del tempo utile di impiego della composizione polimerizzabile, pu? essere preferibile ridurre ulteriormente la temperatura.
Secondo una forma di realizzazione preferita, la composizione pu? essere agitata fino all?omogeneit? e successivamente degassata a pressione ridotta e/o filtrata prima dell?indurimento.
La composizione polimerizzabile pu? essere colata (fase ii) in uno stampo di colatura e indurita (fase iii) mediante riscaldamento a una temperatura da temperatura ambiente a 90 ?C, preferibilmente da 25 ?C a 90 ?C, pi? preferibilmente da 30 a 85 ?C, nell?arco di un periodo di tempo da 2 a 48 ore. Secondo una forma di realizzazione preferita, il ciclo di indurimento termico pu? durare da 5 a 24 ore, pi? preferibilmente da 7 a 22 ore, ancora pi? preferibilmente da 15 a 20 ore. La fase di indurimento pu? essere condotta in un apparecchio convenzionale, come un forno a convezione.
La fase di indurimento viene ritenuta completata quando la composizione polimerizzabile liquida ? stata trasformata in un materiale ottico solido idoneo a essere rimosso dallo stampo. Preferibilmente, la fine della fase di indurimento pu? essere stabilita misurando la durezza Rockwell M del materiale ottico polimerizzato solido. Ad esempio, la fase di indurimento pu? essere considerata completata quando l?elemento stampato polimerizzato solido presenta una durezza Rockwell M, misurata secondo l'ASTM D-785 su una lente piana da 4 mm, che non varia in modo significativo dopo un trattamento di ricottura convenzionale, vale a dire dopo aver trattato termicamente il materiale ottico rimosso dallo stampo a 110 ?C per 1 ora; la durezza Rockwell M del materiale ottico ricotto non varia in modo significativo se il suo valore aumenta di 3 unit? al massimo rispetto al valore della durezza Rockwell M del materiale ottico rimosso dallo stampo prima del trattamento di ricottura.
Gli stampi possono essere stampi convenzionali, ad esempio costituiti da due pezzi di stampo e una guarnizione che formano una cavit? che definisce la forma e le dimensioni del materiale ottico finale. I pezzi di stampo possono essere costituiti da vetro, metallo o plastica.
In una forma di realizzazione, al termine dell?indurimento, l?elemento stampato polimerizzato cos? ottenuto viene estratto dallo stampo e in seguito trattato termicamente per consentire al colorante a base di TAP di recuperare almeno parte della sua attivit? di assorbimento della luce che viene persa durante l?indurimento.
In una forma di realizzazione, l?elemento stampato polimerizzato pu? essere pulito, ad esempio con acqua, etanolo o isopropanolo, prima di essere trattato termicamente secondo la fase iv della presente invenzione.
Il trattamento termico dell?elemento stampato polimerizzato (fase iv) viene eseguito a una temperatura all?interno dell?intervallo da 50 ?C a 150 ?C, preferibilmente all?interno dell?intervallo da 100 ?C a 140 ?C, ancora pi? preferibilmente all?interno dell?intervallo da 110 ?C a 130 ?C.
La durata del trattamento termico rientra generalmente all?interno dell?intervallo da 30 minuti a 15 ore, preferibilmente da 1 ora a 10 ore, pi? preferibilmente da 1 ora a 7 ore.
? stato osservato che la durata pi? appropriata del trattamento termico pu? dipendere dalla quantit? di colorante a base di TAP presente nel materiale ottico. Per concentrazioni da appena 1 ad al di sotto di 5 ppm, una durata da 3 a 10 ore pu? essere sufficiente per recuperare la maggior parte dell?attivit? del colorante TAP. Per concentrazioni all?interno dell?intervallo da 5 a 300 ppm, una durata da 30 minuti a 3 ore ? pi? raccomandabile.
Il trattamento termico pu? essere condotto ad esempio in un apparecchio convenzionale utilizzato nella fabbricazione di materiali ottici, come un forno a convezione.
La fase di trattamento termico secondo la presente invenzione pu? anche fungere da fase di ricottura, quando viene condotta sull?articolo rimosso dallo stampo. Il trattamento termico della fase iv, di fatto, consente di neutralizzare le specie radicaliche dell?iniziatore di polimerizzazione che possono ancora essere presenti nell?articolo stampato polimerizzato ed eliminare eventuali sollecitazioni di rimozione dallo stampo dagli articoli stampati polimerizzati.
In un?altra forma di realizzazione, il trattamento termico post-indurimento viene condotto quando l?elemento stampato polimerizzato si trova ancora nello stampo, ovvero senza estrarlo dallo stampo dopo la fase di indurimento. In questa forma di realizzazione, ad esempio, al termine della fase di indurimento, lo stampo pu? essere mantenuto all?interno dell?apparecchio di indurimento (ad esempio forno a convezione) e la temperatura di quest?ultimo pu? essere regolata alla temperatura di trattamento termico desiderata.
