IT202000005389A1 - Gruppo sensore di pressione, e relativi dispositivo e inserto - Google Patents

Gruppo sensore di pressione, e relativi dispositivo e inserto Download PDF

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sensor
compensation
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compensation element
cavity
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Mauro Zorzetto
Marco Bigliati
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Eltek Spa
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Description

DESCRIZIONE dell?invenzione industriale dal titolo:
?Gruppo sensore di pressione, e relativi dispositivo e inserto?,
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Campo dell'invenzione
La presente invenzione si riferisce ai dispositivi sensori per la rilevazione della pressione di un fluido. L?invenzione ? stata sviluppata con particolare riferimento a gruppi sensori autoportanti per tali dispositivi, che comprendono almeno un elemento sensibile alla pressione ed un elemento per la compensazione di eventuali aumenti di volume del fluido. L?invenzione trova applicazione preferita nel settore dei sensori o gruppi sensori autoportanti per l?impiego su veicoli, particolarmente in apparati e sistemi idraulici per veicoli.
Stato della tecnica
Da WO2008/078184 A2 a nome della stessa Richiedente ? noto un dispositivo sensore di pressione che comprende un componente sensibile alla pressione, avente un corpo di sensore sostanzialmente a tazza, ovverosia avente una cavit? cieca il cui fondo ? realizzato da una parte a membrana. La parte a membrana ? deformabile elasticamente e ad essa ? associato un elemento di rilevazione, quale un ponte di elementi resistivi o piezoresistivi. Il dispositivo comprende altres? un involucro che include un corpo di supporto definente un condotto, attraverso il quale il fluido di cui deve essere rilevata la pressione pu? raggiungere la cavit? del corpo di sensore, e determinare l?eventuale deformazione elastica della relativa parte a membrana.
In talune applicazioni i dispositivi del tipo indicato sono destinati ad operare anche in condizioni di temperatura molto bassa. Per tale ragione pu? occasionalmente avvenire che il fluido presente all?interno del dispositivo congeli, cos? aumentando di volume: atteso che la parte a membrana del corpo di sensore ? di solito relativamente sottile e delicata, ? importante adottare soluzioni che evitino la sua rottura e/o il danneggiamento del relativo elemento di rilevazione a seguito dell'aumento di volume del fluido dovuto al congelamento.
Il citato documento anteriore propone pertanto di associare al corpo di supporto del dispositivo uno o pi? elementi di compensazione comprimibili, idonei a compensare eventuali aumenti di volume del fluido a seguito del suo congelamento, con ciascuno di tali elementi che pu? eventualmente definire una porzione del suddetto condotto per il fluido. In alcune versioni descritte, un tale elemento di compensazione ? montato sull?esterno del corpo di supporto, sostanzialmente in corrispondenza della cavit? del corpo di sensore, in modo da sporgere al suo interno. In alcune attuazioni l?elemento di compensazione ? fissato in posizione sul corpo di supporto, sfruttando un inserto tubolare di posizionamento, di materiale relativamente rigido, che ? parzialmente inserito - ad esempio tramite avvitamento - nell?uscita del condotto che adduce il fluido verso la parte a membrana (si vedano ad esempio le figure 15-20 o 24 del citato documento anteriore). In altre attuazioni l?elemento di compensazione ? posizionato su di un inserto a sua volta mantenuto in posizione da un elemento di arresto inferiore, l?inserto e l?elemento di arresto essendo innestati nel citato condotto attraverso la sua estremit? di ingresso (si vedano ad esempio le figure 21-23 del citato documento).
I dispositivi sensori proposti nel citato documento anteriori sono mediamente efficienti dal punto di vista funzionale, ma presentano alcuni inconvenienti in termini di tempi e di costi di produzione e montaggio dei relativi elementi di compensazione, che sarebbe auspicabile ridurre. Il montaggio degli elementi di compensazione presuppone inoltre una realizzazione relativamente complessa del corpo di supporto, in modo da definire un condotto in deve essere accoppiato l?inserto di un elemento di compensazione, con un?operazione a s?.
Da WO 2016/103171 A1 a nome della stessa Richiedente ? anche noto un gruppo sensore che comprende un componente sensibile alla pressione, avente anch?esso un corpo di sensore sostanzialmente a tazza, sul quale ? sovrastampato direttamente un corpo di materiale elasticamente comprimibile, svolgente funzioni di elemento di compensazione, ed eventualmente funzioni di elemento di tenuta e/o elemento di supporto elastico. In alcune forme di attuazione descritte (si vedano ad esempio le figure 37-39 del citato documento anteriore), il suddetto corpo comprimibile ? sovrastampato al corpo di sensore all?interno della cavit? cieca del relativo corpo a tazza. Le citate soluzioni secondo WO 2016/103171 A1 si dimostrano vantaggiose in fase produttiva, in quanto consentono di ottenere un gruppo sensore autoportante o indipendente, ovverosia un gruppo sensore che, pur includendo sia un elemento sensibile alla pressione, sia un elemento di compensazione, ? manipolabile come un?unit? singola. La realizzazione di tali gruppi ? tuttavia relativamente complicata e costosa, in termini di processo e di macchinari di produzione, in vista della necessit? di sovrastampare in modo sicuro e preciso il materiale cedevole destinato a formare il corpo comprimibile, all?interno della cavit? del corpo di sensore.
Sintesi dell'invenzione
Nei suoi termini generali, la presente invenzione si propone di realizzare un sensore di pressione, o un gruppo sensore di pressione, in particolare di tipo autoportante o indipendente, di realizzazione pi? semplice ed economica rispetto alla tecnica nota. Scopo correlato dell?invenzione ? quello di realizzare dispositivi sensori di pressione ed elementi di compensazione di impiego vantaggioso coi suddetti gruppi sensori.
Uno o pi? di questi scopi ? raggiunto, secondo la presente invenzione, da un gruppo sensore di pressione, da un dispositivo sensore di pressione e da un elemento di compensazione aventi le caratteristiche indicate nelle rivendicazioni allegate, che costituiscono parte integrante dell?insegnamento qui fornito in relazione all?invenzione.
Breve descrizione dei disegni
Ulteriori scopi, caratteristiche e vantaggi dell'invenzione risulteranno chiari dalla descrizione particolareggiata che segue, effettuata con riferimento ai disegni schematici annessi nei quali:
- la figura 1 ? una vista prospettica di un gruppo sensore di pressione in accordo a possibili forme di attuazione, con un elemento di schermatura opzionale;
- la figura 2 ? una vista prospettica del gruppo di figura 1, con il citato elemento di schermatura accoppiato ad esso;
- le figure 3 e 4 sono viste esplose da diverse angolazioni di un gruppo sensore del tipo mostrato nelle figure 1-2;
- le figure 5 e 6 sono viste prospettiche da diverse angolazioni di un elemento di compensazione di un gruppo sensore in accordo a possibili forme di attuazione;
- le figure 7 e 8 sono viste prospettiche sezionate di un elemento di compensazione di un gruppo sensore in accordo a possibili forme di attuazione;
- le figure 9 e 10 sono viste prospettiche da diverse angolazioni di un nucleo o armatura di un elemento di compensazione di un gruppo sensore in accordo a possibili forme di attuazione;
- le figure 11 e 12 sono viste prospettiche da diverse angolazioni di un elemento di schermatura per un gruppo sensore in accordo a possibili forme di attuazione;
- le figure 13 e 14 sono viste prospettiche da diverse angolazioni di un dispositivo sensore di pressione, comprendente un gruppo sensore ed una parte di involucro di un primo tipo, in accordo a possibili forme di attuazione;
- le figure 15 e 16 sono viste prospettiche sezionate, da diverse angolazioni, di un dispositivo sensore di pressione, comprendente un gruppo sensore ed una parte di involucro di un secondo tipo, in accordo a possibili forme di attuazione;
- le figure 17 e 18 sono sezioni parziali, secondo piani tra loro ortogonali, di un dispositivo sensore di pressione in accordo a possibili forme di attuazione, includente un gruppo sensore e parti di involucro strutturalmente simili a quelle mostrate nelle figure 13-14 e 15-16;
- la figura 19 ? una vista prospettica di un gruppo sensore con un relativo elemento di schermatura accoppiato ad esso, secondo ulteriori possibili forme di attuazione;
- la figura 20 ? una vista prospettica sezionata del gruppo sensore di figura 19; - le figure 21 e 22 sono viste esplose di un gruppo sensore del tipo mostrato in figura 20;
- le figure 23 e 24 sono viste prospettiche di un elemento di compensazione per un gruppo sensore del tipo mostrato in figura 19, con il relativo elemento di schermatura rappresentato in esploso;
- la figura 25 ? una vista prospettica sezionata del solo elemento di compensazione delle figure 23-24;
- le figure 26 e 27 sono viste prospettiche da diverse angolazioni di un nucleo o armatura di un elemento di compensazione del tipo mostrato in figura 25;
- le figure 28 e 29 sono viste prospettiche sezionate di un dispositivo sensore di pressione comprendente un gruppo sensore del tipo mostrato nelle figure 19-20 ed una parte di involucro in accordo a possibili forme di attuazione;
- le figure 30 e 31 sono sezioni parziali, secondo piani tra loro ortogonali, di un dispositivo sensore di pressione comprendente un gruppo sensore del tipo mostrato nelle figure 19-20 e due parti di involucro in accordo a possibili forme di attuazione;
- la figura 32 ? una vista in sezione simile a quella di figura 31, relativa ad una possibile variante di attuazione;
- le figure 33 e 34 sono viste esplose di un gruppo sensore in accordo a ulteriori possibili forme di attuazione;
- le figure 35 e 36 sono viste prospettiche sezionate di un gruppo sensore del tipo mostrato nelle figure 33-34;
- la figura 37 ? una vista prospettica sezionata di un dispositivo sensore di pressione con un gruppo sensore del tipo mostrato nelle figure 35-36 ed una parte di involucro, in accordo a possibili forme di attuazione;
- la figura 38 ? una vista prospettica sezionata di un dispositivo sensore di pressione con un gruppo sensore del tipo mostrato nelle figure 35-36 e due parti di involucro, in accordo a possibili forme di attuazione;
- la figura 39 ? una sezione parziale di un dispositivo sensore di pressione del tipo mostrato in figura 38;
- le figure 40 e 41 sono viste prospettiche sezionate di un gruppo sensore in accordo a possibili varianti di attuazione;
- le figure 42 e 43 sono sezioni parziali, secondo piani tra loro ortogonali, di un dispositivo sensore di pressione, comprendente un gruppo sensore del tipo mostrato nelle figure 40-41 ed una parte di involucro, in accordo a possibili forme di attuazione, montato su di un generico componente funzionale;
- le figure 44 e 45 sono una vista prospettica sezionata ed una vista esplosa, rispettivamente, del dispositivo e del componente di figura 43;
- la figura 46 ? una vista prospettica di un elemento di compensazione di un gruppo sensore in accordo a possibili forme di attuazione;
- la figura 47 ? una vista prospettica di un nucleo o armatura utilizzabile in un elemento di compensazione del tipo mostrato in figura 46;
- la figura 48 ? una vista prospettica sezionata di un gruppo sensore comprendente un elemento di compensazione del tipo mostrato in figura 46;
- le figure 49 e 50 sono sezioni parziali, secondo piani tra loro ortogonali, di un dispositivo sensore di pressione, comprendente un gruppo sensore del tipo mostrato in figura 48 ed una parte di involucro, in accordo a possibili forme di attuazione, montato su di un generico componente funzionale;
- la figura 51 ? una vista prospettica di un nucleo o armatura utilizzabile in un elemento di compensazione in accordo a possibili varianti di attuazione;
- la figura 52 ? una vista prospettica di un elemento di compensazione comprendente un nucleo del tipo mostrato in figura 51;
- la figura 53 ? una vista prospettica sezionata di un gruppo sensore comprendente un elemento di compensazione del tipo mostrato in figura 52;
- la figura 54 ? una vista esplosa di un dispositivo sensore di pressione in accordo a ulteriori possibili forme di attuazione, destinato al montaggio su di un generico componente funzionale;
- la figura 55 ? una sezione parziale del dispositivo e del componente di figura 54;
- la figura 56 ? una sezione simile a quella di figura 55, relativa ad una possibile variante di attuazione;
- le figure 57 e 58 sono viste prospettiche di elementi di schermatura per un gruppo sensore in accordo a possibili forme di attuazione;
- la figura 59 ? una sezione parziale di un dispositivo sensore di pressione comprendente un gruppo sensore con un elemento di schermatura del tipo mostrato in figura 58;
- la figura 60 ? una sezione parziale di un dispositivo sensore di pressione in accordo a possibili forme di attuazione;
- la figura 61 ? una vista prospettica di un elemento di compensazione di un gruppo sensore in accordo a possibili forme di attuazione; e
- la figura 62 ? una sezione parziale di un dispositivo sensore di pressione in utilizzante un elemento di compensazione del tipo mostrato in figura 61.
