IT202000014290A1 - Dispositivo di sanificazione per servizi di logistica - Google Patents

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Description

DISPOSITIVO DI SANIFICAZIONE PER SERVIZI DI LOGISTICA
DESCRIZIONE
La presente invenzione riguarda un dispositivo di sanificazione per i servizi di logistica, ed in generale per tutti quei settori legati alla distribuzione di bagagli, oggetti, personali, pacchi, prodotti e beni di consumo, dove vengono utilizzate vaschette di contenimento, carrelli o altri sistemi di smistamento.
Come ? noto il protocollo di sicurezza negli aeroporti richiede di effettuare dei controlli o per ispezione manuale degli utenti che intendono accedere all?interno di un?area sensibile (tipicamente perquisizione della persona e di tutti gli oggetti che porta con s?) o attraverso macchinari che sono in grado di rilevare oggetti proibiti o pericolosi, autonomamente o come ausilio ad un operatore. Tipicamente in ambito aeroportuale vengono utilizzate macchine radiogene per il controllo dei bagagli e degli oggetti trasportati dai passeggeri. Gli oggetti (come ad esempio portafogli, cellulari, giacche, borse, ecc.) vengono riposti all?interno di vaschette portaoggetti da parte degli utenti al fine di facilitare il controllo e la loro movimentazione attraverso le attrezzature di sicurezza in uso.
Come per molti altri scenari operativi in cui vi ? una costante e ripetuta esposizione di un oggetto ad un numero molto elevato di utilizzatori, le vaschette portaoggetti utilizzate in un varco di controllo di sicurezza di un aeroporto possono presentare un livello di carica batterica molto elevato ed ovviamente questo rappresenta un problema sanitario rilevante in quanto tale oggetto diventa possibile veicolo di virus e patologie.
Tali risultati sono stati confermati da una ricerca condotta nell'inverno del 2016 nel terminal dell?aeroporto di Helsinki in Finlandia, pubblicata sulla rivista scientifica Bmc Infectious Diseases. I ricercatori, attraverso un'analisi accurata degli oggetti pi? utilizzati in aeroporto hanno inoltre scoperto che quasi tutte le superfici toccate regolarmente da pi? persone contenevano germi di vario tipo; ma a presentare il maggior numero di microrganismi erano proprio le vaschette portaoggetti utilizzate ai varchi di sicurezza prima dell?imbarco. Incredibilmente tali vaschette portaoggetti sono risultate ancora pi? ?igienicamente corrotte? dei servizi igienici degli stessi aeroporti: ad esempio, su di una vaschetta su due sono stati rilevati almeno i virus dell'influenza e del raffreddore.
Altri contesti operativi come i supermercati si sono rilevati potenziali veicoli di trasmissione di virus e batteri altrettanto pericolosi. In questo settore, particolarmente esposti risultano ad esempio i carrelli della spesa utilizzati per riporre gli acquisti. Uno studio condotto dal professor Charles Gerba dell?universit? dell?Arizona (Usa), in quattro diversi stati degli USA ha infatti evidenziato che il 72% dei carrelli analizzati ? risultato positivo al test per la rilevazione dei batteri fecali e la met? a quello dell?Escherichia Coli, fra i pi? aggressivi e resistenti al mondo (Bacterial contamination of shopping carts and approaches to control. Food Protection Trends, 32(12), 747-749)).
Va da s? che qualsiasi carrello di libero accesso al pubblico (quali tra gli altri, a titolo di esempio, i carrelli portabagagli degli aeroporti, dei porti, delle stazioni ferroviarie) presenta una analoga vulnerabilit? e pertanto si rende necessario ricorrere ad opportuni sistemi di sanificazione.
La recente pandemia dovuta al virus Covid-19 non fa che accentuare la necessit? di implementare misure di igienizzazione/sanificazione per ridurre il pi? possibile il rischio di contagio e conseguentemente per ridurre il rischio di nuove deflagranti epidemie.
Ad esempio, ? stato dimostrato che il virus Covid-19 pu? sopravvivere su cartone o su plastica anche alcune ore o giorni. Questo rende particolarmente sentito il problema della sanificazione nello smistamento di pacchi (ad esempio negli uffici postali o nella logistica in genere), ma anche per i bagagli che vengono riconsegnati presso i caroselli di riconsegna bagagli degli aeroporti. Si pone quindi il problema della sanificazione dei bagagli prima che essi vengano ritirati dai legittimi proprietari dopo essere circolati in paesi o luoghi potenzialmente infetti, per essere introdotti nello stato di arrivo/partenza.
Come si evince dagli scenari sopra descritti, per minimizzare il rischio di propagazione di virus, batteri e parassiti, sono necessari opportuni sistemi di sanificazione capillarmente distribuiti; tuttavia attualmente i sistemi noti possono avere un importante impatto sulla vita e l?operativit? di personale addetto e utenti. Pi? tali sistemi sono impattanti, ovvero richiedono un elevato adattamento di personale addetto e utenti, meno sono utilizzati in modo capillare e continuo e al contempo meno sono utilizzati dagli stessi soggetti.
