IT201900019343A1 - Apparecchiatura per la cottura degli alimenti - Google Patents

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IT201900019343A1
IT201900019343A1 IT102019000019343A IT201900019343A IT201900019343A1 IT 201900019343 A1 IT201900019343 A1 IT 201900019343A1 IT 102019000019343 A IT102019000019343 A IT 102019000019343A IT 201900019343 A IT201900019343 A IT 201900019343A IT 201900019343 A1 IT201900019343 A1 IT 201900019343A1
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IT
Italy
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cooking chamber
fluid
steam
cooking
compartment
Prior art date
Application number
IT102019000019343A
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English (en)
Inventor
Marco Coltro
Alessio Suman
Ivan Verzè
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Atihc
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    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
    • F24HEATING; RANGES; VENTILATING
    • F24CDOMESTIC STOVES OR RANGES ; DETAILS OF DOMESTIC STOVES OR RANGES, OF GENERAL APPLICATION
    • F24C15/00Details
    • F24C15/32Arrangements of ducts for hot gases, e.g. in or around baking ovens
    • F24C15/322Arrangements of ducts for hot gases, e.g. in or around baking ovens with forced circulation
    • F24C15/327Arrangements of ducts for hot gases, e.g. in or around baking ovens with forced circulation with air moisturising

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  • General Preparation And Processing Of Foods (AREA)

Description

Descrizione
APPARECCHIATURA PER LA COTTURA DEGLI ALIMENTI
Campo tecnico
La presente invenzione ha per oggetto una apparecchiatura per la cottura degli alimenti.
Arte nota
È noto da tempo l’impiego di differenti tipologie di apparecchiature per effettuare la cottura degli alimenti, che possono essere classificate secondo molteplici criteri, quali, ad esempio, il tipo di energia utilizzata o in base al tipo di cottura implementata.
Una tipologia di apparecchiatura diffusa è il forno a convezione, che utilizza aria calda che circola con un moto di convezione forzata all’interno di una camera di cottura, nella quale sono disposti gli alimenti da riscaldare o da cuocere.
Uno svantaggio legato alla cottura a convenzione termica riguarda il fatto che è presente ossigeno nella camera di cottura e ciò può comportare, alle temperature di cottura, che sono generalmente superiori a 35 °C, l’ossidazione delle vitamine contenute negli alimenti. Inoltre, un forno a convezione termica richiede tempi di cottura piuttosto lunghi e questa caratteristica, in combinazione con le suddette temperature di cottura, causano la denaturazione delle proteine contenute negli alimenti.
Per preservare la qualità degli alimenti, e in particolare per non alterare le proprietà nutrizionali degli alimenti, sono state progettate apparecchiature che permettono di effettuare metodi di cottura alternativi, quali i forni a vapore.
La cottura a vapore ha il vantaggio di limitare la degradazione degli elementi nutrizionali degli alimenti e di migliorare il mantenimento degli aromi e delle caratteristiche estetiche.
Una tipologia di forno a vapore è illustrato nella domanda di brevetto EP 1970634. Sono state altresì progettate apparecchiature che effettuano una cottura degli alimenti con vapore surriscaldato, denominate generalmente forni a vapore surriscaldato.
Una tipologia di forno a vapore surriscaldato comprende un involucro che conforma all’interno una camera di cottura nella quale sono disposti gli alimenti. Il forno comprende un generatore di vapore e un dispositivo surriscaldatore del vapore. Il dispositivo surriscaldatore del vapore è messo in comunicazione con la camera di cottura per immettere nella camera vapore riscaldato ad una temperatura superiore alla temperatura di ebollizione, che è generalmente denominato vapore surriscaldato. Il forno comprende altresì un ventilatore atto a favorire, in uso, la circolazione del fluido comprendente vapore all’interno della camera di cottura.
Un problema lamentato nel settore è che si può verificare una cottura non uniforme degli alimenti, in particolare in corrispondenza delle regioni periferiche della camera di cottura a causa, ad esempio, delle formazione di zone di ristagno del fluido. Tale problema è stato riscontrato soprattutto per i forni che presentano una dimensione rilevante lungo una direzione verticale, nella configurazione di montaggio.
Presentazione dell’invenzione
Il compito della presente invenzione è quello di risolvere i problemi citati, escogitando una apparecchiatura per cottura degli alimenti con vapore surriscaldato che permette di effettuare una cottura uniforme degli alimenti.
Nell’ambito di tale compito, un ulteriore scopo della presente invenzione è quello di preservare in modo ottimale le proprietà nutrizionali degli alimenti e la loro salubrità.
Un ulteriore scopo è quello di fornire una apparecchiatura per la cottura di alimenti con vapore surriscaldato di semplice concezione costruttiva e funzionale, dotata di funzionamento sicuramente affidabile, di impiego versatile, nonché di costo relativamente economico.
Gli scopi citati vengono raggiunti, secondo la presente invenzione, dalla apparecchiatura per la cottura degli alimenti con vapore surriscaldato secondo la rivendicazione 1.
L’apparecchiatura per la cottura degli alimenti con vapore surriscaldato comprende un involucro esterno comprendente un vano che conforma una camera di cottura, atta a contenere uno o più alimenti, detto vano essendo atto a ricevere, in uso, un fluido comprendente detto vapore surriscaldato; un dispositivo di generazione di vapore associato a detto involucro, atto a vaporizzare un liquido; un dispositivo di surriscaldamento di detto vapore, configurato per riscaldare detto vapore fino ad una temperatura operativa superiore alla temperatura di ebollizione di detto liquido e per consentire la fuoriuscita di detto vapore surriscaldato verso detta camera di cottura.
Preferibilmente il dispositivo di surriscaldamento è associato a detto dispositivo di generazione di vapore.
L’apparecchiatura comprende un dispositivo di ventilazione, alloggiato in detto vano, che comprende un primo organo girante e un secondo organo girante, azionati in rotazione per aspirare detto fluido da detta camera di cottura.
Preferibilmente il primo organo girante e il secondo organo girante sono montati su un albero di rotazione, azionabile in rotazione da un organo attuatore.
Al dispositivo di ventilazione è associato frontalmente un organo di protezione, detto organo di protezione comprendendo una pluralità di aperture di aspirazione per il passaggio del fluido da detta camera di cottura verso detto dispositivo di ventilazione, detto organo di protezione comprendendo mezzi di guida sagomati per guidare l’aspirazione di detto fluido dalle regioni periferiche e dalla regione centrale di detta camera di cottura rispettivamente per azione di detto primo organo girante e di detto secondo organo girante o viceversa.
Preferibilmente tra detto vano e detta camera di cottura è definita una regione di distribuzione di detto fluido che definisce un percorso per il flusso di detto fluido verso detta camera di cottura, detto dispositivo di ventilazione essendo disposto in detta regione di distribuzione.
Preferibilmente detto organo di protezione è realizzato da una piastra.
