IT202000012355A1 - Dispositivo medicale di trattamento di sostanze corporee. - Google Patents

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Description

Titolo: DISPOSITIVO MEDICALE DI TRATTAMENTO DI SOSTANZE CORPOREE.
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un dispositivo medicale di trattamento di sostanze corporee.
In ambito medico, si presenta sovente la necessit? di sottoporre il sangue di un paziente ad un trattamento di filtrazione, per rimuovere impurit? di varia natura e predisporlo cos? alla reintroduzione nel corpo del paziente stesso.
Per esempio, tale esigenza si manifesta a margine di interventi chirurgici di varia natura, durante i quali il paziente pu? perdere grandi quantitativi di sangue che devono essere in qualche modo reintegrati. In una simile evenienza, la re-infusione del sangue del paziente stesso, adeguatamene filtrato, si fa preferire rispetto alla trasfusione da diverso individuo in quanto, come ? noto, l'introduzione di cellule e fluidi comunque estranei all'organismo comporta non trascurabili rischi di rigetto e altre complicanze.
A tale scopo, sono quindi noti dispositivi di filtraggio che comprendono una sacca all'interno della quale sono disposte una o due membrane filtranti, che sono conformate come semplici fogli appiattiti che si sviluppano per l'intera estensione della sacca (venendo saldati ai bordi della stessa), suddividendo cos? la camera interna alla sacca in rispettivi comparti. Il sangue viene immesso nella camera in una prima apertura praticata nella sacca e viene fatto uscire da parte opposta, in una seconda apertura della sacca, non prima di aver forzatamente attraversato le membrane.
Tale soluzione realizzativa non ? per? priva di inconvenienti.
Le membrane sono semplici fogli disposti paralleli tra loro (e alle pareti laterali della sacca): per evitare che esse possano aderire fra loro, o alla sacca, pregiudicando l'efficacia di filtrazione, ? necessario irrigidire la sacca e/o le membrane, affinch? tali componenti si mantengano comunque reciprocamente distanziati.
Ci? per? implica numerosi inconvenienti: in primo luogo infatti, la struttura del dispositivo si complica, determinando un indesiderato aumento del costo.
Inoltre, la necessit? di mantenere distanziate tra loro le membrane e/o le pareti della sacca innalza sensibilmente l'ingombro del dispositivo, che per? non pu? essere ridotto per via delle misure adottate per irrigidirlo. Ci? si rivela oltremodo sgradito quando, viceversa, si vorrebbe avere la possibilit? di ripiegarlo per trasportarlo o immagazzinarlo in modo pi? agevole.
Si noti da ultimo come dispositivi del tipo sopra descritto, vengano adottati anche per il trattamento di altri fluidi o sostanze corporee: anche in tali contesti (per esempio la filtrazione e pulizia del grasso corporeo, nella chirurgia estetica), ? possibile riscontrare gli inconvenienti sopra indicati.
Compito precipuo del presente trovato ? quello di risolvere i problemi sopra esposti, realizzando un dispositivo medicale che consenta di trattare, e in particolare filtrare, sangue o altre sostanze corporee in modo ottimale.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato ? quello di realizzare un dispositivo medicale che permetta una completa filtrazione del sangue o di altre sostanze corporee, adottando nel contempo una struttura semplice.
Un altro scopo del trovato ? quello di realizzare un dispositivo medicale che possa essere agevolmente ripiegato quando non viene impiegato. Un altro scopo del trovato ? quello di realizzare un dispositivo medicale che assicuri un'elevata affidabilit? di funzionamento e che si dimostri versatile, potendo essere facilmente impiegato in diversi contesti e per il trattamento di varie sostanze.
Un altro scopo del trovato ? quello di proporre un dispositivo medicale che adotti una architettura tecnica e strutturale alternativa a quelle dei dispositivi medicali di tipo noto.
Non ultimo scopo del trovato ? quello di realizzare un dispositivo medicale che risulti facilmente ottenibile partendo da elementi e materiali di comune reperibilit? in commercio.
Un altro scopo ancora del trovato ? quello di realizzare un dispositivo medicale di costi contenuti e di sicura applicazione.
