IT202000012352A1 - Contenitore medicale, per piastrine e altre sostanze organiche. - Google Patents

Contenitore medicale, per piastrine e altre sostanze organiche. Download PDF

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Description

Titolo: CONTENITORE MEDICALE, PER PIASTRINE E ALTRE SOSTANZE ORGANICHE.
D E S C R I Z I O N E
Il presente trovato ha come oggetto un contenitore medicale, per piastrine e altre sostanze organiche.
Negli ultimi anni, nel trattamento delle piaghe e delle ulcere che affliggono i malati di diabete (cos? come in altri ambiti della chirurgia estetica o rigenerativa) si ? diffusa una pratica terapeutica che ricorre alla somministrazione di piastrine, in concentrazione sensibilmente superiore a quella che si ritrova nel sangue, per sfruttare al meglio la loro capacit? di stimolare e facilitare la rigenerazione tissutale.
Pi? in dettaglio, tipicamente tale pratica prevede di somministrare al paziente piastrine prelevate dal suo stesso sangue, cos? da evitare qualsiasi complicanza legata all'eventuale rigetto di sostanze estranee all'organismo.
L'attuazione del trattamento prevede quindi che al paziente venga innanzitutto prelevato un certo quantitativo di sangue, che viene sottoposto a diversi trattamenti al fine appunto di estrarre e concentrare le piastrine, che gli vengono poi somministrate nuovamente in corrispondenza dei tessuti da rigenerare (secondo varie tecniche).
In tale contesto, ? prassi comune il ricorso a piastre di coltura batterica, del tipo delle piastre di Petri, che come ? noto sono semplici recipienti cilindrici in vetro o materiale polimerico, richiusi da un coperchio, all'interno dei quali viene collocato un substrato adatto a ricevere le piastrine precedentemente estratte.
Dopo aver richiuso il coperchio, le piastrine sono sottoposte a trattamenti di centrifugazione o ad altre pratiche, volte appunto a ottenere la desiderata concentrazione e a renderle cos? nuovamente disponibili per il trattamento desiderato.
L'impiego di tali piastre non ? per? privo di inconvenienti.
Nel percorso di preparazione e somministrazione delle piastrine, le piastre di coltura vengono aperte e chiuse pi? volte (per inserire il substrato e successivamente le piastrine, e successivamente per estrarre queste ultime).
Questo per? espone le sostanze all'interno ad un forte rischio di contaminazione che pu? essere ridotto unicamente lavorando all'interno di camere sterili (con conseguenti disagi e complicazioni). Tale rischio ? evidentemente assai sgradito, se si osserva che fine ultimo dell'impiego delle piastre ? quello di somministrare il loro contenuto a persone gi? debilitate dalla malattia, per di pi? in corrispondenza di piaghe o ulcere, particolarmente esposte quindi al rischio di infezioni.
Compito precipuo del presente trovato ? quello di risolvere i problemi sopra esposti, realizzando un contenitore che offra pratiche modalit? di raccolta e somministrazione di piastrine e altre sostanze.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato ? quello di realizzare un contenitore che consenta di raccogliere e sottoporre a vari trattamenti piastrine e altre sostanze, in modo igienico e scongiurando o riducendo il rischio di contaminazione, anche senza lavorare in camere sterili.
Un altro scopo del trovato ? quello di realizzare un contenitore che assicuri un'elevata affidabilit? di funzionamento e che prevenga il rischio di contaminazione senza dover osservare particolari misure di sicurezza.
Un altro scopo del trovato ? quello di proporre un contenitore che adotti una architettura tecnica e strutturale alternativa a quelle dei contenitori di tipo noto.
Non ultimo scopo del trovato ? quello di realizzare un contenitore che risulti facilmente ottenibile partendo da elementi e materiali di comune reperibilit? in commercio.
Un altro scopo ancora del trovato ? quello di realizzare un contenitore di costi contenuti e di sicura applicazione.
