IT202100004802U1 - Letto di degenza per pazienti non collaborativi - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
STATO DELL?ARTE (background)
La presente descrizione ha per oggetto un dispositivo ausiliario alla mobilit? di un paziente non collaborativo, dedicato in particolar modo alla degenza ospedaliera, in cliniche e/o strutture di degenza in generale. Tale dispositivo, denominato ?letto di degenza per pazienti non collaborativi?, garantisce all?operatore socio sanitario totale autonomia nel compimento delle comuni manovre richieste per agevolare il benessere del paziente non collaborativo. Il dispositivo ? quindi, rivolto ad una utenza professionale, ma non ? affatto escluso l?utilizzo in ambito domestico, nell?ipotesi in cui il paziente, capace e consapevole delle proprie azioni, sia in grado di azionare in totale autonomia il dispositivo al fine di ricercare la posizione pi? comoda e congeniale sul letto di degenza. Il dispositivo in oggetto ? da considerarsi un letto per degenza apparentemente simile a quelli attualmente in commercio, ma in realt? dotato di caratteristiche e funzionalit? aggiuntive di grande ausilio agli operatori socio sanitari nel compimento delle operazioni pi? diffuse e frequenti per il pieno benessere dei pazienti, soprattutto non collaborativi, come:
? mobilizzazione laterale verso un lato del letto;
? rotazione sul fianco (decubito laterale);
? riposizionamento verso la testiera del letto o viceversa;
? sostituzione biancheria e pulizia del paziente;
? passaggio dalla posizione supina a quella seduta propedeutica al trasferimento su altro ausilio (sedia a rotelle);
? trasferimento laterale tra due superfici (barella o altro letto). Non a caso sul compimento delle predette operazioni ? incentrata la formazione professionale degli operatori socio sanitari.
Attualmente sul mercato non esistono letti per degenza aventi caratteristiche e funzionalit? paragonabili a quelle del dispositivo oggetto della presente domanda di brevettazione.
Allo stato dell?arte esistono soluzioni per la mobilit? di pazienti non collaborativi in ambito ospedaliero, come quella descritta nel brevetto internazionale n? WO 03/082176 del 09.10.003, che descrive un letto per degenza ospedaliera per pazienti non collaborativi, dotato di materasso antidecubito e dispositivo integrato di toilette. Tanti altri brevetti, invece, al fine di evitare lo sviluppo di piaghe da decubito nel malato lungodegente descrivono reti motorizzate e cinematismi per la loro movimentazione.
DESCRIZIONE ( detailed description)
L?invenzione, oggetto di domanda di brevetto e di modello di utilit?, denominata ?letto di degenza per pazienti non collaborativi? (1000), ha lo scopo di agevolare le manovre standard che un operatore socio sanitario ? chiamato a svolgere nella gestione della degenza di un paziente non collaborativo. Nella fattispecie, per maggior chiarezza esplicativa, la descrizione del letto di degenza per pazienti non collaborativi (1000) prosegue con particolare riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non certo limitativo e/o vincolante:
o La figura 1 ? una vista assonometrica laterale del letto di degenza per pazienti non collaborativi (1000) in assetto assemblato;
o La figura 2 ? una vista assonometrica di tipo isometrico del gruppo snodi (200) in assetto assemblato;
o La figura 3 ? una vista assonometrica di tipo isometrico del gruppo basamento (300) in assetto assemblato;
o La figura 4 ? una vista assonometrica di tipo isometrico di uno snodo (210) in assetto assemblato;
o La figura 5 ? una proiezione ortogonale dello snodo (210) con telaio laterale sinistro (215) e telaio laterale destro (216) in posizione orizzontale;
o La figura 6 ? una proiezione ortogonale dello snodo (210) con telaio laterale sinistro (215) in posizione inclinata; o La figura 7 ? una vista assonometrica di tipo isometrico del sistema di movimentazione dello snodo (210);
o La figura 8 ? una proiezione ortogonale laterale del gruppo basamento (300) con particolare attenzione al sistema di movimentazione elettrico ausiliario del letto OSS di degenza per pazienti non collaborativi (1000);
o La figura 9 ? una proiezione ortogonale di tipo frontale del letto OSS di degenza per pazienti non collaborativi (1000) in assetto assemblato con particolare attenzione al meccanismo elettrico di ausilio alla rotazione del telaio laterale sinistro (215);