Ad esempio, spesso ad oggi si ricorre ad una pulizia manuale delle superfici con prodotti disinfettanti che per? interferiscono con l?operativo aeroportuale, in quanto gli addetti alla pulizia devono operare senza la presenza di passeggeri sulla linea interessata dalla pulizia o raccogliere le vaschette depositandone di pulite sulla linea interessata e proseguendo a rotazione. Come ? facile capire, la frequenza con cui questo dispendioso metodo di sanificazione si realizza, non garantisce una continuativa disinfezione delle superfici delle vaschette che potrebbero venire contaminate nel periodo che intercorre tra due sanificazioni manuali. Altri metodi sono quelli di esporre in particolari fasce orarie (tipicamente notturne) le vaschette a sistemi di disinfezione basati su ozonizzatori o lampade UVC utilizzate in maniera manuale, ovvero con un contributo di un operatore per poter far scorrere le vaschette al di sotto di detto sistema che tra l?altro non garantisce un irraggiamento della superficie della vaschetta omnidirezionale, ma solo da un lato (tipicamente la parte superiore della vaschetta).
Questo vale per i sistemi attualmente utilizzati per la sanificazione dei carrelli. Recentemente sono stati introdotti sul mercato dei sistemi che permettono la sanificazione dei carrelli attraverso il passaggio del singolo carrello attraverso un archetto disinfettante che vaporizza un prodotto disinfettante sulla superficie del carrello o tramite irraggiamento UV del singolo carrello. Va da s? che nessuno di questi sistemi garantisce un ciclo di sanificazione efficiente in quanto tali sistemi richiedono all?utente di movimentare, pertanto maneggiare, il carrello dal punto di raccolta al macchinario di disinfezione. In tale percorso l?utente ? esposto al contagio poich? il carrello riconsegnato dal precedente utilizzatore non ? stato ancora sanificato.
Scopo della presente invenzione ? quello di risolvere le problematiche sopra descritte e fornire un sistema di sanificazione che sia in primo luogo efficace per l?eliminazione di virus, batteri e in genere di vari agenti patogeni.
? uno scopo della presente invenzione quello di fornire un sistema di sanificazione che sia facile da installare e da utilizzare.
Un ulteriore scopo ? che il sistema di sanificazione secondo l?invenzione abbia un impatto ridotto su addetti e personale, oltre che sugli utilizzatori.
Questi e altri scopi vengono raggiunti dal sistema di sanificazione secondo l?invenzione le cui caratteristiche essenziali sono definite dalla prima rivendicazione annessa. Altre importanti caratteristiche accessorie sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti.
Le caratteristiche e i vantaggi del sistema di sanificazione risulteranno pi? chiaramente dalla descrizione che segue di una sua forma realizzativa, fatta a titolo esemplificativo e non limitativo con riferimento ai disegni annessi in cui:
- la figura 1 mostra un sistema di sanificazione secondo l?invenzione applicato ad una linea di movimentazione oggetti, in particolare la figura 1 ? una vista in sezione trasversale di un modulo di sanificazione di tale sistema;
- la figura 2 mostra in vista prospettiva un telaio di tale modulo;
- la figura 3 rappresenta in forma schematizzata una linea di circolazione di vaschette portaoggetti in un varco di sicurezza (ad esempio, ma non solo, aeroportuale) in cui ? installato il modulo di sanificazione di figura 1 - la figura 4 ? relativa ad una seconda forma di realizzazione dell?invenzione ed in particolare mostra, in prospettiva e con alcuni elementi in trasparenza per facilit? di comprensione del disegno, un sistema di sanificazione per linee di movimentazione di pacchi o bagagli; - la figura 5 mostra il sistema di sanificazione di figura 4 in vista frontale; - la figura 6 rappresenta in prospettiva, una terza forma di realizzazione dell?invenzione ed in particolare mostra un sistema di sanificazione per carrelli, quali ad esempio carrelli portabagagli negli aeroporti o carrelli della spesa;
- la figura 7 mostra in vista laterale e con alcuni elementi rappresentati in trasparenza per facilit? di lettura dell?immagine, il sistema di sanificazione di figura 6;
- la figura 8 ? una vista in complessivo di un sistema di supporto per lampade UVC; e
- la figura 9 ? una vista di dettaglio, in sezione longitudinale, del sistema di supporto di figura 8.
Con riferimento alle figure, ? descritto un sistema per la sanificazione di diverse categorie di prodotti attraverso l?utilizzo di un numero di dispositivi modulari di sanificazione realizzati con sorgenti di radiazione ultravioletta nel campo d?onda germicida in numero variabile in base alla dimensione degli oggetti da disinfettare. Con il termine dispositivo modulare 1, 1?, 1?? si intende un dispositivo che pu? essere utilizzato singolarmente o essere accoppiato ad altri analoghi, per formare un sistema di sanificazione con una pluralit? di tali dispositivi.
In maggior il dispositivo modulare atto alla sanificazione di un oggetto B secondo l?invenzione definisce un tunnel di sanificazione 10, 10?, 10?? avente un?estensione longitudinale L secondo una direzione X, lungo tale direzione X essendo identificata almeno una entrata 1a, 1?a, 1??a del tunnel di sanificazione; il dispositivo comprende mezzi di sanificazione ad azione ultravioletta 11, 11?, 11?? alloggiati entro il tunnel di sanificazione, dove i mezzi di sanificazione ad azione ultravioletta 11, 11?, 11?? sono tali da emettere una radiazione ultravioletta nella lunghezza d?onda ad effetto germicida per sanificare l?oggetto B quando immesso entro il tunnel.