Il recupero dell?attivit? di assorbimento della luce pu? essere monitorato determinando il valore dell?indice di ingiallimento (Yellowness Index, YI) (misurato, ad esempio, secondo l?ASTM D-1925) oppure il valore della trasmittanza T% (vale a dire il cut-off della luce) in corrispondenza del picco di assorbimento principale del colorante TAP sull?elemento stampato polimerizzato prima e dopo il trattamento termico.
In alcuni casi, a seconda della lunghezza d?onda specifica del picco di assorbimento principale del colorante TAP, il materiale ottico ottenuto dopo il trattamento termico pu? richiedere una correzione aggiuntiva al fine di ottenere un aspetto dal colore pi? neutro. In tali casi, un colorante o pigmento aggiuntivo pu? essere incluso nella composizione polimerizzabile per cambiare il colore del materiale ottico affinch? abbia un aspetto il pi? neutro possibile.
In alcuni casi, ? stato osservato che il recupero dell?attivit? di assorbimento della luce dopo il trattamento termico dell?elemento stampato polimerizzato pu? essere influenzato dall'esposizione della composizione polimerizzabile a radiazioni artificiali e della luce solare prima di essere indurita.
In tali casi, al fine di ottenere risultati pi? riproducibili, la composizione polimerizzabile pu? essere vantaggiosamente mantenuta schermata dalle radiazioni luminose, sia artificiali sia della luce solare, dopo che il colorante TAP ? stato combinato con l?iniziatore di polimerizzazione radicalico e finch? non viene avviato l?indurimento.
In una forma di realizzazione, la composizione polimerizzabile viene mantenuta non esposta alla radiazione luminosa, ad esempio preparando la composizione polimerizzabile in contenitori costituiti da materiali scuri che non consentono o riducono sostanzialmente la trasmissione della radiazione luminosa nei contenitori. In alternativa, la schermatura ? ottenibile, ad esempio, coprendo le composizioni polimerizzabili negli stampi riempiti per mezzo di uno schermo fisico (ad esempio una lastra) costituito da un materiale che riduce o impedisce alla radiazione luminosa di penetrare nei contenitori.
La schermatura della composizione polimerizzabile dalla radiazione luminosa pu? essere eseguita dopo che la composizione polimerizzabile ? stata colata negli stampi, ad esempio ponendo sulla sommit? degli stampi un elemento di schermatura costituito da un materiale che impedisce la trasmissione della luce negli stampi.
In un?altra forma di realizzazione, ? possibile impedire che la composizione polimerizzabile sia esposta alla radiazione luminosa schermando selettivamente soltanto la radiazione luminosa all?interno di un determinato intervallo di lunghezze d?onda, ad esempio all?interno dell?intervallo da 565 nm a 605 nm, preferibilmente da 585 nm a 600 nm. Una radiazione all?interno di questo specifico intervallo di lunghezze d?onda, di fatto, sembra massimamente responsabile del recupero incompleto della capacit? di assorbimento della luce del colorante a base di TAP.
In una forma di realizzazione, questa schermatura selettiva della luce solare pu? essere eseguita per mezzo di uno schermo otticamente trasparente che consente la trasmissione della radiazione luminosa tranne per l?una o pi? lunghezze d?onda desiderate da schermare.
In una forma di realizzazione, lo schermo comprende almeno un colorante tetraazaporfirinico, pi? preferibilmente lo stesso colorante tetraazaporfirinico che ? presente nella composizione polimerizzabile da proteggere.
Lo schermo pu? essere interposto tra la sorgente di luce solare (luce solare naturale, lampada, ecc.) e il contenitore contenente la composizione polimerizzabile.
In un?altra forma di realizzazione, la composizione polimerizzabile pu? essere preparata in un ambiente che ? illuminato per mezzo di una sorgente di luce artificiale che non emette radiazioni all?interno dell?intervallo selezionato di lunghezze d?onda.
Per minimizzare l'effetto avverso dell?esposizione della composizione polimerizzabile alla radiazione luminosa prima di essere indurita, ? anche vantaggioso condurre la miscelazione della composizione polimerizzabile a una temperatura al di sotto di 10 ?C, preferibilmente all?interno dell?intervallo da 5 ?C a 9 ?C.
Il metodo della presente invenzione consente di preparare un materiale ottico che ? trasparente, nello specifico che presenta una trasmittanza della luce totale (T%) pari o superiore all?85%, e che presenta un taglio UV e/o un taglio HEV insieme a valori di opacit? bassi. A seconda della lunghezza d?onda di assorbimento caratteristica del colorante TAP, e pertanto del suo colore, il materiale ottico pu? anche essere di colore neutro.
Inoltre, poich? i coloranti TAP presentano caratteristiche di assorbimento della luce molto selettive, il materiale ottico possiede anche propriet? antiriflesso, in particolare quando il colorante TAP utilizzato presenta un picco di assorbimento principale entro circa 585 nm.
In una forma di realizzazione, il materiale ottico presenta un taglio HEV, misurato secondo l?ASTM D 1003, all?interno dell?intervallo da 380 nm a 420 nm.