Questo compito e questi ed altri scopi che risulteranno maggiormente chiari nel seguito vengono raggiunti da un dispositivo medicale di trattamento di sostanze corporee, comprendente almeno una sacca presentante al suo interno una camera di trattamento di sostanze corporee e munita di almeno un ingresso e almeno una uscita, rispettivamente per l'introduzione in detta camera e l'evacuazione da detta camera delle sostanza corporee da trattare, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un filtro, disposto in detta camera e configurato per la filtrazione della totalit? delle sostanze in transito da detto ingresso a detta uscita, detto almeno un filtro essendo sostanzialmente sagomato come una sorta di tasca definente una bocca di accesso aperta verso detto ingresso, l'intero bordo di detta bocca essendo vincolato a detta sacca, realizzata in materiale deformabile.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, del dispositivo medicale secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra il dispositivo medicale secondo il trovato, in vista assonometrica;
la figura 2 illustra in vista assonometrica una porzione del dispositivo di figura 1, sezionata secondo un piano ortogonale alla sacca.
Con particolare riferimento alle figure citate, ? indicato globalmente con il numero di riferimento 1, un dispositivo medicale di trattamento di sostanze corporee. In particolare, in una applicazione di rilevante interesse pratico il dispositivo 1 pu? essere impiegato per un'efficace filtrazione del sangue, cos? da rimuoverne impurit? di varia natura e poterlo successivamente reintrodurre nel corpo di un paziente (dal quale poteva essere stato precedentemente raccolto, per esempio durante un intervento chirurgico).
In una seconda possibile applicazione del trovato, il dispositivo 1 ? destinato invece alla filtrazione e al trattamento di grasso corporeo, nell'ambito della chirurgia estetica, dove si presenta talvolta la necessit? di prelevare da un soggetto ammassi di grasso per filtrarlo, depurarlo ed eventualmente rimuovere cellule staminali, botulino o altro (anche in questo caso provvedendo successivamente a reimmettere nel corpo del paziente il grasso trattato).
Si precisa comunque che l'ambito di protezione qui rivendicato deve intendersi esteso anche al trattamento (filtrazione e non solo) di diverse sostanze, in funzione delle specifiche esigenze. Il dispositivo 1 comprende almeno una sacca 2, la quale presenta al suo interno una camera 3 di trattamento di sostanze corporee; la sacca 2 ? inoltre munita di almeno un ingresso 4 e almeno una uscita 5, rispettivamente per introdurre nella camera 3 le sostanza corporee da trattare e per evacuarle dalla camera 3 stessa.
Si prevede comunque di dotare la sacca 2 di un numero a piacere di ingressi 4 e uscite 5 e di collocare comunque i primi da parte opposta ai secondi, rispetto alla sacca 2 stessa, in modo tale che sia possibile disporli (quando la sacca 2 ? appesa o comunque in uso) in modo tale gli ingressi 4 si trovino in alto e le uscite 5 in basso. In tal modo, le sostanze corporee vengono sospinte verso le uscite 5 semplicemente per gravit?, dopo che sono state introdotte negli ingressi 4.
Va inoltre sottolineato come ciascun ingresso 4 o uscita 5 possa essere dotato di raccordi, valvole e/o qualsiasi altro simile componente che la persona esperta del ramo potrebbe ritenere opportuno implementare, per facilitare l'esperienza d'uso del dispositivo 1 e/o incrementarne la sicurezza e l'affidabilit?, per agevolare la connessione ad altri strumenti, eccetera.
Secondo il trovato, il dispositivo medicale 1 comprende almeno un filtro 6, che ? disposto nella camera 3 e che ? configurato per filtrare la totalit? delle sostanze in transito dall'ingresso 4 all'uscita 5 (cio?, ? disposto in modo tale da intercettare la totalit? delle sostanze in transito).
Il filtro 6 ? sostanzialmente sagomato come una sorta di tasca che definisce una bocca di accesso aperta verso l'ingresso 4 (o ciascun ingresso 4); l'intero bordo di tale bocca (che si estende trasversalmente per l'intera sezione trasversale della sacca 2) ? vincolato alla sacca 2, la quale a sua volta ? realizzata in materiale deformabile. Il vincolo alla sacca 2 ? preferibilmente ma non esclusivamente ottenuto per saldatura.
In particolare, in una forma di rilevante interesse pratico, illustrata anche nelle figure allegate a scopo esemplificativo ma non limitativo dell'applicazione del trovato, il dispositivo medicale 1 comprende una pluralit? di filtri 6, disposti in serie all'interno della camera 3 tra l'ingresso 4 e l'uscita 5. Grazie alla disposizione in serie, le sostanze corporee in transito nella camera 3 sono forzate ad attraversare ciascun filtro 6 prima di poter fuoriuscire dall'uscita 5. Quando la sacca 2 ? mantenuta con l'ingresso 4 in alto e l'uscita 5 (come nelle condizioni di impiego normalmente previste), i filtri 6 risultano quindi allineati verticalmente, come appare anche in figura 1.