Si descrive ora una prima forma realizzativa dell?invenzione. Tale forma realizzativa descrive un sistema di sanificazione impiegato per la sanificazione di oggetti B quali, ad esempio ma non limitativamente, vaschette portaoggetti come quelle utilizzate nei varchi di sicurezza aeroportuali. Ci? non toglie che il sistema di sanificazione in tale forma realizzativa possa essere impiegato anche nell?industria alimentare o in centri meccanizzati postali o in generale in qualsiasi applicazione in cui ? necessario sanificare oggetti di dimensioni generalmente ridotte.
Scendendo ulteriormente nel dettaglio, ? mostrato in figura 1 un dispositivo modulare di sanificazione 1, che definisce un tunnel di sanificazione 10; il tunnel di sanificazione 10 ha una estensione L in senso longitudinale, ovvero secondo una direzione di scorrimento X lungo la quale scorrono gli oggetti da sanificare. Il tunnel di sanificazione 10 ha pertanto dimensioni tali da essere percorso, in tutta la sua estensione lungo X, dall?oggetto da sanificare. Il tunnel di sanificazione 1 definisce, rispetto alla direzione di scorrimento X, un ingresso 1a e una uscita 1b.
Il tunnel d sanificazione 10 ? atto ad essere associato a mezzi di scorrimento 2 che lo attraversano e realizzano lo scorrimento dell?oggetto da sanificare secondo la direzione X e quindi entro il tunnel 10. Su tali mezzi di scorrimento 2 si torner? pi? oltre nel dettaglio.
Ancora, entro il tunnel di sanificazione 10 sono inseriti mezzi di sanificazione ad azione ultravioletta 11. Tali mezzi di sanificazione ad azione ultravioletta 11 interessano il tunnel di sanificazione 10 sostanzialmente per l?intera sua estensione longitudinale L.
In una soluzione realizzativa preferita, tali mezzi di sanificazione ad azione ultravioletta 11 includono una o pi? sorgenti emettitrici di radiazione ultravioletta nello spettro germicida (pi? sinteticamente UVC). In particolare, nella presente applicazione, tale radiazione ultravioletta emessa da detta una o pi? sorgenti emettitrici ha una lunghezza d?onda compresa tra 240 e 280 nanometri (nm); un intervallo preferito, ? di lunghezza d'onda tra i 250 e i 265 nm. Evidentemente nulla esclude che altri valori di radiazione ultravioletta nell?intervallo indicato siano utilizzabili nella presente applicazione.
Ancora maggiormente nel dettaglio, tali una o pi? sorgenti emettitrici sono ad esempio lampade led UVC.
Tali lampade led UVC sono ad esempio in grado di emettere una radiazione UVC a 254 nm con emissione monocromatica.
Nelle figure ? mostrato un esempio realizzativo in cui le sorgenti emettitrici utilizzate sono in numero superiore ad uno, ed in particolare quattro. Tuttavia il numero di sorgenti ? variabile a seconda della potenza di emissione richiesta, delle dimensioni dell?oggetto da trattare e in generale delle condizioni di operativit? (ambiente esterno, ecc.).
Le lampade possono essere disposte su fianchi 102 del tunnel di sanificazione oppure su qualsiasi altra parete di esso, inclusa una parete di cielo 100.
Preferibilmente ma non limitativamente, le lampade utilizzate sono in vetro di quarzo naturale non dopato.
Il modulo di sanificazione secondo l?invenzione pu? inoltre installare, internamente a tunnel 10, mezzi di generazione di ozono. L'ozono ? un forte agente ossidante, che reagendo con una moltitudine di composti organici, ? in grado di disinfettare aria, superfici ed acqua; inoltre, ? anche un deodorante altamente efficiente in grado di sterilizzare completamente ambienti e superfici da muffe e batteri presenti nell?aria.
Pertanto l?azione altamente ossidante dell?ozono ? un coadiuvante dell?azione germicida delle radiazioni UVC prodotte dalle lampade 11.
Ad esempio, possono esistere forme realizzative in cui sono le stesse lampade UVC 11 ad emettere ozono.
Il tunnel di sanificazione 10, comprende inoltre almeno una superficie di riflessione 12. Tale almeno superficie di riflessione 12 ? posizionata in modo tale da riflettere la radiazione emessa dai mezzi di sanificazione ad azione ultravioletta verso la vaschetta da sanificare.
Con riferimento ancora alla figura 1, nell?esempio realizzativo rappresentato, il tunnel di sanificazione 10 comprende almeno una superficie riflettente superiore 12?, posta sulla parete di cielo 100 del tunnel
Ancora, il tunnel 10 pu? comprendere ulteriori superfici riflettenti ad esempio sui fianchi 102 di esso.
Una superficie riflettente inferiore 12?? pu? inoltre essere prevista al di sotto dei mezzi di scorrimento 2. Nel caso essi siano materializzati da una rulliera ovvero da un nastro a rulli questi sono solitamente tra loro distanziati tra 6 e 15 centimetri, quindi la superficie riflettente posta al di sotto di tali rulli permette la riflessione della radiazione UVC al di sotto della vaschetta in modo sufficiente per sanificare anche il fondo della vaschetta. Altre soluzioni di mezzi di scorrimento 2 possono essere previste che sono comunque adeguate al posizionamento della superficie riflettente inferiore al di sotto di essi, quali ad esempio ma non limitativamente, nastri trasportatori in materiali trasparenti.