In una forma di realizzazione, il materiale ottico presenta un valore di opacit?, misurato secondo l?ASTM D 1003, pari o inferiore all?1,5%, pi? preferibilmente pari o inferiore all?1,0%, ancora pi? preferibilmente pari o inferiore allo 0,5%.
In una forma di realizzazione, il materiale ottico presenta un indice di rifrazione, misurato secondo l?ASTM D542, pari o inferiore a 1,600, preferibilmente all?interno dell?intervallo 1,560 ? 1,500.
In una forma di realizzazione, il materiale ottico presenta propriet? antiriflesso, ovvero il materiale ottico polimerizzato presenta un valore della trasmittanza (T%) in corrispondenza del picco di lunghezza d?onda del colorante TAP, misurato su una lente piana di 2 mm di spessore, all?interno dell?intervallo dall?80% al 20%, preferibilmente dal 70% al 30%, pi? preferibilmente dal 60% al 40%. Il materiale ottico della presente invenzione presenta anche propriet? meccaniche eccellenti, quali durezza, resistenza agli urti e resistenza all?abrasione.
Il materiale ottico della presente invenzione pu? essere utilizzato per una variet? di applicazioni, in particolare in qualit? di lente oftalmica. Nella presente la lente oftalmica viene definita come una lente che viene progettata per inserirsi in una montatura per occhiali in modo da proteggere l?occhio e/o correggere la vista. Detta lente oftalmica pu? essere una lente oftalmica non correttiva (chiamata anche lente piana o afocale) o una lente oftalmica correttiva. Una lente correttiva pu? essere una lente monofocale, bifocale, trifocale o progressiva.
Il materiale ottico pu? essere rivestito con uno o pi? rivestimenti funzionali selezionati dal gruppo consistente di un rivestimento anti-abrasione, un rivestimento anti-riflesso, un rivestimento antiincrostazione, un rivestimento antistatico, un rivestimento anti-appannamento, un rivestimento polarizzante, un rivestimento colorato e un rivestimento fotocromatico.
L?invenzione sar? ora descritta in maggiore dettaglio con gli esempi seguenti, che vengono forniti a fini puramente illustrativi e che non sono intesi a limitare l?ambito dell?invenzione in alcun modo, e in riferimento alle figure seguenti:
- la figura 1, che raffigura gli spettri UV Vis in trasmittanza dei materiali ottici da C1 a C6 preparati secondo l?invenzione, in cui le linee piene sono gli spettri prima di sottoporre a trattamento termico le composizioni indurite e le linee tratteggiate sono gli spettri dopo aver sottoposto a trattamento termico le composizioni indurite;
- la figura 2, che raffigura la variazione dell?indice di ingiallimento (ASTM D1925) in funzione del tempo di esposizione alla luce della composizione polimerizzabile prima dell?indurimento.
ESEMPI METODI DI CARATTERIZZAZIONE
I materiali ottici sono stati valutati per mezzo dei metodi seguenti.
Indice di ingiallimento (YI) (ASTM D-1925): l?YI ? stato determinato sul materiale ottico sotto forma di una lente piana da 4 mm con uno spettrofotometro GretagMacbeth 1500 Plus considerando l?illuminante C standard e l?osservatore (angolo di 2?). L?YI viene definito come: YI = 100/Y ? (1,277X ? 1,06Z).
I coefficienti colorimetrici delle lenti dell?invenzione sono stati misurati su una lente piana da 4 mm secondo il sistema colorimetrico internazionale CIE L* a* b*, vale a dire calcolati tra 380 e 780 nm, considerando l?illuminante D 65 standard e l?osservatore (angolo di 2?).
Rapporto di cut-off della luce in corrispondenza di una determinata lunghezza d?onda: La trasmittanza in corrispondenza di una determinata lunghezza d?onda (ad esempio 400 nm, 405 nm, 410 nm) del materiale ottico sotto forma di una lastra piatta avente uno spessore di 2 mm ? stata misurata con uno spettrofotometro UV-visibile Agilent Cary 60. Il rapporto di cut-off della luce in corrispondenza di una determinata lunghezza d?onda, ad esempio 400 nm, viene definito mediante la formula seguente:
Cut-off della luce(400)% = 100(%) ? Trasmittanza (%) in corrispondenza di 400 nm
Trasmittanza della luce in corrispondenza di una determinata lunghezza d?onda: La trasmittanza in corrispondenza di una determinata lunghezza d?onda di un materiale ottico sotto forma di una lastra piatta avente uno spessore di 2 mm ? stata misurata con uno spettrofotometro degli UV visibili Agilent Cary 60.
Trasmittanza della luce totale e valore di opacit?: La trasmittanza della luce totale e il valore di opacit? del materiale ottico sotto forma di una lastra piatta avente uno spessore di 2 mm sono stati misurati secondo l?ASTM D 1003 con un misuratore di opacit? digitale Haze-Gard Plus fabbricato da .
Propriet? meccaniche - Durezza Rockwell M
La durezza Rockwell M (ASTM D-785) del materiale ottico ? stata valutata su una lente piana di 4 mm di spessore.
