IT202100001550A1 - Dispositivo di regolazione di flusso ed impianto utilizzante detto dispositivo - Google Patents
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Description
DESCRIZIONE
annessa a domanda di brevetto per BREVETTO D?INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo: ?DISPOSITIVO DI REGOLAZIONE DI FLUSSO ED IMPIANTO UTILIZZANTE DETTO DISPOSITIVO?
CAMPO DEL TROVATO
La presente invenzione ha per oggetto un dispositivo di regolazione di flusso in grado di garantire una portata costante indipendentemente da eventuali fluttuazioni di pressione a monte o a valle del dispositivo stesso. La presente invenzione ha inoltre per oggetto un impianto, ad esempio per il riscaldamento a pavimento, utilizzante detto dispositivo di regolazione.
STATO DELL?ARTE
Sono noti dispositivi di regolazione di flusso provvisti di elementi sensibili a membrana che, in base ad un segnale differenziale di pressione, regolano una luce di passaggio di fluido in modo da controllare la pressione differenziale e/o la portata al variare della pressione in ingresso o in uscita. Un esempio di valvola per la regolazione di flusso, descritta nel brevetto europeo No. EP2557365B1, comprende una struttura di contenimento presentante corpo principale impegnabile ad un collettore di uscita di un impianto idraulico, nonch? un elemento di raccordo trasversale al corpo principale ed impegnabile ad un circuito di distribuzione, quest?ultimo configurato per porre in comunicazione di fluido il collettore di ritorno ed un collettore di mandata dell?impianto. La valvola comprende inoltre un otturatore comandato attraverso un attuatore per aprire o chiudere selettivamente la valvola, nonch? un regolatore differenziale posto in serie all?otturatore per regolare la portata attraverso la valvola in funzione della pressione differenziale tra monte e valle del regolatore. Bench? la soluzione sopra descritta consenta di regolare il flusso di ritorno su ciascuna linea di ritorno al collettore, il Richiedente ha rilevato che tale soluzione evidenzi limitazioni ed inconvenienti. In particolare, l?elemento di raccordo descritto dal documento EP2557365B1, consente di adattare la valvola ad un utilizzo in un impianto di riscaldamento a pavimento, introducendo tuttavia un ulteriore componente. Questo, oltre a generare la necessit? di realizzare un ulteriore accoppiamento a tenuta di fluido tra corpo principale ed elemento di raccordo, rende la valvola qui descritta difficilmente utilizzabile per il retrofit di collettori gi? installati in quanto l?impiego della valvola in questione richiede praticamente lo smontaggio e la sostituzione dell?intero collettore e degli elementi di raccordo ad esso associati. Inoltre, la complessit? strutturale della valvola, gli ingombri ed i costi di realizzazione della stessa costituiscono ulteriori inconvenienti evidenti.
Un secondo esempio di valvola di regolazione di flusso ? descritto nella domanda di brevetto PCT No. WO2011006559A1, la quale mostra una valvola installata su un collettore di mandata di un impianto di riscaldamento a pavimento. La valvola comprende un corpo valvolare alloggiato all?interno di un elemento di raccordo installato su un lato del collettore e configurato per porre in comunicazione di fluido il collettore di mandata con una linea di mandata terminalmente connessa con un collettore di ritorno dell?impianto. In particolare, il corpo valvolare presenta un ingresso affacciato verso l?interno del collettore di mandata ed un?uscita posizionata in corrispondenza dell?uscita dell?elemento di raccordo. La valvola comprende inoltre una manopola di controllo, accoppiato al collettore di mandata in posizione contrapposta al corpo valvolare, connesso ad un perno attraversante il collettore e collegato al corpo valvolare per l?impostazione della sezione di passaggio di fluido in ingresso al corpo valvolare stesso. Infine, un regolatore a pressione differenziale ? attivo su un passaggio di forma conica posizionato in corrispondenza dell?uscita del corpo valvolare. Bench? la soluzione sopra descritta consenta di effettuare un controllo del flusso sul collettore di mandata, ? da notare l?estrema complessit? della valvola stessa. Inoltre, ? evidente come la valvola descritta nel documento WO2011006559A1 non sia configurata per essere agevolmente installata in impianti di riscaldamento a pavimento preesistenti. Si noti infatti che la valvola in questione necessita di un elemento di raccordo e di un collettore precipuamente progettati al fine di accogliere il corpo valvolare. Inoltre, la valvola in questione ? di difficile installazione, richiedendo l?accesso da due lati contrapposti del collettore di mandata. In altre parole, la valvola decritta in WO2011006559A1 risulta inadatta a retrofitting in impianti preesistenti ed in ogni caso richiede un processo di installazione relativamente complesso.
SCOPO DELL?INVENZIONE
Scopo della presente invenzione ? pertanto quello di risolvere almeno uno degli inconvenienti e/o limitazioni delle precedenti soluzioni.
Un primo obiettivo dell?invenzione ? quello di mettere a disposizione un dispositivo di regolazione di fluido presentante una struttura semplice e compatta, il quale risulti al contempo facilmente installabile su impianti idraulici preesistenti di tipo domestico e/o industriale.
? inoltre scopo della presente invenzione quello di mettere a disposizione un dispositivo di regolazione di fluido che permetta di impostare un predeterminato set point di portata di fluido in ingresso.
? poi scopo della presente invenzione quello di fornire un dispositivo in grado di eseguire una regolazione automatica della portata del fluido in ingresso.
Un ulteriore scopo della presente invenzione quello di mettere a disposizione un dispositivo di regolazione di fluido i cui componenti siano facilmente realizzabili tramite processi industriali noti, ad esempio tramite stampaggio e/o tornitura.
? ulteriore scopo della presente invenzione quello di mettere a disposizione un dispositivo di regolazione di fluido che presenti un elevato grado di affidabilit? e che richieda un numero ridotto di interventi di manutenzione.
Questi scopi ed altri ancora, che appariranno maggiormente dalla seguente descrizione, sono sostanzialmente raggiunti da un dispositivo di regolazione di fluido e da un impianto in accordo con una o pi? delle unite rivendicazioni e/o dei seguenti aspetti.
SOMMARIO
Aspetti del trovato sono qui di seguito descritti.
In un aspetto ? previsto un dispositivo di regolazione di flusso, comprendente:
- una struttura di contenimento (2) estendentesi lungo una direzione di sviluppo (A) tra una prima ed una seconda porzione d?estremit? (2a, 2b), detta struttura di contenimento (2) comprendendo:
o almeno una parete di sommit? (3) in corrispondenza della prima porzione d?estremit? (2a); o almeno un?uscita (5) assiale in corrispondenza della seconda porzione d?estremit? (2b); o almeno un ingresso (4), in particolare almeno un ingresso radiale, in corrispondenza di una porzione intermedia (2c) della struttura di contenimento (2) estendentesi in interposizione tra la prima e la seconda porzione d?estremit? (2a, 2b);
- un organo di trasmissione (18) presentante una porzione di manovra (18a), attraversante la parete di sommit? (3) della struttura di contenimento (2), ed una porzione cava (18b), che definisce un passaggio configurato per porre in comunicazione di fluido l?ingresso (4) con l?uscita (5) della struttura di contenimento (2);
- un regolatore a pressione differenziale (70) operante tra detto ingresso (4) e detta uscita (5). In un aspetto secondo l?aspetto precedente, la porzione cava (18b) ? superiormente delimitata dalla porzione di manovra (18a) ed in un sol pezzo con quest?ultima.
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, la porzione cava (18b) si estende internamente alla struttura di contenimento (2) per una parte preponderante della porzione intermedia (2c).
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, il regolatore a pressione differenziale (70) opera in corrispondenza della porzione intermedia della struttura di contenimento (2).
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, il regolatore a pressione differenziale (70) comprende:
- un corpo tubolare (13) disposto coassialmente all?organo di trasmissione (18) e mobile assialmente rispetto a quest?ultimo;
- una molla (15) interposta, in particolare radialmente interposta, tra l?organo di trasmissione (18) ed il corpo tubolare (13),
- un elemento elastico (8) presentante un bordo radialmente interno (9a) vincolato al corpo tubolare (13) ed un bordo radialmente esterno (9b) vincolato alla struttura di contenimento (2). In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, la porzione cava (18b) dell?organo di trasmissione (18) comprende:
- almeno un?apertura di accesso (6) radiale in prossimit? della parete di sommit? (3);
- almeno un?apertura di uscita (7) assiale in corrispondenza di un?estremit? terminale della porzione cava (18b) affacciata all?uscita (5).
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, le aperture di accesso e uscita (6, 7) dell?organo di trasmissione (18) sono configurate per consentire il passaggio di un fluido dall?ingresso (4) all?uscita (5) della struttura di contenimento (2).
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, l?apertura di accesso (6) dell?organo di trasmissione (18) presenta una sezione di passaggio avente estensione angolare compresa tra 130? e 170?.
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, l?apertura di accesso (6) dell?organo di trasmissione (18) presenta una sezione di passaggio avente estensione assiale sostanzialmente dalla prima porzione d?estremit? (2a) alla porzione intermedia (2c) della struttura di contenimento (2). In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, l?organo di trasmissione (18) presenta una sezione di passaggio avente estensione assiale pari a meno del 50% di un?estensione assiale complessiva lungo la direzione di sviluppo (A) dell?organo di trasmissione internamente alla struttura di contenimento (2).
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, l?organo di trasmissione (18) ? almeno mobile per rotazione, rispetto alla struttura di contenimento, attorno alla direzione di sviluppo (A), opzionalmente di un angolo compreso tra 0? e 165?.
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, l?estremit? terminale della porzione cava (18b) presenta almeno uno spallamento (30) estendentesi radialmente verso l?esterno e configurato per consentire la battuta di un?estremit? inferiore della molla (15).
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, il dispositivo comprende almeno un deviatore di flusso (16) interposto tra il regolatore a pressione differenziale (70) e l?uscita (5).
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, l?estremit? terminale della porzione cava (18b) presenta almeno una scanalatura assiale configurata per impegnare l?almeno un deviatore di flusso (16).
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, l?estremit? terminale della porzione cava (18b) presenta una pluralit? di scanalature assiali configurate per consentire l?impegno con corrispondenti risalti del deviatore di flusso (16).
In un aspetto secondo l?aspetto precedente, le scanalature sono tra loro angolarmente sfalsate di un angolo compreso tra 20? e 180?, opzionalmente compreso tra 30 e 90?.
