IT201900020152A1 - Dispositivo diagnostico per analisi tossicologiche dell’urina dotato di serbatoio multiplo - Google Patents

Dispositivo diagnostico per analisi tossicologiche dell’urina dotato di serbatoio multiplo Download PDF

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IT201900020152A1
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IT
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urine
section
container
diagnostic device
analysis
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Costantino Calvani
Roberto Elia
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Euro F I S R L
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Description

Descrizione dell’invenzione avente per titolo:
“DISPOSITIVO DIAGNOSTICO PER ANALISI TOSSICOLOGICHE DELL’URINA DOTATO DI SERBATOIO MULTIPLO”
Descrizione
Campo della tecnica
La presente invenzione opera nell’ambito sanitario e medico diagnostico. Più dettagliatamente l’oggetto di questa domanda di brevetto è un nuovo dispositivo medico tramite il quale offrire al mercato una soluzione alternativa di test tossicologici delle urine in grado di determinare e rintracciare l’uso di droghe ed al contempo offrire maggiori certezze dei risultati insieme a maggiori tutele di natura legale.
Arte nota
Le analisi tossicologiche per la ricerca di xenobiotici (farmaci, composti tossici, sostanze stupefacenti o psicotrope) nelle urine, sono generalmente richieste per finalità cliniche e/o medico-legali. In questo secondo caso tali analisi possono assumere carattere di prova giudiziaria e pertanto devono possedere precisi requisiti di certezza e di affidabilità (dimostrabili attraverso la documentazione e la rintracciabilità di ogni fase analitica) oltre che di trasparenza ed uniformità. A tal proposito, si sta definendo, a livello nazionale, un modello condiviso delle procedure pre-analitiche (ad esempio accettazione, consenso informato, prelievo), analitiche (ad esempio trattamento del campione, analisi strumentale) e post-analitiche (ad esempio refertazione, conservazione del campione).
Le urine sono una matrice biologica di elezione nelle analisi per la ricerca delle sostanze d’abuso. Il loro utilizzo presenta vantaggi quali: una modalità di raccolta in nessun modo invasiva, la possibilità di campionare grandi volumi e la possibilità di rilevare la sostanza parente e/o i suoi metaboliti dopo diversi giorni dall’assunzione. Il principale limite di tale matrice è la scarsa rilevanza clinica dell’analisi quantitativa dato che, la concentrazione degli analiti, in tale matrice, varia con la dose della sostanza assunta, in funzione della via di assunzione, del periodo di tempo intercorso fra l’assunzione e la raccolta del campione e dello stato fisico dell’individuo. Manca, quindi, l’informazione sulle quantità di sostanza consumata e sul momento dell’assunzione. Non è inoltre correlabile alla concentrazione ematica né, quindi, alle manifestazioni clinico-sintomatologiche del soggetto assuntore. L’analisi tossicologica su matrice urinaria, pertanto, può solo dare indicazioni circa la presenza o meno di una determinata sostanza e quindi di un avvenuto consumo ad un valore soglia predefinito.
Nell’ambito della ricerca delle sostanze d’abuso nelle urine, i laboratori di farmaco-tossicologia sono oggi chiamati ad offrire le proprie professionalità in situazioni differenti quali ad esempio: casi clinici provenienti dal pronto soccorso ospedaliero o da specifici reparti, casi di tossicodipendenti in trattamento, casi di idoneità alla guida (valutazione differenziale fra attualità d’uso e abitualità), casi di richiesta del porto d’armi e nei lavoratori che svolgono mansioni che comportano particolari rischi per la sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi. In particolare, i laboratori che svolgono analisi per la ricerca di sostanze stupefacenti nella matrice urinaria, devono possedere diversi requisiti tra i quali l’istituzione di una catena di custodia dei campioni, al fine di documentare il controllo e la tracciabilità degli stessi dal momento della loro accettazione in laboratorio fino al completamento delle analisi, inclusi la refertazione, la conservazione e lo smaltimento del materiale residuo.