Materiali
Negli Esempi sono stati utilizzati i composti seguenti.
Componente polimerizzabile
- RAV 755-T, una miscela di un composto di allil estere, un composto di allil carbonato e composti aventi un gruppo allil estere e un gruppo allil carbonato, ottenuti mediante una sostituzione esterica di una miscela di dimetil tereftalato, alcol allilico, diallil carbonato e dietilen glicole, fabbricata da Acomon;
- RAV 7AT, un composto di poli(allil carbonato) alifatico di dietilen glicole e pentaeritritolo, e oligomeri relativi, fabbricato da Acomon;
- RAV 7AX, un composto di poli(allil carbonato) alifatico di dietilen glicole e pentaeritritolo, con un contenuto oligomerico maggiore rispetto a RAV 7AT, fabbricato da Acomon.
Assorbitore di UV
- BP6 (2,2?-diidrossi-4,4?-dimetossibenzofenone, fabbricato da MFCI).
Iniziatore di polimerizzazione radicalico perossidico
- Trigonox ADC-NS30? di Akzo Nobel; il prodotto commerciale contiene circa il 70% in peso di dietilen glicole bis(allil carbonato) e il 30% in peso di una miscela di isopropil perossidicarbonati, sec-butile e isopropile/sec-butile.
Coloranti TAP
Sono stati testati i coloranti TAP rappresentati dalla formula generale (1):
Colorante A: TAP di formula (T1) in cui: M = Pd; da X<1 >a X<4 >rappresentano ciascuno individualmente t-butile; da Y<1 >a Y<4 >rappresentano ciascuno individualmente fluorofenile. Picco di assorbimento principale a 583 nm;
Colorante B: TAP di formula (T1) in cui: M = Cu; da X<1 >a X<4 >rappresentano ciascuno individualmente t-butile; da Y<1 >a Y<4 >rappresentano ciascuno individualmente fluorofenile. Picco di assorbimento principale a 594 nm;
Colorante C: TAP di formula (T1) in cui: M = Cu; da X<1 >a X<4 >rappresentano ciascuno individualmente t-butile; da Y<1 >a Y<4 >rappresentano ciascuno individualmente un atomo di idrogeno. Picco di assorbimento principale a 585 nm;
Colorante D: TAP di formula (T1) in cui: M = VO; da X<1 >a X<4 >rappresentano ciascuno individualmente t-butile; da Y<1 >a Y<4 >rappresentano ciascuno individualmente un atomo di idrogeno. Picco di assorbimento principale a 595 nm;
Colorante E: TAP di formula (T1) in cui: M = Cu; da X<1 >a X<4 >rappresentano ciascuno individualmente t-butile; da Y<1 >a Y<4 >rappresentano ciascuno individualmente fenile. Picco di assorbimento principale a 595 nm;
Colorante F: TAP di formula (T1) in cui: M = Cu; da X<1 >a X<4 >rappresentano ciascuno individualmente t-butile; da Y<1 >a Y<4 >rappresentano ciascuno individualmente fenossi. Picco di assorbimento principale a 595 nm.
Esempio 1
In una prima prova sperimentale, i coloranti TAP sono stati valutati come agenti di azzurramento per un materiale ottico avente un taglio UV di 400 nm.
Le composizioni polimerizzabili preparate da C1 a C6 presentavano la composizione chimica seguente:
- 100 parti in peso del componente polimerizzabile RAV 7AX,
- 12,4 parti in peso di Trigonox ADC NS30 (iniziatore di perossidicarbonato),
- 0,20 parti in peso di BP6 (assorbitore di UV), e - colorante a base di TAP (agente di azzurramento) nella quantit? indicata nella Tabella 1.
A fini comparativi, ? stata preparata una composizione polimerizzabile avente la composizione di cui sopra, tranne per il fatto che il colorante TAP era assente (campione ?Rif.?), nello specifico senza correggere il colore giallo conferito dall?assorbitore di UV.
Prima della colatura, ciascuna composizione polimerizzabile ? stata vigorosamente miscelata con un agitatore magnetico, degassata per 30-60 minuti a una pressione al di sotto di 100 mbar e in seguito filtrata su una membrana in PTFE da 0,45 micrometri (47 mm di diametro) prima di riempire gli stampi.
Poich? il colorante A si ? dimostrato sensibile alla luce naturale dopo essere stato miscelato con l?iniziatore di polimerizzazione, tutte le composizioni contenenti il colorante a base di TAP A descritte nella presente sono state mantenute schermate dalle radiazioni della luce naturale dopo essere state miscelate con l?iniziatore di polimerizzazione e finch? non sono state collocate nel forno per l?indurimento (vale a dire sono state preparate all?interno di reattori aventi pareti scure e, dopo aver colato la composizione polimerizzabile negli stampi, sono state coperte con uno schermo scuro in plastica).
Le composizioni polimerizzabili sono state colate e polimerizzate mediante colatura in stampi di vetro sotto forma di lenti piane aventi uno spessore di 2 mm per la determinazione della trasmittanza totale e della % di opacit? e 4 mm per la determinazione dell?YI e delle coordinate di colore, L*, a* e b*.