Preferibilmente detto organo di protezione comprende una prima apertura di aspirazione, disposta in una zona sostanzialmente centrale di detto organo di protezione, e seconde aperture di aspirazione, distribuite in almeno una regione periferica di detto organo di protezione.
Preferibilmente detta prima apertura presenta una foggia sostanzialmente a cerchio.
Preferibilmente a detta prima apertura è associata una griglia.
Preferibilmente dette seconde aperture presentano, ciascuna, una foggia a corona circolare o a porzione di una corona circolare e/o una foggia ad asola a sviluppo rettilineo.
Preferibilmente detti mezzi di guida sono disposti sul lato di detto organo di protezione opposto al lato sul quale sono realizzate dette aperture, detto lato essendo rivolto, in una configurazione di montaggio, verso detto dispositivo di ventilazione.
Vantaggiosamente detti mezzi di guida comprendono un primo elemento di guida presentante una foggia a tronco di cono cavo, che è disposto intorno a detta prima apertura di aspirazione.
Preferibilmente detto primo elemento di guida si sviluppa da un bordo di detta prima apertura verso l’interno di detta prima apertura.
Preferibilmente detto primo elemento di guida comprende altresì un anello coassiale a detta prima apertura e sporgente verso detto dispositivo di ventilazione.
Preferibilmente detto anello è disposto in corrispondenza del perimetro esterno della base di detto tronco di cono cavo.
Si osserva che la configurazione di detto primo elemento di guida definisce un canale per l’aspirazione del fluido da una regione centrale di detta camera di cottura, preferibilmente su azionamento di detto secondo organo girante.
Preferibilmente i mezzi di guida comprendono un secondo elemento di guida, montato in corrispondenza di dette seconde aperture di aspirazione, detto secondo elemento presentando una foggia a tronco di cono cavo o a porzione di tronco di cono cavo per guidare detto fluido da dette regioni periferiche di detta camera di cottura, preferibilmente ad opera di detto primo organo girante.
Secondo un aspetto della presente invenzione, detto secondo elemento comprende una coppia di porzioni a foggia di tronco di cono cavo che si estendono a lati opposti di detto organo di protezione. Preferibilmente dette porzioni definiscono in pianta rispettive sezioni di una corona circolare.
Vantaggiosamente detto organo di protezione comprende mezzi schermanti configurati per cooperare con detti mezzi di guida per consentire una aspirazione selettiva del fluido dalla regione centrale e dalle regioni periferiche della camera di cottura.
Preferibilmente detti mezzi schermanti comprendono una coppia di elementi che si sviluppano da detto anello di detto primo elemento di guida verso la periferia di detto organo di protezione e presentano, ciascuno, una foggia a porzione di tronco di cono cavo.
Preferibilmente detti mezzi schermanti sono disposti alternati a dette porzioni conformate da detto secondo elemento di guida, detti mezzi schermanti cooperando con detto secondo elemento di guida per far aspirare detto fluido dalle regioni periferiche su azione preferibilmente di detto primo organo girante.
Preferibilmente detto primo organo girante e detto secondo organo girante sono disposti coassiali lungo detto albero di rotazione.
Preferibilmente detto primo organo girante e detto secondo organo girante sono disposti in serie lungo detto albero di rotazione.
Preferibilmente detto albero di rotazione si estende in una direzione sostanzialmente orizzontale.
Preferibilmente ciascun detto organo girante comprende un corpo discoidale e una serie di alette che si sviluppano a partire da detto corpo discoidale.
Vantaggiosamente detta apparecchiatura comprende mezzi di recupero del vapore esausto presente, in uso, in detta camera di cottura, detti mezzi di recupero essendo comunicanti con detta camera di cottura ed essendo configurati per convogliare detto vapore esausto da detta camera di cottura a detto dispositivo di surriscaldamento, in modo da riscaldare detto vapore esausto fino a detta temperatura operativa ed immetterlo in detta camera di cottura. È da considerare che la previsione dei mezzi di recupero, che recuperano il vapore esausto per rienergizzarlo, permette di diminuire i tempi necessari per poter disporre del vapore surriscaldato e quindi di ottenere una apparecchiatura maggiormente efficiente. Preferibilmente detti mezzi di recupero sono disposti nell’involucro.
Preferibilmente detti mezzi di recupero comprendono un condotto di recupero, che fa confluire il vapore esausto da detta camera di cottura verso detto dispositivo di surriscaldamento, detto condotto di recupero essendo collegato, ad una estremità, con un’apertura di recupero, realizzata su una parete di detta camera di cottura. Vantaggiosamente detto dispositivo di ventilazione comprende un terzo organo girante azionato in rotazione per aspirare detto vapore esausto presente in detta camera di cottura attraverso detti mezzi di recupero, e per permetterne il ricircolo, all’interno di detta camera di cottura, una volta che è stato ri-energizzato mediante detto dispositivo di surriscaldamento.
Preferibilmente detto terzo organo girante è azionato in rotazione da detto organo attuatore.
Preferibilmente detto terzo organo girante è montato su detto albero di rotazione, coassiale a detto primo organo girante e a detto secondo organo girante.
Secondo un aspetto dell’invenzione, detto secondo organo girante comprende un corpo discoidale e una serie di alette distribuite su una prima faccia di detto corpo discoidale, detto terzo organo girante comprendendo una relativa serie di alette distribuite su una seconda faccia di detto corpo discoidale, opposta a detta prima faccia. In tal modo, si ottiene un ingombro contenuto del dispositivo di ventilazione.
Preferibilmente detto primo organo girante comprende un relativo primo corpo discoidale sul quale sono distribuite una relativa serie di alette, detto primo corpo discoidale essendo affacciato, in una configurazione di montaggio, a detto corpo discoidale di detto secondo organo girante.
Breve descrizione dei disegni
I particolari dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata di una forma di esecuzione preferita della apparecchiatura per la cottura degli alimenti con vapore surriscaldato secondo l’invenzione, illustrata a titolo indicativo negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 mostra uno schema a blocchi dell’apparecchiatura oggetto della presente invenzione;
la figura 2 mostra una vista dall’alto dell’apparecchiatura secondo la presente invenzione, in cui un involucro esterno è mostrato in trasparenza;
la figura 3 mostra una vista frontale dell’apparecchiatura in cui l’involucro esterno è mostrato in trasparenza;
la figura 4 mostra una vista in pianta di un particolare ingrandito illustrato nella figura 2;
la figura 5 mostra una vista in prospettiva di un particolare dell’apparecchiatura; la figura 6 mostra una vista in prospettiva del particolare dell’apparecchiatura illustrato nella figura 5, in cui sono visibili ulteriori componenti;
le figure 7 e 8 mostrano rispettivamente una vista frontale da un lato e una vista frontale da un lato opposto di un ulteriore particolare dell’apparecchiatura;
la figura 9 mostra una vista laterale del particolare illustrato nelle figure 7 e 8; la figura 10 mostra una vista frontale di alcuni componenti dell’apparecchiatura in una configurazione di montaggio;
la figura 11 mostra una vista frontale di un particolare ingrandito illustrato nella figura 10;
la figura 12 mostra una vista frontale del particolare della figura 11, in cui un involucro esterno è mostrato in trasparenza;
la figura 13 mostra una vista laterale di un differente particolare ingrandito illustrato nella figura 10;
la figura 14 mostra una vista frontale del particolare illustrato nella figura 13. Forme di realizzazione dell’invenzione
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato nell’insieme con 1 l’apparecchiatura per la cottura degli alimenti con vapore surriscaldato secondo la presente invenzione, che sarà denominata apparecchiatura per semplicità.