La figura 10 ? una proiezione ortogonale di tipo frontale del letto OSS di degenza per pazienti non collaborativi (1000) con paziente a bordo in posizione di decubito supino e telaio laterale sinistro (215) inclinato;
La figura 11 ? una rappresentazione della manovra standard che l?operatore socio sanitario ? OSS ? deve eseguire per effettuare il passaggio da decubito supino a decubito laterale del paziente non collaborativo;
La figura 12 ? una rappresentazione della manovra standard che l?operatore socio sanitario ? OSS ? deve eseguire per effettuare il passaggio da decubito supino a posizione seduta del paziente non collaborativo;
La figura 13 ? una rappresentazione della manovra standard che l?operatore socio sanitario ? OSS ? deve eseguire per effettuare il riposizionamento verso la testiera del letto o viceversa del paziente non collaborativo;
La figura 14 ? una rappresentazione della manovra che l?operatore socio sanitario ? OSS ? deve eseguire per effettuare la sostituzione biancheria e pulizia del paziente non collaborativo;
La figura 15 ? una rappresentazione della manovra standard che l?operatore socio sanitario ? OSS ? deve eseguire per effettuare il trasferimento laterale da una superficie all?altra (barella o altro letto).
Secondo le figure 1, 2 e 3 il letto di degenza per pazienti non collaborativi (1000) ? costituito da un gruppo snodi (200) e un gruppo basamento (300). Il gruppo snodi (200) a sua volta ? costituto da uno o pi? elementi, preferibilmente quattro, come in figura 2. Gli snodi (210, 230, 250, 270) individuati in figura sono identici nella conformazione, ma di dimensioni adeguatamente diverse a seconda della parte del corpo da sorreggere. Nel gruppo snodi (200) ? presente un?unit? motrice (271), che, mediante alberi interconnessi tra loro attraverso giunti, garantisce la movimentazione di ogni singolo snodo. Nelle figure 2, 4, 5, 6 e 7 si evince la conformazione degli snodi. Solo a scopo esemplificativo si prende in considerazione lo snodo (210), essendo tutti gli altri snodi identici tranne che per dimensione. Esso ? costituito da un telaio orizzontale (211), un telaio laterale destro (216) e da un telaio laterale sinistro (215). Il telaio laterale destro (216), caratterizzato da una forma ad ?L? pu? ruotare attorno all?asse di rotazione destro (B) come anche il telaio laterale sinistro (215), anche esso caratterizzato da una forma ad ?L? pu? ruotare attorno all?asse di rotazione sinistro (A). Sul telaio orizzontale (211) insistono dei rulli di trascinamento di cui uno solo motorizzato (214), collegato ad una unit? motrice (271), che attraverso dei giunti garantisce il moto di rotazione a tutti gli snodi presenti (210, 230, 250, 270). Infatti il moto rotatorio proveniente dall?unit? motrice (271) mette in rotazione il rullo motore (214), che grazie ad un sistema di cinghie di trasmissione (217, 218) trasmette il moto rotatorio al rullo folle centrale (224) e al rullo folle laterale (225). A sua volta il rullo folle laterale (225) attraverso una cinghia di trasmissione (213) trasmette il moto rotatorio al rullo folle laterale destro (226) che mediante un sistema di cinghie di trasmissione (227, 228) trasmette il moto rotatorio al rullo folle finale destro (229). La struttura dello snodo (210) ? simmetrica quindi la trasmissione del moto rotatorio dal rullo motore (214) passa al rullo folle laterale sinistro (223) attraverso la cinghia di trasmissione (219); successivamente il moto rotatorio viene trasmesso al rullo folle finale sinistro (222) attraverso le cinghie di trasmissione (221, 220). Il rullo motore (214), il rullo folle centrale (224) e il rullo folle laterale (225) insistono su dei supporti assicurati al telaio orizzontale (211). Il rullo folle laterale sinistro (223) e il rullo folle finale sinistro (222) insistono su dei supporti assicurati al telaio laterale sinistro (215). Mentre il rullo folle laterale destro (226) e il rullo folle finale destro (229) insistono su dei supporti assicurati al telaio laterale destro (216). Con particolare riferimento alle figure 3, 8 e 9 il telaio laterale sinistro (215) pu? ruotare attorno all?asse di rotazione motore (A) attraverso un attuatore laterale anteriore (342) che, spingendo una leva sinistra (350) ed attraverso una barra sinistra (351), solleva in rotazione il telaio laterale sinistro (215). La barra sinistra (351), essendo di una lunghezza tale da interessare tutti gli snodi presenti (210, 230, 250, 270), sollever? contemporaneamente i rispettivi telai sinistri. Il letto di degenza per pazienti non collaborativi (1000), poich? ? simmetrico nel gruppo basamento (300), possiede un attuatore laterale posteriore (354) che, spingendo la leva destra (353), nonch? la barra destra (352), solleva il telaio laterale destro (216) in rotazione attorno all?asse di rotazione (B), esattamente come descritto per il telaio laterale sinistro (215). Secondo le figure 7 e 10 il materasso (M) ? solidale alle cinghie di trasmissione 217, 218, 213, 227, 228, 219, 220, 221, cos? come ? solidale anche alle cinghie di trasmissione degli altri snodi presenti nel trovato (210, 230, 250, 270), tutti identici per conformazione. Pertanto, lo stesso materasso nella rotazione, data dall?unit? motrice (271), pu? traslare, facendo ruotare il paziente (P) e, pertanto, agevolando il compito dell?operatore socio sanitario nelle seguenti operazioni manuali standard:
? il passaggio tra decubito supino a decubito laterale del paziente non collaborativo - figura 11;
? il passaggio tra decubito supino a posizione seduta del paziente non collaborativo - figura 12;
? il trasferimento laterale tra due superfici (barella o altro letto) -figura 15.
Il letto di degenza per pazienti non collaborativi (1000), come si evince nelle figure 3, 8 e 9, presenta, inoltre, ulteriori attuatori che grazie al loro impiego consentono di agevolare l?operatore socio sanitario in altre manovre manuali standard ovvero:
? il riposizionamento verso la testiera del letto o viceversa del paziente non collaborativo - figura 13;
? effettuare la sostituzione biancheria e pulizia del paziente non collaborativo ? figura 14.
Molto frequentemente ? necessario movimentare il paziente non collaborativo verso la testiera del letto o viceversa, questo obbliga l?impiego di un minimo di due operatori socio sanitari che attraverso una manovra manuale standard sollevano di peso il paziente, trascinandolo verso la testiera del letto o verso la pediera dello stesso a seconda delle necessit?. Per far fronte alle esposte esigenze, il trovato, come si evince nelle figure 3, 8 e 13, presenta un gruppo basamento (300), costituito da una struttura portante (310) e un montante posteriore (312), su cui insiste un attuatore posteriore (341) alla cui estremit? ? assicurata una fune posteriore (360). La fune posteriore (360) passa per la carrucola posteriore inferiore (321), scorrendo per la carrucola posteriore superiore (322) e una carrucola di rinvio posteriore (325) e terminando con una cinghia posteriore (361). Imbragando debitamente il paziente (P) attraverso la imbragatura posteriore (361), l?operatore socio sanitario in maniera motorizzata, senza alcuno sforzo fisico e senza l?ausilio di un collega (mentre normalmente le operazioni in parola vengono svolte da due operatori socio sanitari) pu? eseguire la manovra manuale standard di spostamento del malato non collaborativo verso la spalliera o verso la pediera del letto. Il sistema di imbragatura si ripete esattamente identico nella parte anteriore per garantire l?operazione inversa rispetto a quella precedentemente descritta. Infatti, il dispositivo oggetto di trovato (1000) ? comprensivo di montante anteriore (311) su cui insiste un attuatore anteriore (340), alla cui estremit? ? assicurata una fune anteriore (363); quest?ultima passa per la carrucola anteriore inferiore (320), la carrucola anteriore superiore (323) e la carrucola di rinvio anteriore (324), terminando con una imbragatura (362). Il trovato oggetto di brevetto (1000) ? dotato, inoltre, di un attuatore per la spalliera anteriore (330), che gestisce l?inclinazione dello snodo (210) ovvero la spalliera, nonch? l?attuatore pediera posteriore (331), che consente di movimentare gli snodi (250, 270). La combinazione di queste attuazioni tradizionali e conosciute con l?ausilio nella parte posteriore della imbracatura posteriore (361) e nella parte anteriore con la imbragatura anteriore (362) consente la gestione di operazioni standard come sostituzione di biancheria e/o igiene personale del paziente non collaborativo senza avere l?ausilio di un altro operatore a sostenere il peso degli arti inferiori o del busto nelle operazioni che necessitano di tenere sollevati gli stessi ? figura 14.