La fase di indurimento ? stata condotta per mezzo di un trattamento termico in un forno a ventilazione forzata, con un innalzamento graduale della temperatura (programma di indurimento: 40 ?C=40 ?C(3 h) ?50 ?C(7 h)?80 ?C(9 h)=80(1 h), in cui ?=? indica la fase isoterma e ??? indica temperatura in aumento).
Al termine della fase di indurimento, gli stampi sono stati aperti e gli elementi stampati polimerizzati rimossi sono stati sottoposti a un trattamento termico secondo il metodo della presente invenzione a 130 ?C per 7 ore in un forno a ventilazione forzata.
I valori dell?YI, i coefficienti colorimetrici L* a* b* e il cut-off (T%) in corrispondenza della lunghezza d?onda di picco sono stati misurati sul materiale ottico prima e dopo il trattamento termico. I risultati sono riportati nella Tabella 1.
Tabella 1 - Materiale ottico polimerizzato avente un taglio UV di 400 nm
a Trasmittanza misurata in corrispondenza del picco di
assorbimento principale (?picco ??) del colorante
I dati della Tabella 1 dopo la fase di indurimento mostrano che in ciascuna delle composizioni il colorante TAP consente di ottenere valori dell?YI ridotti rispetto alla composizione comparativa (Rif.) non contenente alcun colorante TAP.
Il trattamento termico condotto sull?elemento stampato polimerizzato dopo la fase di indurimento determina un calo significativo dell?YI. Tale calo dimostra la comparsa di un?attivit? di assorbimento della luce migliorata dei coloranti TAP.
I materiali ottici contenenti i coloranti TAP A e B mostrano coordinate di colore (YI, a* e b*) significativamente migliori rispetto a quelle del materiale comparativo. I valori delle coordinate di colore indicano che essi presentano un aspetto di colore neutro.
I materiali ottici contenenti i coloranti TAP D ed E mostrano valori di YI e b* migliori rispetto al materiale comparativo, il che significa che appaiono meno gialli rispetto al materiale comparativo. Le coordinate a* sono superiori a quelle del materiale comparativo, indicando che le lenti mostrano una tonalit? verdognola.
Per tutte le composizioni testate, il materiale ottico finale presenta una protezione da UV completa, un valore di opacit? molto basso. Inoltre, la trasmittanza (T%) ? superiore all?89% per tutte le composizioni testate.
Il recupero dell?attivit? di assorbimento della luce dei coloranti TAP ? anche desumibile confrontando i valori della trasmittanza in corrispondenza della lunghezza d?onda di assorbimento principale di ciascun colorante prima e dopo il trattamento termico. Come mostrato nella Tabella 1, dopo il trattamento termico viene osservata una riduzione dei valori della trasmittanza per tutti i campioni testati.
L?aumento dell?attivit? dei coloranti TAP pu? anche essere osservato dalla figura 1, che raffigura gli spettri UV in trasmittanza di 2 mm UV400 dei materiali da C1 a C6 della Tabella 1 prima del (linee piene) e dopo il (linee tratteggiate) trattamento termico (7 ore a 130 ?C).
Gli spettri della figura 1 mostrano anche che l?entit? della disattivazione e del recupero dell?attivit? di assorbimento della luce varia a seconda del colorante TAP. Presumibilmente, tale variazione dipende dalla struttura chimica del colorante, verosimilmente dal centro metallico del composto di tetraazaporfirina.
Esempio 2
In una seconda prova sperimentale, le composizioni polimerizzabili aventi le composizioni chimiche da 1 a 14 elencate nella Tabella 2 sono state preparate seguendo la stessa procedura descritta nell?Esempio 1.
Tabella 2 - Materiali ottici aventi un taglio UV da 393 nm a 414 nm (c
espresse in parti in peso)
a: componente addizionato in forma di polvere
b: RAV 7AX MBUVA = mescola madre contenente l?1% in peso di assorbitore di UV BP6 c: RAV 755-T MBUVA = mescola madre contenente il 2% in peso di assorbitore di UV B 755-T
Al termine della fase di indurimento, gli stampi sono
stati aperti e gli elementi stampati polimerizzati
rimossi sono stati sottoposti a un trattamento termico
secondo il metodo della presente invenzione a 130 ?C per
3 ore o 7 ore in un forno a ventilazione forzata.
Le propriet? ottiche dei materiali ottici da 1 a 14
sono state misurate e i risultati sono riportati nelle
Tabella 3-10. A fini comparativi, ? stata preparata una
composizione polimerizzabile corrispondente per ciascuna
delle composizioni da 1 a 14 in cui il colorante TAP era
assente, nello specifico senza correggere il colore
giallo.