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 5 aspetti precedenti, in cui il deviatore di flusso (16) ? affacciato all?apertura di uscita (7) della porzione cava (18b).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 6 aspetti precedenti, il deviatore di flusso (16) comprende almeno un corpo di base (16a) estendentesi trasversalmente alla direzione di sviluppo (A).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 7 aspetti precedenti, il deviatore di flusso (16) comprende almeno una pluralit? di detti risalti (16b) assialmente emergenti da detto corpo di base (16a) e configurati per impegnare l?organo di trasmissione (18) altres? definendo corrispondenti passaggi radiali (27) per fluido proveniente da detta porzione cava.
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 8 aspetti precedenti, il deviatore di flusso (16) presenta una pluralit? di risalti (16b) tra loro angolarmente sfalsati di un angolo compreso tra 20? e 180?, opzionalmente compreso tra 30 e 100?.
In un aspetto secondo l?aspetto precedente, ciascun risalto (16b) ? impegnato ad una rispettiva scanalatura della porzione cava (18b).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 10 aspetti precedenti, il deviatore di flusso (16) ? configurato per deviare radialmente verso l?esterno un flusso di fluido attraversante la porzione cava 18b.
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli 11 aspetti precedenti, il corpo di base del deviatore di flusso (16) ? posto ad una prefissata distanza costante dall?estremit? terminale della porzione cava (18b).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 12 aspetti precedenti, il deviatore di flusso (16) presenta almeno una protuberanza (60), emergente dal corpo di base (16a) da parte opposta rispetto all?almeno un risalto (16b), configurata per attestarsi alla struttura di contenimento (2).
In un aspetto secondo l?aspetto precedente, la protuberanza (60) del deviatore di flusso (16) definisce almeno un passaggio radiale (28) di fluido verso l?uscita (5) disposto tra il corpo di base (16a) e la struttura di contenimento.
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, il dispositivo comprende almeno una ghiera di regolazione (14) operante esternamente alla struttura di contenimento (2) in impegno all?organo di trasmissione (18).
In un aspetto secondo l?aspetto precedente, la ghiera di regolazione (14) opera in corrispondenza della prima porzione d?estremit? (2a) della struttura di contenimento (2).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 2 aspetti precedenti, la detta ghiera di regolazione (14) ? impegnata alla porzione di manovra (18a) dell?organo di trasmissione (18).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 3 aspetti precedenti, la ghiera di regolazione (14) ? almeno mobile per rotazione relativamente alla struttura di contenimento (2), attorno alla direzione di sviluppo (A).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 4 aspetti precedenti, la ghiera di regolazione (14) ? solidalmente impegnata all?organo di trasmissione (18).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 5 aspetti precedenti, la ghiera di regolazione ? configurata per consentire, dall?esterno della struttura di contenimento (2), la movimentazione dell?organo di trasmissione (18).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 6 aspetti precedenti, la ghiera di regolazione (14) ? configurata per movimentare angolarmente l?organo di trasmissione (18) relativamente alla struttura di contenimento (2) di un angolo compreso tra 0? e 165?.
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, il dispositivo comprende almeno un parzializzatore (17) radialmente esterno all?organo di trasmissione (18) ed operante in corrispondenza della prima porzione d?estremit? della struttura di contenimento (2).
In un aspetto secondo l?aspetto precedente, il parzializzatore (17) ? impegnato all?interno della struttura di contenimento (2) ed almeno in parte affacciato all?apertura di accesso (6) della porzione cava (18b).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 2 aspetti precedenti, il parzializzatore (17) ? superiormente affacciato alla faccia inferiore della parete di sommit? (3) della struttura di contenimento (2) ed angolarmente fisso relativamente a quest?ultima.
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 3 aspetti precedenti, il parzializzatore (17) presenta almeno una parete laterale (17a) disposta coassialmente alla porzione cava (18b) dell?organo di trasmissione, risultando almeno parzialmente sovrapposta alla superficie laterale esterna dello stesso organo di trasmissione ed almeno in parte affacciata all?apertura di accesso (6) della porzione cava (18b), in modo da parzializzarne pi? o meno le dimensioni a seconda della posizione angolare relativa tra organo di trasmissione (18) e parzializzatore (17).
In un aspetto secondo l?aspetto precedente, la parete laterale (17a) del parzializzatore (17) ? inferiormente raccordata ad una base (17b) a perimetro curvilineo chiuso, in particolare di forma circolare, o perimetro curvilineo ad arco di cerchio con una porzione angolare interrotta a definire un?apertura angolare (17c) nella base (17b).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 2 aspetti precedenti, la parete laterale (17a) del parzializzatore emerge dalla base (17b) e si sviluppa angolarmente con un primo tratto arcuato (17a?) di altezza costante.
In un aspetto secondo l?aspetto precedente, il primo tratto arcuato (17a?) della parete laterale (17a) ? seguito da un secondo tratto arcuato (17a??) avente altezza che si riduce procedendo angolarmente raccordando un bordo superiore (17d) della parete laterale (17a) con la base (17b).
In un aspetto secondo l?aspetto precedente, il bordo superiore (17d) della parete laterale (17a) presenta una porzione piana ad arco di circonferenza in corrispondenza di detto primo tratto (17a?) seguita da una porzione degradante verso la base in corrispondenza del secondo tratto (17a??). In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 3 aspetti precedenti, la parete laterale (17a) presenta un tratto completamente aperto (17f) che si interpone tra la fine del secondo tratto (17a??) e l?inizio del primo tratto (17a?).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 3 aspetti precedenti, il profilo della porzione degradante del bordo superiore (17d) presenta una sagoma non rettilinea, opzionalmente parabolica o esponenziale, in modo tale da modificare in modo noto, ma non lineare, la sezione di passaggio di fluido dell?apertura di accesso (6), a seguito di una movimentazione angolare dell?organo di trasmissione (18) rispetto al parzializzatore (17).
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, il corpo tubolare (13) presenta almeno uno spallamento superiore (26a) in corrispondenza di un?estremit? superiore dello stesso corpo tubolare, detto spallamento superiore (26a) estendentesi radialmente in avvicinamento all?organo di trasmissione (18) per definire una superficie di battuta di un?estremit? superiore della molla (15). In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, il corpo tubolare (13) presenta, in corrispondenza di un?estremit? inferiore dello stesso corpo tubolare (13), uno spallamento inferiore (26b) estendentesi radialmente in allontanamento rispetto all?organo di trasmissione (18) ed affacciato al corpo di base (16a) del deviatore di flusso (16).
In un aspetto secondo l?aspetti precedente, lo spallamento inferiore (26b) presenta almeno un?estremit? terminale la quale, in cooperazione con il deviatore di flusso (16), definisce una luce di passaggio di fluido in interposizione tra lo stesso spallamento inferiore (26b) ed il corpo di base (16a).
In un aspetto secondo l?aspetto precedente, la luce di passaggio presenta una sezione di passaggio variabile a seguito della movimentazione del corpo tubolare (13) in avvicinamento o in allontanamento rispetto il corpo di base (16a) del deviatore di flusso (16).
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, il corpo tubolare (13) ? configurato per modificare la portata del fluido in transito tra l?ingresso (4) e l?uscita (5).
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, il corpo tubolare (13) presenta almeno una sede (19) in corrispondenza di una superficie radialmente opposta rispetto all?organo di trasmissione (18), detta sede (19) essendo configurata per consentire l?alloggiamento del bordo radialmente interno (9a) dell?elemento elastico (8).
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, la struttura di contenimento (2) presenta un collare (31) configurato per cooperare con la superficie radialmente opposta del corpo tubolare per bloccare assialmente il bordo radialmente interno (9a) dell?elemento elastico (8).
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, la struttura di contenimento comprende:
- almeno un corpo superiore (24a) estendentesi lungo la direzione di sviluppo (A) e definente almeno la prima porzione d?estremit? (2a) della struttura di contenimento (2);
- almeno un corpo inferiore (24b) estendentesi lungo la direzione di sviluppo (A) e definente almeno la seconda porzione d?estremit? (2b) della struttura di contenimento (2).
In un aspetto secondo l?aspetto precedente, il corpo superiore ed inferiore (24a, 24b) sono tra di loro impegnabili a tenuta di fluido, opzionalmente mediante un accoppiamento filettato.
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 2 aspetti precedenti, il corpo superiore (24a) presenta almeno due ingressi (4) tra loro radialmente contrapposti.
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 3 aspetti precedenti, ciascun ingresso (4) della struttura di contenimento ? definito sul corpo superiore (24a).
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, ciascun ingresso (4) presenta un?estensione radiale compresa tra 15? e 175?.
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 5 aspetti precedenti, il corpo superiore (24a) presenta almeno una porzione di accoppiamento (20), opzionalmente filettata, in corrispondenza della prima porzione d?estremit? (2a).
In un aspetto secondo l?aspetto precedente, la porzione di accoppiamento ? configurata per consentire il collegamento a tenuta di fluido della struttura di contenimento (2) ad una rispettiva prima apertura di un collettore di mandata (101) di un impianto idraulico (100).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 7 aspetti precedenti, il corpo inferiore (24b) presenta almeno una parete inferiore (21), longitudinalmente opposta rispetto alla parete superiore (3), su cui ? definita l?uscita (5) della struttura di contenimento (2).
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli 8 aspetti precedenti, il corpo inferiore (24b) comprende almeno un innesto (22) estendentesi assialmente a partire dalla parete inferiore (21).
In un aspetto secondo l?aspetto precedente, l?innesto (22) definisce, in cooperazione con la parete inferiore (21), una zona di accoppiamento configurata per consentire il collegamento diretto, o indiretto previa interposizione di un codolo di raccordo, della struttura di contenimento (2) ad una rispettiva seconda apertura di un collettore di mandata (101) di un impianto idraulico (100).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 10 aspetti precedenti, la struttura di contenimento (2) comprende, in interposizione tra il corpo superiore ed inferiore (24a, 24b), almeno una sede (23) radialmente esterna rispetto al corpo tubolare (13), configurata per alloggiare il bordo radialmente esterno (9b) dell?elemento elastico (8).
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, il dispositivo (1) presenta un collare (46) configurato per cooperare con la struttura di contenimento per bloccare assialmente il bordo radialmente esterno (9b) dell?elemento elastico (8).
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, l?elemento elastico (8) delimita, in cooperazione con una superficie interna della struttura di contenimento (2):
- una prima camera (25) affacciata all?ingresso (4) della struttura di contenimento (2);
- una seconda camera (26) affacciata all?uscita (5) della struttura di contenimento (2).