In una possibile soluzione realizzativa tali superfici riflettenti sono ottenute realizzando le pareti stesse del tunnel in materiale idoneo riflettente. Ad esempio tale materiale ? acciaio inox AISI 304 lavorato a lucido per consentire il massimo dell?irraggiamento.
Tale azione di riflessione data dalle superfici riflettenti consente di indirizzare con maggiore efficacia la radiazione UVC verso l?oggetto da sanificare, in modo da massimizzare l?azione di sanificazione. Inoltre i raggi della radiazione luminosa UVC sono indirizzati per riflessione verso anche parti di oggetto non direttamente raggiungibili dall?emissione della lampada, quindi tutte le superfici dell?oggetto B da sanificare, anche quelle meno esposte, sono raggiunte dalla radiazione UVC.
Il dispositivo 1 ? inoltre dotato di opportuna sensoristica atta a rilevare la potenza del fascio di radiazione UVC irradiato per notificare l?abbassamento della potenza irradiata al di sotto di una soglia definita a garanzia dell?efficacia germicida. I sensori utilizzati comprendono ad esempio, ma non limitativamente, sensori UV al silicio potenziato provvisti di un filtro per la soppressione della risposta nella vicina banda dell?infra rosso per una migliore lettura nel campo di interesse. In tale circostanza viene generato un allarme su un pannello operatore per notificare la necessit? di sostituire le sorgenti di radiazione ultravioletta germicida o per richiedere la pulizia delle stesse.
Il modulo 1 ? inoltre dotato di mezzi di rilevazione della presenza dell?oggetto B da sanificare; tali mezzi di rilevazione sono interfacciati ad un sistema di accensione/spegnimento dei mezzi di sanificazione ad azione ultravioletta, che pertanto si attivano solo in presenza dell?oggetto.
Tale sensoristica e mezzi di rilevazione della posizione dell?oggetto sono alloggiati a bordo del modulo 1, in una camera 13 separata fisicamente dal tunnel 10 (figura 2).
Il modulo 1 pu? inoltre integrare o essere interfacciato con un sistema di supervisione per monitorare lo stato di funzionamento ed il livello di rendimento delle lampade, segnalando rendimenti inferiori a quelli definiti come soglia, al fine di consentire la corretta manutenzione/sostituzione delle lampade, ad esempio. Tale sistema di supervisione pu? essere interfacciato con un sistema di interfaccia utente a bordo (quale un display posto sul modulo ad esempio), oppure in remoto, tramite applicazione installata su un PC o Tablet.
Tornando ai mezzi di scorrimento 2 essi possono essere integrati al dispositivo modulare oppure essere indipendenti da esso; in questo secondo caso, il dispositivo modulare 1 ? applicato a mezzi di scorrimento gi? esistenti, appartenenti a linee di movimentazione gi? in opera.
Si faccia riferimento ad esempio a figura 3, in cui ? mostrata una linea di movimentazione di una pluralit? di oggetti B. Nello specifico tale linea di movimentazione ? in questo esempio automatizzata (sono infatti visibili alle estremit? mezzi motori 20). Nulla toglie che la linea di movimentazione possa essere passiva, ovvero non automatizzata e funzionare semplicemente per gravit? o spinta. I mezzi di scorrimento 2 definiscono segmenti di scorrimento 21 materializzati ad esempio da rulli contigui oppure da nastri trasportatori che si estendono tra i motori o in generale tra le pulegge di deviazione, in un assetto del tutto noto.
Uno o pi? dispositivi modulari di sanificazione 1 vengono installati sui segmenti di scorrimento 21, in modo tale che il segmento attraversi il tunnel 10 di sanificazione.
Secondo un procedimento di sanificazione dell?oggetto quindi, ? previsto di movimentare l?oggetto secondo una direzione X entro un tunnel di sanificazione quale quello sopra descritto per un lasso di tempo opportuno ad intervalli di tempo determinati. In termini generali, il tempo necessario per l?inattivazione di virus/batteri/funghi ? dato dalla seguente formula t=D/E, dove D rappresenta la dose necessaria per l?inattivazione di una certa percentuale (90%, 99%, 99.9%, 99.99%, etc) di un determinato virus/batterio/fungo e viene espressa in J/m<2>, mentre E rappresenta l?energia di irraggiamento espressa in W/m<2>.
In funzione quindi del determinato irraggiamento E prodotto dalla lampada e della dose necessaria alla riduzione delle colonie di virus/batteri/funghi della percentuale X, viene calcolato il tempo necessario per raggiungere il risultato prefissato. In funzione della velocit? di trascinamento della vaschetta/pacco, l?oggetto transiter? all?interno del tunnel di ispezione per un tempo tx. Il calcolo della lunghezza del tunnel (intesa come lunghezza anche il valore di lunghezza complessivo ottenuto per accoppiamento di pi? dispositivi di sanificazione in serie) viene fatto in funzione del fatto che il tempo di transito tx attraverso il tunnel sia sufficiente a raggiungere la predeterminata percentuale di riduzione delle colonie di virus/batteri/funghi.