L’apparecchiatura 1 comprende un involucro 2 esterno comprendente un vano 3, atto a contenere uno o più alimenti.
Più in particolare, Il vano 3 definisce internamente una camera di cottura 4 nella quale sono disposti gli alimenti da cuocere o da riscaldare.
L’involucro 2 presenta preferibilmente una foggia prismatica ma è possibile prevedere che possa presentare una qualsiasi altra foggia.
Il vano 3 presenta preferibilmente una sezione trasversale a foggia trapezoidale. La foggia del vano 3, che è sostanzialmente un prisma a base trapezoidale, permette di evitare la formazione di zone di ristagno di un fluido contenuto al suo interno, facilitando così la circolazione del fluido nella camera di cottura 4.
Il fluido comprende vapore, in fase di funzionamento dell’apparecchiatura.
In una fase di funzionamento a regime dell'apparecchiatura, Il fluido comprende principalmente vapore, oppure vapore miscelato a gas, quali prevalentemente l'ossigeno e l’azoto.
Preferibilmente il vapore impiegato è vapore d’acqua.
In particolare, il vano 3 è delimitato da una prima parete 5, che costituisce la base, una seconda parete 6 di sommità, contrapposta alla prima parete 5, una terza parete 7 e una quarta parete 8 reciprocamente affacciate, che definiscono i lati obliqui del prisma a base trapezoidale. Il vano 3 è altresì delimitato da una ulteriore parete 9, sostanzialmente ortogonale alla prima parete 5, che sarà considerata come una parete posteriore nella descrizione che segue.
Il vano 3 è chiuso, in uso, da uno sportello associato all’involucro 2, come specificato di seguito.
Preferibilmente le pareti 5, 6, 7, 8, 9 che delimitano il vano 3 sono realizzate come un corpo unico. In alternativa, le pareti 5, 6, 7, 8, 9, sono connesse solidalmente le une alle altre.
La camera di cottura 4 può presentare una foggia prismatica, ancor più preferibilmente una foggia a parallelepipedo.
La camera di cottura 4 è delimitata dalla base 5, dalla parete di sommità 6, da un organo di protezione 29, disposto frontalmente alla parete posteriore 9 del vano 3, e da una coppia di organi di convogliamento 14, montati all’interno del vano 3. Gli organi di convogliamento 14 e l’organo di protezione 29 saranno descritti di seguito.
Tra il vano 3 e la camera di cottura 4 è definita una regione di distribuzione 100 del fluido, che costituisce un percorso di guida del flusso del fluido verso la camera di cottura 4, nella quale avviene, in uso, il riscaldamento o la cottura degli alimenti. All’involucro 2 possono essere associati mezzi di supporto 10, ad esempio del tipo di una serie di piedini, atti a sostenere l’apparecchiatura in appoggio su un piano di lavoro.
L’involucro 2 comprende una apertura di accesso 11 in corrispondenza della camera di cottura 4, per consentire l’accesso alla camera 4 da parte di un utilizzatore. L’apertura di accesso 11 è preferibilmente realizzata su una parete dell’involucro 2 disposta frontalmente rispetto alla parete posteriore 9 del vano 3. L’apertura di accesso 11 è chiusa, durante il funzionamento dell’apparecchiatura, da uno sportello 12, per isolare la camera di cottura 4 dall’ambiente esterno ed evitare la dispersione del calore.
Lo sportello 12 è incernierato all’involucro 2 oppure, alternativamente, al vano 3, ed è provvisto di un organo di presa 13, realizzato preferibilmente da una maniglia, per facilitare l’apertura dello sportello 12.
Lo sportello 12 è realizzato di un materiale trasparente al fine di consentire la visione dell’interno della camera di cottura 4.
All'involucro esterno 2 è preferibilmente associato un pannello di controllo, non rappresentato, comprendente una serie di comandi, del tipo di manopole o pulsanti, oppure di uno schermo tattile, per consentire l'accensione e lo spegnimento dell'apparecchiatura, oltre che la regolazione di determinati parametri quali, ad esempio, la temperatura oppure il tempo di cottura.
Il vano 3 comprende una coppia di organi di convogliamento 14, montati distanziati da relative pareti contrapposte del vano 3, in particolare dalla terza parete 7 e dalla quarta parete 8.
Tra ciascun organo di convogliamento 14 e la relativa parete 7, 8 del vano 3 è delimitata una porzione laterale della regione di distribuzione 100, che è conformata in modo da assicurare una distribuzione ottimale del fluido all’interno della camera di cottura 4.
Ciascuna porzione laterale della regione di distribuzione 100 presenta una sezione trasversale che diminuisce progressivamente lungo la profondità della camera di cottura 4.
Secondo il sistema di riferimento spaziale illustrato nella figura 6, la profondità della camera di cottura 4 è una dimensione sostanzialmente parallela all’asse y. Preferibilmente ciascuna porzione laterale della regione di distribuzione 100 presenta una pianta a foggia sostanzialmente trapezoidale.
La conformazione di ciascuna porzione laterale della regione di distribuzione 100, in particolare la progressiva riduzione dell’area della sezione trasversale, permette di ottenere una velocità circa costante del fluido lungo la porzione laterale. In tal modo, si garantisce una distribuzione omogenea del fluido nella camera 4, che è idonea a compensare eventuali disomogeneità nella distribuzione della temperatura all’interno della camera 4.
È possibile prevedere che siano posizionati idonei organi deflettori, non rappresentati nelle figure, nelle zone di curvatura della regione di distribuzione 100. Gli organi deflettori permettono di facilitare la circolazione del fluido attraverso la regione di distribuzione 100, contrastando la formazione di zone di ristagno del fluido nel percorso verso la camera di cottura 4.
Preferibilmente ciascun organo di convogliamento 14 è realizzato da una lastra, che è disposta sostanzialmente ortogonale alla parete posteriore 9 del vano 3. Ciascun organo di convogliamento 14 sagoma una pluralità di aperture 15, configurate per permettere una distribuzione uniforme del flusso del fluido nella camera di cottura 4, in particolare lungo la profondità della camera di cottura 4. Le aperture 15 sono distribuite regolarmente sulla superficie di ciascun organo di convogliamento 14.
Preferibilmente le aperture 15 sono disposte adiacenti lungo la profondità della camera di cottura 4, ovvero lungo una direzione parallela all’asse y.