In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, almeno il bordo radialmente interno (9a) dell?elemento elastico (8) ed il corpo tubolare (13) sono assialmente mobili relativamente alla struttura di contenimento (2) in funzione di una differenza di pressione tra il fluido nella prima camera (25) ed il fluido nella seconda camera (26) superiore ed almeno un valore di precarico della molla (15).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei 2 aspetti precedenti, la prima e la seconda camera (25, 26) sono in comunicazione di fluido tra loro attraverso la porzione cava (18b) dell?organo di trasmissione. In un aspetto secondo uno qualsiasi degli aspetti precedenti, l?elemento elastico (8) comprende almeno una tra una membrana a rotolamento ed un soffietto.
In un aspetto ? previsto un collettore di mandata per impianti di riscaldamento a pavimento utilizzante un dispositivo in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti.
In un aspetto secondo l?aspetto precedente, il collettore di mandata ? destinato a collegarsi con un impianto (100) del tipo comprendente almeno due circuiti di distribuzione di fluido (103) configurati per porre in comunicazione di fluido il collettore di mandata (101) ed un collettore di ritorno, in cui il collettore di mandata (101) comprende:
- almeno un condotto tubolare estendentesi lungo una direzione di sviluppo (B) trasversale alla direzione di sviluppo (A),
- almeno un dispositivo di regolazione di flusso (1) per ciascuno di detti circuiti di distribuzione, ciascun dispositivo di regolazione di flusso (1) essendo in accordo con uno qualsiasi degli aspetti precedenti relativi al dispositivo di regolazione stesso.
In un aspetto secondo l?aspetto precedente ciascun dispositivo (1) ? almeno in parte alloggiabile all?interno del condotto tubolare per consentire l?immissione di fluido attraverso l?ingresso (4) della struttura di contenimento (2).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei due aspetti precedenti, il condotto tubolare comprendente: - almeno una prima apertura (107) configurata per impegnarsi a tenuta di fluido con la porzione di accoppiamento (20) del corpo superiore (24a) della struttura di contenimento (2);
- almeno una seconda apertura (108) configurata per impegnarsi a tenuta di fluido con un circuito di distribuzione (103).
In un aspetto secondo l?aspetto precedente, la prima e la seconda apertura (107, 108) sono tra loro allineate lungo una direzione trasversale alla direzione di sviluppo (B).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei due aspetti precedenti, la prima apertura (107) presenta almeno una superficie d?impegno (107a), opzionalmente filettata.
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei tre aspetti precedenti, la seconda apertura (108) presenta almeno una superficie d?impegno (108a) controsagomata all?innesto (22) del corpo inferiore (24b) ed estendentesi internamente al condotto tubolare.
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei sei aspetti precedenti, il collettore comprende una pluralit? di dispositivi di regolazione di flusso (1) ciascuno impegnato al condotto tubolare in corrispondenza di una rispettiva prima e/o seconda apertura (107).
In un aspetto ? previsto un impianto idraulico, ad esempio di riscaldamento a pavimento, utilizzante un collettore di mandata in accordo con uno qualsiasi dei precedenti otto aspetti.
In un aspetto secondo l?aspetto precedente, l?impianto comprende:
- almeno un collettore di mandata (101) in accordo con una qualsiasi dei precedenti aspetti relativi al collettore di mandata;
- almeno una collettore di ritorno (102);
- almeno due circuiti di distribuzione (103) impegnati al condotto tubolare del collettore di mandata (101) ed al collettore di ritorno (102), detto circuito di distribuzione (103) essendo configurato per porre in comunicazione di fluido l?uscita (5) di un dispositivo (1) con il collettore di ritorno (102).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei due aspetti precedenti, il/un circuito di distribuzione (103) presenta un codolo di raccordo (110), opzionalmente su cui ? definito un accoppiamento filettato, configurato per impegnarsi con la seconda apertura (108) del condotto tubolare.
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei tre aspetti precedenti, l?impianto comprende una pluralit? di circuiti di distribuzione (103), ciascuno dei quali in comunicazione di fluido con l?uscita (5) di un rispettivo dispositivo (1) ed il collettore di ritorno (102).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei quattro aspetti precedenti, l?impianto comprende almeno una valvola di intercettazione di fluido (104) impegnata al collettore di ritorno (102) ed in comunicazione di fluido con un circuito di distribuzione (103).
In un aspetto secondo l?aspetto precedente, la valvola di intercettazione di fluido (104) ? configurabile almeno tra:
- una condizione di apertura in cui consente la comunicazione di fluido tra il circuito di alimentazione (103) ed il collettore di ritorno (102);
- una condizione di chiusura in cui previene la comunicazione di fluido tra il circuito di alimentazione (103) ed il collettore di ritorno (102).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei due aspetti precedenti, l?impianto comprende una pluralit? di valvole di intercettazione di fluido (104), ciascuna delle quali ? in comunicazione di fluido con un rispettivo circuito di distribuzione (103).
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei tre aspetti precedenti, l?impianto comprende:
- almeno un?unit? di controllo (50) direttamente connessa a ciascuna valvola di intercettazione di fluido (104);
- almeno un sensore di temperatura (51) associato ad una rispettiva valvola di intercettazione di fluido (104).
In un aspetto secondo l?aspetto precedente, ciascun sensore di temperatura ? connesso all?unit? di controllo (50) e configurato per misurare un valore di temperatura all?interno di un ambiente.
In un aspetto secondo uno qualsiasi dei due aspetti precedenti, il sensore di temperatura (51) ? configurato per inviare all?unit? di controllo (50) un segnale di temperatura rappresentativo del valore di temperatura misurato.
In un aspetto secondo l?aspetto precedente, l?unit? di controllo (50) ? configurata per:
- ricevere il segnale di temperatura emesso da un sensore di temperatura (51);
- confrontare il valore di temperatura misurato con un valore di soglia;
- comandare la condizione di chiusura della valvola di intercettazione di fluido (104) associata a detto sensore di temperatura (51) se il valore di temperatura misurato ? maggiore o uguale del valore di soglia.
In un aspetto ? previsto un uso del dispositivo (1) in accordo con uno qualsiasi dei precedenti aspetti relativi al dispositivo stesso su di un impianto di riscaldamento a pavimento.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Alcune forme realizzative ed alcuni aspetti del trovato saranno qui di seguito descritti con riferimento agli uniti disegni, forniti a solo scopo indicativo e pertanto non limitativo in cui:
- La figura 1 ? una vista prospettica del dispositivo di regolazione di flusso in accordo con la presente invenzione;
- La figura 2 ? una vista prospettica di uno spaccato del dispositivo di regolazione di flusso in accordo con la presente invenzione;
- La figura 3 ? una vista in sezione longitudinale del dispositivo di regolazione di flusso in accordo con la presente invenzione;
- Le figure 4A e 4B sono viste di dettaglio in sezione di una parte inferiore del dispositivo di regolazione di flusso in accordo con la presente invenzione;
- La figura 5 ? una vista prospettica in spaccato relativa ad un collettore di mandata impiegante il dispositivo in accordo con la presente invenzione;
- La figura 6 ? una vista schematica di un impianto in accordo con la presente invenzione;
- La figura 7 mostra in vista prospettica una prima variante di un parzializzatore utilizzabile nel dispositivo di regolazione di flusso secondo l?invenzione; e
- La figura 8 mostra in vista prospettica una seconda variante di un parzializzatore utilizzabile nel dispositivo di regolazione di flusso secondo l?invenzione.
UNIT? DI CONTROLLO
L?impianto di riscaldamento e/o raffrescamento qui descritto e rivendicato comprende almeno un?unit? di controllo 50 preposta al controllo di condizioni operative poste in essere dallo stesso impianto e/o al controllo delle fasi di processo di seguito illustrate.
L?unit? di controllo 50 pu? essere una singola unit? o essere formata da una pluralit? di distinte unit? di controllo a seconda delle scelte progettuali e delle esigenze operative.
Con il termine unit? di controllo ? inteso un componente di tipo elettronico il quale pu? comprendere almeno uno di: un processore digitale (CPU), un circuito di tipo analogico, o una combinazione di uno o pi? processori digitali con uno o pi? circuiti di tipo analogico. L'unit? di controllo pu? essere "configurata" o "programmata" per eseguire alcune fasi: ci? pu? essere realizzato in pratica con qualsiasi mezzo che permetta di configurare o di programmare l'unit? di controllo. Ad esempio, in caso di un?unit? di controllo comprendente una o pi? CPU e una o pi? memorie, uno o pi? programmi possono essere memorizzati in appropriati banchi di memoria collegati alla CPU o alle CPU; il programma o programmi contengono istruzioni che, quando eseguito/i dalla CPU o dalle CPU, programmano o configurano l'unit? di controllo per eseguire le operazioni descritte in relazione all'unit? di controllo. In alternativa, se l'unit? di controllo ? o comprende circuiteria di tipo analogico, allora il circuito dell'unit? di controllo pu? essere progettato per includere circuiteria configurata, in uso, per elaborare segnali elettrici in modo tale da eseguire le fasi relative all?unit? di controllo.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Dispositivo di regolazione di flusso 1
Con 1 ? stato complessivamente indicato un dispositivo di regolazione di flusso 1 per impianti idraulici, ad esempio impiegabile in impianti di riscaldamento a pavimento, sia per uso industriale, che domestico. Il dispositivo 1 ? configurato per ricevere in attraversamento un fluido, in particolare acqua, e per garantire una portata sostanzialmente costante al variare della pressione in ingresso e/o in uscita. Il dispositivo 1 comprende almeno una struttura di contenimento 2 presentante almeno un ingresso 4 ed almeno un?uscita 5. Negli esempi illustrati, l?ingresso 4 si estende radialmente, mentre l?uscita 5 ? in posizione assiale. In particolare, la struttura di contenimento 2 presenta una struttura sostanzialmente cilindrica estendentesi lungo una direzione di sviluppo A (rappresentata in figura 3 e ad esempio coincidente con un asse longitudinale centrale del corpo di contenimento stesso) tra una prima ed una seconda porzione d?estremit? 2a, 2b; la seconda porzione di estremit? 2b ? superiormente delimitata da almeno una parete di sommit? 3. In particolare, come ad esempio mostrato in figura 3, l?uscita 5 della struttura di contenimento 2 ? disposta in corrispondenza della seconda porzione d?estremit? 2b, mentre l?ingresso 4 ? disposto in corrispondenza di una porzione intermedia 2c della struttura di contenimento, quest?ultima estendentesi, come gi? accennato, in interposizione tra la prima e la seconda porzione d?estremit? 2a, 2b.