I suddetti campioni di urine vengono oggi raccolti in contenitori monouso, in quantitativi differenti in funzione della tipologia di analisi da condurre.
Per eseguire sia l’analisi di screening che quelle di conferma, la quantità minima di urine sufficiente è di 60 ml, fatta eccezione per gli accertamenti in lavoratori addetti a mansioni che comportano particolari rischi per la sicurezza, l’incolumità e la salute di terzi, in questo caso la quantità minima richiesta e di 60 ml.
Un campione di urine raccolto con finalità medico-legali deve essere suddiviso in due aliquote (sezioni) denominate A, B e una terza aliquota C nel caso degli accertamenti per i lavoratori con mansioni a rischio. Nel primo caso l’aliquota corrispondente alla lettera A viene utilizzata per il test iniziale di screening, l’aliquota B per una eventuale conferma mentre, l’aliquota corrispondente alla lettera C viene utilizzata per l’eventuale test di revisione o controanalisi.
In tale situazione l’iter procedurale si compone di due macrofasi: un primo livello di accertamenti a cura del medico competente ed un secondo livello di approfondimento diagnostico-accertativo a carico delle strutture sanitarie competenti.
L’accertamento di primo livello avviene a cura del medico competente che contestualmente alla visita medica del soggetto sottoposto a controllo, compie la raccolta delle urine. La raccolta del campione, per un volume minimo di 60 ml deve avvenire in appositi contenitori di plastica monouso sotto controllo del medico competente o di un operatore sanitario qualificato, introducendo misure atte ad evitare la possibilità di manomissione del campione stesso. Completata la raccolta del campione, il medico competente può effettuare il test di screening rapido o inviare il campione urinario ad un laboratorio autorizzato per il test di screening e, in caso di positività, anche per il test di conferma. Se il medico competente, una volta svolto il test di screening rapido, rileva un esito negativo provvede all’immediata eliminazione del campione residuo. In caso di esito positivo del test, invece, il medico, in presenza della persona sottoposta all’accertamento analitico, procede alla suddivisione del campione residuo in due aliquote di almeno 20 ml in contenitori contrassegnati dalle lettere B (aliquota per le analisi di conferma) e C (aliquota per le analisi di revisione) da inviare, in appositi contenitori termici muniti di elemento refrigerante, al laboratorio individuato per le analisi di conferma o di revisione, allegando il verbale di prelievo e la refertazione del test immunochimico rapido effettuato con stampa del risultato ottenuto.
Se il medico competente decide di non eseguire il test di screening rapido, deve inviare il campione di urine ad un laboratorio autorizzato, suddividendo tale campione in tre aliquote di 20 ml ciascuna, utilizzando contenitori idonei contrassegnati dalle lettere A (aliquota per lo screening immunochimico), B (aliquota per le analisi di conferma) C (aliquota per eventuale analisi di revisione) da inviare in appositi contenitori termici muniti di elemento refrigerante, effettuando tutte le operazioni di catena di custodia, verbalizzazione delle operazioni e firma del consenso informato da parte del soggetto sottoposto all’accertamento analitico.
Al momento del ricevimento delle tre aliquote, il laboratorio di analisi diviene responsabile della custodia e della conservazione di queste ultime. È quindi fondamentale anche per tale laboratorio istituire una catena di custodia che documenti tutti i passaggi, dal ricevimento del campione fino alla refertazione del risultato delle analisi e allo smaltimento delle aliquote di urine secondo le normative vigenti.
Le suddette procedure prevedono pertanto che l’operatore sanitario, una volta acquisito il campione, normalmente prelevato tramite contenitori presenti in commercio, provveda a prelevare le due aliquote (B e C) che vengono trasferite in ulteriori contenitori.