Pi? particolarmente, i filtri 6 presentano porosit? progressivamente decrescente, dall'ingresso 4 all'uscita 5. Si precisa che il termine "porosit?" ? qui da intendersi come la dimensione media dei fori che ciascun filtro 6 prevede (attraverso i quali sono forzate a passare le sostanze corporee durante il filtraggio).
In questo modo, il primo filtro 6 che le sostanze corporee introdotte nella camera 3 incontrano si incarica di trattenere unicamente le particelle e le impurit? di dimensioni maggiori, mentre i filtri 6 a valle trattengono e rimuovono quelle via via pi? piccole.
Nella forma di realizzazione preferita, illustrata nelle figure allegate a scopo esemplificativo ma non limitativo del trovato, la sacca 2 ? sostanzialmente costituita da due falde 7 flessibili (appiattite) contrapposte, reciprocamente vincolate lungo i rispettivi perimetri (dove sono collocati l'ingresso 4 e l'uscita 5). Le falde 7 hanno preferibilmente ma non esclusivamente sagoma rettangolare, come nelle figure allegate appunto.
Con ulteriore riferimento alla soluzione preferita, illustrata nelle figure allegate, il filtro 6 (ciascun filtro 6) ? sostanzialmente costituito da due fogli 8 rettangolari (eventualmente quadrati e/o parzialmente arrotondati nei vertici) reciprocamente vincolati in corrispondenza di tre lati comuni 8a, 8b e definenti, con rispettivi quarti lati 8c, il citato bordo della bocca di accesso.
Due lati comuni 8a di ciascun foglio 8, contigui al quarto lato 8c, sono integralmente serrati tra rispettivi fianchi delle falde 7 (e quindi della sacca 2), a loro volta reciprocamente saldati.
Nel contempo, come mostra chiaramente la figura 2, gli altri lati comuni 8b (opposti ai quarti lati 8c, i quali si mantengono ovviamente reciprocamente indipendenti), sono integralmente vincolati (saldati) fra loro, ma sono distaccati dalle falde 7.
Si sottolinea comunque come la forma di ciascun filtro 6 possa anche essere differente, rispetto a quella sopra descritta, senza con ci? fuoriuscire dall'ambito di protezione qui rivendicato.
Utilmente, la sacca 2 presenta almeno un'apertura ausiliaria 9, che ? posta in comunicazione con un comparto 3a della camera 3 interposto tra due filtri 6, consecutivi ma mantenuti reciprocamente distanziati. Si noti che per i fini del trovato (che verranno meglio illustrati nelle prossime pagine) i due filtri 6 possono essere mantenuti per esempio ad una distanza compresa tra 5 cm e 15 cm, e per esempio a 10 cm o 11 cm. Non si esclude comunque un diverso dimensionamento del comparto Va precisato come sia prevista la possibilit? di disporre ciascun filtro 6 immediatamente a valle del precedente (a pochi millimetri da quest'ultimo), facendo in modo cio? che la bocca di accesso di ciascun filtro 6 a valle sia affacciata e prossima al rispettivo filtro 6 a monte.
In alternativa, almeno due filtri 6 consecutivi possono appunto essere mantenuti reciprocamente distanziati, cos? da definire un comparto 3a della camera 3 in cui le sostanze corporee possono transitare o alloggiare temporaneamente, senza essere interessate dall'azione dei filtri 6. In tal caso quindi, ? appunto prevista la possibilit? di dotare la sacca 2 di un'apertura ausiliaria 9 che fornisce accesso diretto al comparto 3a.
Opportunamente, il dispositivo 1 comprende almeno un'orecchia 10, che sporge esternamente dalla sacca 2 (dai fianchi delle falde 7) in corrispondenza del comparto 3a e che ? configurata per l'accoppiamento con un morsetto (o una clip, o altro simile organo di bloccaggio), che pu? essere serrato attorno alla sacca 2 per l'isolamento del comparto 3a dall'ingresso 4.
Tale morsetto pu? essere fornito unitamente al dispositivo 1 o reperito separatamente, e pu? comunque essere scelto anche di tipo di per s? noto.