Tabella 3 - Campioni 1 - 4 (taglio UV = 393 nm, R.I. = 1,50)
a Trasmittanza misurata in corrispondenza del picco di assorbimento principale (?picco ??) del colorante
Tabella 4 - Campioni 5 - 8 (taglio UV = 400 nm, R.I. = 1,50)
a Trasmittanza misurata in corrispondenza del picco di assorbimento principale (?picco ??) del colorante
Tabella 5 - Campione 9 (taglio UV = 400 nm, R.I. = 1,55) a
Trasmittanza misurata in corrispondenza del picco di assorbimento principale (?picco ??) del colorante
Tabella 6 - Campione 10 (taglio UV = 405 nm, R.I. = 1,50)
a
Trasmittanza misurata in corrispondenza del picco di assorbimento principale (?picco ??) del colorante
Tabella 7 - Campione 11 (taglio UV = 405 nm, R.I. = 1,55)
a
Trasmittanza misurata in corrispondenza del picco di assorbimento principale (?picco ??) del colorante
Tabella 8 - Campione 12 (taglio UV = 410 nm, R.I. = 1,50)
a Trasmittanza misurata in corrispondenza del picco di assorbimento principale (?picco ??) del colorante
Tabella 9 - Campione 13 (taglio UV = 410 nm, R.I. = 1,55)
a
Trasmittanza misurata in corrispondenza del picco di
assorbimento principale (?picco ??) del colorante
Tabella 10 - Campione 14 (taglio UV = 414 nm, R.I. = 1,55)
a Trasmittanza misurata in corrispondenza del picco di
assorbimento principale (?picco ??) del colorante
I dati di cui sopra mostrano che i coloranti TAP
possono essere utilizzati per la preparazione di materiali ottici polimerizzati per mezzo di composti di perossidicarbonato in qualit? di iniziatori di polimerizzazione per ottenere materiali ottici che sono estremamente trasparenti (T% totale superiore all?85%) e presentano un livello di opacit? molto basso (inferiore allo 0,2%). In aggiunta, come indicato dai valori di a* e b*, presentano un aspetto di colore sostanzialmente neutro.
Esempio 3
I campioni da 15 a 18 sono stati preparati per valutare la possibilit? di produrre lenti aventi un effetto antiriflesso incorporando coloranti TAP nella massa delle composizioni polimerizzabili.
Le composizioni dei campioni da 15 a 18 vengono elencate nella Tabella 11.
Tabella 11 - Campioni 15 - 18 Materiali ottici aventi un effetto antiriflesso e rapporti di taglio UV/HEV (concentrazioni espresse in parti in peso)
a: componente addizionato in forma di polvere
b: RAV 7AX MBUVA = mescola madre contenente l?1% in peso di assorbitore di UV BP6 in monomero RAV 7AX
c: RAV 755-T MBUVA = mescola madre contenente il 2% in peso di
assorbitore di UV BP6 in monomero RAV 755-T.
Sono state misurate le propriet? ottiche principali
dei materiali ottici da 14 a 18 e i risultati vengono
riportati nelle Tabelle 12-13.
Tabella 12 - Campione 15 - 16 (taglio UV = 400 nm, R.I. = 1,50)
a
Trasmittanza misurata in corrispondenza del picco di
assorbimento principale (?picco ??) del colorante
Tabella 13 - Campioni 17 - 18 (taglio UV = 413 nm, R.I. = 1,50)
a
Trasmittanza misurata in corrispondenza del picco di
assorbimento principale (?picco ??) del colorante
Occorre osservare che il campione 14 ? anche un materiale ottico avente propriet? antiriflesso.
Esempio 4
Il colorante TAP A ? risultato sensibile alla luce naturale. Di fatto, dopo l'addizione dell?iniziatore alla composizione polimerizzabile, le composizioni polimerizzabili contenenti questo colorante hanno mostrato una variazione di colore in seguito all?esposizione alla luce diretta, il che ha anche influito sull?YI delle lenti polimeriche indurite. Di conseguenza, questo comportamento del colorante A ? stato ulteriormente analizzato come segue.
Un lotto della composizione polimerizzabile C1 della Tabella 1 contenente il colorante TAP A ? stato colato in una serie di stampi di vetro. In seguito, gli stampi sono stati esposti alla luce in tre condizioni diverse e per diversi periodi di tempo prima di essere induriti termicamente.
Le condizioni di esposizione erano:
A. luce artificiale da laboratorio emessa da lampade al neon, nello specifico le condizioni tipiche nei siti di fabbricazione delle lenti;
B. luce esterna (spettro della luce solare);
C. in assenza di luce proteggendo gli stampi per mezzo di una lastra di cartone (spessore 4,0 mm)
I tempi di esposizione sono stati: 0 minuti, 5 minuti, 10 minuti e 20 minuti. La Tabella 14 di seguito elenca i valori dell?YI misurati sul materiale ottico polimerizzato per ciascun campione.
Tabella 14
* 7 ore a 130 ?C
Come mostrato dai risultati della Tabella 14, lo stesso YI ? stato ottenuto quando le composizioni polimerizzabili sono state collocate nel forno immediatamente dopo la colatura (zero minuti), mentre un deterioramento dell?YI ? stato osservato per tutte le composizioni dopo l?esposizione alla luce artificiale o naturale (colonne A e B). I risultati della Tabella 14 vengono riportati nella figura 2, in cui i valori della colonna A vengono riportati come triangoli, i valori della colonna B vengono riportati come quadrati e i valori della colonna C vengono riportati come rombi.