Vengono di seguito descritte le differenti soluzioni di contenitori presenti in commercio:
- una delle soluzioni è un dispositivo medico all’interno del quale viene raccolta l’aliquota A ed un quantitativo di urine aggiuntive tale da garantire anche il prelievo dell’aliquota B e C, che viene effettuato dall’operatore sanitario. Tali aliquote si trasferiscono in ulteriori contenitori di plastica, separati rispetto al primo contenente l’aliquota A;
- un’altra soluzione è un dispositivo medico all’interno del quale vengono raccolte l’aliquota A e B ed un quantitativo di urine aggiuntive tale da garantire anche il prelievo dell’aliquota C che viene effettuato dall’operatore sanitario. Tale soluzione consente all’operatore sanitario di avviare lo screening immunochimico tramite l’azionamento di un apposito meccanismo che provvede a separare l’aliquota A dall’aliquota B. Anche in quest’ultima soluzione, tuttavia, è necessario prelevare l’aliquota C che viene trasferita dall’operatore sanitario in ulteriori contenitori esterni e separati da quello utilizzato per il primo test.
Dall’esame delle soluzioni ad oggi applicate è possibile evidenziare come l’operazione di prelievo e di trasferimento delle aliquote B e C possa determinare alterazioni e/o manomissioni del campione unite a problematiche sulla corretta attribuzione del campione alla persona sottoposta ad accertamento analitico; inoltre, si possono riscontrare maggiori difficoltà circa la tracciabilità delle tre aliquote e difficoltà nella conservazione dei campioni. Tutto ciò contribuisce ad aumentare la possibilità che si presentino e che vengano accolti ricorsi legali. I rischi esposti finora si potranno superare grazie al sistema di seguito dettagliatamente descritto.
Descrizione dell’invenzione
Secondo la presente invenzione viene realizzato un nuovo dispositivo medico tramite il quale offrire al mercato una soluzione alternativa in grado di determinare e rintracciare l’uso di droghe ed al contempo offrire maggiori certezze dei risultati unite a maggiori tutele di natura legale.
In particolare, con un unico prelievo del campione di urina, il nuovo dispositivo consentirà di effettuare le verifiche di tre predeterminate quantità di urina, anche chiamate aliquote, contenute all’interno della prima, della seconda e della terza sezione. L’aliquota contenuta nella prima sezione viene utilizzata per il test iniziale di screening immunochimico, mentre l’aliquota contenuta all’interno della seconda sezione viene utilizzata per le analisi di conferma; l’aliquota contenuta nella terza sezione, infine, viene utilizzata per l’analisi di revisione. L’invenzione oggetto di questo brevetto appare particolarmente vantaggiosa poiché è l’unico dispositivo presente sul mercato, ad oggi, in grado di gestire contemporaneamente le tre aliquote ed elaborare i risultati dei test per abuso di droghe.
A differenza dei tradizionali dispositivi-contenitori di campioni di urina, il cui utilizzo è già ampiamente noto in campo medico-diagnostico, il sistema in oggetto comprende una serie di componenti tra i quali:
- un contenitore di urine dotato di filettatura per essere chiuso tramite un coperchio e dei vani laterali dove poter inserire dei porta strisce;
- un serbatoio da allocare all’interno del contenitore che consentirà, una volta riempito, di dividere il campione in tre sezioni corrispondenti alle tre aliquote; la divisione avverrà grazie ad un meccanismo azionabile, una volta chiuso il contenitore, tramite un pulsante posto sopra il coperchio collegato ad un pistone che rompe un tappo di detto serbatoio, attivando la migrazione del liquido-campione da analizzare all’interno delle tre sezioni. Ogni sezione dovrà contenere almeno 20 ml. La particolare configurazione del serbatoio è vantaggiosamente atta a garantire la continua e costante separazione delle tre sezioni facendo sì che in nessun caso le tre aliquote si possano rimescolare tra loro;
- un alloggio dove poter inserire gli strip per il test iniziale di screening immunochimico che dovrà essere realizzato tramite l’aliquota A. Gli esiti del test dovranno essere immediatamente visionabili. Inoltre, grazie alla forma a squadro delle pareti verticali del contenitore, dove verranno alloggiati i porta strisce, verranno efficientati i processi di lettura ottica dei risultati;
- un porta strisce dove alloggiare i reagenti chimici per lo screening immunochimico;
- un coperchio che consenta la corretta conservazione dei campioni e contemporaneamente il prelievo, in sicurezza, delle aliquote contenute nella seconda e terza sezione, per i test seguenti al primo.