Pur sottolineando come la sacca 2 possa essere realizzata in qualunque materiale in funzione delle specifiche esigenze, in una forma di realizzazione di rilevante interesse pratico essa ? realizzata in un materiale polimerico, preferibilmente scelto tra polivinilcloruro e poliuretano.
Anche ciascun filtro 6 pu? essere realizzato in qualsiasi materiale (preferibilmente deformabile), senza fuoriuscire dall'ambito di protezione qui rivendicato, ma in una soluzione pratica di particolare interesse, comunque qui citata a scopo meramente esemplificativo, esso ? realizzato in poliestere.
Il funzionamento del dispositivo medicale secondo il trovato ? il seguente.
Attraverso l'ingresso 4, ? possibile introdurre all'interno della camera 3 sangue o altre sostanze da trattare, e in particolare da filtrare.
Disponendo la sacca 2 in modo tale che l'ingresso 4 sia in alto e l'uscita 5 in basso, per esempio appendendola opportunamente ad un rispettivo sostegno, il sangue introdotto si sposta per gravit? verso l'uscita 5 e, nel farlo, attraverso in sequenza i filtri 6, che si occupano di rimuovere le impurit? e le particelle indesiderate di varia natura che contiene (in funzione ovviamente della porosit? di ciascun filtro 6 che si ? scelto di alloggiare nella camera 3). Non si esclude comunque di prevedere mezzi attivamente responsabili dell'avanzamento della sostanza da trattare nella camera 3.
Il sangue (o altra sostanza) che fuoriesce dall'uscita 5 ? quindi efficacemente depurato e pu? essere re-infuso nello stesso soggetto dal quale era stato prelevato, o anche in un altro, in funzione delle specifiche esigenze.
In altre possibili applicazioni, si pu? sfruttare l'apertura ausiliaria 9 per far fuoriuscire la sostanza trattata prima che attraversi i filtri 6 a valle, o per introdurre nella camera 3 un ulteriore liquido (o gas, o altro ancora), con il quale eseguire un ulteriore trattamento sulla sostanza corporea, prima che quest'ultima fuoriesca dalla camera 3 (dall'uscita 5 o dall'apertura 9).
In particolare, in una applicazione di rilevante interesse pratico, si prevede di introdurre nella camera 3, attraverso l'ingresso 4, grasso corporeo, lasciando che l'intera massa coinvolta attraversi i filtri 6 fino a raggiungere il comparto 3a (venendo depurata e, nel contempo, eventualmente ottenendo anche una riduzione delle molecole che la compongono).
Quando il grasso ha raggiunto tale comparto 3a, si prevede di isolare quest'ultimo dall'ingresso 4 (mediante il morsetto associato alle orecchie 10) e di iniettare all'interno del comparto 3a stesso un liquido di lavaggio (attraverso l'apertura 9), con il quale ripulire appunto l'intera massa di grasso. Preferibilmente tale fase viene eseguita mantenendo orizzontale o capovolta la sacca 2, per impedire che il grasso possa attraverso i filtri 6 a valle e fuoriuscire dall'uscita 5 prima che venga completato il lavaggio.
Al termine del lavaggio, si pu? far fuoriuscire il grasso direttamente dall'apertura 9 o lasciare che esso venga filtrato dai filtri 6 a valle, per poi farlo fluire attraverso l'uscita 5.
Va sottolineato che i due trattamenti sopra descritti sono citati a scopo meramente esemplificativo: si prevede infatti l'impiego del trovato anche per diverse sostanze corporee e/o per diversi fini (e con diverse modalit?).
In ogni caso, si pu? osservare come a seguito dell'introduzione di sostanze corporee nella sacca 2, le due falde 7 (o comunque le pareti della sacca 2) tendano a distanziarsi tra loro, e con esse quindi anche la bocca di accesso tende ad aprirsi (essendo vincolata alle falde 7 o comunque alla sacca 2 stessa). In questo modo, la tasca sagomata dal filtro 6 si apre e accoglie la sostanza da trattare, scongiurando nel contempo il rischio che le varie superfici del filtro 6 possano aderire fra loro, pregiudicando l'efficacia di filtrazione. Parimenti, il filtro 6 non aderisce nemmeno alle pareti della sacca 2, essendo vincolato ad essa solo lungo il bordo della sua bocca di accesso (e preferibilmente lungo i due lati comuni 8a).