Inoltre, l'attivit? di assorbimento della luce dei coloranti a base di TAP non ? stata totalmente recuperata dopo il trattamento termico post-indurimento e, in aggiunta, ? stata osservata una differenza di indice di ingiallimento significativa tra la prima e l?ultima lente colata di ciascuna serie. Questo comportamento pu? rappresentare un serio problema in un procedimento di fabbricazione delle lenti, in cui tipicamente gli stampi riempiti vengono lasciati su vassoi aperti ed esposti alla luce per un determinato lasso di tempo prima di essere induriti, poich? la sensibilit? alla luce del colorante pu? determinare una mancanza di riproducibilit? del colore tra le lenti dello stesso lotto di colatura. Tuttavia, questo svantaggio pu? essere risolto in modo semplice ed economico utilizzando una barriera fisica, come uno schermo di cartone (colonna C), che impedisce che la composizione polimerizzabile negli stampi riempiti sia esposta alla luce.
Una soluzione efficace alternativa ? rappresentata dall?utilizzo di schermi costituiti da materiali polimerici contenenti un agente di assorbimento della luce in grado di ridurre la radiazione luminosa che penetra negli stampi (filtri luminosi).
I filtri luminosi sono stati preparati polimerizzando il componente polimerizzabile RAV 7AX dopo aver incorporato quantit? diverse (vale a dire 20 ppm, 50 ppm e 75 ppm) del colorante TAP A al fine di conferire una capacit? di schermatura specifica in corrispondenza della lunghezza d?onda di picco del colorante TAP A al materiale indurito finale.
I filtri luminosi sono stati ottenuti sotto forma di lastre piatte aventi uno spessore di 4 mm.
I filtri luminosi sono stati testati per determinare: - la trasmittanza specifica in corrispondenza della lunghezza d?onda di picco del colorante A (583 nm);
- la luminanza (o luminosit?) L* (compresa nell?intervallo dal nero scuro L*=0 al bianco brillante L*=100), misurata per mezzo di un colorimetro Gretag Color i5 secondo l?EN ISO 11664 ? parte 4.
I filtri luminosi sono stati collocati sulla sommit? degli stampi dopo averli riempiti con la composizione polimerizzabile C1 della Tabella 1. Dopo 20 minuti, gli stampi riempiti sono stati collocati nel forno (senza lo schermo) per indurire le composizioni polimerizzabili secondo il programma di indurimento descritto nell?Esempio 1. I risultati della caratterizzazione dei materiali polimerizzati cos? ottenuti vengono riportati nella Tabella 15 di seguito.
Tabella 15
L?utilizzo dei filtri luminosi polimerici, in particolare dei campioni II e III, ha consentito di ottenere una schermatura dalla luce della composizione polimerizzabile in una misura paragonabile a quella del materiale in cartone.
LEGENDA DEI DISEGNI FIGURA 1
Lunghezza d?onda
FIGURA 2
YI rispetto al tempo
Indice di ingiallimento
Tempo, minuti

Claims (19)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per fabbricare un materiale ottico comprendente le fasi seguenti: i) miscelare: A. almeno un componente polimerizzabile comprendente almeno un composto diallilico, B. almeno un agente di assorbimento della luce UV e/o HEV, C. almeno un colorante tetraazaporfirinico, D. almeno un estere di perossidicarbonato in qualit? di iniziatore di polimerizzazione radicalico, per ottenere una composizione polimerizzabile; ii) colare la composizione polimerizzabile in almeno uno stampo; iii) indurire la composizione polimerizzabile per ottenere un elemento stampato polimerizzato solido; iv) trattare termicamente l?elemento stampato polimerizzato solido a una temperatura all?interno dell?intervallo da 50 ?C a 150 ?C per ottenere il materiale ottico.
  2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1, in cui lo spettro di assorbimento visibile del colorante tetraazaporfirinico presenta un picco di assorbimento principale tra 565 nm e 605 nm.
  3. 3. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 2, in cui nella fase iv l?elemento stampato polimerizzato solido viene trattato termicamente per un lasso di tempo nell?intervallo da 30 minuti a 15 ore, preferibilmente da 1 ora a 10 ore, pi? preferibilmente da 1 ora a 7 ore.
  4. 4. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 3, in cui l?elemento stampato polimerizzato solido ? estratto dallo stampo prima di essere trattato termicamente nella fase iv.
  5. 5. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 4, in cui almeno dopo la fase ii e prima della fase iii la composizione polimerizzabile ? schermata dalla radiazione luminosa, preferibilmente almeno la radiazione luminosa avente una lunghezza d?onda nell?intervallo da 565 nm a 605 nm.