In alcune versioni ancora più vantaggiose della presente invenzione, il dispositivo può comprendere:
- un contenitore esterno aggiuntivo atto ad isolare il contenitore principale e garantire la conservazione integra del campione di urina attraverso un processo di refrigerazione;
- un display atto a mostrare i risultati del primo test immunochimico, facilitando ulteriormente la lettura dei risultati da parte dell’operatore sanitario;
- una connessione wireless che permetterà di inviare i risultati del primo test immunochimico direttamente sul cellulare attraverso un’applicazione; in questo modo l’utente, una volta effettuato l’accesso, potrà visualizzare il risultato del primo test immunochimico e, successivamente, ricevere i risultati del secondo e terzo test, direttamente all’interno dell’applicazione; - un elemento ad imbuto, realizzato per risultare ergonomico sia per gli uomini che per le donne, da avvitare al contenitore, al fine di facilitare la fase di acquisizione del campione di urina.
Il dispositivo, inoltre, verrà realizzato completamente in materiali polimerici compatibili ed in linea alle prescrizioni di legge, vantaggiosi per lo smaltimento dell’intero suddetto dispositivo una volta utilizzato.
Descrizione delle figure
L’invenzione verrà qui di seguito descritta in almeno una forma di realizzazione preferita a titolo esplicativo e non limitativo con l’ausilio delle figure annesse, nelle quali:
- Figura 1 mostra tutte le componenti base dell’intero dispositivo;
tra le componenti illustrate si trovano: contenitore 1, coperchio 2, pistone 2.1, primo foro di prelievo 2.2, secondo foro di prelievo 2.3, pulsante 2.4, serbatoio 3, porta strisce 4, strisce 4.1, tappo serbatoio 7, guarnizione tappo serbatoio 8, guarnizione O-ring 9-10, membrana sigillante 11, prima sezione 12, seconda sezione 13, terza sezione 14, antro centrale del serbatoio 15.
- Figura 2 mostra il dispositivo scomposto nelle sue componenti.
- Figura 3 mostra il serbatoio 3 mettendo in evidenza il sistema di redistribuzione delle tre quantità predeterminate di campione di urina (anche dette aliquote), che si trovano all’interno delle tre sezioni 12-13-14.
- Figura 4 mostra il contenitore che presenta due pareti laterali squadrate dove, tramite un sistema di alloggiamento a pressione, vengono allocati i porta strisce 4.
- Figura 5 mostra la base del porta strisce 4, un alloggio dotato di canali dove inserire le singole strisce per il test iniziale di screening immunochimico che dovrà essere realizzato tramite la prima sezione 12.
- Figura 6 mostra il serbatoio 3, caratterizzato, come sopracitato, dalla presenza di tre sezioni 12-13-14 atte a contenere le tre aliquote di urina.
- Figura 7 mostra il tappo del serbatoio 7, realizzato in materiale plastico e caratterizzato da un sistema a clip in grado di chiudere, anche grazie alla presenza di una guarnizione 8, il serbatoio 3 finché non viene azionato il meccanismo che preme sul tappo fino a farlo staccare, tramite pressione, dal serbatoio e consentire la migrazione dell’aliquota contenuta nella prima sezione 12.