Descrizione di forme di attuazione dell'invenzione
Il riferimento ad ?una forma di attuazione? all?interno di questa descrizione sta ad indicare che una particolare configurazione, struttura, o caratteristica descritta in relazione alla forma di attuazione ? compresa in almeno una forma di attuazione. Quindi, frasi come ?in una forma di attuazione?, ?in un?attuazione? e simili, eventualmente presenti in diversi luoghi di questa descrizione, non sono necessariamente riferite alla stessa forma di attuazione, ma possono invece riferirsi a differenti forme di attuazione. Inoltre, particolari conformazioni, strutture o caratteristiche definite all?interno di questa descrizione possono essere combinate in ogni modo adeguato in una o pi? forme di attuazione, anche differenti da quelle raffigurate. I riferimenti numerici e spaziali (quali ?superiore?, ?inferiore?, eccetera) sono qui utilizzati soltanto per comodit? e non limitano dunque l?ambito di tutela o la portata delle forme di attuazione. Nella presente descrizione e nelle allegate rivendicazioni, nel termine generico ?materiale? debbono intendersi comprese miscele, composizioni o abbinamenti di pi? materiali differenti (ad esempio strutture multistrato o materiali compositi). Nelle figure sono utilizzati medesimi numeri di riferimento per indicare elementi analoghi o tra loro tecnicamente equivalenti.
Nelle figure 1 e 2 ? rappresentato in forma schematica un gruppo sensore per un dispositivo sensore di pressione, in accordo a possibili forme di attuazione. Il gruppo, indicato globalmente con 1, comprende un componente sensibile alla pressione 2, in seguito indicato identificato per semplicit? anche come ?sensore di pressione? o ?sensore?, ed un elemento di compensazione 3, formato almeno in parte con un materiale elasticamente comprimibile o deformabile, per consentire la compensazione di un eventuale aumento di volume di un fluido soggetto a rilevazione, come spiegato nella parte introduttiva della presente descrizione. Nell?esempio mostrato il gruppo 1 include ulteriormente un elemento di schermatura, indicato con 4, che costituisce tuttavia un componente opzionale e non essenziale di un gruppo sensore in accordo all?invenzione.
Riferendosi anche alle figure 3 e 4, in varie forme di attuazione, il sensore 2 comprende un corpo di sensore 5, ad esempio formato in materiale ceramico, includente una parte a membrana M che ? deformabile elasticamente in funzione della pressione del fluido soggetto a misura. Nel seguito, per semplicit?, la parte M verr? definita anche solo ?membrana?. La membrana M pu? essere ricavata integralmente nel corpo di sensore 5 oppure essere configurata come una parte distinta associata ad una estremit? di un corpo generalmente tubolare, ad esempio tramite saldatura o incollaggio, onde definirvi una cavit? cieca, ossia chiusa ad una sola estremit?.
Come da tecnica nota, il sensore 2 ha associato almeno un elemento atto a rilevare la deformazione della membrana M. Tale elemento di rilevazione, indicato con 6 solo in figura 3, pu? comprendere una pluralit? di resistenze o di elementi piezoresistivi, ad esempio collegati in configurazione a ponte, preferibilmente ottenuti sul lato della membrana M non esposta al fluido di cui deve essere misurata la pressione. In altre forme di attuazione l?elemento di rilevazione 6 pu? comprendere elettrodi e/o elementi capacitivi, quali ad esempio due elettrodi affacciati, almeno uno dei quali ottenuto su un lato della membrana M non esposto al fluido. Nell?esempio, l?elemento di rilevazione 6 ? elettricamente connesso a dei terminali, uno dei quali indicato con 7, ad esempio fissati alla parete del corpo 5 che definisce la membrana M, in una posizione periferica rispetto a quest?ultima. Nell?esempio i terminali 7 sono configurati come contatti elastici ma ci? non ? caratteristica essenziale.
In varie forme di attuazione il corpo di sensore ha forma generalmente a tazza, intendendo con ci? un corpo avente una parete periferica chiusa ad una estremit? da una parete di fondo, in modo da definire una cavit? assiale. Nel caso esemplificato nelle figure 3 e 4, il corpo di sensore 5 include una porzione di fondo, quale quella indicata con 5a, ed una porzione periferica, quale quella indicata con 5b, definenti una cavit? assiale cieca, quale quella indicata nel complesso con C in figura 4.
Il corpo di sensore 5 ? preferibilmente monolitico, ad esempio formato con un materiale ceramico (ad esempio allumina): come detto, ci? non costituisce comunque caratteristica essenziale. La porzione di fondo 5a include la membrana M che chiude la cavit? C ad una estremit? del corpo di sensore 5, mentre la porzione periferica 5b ha un bordo distale o inferiore opposto alla porzione di fondo 5a, che delimita un ingresso della stessa cavit? C. La cavit? C ha quindi una superficie periferica ed una superficie di fondo, con quest'ultima che appartiene alla membrana M (in particolare al lato interno di quest'ultima).
In varie forme di attuazione, quale quella esemplificata, la cavit? C include almeno due regioni di diverso diametro, ad esempio una regione di cavit? inferiore C1, di diametro maggiore, ed una regione di cavit? superiore C2, di diametro minore. In forme di attuazione di questo tipo, la cavit? C del corpo di sensore 5 ha quindi almeno un restringimento intermedio (si veda la superficie di transizione indicata con C3 in figura 60), in modo da definire la regione inferiore C1, pi? ampia, e la regione superiore C2, pi? ristretta. Un tale tipo di attuazione risulta vantaggioso in quanto consente di diminuire le dimensioni della membrana M, che in questo caso realizza il fondo della regione C2 pi? ristretta, ed alla quale ? comunque associato il relativo elemento di rilevazione di deformazione.
In varie forme di attuazione il corpo di sensore 5 include almeno due porzioni aventi diverso diametro esterno, qui corrispondenti - a scopo esemplificativo - alle porzioni 5a e 5b, aventi rispettivamente diametro maggiore e minore. In tal modo, tra le due porzioni 5a e 5b risulta definito un gradino 5c. Di preferenza, in corrispondenza del profilo periferico del corpo 5 - qui in corrispondenza della porzione 5a di maggiore diametro - sono definiti incavi assiali 5d, le cui funzioni saranno parimenti chiarite in seguito.
In varie forme di attuazione l?elemento di compensazione 3 include almeno un rispettivo corpo di compensazione almeno in parte elasticamente deformabile o comprimibile, quale quello indicato nel complesso con 8, ed una armatura o nucleo sul quale ? fissato l?almeno un corpo di compensazione, quale l?armatura o nucleo indicato con 9.
In termini generali, il corpo di compensazione 8 ? formato con primo materiale elasticamente deformabile o comprimibile, ad esempio un elastomero, nel seguito definito anche come ?corpo elasticamente deformabile? o ?corpo deformabile?, mentre il nucleo o armatura 9 ? formato con un materiale relativamente pi? rigido rispetto al materiale del corpo 8, ad esempio una plastica, quale un polimero termoplastico o termoindurente.
Come da tecnica nota, la funzione principale del corpo 8 ? quella di assorbire le eventuali dilatazioni volumetriche del fluido soggetto a misurazione di pressione, particolarmente in caso di congelamento. Tuttavia, come in seguito spiegato, al corpo 8, o ad almeno una delle sue parti, possono essere assegnate funzioni aggiuntive, ad esempio di supporto elastico del gruppo 1.
Dall?altro lato, la funzione principale dell?armatura o nucleo 9 ? quella di mantenere il corpo elasticamente deformabile 8 in una posizione corretta e di evitare che - ad esempio per effetto della pressione del fluido o di un suo aumento di volume a seguito di congelamento - il materiale cedevole del corpo 8 subisca deformazioni eccessive, o estrusioni contro la membrana M, falsando il segnale del sensore.
Per chiarire il concetto, si consideri che gli elementi di compensazione di tipo noto (quali quelli descritti nei citati documenti anteriori) sono formati con un materiale relativamente cedevole: spinte assiali e/o radiali del fluido su di un tale elemento che si estende all?interno della cavit? del corpo di sensore potrebbero determinare nel tempo uno spostamento di almeno parte del materiale cedevole verso la membrana di rilevazione, ovvero una sorta di estrusione di almeno parte di tale materiale. Ad esempio in particolari condizioni (quali saltuarie elevate pressioni del fluido nel sistema a cui ? collegato il sensore) la spinta del fluido ad alta pressione potrebbe eccedere il limite di compressione del materiale cedevole, la cui struttura interna si potrebbe compattare al punto da spostarsi a seguito della spinta del fluido, a sua volta trasferendo la spinta su altre zone interne della struttura del sensore. In altri termini, lo spostamento o estrusione di almeno una parte del corpo di compensazione potrebbe dare luogo ad una deformazione del materiale cedevole tale da causare una spinta dello stesso materiale direttamente sulla membrana del sensore, con conseguenti alterazioni dell?affidabilit? di misura o di rottura della membrana. L?impiego del nucleo 9 ? anche finalizzato a contrastare tali fenomeni e/o agevolare il montaggio nel corpo 2.
I materiali scelti per il corpo 8 ed il nucleo 9 sono di preferenza materiali stampabili ad iniezione secondo tecniche largamente diffuse ed economiche. Ad esempio, il corpo 8 pu? essere stampato con un materiale siliconico, quale un elastomero siliconico o una gomma siliconica liquida o LSR (Liquid Silicone Rubber) o FLSR (Fluoro Liquid Silicone Rubber). Il nucleo 9 pu? essere stampato con un polimero o un copolimero o un materiale termoplastico, quale una poliammide PA o una poliftalammide PPA o un polipropilene PP.
Il corpo 8 ed il nucleo 9 possono essere stampati separatamente e successivamente assemblati tra loro, oppure possono essere co-stampati, oppure ancora sul nucleo 9 stampato in precedenza pu? essere sovrastampato il corpo 8.
In varie applicazioni del gruppo sensore 1, al sensore 2 ? destinato ad essere operativamente associato almeno un elemento anulare elasticamente deformabile o comprimibile, destinato ad esercitare una tenuta tra una superficie esterna del corpo di sensore 5 ed un alloggiamento o sede nel quale il corpo stesso ? almeno parzialmente inserito. Nell?esempio mostrato, un tale elemento di tenuta, particolarmente in forma di guarnizione anulare o o-ring, preferibilmente di materiale elastomero, ? indicato con 10 ed ? destinato ad essere calzato sulla porzione 5b di minor diametro del corpo 5.
Come detto, in varie forme di attuazione, la porzione 5a di maggior diametro del corpo 5 presenta incavi o scanalature assiali 5d che, come si nota ad esempio in figura 4, hanno un?estremit? in corrispondenza del gradino 5c formato tra le porzioni 5a e 5b del corpo 5. Al fine di garantire una tenuta ottimale della guarnizione 10 in corrispondenza di tale gradino 5c, nonostante la presenza degli incavi 5d, sulla porzione 5b del corpo 5 pu? essere vantaggiosamente calzato un anello o rondella piatta 11, in materiale metallico o plastico, tra il gradino 5c e la guarnizione 10: in tal modo, come si nota ad esempio nelle figure 1 e 2, la rondella 11 copre la corrispondente estremit? degli incavi 5d, realizzando un?adeguata superficie per l?appoggio della guarnizione 10 in direzione assiale, anche al fine di migliorare la tenuta radiale.
Nell?impiego, il gruppo sensore di pressione 1, per poter funzionare adeguatamente, deve essere posizionato all?interno di un relativo alloggiamento o sede finale di un dispositivo, provvista di una luce di ingresso del fluido soggetto a misurazione. Di preferenza, il montaggio del gruppo sensore nella suddetta sede non deve essere troppo rigido (ad esempio perch? sollecitazioni meccaniche eccessive o stress o tensioni residue nella ceramica del corpo 5 potrebbero causare errori elevati di rilevazione), ma neppure troppo morbido (ad esempio per evitare possibili micromovimenti del sensore 2, con conseguenti possibilit? di trafilamenti del fluido e/o contatti elettrici anomali e/o anomale rilevazioni).
Per tali ragioni, in varie forme di attuazione, il gruppo sensore prevede un sistema di supporto elastico. Come si vedr?, tale sistema pu? essere ottenuto sia sfruttando il corpo elasticamente deformabile 8 dell?elemento di compensazione 3, sia sfruttando le propriet? elastiche di un elemento aggiuntivo.
Riferendosi al secondo caso citato, in varie forme di attuazione, al gruppo sensore 1 ? associato almeno un elemento di supporto anulare elasticamente deformabile o comprimibile, preferibilmente di materiale elastomero, destinato ad esercitare una funzione di supporto elastico del gruppo stesso. In varie forme di attuazione il citato supporto elastico avviene prevalentemente in direzione assiale, tra una superficie del nucleo 9 ed una superficie di un elemento di schermatura (in seguito indicato con 4), oppure tra una superficie del nucleo 9 ed una superficie (in seguito indicata con 31a) appartenente ad una sede nella quale il gruppo 1 ? almeno parzialmente inserito.
Nell?esempio mostrato nelle figure 1-2, un tale elemento anulare di supporto sul quale ? destinato ad appoggiare il nucleo 9 ? indicato con 12. L?elemento 12, ad esempio di tipo o-ring, non adempie necessariamente funzioni di tenuta (potendo comunque anche svolgere funzioni di guarnizione).
Un esempio di elemento di compensazione 3 ? mostrato con viste diverse nelle figure 5-8, mentre nelle figure 9-10 ? mostrato un esempio di nucleo 9.
Riferendosi inizialmente alle figure 9-10, in varie forme di attuazione, il nucleo 9 ha una porzione principale 9a, preferibilmente sostanzialmente a forma di disco, avente ha una faccia maggiore - qui definita convenzionalmente ?faccia superiore? ? dalla quale si eleva di preferenza una porzione tubolare centrale 9b, definente una relativa cavit? assiale 9?; nel seguito, la porzione 9a verr? anche definita come ?porzione a flangia? o ?porzione a disco?. La stessa faccia superiore della porzione a flangia 9a pu? essere provvista di un bordo periferico in rilevo 9c. La porzione tubolare 9b si apre di preferenza anche in corrispondenza della faccia opposta della porzione 9a (qui definita convenzionalmente ?faccia inferiore?), contro la quale ? destinato ad attestarsi l?elemento anulare 12, come si vedr? in seguito. In varianti di attuazione non rappresentate la porzione tubolare 9b si pu? estendere a partire dalla faccia opposta della porzione a flangia 9a, oppure una porzione tubolare centrale pu? estendersi sia verso il basso che verso l?alto, a partire dalla porzione 9a.