Quando il dispositivo 1 prevede due o pi? filtri 6, essi sono disposti in cascata e evidentemente non vi ? possibilit? che aderiscano tra loro, di nuovo assicurando massima efficacia e un funzionamento ottimale.
Viceversa, quando il dispositivo 1 non ? impiegato, si pu? ridurre agevolmente il suo ingombro ripiegando e arrotolando la sacca 2 (a tale scopo realizzata in materiale deformabile); in caso di nuovo impiego, ? sufficiente ripristinare la configurazione distesa per poi procedere all'introduzione di una nuova sostanza, potendo comunque contare su piena efficacia di filtrazione, in quanto evidentemente i filtri 6 non aderiscono tra loro o alle pareti (le falde 7) della sacca 2, per gli stessi motivi illustrati poc'anzi.
Il dispositivo medicale 1 consente quindi di trattare, e in particolare filtrare, sangue o altre sostanze corporee in modo ottimale, assicurando una completa filtrazione del sangue o di altre sostanze corporee, adottando nel contempo una struttura semplice che non richiede l'irrigidimento di alcune sue parti o il ricorso a ulteriori componenti che mantengano forzatamente distanziati i filtri 6 (o ciascun filtro 6 dalla sacca 2), come invece accade nelle soluzioni note. L'estrema semplicit? del trovato, ottenibile con pochi elementi di comune reperibilit? in commercio, lo rende senz'altro affidabile e industrializzabile con costi contenuti.
Si ? altres? notato come il dispositivo medicale 1 sia assolutamente versatile, potendo essere facilmente impiegato in diversi contesti e per il trattamento di varie sostanze.
Il trovato, cos? concepito, ? suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realt? sostituite con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
In pratica i materiali impiegati, nonch? le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (9)

R I V E N D I C A Z I O N I
1. Dispositivo medicale di trattamento di sostanze corporee, comprendente almeno una sacca (2) presentante al suo interno una camera (3) di trattamento di sostanze corporee e munita di almeno un ingresso (4) e almeno una uscita (5), rispettivamente per l'introduzione in detta camera (3) e l'evacuazione da detta camera (3) delle sostanza corporee da trattare, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un filtro (6), disposto in detta camera (3) e configurato per la filtrazione della totalit? delle sostanze in transito da detto ingresso (4) a detta uscita (5), detto almeno un filtro (6) essendo sostanzialmente sagomato come una sorta di tasca definente una bocca di accesso aperta verso detto ingresso (4), l'intero bordo di detta bocca essendo vincolato a detta sacca (2), realizzata in materiale deformabile.
2. Dispositivo medicale, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralit? di detti filtri (6), disposti in serie all'interno di detta camera (3) tra detto ingresso (4) e detta uscita (5).
3. Dispositivo medicale, secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detti filtri (6) presentano porosit? progressivamente decrescente, da detto ingresso (4) a detta uscita (5).
4. Dispositivo medicale, secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta sacca (2) ? sostanzialmente costituita da due falde (7) flessibili contrapposte, reciprocamente vincolate lungo i rispettivi perimetri e preferibilmente aventi sagoma rettangolare.
5. Dispositivo medicale, secondo la rivendicazione 4, secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto almeno un filtro (6) ? sostanzialmente costituito da due fogli (8) rettangolari reciprocamente vincolati in corrispondenza di tre lati comuni (8a, 8b) e definenti, con rispettivi quarti lati (8c), detto bordo di detta bocca di accesso, due di detti lati comuni (8a) di ciascuno di detti fogli (8), contigui a detto quarto lato (8c), essendo integralmente serrati tra rispettivi fianchi di dette falde (7), reciprocamente saldati.
6. Dispositivo medicale, secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta sacca (2) presenta almeno un'apertura ausiliaria (9), posta in comunicazione con un comparto (3a) di detta camera (3) interposto fra due di detti filtri (6), consecutivi ma mantenuti reciprocamente distanziati.
7. Dispositivo medicale, secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno un'orecchia (10), sporgente esternamente da sacca (2) in corrispondenza di detto comparto (3a) e configurata per l'accoppiamento con un morsetto, serrabile attorno a detta sacca (2) per l'isolamento di detto comparto (3a) da detto ingresso (4).
8. Dispositivo medicale, secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta sacca (2) ? realizzata in un materiale polimerico, preferibilmente scelto tra polivinilcloruro e poliuretano.
9. Dispositivo medicale, secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto almeno un filtro (6) ? realizzato in poliestere.
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