Si faccia ora riferimento alle figure 4 e 5. In tali figure ? mostrata una variante del sistema di sanificazione precedentemente descritto adattata a oggetti di grandi dimensioni, quali ad esempio ma non limitatamente, pacchi, bagagli, carrelli, pancali, casse, ecc. In generale tale variante ? applicata quindi a linee di movimentazione di oggetti in magazzini di smistamento colli, pacchi, quindi magazzini postali o di spedizionieri, o anche in aree aeroportuali per lo smistamento di bagagli, casse e colli di varie dimensioni.
Anche in questa variante il dispositivo modulare di sanificazione 1? comprende un tunnel di sanificazione 10?, che viene percorso dall?oggetto da sanificare in direzione di scorrimento X, entrando da un ingresso del tunnel, fino alla sua uscita. Dentro il tunnel sono inseriti mezzi di sanificazione ad azione ultravioletta, quali ad esempio ma non limitativamente, lampade led UVC. Le lampade UVC sono disposte sui fianchi 102? del tunnel 10 ma possono essere disposte anche sul cielo 100?.
Superfici riflettenti, ad esempio sul cielo del tunnel o sui fianchi laterali, riflettono la radiazione luminosa emessa dalle lampade per rifletterla verso l?oggetto da sanificare. Il modulo ? associato a mezzi di scorrimento 2 che in questo caso sono mostrati nelle figure nella forma di una rulliera, anche se altre soluzioni possono essere previste. Anche in questo caso i mezzi di scorrimento 2 possono essere integrati e dedicati al modulo di sanificazione 1 oppure il modulo di sanificazione 1 pu? essere applicato a mezzi di scorrimento 2 di una linea di movimentazione gi? in opera.
Possono eventualmente inoltre essere previste ulteriori lampade UVC 11?a anche al di sotto dell?oggetto, integrate ai mezzi di scorrimento. In questo caso le lampade UVC possono essere disposte tra i rulli, nel caso di una rulliera, oppure al di sotto di un nastro trasportatore, se realizzato ad esempio in materiale trasparente.
Sono presenti mezzi di rilevazione, ad esempio materializzati da una barra ottica all?ingresso del tunnel di sanificazione, per rilevare l?ingresso di un oggetto all?interno del tunnel. L?accensione delle lampade ? comandata a seguito di tale feedback di ingresso. Se i mezzi di scorrimento sono integrati al dispositivo modulare, tale feedback di ingresso attiva anche la loro movimentazione. Sono eventualmente presenti pulsanti di emergenza all?esterno del tunnel per interrompere il processo e indicatori posti esternamente al tunnel per informare gli operatori che il processo di sanificazione ? in corso e di non introdurre i propri arti o esporre gli occhi all?irraggiamento diretto.
Esternamente al tunnel di sanificazione possono essere presenti delle paratie laterali rimovibili schermanti le radiazioni UVC (perspex, pvc, metallo) le quali sostengono delle tendine in PVC trasparenti. Le paratie sono provviste di opportuni interblocchi per lo sgancio della alimentazione alle lampade in caso di rimozione delle stesse.
Il tempo di sanificazione ? funzionale al tipo di oggetto, alla lunghezza del tunnel e alla velocit? di scorrimento dell?oggetto entro il tunnel. Generalmente un tempo di sanificazione medio ? pari a 8 secondi per tunnel di lunghezza pari a circa 1000 mm. Anche l?altezza interna, regolabile in funzione del volume degli oggetti da sanificare, ? mediamente di circa 1000 mm. Tali misure sono comunque da ritenersi puramente indicative e non hanno carattere limitativo.
Anche in questa variante le superfici riflettenti possono essere realizzate in acciaio inox AISI 304 lavorato a lucido per consentire il massimo della riflessione.
Infine, in caso che il sistema di sanificazione includa pi? dispositivi modulari disposti in serie, sistemi di rilevazione possono essere installati al fine di comandare l?attivazione delle lampade solo nelle sezioni in cui vi ? presenza di pacchi/bagagli, con conseguente risparmio energetico.
Si faccia ora riferimento alle figure 6 e 7. Queste figure rappresentano un dispositivo modulare di sanificazione per carrelli portabagagli, come ad esempio carrelli portabagagli negli aeroporti, oppure carrelli portaoggetti, come ad esempio i carrelli nei supermercati.
Anche in questo caso il dispositivo di sanificazione 1?? definisce un tunnel di sanificazione 10??. Tale tunnel di sanificazione 10?? ha una estensione longitudinale secondo una direzione di scorrimento X dei carrelli entro il tunnel. Il tunnel presenta una entrata 1??a e pu? o meno presentare un?uscita. Nella soluzione realizzativa illustrata il tunnel di sanificazione 10?? non presenta alcuna uscita.
In questa forma realizzativa non sono presenti mezzi di scorrimento, in quanto i carrelli sono inseriti a spinta internamente al tunnel di sanificazione. Per il resto le caratteristiche principali del dispositivo di sanificazione sono invariate. In maggior dettaglio, entro il tunnel di sanificazione sono inseriti mezzi 11?? di sanificazione ad azione ultravioletta, comprendenti, preferibilmente ma non limitativamente, una o pi? lampade led UVC. Nel caso di tunnel di sanificazione particolarmente lunghi possono essere previste pi? lampade UVC in fila regolare l?una in successione all?altra secondo l?asse X, oppure le lampade possono essere organizzate in zone, alternandosi con zone vuote.