Questo compito e questi ed altri scopi che risulteranno maggiormente chiari nel seguito vengono raggiunti da un contenitore secondo la rivendicazione 1 e da un procedimento secondo la rivendicazione 9.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, del contenitore secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra il contenitore secondo il trovato, in vista assonometrica;
le figure da 2 a 4 mostrano in vista assonometrica il distacco della striscia e la conseguente asportazione del lembo sottostante della sacca; la figura 5 mostra il contenitore secondo il trovato e un esempio di gruppo che lo ricomprende, visti dall'alto.
Con particolare riferimento alle figure citate, ? indicato globalmente con il numero di riferimento 1, un contenitore medicale, destinato principalmente alla raccolta e all'alloggiamento di piastrine, ma che pu? essere efficacemente utilizzato anche per altre sostanze organiche, senza con ci? fuoriuscire dall'ambito di protezione qui rivendicato.
Nell'applicazione preferita comunque, il contenitore 1 ? proprio destinato a ricevere piastrine, nell'ambito del trattamento di piaghe e ulcere di pazienti afflitti da diabete o altre patologie, per le quali sono appunto note le propriet? benefiche delle piastrine.
Pi? in dettaglio, nell'applicazione preferita le piastrine, precedentemente prelevate da un paziente, vengono introdotte e quindi mantenute nel contenitore 1 secondo il trovato per il tempo necessario a sottoporle ai trattamenti finalizzati ad aumentarne la concentrazione. Nella concentrazione aumentata (rispetto a quella con cui normalmente si ritrovano nel sangue), le piastrine vengono quindi estratte dal contenitore 1 (secondo le modalit? che verranno descritte) e quindi nuovamente somministrate al medesimo paziente, ottimizzando la loro capacit? di stimolare e facilitare la rigenerazione tissutale, e senza rischio di crisi di rigetto.
Si ribadisce comunque come si preveda di impiegare il contenitore 1 per altri fini e per altre sostanze, senza con ci? fuoriuscire dall'ambito di protezione qui rivendicato.
Secondo il trovato, il contenitore medicale 1 comprende innanzitutto almeno una sacca 2 ermeticamente chiusa realizzata in materiale deformabile. Nella forma di realizzazione preferita, tale sacca 2 ? realizzata in un materiale polimerico e ancor pi? preferibilmente tale materiale polimerico ? scelto fra polivinilcloruro e poliuretano (ma non si esclude il ricorso ad altri materiali, siano essi polimerici o meno).
Indipendentemente dal materiale prescelto, nella forma di realizzazione preferita e non esclusiva, la sacca 2 ? sostanzialmente costituita da due falde 2a flessibili contrapposte (quadrate come nelle figure allegate, rettangolari, circolari, o anche di altra forma), reciprocamente ed ermeticamente vincolate lungo i rispettivi bordi perimetrali.
La sacca 2 ? provvista di un ingresso 3 a tenuta, munito di organi di consenso unidirezionale al passaggio di sostanze, i quali sono configurati per il consenso selettivo all'introduzione di piastrine e/o altre sostanze organiche e per l'ostacolo alla loro fuoriuscita.
Si precisa che tali mezzi possono ricomprendere valvole appropriate o altri componenti, che la persona esperta del ramo saprebbe scegliere attingendo alle comuni competenze di settore, per appunto permettere l'introduzione (ma non la fuoriuscita) di piastrine o altre sostanze organiche. Tali mezzi, cos? come l'ingresso 3 stesso, sono altres? configurati per assicurare la tenuta e quindi scongiurare il pericolo che attraverso di esso possano introdursi nella sacca 2 impurit? e agenti contaminanti di qualsiasi tipo.
Visto che, come sar? evidente in seguito, il contenitore 1 ? di fatto destinato ad essere impiegato una sola volta, dopo aver completato l'introduzione delle piastrine e/o delle altre sostanze organiche si pu? anche prevedere di saldare l'ingresso 3 stesso o comunque da richiudere definitivamente la luce di passaggio che definisce.
Inoltre, secondo il trovato il contenitore 1 comprende almeno una striscia 4 che ? esternamente saldata almeno parzialmente su un lembo della sacca 2, per la definizione di una area indebolita della sacca 2, corrispondente sostanzialmente al lembo citato. In altre parole, si osservi come per effetto della saldatura, un'area della sacca 2 che ? di fatto costituita dal lembo di sacca 2 sottostante (a cui appunto viene fatta aderire la striscia 4) ed eventualmente dalle zone immediatamente adiacenti, si indebolisca, in particolare vedendo ridotto il proprio spessore e la propria resistenza a rottura/strappo.