Su ciascuna lastra 14 è disposto almeno un elemento di supporto 17, atto a sostenere un relativo organo di contenimento degli alimenti, quale, ad esempio, una teglia, che non è illustrato nelle figure.
Secondo una forma di realizzazione, ciascun elemento di supporto 17 comprende una porzione sporgente dalla rispettiva lastra 14, che definisce una superficie di appoggio per l’organo di contenimento.
Preferibilmente l’apparecchiatura comprende una pluralità di elementi di supporto 17.
Il vano 3 alloggia al suo interno un dispositivo di ventilazione 18.
Il dispositivo di ventilazione 18 è collocato nella regione di distribuzione 100, preferibilmente tra la parete posteriore 9 del vano 3 e la camera di cottura 4. Il dispositivo di ventilazione 18 comprende un primo organo girante 19, montato su un albero di rotazione 20, che è azionato in rotazione da un organo attuatore 21 (si vedano la figura 2 e la figura 4).
Preferibilmente l’albero di rotazione 20 si estende in una direzione sostanzialmente orizzontale.
L’organo attuatore 21 comprende un motore elettrico.
Il primo organo girante 19 comprende un primo corpo discoidale 22 dal quale si sviluppano una prima serie di alette 23, distribuite sul corpo discoidale 22. Le alette 23 del primo organo girante 19 possono essere tenute insieme dal corpo discoidale 22 e da un controdisco 24.
Preferibilmente il controdisco 24 presenta una foggia ad anello.
È possibile prevedere che il primo organo girante 19 comprenda un ulteriore controdisco 25 presentante una foggia a tronco di cono cavo, posizionato in corrispondenza di una zona sostanzialmente centrale del primo organo girante 19. Coassialmente al primo organo girante 19 è montato un secondo organo girante 19’, che comprende una relativa seconda serie di alette 26 che si sviluppano a partire da un secondo corpo discoidale 27.
Il secondo corpo discoidale 27 è disposto affacciato, in una configurazione di montaggio, al primo corpo discoidale 22.
Coassialmente al secondo organo girante 19’ è montato un terzo organo girante 19’’.
Il primo organo girante 19, il secondo organo girante 19’ e il terzo organo girante 19’’ sono disposti in serie lungo l’albero di rotazione 20.
Il terzo organo girante 19’’ comprende una relativa terza serie di alette 28 che sono distribuite sul secondo corpo discoidale 27.
In particolare, le alette 26 del secondo organo girante 19’ sono distribuite su una prima faccia del secondo corpo discoidale 27, rivolta verso il primo organo girante 19, mentre le alette 28 del terzo organo girante 19’’ sono distribuite su una seconda faccia del corpo discoidale 27, opposta alla prima faccia. La seconda faccia del corpo discoidale 27 è rivolta verso una parete posteriore 9 del vano 3. Le alette 28 del terzo organo girante 19’’ presentano preferibilmente una estensione lungo la direzione y inferiore all’estensione delle alette 26 del secondo organo girante 19’.
Ciascuna serie di alette 23, 26, 28 sono distribuite su una porzione a foggia di corona circolare del relativo corpo discoidale 22, 27, preferibilmente su una porzione disposta alla periferia del rispettivo corpo discoidale 22, 27.
Il secondo organo girante 19’ e il terzo organo girante 19’’ possono essere provvisti di rispettivi controdischi che tengono insieme le relative alette 26, 28.
La previsione di tre organi giranti 19, 19’ e 19’’ permette di effettuare una aspirazione efficace del fluido dalla camera di cottura 4, in quanto permette di aspirare il fluido in circolo all’interno della camera di cottura 4 fino alle regioni periferiche della camera 4 e permette altresì di aspirare il vapore esausto dalla camera 4 e consentirne il ricircolo nella camera 4 a seguito di una fase di riscaldamento del vapore esausto.
Il terzo organo girante 19’’ è atto a favorire il ricircolo, all’interno della camera 4, del vapore esausto che è stato recuperato e ri- energizzato.
Per vapore esausto si intende il vapore che, in fase di funzionamento dell’apparecchiatura, ha ceduto l’energia immagazzinata agli alimenti o alla camera di cottura 4.
Si osserva che il terzo organo girante 19’’ può aspirare il vapore esausto miscelato ad ulteriori gas, a seconda della composizione del fluido in circolo nella camera di cottura 4.
Al dispositivo di ventilazione 18 è associato frontalmente un organo di protezione 29, che costituisce una delle pareti della camera di cottura 4, come già menzionato. L’organo di protezione 29 comprende una piastra sulla quale sono ricavate una serie di aperture di aspirazione 30 del fluido contenuto nella camera di cottura 4.
Le aperture di aspirazione 30 definiscono una superficie di aspirazione, che si estende almeno fino all’altezza dell’elemento di supporto 17, intesa come posizione lungo la direzione z. Nel caso in cui siano presenti una pluralità di elementi di supporto 17, la superficie di aspirazione si estende almeno dall’altezza dell’elemento di supporto 17 posizionato ad una estremità del relativo organo di convogliamento 14, fino all’elemento di supporto 17 posizionato ad una estremità opposta dell’organo di convogliamento 14.
La caratteristica relativa all’estensione della superficie di aspirazione ha l’effetto di agevolare l’aspirazione del fluido in corrispondenza delle teglie posizionate alle estremità degli organi di convogliamento 14.
Le aperture di aspirazione 30 comprendono una prima apertura di aspirazione, disposta in una zona centrale della piastra 29, e seconde aperture di aspirazione 30 distribuite sulla piastra 29, almeno in una regione periferica della piastra 29. Preferibilmente la prima apertura di aspirazione 30 presenta una foggia sostanzialmente a cerchio e le seconde aperture di aspirazione 30 sono sagomate come porzioni di una corona circolare.
Le seconde aperture di aspirazione possono essere disposte concentriche a partire dal centro della piastra verso la periferia, e/o possono essere disposte contigue in modo da formare almeno una corona circolare. Le aperture di aspirazione 30 possono presentare una foggia differente, ad esempio possono essere sagomate come asole a sviluppo rettilineo.
Alla prima apertura di aspirazione 30 è associata una griglia 290.
Preferibilmente le aperture di aspirazione 30 disposte alla periferia della piastra 29 presentano un’area maggiore dell'area delle aperture di aspirazione 30 disposte centralmente, per favorire l’aspirazione in corrispondenza delle regioni di estremità della camera di cottura 4.
Sul lato opposto a quello in cui sono realizzate le aperture di aspirazione 30, che è rivolto, in una configurazione di montaggio, verso il dispositivo di ventilazione 18, la piastra 29 è sagomata per guidare l’aspirazione del fluido dalle regioni periferiche e dalla regione centrale della camera 4 rispettivamente per azione del primo organo girante 19 e del secondo organo girante 19’.
La piastra 29 conforma mezzi di guida 291 che permettono di aspirare selettivamente il fluido dalla regione centrale e dalle regioni periferiche della camera di cottura 4.