I mezzi di sanificazione ad azione ultravioletta possono essere disposti in qualsiasi parte del tunnel, ovvero sul cielo 100?? oppure sui fianchi laterali 102??. Eventualmente possono essere presenti anche al di sotto dei carrelli, se fosse ad esempio prevista una pavimentazione calpestabile trasparente.
In una soluzione preferita, i mezzi ad azione ultravioletta sono posizionati a circa 20 cm al di sopra ed al di sotto della maniglia del carrello, su ciascuno dei fianchi del tunnel; indicando un?altezza dal piano di calpestio del tunnel, questa sarebbe tra gli 800 mm e 1200 mm. L?area 102??A del fianco 102?? interessata dai mezzi ad azione ultravioletta ? preferibilmente realizzata in materiale opaco e comunque schermante le radiazioni UVC. Al di sopra, i fianchi sono trasparenti per garantire una adeguata illuminazione ed evitare sensazioni di chiusura ed oppressione per gli utenti. Tali aree trasparenti 102??B dei fianchi del tunnel sono ad esempio realizzate in PVC o Perspex trasparenti che hanno la caratteristica di essere schermanti le radiazioni UVC.
Un aspetto peculiare di questa forma realizzativa ? che l?entrata 1??a del tunnel 10?? ? intercettata da una porta automatizzata 14. La porta automatizzata 14, ad apertura automatica, ? impedita dall?aprirsi dal sistema di controllo del dispositivo modulare di sanificazione quando entro il tunnel le lampade sono attive. Viceversa, consente l?attivazione delle lampade solo a porta 14 chiusa con un ritardo configurabile (ad esempio 2 secondi).
Un indicatore luminoso ed un dispositivo a sintesi vocale, anche tramite l?utilizzo di un sensore di presenza (PIR ? Passive Infra Red) posto esternamente al tunnel 10??, informa gli utenti che il processo di sanificazione ? in corso e di attendere il suo completamento. Il processo di sanificazione ha preferibilmente una durata di circa 8 secondi. Al termine del processo di sanificazione, qualora venga rilevata la presenza di un utente davanti alla porta o venga attivato manualmente il pulsante a sfioramento, la porta 14 si apre automaticamente per consentire il prelievo del carrello o la sua riconsegna.
All?interno del tunnel 10?? di sanificazione sono presenti un certo numero di sensori di presenza e di fotocellule (numero in funzione della lunghezza del tunnel stesso) per evitare che il processo di sanificazione si possa avviare con delle persone al suo interno. Sono comunque presenti pulsanti di emergenza all?interno del tunnel per interrompere il processo.
Ad ulteriore tutela dell?utente, ? presente un dispositivo a sintesi vocale all?interno del tunnel che informa l?utente che tra X secondi (configurabile) si avvier? il processo di sanificazione e che qualora la porta 14 si sia chiusa ? necessario uscire o premere il pulsante di emergenza.
Come sopra accennato la porta ? automatica e l?eventuale pulsante di apertura ? a sfioro. Ancora, la porta di accesso al vano di sanificazione ? realizzata con motorizzazione con sistema di movimento a bassa energia EN16005 per evitare qualsiasi problema agli utenti durante l?apertura. Al minimo urto la porta si ferma. Sono previsti sensori per la rilevazione a terra di ostacoli anche di piccole dimensioni in prossimit? delle cerniere per evitare danneggiamenti alla porta.
Qualora il tunnel di sanificazione non venga aperto per un periodo prolungato (configurabile) ? comunque prevista una accensione delle lampade UVC 11?? programmata per poter mantenere costante il livello di sanificazione anche in funzione di eventuali contaminanti esterni presenti nell?aria.
A seconda della lunghezza del tunnel, solo le lampade in corrispondenza di sezione in cui vi ? presenza dei carrelli possono venire attivate al fine di perseguire un risparmio energetico. A tale scopo il dispositivo modulare installa sensori che leggono la presenza dei carrelli internamente al tunnel.
Secondo una forma realizzativa preferita il dispositivo modulare di sanificazione ha lunghezza pari a circa 1 metro. Ovviamente il dispositivo pu? avere lunghezza anche maggiore o possono essere disposti pi? dispositivi modulari in successione lineare se ? necessario un tunnel di sanificazione particolarmente lungo. In questo caso il sistema lavorer? per attivare solo i dispositivi della successione in cui si trovano carrelli da sanificare, disattivando o non accendendo gli altri.
Anche in questa forma realizzativa, come in quelle sopra descritte, il dispositivo modulare ? dotato di opportuna sensoristica atta a rilevare la potenza del fascio di radiazione irradiato per notificare l?abbassamento della potenza irradiata al di sotto della soglia caratteristica per garantire l?efficacia germicida. I sensori utilizzati sono sensori UV al silicio potenziato e sono provvisti di un filtro per la soppressione della risposta nella vicina banda dell?infrarosso per una migliore lettura nel campo di interesse. In tale circostanza viene generato un allarme su un pannello operatore per notificare la necessit? di sostituire le sorgenti UVC o per richiedere la pulizia delle stesse che potrebbero vedere attenuata la loro efficacia a causa del deposito di polveri sopra di esse.
Si faccia ora riferimento alle figure 8 e 9.