Di fatto quindi, tale area indebolita risulta configurata per la propria automatica asportazione in caso di distacco forzato della striscia 4 dalla sacca 2. Per effetto dell'indebolimento cio?, quando un utilizzatore afferra e esercita una trazione sulla striscia 4, la sacca 2 si strappa proprio in corrispondenza dei bordi dell'area indebolita, e solo la corrispondente porzione di sacca 2 viene rimossa, lasciando in quest'ultima una sorta di feritoia 5 corrispondente al lembo rimosso.
Con saldatura "almeno parziale" si intende che il trovato prevede sia la possibilit? che la striscia 4 sia saldata per tutta la sua lunghezza alla sacca 2 o solo con una parte, mantenendo sollevato/distaccato il resto (come sar? meglio chiarito in seguito).
Utilmente infatti, nella forma di realizzazione preferita almeno una estremit? 4a della striscia 4 ? mantenuta distaccata (sollevata) dalla tasca 2, per facilitare la presa (della striscia 4 stessa) da parte di un utilizzatore, allorquando desideri rimuoverla dalla sacca 2. Si osservi come le figure allegate mostrino appunto una soluzione in cui solo una estremit? 4a ? distaccata, ma potrebbe esserlo anche l'altra.
In una forma di realizzazione di rilevante interesse pratico, comunque non limitativa dell'applicazione del trovato, la striscia 4 ? realizzata in materiale polimerico e, preferibilmente, la striscia 4 ? realizzata in polivinilcloruro (noto anche con l'acronimo "PVC").
Nella forma di realizzazione proposta nelle figure allegate a scopo esemplificativo e non limitativo dell'applicazione del trovato, la striscia 4 ? piegata a "U" (con vertici pi? o meno arrotondati).
Si noti come la sagoma a "U" della striscia 4 venga conferita anche all'area indebolita (la porzione di sacca 2 che viene strappata quando si rimuove la striscia 4 stessa) e quindi, da ultimo, anche alla feritoia 5. La scelta di piegare a "U" la striscia 4 riveste particolare interesse pratico, in quanto dopo la strappo una lingua 2b delimitata dalla feritoia 5, resta integra e pu? essere agevolmente sollevata per accedere completamente al contenuto (figura 4).
Va comunque sottolineato che qualsiasi sagoma conferita alla striscia 4 (rettilinea, circolare, anulare, curvilinea, a "V", poligonale, eccetera) ? comunque da considerarsi ricompresa nell'ambito di protezione qui rivendicato.
Al pari del contenitore 1 secondo il trovato, costituisce oggetto della presente trattazione anche un procedimento volto alla realizzazione di un contenitore medicale 1, per piastrine e altre sostanze organiche. Il contenitore 1 cos? ottenuto potr? dunque presentare tutte o alcune tra le specifiche di dettaglio sin qui illustrate.
Pi? in dettaglio, il procedimento di realizzazione secondo il trovato consiste, in una fase a., nel predisporre una sacca 2 ermeticamente chiusa, che ? realizzata in materiale deformabile e che ? provvista di un ingresso 3 a tenuta. Tale ingresso 3 ? munito di organi di consenso unidirezionale al passaggio di sostanze, configurati per il consenso selettivo all'introduzione di piastrine e/o altre sostanze organiche e per l'ostacolo alla loro fuoriuscita.
Il procedimento consiste quindi, in una fase b., nel saldare esternamente e almeno parzialmente una striscia 4 su un lembo della sacca 2, cos? da definire sostanzialmente con tale lembo un'area indebolita della sacca 2, configurata per la propria automatica asportazione in caso di distacco forzato della striscia 4 dalla sacca 2. In particolare, nella forma di realizzazione preferita ma non limitativa dell'applicazione del trovato, la fase b. prevede di saldare la striscia 4 sulla sacca 2 mediante saldatura a radiofrequenza.