In varie forme di attuazione, il nucleo 9 comprende uno o pi? passaggi per corrispondenti parti del materiale che forma il corpo 8, particolarmente in vista dell?ancoraggio di quest?ultimo al nucleo stesso. Ad esempio, riferendosi all?esempio illustrato, in corrispondenza della porzione a disco 9a sono definite una o pi? aperture passanti 9d, particolarmente in posizione periferica rispetto alla porzione tubolare 9b. Eventualmente, all?interno della porzione tubolare 9b pu? essere prevista una parete trasversale 9e, eventualmente provvista di aperture passanti periferiche 9f (figure 9-10), e preferibilmente dotata di almeno un foro passante centrale 9g.
In varie forme di attuazione preferenziali, la sommit? della porzione tubolare 9b ? conformata in modo da definire una sorta di merlatura 9h, ovvero un?alternanza di sporgenze e rientranze lungo la circonferenza della stessa porzione 9b. La porzione 9b ha preferibilmente sezione sostanzialmente circolare, eventualmente con tratti di diverso diametro, come nell?esempio mostrato.
Riferendosi ora alle figure 5-8, in varie forme di attuazione, il corpo elasticamente deformabile 8 ? configurato come corpo sovrastampato al nucleo 9, preferibilmente in modo da lasciare comunque esposta almeno una zona del nucleo stesso, preferibilmente ma non necessariamente una zona periferica della sua parte a disco 9a. A tale scopo, in varie forme di attuazione preferenziali, la dimensione di massimo ingombro laterale (o diametro massimo) del nucleo 9 ? maggiore rispetto alla dimensione di massimo ingombro laterale (o diametro massimo) del corpo 8.
Nel caso esemplificato, il corpo 8 ? sovrastampato in un pezzo unico, ma in modo da presentare almeno due diverse parti che si estendono ciascuna in corrispondenza di una rispettiva faccia maggiore della porzione a disco 9a del nucleo 9, quali ad esempio le due parti di corpo indicate con 8a e 8b nelle figure 5-8. Nell?esempio raffigurato, la parte di corpo 8a si estende assialmente a partire dalla faccia inferiore della porzione 9a. In varie forme di attuazione, tale parte di corpo 8a, preferibilmente avente sagoma sostanzialmente cilindrica, definisce in corrispondenza della sua faccia di estremit? distale o inferiore una rientranza 8a?, la cui funzione sar? chiara in seguito.
La parte di corpo 8b si estende assialmente a partire dalla faccia superiore della parte 9a del nucleo 9, preferibilmente in modo da inglobare al proprio interno almeno parte della porzione tubolare 9b.
In varie forme di attuazione, quale quella esemplificata, il corpo elasticamente deformabile 8 definisce in un pezzo unico una ulteriore parte di corpo 8c, che si estende al di sopra della sommit? della parte di corpo 8b e che, preferibilmente ma non necessariamente, ingloba una rispettiva parte di sommit? della porzione tubolare 9b del nucleo 9. Di preferenza, la parte di corpo 8b ha dimensioni di ingombro laterale o diametro maggiori rispetto alla parte di corpo 8c, una o entrambe tali parti di corpo potendo avere una conformazione almeno leggermente troncoconica. La presenza della ulteriore parte di corpo 8c del corpo di compensazione 8 ? preferibile quando la cavit? C del corpo di sensore 5 include, come nel caso esemplificato, due regioni C1 e C2 di diverso diametro.
In varie forme di attuazione preferenziali, la dimensione di massimo ingombro laterale o diametro della parte di corpo 8b ? minore rispetto alla corrispondente dimensione di massimo ingombro laterale o diametro della porzione a flangia 9a del nucleo 9, in modo che una parte di quest?ultima definisce una superficie per l?appoggio dell?estremit? distale del corpo di sensore 5. Riferendosi in particolare all?esempio al momento descritto, tra la parte di corpo 8b ed il diametro esterno della porzione 9a del nucleo 9, ovvero il suo bordo periferico in rilevo 9c, risulta definita una sede - indicata con 9a? nelle figure 5 e 8 - per il posizionamento e l?appoggio del bordo inferiore della porzione 5b del corpo di sensore 5. In varie forme di attuazione, almeno una porzione del nucleo 9 (quale la porzione 9a e/o la sede 9a?) realizza anche un elemento di posizionamento e/o di riferimento, in particolare rispetto al corpo di sensore 5.
Il suddetto appoggio del corpo di sensore 5 sulla relativa superficie del nucleo 9 evita il rischio che, in fase di assemblaggio, la porzione superiore dell?elemento di compensazione 3 (qui le parti 8b e 8c del corpo 8) possa essere inserita eccessivamente all?interno della cavit? C del corpo di sensore 5: ci? evita ad esempio il rischio che la sommit? della porzione 8c possa giungere a contatto con il lato interno della membrana M e possa quindi causare successivi errori di rilevazione di pressione da parte del sensore 2.
In tale ottica, l?altezza di tale porzione superiore dell?elemento di compensazione (qui intesa come distanza tra la faccia superiore della parte a disco 9a e la sommit? della parte di corpo 8c) ? inferiore della profondit? della cavit? C (intesa come distanza in direzione verticale tra la superficie inferiore della parte di corpo 5a e la superficie interna della membrana M).
La presenza della parte a disco 9a del nucleo 9, ovvero la presenza del suddetto elemento di posizionamento e/o riferimento, su cui poggia il corpo di sensore 5, ha anche l?effetto di evitare eccessive deformazioni o estrusioni del materiale cedevole costituente il corpo 8, come sopra spiegato.
Il corpo 8 viene preferibilmente sovrastampato al nucleo 9 di modo che parte del materiale che lo costituisce si insinui attraverso le aperture 9d del nucleo 9 ed attraverso la relativa porzione tubolare 9b, cos? assicurando il fissaggio del corpo 8 sul nucleo 9, come ben si nota nelle figure 7 e 8. Dalle stesse figure si nota altres? che, quando la porzione tubolare 9b ? provvista internamente della parete trasversale 9e, parte del materiale sovrastampato si insinua anche attraverso le aperture 9f di tale parete, migliorando ulteriormente il fissaggio. L?attrezzatura di sovrastampaggio sar? concepita ? in modo di per s? noto ? onde evitare che il materiale sovrastampato ostruisca il foro centrale 9g della parete trasversale 9e, se questa ? prevista.
In varie forme di attuazione il corpo 8 viene sovrastampato in modo da presentare almeno un passaggio, preferibilmente centrale, indicato con P, che si estende tra le due estremit? assiali dello stesso corpo 8. Se il nucleo 9 prevede la parete trasversale 9e all?interno della porzione tubolare 9b, il passaggio P ? sostanzialmente coassiale al rispettivo foro 9g di tale parete, preferibilmente ubicato in posizione centrale: in tal modo, riferendosi all?esempio illustrato, una parte del passaggio P attraversa assialmente la parte di corpo 8a, mentre la restante parte del passaggio attraversa assialmente le parti di corpo 8b e 8c, come ben si nota nelle figure 7-8.
Dalle stesse figure si nota come, di preferenza, l?intera porzione tubolare 9b risulti annegata nel materiale costituente le parti di corpo 8b e 8c, con la merlatura di sommit? 9h di tale porzione tubolare che contribuisce ulteriormente al fissaggio tra il materiale sovrastampato ed il nucleo 9.
Come gi? indicato, in varie forme di attuazione, almeno una delle due porzioni del corpo elasticamente deformabile che si estendono da parti opposte del nucleo ? destinata ad essere ricevuta almeno parzialmente all?interno della cavit? C (figura 4) del corpo di sensore 5. Nell?esempio, la porzione in questione ? quella formata dalle parti di corpo 8b e 8c. Come detto, la parte 8c deve intendersi opzionale, per quanto particolarmente utile a fini di compensazione nel caso di sensori con cavit? C avente due regioni C1 e C2 di diverso diametro.
In accordo ad un aspetto importante, almeno parte della porzione del corpo elasticamente deformabile, ad esempio una parte destinata ad essere alloggiata almeno parzialmente all?interno della cavit? del corpo di sensore, ? configurata in modo da consentire un montaggio per interferenza elastica all?interno della medesima cavit?.
In varie forme di attuazione, a tale scopo, la suddetta porzione del corpo elasticamente deformabile presenta almeno un elemento di posizionamento e/o di fissaggio, in particolare tra l?elemento di compensazione ed il corpo di sensore, ad esempio una pluralit? di nervature o rilievi periferici, distribuiti lungo o secondo una parete circonferenziale della porzione stessa, dove tali nervature o rilievi facilitano il posizionamento ed anche il corretto assemblaggio tra l?elemento di compensazione ed il corpo di sensore.
Riferendosi al caso esemplificato nelle figure 6-8, i suddetti elementi di posizionamento e/o fissaggio comprendono rilievi assiali indicati con 8d e sono definiti in corrispondenza della parete periferica della parte di corpo 8b. In aggiunta o in alternativa, simili elementi o rilievi potrebbero essere previsti nella parte di corpo 8c. In termini generali, la superficie esterna dei vari rilievi 8d identifica una circonferenza pi? ampia della corrispondente parte della cavit? C (fermo restando ovviamente che la parte di cavit? C1 e la parte di corpo 8b possono avere un profilo periferico troncoconico o almeno in parte inclinato).
In varie forme di attuazione i rilievi 8d sono definiti integralmente dall?elemento di compensazione 3, particolarmente dal corpo 8, e permettono di inserire con una leggera interferenza elastica la porzione 8b-8c del corpo 8 all?interno della cavit? C del corpo di sensore 5, comunque in modo sufficiente a garantire il posizionamento e l?accoppiamento del primo rispetto al secondo.
Tale caratteristica risulta particolarmente vantaggiosa in fase produttiva, in quanto consente il pre-assemblaggio tra il sensore 2 e l?elemento di compensazione 3, ovvero la realizzazione di un gruppo sensore 1 autoportante o indipendente, facilmente manipolabile come unit? singola, ovverosia immagazzinabile, o trasportabile, o montabile come un unico componente.
Un gruppo secondo l?invenzione pu? quindi essere agevolmente prodotto ed assemblato tramite linee automatiche di un primo soggetto (ad esempio un produttore di dispositivi sensori di pressione), come un dispositivo unico, senza che le sue parti si separino l?una dall?altra durante la movimentazione, pur in assenza di un involucro esterno. Tale gruppo pu? poi essere agevolmente trasportato presso un secondo soggetto (ad esempio un produttore di componenti di veicoli), onde essere assemblato o integrato in un diverso apparato, e ferma restando l?agevole manipolazione del gruppo su linee di assemblaggio automatiche del secondo soggetto.
Come detto, l?elemento di compensazione 3 pu? definire altres? una superficie o una sede (9a?, figure 5 e 8) per il posizionamento e l?appoggio del corpo di sensore 5, ovvero dell?estremit? distale della porzione 5b, dove su tale porzione 5b sono calzati l?anello di appoggio 11 e l?elemento di tenuta 10, il quale ? preferibilmente montato con interferenza radiale elastica sulla porzione 5b: in tal modo, a seguito dell?accoppiamento tra le parti in questione, il complesso comprensivo dei componenti 2, 3, 10 e 11 pu? essere facilmente manipolato come unit? singola.
I rilievi 8d consentono di effettuare il citato inserimento con inferenza elastica in modo agevole e preciso, determinando modeste deformazioni locali del corpo 8, praticamente solo in corrispondenza dei rilievi stessi: in questo modo si evita che, nel corso dell?inserimento, si possano determinare deformazioni eccessive e/o indesiderate del corpo 8 nel suo complesso. Come detto, la parte a flangia 9a del nucleo 9 pu? vantaggiosamente costituire un elemento di riferimento o posizionamento o fine-corsa meccanico per tale inserimento.
Come in precedenza indicato, il gruppo sensore di un dispositivo in accordo all?invenzione pu? opzionalmente includere un elemento di schermatura, indicato complessivamente con 4, che ? mostrato isolatamente nelle figure 11 e 12.
L?elemento 4 ha un corpo preferibilmente formato tramite stampaggio di un polimero o materiale plastico, ad esempio un materiale termoplastico o termoindurente, includente una parte generalmente a tazza, preferibilmente di sezione sostanzialmente circolare, includente una parete di fondo che ha almeno un?apertura, eventualmente provvista ad un?estremit? di una parte a flangia radialmente sporgente.
Nell?esempio mostrato, la parte generalmente a tazza include una parete periferica sostanzialmente cilindrica 4a ed una parete di fondo 4b, che delimitano una cavit? o sede indicata con S solo in figura 12. La parete di fondo 4b ? provvista di una o pi? aperture passanti 4b? ed eventualmente, sul suo lato interno rispetto sede S, di uno o pi? rilievi 4b?. Nell?esempio, una serie di aperture 4b? ed una serie di rilevi 4b? sono intercalati tra loro secondo una circonferenza, particolarmente in una regione centrale della parete 4b. Di preferenza, nella condizione assemblata dell?elemento 4 sul corpo 8, l?apertura 4b? o ciascuna apertura 4b? ? in posizione assialmente sfalsata rispetto al passaggio P dell?elemento di compensazione 3, per i motivi in seguito chiariti.