Più in particolare, i mezzi di guida 291 comprendono un primo elemento di guida a foggia di tronco di cono cavo che è disposto intorno alla prima apertura di aspirazione 30. Il primo elemento di guida si estende dal bordo della prima apertura 30 verso l’interno della prima apertura 30.
Il primo elemento di guida comprende altresì un anello che è disposto in corrispondenza del perimetro esterno della base del tronco di cono cavo. L’anello è coassiale alla prima apertura 30 ed è sporgente verso il dispositivo di ventilazione 18, in una configurazione di montaggio.
Il primo elemento di guida definisce un percorso preferenziale per l’aspirazione del fluido dalla regione centrale della camera 4 per azione preferibilmente del secondo organo girante 19’.
La piastra 29 presenta altresì un secondo elemento di guida, che è disposto in corrispondenza delle seconde aperture di aspirazione 30 per aspirare il fluido dalle regioni periferiche, grazie all’azione del primo organo girante 19.
Il secondo elemento di guida presenta una foggia a tronco di cono cavo oppure è sagomato come una porzione di tronco di cono cavo.
Secondo una forma di realizzazione preferita, il secondo elemento di guida comprende una coppia di porzioni a foggia di tronco di cono cavo che si estendono a lati opposti della piastra 29, definendo, in pianta, rispettive sezioni di una corona circolare (si veda la figura 8).
La piastra 29 comprende altresì una coppia di elementi schermanti 292 alternati alla suddetta coppia di porzioni del secondo elemento di guida. Ciascun elemento schermante 292 conforma una porzione di tronco di cono cavo.
Gli elementi schermanti 292 si sviluppano dall’anello del primo elemento di guida verso la periferia della piastra 29 e presentano una foggia in pianta sostanzialmente a trapezio, in cui una delle superfici di base è curvilinea ed è rappresentata dal bordo del primo elemento di guida. Gli elementi schermanti 292 impediscono che il primo organo girante 19 aspiri il fluido da una regione centrale della camera di cottura 4 e, quindi, cooperano con i mezzi di guida 291.
La camera di cottura 4 è associata ad un condotto di raffreddamento 32, che è sporgente, almeno in parte, all’esterno dell’involucro 2, per consentire l’ingresso dell’aria dall’ambiente esterno all’interno della camera di cottura 4 e permettere il raffreddamento della camera 4.
Il condotto di raffreddamento 32 è connesso ad un’apertura 33 realizzata sulla parete posteriore 9 della camera di cottura 4, preferibilmente in prossimità del dispositivo di ventilazione 18.
Il condotto di raffreddamento 32 è provvisto di un organo di regolazione, non visibile nelle figure, che è azionato da una unità di controllo tra una configurazione di apertura, in cui permette il passaggio dell’aria nel condotto di raffreddamento 32 verso la camera di cottura 4, e una configurazione di chiusura, in cui è bloccato il passaggio dell’aria.
L’unità di controllo, anch’essa non visibile nelle figure, è atta a consentire la gestione dell’apparecchiatura, ed è configurata per inviare dei segnali di comando ad un dispositivo di generazione del vapore 34 e ad un dispositivo di surriscaldamento 35.
L’unità di controllo comprende un elaboratore elettronico e una memoria leggibile dall’elaboratore elettronico.
Secondo una forma di realizzazione dell’invenzione, l’unità di controllo è configurata per ricevere dati da mezzi sensori e, sulla base dei dati, generare i segnali di comando. I dati inviati dai mezzi sensori possono essere memorizzati nella memoria.
I mezzi sensori, non rappresentati, possono essere configurati per acquisire dati relativi a predeterminate caratteristiche fluidodinamiche del fluido, quali, ad esempio, la temperatura, e/o dati relativi alla composizione del fluido, quali, ad esempio, la percentuale di ossigeno.
I mezzi sensori comprendono, ad esempio, almeno un sensore di temperatura e almeno un sensore di ossigeno.
La memoria è altresì atta a memorizzare dati relativi alle fasi di almeno un metodo di cottura implementato dall’apparecchiatura, ad esempio alla durata delle fasi di un metodo di cottura. Il metodo di cottura comprende una serie di fasi per la generazione del vapore, come spiegato meglio di seguito.
In tal modo, l’unità di controllo può comandare il funzionamento del dispositivo di generazione del vapore 34 e del dispositivo di surriscaldamento 35 sulla base di tali dati relativi alle fasi del metodo di cottura.
La camera di cottura 4 è provvista di una prima apertura di scarico 36, per la fuoriuscita dell’ossigeno dalla camera di cottura 4 verso l’esterno, in una fase di avvio dell’apparecchiatura.
La prima apertura di scarico 36 è preferibilmente posizionata sulla parete di sommità 6 della camera 4.
Una seconda apertura di scarico 37 è realizzata su una parete della camera di cottura 4, per effettuare lo scarico verso l’esterno del vapore condensato o dei materiali liquidi derivanti dagli alimenti.
Preferibilmente la base 5 della camera di cottura 4 presenta una porzione con una inclinazione verso il basso e, circa al centro della porzione inclinata, è posizionata la seconda apertura di scarico 37 che raccoglie il materiale liquido per convogliarlo, mediante un apposito condotto, verso mezzi di raccolta, non illustrati. Il vapore è immesso nel vano 3 attraverso almeno una apertura di immissione 38, ricavata sulla parete posteriore 9. L’apertura di immissione 38 può essere realizzata in prossimità del dispositivo di ventilazione 18.
Il vapore è prodotto dal dispositivo di generazione del vapore 34, che è atto a vaporizzare un liquido contenuto al suo interno.
Preferibilmente il liquido utilizzato è acqua.
Il dispositivo di generazione del vapore 34 è associato all’involucro 2. Più in particolare, il dispositivo di generazione del vapore 34 è alloggiato in una regione compresa tra la parete posteriore 9 del vano 3 e l’involucro 2.
Il dispositivo di generazione del vapore 34 comprende un corpo 39 scatolare che alloggia, al suo interno, uno o più elementi riscaldanti 40.
Il corpo 39 conforma internamente un vano, atto a ricevere una predeterminata quantità di liquido, nel quale sono disposti gli elementi riscaldanti 40.
Preferibilmente gli elementi riscaldanti 40 sono realizzati da resistenze elettriche. Le resistenze elettriche 40 sono connesse a rispettivi terminali 41 per consentire l’alimentazione di energia elettrica.
Ciascuna resistenza elettrica 40 è conformata a spirale sostanzialmente piatta. La foggia a spirale delle resistenze elettriche 40 permette di ottenere un rapporto ottimale tra la potenza generata e il volume di liquido introdotto. Il valore di tale rapporto, nel caso in cui il liquido utilizzato è acqua, è almeno di 8 W/gr di acqua. Le resistenze elettriche 40 sono allineate lungo una direzione longitudinale e sono equi distanziate tra loro. Più in particolare, le resistenze elettriche 40 sono disposte alternate a rispettivi elementi termicamente conduttivi 42.