La struttura di contenimento 2 pu? essere realizzata in due pezzi tra di loro impegnati a tenuta di fluido. La struttura di contenimento pu? quindi comprendere almeno un corpo superiore 24a definente almeno la prima porzione d?estremit? 2a ed almeno un corpo inferiore 24b definente almeno la seconda porzione d?estremit? 2b. In particolare, negli esempi illustrati, il corpo superiore 24a definisce la parete di sommit? 3, delimitando superiormente la struttura di contenimento 2. Ulteriormente, il corpo superiore 24a pu? presentare almeno una porzione di accoppiamento 20, opzionalmente filettata, disposta in corrispondenza della prima porzione d?estremit? 2a, in modo tale da consentire il collegamento amovibile della struttura di contenimento 2 ad un collettore di mandata 101 di un impianto idraulico 100. Al fine di garantire un?adeguata tenuta di fluido in sede di accoppiamento ad esempio con un collettore, la prima porzione di estremit? 2a comprende una flangia 40 emergente radialmente verso l?esterno rispetto alla porzione di accoppiamento 20 e delimitante con quest?ultima una sede 41 in cui pu? operare un organo di tenuta 42, ad esempio un O-ring. In particolare la sede 41 e quindi l?organo di tenuta 42 possono essere disposti nella parte iniziale della porzione di accoppiamento 20 che poi prosegue con un tratto filettato.
Come ad esempio mostrato in figura 1, sul corpo superiore 24a sono definiti almeno due ingressi 4 tra loro distinti e radialmente contrapposti. I due o pi? ingressi 4 sono circonferenzialmente distanziati e separati da tratti di connessione 43, che come si vede da figura 1, si sviluppano sostanzialmente lungo l?esterno della struttura di contenimento 2. In dettaglio, la forma realizzativa mostrata, presenta due ingressi 4 presentanti ciascuno un?estensione radiale compresa tra 15? e 179?, in particolare compresa tra 150? e 175?.
Il corpo inferiore 24b pu? presentare una parete inferiore 21, longitudinalmente opposta alla parete superiore 3, in corrispondenza della quale ? definita l?uscita 5 della struttura di contenimento 2. In particolare, il corpo inferiore 24b pu? comprendere almeno un innesto 22 estendentesi assialmente a partire dalla parete inferiore 21, in modo tale da definire con quest?ultima una zona di accoppiamento con un collettore di mandata 101 di un impianto idraulico 100. ? utile notare come l?innesto 22 possa essere direttamente impegnato al collettore di mandata 101 oppure indirettamente impegnato a quest?ultimo tramite un codolo di raccordo di un circuito di distribuzione 103. Nelle unite figure la zona di accoppiamento dell?innesto 22 presenta una superficie liscia. Non si esclude tuttavia che la zona di accoppiamento dell?innesto 22 possa presentare una porzione ad attacco rapido o una porzione filettata. Al fine di garantire un?adeguata tenuta di fluido in sede di accoppiamento ad esempio con un collettore, il corpo inferiore 24b comprende in corrispondenza di una zona radialmente esterna dell?innesto 22, adiacentemente alla parete 21, una sede 44 in cui pu? operare un organo di tenuta 45, ad esempio un O-ring. La struttura di contenimento 2 comprende ulteriormente, in corrispondenza della porzione intermedia 2c, almeno una sede 23 configurata per alloggiare un regolatore a pressione differenziale 70 che meglio verr? successivamente dettagliato. In particolare, la sede 23 della struttura di contenimento ? definita in interposizione tra il corpo superiore 24a ed il corpo inferiore 24b. Va notato tuttavia che la porzione intermedia 2c pu? essere non perfettamente centrata e spostata verso la pozione inferiore (come nel caso illustrato) o verso la porzione superiore del corpo di contenimento 2.
Il dispositivo di regolazione di flusso 1 pu? inoltre comprendere un organo di trasmissione 18 estendentesi internamente alla struttura di contenimento per una parte preponderante della porzione intermedia 2c, in modo tale da definire un passaggio 60 disposto e configurato per porre in comunicazione di fluido l?ingresso 4 con l?uscita 5.
Di fatto, come ad esempio mostrato in figura 3, l?organo di trasmissione 18 pu? comprendere una porzione cava 18b definente il passaggio 60 e configurata per porre in comunicazione di fluido l?ingresso 4 con l?uscita 5 della struttura di contenimento 2. La porzione cava 18b pu? comprendere almeno un?apertura di accesso 6 radiale in prossimit? della parete di sommit? 3 e configurata per mettere in comunicazione di fluido la porzione cava 18b dell?organo di trasmissione 18 con l?ingresso 4 della struttura di contenimento 2. Sotto il profilo dimensionale, l?apertura di accesso 6 presenta una sezione di passaggio avente ad esempio un?estensione angolare compresa tra 130? e 170?. Ulteriormente, l?apertura di accesso 6 si estende assialmente per una porzione dell?organo di trasmissione, ad esempio estendentesi dalla prima porzione d?estremit? 2a alla porzione intermedia 2c della struttura di contenimento 2. Inoltre, come ad esempio mostrato nelle figure 2 e 3, l?apertura di accesso 6 presenta un?estensione assiale pari a meno del 50% di un?estensione assiale complessiva della porzione cava 18b lungo la direzione di sviluppo A.
La porzione cava 18b pu? inoltre comprendere un?apertura di uscita 7 assiale definita in corrispondenza di un?estremit? terminale della stessa porzione cava 18b. In particolare, l?apertura di uscita 7 ? rivolta verso l?uscita 5 della struttura di contenimento 2, ed ? posizionata in modo tale da mettere in comunicazione di fluido l?ingresso 4 con l?uscita 5. Come visibile nelle figure 3, 4A e 4B un deviatore di flusso 16 ? interposto tra l?apertura di uscita 7 e l?uscita 5 della struttura di contenimento 2. L?estremit? terminale della porzione cava 18b pu? presentare una o pi? scanalature assiali, tra loro angolarmente sfalsate di un angolo compreso tra 20? e 180?, che ricevono in impegno una pluralit? di risalti 16b emergenti dal deviatore di flusso 16.
Come ad esempio mostrato in figura 3, l?organo di trasmissione 18 pu? inoltre presentare una porzione di manovra 18a, posizionata nelle unite figure superiormente alla porzione cava 18b, configurata per consentire una rotazione dell?organo di trasmissione 18 attorno ad un asse parallelo alla direzione di sviluppo A. In particolare, la porzione di manovra 18a emerge dalla porzione cava in attraversamento della parete di sommit? 3 esternamente alla struttura di contenimento, consentendo ad un utilizzatore di raggiungere l?organo di trasmissione 18 dall?esterno della struttura di contenimento 2. Come ad esempio mostrato in figura 3, la porzione di manovra 18a ? impegnata a tenuta di fluido alla parete di sommit? 3 del corpo superiore 24a. La porzione di manovra 18a pu? infatti presentare almeno una sede 53, di conformazione anulare, in cui pu? operare un organo di tenuta 54, ad esempio un O-ring che risulta cos? radialmente interposto tra la sede anulare 53 ed il canale attraversante la parete di sommit? 3 attraverso cui ? inserita la pozione di manovra stessa. Di fatto, la porzione di manovra 18a ? un?asta che consente, dall?esterno della struttura di contenimento 2, la movimentazione dell?organo di trasmissione attorno alla direzione di sviluppo A e relativamente alla struttura di contenimento 2, opzionalmente di un angolo compreso tra 0? e 165?. L?organo di trasmissione 18, in cooperazione con un parzializzatore 17 (successivamente descritto), consente di impostare, dall?esterno della struttura di contenimento 2, una prefissata portata del fluido attraversante il dispositivo 1, la quale pu? ed esempio coincidere con una portata di progetto prevista per una linea dell?impianto in cui il dispositivo stesso ? inserito. A questo scopo, la porzione di manovra 18a pu? inoltre presentare una superficie di accoppiamento esterna alla struttura di contenimento 2 e configurata per impegnarsi ad una ghiera di regolazione 14 del dispositivo 1. La ghiera di regolazione 14 ? ad esempio posta a contatto con una superficie esterna del corpo superiore 24a ed in impegno all?organo di trasmissione 18. In particolare, la ghiera di regolazione 14 ? solidalmente impegnata alla porzione di manovra 18a dell?organo di trasmissione, in corrispondenza della ed esternamente alla prima porzione d?estremit? 2a della struttura di contenimento 2. La ghiera di regolazione 14 pu? essere mobile per rotazione relativamente alla struttura di contenimento 2, attorno alla direzione di sviluppo A, consentendo dall?esterno della struttura di contenimento 2, la movimentazione angolare dell?organo di trasmissione 18. In dettaglio, la ghiera di regolazione 14 ? configurata per movimentare angolarmente l?organo di trasmissione 18 relativamente alla struttura di contenimento 2 di un angolo compreso tra 0? e 165?. Come ad esempio visibile da figura 1, la ghiera di regolazione 14, ed opzionalmente anche la superficie esterna del corpo superiore 24a affacciata alla ghiera di regolazione 14, pu?/possono comprendere almeno una scala graduata configurata per consentire ad un utilizzatore di impostare una predeterminata rotazione dell?organo di trasmissione 18. La ghiera di regolazione 14 comprende in interposizione tra la ghiera 14 stessa e la superficie esterna del corpo superiore 24a, una sede 56 in cui pu? operare un organo di tenuta 57, ad esempio un ulteriore O-ring.
Al fine di consentire l?impostazione di una desiderata dimensione della sezione di passaggio di fluido dell?apertura di accesso 6, permettendo quindi di impostare una prefissata portata nominale con la ghiera 14, il dispositivo 1 pu? inoltre comprendere almeno un parzializzatore 17 radialmente esterno all?organo di trasmissione 18 ed operante in corrispondenza della prima porzione d?estremit? del corpo superiore 24a. In particolare, il parzializzatore 17 coopera con la porzione cava dell?organo di trasmissione 18 e consente di occludere almeno parzialmente la sezione di passaggio dell?apertura di accesso 6 e regolare la portata di fluido in transito tra l?ingresso 4 e la porzione cava 18b dell?organo di trasmissione 18. Come ad esempio visibile in figura 3, il parzializzatore 17 ? superiormente affacciato alla faccia inferiore della parete di sommit? 3 della struttura di contenimento 2 ed angolarmente fisso relativamente a quest?ultima. Ulteriormente, il parzializzatore 17 mostrato in due varianti realizzative nelle figure 7 e 8, presenta almeno una parete laterale 17a disposta coassialmente alla porzione cava 18b dell?organo di trasmissione, risultando almeno parzialmente sovrapposta alla superficie laterale esterna dello stesso organo di trasmissione ed almeno in parte affacciata all?apertura di accesso 6 della porzione cava 18b in modo da parzializzarne pi? o meno le dimensioni a seconda della posizione angolare relativa tra organo di trasmissione 18 e parzializzatore 17.