In varie forme di attuazione, dalla parete periferica 4a dell?elemento 4 sporge radialmente verso l?esterno una flangia 4c, preferibilmente un poco al di sotto del bordo di estremit? 4a? della stessa parete 4a che delimita la bocca della sede S, dove tale flangia, preferibilmente circolare, ha una superficie su cui pu? poggiare l?elemento anulare 12.
Nell?esempio mostrato la suddetta flangia 4c presenta un bordo periferico in rilievo 4c?, sullo stesso lato del bordo 4a?. In tal modo, tra i due bordi 4a? e 4c? risulta definita una gola o sede 4c?, per il posizionamento dell?elemento anulare 12, particolarmente della sua parte opposta a quella in appoggio sulla faccia inferiore del nucleo 9 dell?elemento di compensazione 3.
In varie forme di attuazione preferenziali, sul lato interno della parete periferica 4a dell?elemento 4 sono definiti mezzi di posizionamento e/o accoppiamento rispetto all?elemento di compensazione 3, particolarmente rispetto al corpo 8. In varie forme di attuazione, tali mezzi comprendono rilievi o nervature assiali, quale quella indicata con 4a? in figura 12. Simili mezzi di posizionamento e/o accoppiamento, quali rilievi e/o nervature, potrebbero eventualmente essere realizzati sull?elemento di compensazione, in particolare sul suo corpo 8 (particolarmente la relativa parte 8a).
I rilievi 4a? identificano una circonferenza leggermente inferiore a quella della parte 8a del corpo elasticamente deformabile 8 dell?elemento di compensazione 3: in tal modo, l?elemento di schermatura 4 pu? essere calzato con leggera interferenza su tale parte 8a sull?elemento di compensazione 3. Anche in questo caso, quindi, i rilievi 4a? permettono di inserire la parte 8a del corpo 8 con una leggera interferenza elastica all?interno della sede S dell?elemento di schermatura 4, comunque in modo sufficiente a garantire il posizionamento e l?accoppiamento del primo rispetto al secondo.
Anche tale caratteristica risulta particolarmente vantaggiosa, in quanto consente il pre-assemblaggio tra il sensore 2, l?elemento di compensazione 3 e l?elemento di schermatura 4, ai fini di una successiva manipolazione congiunta, ovvero una manipolazione come unico componente, pur privo di involucro esterno.
Come detto, l?elemento di schermatura 4 pu? definire una superficie o sede (4c?, figura 12) per il posizionamento di una rispettiva parte dell?elemento anulare 12: in tal modo, a seguito dell?accoppiamento tra le parti, il gruppo sensore 1 - comprensivo dei componenti 2, 3, 4, 10, 11 e 12 - pu? essere facilmente manipolato come un componente singolo. La condizione assemblata del suddetto gruppo ? visibile in figura 2, dove si nota come l?elemento di tenuta 10 risulti interposto tra l?anello di appoggio 11 (a sua volta calzato sulla parte 5b del corpo di sensore 5) e la faccia superiore del nucleo 9, sostanzialmente in corrispondenza del suo bordo periferico in rilievo 9c, e come l?elemento anulare 12 risulti interposto tra la flangia 4c (ovvero la sede 4c? di figura 12) dell?elemento di schermatura 4 e la faccia inferiore della parte a flangia 9a del nucleo 9.
In varie forme di attuazione, un dispositivo sensore di pressione in accordo all?invenzione include una struttura configurata per alloggiare almeno parzialmente il componente sensibile alla pressione da rilevare, ovvero il sensore 2 del gruppo 1. Tale struttura pu? anche essere parte di un diverso dispositivo, ad esempio un dispositivo idraulico o un dispositivo pneumatico.
In varie forme di attuazione preferenziali, la struttura di alloggiamento pu? essere configurata in guisa di involucro, che alloggia pressoch? completamente il gruppo e che pu? comprendere almeno due parti accoppiate, che preferibilmente svolgono anche funzioni di posizionamento e/o supporto. In varie forme di attuazione una delle due parti svolge di preferenza anche funzioni collegamento elettrico e l?altra parte svolge preferibilmente anche funzioni di collegamento idraulico. In altre forme di attuazione, la citata struttura pu? invece alloggiare solo parzialmente il gruppo sensore, e comprendere allo scopo anche una sola parte di involucro, ad esempio svolgente funzioni di collegamento elettrico oppure di collegamento idraulico: in attuazioni di questo tipo, un dispositivo in accordo all?invenzione pu? essere destinato ad essere accoppiato ad un diverso componente funzionale (ad esempio una pompa del fluido), il cui corpo definisce una sede o alloggiamento destinato a ricevere una corrispondente parte del dispositivo, particolarmente del suo gruppo sensore 1.
Le figure 13 e 14 esemplificano il secondo caso sopra citato, in cui la struttura di alloggiamento del dispositivo include un corpo 20, in seguito definito anche ?corpo di chiusura?, preferibilmente svolgente funzioni di posizionamento e di collegamento elettrico. Si noti che in tali figure ? omessa la rappresentazione dell?elemento di schermatura 4, peraltro opzionale.
Nell?esempio illustrato il corpo 20 definisce una sede centrale 21, nell?ambito della quale ? inserito almeno parzialmente il sensore 2, ovvero il suo corpo 5. Il corpo 20 pu? essere formato in materiale elettricamente isolante, ad esempio stampato con materia plastica, ed avere, come nell?esempio, almeno una staffa 22 per il fissaggio ad un diverso componente, ad esempio il corpo di una pompa del fluido, oppure un gruppo idraulico di un sistema SCR (Selective Catalytic Reduction) o di un sistema Water Injection di un veicolo. Nell?esempio, il corpo 20 presenta una parete in rilievo 21a, preferibilmente cilindrica, che definisce almeno parte della sede 21. Di preferenza, sul lato interno di tale parete 21a sono previsti rilievi assiali 21b, destinati ad accoppiarsi agli incavi assiali 5d della parte 5a del corpo di sensore 5, onde garantire il corretto posizionamento angolare reciproco.
I componenti 2, 3, 10, 11, 12 (e 4, quando previsto) possono quindi essere assemblati tra loro nel modo sopra descritto, ed il gruppo sensore autoportante cos? ottenuto pu? essere manipolato ? eventualmente in modo automatizzato ? onde posizionare il corpo di sensore 5 nell?ambito della sede 21 del corpo 20, come mostrato nelle figure 13 e 14. Dalla figura 14 si nota come il corpo 20 possa definire, in corrispondenza del suo lato opposto a quello in cui si apre la sede 21, un passaggio 23 per l?accesso ai terminali 7 del sensore, qui configurati come contatti a molla. Nel corpo 20 pu? essere definita anche una cavit? 24, in corrispondenza della sede 21, in cui sono almeno parzialmente ricevuti i contatti 7 (vedere le figure 17-18). Tale cavit? 24, che pu? eventualmente avere un profilo periferico sostanzialmente corrispondente a quello della sede 21, ? preferibilmente provvista di una o pi? superfici di battuta 24a per la faccia superiore del corpo di sensore 5.
Le figure 15 e 16 esemplificano il caso in cui la struttura di alloggiamento di un dispositivo in accordo all?invenzione includa invece un corpo 30, in seguito definito anche ?corpo di involucro?, svolgente funzioni di posizionamento e collegamento idraulico.
Nell?esempio il corpo 30 ha forma sostanzialmente a tazza e definisce un alloggiamento o sede 31, nell?ambito della quale ? inserito almeno parzialmente il gruppo sensore 1, qui comprensivo dei componenti 2-4 e 10-12. Il corpo 30 pu? essere formato in materiale elettricamente isolante, ad esempio stampato con materiale termoplastico, ed avere, come nell?esempio, un passaggio di ingresso per il fluido 32, preferibilmente in corrispondenza di una sua parete di fondo.
La sede 31 ? preferibilmente sagomata e dimensionata in funzione della forma e delle dimensioni dei componenti del gruppo 1 da alloggiare. Ad esempio, in varie forme di attuazione, la sede 31 definisce almeno un gradino intermedio 31a, che realizza un appoggio per la flangia 4c dell?elemento di schermatura 4 (oppure per l?elemento anulare di supporto 12). In tal modo, come si nota ad esempio in figura 16, il gradino 31a supporta l?elemento di schermatura 4, il quale a sua volta supporta elasticamente l?elemento di compensazione 3 per il tramite dell?elemento di supporto 12, che ? alloggiato nella sede 4c? della stessa flangia 4c e sulla quale si appoggia la faccia inferiore del nucleo 9 (ovverosia della sua parte 9a). Di preferenza, l?elemento di schermatura 4 ? dimensionato in modo tale per cui, nella condizione illustrata, la sua parete di fondo 4b risulti almeno leggermente sollevata, ovvero a distanza, rispetto alla parete di fondo della sede 31, in cui si trova il passaggio di ingresso 32 del fluido, ad esempio per evitare che tale parete 4b possa ostruire l?ingresso 32 della sede 31 e/o per mantenere comunque un passaggio o una camera nella regione inferiore della sede 31, al fine di consentire una distribuzione del liquido dall?ingresso 32 verso i passaggi 4b? dell?elemento di schermatura 4.
La citata distanza ? garantita dall?appoggio della parte 9a sul gradino 31a, ed eventualmente anche dalla presenza di rilievi, quali quelli indicati con 4b??? in figura 11, definiti sul lato esterno della parete di fondo 4b dell?elemento di schermatura. Nel caso di tolleranze dimensionali particolarmente sfavorevoli, tali rilievi 4b??? possono giungere in appoggio sul fondo della sede 31, mantenendo quindi leggermente sollevato l?elemento di schermatura 4, in modo tale da comunque garantire che il fluido possa transitare dall?ingresso 32 verso i passaggi 4b?.
Dalla stessa figura 16 si nota come, di preferenza, nella condizione assemblata, le aperture 4b? ed i rilievi 4b? presenti sul lato interno della suddetta parete di fondo 4b si trovino in corrispondenza della rientranza 8a? definita nella faccia di estremit? inferiore della parte 8a del corpo 8 dell?elemento di compensazione. Si nota in particolare come il fondo di tale rientranza 8a? poggi sui suddetti rilievi 4b?, di modo che tra l?ingresso del passaggio P del corpo 8 e le aperture 4b? dell?elemento 4 sussista comunque uno spazio libero, atto a consentire il transito del fluido.
Dalle figure 15 e 16 si nota altres? come, nella condizione assemblata, l?elemento di tenuta 10, calzato sulla parte 5b del corpo di sensore 5 assieme all?anello di appoggio 11, eserciti una tenuta radiale rispetto alla superficie periferica della sede 31. Dalla stessa figura ben si nota come le due regioni C1 e C2 della cavit? del corpo di sensore 5 siano occupate dalle parti 8b e 8c del corpo deformabile 8 dell?elemento di compensazione, la sommit? della parte 8c essendo comunque a distanza rispetto alla membrana M.
Le sezioni parziali di cui alle figure 17 e 18 illustrano il caso di un dispositivo in accordo all?invenzione la cui struttura di alloggiamento include un corpo di chiusura 20 del tipo mostrato nelle figure 13-14 ed un corpo di involucro 30 del tipo mostrato nelle figure 15-16, accoppiati tra loro con interposto il gruppo sensore.
Anche da tali figure ben si nota il posizionamento relativo tra il gradino 31a della sede 31 e la flangia 4c dell?elemento di schermatura 4, in modo da mantenere il gruppo sensore ? ed in particolare la parete di fondo 4b dell?elemento di schermatura 4 ? a distanza rispetto alla superficie di fondo della sede 31 del corpo 30, e con la parte inferiore 8a del corpo comprimibile 8 che ? preferibilmente in appoggio sia sul lato interno di tale parete di fondo 4b che sui relativi rilievi 4b?: in tal modo, come spiegato, ? comunque assicurata la comunicazione di fluido tra il passaggio di ingresso 32 del fluido ed il passaggio assiale P dell?elemento di compensazione 3. Dalle stesse figure 17-18 si nota come l?elemento anulare di supporto 12 risulti posizionato nell?ambito della relativa sede 4c? della flangia 4c, e come su tale elemento 12 poggi la faccia inferiore della parte flangia 9a del nucleo 9: come detto, in tal modo, l?elemento di compensazione, e quindi il corpo di sensore 5, risultano sorretti in modo elastico rispetto al corpo 30. La presenza dell?elemento anulare 12 pu? risultare vantaggiosa in quelle realizzazioni in cui il corpo di sensore 5 e l?elemento di compensazione ad esso associato sono sollecitati costantemente all?interno della sede 31 del corpo di involucro 30, ad esempio tramite l?azione degli elementi elastici di contatto 7 o dei riscontri 24a del corpo 20. La presenza dell?elemento 12 consente quindi di ottenere un ?assemblaggio elastico?, ovvero un assemblaggio che rende possibili eventuali lievi variazioni o compensazioni del posizionamento assiale del corpo di sensore 5 e dell?elemento di compensazione, ad esempio per compensare eventuali variazioni dimensionali dei vari elementi o parti del dispositivo, ovvero per evitare sollecitazioni o stress eccessivi durante le fasi di assemblaggio e/o durante le condizioni operative.