Tutte le varianti realizzative fin qui descritte possono disporre di un sistema di supporto 3 delle lampade UVC d?ora in avanti descritto.
Il sistema di supporto 3 comprende una camicia tubolare 30, preferibilmente ma non limitativamente in quarzo, di dimensioni tali da alloggiare la lampada 11 UVC. Preferibilmente la camicia tubolare 30 ha spessore di almeno 1.5 millimetri. La camicia 30 funge da protezione per la lampada UVC.
La camicia in quarzo ottiene una attenuazione dell?irraggiamento della lampada inferiore al 4%.
Il sistema di supporto 3 della lampada 11 comprende inoltre due portalampada, uno di testa 31 e uno di coda 32 che si dispongono alle estremit? longitudinali della lampada e sostengono sia essa che la camicia tubolare che tra loro si estende.
Mezzi di tenuta 33 garantiscono la tenuta di lampada e camicia 30 nei portalampada. In un esempio realizzativo tali mezzi di tenuta sono guarnizioni O-ring.
Venendo ai portalampada, quello di testa 31 prevede un ingresso di aria 310, intercettato da filtri antipolvere 311. L?ingresso di aria consente l?ingresso di aria dall?esterno entro una intercapedine 34 definita tra lampada 11 e camicia 30.
Il portalampada di coda 32 prevede una uscita di aria 320 che permette l?uscita dell?aria circolante in tale intercapedine. Preferibilmente l?uscita di aria 320 ? forzata, ovvero associata a mezzi di aspirazione 35 che aspirano l?aria dall?intercapedine e la estraggono verso l?esterno.
Va da s? che ingresso e uscita di aria sono in comunicazione di fluido con tale intercapedine.
Il sistema di supporto della lampada descritto consente quindi la circolazione forzata dell?aria entro l?intercapedine. Questo ha alcuni vantaggi:
- il ricircolo d?aria realizza uno scambio termico, pertanto la lampada viene mantenuta ad una temperatura adeguata di funzionamento, con conseguente riduzione di malfunzionamenti o rotture;
- l?ozono generato dalla lampada entro l?intercapedine 34 viene estratto e pu? essere convogliato per essere inviato a specifiche aree sia interne che esterne al tunnel di sanificazione che hanno necessit? di un?azione di sanificazione pi? intensa.
? anche possibile che i mezzi di aspirazione (non mostrati nelle figure) siano in comune a pi? lampade 11, quindi a pi? sistemi di supporto delle lampade.
Il dispositivo secondo l?invenzione ha numerosi vantaggi. Innanzitutto ? adatto ad essere installato anche in linee di movimentazione e situazioni gi? esistenti, per questo non richiede di avere spazi o strutture dedicate; ? quindi particolarmente facile da essere applicato e non implica un impatto ulteriore oltre ai sistemi gi? in essere. In maggior dettaglio, se si considera un dispositivo di sanificazione per un varco aeroportuale, non ? necessario modificare la struttura del varco o installare strutture ingombranti ulteriori rispetto a quelle in essere. Il dispositivo modulare di sanificazione infatti pu? essere installato sulla linea di movimentazione delle vaschette gi? in opera. Al contempo, nei supermercati o negli aeroporti sono gi? presenti tunnel di rimessa dei carrelli portaoggetti; il dispositivo modulare in questione va a sostituire tali tunnel di rimessa, senza necessit? di occupare altri spazi.
Altro vantaggio del dispositivo modulare secondo l?invenzione ? che ? estremamente sicuro per gli utenti e che non ? impattante nelle loro attivit? quotidiane o nell?uso degli oggetti destinati alla sanificazione.
Installando sistemi di sicurezza inoltre il dispositivo impedisce l?attivazione delle lampade UVC in caso di presenza di persone; allo stesso modo le lampade UVC si attivano solo in presenza di oggetti da sanificare, pertanto il dispositivo di sanificazione ? efficiente dal punto di vista del risparmio energetico.
? inoltre possibile indirizzare l?ozono generato dalle lampade UVC, qualora si utilizzi un tipo di lampade a generazione di ozono, in aree precise di un contenitore per la sanificazione di oggetti in esso contenuti o in transito al suo interno.
Nel caso di presenza di superfici riflettenti, queste favoriscono l?irraggiamento dell?oggetto in ogni sua parte, massimizzando l?effetto sanificante della radiazione UVC.
Il sistema proposto nella variante realizzativa destinata alla sanificazione dei carrelli permette inoltre la sanificazione di tutti i carrelli presenti presso i punti di raccolta contemporaneamente ed automaticamente, prevedendo che l?utente quando ritira un carrello lo prenda gi? disinfettato in maniera automatica e senza necessit? di portarlo al punto di sanificazione.
Ancora, nella forma realizzativa destinata alle linee di smistamento pacchi, ? stato descritto come ulteriori lampade UVC possono essere poste al di sotto dell?oggetto da sanificare. Questo incrementa l?effetto sanificante e consente di sanificare l?oggetto a 360?.
Il montaggio delle lampade UVC con il sistema di supporto 3 sopra descritto consente inoltre una serie di ulteriori vantaggi, come appunto il miglior rendimento ed efficienza delle lampade, oltre che la possibilit? di convogliare e indirizzare l?ozono prodotto verso aree di interesse sia interne che esterne al tunnel, dove ? necessaria una maggiore azione di sanificazione.