Claims (9)
1. Letto di degenza per pazienti non collaborativi (1000) costituito da un gruppo snodi (200) e un gruppo basamento (300). Ogni snodo (210) ? caratterizzato dall?avere un telaio orizzontale (211), un telaio laterale sinistro (215) e telaio laterale destro (216). Il telaio laterale sinistro (215) pu? ruotare attorno all?asse di rotazione sinistro (A) mentre il telaio laterale destro (216) pu? ruotare attorno all?asse di rotazione destro (B). Sul telaio orizzontale (211) insistono dei rulli di trascinamento di cui uno solo motorizzato (214), collegato ad una unit? motrice (271) che attraverso dei giunti garantisce il moto di rotazione a tutti gli snodi presenti (210, 230, 250, 270). Infatti il moto rotatorio proveniente dall?unit? motrice (271) mette in rotazione il rullo motore (214), che attraverso un sistema di cinghie di trasmissione (217, 218) trasmette il moto rotatorio al rullo folle centrale (224) e al rullo folle laterale (225). A sua volta il rullo folle laterale (225) attraverso una cinghia di trasmissione (213) trasmette il moto rotatorio al rullo folle laterale destro (226) che attraverso un sistema di cinghie di trasmissione (227, 228) trasmette il moto rotatorio al rullo folle finale destro (229). La struttura dello snodo (210) ? simmetrica quindi la trasmissione del moto rotatorio dal rullo motore (214) passa al rullo folle laterale sinistro (223) attraverso la cinghia di trasmissione (219), successivamente il moto rotatorio viene trasmesso al rullo folle finale sinistro (222) mediante le cinghie di trasmissione (221, 220). Il rullo motore (214), il rullo folle centrale (224) e il rullo folle laterale (225) insistono su dei supporti assicurati al telaio orizzontale (211). Il rullo folle laterale sinistro (223) e il rullo folle finale sinistro (222) insistono su dei supporti assicurati al telaio laterale sinistro (215). Mentre il rullo folle laterale destro (226) e il rullo folle finale destro (229) insistono su dei supporti assicurati al telaio laterale destro (216). Il telaio laterale sinistro (215) pu? ruotare attorno all?asse di rotazione motore (A) attraverso un attuatore laterale anteriore (342) che, spingendo una leva sinistra (350) ed attraverso una barra sinistra (351), solleva in rotazione il telaio laterale sinistro (215). La barra sinistra (351) essendo di una lunghezza tale da interessare tutti gli snodi presenti (210, 230, 250, 270) sollever? contemporaneamente i rispettivi telai sinistri. Il materasso (M) risulta essere solidale alle cinghie di trasmissione 217, 218, 213, 227, 228, 219, 220, 221, cos? come ? solidale anche alle cinghie di trasmissione degli altri snodi presenti nel trovato (210, 230, 250, 270). Il materasso, quindi, traslando consentir? la rotazione agevolata del paziente non collaborativo senza l?ausilio di operazioni manuali da parte dell?operatore socio sanitario e, in particolare il compimento delle seguenti manovre:
? la mobilizzazione verso un lato del letto;
? la rotazione su un fianco (decubito laterale);
? il passaggio dalla posizione supina a quella seduta propedeutica al trasferimento su altro ausilio (sedia a rotelle);
? il trasferimento laterale tra due superfici (barella o altro letto).