Dalle stesse figure si nota la posizione di tenuta radiale tra la guarnizione 10, eventualmente in appoggio sul relativo anello 11, e la superficie periferica della sede 31 del corpo 30, e come l?estremit? inferiore della porzione 5b del corpo di sensore 5 appoggi invece sulla faccia superiore della parte a flangia 9a del nucleo 9, nell?ambito della sede 9a?.
Si noti che, nella condizione esemplificativa delle figure 17-18, l?elemento di tenuta 10 si trova ad una certa distanza rispetto alla superficie superiore del bordo periferico in rilievo 9c della flangia 9, ma ci? non costituisce caratteristica essenziale, in quando i componenti potrebbero essere dimensionati in modo che tale elemento 10 risulti in appoggio su tale bordo 9c.
L?elemento di schermatura 4 ? ad esempio utilizzabile in applicazioni in cui il volume del solo elemento di compensazione 3 (ovvero del suo corpo elasticamente deformabile 8) ? ritenuto insufficiente a compensare l?incremento di volume del liquido soggetto a congelamento: in tali casi il fluido congelato potrebbe esercitare una significativa sollecitazione sulla membrana M del sensore 2. In tale ottica, l?elemento 4 svolge anche la funzione di un labirinto, in quanto consente il passaggio del fluido attraverso le sue aperture 4b? in posizione sfalsata rispetto al passaggio centrale P dell?elemento di compensazione: questa geometria di fatto genera un percorso a labirinto del fluido tra l?ingresso 32 ed il passaggio P, limitando il rischio di un?elevata forza assiale esercitata dal fluido ghiacciato, attraverso lo stesso passaggio P, direttamente sulla membrana M del sensore 2.
Nelle figure 19-31 sono esemplificate possibili realizzazioni alternative di uno o pi? componenti di un gruppo sensore 1 in accordo all?invenzione.
Nel caso esemplificato il gruppo 1 include un elemento di schermatura 4 che, in accordo a possibili forme di attuazione, ha un corpo privo della flangia in precedenza indicata con 4c, ovverosia ? comprensivo della sola parete periferica 4a e della parete di fondo 4b, provvista delle aperture 4b? e dei rilievi interni 4b?, ed eventualmente dei rilievi esterni 4b???, come ben si nota in figura 20.
Anche in questo caso, come si nota dalla figura 24, sul lato interno della parete periferica 4a possono essere previsti mezzi di posizionamento e/o fissaggio, quali i rilievi assiali 4a?, per il montaggio con leggera interferenza rispetto al corpo deformabile 8 dell?elemento di compensazione 3.
In varie forme di attuazione, quale quella esemplificata nelle figure 19-31, il nucleo 9 dell?elemento di compensazione 3, particolarmente la sua parte 9a, ? configurato in modo da definire una sede per l?elemento anulare 12 in corrispondenza della sua faccia inferiore.
Riferendosi ad esempio alle figure 20, 23 e 25-27, il nucleo 9 ha una struttura sostanzialmente simile a quella mostrata nelle figure 9-10, con la relativa parte 9a a disco provvista, in corrispondenza della sua faccia superiore, del bordo periferico in rilevo 9c, peraltro opzionale. In questo caso, la parte 9a presenta un simile bordo periferico in rilievo anche in corrispondenza della sua faccia inferiore, indicato con 9i, su tale faccia inferiore essendo prevista anche una parete cilindrica in rilievo 9j, di diametro inferiore al bordo 9i, che qui circoscrive una regione nell?ambito della quale si possono eventualmente trovare le aperture passanti 9d e/o una estremit? della cavit? 9? della porzione tubolare 9b. In questo modo, tra il bordo 9i e 9j risulta delimitata una sede, indicata con 9k, per il posizionamento dell?elemento anulare di supporto 12, come si vede ad esempio in figura 20.
Anche nel caso esemplificato nelle figure 19-31 il corpo elasticamente deformabile 8 dell?elemento di compensazione 3 ? sovrastampato al nucleo 9, secondo quanto gi? in precedenza descritto. La parte del corpo 8 che si estende a partire dalla faccia inferiore del nucleo 9 pu? presentare, come nell?esempio illustrato, due porzioni di differente diametro, ed in particolare - riferendosi ad esempio alle figure 20, 23 e 25 -una porzione 8a1 di diametro maggiore, pi? prossima alla parte a disco 9a del nucleo 9 ed una porzione di diametro minore 8a2 che si estende dalla porzione 8a1, dove il diametro della porzione 8a2 ? tale da consentire di calzare su di esso, con leggera interferenza elastica, l?elemento di schermatura 4, come si nota ad esempio in figura 20. Da tale figura 20 si nota come, di preferenza, la parete periferica 4a dell?elemento 4 si attesti sul gradino definito tra le porzioni 8a1 e 8a2 del corpo elasticamente deformabile 8.
Le figure 28 e 29 esemplificano il caso di montaggio del gruppo sensore in un corpo di involucro 30 sostanzialmente simile a quello gi? in precedenza mostrato nelle figure 15-16, definente la relativa sede 31 provvista di un passaggio di ingresso 32 per il fluido. Come si nota, in forme di attuazione di questo tipo, l?elemento di compensazione 3, ovvero il suo nucleo 9, risulta in appoggio sul gradino 31a della sede 31 per il tramite dell?elemento anulare 12, con lo stesso elemento di compensazione ed il corpo di sensore 5 associato ad esso che sono quindi supportati elasticamente rispetto al corpo di involucro 30, cos? consentendo il sopra citato assemblaggio elastico. La posizione operativa dell?elemento di schermatura 4 ? simile a quella gi? precedentemente descritta, ovvero con la sua parete di fondo 4b a distanza rispetto alla parete di fondo della sede 31.
Le figure 30 e 31 illustrano, tramite viste simili a quelle delle figure 17-18, un dispositivo in accordo all?invenzione essenzialmente comprendente un gruppo sensore secondo le figure 19-27 montato all?interno di una struttura comprensiva di un corpo di chiusura ed un corpo di alloggiamento, del tipo di quelli gi? sopra indicati con 20 e 30, rispettivamente. Come si nota, il dispositivo illustrato ? simile a quello gi? sopra descritto, con le differenze rappresentate dal tipo di costruzione e montaggio dell?elemento di schermatura 4 (e quindi con le differenti porzioni 8a1 e 8a2 del corpo comprimibile 8), e la forma modificata della parte principale a disco 9c del nucleo 9 dell?elemento di compensazione, con la relativa sede 9k per l?elemento anulare 12, con quest?ultimo in appoggio sul gradino 31a dell?alloggiamento 31.
Come detto, l?elemento di schermatura 4 costituisce un elemento opzionale di un gruppo sensore 1 o di un dispositivo in accordo all?invenzione. Ad esempio, la figura 32 illustra schematicamente, con una sezione simile a quella di figura 31, una variante nella quale non ? previsto l?impiego del suddetto elemento 4. In varie forme di attuazione di questo tipo il corpo deformabile 8 dell?elemento di compensazione 3 presenta una parte 8a che ? dimensionata in modo da poggiare direttamente sulla superficie di fondo della sede 31 del corpo 30. In tali forme di attuazione la parte 8a dell?elemento di compensazione 3 pu? eventualmente svolgere anche funzione di supporto elastico. In tal modo, anche in assenza dell?elemento anulare 12, il corpo di sensore 5 e l?elemento di compensazione ad esso associato risulterebbero comunque montati in modo elastico all?interno della sede 31, similmente a quanto in precedenza indicato. Di preferenza, la parte 8a del corpo deformabile 8 presenta comunque alla sua estremit? distale la rientranza 8a?, il cui fondo pu? poggiare su uno o pi? rilievi 33 definiti sulla superficie di fondo dell?alloggiamento 31, onde garantire anche in questo caso la presenza di una camera o passaggio tra sede 31 e corpo deformabile 8, ovvero garantire la comunicazione di fluido tra il passaggio di ingresso 32, preferibilmente disposto in posizione sfalsata o laterale, ed il passaggio centrale P dell?elemento di compensazione 3.
Il corpo elasticamente comprimibile o deformabile di un elemento di compensazione previsto in accordo all?invenzione non deve essere necessariamente sovrastampato al rispettivo nucleo. Le figure 33-39 illustrano a tale scopo possibili forme di attuazione in cui almeno un tale corpo comprimibile o deformabile ? accoppiato elasticamente ad un relativo nucleo.
Riferendosi inizialmente alle figure 33-34, nel caso esemplificato l?elemento di compensazione 3 include un nucleo 9 al quale sono accoppiati in modo elastico due corpi elasticamente deformabili o comprimibili, indicati rispettivamente con 81 e 82. Anche in questa attuazione il nucleo 9 include una parte principale, sostanzialmente a disco o a flangia 9a, dalla faccia superiore della quale si eleva una porzione tubolare sagomata, preferibilmente includente una pluralit? di tratti di diverso diametro, quali quelli indicati con 9b1 e 9b2, dove il tratto tubolare 9b1 ha diametro massimo maggiore rispetto al tratto tubolare 9b2, il secondo estendendosi dalla sommit? del primo. Di preferenza, alla sommit? del tratto 9b2 ? previsto un ulteriore tratto, o testa, indicato con 9b3, il cui diametro massimo ? maggiore rispetto a quello del tratto intermedio 9b2. Di preferenza, almeno i tratti 9b1 e 9b2 hanno un profilo periferico almeno in parte svasato o troncoconico, sebbene ci? non sia essenziale. La porzione tubolare formata dai suddetti tratti 9b1, 9b2 e 9b3 comprende una cavit? assiale 9?, delimitata perifericamente dal tratto tubolare 9b1, mentre il tratto tubolare intermedio 9b2 e la testa 9b3 sono attraversati da un foro passante 9g? (vedere anche figura 39).
Di preferenza il corpo comprimibile 81 ha una parte principale generalmente a disco o a piattello, funzionalmente simile alla parte di corpo 8a delle forme di attuazione in precedenza descritte, dalla quale si eleva una sporgenza superiore 8a3. Tale corpo 81 presenta altres? un foro centrale passante, indicato con P?. Come si intuisce dalle figure 33-34, e come si nota in figura 39, la sporgenza superiore 8a3 del corpo 81 ? destinata ad essere impegnata, preferibilmente con interferenza elastica, nell?ambito della cavit? 9? delimitata perifericamente dal tratto tubolare 9b1. In altri termini, quindi, la sporgenza 8a3 pu? essere trattenuta elasticamente all?interno della suddetta cavit?. Pi? in generale, in varie forme di attuazione, il corpo 81 dell?elemento di compensazione 3, in particolare la sporgenza superiore 8a3, pu? essere provvisto di mezzi di posizionamento e/o di accoppiamento rispetto al nucleo 9.
Dall?altro lato, il corpo deformabile 82 definisce sostanzialmente due parti di corpo funzionalmente simili a quelle in precedenza indicate con 8b e 8c, la parte 8b essendo preferibilmente provvista dei relativi rilievi assiali 8d, come ben si nota nelle figure 33-34. Dalla figura 34, nonch? dalla figura 39, si nota come il corpo 82 sia attraversato assialmente da una relativa cavit?, indicata con H, definita da una superficie sagomata di profilo sostanzialmente corrispondente al profilo esterno dei tratti 9b1, 9b2 e 9b3 del nucleo 9, eventualmente con dimensioni periferiche leggermente pi? piccole. In tal modo, come apprezzabile dalla figura 39, la cavit? H del corpo 82 pu? essere calzata elasticamente sui tratti tubolari 9b1, 9b2 e 9b3, con il tratto terminale 9b3 che garantisce il posizionamento relativo tra le due parti accoppiate. A tale scopo, di preferenza, la porzione terminale della cavit? H, indicata con H? solo in figura 33, ? conformata e dimensionata per alloggiare il tratto tubolare terminale o testa 9b3 del nucleo 9.
Quindi, in varie forme di attuazione, il corpo 82 dell?elemento di compensazione 3, in particolare almeno parte della relativa cavit? H, pu? essere provvisto di mezzi di posizionamento e/o di accoppiamento rispetto al nucleo 9; parimenti, di preferenza, almeno parte del nucleo 9, quale ad esempio il tratto terminale 9b3, pu? essere provvisto di mezzi di posizionamento e/o accoppiamento rispetto al corpo 82.
Dalla figura 39 si nota come, nella condizione assemblata dell?elemento di compensazione, il foro passanti P? del corpo 81 sia assialmente allineato al foro passante 9g? del nucleo 9.
La condizione assemblata dell?elemento di compensazione 3, con il sensore 2 ad esso accoppiato, ? mostrata nelle figure 35 e 36: come per le precedenti forme di attuazione, l?elemento di compensazione 3 pu? essere accoppiato con la cavit? del corpo di sensore 5, particolarmente in modo elastico, sfruttando almeno la presenza dei rilevi assiali 8d della porzione 8b del corpo deformabile 82. Dalle stesse figure si nota come, anche in questo caso, l?estremit? distale della porzione 5b del corpo di sensore 5 possa risultare in appoggio sulla faccia superiore della porzione a disco 9a del nucleo 9. Nella forma di attuazione illustrata, tale faccia superiore della porzione 9a non ? provvista di un bordo in rilievo, che tuttavia potrebbe essere previsto in altre forme di attuazione non illustrate.