  6. 6. Metodo secondo la rivendicazione 5, in cui la composizione polimerizzabile colata ? schermata dalla radiazione luminosa per mezzo di uno schermo in grado di assorbire la radiazione luminosa, preferibilmente almeno la radiazione luminosa avente una lunghezza d?onda nell?intervallo da 565 nm a 605 nm.
  7. 7. Metodo secondo la rivendicazione 6, in cui lo schermo comprende almeno un colorante tetraazaporfirinico, preferibilmente un colorante tetraazaporfirinico identico al colorante tetraazaporfirinico della composizione polimerizzabile.
  8. 8. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 7, in cui la fase di miscelazione i ? condotta a una temperatura inferiore a 10 ?C.
  9. 9. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 8, in cui il colorante tetraazaporfirinico presenta la formula T1 seguente
    in cui: - da X<1 >a X<4 >rappresentano ciascuno individualmente un gruppo alchile saturo terziario avente 6 atomi di carbonio o meno; - da Y<1 >a Y<4 >rappresentano ciascuno individualmente un atomo di idrogeno, un gruppo arile sostituito o non sostituito avente da 6 a 20 atomi di carbonio, un gruppo arilossi sostituito o non sostituito oppure un gruppo aloarile sostituito o non sostituito avente da 6 a 20 atomi di carbonio, - M rappresenta un atomo di metallo divalente, un atomo di metallo trivalente avente un sostituente, un atomo di metallo tetravalente avente due sostituenti o un atomo di ossi-metallo.
  10. 10. Metodo secondo la rivendicazione 9, in cui nella formula T1 M viene selezionato tra: Cu, VO, Ni, Pd, Pt e Co.
  11. 11. Metodo secondo la rivendicazione 9, in cui nella formula T1: - M ? un metallo divalente selezionato tra Pd o Cu; - da X<1 >a X<4 >rappresentano ciascuno individualmente un gruppo terz-butile, - da Y<1 >a Y<4 >rappresentano ciascuno individualmente un gruppo fenile sostituito con almeno un atomo di alogeno, preferibilmente un gruppo fluorofenile.
  12. 12. Metodo secondo la rivendicazione 10, in cui nella formula T1: - M ? un metallo divalente selezionato tra Cu o VO; - da X<1 >a X<4 >rappresentano ciascuno individualmente un gruppo terz-butile, - da Y<1 >a Y<4 >rappresentano ciascuno individualmente un gruppo fenile o un gruppo fenilossi.
  13. 13. Composizione liquida polimerizzabile per la fabbricazione di un materiale ottico comprendente: A. almeno un componente polimerizzabile comprendente almeno un composto diallilico, B. almeno un agente di assorbimento della luce UV e/o HEV, C. almeno un colorante tetraazaporfirinico, D. almeno un estere di perossidicarbonato in qualit? di iniziatore di polimerizzazione radicalico, in cui il colorante tetraazaporfirinico presenta la formula T1 seguente
    in cui: - da X<1 >a X<4 >rappresentano ciascuno individualmente un gruppo alchile saturo terziario avente 6 atomi di carbonio o meno; - da Y<1 >a Y<4 >rappresentano ciascuno individualmente un atomo di idrogeno, un gruppo arile sostituito o non sostituito avente da 6 a 20 atomi di carbonio, un gruppo arilossi sostituito o non sostituito oppure un gruppo aloarile sostituito o non sostituito avente da 6 a 20 atomi di carbonio; - M rappresenta un atomo di metallo divalente, un atomo di metallo trivalente avente un sostituente, un atomo di metallo tetravalente avente due sostituenti o un atomo di ossi-metallo; e in cui il colorante tetraazaporfirinico ? presente in una quantit? di 300 ppm al massimo.
  14. 14. Composizione secondo la rivendicazione 13, in cui nella formula T1 M ? selezionato tra: Cu, VO, Ni, Pd, Pt e Co.
  15. 15. Composizione secondo la rivendicazione 13, in cui nella formula T1: - M ? un metallo divalente selezionato tra Pd o Cu; - da X<1 >a X<4 >rappresentano ciascuno individualmente un gruppo terz-butile, - da Y<1 >a Y<4 >rappresentano ciascuno individualmente un gruppo fenile sostituito con un atomo di alogeno, preferibilmente un gruppo fluorofenile.
  16. 16. Composizione secondo la rivendicazione 15, in cui nella formula T1: - M ? un metallo divalente selezionato tra Cu o VO; - da X<1 >a X<4 >rappresentano ciascuno individualmente un gruppo terz-butile, - da Y<1 >a Y<4 >rappresentano ciascuno individualmente un gruppo fenile o un gruppo fenilossi.
  17. 17. Composizione secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 13 a 16, in cui il colorante tetraazaporfirinico ? presente in una quantit? all?interno dell?intervallo da 0,01 ppm a 300 ppm, preferibilmente da 0,05 ppm a 250 ppm, pi? preferibilmente da 1,0 ppm a 50 ppm.
  18. 18. Materiale ottico ottenuto mediante il metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 12.
  19. 19. Lente oftalmica comprendente il materiale ottico secondo la rivendicazione 18.
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