2. Letto di degenza per pazienti non collaborativi (1000), come da rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di possedere il telaio laterale sinistro (215) e quello destro (216), conformati con una caratteristica forma ad ?L?.
3. Letto di degenza per pazienti non collaborativi (1000), come da rivendicazioni 1 e 2, caratterizzato dal fatto di possedere il telaio orizzontale (211), conformato in maniera tale da avere due o pi? rulli, dei quali uno motore (214) e gli altri folli. Il moto rotatorio viene dato da un?unit? motrice (271) che alimenta tutti gli snodi presenti sul trovato.
4. Letto di degenza per pazienti non collaborativi (1000), come da rivendicazioni 1. 2 e 3, caratterizzato dal fatto di possedere il telaio laterale destro (216) e il telaio laterale sinistro (215) che hanno due o pi? rulli folli che insistono su dei supporti calettati sui telai stessi.
5. Letto di degenza per pazienti non collaborativi (1000), come da rivendicazioni 1, 2, 3 e 4, caratterizzato dal fatto di possedere cinghie e/o componenti di qualsivoglia conformazione o caratteristica, atte alla trasmissione del moto dal rullo motore (214) ai rulli folli presenti sullo snodo (210). Dette cinghie e/o componenti dedite alla trasmissione del moto sono solidali al materasso. Il materasso traslando consentir? la rotazione nonch? la movimentazione del paziente non collaborativo, agevolando:
? la mobilizzazione verso un lato del letto;
? la rotazione su un fianco (decubito laterale);
? il passaggio dalla posizione supina a quella seduta propedeutica al trasferimento su altro ausilio (sedia a rotelle);
? il trasferimento laterale tra due superfici (barella o altro letto).
6. Letto di degenza per pazienti non collaborativi (1000), come da rivendicazioni 1, 2, 3, 4 e 5, caratterizzato dal fatto di possedere un gruppo basamento (300), dotato di un attuatore laterale anteriore (342) che, spingendo una leva sinistra (350) ed attraverso una barra sinistra (351), solleva il telaio laterale sinistro (215) in rotazione attorno all?asse di rotazione (A).
7. Letto di degenza per pazienti non collaborativi (1000), come da rivendicazioni 1, 2, 3, 4, 5 e 6, caratterizzato dal fatto di possedere un gruppo basamento (300), dotato di un attuatore laterale posteriore (354) che, spingendo una leva destra (353) e attraverso una barra destra (352), solleva il telaio laterale destro (216) in rotazione attorno all?asse di rotazione (B).
8. Letto di degenza per pazienti non collaborativi (1000), come da rivendicazioni 1, 2, 3, 4, 5, 6 e 7, caratterizzato dal fatto di possedere un gruppo basamento (300), dotato di un attuatore posteriore (341), alla cui estremit? ? assicurata una fune posteriore (360); quest?ultima, scorrendo attraverso una carrucola posteriore inferiore (321), un montante posteriore (312), una carrucola posteriore superiore (322) ed una carrucola di rinvio posteriore (325), termina con una imbragatura posteriore (361). Tale sistema consente:
? il riposizionamento del paziente non collaborativo verso la pediera del letto;
? la pulizia del paziente non collaborativo e la sostituzione della sua biancheria
9. Il letto di degenza per pazienti non collaborativi (1000), come da rivendicazioni 1, 2, 3, 4, 5, 6, 7 e 8, caratterizzato dal fatto di possedere un gruppo basamento (300), dotato di attuatore anteriore (340), alla cui estremit? ? assicurata una fune anteriore (363), che, scorrendo attraverso una carrucola anteriore inferiore (320), un montante anteriore (311), una carrucola anteriore superiore (323) ed una carrucola di rinvio anteriore (324), termina con una imbragatura anteriore (362). Tale sistema consente:
? il riposizionamento del paziente non collaborativo verso la testiera del letto.
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