La figura 37 esemplifica il montaggio del gruppo sensore 1 delle figure 35-36 nella sede 31 di un corpo di alloggiamento sostanzialmente simile a quelli in precedenza indicati con 30, mentre nelle figure 38 e 39 il medesimo gruppo 1 ? mostrato nella condiziona montata tra un tale corpo di alloggiamento 30 ed un corpo di chiusura sostanzialmente simile a quelli in precedenza indicati con 20. Da tali figure si nota come il montaggio sia sostanzialmente analogo ad alcuni di quelli gi? in precedenza descritti. Va tuttavia notato che, in forme di attuazione di questo tipo, non ? indispensabile la presenza di un elemento di supporto elastico del tipo di quelli in precedenza indicati con 12. In questo caso, la porzione 8a del corpo deformabile 81 dell?elemento di compensazione ? dimensionata in modo da poggiare direttamente sulla superficie di fondo della sede 31 del corpo 30. Anche in questo caso, di preferenza, tale porzione 8a presenta alla sua estremit? distale la rientranza 8a?, il cui fondo pu? poggiare su rilievi 33 definiti sulla superficie di fondo dell?alloggiamento 31, onde garantire la comunicazione di fluido tra il passaggio di ingresso 32 del corpo 30 ed il passaggio centrale P? del corpo deformabile 81, che ? assialmente allineato al passaggio 9g? del nucleo 9.
Anche in forme di attuazione di questo tipo, la sede 31 del corpo di alloggiamento 30 pu? includere almeno un gradino intermedio 31a, che in questo caso ? in una posizione sostanzialmente corrispondente a quella dell?elemento di tenuta 10. Si noti che, nella condizione esemplificativa delle figura 38-39, l?elemento di tenuta 10 si trova ad una certa distanza rispetto al suddetto gradino 31a, ma ci? non costituisce caratteristica essenziale, in quando i componenti potrebbero essere dimensionati in modo che tale elemento 10 risulti in appoggio su tale gradino 31a. Nella condizione di appoggio dell?elemento di tenuta 10 sul gradino 31a e sull?anello 11, l?elemento di tenuta 10 potrebbe eventualmente operare anche come elemento di supporto elastico.
Naturalmente la soluzione di prevedere almeno un corpo di compensazione fissato al relativo nucleo, preferibilmente in modo elastico, di concezione simile al corpo 81 e/o 82, ? applicabile anche alle altre forme di attuazione qui descritte. Inoltre, nel caso esemplificato nelle figure 33-39, il gruppo sensore 1 ? privo dell?elemento anulare 12 e dell?elemento di schermatura 4, ma ovviamente almeno uno di tali elementi potrebbe essere previsto in caso di necessit?.
Le figure 40-45 illustrano una variante di attuazione sostanzialmente simile a quella delle figure 33-39, nella quale tuttavia il corpo comprimibile dell?elemento di compensazione ? sovrastampato al relativo nucleo.
Come si nota, la forma generale esterna dell?elemento di compensazione 3, e quindi del gruppo 1, ? sostanzialmente simile a quella mostrata nelle figure 35-36, a parte un profilo periferico leggermente modificato della parte 8a del corpo comprimibile. In questa realizzazione, come detto, il corpo 8 ? sovrastampato al nucleo ed a tale scopo, come visibile particolarmente nelle figure 42 e 43, il nucleo 9 pu? includere la relativa parte tubolare centrale 9b, eventualmente provvista alla sommit? della merlatura 9h e provvista internamente della parete trasversale 9e, con le relative aperture periferiche 9f e foro centrale 9g; similmente, anche la parte a flangia 9a del nucleo 9 pu? prevedere le relative aperture passanti 9d.
Le figure 42 e 43 si prestano ad illustrare come, in possibili varianti di attuazione, il corpo di chiusura 20 di un dispositivo sensore in accordo all?invenzione possa includere terminali elettrici, destinati al contatto elettrico con i contatti elastici 7 associati al corpo di sensore 5. Nell?esempio ciascun terminale elettrico, uno dei quali indicato con 25, include una parte 25a che si estende all?esterno del corpo 20, ed una parte 25b avente una superficie affacciata all?interno della cavit? 24, sulla quale poggia elasticamente l?estremit? di un rispettivo contatto elastico 7 del sensore di pressione; in alternativa, i contatti elastici 7 potrebbero essere sostituiti da fili elettrici saldati tra apposite piazzole del corpo di sensore 5 ed i terminali elettrici 25.
Come in precedenza accennato, un gruppo sensore in accordo all?invenzione pu? essere montato all?interno di una relativa sede definita da un diverso componente funzionale, ad esempio una pompa del fluido, o un dispositivo idraulico comprendente una pompa idraulica, oppure un qualsiasi altro dispositivo o apparato idraulico o pneumatico, in particolare per veicoli, che richieda la presenza di un sensore di pressione.
Le figure 42 e 43 si prestano altres? ad illustrare un tale caso, dove il suddetto diverso componente funzionale ? indicato con 30?. Riferendosi anche alle figure 44-45, nel suddetto componente 30?, rappresentato schematicamente, ? definita una sede del tipo in precedenza indicato con 31, il cui ingresso 32 ? collegato ad un condotto di transito del fluido 34, ad esempio una mandata del fluido. Nell?esempio, il gruppo sensore 1 ? montato all?interno della sede 31 ed ? mantenuto in posizione tramite un corpo di chiusura del tipo in precedenza indicato con 20, il quale viene ad esempio fissato al componente 30? tramite viti 35 impegnate in corrispondenti fori filettati 36 del componente stesso.
Naturalmente quanto descritto con riferimento alla realizzazione del corpo 20, provvisto dei terminali 25, ed al montaggio in relazione ad un diverso componente funzionale del tipo indicato con 30? ? valido anche per tutte le altre forme di attuazione qui descritte. Nelle figure 40-45 il gruppo sensore 1 ? privo dell?elemento anulare 12 e dell?elemento di schermatura 4, ma ovviamente almeno uno di tali elementi potrebbe essere previsto in caso di necessit?.
In varie forme di attuazione, l?elemento di compensazione 3 pu? essere accoppiato in modo elastico al corpo di sensore 5 sfruttando la forma del nucleo 9, anzich? il corpo elasticamente deformabile 8, come nelle forme di attuazione in precedenza descritte. Un esempio di questo tipo ? mostrato nelle figure 46-50.
Come in varie precedenti forme di attuazione, l?elemento 3 comprende un nucleo 9 sul quale viene fissato il corpo 8, ad esempio sovrastampato. Naturalmente ? anche possibile prevede il montaggio elastico di almeno un corpo deformabile 8 sul nucleo 9, ad esempio un corpo di concezione simile a quella dei corpi 81 e 82 in precedenza descritti.
Nel caso illustrato, e come visibile particolarmente in figura 47, il nucleo 9 definisce ulteriormente una pluralit? di elementi di posizionamento e/o fissaggio, ad esempio costituiti da appendici assiali, almeno in parte elasticamente flessibili, indicate con 9x, che si elevano dalla porzione a flangia 9a del nucleo stesso. Nell?esempio mostrato, le appendici 9x si elevano dalla faccia superiore della porzione 9a e sono disposte sostanzialmente in accordo ad una circonferenza, ad esempio ma non necessariamente intercalate alle aperture 9d, particolarmente una circonferenza sostanzialmente concentrica rispetto alla porzione tubolare 9b, ovvero in posizione periferica rispetto ad essa.
Il corpo elasticamente deformabile 8 viene sovrastampato al nucleo 9 con modalit? simili a quelle gi? in precedenza descritte, ma di modo che almeno il lato esterno delle appendici 9x (rispetto alla porzione tubolare 9b) risulti almeno parzialmente esposto in corrispondenza del profilo periferico del corpo 8, particolarmente di una parte di tale corpo destinata all?inserimento nella cavit? del sensore 2, preferibilmente almeno la parte 8b. Tale tipo di realizzazione ? ben visibile in figura 46, dove si nota appunto come le appendici 9x siano disposte sostanzialmente secondo la circonferenza della parte 8b del corpo 8, e come una parte di ciascuna appendice 9x sporga in direzione radiale rispetto alla superficie periferica della parte 8b.
In una realizzazione di questo tipo non ? necessario che il profilo periferico della parte di corpo 8b sia dotata dei rilievi assiali in precedenza indicati con 8d, in quanto la loro funzione ? essenzialmente svolta dalla parte esposta delle appendici 9x.
Il concetto ? ben visibile nelle figure 48 e 50 dove si nota come, nella condizione assemblata tra il sensore 2 e l?elemento di compensazione 3, il lato esterno delle appendici 9x interferisce con la superficie interna della cavit? del corpo di sensore, particolarmente la superficie che delimita perifericamente la porzione di cavit? C1. Anche in questo caso l?interferenza tra le parti ? essenzialmente elastica, grazie alla natura flessibile delle appendici 9x ed al fatto che, comunque, il materiale del corpo 8 (ovvero della sua parte 8b) che si trova posteriormente al lato interno delle stesse appendici 9x ? elasticamente comprimibile o deformabile. Anche in questo caso, quindi, le appendici 9x e la natura deformabile del corpo 8 permettono di inserire con una leggera interferenza la porzione 8b-8c del corpo 8 all?interno della cavit? C del corpo di sensore 5, comunque sufficiente a garantire il posizionamento e l?accoppiamento del primo rispetto al secondo, con i gi? spiegati vantaggi connessi alla possibilit? di realizzare un gruppo sensore 1 autoportante o indipendente, facilmente manipolabile come unit? singola.
Il tipo di realizzazione descritto con riferimento alle figure 46-50 ? naturalmente applicabile anche alle altre forme di attuazione. Anche nel caso esemplificato nelle figure 46-50 il gruppo sensore 1 ? privo dell?elemento anulare 12 e dell?elemento di schermatura 4, ma almeno uno di tali elementi potrebbe essere previsto in caso di necessit?.
La figura 51 illustra una variante di attuazione del nucleo 9 di un elemento di compensazione, in accordo alla quale sul lato interno del bordo periferico 9c sono previsti rilievi o nervature assiali, alcune indicate con 9c?, suscettibili di cooperare con la superficie esterna della parete tubolare del corpo di sensore, particolarmente della sua porzione 5b.
La figura 52 illustra un elemento di compensazione 3 comprendente un tale nucleo 9, nel caso di un corpo comprimibile 8 sovrastampato, dove si nota come, in sostanza, lungo la circonferenza interna della sede 9a? risultino distribuiti i rilievi assiali 8d della parte di corpo 8b, mentre lungo la circonferenza esterna della stessa sede 9a? risultino distribuiti i rilievi assiali 9c?.
La successiva figura 53 mostra la condizione assemblata tra corpo di sensore 5 ed elemento di compensazione 3, con la regione di estremit? inferiore della porzione di corpo 5b inserita nella sede 9a?, con i rilievi 8d della parte di corpo 8b che interferiscono in modo elastico con la superficie interna della porzione 5b, mentre il suo lato esterno interferisce in modo relativamente rigido con i rilievi 9c?. Un tale tipo di realizzazione pu? risultare vantaggiosa per migliorare ulteriormente l?accoppiamento tra il sensore 2 e l?elemento di compensazione 3, ai fini della manipolazione del gruppo autoportante 1. I rilievi 9c? possono essere previsti in tutte quelle forme di attuazione in cui il nucleo 9 include un bordo in rilievo del tipo indicato con 9c.
In varie forme di attuazione, un dispositivo integrante un gruppo sensore del tipo qui descritto pu? includere un elemento anulare del tipo in precedenza indicato con 12 che ? montato nell?ambito della sede 31 di un corpo 30 o di un componente 30?, anzich? direttamente sul gruppo sensore (come ad esempio alle forme di attuazione di cui alle figure 1-18 o 19-32).
Le figure 54-55 mostrano schematicamente un tale caso, in relazione ad un generico componente funzionale 30? (fermo restando tuttavia che i medesimi concetti sono applicabili anche al caso di un corpo di involucro 30).
La figura 54 mostra schematicamente in esploso il dispositivo, con parti 2, 3, 10, 12 e 20 sostanzialmente di tipo gi? in precedenza descritto. Anche il componente 30? pu? avere struttura simile a quelle gi? in precedenza esemplificate, dove tuttavia il profilo periferico della sede 31 ? modificato. In particolare, riferendosi alla figura 55, si nota come, sostanzialmente in corrispondenza del gradino 31a, sia definita una sede 31b per il posizionamento dell?elemento anulare di supporto 12, sul quale poggia la faccia inferiore del nucleo 9, onde garantire un montaggio elastico del corpo di sensore e dell?elemento di compensazione associato. Come detto, la presenza dell?elemento 12 pu? risultare vantaggiosa in quelle realizzazioni in cui il corpo di sensore e l?elemento di compensazione sono sollecitati costantemente all?interno della sede 31, ad esempio tramite l?azione degli elementi elastici di contatto 7, come nel caso esemplificato in figura. Nell?esempio illustrato anche la parte 8a del corpo comprimibile 8 ? in appoggio sul fondo della sede 31, ma ci? non costituisce una caratteristica essenziale, come gi? indicato.
La figura 56 illustra un simile caso, ma riferito ad un corpo di involucro 30, e nel quale alla parte di corpo 8a del corpo deformabile 8 ? associato, preferibilmente in modo elastico, anche un elemento di schermatura 4. Tale parte di corpo 8a ed elemento di schermatura 4 possono essere ad esempio di tipo simile a quelli descritti con riferimento alle figure 19-31.
Come gi? accennato, in varie forme di attuazione, la parete di fondo di un elemento di schermatura del tipo precedente descritto pu? prevedere, sul suo lato esterno, uno o pi? rilievi o sporgenze, destinate all?appoggio sulla superficie di fondo della sede destinata a ricevere il gruppo sensore.