L'impiego del contenitore secondo il trovato ? il seguente.
A realizzazione completata, il contenitore 1 prevede una sacca 2 ermeticamente chiusa, a meno di un ingresso 3 che consente unicamente l'introduzione di sostanze ma ne impedisce la fuoriuscita. Come si ? detto, l'introduzione avviene a tenuta e quindi in nessun modo all'interno della sacca 2 (che peraltro pu? essere fornita gi? sterilizzata) possono trovarsi impurit? e agenti contaminanti.
Sulla sacca 2 (su una delle due falde 2a) ? applicata stabilmente (per saldatura) una striscia 4, piegata a "U" o in altro modo, mantenendo eventualmente sollevate una o entrambe le sue estremit? 4a.
In tale condizione quindi, ? possibile introdurre nella sacca 2 piastrine o altre sostanze, in modo del tutto sicuro e senza rischio di contaminazioni, attraverso l'ingresso 3.
La figura 5 mostra un gruppo medicale 10 che permette appunto di realizzare tale fase. Il gruppo 10 comprende infatti un serbatoio principale 11, tipicamente realizzato anch'esso in materiale flessibile e precedentemente riempito con grandi quantitativi di piastrine o altre sostanze anatomiche (per servire anche un numero elevato di contenitori 1).
Il gruppo 10 comprende inoltre una siringa 12, che pu? essere posta in comunicazione con il serbatoio 11 e il contenitore 1 attraverso una linea di connessione 13, a sua volta associata al serbatoio 11 e munita di opportuna valvola 14 e raccordo 15 a T (allacciabile appunto al contenitore 1 attraverso l'ingresso 3).
Una volta realizzata la configurazione della figura 5, in cui appunto la siringa 12, il serbatoio 11 e il contenitore 1 sono reciprocamente collegati dalla linea 13 e dal raccordo 15, si ottiene una sorta di circuito chiuso con cui ? possibile riempire il contenitore 1 in modo igienico e privo di rischio di contaminazioni.
Agendo infatti sulla valvola 14 e aspirando le piastrine con la siringa 12 nella quantit? voluta, queste vengono appunto raccolte in quest'ultima, da cui possono essere iniettate nel contenitore 1 (aprendo e chiudendo in modo appropriato la valvola 14 e il raccordo 15 ovviamente).
Si noti quindi come sin qui, non vi ? stata nessuna esposizione delle piastrine all'ambiente esterno e quindi nessun rischio di contaminazione. Si osservi altres? come disponendo in parallelo pi? contenitori 1, a valle del raccordo 15, sia possibile riempire contemporaneamente altrettante sacche 2.
Dopo aver riempito la sacca 2 (o le sacche 2, come si ? visto), ? previsto il suo distacco dal raccordo 15 e dagli altri elementi del gruppo 10 e quindi la gi? citata sigillatura definitiva dell'ingresso 3, a ulteriore garanzia contro il rischio di contaminazioni indesiderate.
Il contenitore 1 pu? cos? essere inviato alla centrifugazione o agli altri trattamenti cui si desidera sottoporre le piastrine o comunque le sostanze organiche al suo interno.
Quando si desidera somministrare le piastrine al paziente, o comunque si desidera impiegare ci? che ? contenuto nella sacca 2, in modo del tutto innovativo il trovato prevede semplicemente di afferrare la striscia 4 (una sua estremit? 4a) e esercitare una trazione, per distaccarla progressivamente dalla sacca 2 (figura 2). Tale azione, determina altres? la rimozione del lembo sottostante di sacca 2 (l'area indebolita), che viene a sua volta rimosso, mentre il resto della sacca 2 si mantiene pressoch? integro (figura 3). In questo modo, si pu? accedere alle piastrine, prelevandole dalla sacca 2 attraverso la feritoia 5 creatasi o addirittura applicare direttamente la sacca 2 sulla ferita, facendo aderire la falda 2a parzialmente asportata su quest'ultima. In tal senso, si potr? preventivamente sollevare la lingua 2b, cos? che l'intera superficie sottostante la falda 2a strappata viene posta a contatto con la ferita.