Ciascun elemento termicamente conduttivo 42 è realizzato da una piastra che si estende su un piano trasversale al corpo 39.
Ciascun elemento termicamente conduttivo 42 conforma una sede per alloggiare la relativa resistenza elettrica 40.
Preferibilmente ciascuna sede presenta una foggia coniugata alla resistenza elettrica 40.
Preferibilmente ciascun elemento termicamente conduttivo 42 è realizzato di materiale metallico.
Gli elementi conduttivi 42 sono riscaldati, in una fase di avvio dell’apparecchiatura, dalle resistenze elettriche 40, per immagazzinare una predeterminata quantità di energia, che è sfruttata per generare vapore a partire dal liquido immesso nel corpo scatolare 39 e sostituire, quindi, rapidamente, l’ossigeno inizialmente presente nella camera di cottura 4. Si è osservato che il tempo nel quale avviene la sostituzione dell’ossigeno con il vapore, prodotto per contatto del liquido con gli elementi termicamente conduttivi 42, è inferiore al minuto dall’inizio della fase di cottura.
Il dispositivo di generazione di vapore 34 comprende un organo rilevatore del livello del liquido in modo da monitorare che la quantità di liquido immessa, in uso, nel vano del corpo 39, non ecceda il valore massimo consentito.
È possibile prevedere che l’apparecchiatura comprenda un ulteriore dispositivo di generazione del vapore, non rappresentato, che è atto ad essere attivato per generare vapore, laddove necessario.
Il dispositivo di generazione del vapore 34 è associato al dispositivo di surriscaldamento 35, che è configurato per riscaldare il vapore fino ad una temperatura operativa T superiore alla temperatura di ebollizione del liquido impiegato.
Si intende per temperatura operativa T la temperatura a cui il vapore è immesso nella camera di cottura 4, che è compresa circa tra 130 °C e 600 °C.
Il dispositivo di surriscaldamento 35 è posto in comunicazione con la camera di cottura 4 per immettere il vapore surriscaldato nella camera di cottura 4, attraverso l’apertura di immissione 38.
Il dispositivo di surriscaldamento 35 comprende un corpo di contenimento 43 comprendente all’interno almeno un canale per il passaggio del vapore.
Il corpo di contenimento 43 è preferibilmente sostanzialmente cilindrico ed è cavo internamente.
Preferibilmente il dispositivo di surriscaldamento 35 è, in una configurazione di montaggio, inclinato rispetto ad un piano sostanzialmente orizzontale per favorire lo scorrimento del liquido derivante dalla condensazione del vapore.
Preferibilmente il corpo di contenimento 43 è realizzato di un materiale metallico. Il corpo di contenimento 43 comprende un organo di supporto 44, anch’esso di foggia sostanzialmente cilindrica, realizzato di un materiale non elettricamente conduttivo.
L’organo di supporto 44 può essere realizzato, ad esempio, di un materiale ceramico.
L’organo di supporto 44 è inserito all’interno del corpo di contenimento 43 ed è distanziato dalla parete interna del corpo di contenimento 43, definendo un meato. L’organo di supporto 44 è connesso ad un elemento di chiusura non visibile nelle figure, realizzato ad esempio da una flangia, che è disposto ad una estremità del corpo di contenimento 43.
L’organo di supporto 44 presenta almeno un canale 45 passante, attraverso il quale avviene il passaggio del vapore. L’almeno un canale passante 45 si estende preferibilmente da una estremità dell’organo di supporto 44 ad una estremità contrapposta.
Secondo una forma di realizzazione preferita, l’organo di supporto 44 presenta una serie di canali 45 che si estendono lungo una direzione longitudinale del supporto 44. Tali canali 45 sono regolarmente distribuiti nell’organo di supporto 44, ad esempio possono essere disposti alla periferia del supporto 44.
I canali 45 sono aperti dal lato della superficie esterna dell’organo di supporto 44 e sono comunicanti con il meato. I canali 45 conformano, quindi, una serie di scanalature sulla superficie esterna del supporto 44.
Secondo una differente forma di realizzazione, ciascun canale 45 è chiuso lateralmente ovvero è circondato lateralmente dal materiale non conduttivo del supporto 44.
Preferibilmente i canali 45 presentano una foggia cilindrica.
Il dispositivo di surriscaldamento 35 comprende almeno un elemento elettricamente conduttivo, non visibile nelle figure.
L’almeno un elemento elettricamente conduttivo è disposto nei canali 45 dell’organo di supporto 44.
L’elemento elettricamente conduttivo comprende un filamento elettricamente conduttivo. Più in particolare, l’elemento elettricamente conduttivo è costituito da un filamento elettricamente conduttivo.
Preferibilmente il filamento elettricamente conduttivo è realizzato di un materiale metallico oppure da una lega di metalli.
Preferibilmente la lega di metalli impiegata è la lega Nichel-Cromo. Ancor più preferibilmente, il filamento è realizzato dalla lega Nichel 80% e Cromo 20%. Il filamento è inserito nei canali 45, in particolare il filamento comprende una serie di tratti longitudinali che percorrono relativi canali 45 per l’intera lunghezza, e una serie di tratti trasversali che collegano i tratti longitudinali adiacenti.
Il filamento è collegato, mediante appositi terminali 46, ad una sorgente di energia elettrica per essere riscaldato ad una temperatura tale da emettere radiazioni elettromagnetiche che consentono di riscaldare il vapore fino alla temperatura operativa T per irraggiamento. Si osserva che il filamento, in uso, raggiunge rapidamente una temperatura idonea all’emissione delle radiazioni elettromagnetiche, riducendo i tempi necessari per riscaldare il vapore.
Il filamento emette radiazioni presentanti una lunghezza d’onda compresa nell’intervallo delle lunghezze d’onda dell’infrarosso.
Si è osservato che il filamento raggiunge temperature di circa 1100 °C in un intervallo di tempo ottimizzato, di circa 7 secondi.
Nel caso della forma di realizzazione che prevede i canali 45 conformanti rispettive scanalature, è possibile che siano disposti una serie di elementi distanziatori 47 tra la superficie esterna del supporto 44 e la superficie interna del corpo di contenimento 43. Gli elementi distanziatori 47 permettono di evitare che si stabilisca un contatto tra il filamento elettricamente conduttivo e il corpo di contenimento 43, in presenza di eventuali gocce di condensazione del vapore. La superficie interna del corpo di contenimento 43 è sottoposta ad un trattamento superficiale che la rende riflettente. Il trattamento superficiale è, ad esempio, la lucidatura elettrolitica. La superficie riflettente aumenta l’efficienza dello scambio termico in quanto limita le dispersioni di energia verso l’esterno del dispositivo di surriscaldamento 35.
Il dispositivo di surriscaldamento 35 riceve in ingresso, oltre al vapore generato dal dispositivo di generazione del vapore 34, anche il vapore esausto prodotto nella camera di cottura 4 in fase di funzionamento.