Le figure 57 e 58 illustrano a tale scopo due elementi di schermatura 4, del tipo mostrato alle figure 1-18 e alle figure 19-31, rispettivamente, la cui parete di fondo 4b presenta sull?esterno una serie di sporgenze 4b???, qui sostanzialmente in forma di bugne, ad esempio disposte secondo una circonferenza, per l?appoggio sul fondo della sede 31. Come si intuisce dalla figura 59, la presenza delle sporgenze 4??? consente di evitare che la parete di fondo 4b risulti completamente a contatto con la superficie di fondo della sede 31, limitando il passaggio del fluido attraverso l?ingresso 32. In altri termini, quindi, la presenza delle sporgenze 4b??? garantisce in ogni caso la presenza di uno spazio libero attraverso il quale il fluido che penetra nella sede 31 attraverso l?ingresso 32 possa comunque raggiungere le aperture passanti 4b? presenti nella suddetta parete 4b.
Naturalmente le sporgenze 4b??? possono essere previste in tutte le forme di attuazione qui descritte, particolarmente per prevenire il rischio che una spinta eccessiva sul gruppo sensore, ad esempio da parte dei contatti elastici 7, ecceda la resistenza elastica dell?elemento anulare 12 e/o della parte 8a del corpo deformabile 8, e possa cos? determinare il contatto diretto tra l?intera superficie esterna della parete 4b e la superficie di fondo della sede 31.
La figura 60 si presta ad illustrare ulteriori possibili forme di attuazione dell?invenzione, particolarmente in relazione all?appoggio del corpo di sensore 5 sul nucleo 9 dell?elemento di compensazione ed in relazione al montaggio elastico del corpo di sensore 5 e dell?associato elemento di compensazione, all?interno di una relativa sede 31.
Nelle forme di attuazione in precedenza descritte, il corpo 8 o i corpi 81 e 82, da un lato, ed il nucleo 9, dall?altro lato, di un elemento di compensazione sono strutturati sostanzialmente in modo che la dimensione laterale o diametro massimo del nucleo ecceda la dimensione laterale o diametro massimo del corpo elasticamente comprimibile 8. In tal modo, una parte periferica della parete a disco 9a del nucleo 9 pu? risultare esposta, per fornire una superficie di appoggio per l?estremit? inferiore della porzione 5b del corpo di sensore; come si ? visto, tale parte periferica pu? essere eventualmente dotata del bordo in rilievo 9c (vedere ad esempio le figure 5-9 e 17-18) e/o del bordo in rilievo 9i (vedere ad esempio le figure 27-31).
Tuttavia, in varie forme di attuazione, ad esempio del tipo illustrato in figura 60, il nucleo 9 pu? avere una dimensione laterale o diametro massimo inferiore rispetto alla dimensione laterale o diametro massimo del corpo elasticamente comprimibile 8, e particolarmente della sua parte di corpo 8a, con la parte a disco 9a del nucleo che risulta in massima parte annegata nel corrispondente materiale elasticamente deformabile. Come si nota dalla figura 60, in forme di attuazione di questo tipo, una zona ridotta della faccia superiore della parte a disco 9a pu? risultare comunque esposta, e su di essa pu? trovare riscontro almeno una corrispondente zona dell?estremit? inferiore della porzione 5b del corpo di sensore 5. Anche tale soluzione consente quindi di prevenire il rischio che l?elemento di compensazione, particolarmente le parti 8b e 8c del suo corpo elasticamente deformabile 8, possa essere inserito eccessivamente all?interno della cavit? C del corpo di sensore 5, sino a giungere in contatto con la membrana M.
Nelle forme di attuazione in precedenza descritte l?elemento di compensazione ? montato in modo elastico all?interno della sede 31, in virt? della presenza dell?elemento anulare 12 oppure di una parte di corpo 8a dimensionata in modo da poggiare direttamente sul fondo della sede stessa. In forme di attuazione alternative, tuttavia, anche in presenza di un elemento di schermatura 4 ed in assenza di un elemento anulare 12, pu? essere ottenuto il suddetto montaggio elastico. In particolare, in forme di attuazione di questo tipo, l?elemento di schermatura 4 pu? essere montato in appoggio diretto entro la sede (ovvero senza l?interposizione di un qualche elemento elastico) e lo stesso corpo elasticamente deformabile 8 viene sfruttato ai fini del montaggio almeno in parte elastico. La figura 60 si presa ad illustrare anche una tale forma di attuazione, dove si nota come la flangia 4c dell?elemento di schermatura 4 appoggi direttamente sul gradino 31a della sede 31, ovvero in modo sostanzialmente rigido, e la parte inferiore del corpo 8, particolarmente della sua porzione 8a, appoggia sulla parete 4b dell?elemento di schermatura 4, garantendo il montaggio elastico del corpo di sensore 8 e dell?associato elemento di compensazione 8-9.
In una ulteriore possibile variante di attuazione la parte del corpo 8 destinata a rimanere all?esterno della cavit? C del corpo di sensore 5 pu? essere realizzata in modo da avere almeno una porzione che sporga pi? in alto rispetto alla superficie superiore della parte a disco 9a del nucleo 9, ed in modo che su tale porzione sporgente possa poggiare almeno una zona dell?estremit? inferiore della porzione 5b del corpo di sensore 5. Una tale porzione sporgente in altezza della parte di corpo 8a pu? corrispondere ad esempio alla parte indicata con 8a? in figura 60, e pu? avere un profilo anulare. Tale porzione 8a? si estende di preferenza in una posizione radialmente pi? esterna rispetto al diametro massimo della parte a disco 9a del nucleo 9. Si noti che, in figura 60, la sommit? della suddetta porzione 8a? appare alla stessa altezza della superficie superiore della parte a disco 9a, ma ai fini della comprensione della presente variante si pu? assumere che - nella condizione mostrata - tale porzione 8a? del corpo 8 risulti gi? elasticamente compressa, a causa della spinta esercitata verso il basso sul corpo di sensore 5, ad esempio per effetto dei riscontri 24a presenti sul corpo di chiusura 20 e/o della sollecitazione esercitata dai contatti elastici 7 (nella forma di attuazione di figura 60, quando il montaggio elastico ? garantito dall?appoggio del corpo 8 sull?elemento di schermatura 4, la porzione 8a? pu? comunque essere predisposta in modo che la sua sommit? sia a filo della superficie superiore della parte a disco 9a) del nucleo).
Nell?esempio, quindi, se la porzione sporgente 8a? ? prevista, la sua compressione pu? essere considerata massima, con l?estremit? inferiore della porzione 5b del corpo di sensore 5 che ? quindi parzialmente in appoggio sulla parte a disco 9a del nucleo 9. Tuttavia, il grado di compressione pu? essere inferiore a quello esemplificato, con la superficie superiore della porzione 8a? che si estende pi? in alto rispetto alla superficie superiore della zona esposta della parte a disco 9a, ovvero con una parziale compressione della detta porzione 8a?.
Si apprezzer? che, in aggiunta e/o in alternativa, un montaggio elastico ? ottenibile anche sfruttando la parte 8b del corpo elasticamente deformabile 8, particolarmente in vista del fatto che sulla sua zona superiore pu? eventualmente appoggiare la superficie di transizione tra le due parti di diverso diametro della cavit? C del corpo di sensore: tale superficie di transizione ? indicata con C3 solo in figura 60; per un tale caso l?altezza del corpo 8b e/o della porzione 5b del corpo di sensore 5 pu? essere dimensionata in modo tale da consentire il suddetto montaggi elastico.
In ogni caso, il rischio di inserimento eccessivo dell?elemento di compensazione all?interno della cavit? C del corpo di sensore 5 ? impedito dalla battuta o riscontro fornito dalla zona superiore esposta della parte a disco 9a del nucleo 9.
In varie forme di attuazione in precedenza descritte, l?elemento di compensazione 3 ? configurato per l?accoppiamento con il corpo di sensore 5 con un accoppiamento elastico dello stesso elemento di compensazione all?interno della cavit? assiale C. In altre forme di attuazione, tuttavia, in aggiunta o in alternativa, un accoppiamento elastico pu? essere realizzato in corrispondenza di un profilo esterno del corpo di sensore 5, preferibilmente del profilo esterno della sua porzione 5b.
Riferendosi ad esempio alla figura 61, viene ad esempio mostrato un elemento di compensazione 3 il cui corpo elasticamente deformabile 8 - qui configurato come corpo sovrastampato al nucleo 9 ? ? di realizzazione sostanzialmente simile a quello mostrato in figura 60, ma formato in modo da comprendere una parte periferica 8e, in particolare di forma generalmente cilindrica, che si eleva verso l?alto dalla parte di corpo 8a. La parte periferica 8e potrebbe comunque avere anche forma diversa da una parete cilindrica, quale una forma almeno in parte complementare con una porzione del corpo di sensore 5, particolarmente della relativa porzione inferiore 5b. Preferibilmente il diametro o dimensione interna della parte periferica 8e ? inferiore ad almeno parte del diametro o dimensione esterna del corpo sensore 5, ovvero della relativa porzione inferiore 5b, particolarmente al fine di un reciproco fissaggio.
In questo modo, tra la parte di corpo 8b e la superficie interna della parete che realizza la parte di corpo 8e risulta definita una sede - indicata con 8? in figura 61 - per il posizionamento e l?appoggio del bordo inferiore della porzione 5b del corpo di sensore 5.
Come nel caso di figura 60, quindi, il nucleo 9 ha una dimensione laterale o diametro massimo inferiore rispetto alla dimensione laterale o diametro massimo del corpo elasticamente comprimibile 8, e particolarmente della sua parte di corpo 8e, con la parte a disco 9a del nucleo che risulta in massima parte annegata nel corrispondente materiale elasticamente deformabile. Anche in forme di attuazione di questo tipo ? comunque preferibile che almeno una zona della faccia superiore della parte a disco 9a risulti esposta, di modo che su di essa possa trovare riscontro almeno una corrispondente zona dell?estremit? inferiore della porzione 5b del corpo di sensore 5, onde prevenire che l?elemento di compensazione 3 possa essere inserito eccessivamente sul corpo di sensore 5, ad esempio al fine di evitare che la parte 8c del corpo elasticamente deformabile 8 giunga possa essere inserito eccessivamente all?interno della cavit? C del corpo di sensore 5, sino a giungere in contatto con la membrana M.
Si noti tuttavia che in un elemento di compensazione di questo tipo non ? strettamente indispensabile che sue parti sporgano all?interno della cavit? C del corpo di sensore 5, essendo sufficiente che esso si trovi in corrispondenza o prossimit? di tale cavit?.
Ci? ? particolarmente vero, ad esempio, quando il corpo di sensore 5 ? nel complesso molto sottile (nel senso dell?altezza) e quindi anche la relativa cavit? C ? poco profonda, ovvero ha un volume suscettibile di essere riempito dal fluido che ? cos? ridotto da non necessitare la presenza di un elemento di compensazione che sporge all?interno della stessa cavit?. In applicazioni di questo tipo, quindi, l?inserto di compensazione si pu? estendere completamente o prevalentemente all?esterno della suddetta cavit?, avendo esso la funzione principale - oltre che garantire un montaggio elastico del gruppo come gi? sopra descritto - di ridurre il volume libero che pu? essere occupato dal fluido nella sede in cui il gruppo stesso ? montato, nonch? compensare l?eventuale aumento di volume di tale fluido a seguito di un congelamento.
Nella figura 62 ? visibile un dispositivo sul quale ? montato un gruppo sensore includente l?elemento di compensazione 3 di figura 61.
Come si nota, la parte di corpo 8e risulta calzata in modo elastico sulla superficie esterna della porzione di corpo 5b, con l?estremit? inferiore di quest?ultima in appoggio sulla superficie esposta della parte a disco 9a del nucleo 9, che funge da fine-corsa all?inserimento.
L?accoppiamento elastico tra corpo 5 e corpo 8 ? migliorato dalla presenza della parte di corpo 8e, similmente a quanto sopra descritto: come detto, tuttavia, in altre realizzazioni l?elemento di compensazione potrebbe non avere parti sporgenti all?interno della cavit? del corpo di sensore.
Quanto spiegato in relazione alle figure 61-62, in merito alla possibilit? di accoppiare in modo elastico l?elemento di compensazione anche, o esclusivamente, in corrispondenza di un profilo esterno del corpo di sensore, ovvero all?esterno della relativa cavit?, ? naturalmente applicabile anche a tutte le altre forme di attuazione qui descritte o a sensori di forma differente.
Dalla descrizione effettuata risultano chiare le caratteristiche ed i vantaggi della presente invenzione, principalmente rappresentati dalla facilit? di realizzazione del gruppo sensore autoportante o indipendente descritto, la cui produzione risulta veloce, economica e precisa. Il corpo di sensore 5 pu? essere ottenuto con tecnologie classiche nel settore della produzione di sensori di pressione. Similmente, l?ottenimento dell?elemento di compensazione avviene tramite l?impiego di tecnologie e materiali di stampaggio largamente diffusi ed affidabili. Il fatto che l?elemento di compensazione possa essere accoppiato elasticamente in posizione certa e precisa al sensore di pressione consente, come spiegato, un?agevole manipolazione dei componenti del gruppo come unit? singola, in particolare durante la manipolazione su linee automatiche di assemblaggio e/o durante il trasporto e/o l?immagazzinamento. Il fatto che la tenuta idraulica venga realizzata tramite un elemento anulare montato sulla periferia esterna del corpo di sensore consente di pre-montate anche tale componente sul gruppo sensore, ad ulteriore vantaggio in termini di manipolazione, trasporto, immagazzinamento.