? utile notare come la parete laterale 17a del parzializzatore 17 sia inferiormente raccordata ad una base 17b che nella variante di figura 7 ? a perimetro curvilineo chiuso, in particolare di forma circolare, mentre nella variante di figura 8 ? a perimetro curvilineo (sempre di forma circolare) con una porzione angolare interrotta a definire un?apertura angolare 17c nella base 17b. La soluzione di figura 8 consente una maggiore deformabilit? radiale del parzializzatore e quindi agevola in sede di assemblaggio. La parete laterale 17a del parzializzatore emerge dalla base 17b e si sviluppa angolarmente con un primo tratto arcuato 17a? di altezza costante, seguito da un secondo tratto arcuato 17a?? avente altezza che si riduce procedendo angolarmente (in senso orario nelle figure 7 e 8), raccordando un bordo superiore 17d della parete laterale 17a con la base 17b. Va notato che, in entrambe le varianti di figure 7 e 8, il bordo superiore 17d della parete laterale 17a presenta conseguentemente una porzione piana ad arco di circonferenza (in corrispondenza di detto primo tratto 17a?) seguita da una porzione degradante verso la base (in corrispondenza del secondo tratto 17a??). Infine, in entrambe le varianti di figure 7 e 8 (sempre procedendo in senso orario), la parete laterale 17a presenta un tratto completamente aperto 17f, che nel caso della variante di figura 8 si trova angolarmente in corrispondenza dell?apertura angolare 17c, e che si interpone tra la fine del secondo tratto 17a?? e l?inizio del primo tratto 17a?. Grazie alla conformazione descritta ed in particolare all?andamento della parete laterale e pi? precisamente a quello del bordo superiore 17d della parete laterale stessa, quest?ultima cooperando con la porzione cava 18b definisce un?area di passaggio di fluido dell?apertura di accesso 6 variabile in funzione della posizione angolare relativa tra parzializzatore 17 ed elemento di trasmissione 18. In accordo con un aspetto opzionale, il profilo della porzione degradante del bordo superiore 17b presenta una sagoma parabolica o esponenziale, in modo tale da modificare in modo noto, ma non lineare, la sezione di passaggio di fluido dell?apertura di accesso 6, a seguito di una movimentazione angolare dell?organo di trasmissione 18 rispetto al parzializzatore 17. Di fatto, la movimentazione dell?organo di trasmissione 18 relativamente al parzializzatore 17, consente ad un utilizzatore, di impostare un prefissato valore di portata di fluido in ingresso, ad esempio corrispondente ad un valore di portata di progetto. Ulteriormente, la particolare sagoma della parete laterale del parzializzatore 17, consente all?utilizzatore di impostare una regolazione fine della portata di fluido in ingresso.
Come sopra accennato, il dispositivo 1 pu? ulteriormente comprendere almeno un deviatore di flusso 16 definito in interposizione tra la porzione cava 18b dell?organo di trasmissione 18 e l?uscita 5 della struttura di contenimento 2.
Come ad esempio mostrato in figura 3, il deviatore di flusso 16 comprende almeno un corpo di base 16a presentante una conformazione discoidale trasversale alla direzione di sviluppo A ed affacciato all?apertura di uscita 7 della porzione cava 18b. Il corpo di base 16a ? distanziato da una superficie interna della struttura di contenimento 2, consentendo il passaggio di fluido in una zona perimetrale radialmente interposta tra il corpo di base 16a e la struttura di contenimento.
Il deviatore di flusso 16 pu? inoltre comprendere almeno una pluralit? di risalti 16b assialmente emergenti a partire dal corpo di base 16a. In particolare, ciascun risalto 16b ? almeno in parte controsagomato e disposto in inserimento all?interno di una rispettiva scanalatura dell?estremit? terminale della porzione cava 18b. ? inoltre utile notare come i risalti 16b siano tra loro angolarmente sfalsati di un angolo compreso tra 20? e 180?. In dettaglio, nella forma realizzativa dell?invenzione mostrata nelle unite figure, i risalti 16b sono tra loro angolarmente sfalsati di una angolo compreso tra 30? e 100?. Ulteriormente, due risalti 16b adiacenti possono definire un rispettivo passaggio radiale 27 per fluido in transito attraverso l?apertura di uscita 7 della porzione cava 18b, in modo tale da porre in comunicazione di fluido la porzione cava 18b con l?uscita 5.
Il deviatore di flusso 16 pu? inoltre presentare almeno una protuberanza 60 emergente dal corpo di base 16a da parte opposta rispetto ai risalti 16b, atta ad attestarsi alla struttura di contenimento 2. In altre parole, la protuberanza 60 ? attestata alla parete inferiore 21 del corpo inferiore 24b, vincolando la movimentazione assiale del deviatore di flusso 16 rispetto alla struttura di contenimento 2. La protuberanza pone quindi il deviatore di flusso 16 ad una prefissata distanza costante rispetto all?estremit? terminale della porzione cava 18b.
Come ad esempio visibile in figura 2, il deviatore di flusso 16 presenta una pluralit? di protuberanze 60, ad esempio conformate a pinne, definenti un prefissato numero di passaggi radiali 28, ciascuno dei quali in interposizione tra due protuberanze adiacenti. In particolare, ciascun passaggio radiale 28 si estende a partire da un bordo perimetrale del corpo centrale 16a verso una zona centrale dello stesso deviatore di flusso 16, in interposizione tra il corpo centrale 16a e la parete inferiore della struttura di contenimento 2. Di fatto, il fluido in attraversamento dei passaggi radiali 27 dei risalti 16b, fluisce, attraverso i passaggi radiali 28, verso l?uscita 5 e quindi esternamente alla struttura di contenimento 2.
Il dispositivo 1 ? anche provvisto di un regolatore a pressione differenziale 70 comprendente un corpo tubolare 13, una molla 15 ed un elemento elastico 8. In particolare, il corpo tubolare 13 ? disposto coassialmente all?organo di trasmissione 18 e mobile assialmente rispetto a quest?ultimo, in modo tale da mantenere, in cooperazione con il corpo di base 16a del deviatore di flusso 16(modificando l?apertura netta di passaggio di fluido), la portata di fluido tra ingresso ed uscita indipendentemente dalla differenza di pressione tra la zona a P+ e la zona a P-. Come ad esempio mostrato nelle figure di dettaglio 4A e 4B, il corpo tubolare 13 si estende per una parte preponderante della porzione centrale 2c della struttura di contenimento, in interposizione tra l?ingresso 4 e l?uscita 5.
Il corpo tubolare 13 pu? inoltre presentare, in corrispondenza di un?estremit? inferiore dello stesso, uno spallamento inferiore 26b estendentesi radialmente in allontanamento rispetto all?organo di trasmissione 18 ed affacciato al corpo di base 16a del deviatore di flusso 16, conferendo al corpo tubolare 13 una forma sostanzialmente a tazza. In particolare, lo spallamento inferiore 26b presenta almeno un?estremit? terminale la quale, in cooperazione con il deviatore di flusso 16, definisce una luce di passaggio di fluido in interposizione tra lo stesso spallamento inferiore 26b ed il corpo di base 16a. Come ad esempio mostrato nelle figure 4a e 4B, la movimentazione assiale del corpo tubolare 13 in avvicinamento ed allontanamento dal corpo di base 16a, varia le dimensioni della luce di passaggio, in modo tale da parzializzare la stessa luce di uscita e conseguentemente mantenere la portata del fluido in transito attraverso l?ingresso 4 e l?uscita 5 al variare del salto pressorio tra ingresso e uscita.
Il corpo tubolare 13 pu? inoltre presentare almeno uno spallamento superiore 26a in corrispondenza di un?estremit? superiore dello stesso corpo tubolare 13 prossima all?apertura di accesso 6 della porzione cava 18b. Lo spallamento superiore 26a si estende radialmente in avvicinamento all?organo di trasmissione 18 per definire una superficie di battuta di un?estremit? superiore della molla 15. ? utile notare come lo spallamento superiore 26a sia controsagomato con la superficie esterna della porzione cava 18b dell?organo di trasmissione 18, in modo tale da prevenire o limitare il transito di fluido in interposizione tra la stessa porzione cava 18b ed il corpo tubolare 13.
La molla 15 del regolatore a pressione differenziale 70 opera in interposizione tra l?organo di trasmissione 18 ed il corpo tubolare 13. In particolare, la molla 15 ? inferiormente impegnata ad o agisce in battuta contro uno spallamento 30 dell?organo di trasmissione 18, quest?ultimo estendentesi radialmente verso l?esterno per consentire la battuta o l?impegno della stessa molla 15. Ulteriormente, la molla 15 ? superiormente in impegno a, o battuta contro, lo spallamento superiore 26a del corpo tubolare 13. ? utile notare come la molla 15 presenti un prefissato precarico elastico, configurato per impedire la compressione della molla 15 quando soggetta ad una forza inferiore al precarico stesso. Di fatto, la molla 15 sostiene assialmente il corpo tubolare 13 e ne impedisce la movimentazione assiale quando lo stesso corpo tubolare 13 ? soggetto ad una forza assiale diretta verso l?uscita 5, inferiore al precarico della molla 15. A sua volta, l?elemento elastico 8 del regolatore a pressione differenziale 70 opera in corrispondenza della porzione centrale 2c della struttura di contenimento 2, ed impegnato da un lato (radialmente esterno) alla stessa struttura di contenimento 2 e da un lato (radialmente interno) al corpo tubolare 13. In particolare, l?elemento elastico 8 presenta un bordo radialmente interno 9a vincolato ad una sede 19 del corpo tubolare 13; la sede 19 ? definita in corrispondenza di una superficie esterna del corpo tubolare radialmente opposta rispetto alla superficie radialmente interna del corpo tubolare stesso che si affaccia verso la porzione cava 18b. Di fatto, la sede 19 ? definita in interposizione tra una superficie esterna del corpo tubolare 13 ed un collare 31 coassialmente impegnato al corpo tubolare 13 stesso.
L?elemento elastico 8 comprende inoltre un bordo radialmente esterno 9b vincolato ad una sede 23 definita sulla superficie interna del corpo di contenimento 2, ad esempio posta in interposizione tra il corpo superiore 24a, il corpo inferiore 24b ed un collare 46 coassialmente impegnato al corpo inferiore 24b. In particolare, il collare 46 ? atto a cooperare con il corpo superiore 24a per bloccare assialmente il bordo radialmente esterno 9b dell?elemento elastico 8.