Più in dettaglio, l’apparecchiatura comprende mezzi di recupero 48, comunicanti con la camera di cottura 4, che sono configurati per convogliare il vapore esausto dalla camera di cottura 4 al dispositivo di surriscaldamento 35, in modo da riscaldare il vapore esausto fino alla temperatura operativa T e immetterlo, poi, nuovamente, nella camera di cottura 4.
I mezzi di recupero 48 sono disposti nell’involucro 2 e comprendono un condotto di recupero 49, che fa confluire il vapore esausto dalla camera di cottura 4 verso il dispositivo di surriscaldamento 35.
Il condotto di recupero 49 è collegato, ad una estremità, con un’apertura di recupero 50, realizzata su una parete della camera di cottura 4.
All’estremità opposta, il condotto di recupero 49 è collegato ad un condotto di raccordo 51, che conduce il vapore in ingresso al dispositivo di surriscaldamento 31.
Al condotto di raccordo 51 è collegato un ulteriore condotto che trasporta il vapore dal dispositivo di generazione del vapore 34 al dispositivo di surriscaldamento 35. È possibile prevedere che il condotto di recupero 49 sia collegato direttamente al dispositivo di surriscaldamento 35.
L’apertura di recupero 50 è ricavata su una parete della camera di cottura 4, in una regione della camera in cui il fluido presenta predeterminate caratteristiche fluidodinamiche peggiori rispetto alle caratteristiche fluidodinamiche del fluido nelle restanti regioni della camera, in una fase di funzionamento a regime dell’apparecchiatura.
Preferibilmente dette caratteristiche fluidodinamiche comprendono la temperatura del fluido e/o la velocità media del fluido.
Dai risultati di studi fluidodinamici condotti sul fluido in circolo nella camera di cottura, in una fase di funzionamento a regime, si è infatti osservato che il vapore esausto è concentrato nella regione o nelle regioni in cui le caratteristiche fluidodinamiche del fluido sono peggiori rispetto alle corrispondenti caratteristiche del fluido nelle restanti regioni della camera.
È possibile suddividere la camera 4 in una serie di regioni, caratterizzate da differenti valori medi delle caratteristiche fluidodinamiche del fluido.
L’apertura di recupero 50 è realizzata, ad esempio, nella regione o in una delle regioni presentanti il valore di velocità media più basso rispetto ai valori di velocità media nelle restanti regioni della camera.
Secondo una forma di realizzazione dell’invenzione, l’apertura di recupero 50 è ricavata sulla parete di sommità 6 della camera di cottura 4. In particolare, l’apertura di recupero 50 è realizzata in prossimità di un lato della parete di sommità 6 opposto al lato di connessione con la parete posteriore 9.
Dai suddetti studi fluidodinamici, è stato osservato che il posizionamento della prima apertura di scarico 36 e dell’apertura di recupero 50 nelle regioni della camera di cottura 4 nelle quali la velocità media del fluido è più bassa, permette di evitare che si formino zone di ristagno nella camera 4 e favorisce la circolazione del fluido.
Il condotto di recupero 49 comprende una prima porzione, che si sviluppa a partire dall’apertura di recupero 50 superiormente alla camera di cottura 4, e una seconda porzione, che si estende nella regione dell’involucro 2 compresa tra la parete posteriore 9 del vano 3 e l’involucro 2.
Al condotto di recupero 49 possono essere associati mezzi valvolari, non rappresentati, atti a regolare, su comando dell’unità di controllo, la quantità di vapore esausto che è condotta in ingresso al dispositivo di surriscaldamento 35. Il funzionamento dell’apparecchiatura per la cottura degli alimenti con vapore surriscaldato risulta facilmente comprensibile dalla descrizione che precede. In una fase iniziale, un utilizzatore procede all'accensione dell'apparecchiatura mediante il pannello di controllo, e, qualora sia selezionata la modalità di cottura con il vapore, l'unità di controllo attiva il dispositivo di generazione del vapore 34 per immagazzinare una predeterminata quantità di energia da utilizzare, in una fase successiva, per la generazione del vapore da immettere nella camera di cottura 4.
La fase di attivazione del dispositivo di generazione del vapore 34 prevede di alimentare gli elementi riscaldanti 40 per riscaldare gli elementi termicamente conduttivi 42 ed immagazzinare negli elementi termicamente conduttivi 42 l’energia che sarà utilizzata, in seguito, per la generazione del vapore.
Il riscaldamento degli elementi termicamente conduttivi 42 è effettuato per un intervallo di tempo sufficiente a permettere il raggiungimento di una temperatura T1 idonea.
Preferibilmente la temperatura T1 è compresa tra 100 °C e 600 °C. Ancor più preferibilmente, la temperatura T1 è circa 180 °C.
L’alimentazione degli elementi riscaldanti 40 è interrotta quando è raggiunta la suddetta temperatura T1 degli elementi termicamente conduttivi 42, e ciò è segnalato da un segnale di avvertimento.
Il segnale di avvertimento può essere visibile, ad esempio, nel pannello di controllo, per informare prontamente l’utilizzatore che l’apparecchiatura è pronta per l’uso.
L’utilizzatore, procede, quindi, ad inserire uno o più alimenti da cuocere o da scaldare all'interno della camera di cottura 4, attraverso l'apertura di accesso 11, disponendoli in appoggio su almeno una teglia.
L’utilizzatore procede, poi, alla chiusura dello sportello 12, in modo da isolare la camera di cottura 4 dall’ambiente esterno, e l’unità di controllo attiva nuovamente il dispositivo di generazione del vapore 34 per generare vapore. La fase di generazione del vapore prevede di alimentare gli elementi riscaldanti 40 e di inserire un liquido all’interno del dispositivo fino a che è raggiunta una quantità massima di liquido.
La fase di inserire il liquido è effettuata in modo discontinuo e tra una iniezione di liquido e una iniezione successiva intercorre un primo intervallo temporale Δt1. Preferibilmente il primo intervallo temporale Δt1 è compreso tra 1 e 60 secondi. Ciascuna fase di iniezione del liquido avviene in un secondo intervallo temporale Δt2.
Preferibilmente il secondo intervallo temporale Δt2 è compreso tra 1 e 60 secondi. I valori dei suddetti intervalli temporali sono memorizzati nella memoria dell’unità di controllo.
La generazione del vapore avviene inizialmente per contatto diretto del liquido con gli elementi termicamente conduttivi 42 precedentemente riscaldati.
Dopo un predeterminato intervallo di tempo Δt3 dall’inizio della fase di inserimento del liquido e prima del termine della fase di inserimento del liquido, il vapore è generato per contatto diretto del liquido con gli elementi termicamente conduttivi 42 e per ebollizione del liquido.
L’ebollizione del liquido avviene principalmente grazie all’energia ceduta dagli elementi riscaldanti 40 al liquido.
In tale fase di generazione del vapore è sfruttata l’azione sinergica degli elementi riscaldanti 40 e degli elementi termicamente conduttivi 42.