La presente invenzione ? stata fin qui descritta con riferimento a sue forme di realizzazione preferite. ? da intendersi che possono esistere altre forme realizzative che afferiscono al medesimo nucleo inventivo, tutte rientranti nell?ambito di protezione delle rivendicazioni qui di seguito riportate.

Claims (19)

RIVENDICAZIONI
1. Un dispositivo modulare atto alla sanificazione di un oggetto (B), definente un tunnel di sanificazione (10, 10?, 10??) avente un?estensione longitudinale (L) secondo una direzione (X) di introduzione di detto oggetto entro detto tunnel, lungo tale direzione X essendo identificata almeno una entrata (1a, 1?a, 1??a) di detto tunnel di sanificazione, detto dispositivo comprendendo mezzi di sanificazione ad azione ultravioletta (11, 11?, 11??) alloggiati entro detto tunnel di sanificazione, detti mezzi di sanificazione ad azione ultravioletta (11, 11?, 11??) essendo tali da emettere una radiazione ultravioletta nella lunghezza d?onda ad effetto germicida per sanificare detto oggetto B quando immesso entro detto tunnel.
2. Il dispositivo modulare secondo la rivendicazione 1 in cui detta radiazione ultravioletta ad azione germicida emessa da tali mezzi ha lunghezza d?onda compresa tra 240 e 280 nanometri.
3. Il dispositivo modulare secondo la rivendicazione 1 o 2 in cui detti mezzi di sanificazione ad azione ultravioletta comprendono una o pi? lampade led UVC.
4. Il dispositivo modulare secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti comprendente mezzi di rilevazione della presenza di detto oggetto da sanificare internamente a detto tunnel (10, 10?, 10??), detti mezzi di rilevazione consentendo l?accensione di detti mezzi di sanificazione ad azione ultravioletta solo in presenza di detto oggetto B da sanificare.
5. Il dispositivo modulare secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detti mezzi di sanificazione ad azione ultravioletta sono disposti entro detto tunnel su fianchi (102, 102?, 102??) di detto tunnel stesso.
6. Il dispositivo modulare secondo la rivendicazione 5 in cui detto tunnel (10, 10?) comprende superfici riflettenti per riflettere la radiazione ultravioletta emessa da detti mezzi di sanificazione verso detto oggetto da sanificare (B).
7. Il dispositivo modulare secondo la rivendicazione 5 in cui detti fianchi (102??) almeno in corrispondenza di detti mezzi di sanificazione (11??) sono realizzati in materiale schermante la radiazione ultravioletta.
8. Il dispositivo modulare secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti comprendente mezzi di scorrimento (2, 2?) disposti entro detto tunnel (10, 10?) configurati almeno per trasportare detto oggetto da sanificare (B) entro detto tunnel.
9. Il dispositivo modulare secondo la rivendicazione 8 in cui detti mezzi di scorrimento (2) sono un segmento a rulli o rulliera.
10. Il dispositivo modulare secondo la rivendicazione 9 in cui detti mezzi di scorrimento (2) sono configurati per trasportare detto oggetto da sanificare attraverso detto tunnel, tra detto suo ingresso (1a) ad una sua uscita (1b).
11. Il dispositivo modulare secondo la rivendicazione 10 in cui detto segmento a rulli ? un segmento di una linea di trasporto per vaschette portaoggetti in un varco di sicurezza aeroportuale.
12. Il dispositivo modulare secondo la rivendicazione 9 comprendente ulteriori mezzi di sanificazione ad azione ultravioletta al di sotto di detto segmento a rulli.
13. Il dispositivo modulare secondo la rivendicazione 12 utilizzato per la sanificazione di bagagli o pacchi.
14. Il dispositivo modulare secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 7 comprendente una porta automatizzata (14) che intercetta detto ingresso (1??a), detto dispositivo comprendente inoltre un sistema di controllo che impedisce l?apertura di detta porta automatizzata (14) se detti mezzi di sanificazione ad azione ultravioletta sono attivi.
15. Il dispositivo modulare secondo la rivendicazione 14 utilizzato per la sanificazione di carrelli della spesa o portabagagli.
16. Il dispositivo modulare secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 3 a 15 comprende inoltre un sistema di supporto (3) per detta lampada UVC (11) in cui detto sistema di supporto comprende una camicia tubolare (30) che alloggia detta lampada (11), tra detta camicia tubolare (30) e detta lampada definendosi una intercapedine (34), detto sistema di supporto comprendendo mezzi di estrazione dell?aria da detta intercapedine.
17. Il dispositivo modulare secondo la rivendicazione 16 in cui detto supporto comprende due portalampada, uno di testa (31) e uno di coda (32) che si dispongono alle estremit? longitudinali della lampada e della camicia tubolare (30), detto portalampada di testa definisce un ingresso di aria (311), detto portalampada di coda (310) definisce un?uscita di aria (320), detti ingresso e uscita di aria essendo in comunicazione di fluido con detta intercapedine, in cui mezzi di estrazione forzata dell?aria (35) sono associati a detta uscita di aria.
18. Il dispositivo secondo le rivendicazioni 16 e 17 in cui detta camicia tubolare ? in quarzo.
19. Sistema di sanificazione che installa una pluralit? di detti dispositivi modulari (1, 1?, 1??) di sanificazione secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni.
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