Come ad esempio mostrato nelle figure 4A e 4B, l?elemento elastico 8 delimita, in cooperazione con una superficie interna della struttura di contenimento 2, una prima ed una seconda camera 25, 26, tra loro poste in comunicazione di fluido tramite la porzione cava 18b dell?organo di trasmissione 18. In particolare, la prima camera 25 ? affacciata all?ingresso 4 della struttura di contenimento 2, delimitata dalla superficie interna della struttura di contenimento stessa, dall?elemento elastico 8 e dal corpo tubolare 13. La seconda camera 26 ? invece affacciata all?uscita 5, in interposizione tra l?elemento elastico 8 ed il deviatore di flusso 16.
? utile notare come il bordo radialmente interno 9a dell?elemento elastico 8 ed il corpo tubolare 13 siano assialmente mobili relativamente alla struttura di contenimento 2 in funzione di una differenza di pressione tra il fluido in una zona di pressione superiore P+ della prima camera 25 ed il fluido in una zona di pressione inferiore P- della seconda camera 26, tendendo quindi a determinare (con riferimento alle unite figure) un movimento del corpo tubolare 13 verso il basso, ossia in modo da ridurre la luce di passaggio netto di fluido in uscita dalla porzione cava 18b, qualora il salto di pressione tra la zona a P+ e la zona a P- dovesse aumentare. In particolare, la zona a P- di influenza ? la zona sottostante l?estremit? inferiore del corpo tubolare 13 dove si ha una pressione ancora relativamente alta, mentre ulteriormente a valle in prossimit? dello scarico la pressione diventa molto inferiore e quindi il relativo contributo di fatto trascurabile. Come precedentemente accennato, l?elemento elastico ed il corpo tubolare 13 sono assialmente mobili se la differenza tra le forze generate dalle pressioni che insistono sulle relative superfici di spinta ? superiore al valore di precarico della molla 15. ? utile notare come anche l?elemento elastico 8 presenti una predeterminata rigidezza elastica, la quale ? da considerarsi trascurabile rispetto al valore di rigidezza elastica della molla 15. In altre parole, il corpo tubolare 13 ? assialmente mobile se la differenza di pressione tra la zona a P+ della prima camera 25 e la citata zona a P- della seconda camera 26 genera una forza in compressione della molla 15 sufficientemente elevata da vincere il precarico della molla stessa.
Come ad esempio mostrato in figura 3, in uso, il fluido entra all?interno della struttura di contenimento tramite gli ingressi 4. In dettaglio, parte del fluido in ingresso bagna la prima camera 25, mentre parte del fluido in ingresso attraversa l?area di passaggio dell?apertura di accesso 6 della porzione cava 18b. In particolare, il fluido in attraversamento della porzione cava 18b, ? convogliato, tramite i passaggi radiali 27 del deviatore di flusso 16, attraverso la luce di passaggio in interposizione tra il corpo tubolare 13 ed il corpo di base 16a. Il fluido in uscita dalla luce di passaggio bagna la seconda camera 26, mentre, tramite i passaggi radiali 28 della protuberanza del deviatore di flusso 16, ? convogliato verso l?uscita 5.
Come precedentemente accennato, la portata viene preimpostata ruotando l?organo di trasmissione 18, tramite la ghiera di regolazione 14, rispetto al parzializzatore 17 in una predeterminata posizione angolare in modo da impostare l?area di passaggio dell?apertura di accesso 6. ? utile notare come durante il funzionamento del dispositivo 1, tale posizione angolare tra l?organo di trasmissione 18 ed il parzializzatore 17 rimanga fissa.
Il fluido nella prima camera 25 ? ad una determinata pressione di monte P+, mentre il fluido nella seconda camera 26, a causa delle resistenze dovute dal parzializzatore 17 e soprattutto dal passaggio variabile tra il deviatore di flusso 16 e la parte inferiore (a tazza rovesciata) del corpo tubolare 13, ? ad una pressione a valle P- inferiore a P+ (nella zona sottostante la porzione inferiore del corpo tubolare 13 e quindi raggiunge una pressione ulteriormente e sensibilmente inferiore P- - a valle del passaggio tra porzione inferiore del corpo tubolare 13 e deviatore 16.
La pressione a monte P+ agisce nella prima camera 25 sull?elemento elastico 8 e sulla porzione centrale di superficie superiore del corpo tubolare 13, mentre la pressione a valle P- agisce sostanzialmente sulla superficie inferiore del corpo tubolare 13, mentre la pressione P- - agisce sulla superficie inferiore dell?elemento elastico (di fatto la pressione P- - genera una forza trascurabile). In dettaglio, alla pressione a monte P+ corrisponde una forza agente sul corpo tubolare 13 diretta verso l?uscita 5; viceversa, alla pressione a valle P- corrisponde una forza contraria agente sul corpo tubolare 13, la quale si somma ad una forza repulsiva generata dalla molla 15.
Grazie ad un?opportuna scelta delle dimensioni e della struttura dei vari componenti, l?equilibrio della forza generata dalla pressione a monte P+ con quella generata dalla pressione a valle P-, incrementata dalla reazione elastica della molla 15, determina sostanzialmente la posizione assiale del corpo tubolare 13 rispetto alla struttura di contenimento e conseguentemente l?ampiezza della luce di passaggio, garantendo un flusso in uscita ad una portata costante, indipendentemente dalla differenza di pressione tra ingresso ed uscita.
Collettore 100
Forma inoltre oggetto della presente invenzione un collettore, in particolare un collettore di mandata, 101, comprendente il dispositivo di regolazione di fluido 1 in accordo con la descrizione sopra riportata e/o in accordo con una qualsiasi delle unite rivendicazioni.
Il collettore di mandata 101 pu? comprendere un condotto tubolare cavo estendentesi lungo una direzione di sviluppo B trasversale alla direzione di sviluppo A del dispositivo di regolazione di fluido 1. In particolare il condotto tubolare cavo ? configurato per fornire un fluido (ad esempio acqua) proveniente da una linea di alimentazione 120 e convogliarlo all?interno della struttura di contenimento 2 del regolatore 1. Il condotto tubolare pu? comprendere una prima ed una seconda apertura 107, 108 tra loro allineate lungo una direzione trasversale alla direzione di sviluppo B e configurate per impegnare rispettive porzioni/zone di accoppiamento del regolatore di flusso. Nel dettaglio, la prima apertura 107 ? configurata per impegnarsi a tenuta di fluido con la porzione di accoppiamento 20 del corpo superiore 24a della struttura di contenimento. Come visibile da figura 5, la prima apertura 107 presenta almeno una superficie d?impegno 107a configurata per impegnarsi a tenuta di fluido con la porzione di accoppiamento 20 della struttura di contenimento. La superficie d?impegno 107a pu? inoltre presentare una porzione filettata, in modo tale da definire un impegno di tipo amovibile.
La seconda apertura 108 pu? essere configurata per impegnarsi a tenuta di fluido, direttamente o previa interposizione di un codolo di raccordo 110 di un circuito di distribuzione 103, all?innesto 22 del corpo inferiore 24b. La seconda apertura 108 pu? infatti presentare almeno una superficie d?impegno 108a estendentesi internamente al condotto tubolare, configurata per ricevere in inserimento l?innesto 22 della struttura di contenimento 2 o un codolo di raccordo 110 del circuito di distribuzione 103. In particolare, l?impegno tra la superficie d?impegno 108a della seconda apertura 108 e l?innesto 22 della struttura di contenimento 2 ? realizzato mediante semplice battuta, o mediante inserimento dell?innesto nella seconda apertura o mediante un accoppiamento ad attacco rapido. ? utile notare come, la realizzazione di un accoppiamento filettato in corrispondenza della superficie d?impegno 107a della prima apertura ed un accoppiamento privo di filettatura in corrispondenza della superficie d?impegno 108a della seconda apertura 108, consenta di installare il dispositivo di regolazione 1 nel condotto tubolare del collettore di mandata 101 in modo semplice e veloce, ad esempio per operazioni di retrofitting. Di fatto, per impegnare il dispositivo di regolazione alla condotto tubolare, ? sufficiente avvitare il dispositivo di regolazione alla superficie d?impegno 107a della prima apertura. In questo modo l?impegno tra l?innesto 22 ed il condotto di mandata 101, o il codolo del circuito di distribuzione 103, ? automaticamente raggiunto.
? inoltre utile notare come la superficie d?impegno 108 definisca sostanzialmente una porzione di allineamento per il codolo di raccordo 110 del circuito di distribuzione 103, in modo tale da disporre il codolo stesso in allineamento con la prima apertura 107 del condotto tubolare, lungo una direzione trasversale alla direzione di sviluppo B.
Il collettore di mandata 101 pu? comprendere una pluralit? di dispositivi di regolazione di flusso 1, ciascuno impegnato al condotto tubolare in corrispondenza di una rispettiva prima e/o seconda apertura 107, 108. Il collettore di mandata 101 pu? essere in comunicazione di fluido con una pluralit? di circuiti di distribuzione 103, ciascuno dei quali associato ad un rispettivo dispositivo di regolazione di flusso 1.
Impianto idraulico
Forma inoltre oggetto della presente invenzione un impianto idraulico 100 comprendente un collettore di mandata 101 in accordo con una o pi? delle unite rivendicazioni e/o in accordo con la descrizione sopra riportata.
Come ad esempio mostrato in figura 5, l?impianto 100 pu? comprendere almeno un collettore di ritorno 102 ed almeno due circuiti di distribuzione 103, questi ultimi presentanti due estremit? contrapposte rispettivamente impegnate al collettore di mandata 101 ed al collettore di ritorno 102. In altre parole, ciascun circuito di distribuzione 103 definisce un canale di comunicazione di fluido tra l?uscita 5 del dispositivo 1 ed il collettore di ritorno 102.
In dettaglio, ciascun circuito di distribuzione 103 pu? comprendere almeno un codolo di raccordo 110 in corrispondenza di ciascuna estremit? del circuito di distribuzione, il quale consente l?impegno del circuito di distribuzione 103 al collettore di mandata 101 ed al collettore di ritorno 102. Ciascun codolo di raccordo 110 pu? ulteriormente comprendere almeno una porzione filettata, configurata per definire un impegno smontabile ed a tenuta di fluido con il collettore di mandata 101 e con il collettore di ritorno 102. Ciascun codolo di raccordo 110 pu? presentare almeno un?apertura superiore configurata per ricevere in inserimento l?innesto 22 del corpo inferiore 24b del dispositivo 1. L?apertura superiore pu? quindi definire, in cooperazione con l?innesto 22 del dispositivo 1, un accoppiamento di semplice battuta o di inserimento o ad innesto rapido, realizzando un passaggio in comunicazione di fluido tra l?uscita 5 del dispositivo 1 con il circuito di distribuzione 103.