- Figura 8 mostra il coperchio 2 del contenitore, il quale, è caratterizzato dalla presenza di un pulsante 2.4 che, tramite pressione aziona il meccanismo di apertura della prima sezione 12 ovvero un pistone 2.1 che spinge sul tappo del serbatoio 7 fino a farlo saltare dai suoi alloggi. Tale asta, una volta azionata, resterà bloccata grazie alla presenza di O-ring 9-10. Il coperchio è inoltre caratterizzato dalla presenza di ulteriori due fori, 2.2-2.3, dai quali sarà possibile effettuare i prelievi della seconda e terza sezione 13-14.
- Figura 9A mostra una vista del contenitore 1 e del coperchio 2 caratterizzato dalla presenza del pulsante centrale di azionamento del meccanismo di apertura della prima sezione 12 e dai punti di prelievo della seconda e della terza sezione 13-14.
- Figura 9B mostra una vista del porta strisce 4 per test immunochimico che viene alloggiato sulle pareti laterali del contenitore.
- Figura 9C mostra l’interno del serbatoio 3 caratterizzato dalle tre sezioni 12-13-14, ognuna destinata a conservare le tre aliquote di campione di urina.
- Figura 9D mostra una vista del coperchio 2 e del pistone 2.1 per azionare il meccanismo di migrazione per il primo test immunochimico.
Lista delle componenti e dei numeri di riferimento
Tra le componenti illustrate si trovano:
- Contenitore 1
- Coperchio 2
- Pistone 2.1
- Primo foro di prelievo 2.2
- Secondo foro di prelievo 2.3
- Pulsante 2.4
- Serbatoio 3
- Porta strisce 4
- Strisce 4.1
- Tappo serbatoio 7
- Guarnizione tappo serbatoio 8
- Guarnizione O-ring 9-10
- Membrana sigillante 11
- Prima sezione 12
- Seconda sezione 13
- Terza sezione 14
- Antro centrale del serbatoio 15
Descrizione dettagliata dell’invenzione
La presente invenzione verrà ora illustrata a titolo puramente esemplificativo ma non limitativo o vincolante, ricorrendo alle figure che illustrano alcune realizzazioni relative al presente concetto inventivo.
Nella Fig. 1 sono dettagliatamente mostrate le componenti che, grazie alla loro interazione, rendono possibile la gestione contemporanea delle tre aliquote e l’elaborazione dei risultati dei test per abuso di droghe.
Il contenitore 1 esterno è dotato di una filettatura sul suo bordo superiore, per essere chiuso tramite un coperchio 2. Detto contenitore 1 comprende dei vani laterali, all’interno dei quali si inseriscono dei porta strisce 4 atti ad alloggiare strisce 4.1 contenente i reagenti chimici per eseguire il primo test di screening immunochimico. All’interno del contenitore 1, si colloca un serbatoio 3 diviso in tre parti rispettivamente: prima sezione 12, seconda sezione 13 e terza sezione 14. Posto superiormente al coperchio 2 del contenitore 1 si trova un pulsante 2.4 collegato ad un pistone 2.1. Una volta riempito con il campione di urina il serbatoio 3 alloggiato all’interno del contenitore 1 e chiuso il tutto con il coperchio 2, la pressione del pulsante 2.4, azionando un apposito tappo 7, consentirà di distribuire il campione di urina nelle tre sezioni 12, 13, 14. Ognuna delle tre sezioni 12-13-14 dovrà contenere almeno 20 ml di campione di urina. Il meccanismo è progettato per garantire la continua e costante separazione delle tre sezioni facendo sì che in nessun caso una delle tre aliquote si possa mescolare o contaminare con le altre.
Il primo test di screening immunochimico avviene automaticamente, senza alcun intervento da parte di alcun operatore, tramite la prima sezione 12 contenuta nel serbatoio 3. Gli esiti del test sono immediatamente visionabili grazie al cambiamento di colore delle strisce 4.1, contenute nei relativi porta-strisce 4, dovuto alla presenza di appositi reagenti chimici nelle suddette strisce 4.1.