Si noti quindi come la scelta di ricorrere ad una striscia 4 che indebolisce l'area circostante, definisca una via facilitata per l'apertura della sacca 2, cui si pu? ricorrere quando si desidera somministrare le piastrine (o altre sostanze organiche al paziente), garantendo fino a quel momento l'assenza di rischio di contaminazioni.
Peraltro, sollevando e rimuovendo la striscia 4, opportunamente sagomata, ? possibile utilizzare il contenitore 1 come una sorta di impacco da applicare direttamente su piaghe, ulcere o ferite, in modo pratico e agevole.
Ci? assicura pratiche modalit? di raccolta e somministrazione di piastrine e altre sostanze.
Le piastrine o altre sostanze organiche all'interno della sacca 2 non sono mai poste a contatto con l'ambiente esterno (come avviene, ripetutamente, quando si ? costretti a aprire il coperchio delle piastre di coltura note).
Il trovato permette quindi di raccogliere e sottoporre a vari trattamenti piastrine e altre sostanze, per poi somministrarle al paziente,, in modo igienico e scongiurando o riducendo il rischio di contaminazione, anche senza lavorare in camere sterili e senza dover osservare particolari misure di sicurezza.
Il trovato, cos? concepito, ? suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realt? sostituite con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
In pratica i materiali impiegati, nonch? le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (10)

R I V E N D I C A Z I O N I
1. Contenitore medicale, per piastrine e altre sostanze organiche, caratterizzato dal fatto di comprendere:
- una sacca (2) ermeticamente chiusa realizzata in materiale deformabile e provvista di un ingresso (3) a tenuta, munito di organi di consenso unidirezionale al passaggio di sostanze, configurati per il consenso selettivo all'introduzione di piastrine e/o altre sostanze organiche e per l'ostacolo alla loro fuoriuscita, - una striscia (4) esternamente saldata, almeno parzialmente, su un lembo di detta sacca (2), per la definizione di un'area indebolita di detta sacca (2), corrispondente sostanzialmente a detto lembo e configurata per la propria automatica asportazione in caso di distacco forzato di detta striscia (4) da detta sacca (2).
2. Contenitore medicale, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta striscia (4) ? realizzata in materiale polimerico.
3. Contenitore medicale, secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detta striscia (4) ? realizzata in polivinilcloruro.
4. Contenitore medicale, secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta striscia (4) ? piegata a "U".
5. Contenitore medicale, secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che almeno una estremit? di detta striscia (4) ? mantenuta distaccata da detta tasca, per la presa facilitata da parte di un utilizzatore.
6. Contenitore medicale, secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta sacca (2) ? sostanzialmente costituita da due falde (2a) flessibili contrapposte, reciprocamente ed ermeticamente vincolate lungo i rispettivi bordi perimetrali.
7. Contenitore medicale, secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta sacca (2) ? realizzata in un materiale polimerico.
8. Contenitore medicale, secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detto materiale polimerico ? scelto fra polivinilcloruro e poliuretano.
9. Procedimento di realizzazione di un contenitore medicale (1), per piastrine e altre sostanze organiche, secondo una o pi? delle rivendicazioni precedenti, che consiste nel:
a. predisporre almeno una sacca (2) ermeticamente chiusa realizzata in materiale deformabile e provvista di un ingresso (3) a tenuta, munito di organi di consenso unidirezionale al passaggio di sostanze, configurati per il consenso selettivo all'introduzione di piastrine e/o altre sostanze organiche e per l'ostacolo alla loro fuoriuscita, b. saldare esternamente e almeno parzialmente almeno una striscia (4) su un lembo di detta sacca (2), cos? da definire sostanzialmente con tale lembo un'area indebolita della sacca (2), configurata per la propria automatica asportazione in caso di distacco forzato di detta striscia (4) da detta sacca (2).
10. Procedimento, secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detta fase b. prevede di saldare detta striscia (4) su detta sacca (2) mediante saldatura a radiofrequenza.
IT102020000012352A 2020-05-26 2020-05-26 Contenitore medicale, per piastrine e altre sostanze organiche. IT202000012352A1 (it)

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