? inoltre utile notare come l?impianto 100 comprenda una pluralit? di circuiti di distribuzione 103, ciascuno per ogni dispositivo di regolazione del fluido installato sul collettore di mandata 101. I circuiti di distribuzione 103 consentono quindi di realizzare un collegamento a tenuta di fluido tra ciascun dispositivo 1 in impegno al collettore di mandata 101 con il collettore di ritorno 102.
Come mostrato in figura 6, l?impianto 100 pu? comprendere almeno una valvola di intercettazione di fluido 104 impegnata ad esempio al collettore di ritorno 102 ed in comunicazione di fluido con un rispettivo circuito di distribuzione 103. In particolare, la valvola di intercettazione di fluido 104 agisce direttamente sul circuito di distribuzione 103, consentendo e/o prevenendo selettivamente la comunicazione di fluido tra lo stesso circuito di distribuzione 103 ed il collettore di ritorno 102. Di fatto, la valvola di intercettazione di fluido 104 ? configurata per funzionare almeno in una condizione di apertura ed in una condizione di chiusura. Nella condizione di apertura, la valvola 104 consente la comunicazione di fluido tra il circuito di distribuzione 103 ed il collettore di ritorno 102, in modo tale da permettere il transito di fluido, ad esempio riscaldato, lungo il circuito di distribuzione 103, riscaldando un ambiente (un appartamento o una stanza). Viceversa, nella condizione di chiusura, la valvola 104 previene la comunicazione di fluido tra il circuito di distribuzione 103 ed il collettore di ritorno 102, in modo tale da interrompe il transito di fluido riscaldato lungo il circuito di distribuzione 103, ad esempio a seguito del raggiungimento di una temperatura di soglia presente all?interno dell?ambiente da riscaldare.
? utile notare come l?impianto 100 comprenda preferibilmente una pluralit? di valvole di intercettazione di fluido 104, ciascuna delle quali associabile ad un rispettivo dispositivo di regolazione di flusso 1 ed in comunicazione di fluido con quest?ultimo mediante un rispettivo circuito di distribuzione 103. Il flusso in transito all?interno di ciascun circuito di distribuzione 103 ? quindi gestito in maniera indipendente per mezzo di un regolatore di flusso 1 ed una valvola 104. Ulteriormente, anche la temperatura presente all?interno dell?ambiente da riscaldare pu? essere gestita in maniera indipendente. Di fatto, ciascun insieme dispositivo di regolazione 1 - circuito di distribuzione 103 - valvola di intercettazione 104 consente il riscaldamento indipendente di ambienti, ciascuno dei quali pu? essere riscaldato a temperature diverse.
L?impianto 100 pu? ulteriormente comprendere un?unit? di controllo 50 direttamente connessa a ciascuna valvola di intercettazione di fluido 104 e configurata per comandare la condizione di funzionamento di una rispettiva valvola 104.
L?unit? di controllo 50 pu? inoltre comprendere almeno un dispositivo di inserimento dati configurato per consentire ad un utilizzatore dell?impianto, l?inserimento di un valore di temperatura di soglia, ad esempio pari al valore di temperatura a cui l?utente desidera riscaldare l?ambiente.
L?impianto 100 pu? inoltre comprendere almeno un sensore di temperatura 51 direttamente connesso all?unit? di controllo 50 e configurato per misurare un valore di temperatura presente all?interno dell?ambiente da riscaldare. In particolare, il sensore di temperatura 51 ? configurato per inviare all?unit? di controllo 50 un segnale di temperatura rappresentativo del valore di temperatura misurato. L?unit? di controllo 50 pu? essere inoltre configurata per ricevere il segnale di temperatura emesso dal sensore di temperatura 51, confrontare tale valore di temperatura misurato con il valore di soglia e conseguentemente comandare la condizione di funzionamento della valvola di intercettazione 104. In particolare, l?unit? di controllo 50 ? configurata per comandare alla valvola di intercettazione 104 la condizione di chiusura se il valore di temperatura misurato dal sensore di temperatura 51 ? maggiore del valore di soglia. In questo modo ? possibile interrompere il transito di fluido riscaldato all?interno dell?ambiente da riscaldare e mantenere costante la temperatura all?interno dell?ambiente stesso. L?unit? di controllo 50 pu? essere invece configurata per comandare la condizione di apertura della valvola di intercettazione 104 se il valore di temperatura misurato ? inferiore al valore di temperatura di soglia, in modo tale da consentire il transito di fluido e riscaldare l?ambiente fino alla temperatura impostata.
Materiali
Ciascun elemento del dispositivo di regolazione di flusso 1, ad esclusione dell?elemento elastico 8 e degli O-ring, possa essere realizzato almeno in parte in materiale metallico, ad esempio pu? essere realizzato utilizzando almeno uno selezionato nel gruppo dei seguenti materiali metallici: acciaio, ottone, bronzo, rame e sue leghe, allumino e sue leghe. Ciascun elemento del dispositivo di regolazione di flusso 1, ad esclusione dell?elemento elastico 8 e degli O-ring, pu? inoltre essere realizzato almeno in parte (ovvero interamente) in materiale plastico; ad esempio, pu? essere realizzato utilizzando almeno uno selezionato nel gruppo dei seguenti materiali: ABS, PPS, PSU, PE, PTFE, PVC, PET. Alternativamente possono essere realizzati impiegando sia materiale metallico, sia materiale plastico come sopra riportati in elenco. L?elemento elastico 8 e gli O-ring possono essere invece realizzabile in un materiale elasticamente deformabile, ad esempio gomma.
Il collettore di mandata 101 pu? essere realizzato almeno in parte in materiale metallico, ad esempio pu? essere realizzato utilizzando almeno uno selezionato nel gruppo dei seguenti materiali metallici: acciaio, ottone, bronzo, rame e sue leghe, allumino e sue leghe. Il collettore di mandata 101 pu? inoltre essere realizzato almeno in parte (ovvero interamente) in materiale plastico; ad esempio, pu? essere realizzato utilizzando almeno uno selezionato nel gruppo dei seguenti materiali: ABS, PPS, PSU, PE, PTFE, PVC, PET. Alternativamente il collettore di mandata 101 pu? essere realizzato impiegando sia materiale metallico, sia materiale plastico come sopra riportati in elenco.
Il collettore di ritorno 102 e ciascun circuito di distribuzione 103 possono essere realizzati almeno in parte in materiale metallico, ad esempio possono essere realizzati utilizzando almeno uno selezionato nel gruppo dei seguenti materiali metallici: acciaio, ottone, bronzo, rame e sue leghe, allumino e sue leghe. Il collettore di ritorno 102 e ciascun circuito di distribuzione 103 possono inoltre essere realizzati almeno in parte (ovvero interamente) in materiale plastico; ad esempio, possono essere realizzati utilizzando almeno uno selezionato nel gruppo dei seguenti materiali: ABS, PPS, PSU, PE, PTFE, PVC, PET. Alternativamente il collettore di ritorno 102 e ciascun circuito di distribuzione 103 possono essere realizzati impiegando sia materiale metallico, sia materiale plastico come sopra riportati in elenco.
Claims (14)
1. Dispositivo di regolazione di flusso, comprendente:
- una struttura di contenimento (2) estendentesi lungo una direzione di sviluppo (A) tra una prima ed una seconda porzione d?estremit? (2a, 2b), detta struttura di contenimento (2) comprendendo:
o almeno una parete di sommit? (3) in corrispondenza della prima porzione d?estremit? (2a);
o almeno un?uscita (5) assiale in corrispondenza della seconda porzione d?estremit? (2b); o almeno un ingresso (4), in particolare almeno un ingresso radiale, in corrispondenza di una porzione intermedia (2c) della struttura di contenimento (2) estendentesi in interposizione tra la prima e la seconda porzione d?estremit? (2a, 2b);
- un organo di trasmissione (18) presentante una porzione di manovra (18a), attraversante la parete di sommit? (3) della struttura di contenimento (2), ed una porzione cava (18b), che definisce un passaggio configurato per porre in comunicazione di fluido l?ingresso (4) con l?uscita (5) della struttura di contenimento (2);
- un regolatore a pressione differenziale (70) operante tra detto ingresso (4) e detta uscita (5).
2. Dispositivo secondo la rivendicazione 1, in cui la porzione cava (18b) ? superiormente delimitata dalla porzione di manovra (18a), detta porzione cava (18b) estendendosi internamente alla struttura di contenimento (2) per una parte preponderante della porzione intermedia (2c) ed in cui il regolatore a pressione differenziale (70) opera in corrispondenza della porzione intermedia della struttura di contenimento (2).
3. Dispositivo secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui il regolatore a pressione differenziale (70) comprende:
- un corpo tubolare (13) disposto coassialmente all?organo di trasmissione (18) e mobile assialmente rispetto a quest?ultimo;
- una molla (15) interposta, in particolare radialmente interposta, tra l?organo di trasmissione (18) ed il corpo tubolare (13),
- un elemento elastico (8) presentante un bordo radialmente interno (9a) vincolato al corpo tubolare (13) ed un bordo radialmente esterno (9b) vincolato alla struttura di contenimento (2).
4. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la porzione cava (18b) dell?organo di trasmissione (18) comprende:
- almeno un?apertura di accesso (6) radiale in prossimit? della parete di sommit? (3);
- almeno un?apertura di uscita (7) assiale in corrispondenza di un?estremit? terminale della porzione cava (18b) affacciata all?uscita (5),
in cui dette aperture di accesso e uscita (6, 7) dell?organo di trasmissione (18) sono configurate per consentire il passaggio di un fluido dall?ingresso (4) all?uscita (5) della struttura di contenimento (2); in cui l?apertura di accesso (6) dell?organo di trasmissione (18) presenta una sezione di passaggio avente:
- estensione angolare prefissata, in particolare compresa tra 130? e 170?,
- estensione assiale sostanzialmente dalla prima porzione d?estremit? (2a) alla porzione intermedia (2c) della struttura di contenimento (2), opzionalmente pari a meno del 50% di un?estensione assiale complessiva lungo la direzione di sviluppo (A) dell?organo di trasmissione internamente alla struttura di contenimento (2);
in cui l?organo di trasmissione (18) ? almeno mobile per rotazione, rispetto alla struttura di contenimento, attorno alla direzione di sviluppo (A), opzionalmente di un angolo compreso tra 0? e 165?;
opzionalmente in cui l?estremit? terminale della porzione cava (18b) presenta almeno uno spallamento (30) estendentesi radialmente verso l?esterno e configurato per consentire la battuta di un?estremit? inferiore della molla (15).
5. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti comprendente almeno un deviatore di flusso (16) interposto tra il regolatore a pressione differenziale (70) e l?uscita (5);
in cui il deviatore di flusso (16) ? affacciato all?apertura di uscita (7) della porzione cava (18b), detto deviatore di flusso (16) comprendendo almeno un corpo di base (16a) estendentesi trasversalmente alla direzione di sviluppo (A) e configurato per deviare radialmente verso l?esterno un flusso di fluido attraversante la porzione cava 18b; ed
in cui il corpo di base del deviatore di flusso (16) ? posto ad una prefissata distanza costante dall?estremit? terminale della porzione cava (18b).
6. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti comprendente almeno una ghiera di regolazione (14) operante esternamente alla struttura di contenimento (2) in impegno all?organo di trasmissione (18);
in cui la ghiera di regolazione (14) opera in corrispondenza della prima porzione d?estremit? (2a) della struttura di contenimento (2), detta ghiera di regolazione (14) essendo impegnata alla porzione di manovra (18a) dell?organo di trasmissione (18);
in cui la ghiera di regolazione (14) ? almeno mobile per rotazione relativamente alla struttura di contenimento, attorno alla direzione di sviluppo (A);
in cui la ghiera di regolazione (14) ? solidalmente impegnata all?organo di trasmissione (18), detta ghiera di regolazione essendo configurata per consentire, dall?esterno della struttura di contenimento (2), la movimentazione dell?organo di trasmissione (18);
opzionalmente, in cui la ghiera di regolazione (14) ? configurata per movimentare angolarmente l?organo di trasmissione (18) relativamente alla struttura di contenimento (2) di un angolo compreso tra 0? e 165?.
7. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti comprendente almeno un parzializzatore (17) radialmente esterno all?organo di trasmissione (18) ed operante in corrispondenza della prima porzione d?estremit? della struttura di contenimento (2);
in cui il parzializzatore (17) ? impegnato all?interno della struttura di contenimento (2) ed almeno in parte affacciato all?apertura di accesso (6) della porzione cava (18b);
in cui il parzializzatore (17) presenta almeno una parete laterale (17a) disposta coassialmente alla porzione cava (18b) dell?organo di trasmissione, risultando almeno parzialmente sovrapposta alla superficie laterale esterna dello stesso organo di trasmissione ed almeno in parte affacciata all?apertura di accesso (6) della porzione cava (18b), in modo da parzializzarne pi? o meno le dimensioni a seconda della posizione angolare relativa tra organo di trasmissione (18) e parzializzatore (17).
8. Dispositivo secondo la rivendicazione precedente, in cui la parete laterale (17a) del parzializzatore (17) ? inferiormente raccordata ad una base (17b) a perimetro curvilineo chiuso, in particolare di forma circolare, o a perimetro curvilineo ad arco di cerchio con una porzione angolare interrotta a definire un?apertura angolare (17c) nella base (17b);
in cui la parete laterale (17a) del parzializzatore emerge dalla base (17b) e si sviluppa angolarmente con un primo tratto arcuato (17a?) di altezza costante, seguito da un secondo tratto arcuato (17a??) avente altezza che si riduce procedendo angolarmente raccordando un bordo superiore (17d) della parete laterale (17a) con la base (17b),
in particolare in cui il bordo superiore (17d) della parete laterale (17a) presenta una porzione piana ad arco di circonferenza in corrispondenza di detto primo tratto (17a?) seguita da una porzione degradante verso la base in corrispondenza del secondo tratto (17a??), la parete laterale (17a) presentando un tratto completamente aperto (17f) che si interpone tra la fine del secondo tratto (17a??) e l?inizio del primo tratto (17a?), in cui in cui il profilo della porzione degradante del bordo superiore (17b) una sagoma non rettilinea, opzionalmente parabolica o esponenziale, in modo tale da modificare in modo noto, ma non lineare, la sezione di passaggio di fluido dell?apertura di accesso (6), a seguito di una movimentazione angolare dell?organo di trasmissione (18) rispetto al parzializzatore (17).
9. Dispositivo secondo le rivendicazioni 3 e 5, in combinazione con una qualsiasi delle altre rivendicazioni precedenti, in cui il corpo tubolare (13) presenta, in corrispondenza di un?estremit? inferiore dello stesso corpo tubolare (13), uno spallamento inferiore (26b) estendentesi radialmente in allontanamento rispetto all?organo di trasmissione (18) ed affacciato al corpo di base (16a) del deviatore di flusso (16);
in cui lo spallamento inferiore (26b) presenta almeno un?estremit? terminale la quale, in cooperazione con il deviatore di flusso (16), definisce una luce di passaggio di fluido in interposizione tra lo stesso spallamento inferiore (26b) ed il corpo di base (16a);
in cui la luce di passaggio presenta una sezione di passaggio variabile a seguito della movimentazione del corpo tubolare (13) in avvicinamento o in allontanamento rispetto il corpo di base (16a) del deviatore di flusso (16), detto corpo tubolare (13) essendo configurato per modificare la portata del fluido in transito tra l?ingresso (4) e l?uscita (5).
10. Dispositivo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la struttura di contenimento comprende:
- almeno un corpo superiore (24a) estendentesi lungo la direzione di sviluppo (A) e definente almeno la prima porzione d?estremit? (2a) della struttura di contenimento (2);
- almeno un corpo inferiore (24b) estendentesi lungo la direzione di sviluppo (A) e definente almeno la seconda porzione d?estremit? (2b) della struttura di contenimento (2);
in cui detti corpo superiore ed inferiore (24a, 24b) sono tra di loro impegnati a tenuta di fluido, opzionalmente mediante un accoppiamento filettato;
in cui il corpo superiore (24a) presenta almeno una porzione di accoppiamento (20), opzionalmente filettata, in corrispondenza della prima porzione d?estremit? (2a); detta porzione di accoppiamento essendo configurata per consentire il collegamento a tenuta di fluido della struttura di contenimento (2) ad una rispettiva prima apertura di un collettore di mandata (101) di un impianto idraulico (100); in cui il corpo inferiore (24b) presenta almeno una parete inferiore (21), longitudinalmente opposta rispetto alla parete superiore (3), su cui ? definita l?uscita (5) della struttura di contenimento (2); in cui il corpo inferiore (24b) comprende almeno un innesto (22) estendentesi assialmente a partire dalla parete inferiore (21), detto innesto (22) definendo, in cooperazione con la parete inferiore (21), una zona di accoppiamento configurata per consentire il collegamento diretto, o indiretto previa interposizione di un codolo di raccordo, della struttura di contenimento (2) ad una rispettiva seconda apertura di un collettore di mandata (101) di un impianto idraulico (100);
opzionalmente in cui il corpo superiore (24a) presenta almeno due ingressi (4) tra loro radialmente contrapposti, ciascun ingresso (4) definito sul corpo superiore (24a) presentando un?estensione radiale compresa tra 15? e 175?.
11. Dispositivo secondo la rivendicazione 3, in combinazione con una qualsiasi delle altre rivendicazioni precedenti, in cui l?elemento elastico (8) delimita, in cooperazione con una superficie interna della struttura di contenimento (2):
- una prima camera (25) affacciata all?ingresso (4) della struttura di contenimento (2);
- una seconda camera (26) affacciata all?uscita (5) della struttura di contenimento (2);
in cui almeno il bordo radialmente interno (9a) dell?elemento elastico (8) ed il corpo tubolare (13) sono assialmente mobili relativamente alla struttura di contenimento (2) in funzione di una differenza di pressione tra il fluido nella prima camera (25) ed il fluido nella seconda camera (26) superiore ed almeno un valore di precarico della molla (15);
in cui la prima e la seconda camera (25, 26) sono in comunicazione di fluido tra loro almeno attraverso la porzione cava (18b) dell?organo di trasmissione;
opzionalmente in cui l?elemento elastico (8) comprende almeno una tra una membrana a rotolamento ed un soffietto.
12. Collettore di mandata per impianti di riscaldamento a pavimento, ciascun impianto (100) essendo del tipo comprendente almeno due circuiti di distribuzione di fluido (103) configurati per porre in comunicazione di fluido il collettore di mandata (101) ed un collettore di ritorno,
in cui il collettore di mandata (101) comprende:
- almeno un condotto tubolare estendentesi lungo una direzione di sviluppo (B) trasversale alla direzione di sviluppo (A),
- almeno un dispositivo di regolazione di flusso (1) per ciascuno di detti circuiti di distribuzione, ciascun dispositivo di regolazione di flusso (1) essendo in accordo con una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti,
in cui ciascun dispositivo (1) ? almeno in parte alloggiabile all?interno del condotto tubolare per consentire l?immissione di fluido attraverso l?ingresso (4) della struttura di contenimento (2).
13. Collettore secondo la rivendicazione 12, in cui ciascun detto dispositivo ? in accordo con la rivendicazione 9 ed in cui il condotto tubolare comprendente:
- almeno una prima apertura (107) configurata per impegnarsi a tenuta di fluido con la porzione di accoppiamento (20) del corpo superiore (24a) della struttura di contenimento (2);
- almeno una seconda apertura (108) configurata per impegnarsi a tenuta di fluido con un circuito di distribuzione (103),
in cui la prima e la seconda apertura (107, 108) sono tra loro allineate lungo una direzione trasversale alla direzione di sviluppo (B).
14. Impianto idraulico, ad esempio di riscaldamento a pavimento, comprendente:
- almeno un collettore di mandata (101) in accordo con una qualsiasi delle due rivendicazioni precedenti;
- almeno una collettore di ritorno (102);
- almeno due circuiti di distribuzione (103) impegnati al condotto tubolare del collettore di mandata (101) ed al collettore di ritorno (102), ciascun detto circuito di distribuzione (103) essendo configurato per porre in comunicazione di fluido l?uscita (5) di un rispettivo dispositivo (1) con il collettore di ritorno (102).
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- 2021-01-27 IT IT102021000001550A patent/IT202100001550A1/it unknown
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2022
- 2022-01-26 EP EP22153510.7A patent/EP4036680B1/en active Active
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EP4036680B1 (en) | 2024-03-06 |
EP4036680C0 (en) | 2024-03-06 |
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