Sul fondo del serbatoio è posto un tappo del serbatoio 7 che consente al campione d’urina presente nella sezione 12 di restare inalterato. È possibile effettuare il prelievo, in sicurezza, dei campioni presenti nelle sezioni 13-14 tramite i fori presenti sul coperchio.
Il sistema di distribuzione nelle tre sezioni, è messo in evidenza in Fig. 3.
La prima sezione 12 viene utilizzata per il test iniziale di screening immunochimico grazie ai due porta strisce 4 che sono presenti sulle pareti interne del contenitore 1; la seconda sezione 13 viene utilizzata per le analisi di conferma, la terza sezione 14 viene utilizzata per le analisi di revisione; per le ultime due fasi sopracitate l’operatore sanitario potrà prelevare i campioni d’urina attraverso due fori di prelievo 2.2-2.3, presenti sul coperchio 2; questi ultimi sono ostruiti da una membrana sigillante 11 realizzata in materiale plastico e quindi facilmente perforabile da strumenti di prelievo. Tali punti di prelievo, posti perpendicolarmente alle rispettive sezioni 13-14, sono coperti da adesivi che ne certificano l’utilizzo. Il tappo ed il coperchio potranno essere inoltre muniti di un ulteriore adesivo di garanzia che permetterà l’individuazione di eventuali manomissioni dei campioni.
Si procede di seguito ad una più dettagliata analisi funzionale dei singoli particolari che compongono l’oggetto del brevetto descritto finora. Il contenitore 1, come rappresentato nel disegno Fig. 4, presenta due pareti laterali dove, tramite un sistema di alloggiamento a pressione, vengono allocati i porta strisce 4. Il contenitore è realizzato in materiale polimerico trasparente che consente e favorisce la lettura dei risultati dei test.
Ogni porta strisce 4, in Fig. 5 presenta una base dotata di canali dove alloggiare le singole strisce.
Il serbatoio 3, rappresentato in Fig. 6, è caratterizzato dalla presenza di tre sezioni 12-13-14 atte a contenere le tre predeterminate quantità di campione. Mentre la seconda e la terza sezione 13-14, una volta riempite, restano statiche, la prima sezione 12 viene trattenuta da un antro centrale del serbatoio 15 che è caratterizzato dalla presenza di un tappo 7 che, come già illustrato, una volta azionato, determina la migrazione del campione nella zona deputata al primo screening dove sono presenti le strisce 4.1. Il tappo del serbatoio 7, Fig. 7, è realizzato in materiale plastico e caratterizzato da un sistema a clip in grado di tenere chiuso, anche grazie alla presenza di una guarnizione del tappo del serbatoio 8, il serbatoio 3. Quest’ultimo rimane sigillato finché non viene azionato il meccanismo che, come già illustrato, è azionabile grazie alla pressione di un pulsante 2.4 posto al di sopra del coperchio 2, raffigurato nel disegno della Fig. 8, che spinge un pistone 2.1, che esercita la sua pressione sul tappo del serbatoio 7 fino a farlo saltare dai suoi alloggi. Tale pistone 2.1, una volta azionato, resterà bloccato grazie alla presenza di due guarnizioni O-ring 9, 10.