? chiaro che numerose varianti sono possibili per la persona esperta del ramo ai gruppi sensori ed ai dispositivi sensori descritti come esempio, senza per questo uscire dall'ambito dell'invenzione. Come indicato, ai fini della realizzazione di tali ulteriori varianti possono essere combinate in ogni modo adeguato una o pi? delle caratteristiche precedentemente descritte anche in riferimento a forme di attuazione differenti.
Come da tecnica nota nel settore, il passaggio P o P?del corpo di compensazione 8 o 81 non deve essere necessariamente configurato come un condotto che attraversa assialmente l?elemento stesso, in quanto il passaggio per il fluido potrebbe essere almeno in parte delimitato tra un profilo superficiale esterno dello stesso corpo 8 e/o del relativo nucleo 9, da un lato, ed un profilo superficiale dell?alloggiamento o sede 31, dall?altro lato. Ad esempio, il corpo comprimibile 8 e/o il nucleo 9 pu? avere almeno una scanalatura superficiale che delimita con una rispettiva superficie della sede 31 almeno parte di un passaggio per il fluido, o viceversa una superficie della sede 31 pu? avere almeno una scanalatura superficiale che delimita un relativo passaggio per il fluido con una rispettiva superficie esterna del corpo 8 e/o del nucleo 9, oppure ancora sia l?elemento di compensazione 3 che la sede 31 possono avere rispettive scanalature tra loro affacciate o accoppiate per formare almeno parte di un passaggio per il fluido.
Il passaggio per il fluido potrebbe essere almeno in parte delimitato tra un profilo superficiale del corpo elasticamente deformabile ed un profilo superficiale del relativo nucleo.
Il nucleo dell?elemento di compensazione potrebbe essere realizzato in pi? parti, eventualmente agganciate o piantate o saldate tra loro, tra le quali potrebbe essere eventualmente interposta almeno una parte del relativo corpo elasticamente deformabile.
Il corpo elasticamente deformabile ed il relativo nucleo potrebbero essere configurati per definire pi? passaggi o un passaggio con parti sfalsate tra loro, ad esempio come descritto in WO2017/182962a nome della stessa Richiedente.

Claims (17)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Un gruppo sensore di pressione per la rilevazione della pressione di un fluido, il gruppo sensore (1) comprendendo: - un componente sensibile alla pressione (2), avente un corpo di sensore (5) generalmente a tazza, che include una porzione di fondo (5a) ed una porzione periferica (5b) definenti una cavit? assiale (C), la porzione di fondo (5a) includendo una parte a membrana (M) elasticamente deformabile che chiude la cavit? assiale (C) ad una estremit? del corpo di sensore (5), e la porzione periferica (5b) avendo un bordo distale opposto alla porzione di fondo (5a), che delimita un ingresso della cavit? assiale (C), alla porzione di fondo (5a) essendo associato almeno un elemento di rilevazione (6) di una deformazione della parte a membrana (M); - un elemento di compensazione (3), configurato per compensare eventuali variazioni di volume del fluido, comprendente almeno un corpo di compensazione (8; 81, 82), formato con primo materiale elasticamente deformabile o comprimibile, ed un nucleo (9) sul quale ? fissato l?almeno un corpo di compensazione (8; 81, 82), il nucleo (9) essendo formato con un secondo materiale pi? rigido rispetto al primo materiale, in cui il corpo di sensore (5) e l?elemento di compensazione (3) sono configurati come parti distinte ed almeno una parte dell?elemento di compensazione (3) si estende in una posizione corrispondente o prossima alla cavit? assiale (C) del corpo di sensore (5), il gruppo sensore di pressione (1) essendo caratterizzato dal fatto che almeno una prima porzione (8b, 8c; 9b; 8e) dell?elemento di compensazione (3) ? configurata per l?accoppiamento con il corpo di sensore (5), in modo tale per cui il componente sensibile alla pressione (2) e l?elemento di compensazione (3) siano manipolabili come unit? singola.
  2. 2. Il gruppo sensore secondo la rivendicazione 1, in cui l?almeno una prima porzione (8b, 8c; 9b, 8e) dell?elemento di compensazione (3) ? configurata per un accoppiamento con interferenza o un accoppiamento elastico dell?elemento di compensazione (3) sul corpo di sensore (5), all?interno della cavit? assiale (C) e/o in corrispondenza di un profilo esterno della porzione periferica (5b) del corpo di sensore (5).
  3. 3. Il gruppo sensore secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, in cui il nucleo (9) dell?elemento di compensazione (3) ha una rispettiva porzione (9a) che definisce una superficie di riferimento per l?inserimento dell?elemento di compensazione (3) sul corpo di sensore (5), la superficie di riferimento essendo preferibilmente una superficie di battuta o di arresto per detto bordo distale della porzione periferica (5b) del corpo di sensore (5).
  4. 4. Il gruppo sensore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-3, in cui l?almeno una prima porzione (8b, 8c; 9b; 8e) dell?elemento di compensazione (3) comprende una parte di impegno del corpo di compensazione (8; 81, 82) avente rispettivi mezzi di posizionamento e/o fissaggio (8d; 8e), suscettibili di interferire con una superficie periferica del corpo di sensore (5), i mezzi di posizionamento e/o fissaggio (8d) comprendendo di preferenza una pluralit? di rilievi assiali (8d), distribuiti lungo una parete periferica di detta parte di impegno e suscettibili di interferire elasticamente con una superficie periferica della cavit? assiale (C) del corpo di sensore (5).
  5. 5. Il gruppo sensore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-4, in cui l?almeno una prima porzione (8b, 8c) dell?elemento di compensazione (3) comprende una parte di impegno del nucleo (9) avente rispettivi mezzi di posizionamento e/o fissaggio (9x), suscettibili di interferire con una superficie periferica del corpo di sensore (5), i mezzi di posizionamento e/o fissaggio (8d) comprendendo di preferenza una pluralit? di appendici assiali flessibili del nucleo (9) distribuite secondo una parete periferica del corpo di compensazione (8; 81, 82) e suscettibili di interferire elasticamente con una superficie periferica della cavit? assiale (C) del corpo di sensore (5).
  6. 6. Il gruppo sensore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-5, in cui il corpo di sensore (5) include almeno due rispettive porzioni aventi diverso diametro esterno (5a, 5b), su una porzione di diametro minore (5b) essendo calzato almeno uno tra un elemento anulare di tenuta (10) e l?almeno una prima porzione (8e) dell?elemento di compensazione (3).
  7. 7. Il gruppo sensore secondo la rivendicazione 6, in cui il corpo di sensore (5) ha una pluralit? di incavi assiali in corrispondenza di una superficie periferica di una sua porzione di diametro maggiore (5a), ed in cui in corrispondenza di una transizione (5c) tra la porzione di diametro maggiore (5a) e la porzione di diametro minore (5b) ? operativo un anello (11) per l?eventuale appoggio dell?elemento anulare di tenuta (10).
  8. 8. Il gruppo sensore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-7, in cui l?elemento di compensazione (3) comprende una seconda porzione (8a) destinata ad estendersi all?esterno della cavit? assiale (C) del corpo di sensore (5), in posizione generalmente opposta rispetto a detta prima porzione (8b, 8c), la seconda porzione (8a) includendo una rispettiva parte del corpo di compensazione (8; 81, 82) ed almeno una rispettiva parte (9a) del nucleo (9).
  9. 9. Il gruppo sensore secondo la rivendicazione 8, comprendente inoltre un elemento di schermatura (4), includente una parete periferica (4a) ed una parete di fondo (4b) definenti una rispettiva cavit? (S), in cui ? almeno parzialmente inserita con interferenza detta rispettiva parte del corpo di compensazione (8; 81, 82), la parete di fondo (4b) dell?elemento di schermatura (4) includendo una o pi? aperture passanti (4b?) per il fluido.
  10. 10. Il gruppo sensore la rivendicazione 9, in cui l?elemento di schermatura (4), include una parte generalmente a flangia (4c), che definisce una tra una sede ed una superficie di appoggio per un elemento anulare di supporto elastico (12) del gruppo sensore (1).
  11. 11. Il gruppo sensore una qualsiasi delle rivendicazioni 1-10, in cui il nucleo (9) dell?elemento di compensazione (3) ha una parte (9a) definente una superficie di appoggio per un elemento anulare di supporto elastico (12) del gruppo sensore (1).
  12. 12. Il gruppo sensore una qualsiasi delle rivendicazioni 1-9, comprendente inoltre almeno un elemento di supporto elastico, configurato per il montaggio elastico del gruppo sensore (1) all?interno di un relativo alloggiamento (31), l?almeno un elemento di supporto elastico comprendendo almeno uno tra: - un elemento anulare (12), destinato all?appoggio su di una relativa superficie del nucleo (9) dell?elemento di compensazione (3) che ? generalmente opposta a detta prima porzione (8b.8c), - una parte (8a) del corpo di compensazione (8) destinata ad estendersi all?esterno della cavit? assiale (C) del corpo di sensore (5), in posizione generalmente opposta rispetto a detta prima porzione (8b, 8c).
  13. 13. Il gruppo sensore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-12, in cui il corpo di compensazione comprende almeno uno tra un corpo (8) sovrastampato al nucleo (9) o un corpo (81, 82) accoppiato in modo elastico sul nucleo (9).
  14. 14. Il gruppo sensore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-13, in cui l?elemento di compensazione (3) comprende almeno un passaggio assiale (P?; P?) per il fluido.
  15. 15. Un dispositivo sensore di pressione avente: - un componente sensibile alla pressione (2), avente un corpo di sensore (5) generalmente a tazza, che include una porzione di fondo (5a) ed una porzione periferica (5b) definenti una cavit? assiale (C), la porzione di fondo (5a) includendo una parte a membrana (M) elasticamente deformabile che chiude la cavit? assiale (C) ad una estremit? del corpo di sensore (5), e la porzione periferica (5b) avendo un bordo distale opposto alla porzione di fondo (5a), che delimita un ingresso della cavit? assiale (C), alla porzione di fondo (5a) essendo associato almeno un elemento di rilevazione (6) di una deformazione della parte a membrana (M); - un elemento di compensazione (3), configurato per compensare eventuali variazioni di volume del fluido, comprendente almeno un corpo di compensazione (8; 81, 82), formato con primo materiale elasticamente deformabile o comprimibile, ed un nucleo (9) sul quale ? fissato l?almeno un corpo di compensazione (8; 81, 82), il nucleo (9) essendo formato con un secondo materiale pi? rigido rispetto al primo materiale, almeno una porzione (8b, 8c, 9b) dell?elemento di compensazione (3) estendendosi in una posizione corrispondente o prossima alla cavit? assiale (C) del corpo di sensore (5), - una struttura di alloggiamento (20, 30; 20, 30?), comprendente almeno una prima parte di struttura (30; 30?) ed una seconda parte di struttura (20), la prima parte di struttura (30; 30?) definendo una sede (21, 31) avente un ingresso (32) per un fluido di cui deve essere rilevata una pressione, la sede (31) essendo configurata per ricevere l?elemento di compensazione (3) ed almeno parte del componente sensibile alla pressione (5), in cui almeno uno tra la sede (31) e l?elemento di compensazione (3) definisce almeno parte di una via di passaggio per il fluido che ? in comunicazione di fluido con l?ingresso (32) della sede (31) e con la cavit? assiale (C) del corpo di sensore (5), in modo tale per cui la parte a membrana (5a) del corpo di sensore (5) sia esposta al fluido, in cui il corpo di sensore (5), l?elemento di compensazione (3) e la struttura di alloggiamento (20, 30; 20, 30?) sono configurati come parti distinte libere da vincoli reciproci, in cui preferibilmente il corpo di sensore (5) ? in appoggio sul nucleo (9) dell?elemento di compensazione (3) e l?elemento di compensazione (3) ? sostenuto elasticamente all?interno della sede (31).
  16. 16. Un elemento di compensazione configurato per l?accoppiamento con un corpo di sensore (5) di un dispositivo sensore di pressione (20, 30; 20, 30?), l?elemento di compensazione (3) comprendendo almeno un corpo di compensazione (8; 81, 82), formato con primo materiale elasticamente deformabile o comprimibile, ed un nucleo (9) sul quale ? fissato l?almeno un corpo di compensazione (8; 81, 82), il nucleo (9) essendo formato con un secondo materiale pi? rigido rispetto al primo materiale, l?elemento di compensazione (3) essendo configurato come parte distinta rispetto al corpo di sensore (5) e ad un involucro del dispositivo sensore di pressione (20, 30; 20, 30?), in cui - almeno una prima porzione (8b, 8c; 9b, 8e) dell?elemento di compensazione (3) ? configurata per l?accoppiamento all?interno di una cavit? assiale (C) del corpo di sensore (5) e/o in corrispondenza di un profilo esterno del corpo di sensore (5), preferibilmente con interferenza elastica, in modo tale per cui il corpo di sensore (5) e l?elemento di compensazione (3) siano manipolabili come unit? singola, e/o - il nucleo (9) dell?elemento di compensazione (3) comprende una rispettiva porzione (9a) che definisce una superficie di battuta per un bordo distale del corpo di sensore (5), particolarmente per limitare un inserimento dell?elemento di compensazione (3) sul corpo di sensore (5).
  17. 17. Un dispositivo o sistema idraulico, comprendente almeno uno tra un gruppo sensore secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1-14, un dispositivo sensore di pressione secondo la rivendicazione 15, un elemento di compensazione secondo la rivendicazione 16.
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