Claims (8)

  1. Rivendicazioni 1. Dispositivo diagnostico per analisi tossicologiche dell’urina dotato di serbatoio multiplo, comprendente un contenitore (1) di urine dotato di filettatura superiore per essere chiuso tramite un coperchio (2), detto dispositivo essendo caratterizzato dal fatto di consentire almeno tre prelievi dallo stesso campione di urina; detto dispositivo essendo costituito almeno da: - un serbatoio (3) da allocare all’interno di detto contenitore (1) configurato da almeno tre sezioni (12, 13, 14) ciascuna delle quali atta a contenere una predeterminata quantità di un campione di urina da analizzare; dette sezioni essendo organizzate in una prima sezione (12), atta ad effettuare un test iniziale di screening immunochimico tramite almeno una striscia (4.1) atta a cambiare colore, quando in contatto con detto campione di urina, in funzione delle sostanze rilevate grazie ad appositi reagenti chimici inclusi in detta striscia (4.1); una seconda sezione (13) atta a contenere una predeterminata quantità del medesimo campione per consentire di effettuare le analisi di conferma del primo test avvenuto nella prima sezione (12); una terza sezione (14) atta a contenere una predeterminata quantità del medesimo campione per consentire di effettuare un’analisi di revisione ulteriore di conferma dei primi due test; detto serbatoio (3) essendo atto a garantire la continua e costante separazione delle tre sezioni evitando qualsiasi contaminazione; - un coperchio (2) ermetico comprendente un pulsante (2.4) centrale inferiormente al quale è collegato un pistone (2.1) che, una volta premuto da un utente, è atto a rompere un tappo del serbatoio (7) permettendo la migrazione dell’urina da esaminare all’interno di dette tre sezioni (12, 13, 14); detto coperchio (2) comprendendo almeno un primo foro di prelievo (2.2) ed almeno un secondo foro di prelievo (2.3) posti in corrispondenza di dette seconda sezione (13) e terza sezione (14); detti fori di prelievo (2.2-2.3) comprendendo una membrana sigillante (11) atta ad essere rotta solo al momento del prelievo per l’analisi.
  2. 2. Dispositivo diagnostico per analisi tossicologiche dell’urina dotato di serbatoio multiplo, secondo la precedente rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto contenitore (1) è dotato di almeno una coppia di vani porta strisce (4) atti a contenere dette strisce (4.1) contenenti i reagenti chimici necessari ad effettuare il primo test immunochimico tramite la migrazione dell’urina dalla prima sezione (12).
  3. 3. Dispositivo diagnostico per analisi tossicologiche dell’urina dotato di serbatoio multiplo, secondo una delle precedenti rivendicazioni 1 o 2, caratterizzato dal fatto che detto contenitore (1) è dotato di un display atto a mostrare i risultati del primo test immunochimico, facilitando ulteriormente la lettura, da parte dell’operatore sanitario, della presenza di sostanze che alterano l’urina e in quale misura.
  4. 4. Dispositivo diagnostico per analisi tossicologiche dell’urina dotato di serbatoio multiplo, secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che ogni componente di detto dispositivo è realizzata in materiale polimerico trasparente, di origine naturale, a titolo esemplificativo e non limitativo cellulosa o resine naturali.
  5. 5. Dispositivo diagnostico per analisi tossicologiche dell’urina dotato di serbatoio multiplo, secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che l’intero dispositivo è dotato di un contenitore esterno aggiuntivo refrigerato atto ad isolare detto contenitore (1) e garantire la conservazione integra dell’urina attraverso un processo di refrigerazione.
  6. 6. Dispositivo diagnostico per analisi tossicologiche dell’urina dotato di serbatoio multiplo, secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che ognuna di dette tre sezioni (12, 13, 14) atte alle tre fasi dei test immunochimici e che dividono il serbatoio (3) al suo interno, ha una capienza di 20 ml.
  7. 7. Dispositivo diagnostico per analisi tossicologiche dell’urina dotato di serbatoio multiplo, secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, caratterizzato dal fatto che detto dispositivo è dotato di un comune dispositivo atto a stabilire una connessione a internet per inviare i risultati del primo test immunochimico ad un server dedicato.
  8. 8. Dispositivo diagnostico per analisi tossicologiche dell’urina dotato di serbatoio multiplo, secondo la precedente rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto di che detto dispositivo di connessione a internet è atto a inviare i risultati di detto primo test ad almeno un telefono cellulare di un utente, che abbia scaricato un’applicazione elettronica apposita; detta applicazione, una volta effettuato l’accesso, consente di visualizzare il risultato di detto primo test immunochimico e, successivamente, di ricevere i risultati di detti secondo e terzo test, direttamente all’interno dell’applicazione stessa.
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