Preferibilmente detto predeterminato intervallo di tempo Δt3 dall’inizio della fase di inserimento del liquido è compreso tra 15 e 20 secondi.
Al termine della fase di inserimento del liquido, la generazione del vapore avviene per ebollizione del liquido ad opera degli elementi riscaldanti 40. Gli elementi termicamente conduttivi 42 contribuiscono all’ebollizione cedendo l’energia rimanente al liquido.
Il vapore prodotto fluisce in ingresso al dispositivo di surriscaldamento 35 e, nel passaggio attraverso il dispositivo 35, è riscaldato per irraggiamento dal filamento elettricamente conduttivo fino ad una temperatura operativa T.
Preferibilmente il vapore è riscaldato ad una temperatura operativa T compresa tra 130 °C e 600 °C.
Il vapore surriscaldato passa attraverso l'apertura di immissione 38 nella camera di cottura 4 e si distribuisce nella camera 4 autonomamente o mediante l’azione del dispositivo di ventilazione 18.
Il vapore surriscaldato immesso nella camera di cottura 4 sostituisce, completamente o per la maggior parte, l'ossigeno inizialmente presente che è espulso verso l'esterno della camera di cottura 4 attraverso la prima apertura di scarico 36.
In una fase di funzionamento a regime dell'apparecchiatura, può essere presente all’interno della camera 4 sostanzialmente vapore oppure vapore miscelato ad ulteriori gas, quali azoto e ossigeno.
Si fa riferimento, di seguito, al solo vapore surriscaldato esausto come fluido recuperato dai mezzi di recupero, considerando però che il fluido recuperato può comprendere vapore insieme ad ulteriori gas, come sopra specificato.
Secondo un aspetto dell’invenzione, il vapore surriscaldato esausto è condotto, grazie all'azione del dispositivo di ventilazione 18, all'interno del condotto di recupero 49 per essere convogliato in ingresso al dispositivo di surriscaldamento 35. Il vapore esausto attraversa il dispositivo di surriscaldamento 35 per essere riscaldato nuovamente fino alla temperatura operativa T.
La quantità del vapore esausto in ingresso al dispositivo di surriscaldamento può essere controllata dall'unità di controllo attraverso i mezzi valvolari.
L'unità di controllo controlla costantemente la quantità di vapore necessario per effettuare la cottura degli alimenti sulla base dei dati che riceve dai mezzi sensori e/o secondo i dati relativi alla durata delle fasi del processo di cottura memorizzati nella memoria, e comanda l'alimentazione del dispositivo di generazione del vapore 34, oltre che del dispositivo di surriscaldamento 35, in modo da avere un adeguato apporto di vapore surriscaldato nella camera di cottura 4.
Prima del termine della fase di cottura, è effettuata una asciugatura della camera 4 in modo da consentire un’agevole estrazione degli alimenti.
La fase di asciugatura prevede di azionare l'organo regolatore del condotto di raffreddamento 32, per consentire l'ingresso di aria dall'esterno verso l'interno della camera 4, attraverso il condotto di raffreddamento 32.
L'apparecchiatura oggetto della presente invenzione raggiunge lo scopo di effettuare una cottura uniforme degli alimenti grazie alla previsione di un dispositivo di ventilazione comprendente due organi giranti e un organo di protezione sagomato che è associato frontalmente al dispositivo di ventilazione.
L’organo di protezione è infatti opportunamente sagomato per guidare l’aspirazione del fluido dalle regioni periferiche della camera di cottura e dalla regione centrale rispettivamente per azione del primo organo e del secondo organo girante o viceversa.
In pratica, secondo un aspetto dell’invenzione, il primo organo girante è azionato in rotazione per aspirare il fluido principalmente dalle regioni periferiche mentre il secondo organo girante è azionato in rotazione per aspirare il fluido dalla regione centrale e la selezione delle regioni avviene grazie alla conformazione dell’organo di protezione che definisce dei percorsi preferenziali del fluido dalla camera di cottura attraverso le aperture di aspirazione verso gli organi giranti. Ovviamente è possibile che l’organo di protezione sia sagomato per consentire l’aspirazione del fluido dalle regioni periferiche per azione del secondo organo girante e l’aspirazione del fluido dalla regione centrale per azione del primo organo girante. Tale combinazione di caratteristiche permette di aspirare efficacemente il fluido dalla camera di cottura, soprattutto nelle regioni della camera di cottura periferiche, in corrispondenza delle quali si possono formare zone di ristagno del fluido e, di conseguenza, si ottiene una distribuzione omogenea del fluido nella camera e una cottura degli alimenti ottimale.
Nel caso in cui siano attivati i mezzi di recupero, il dispositivo di ventilazione consente di aspirare efficacemente il vapore esausto presente nella camera di cottura grazie alla previsione di un terzo organo girante, ovvero l’organo girante posizionato in prossimità della parete posteriore del vano favorisce l’aspirazione del vapore esausto e il ricircolo del fluido nella camera a seguito della fase di rienergizzazione del vapore esausto.
Un aspetto da considerare è che la configurazione del dispositivo di ventilazione comprendente tre organi giranti è compatta e di ingombro contenuto dato che il secondo organo girante e il terzo organo girante presentano il medesimo corpo discoidale dal quale si sviluppano le rispettive alette.
È da considerare, infine, che la previsione dei mezzi di recupero, che recuperano il vapore esausto per ri-energizzarlo, permette di diminuire i tempi necessari per poter disporre del vapore surriscaldato e quindi di ottenere una apparecchiatura maggiormente efficiente.
L’apparecchiatura preserva altresì in modo ottimale le proprietà nutrizionali degli alimenti e la loro salubrità grazie al fatto che è implementata una cottura con vapore surriscaldato.
L’apparecchiatura descritta a titolo esemplificativo è suscettibile di numerose modifiche e varianti a seconda delle diverse esigenze.
Nella pratica attuazione dell’invenzione, i materiali impiegati, nonché la forma e le dimensioni, possono essere qualsiasi a seconda delle esigenze.
Laddove le caratteristiche tecniche menzionate in ogni rivendicazione siano seguite da segni di riferimento, tali segni di riferimento sono stati inclusi al solo scopo di aumentare la comprensione delle rivendicazioni e di conseguenza essi non hanno alcun valore limitativo sullo scopo di ogni elemento identificato a titolo d’esempio da tali segni di riferimento.

Claims (10)

  1. Rivendicazioni 1) Apparecchiatura per la cottura di alimenti con vapore surriscaldato comprendente un involucro (2) esterno comprendente un vano (3) che conforma una camera di cottura (4), atta a contenere uno o più alimenti, detto vano (3) essendo atto a ricevere, in uso, un fluido comprendente detto vapore surriscaldato; un dispositivo di generazione di vapore (34) associato a detto involucro (2), atto a vaporizzare un liquido; un dispositivo di surriscaldamento (35) di detto vapore configurato per riscaldare detto vapore fino ad una temperatura operativa (T) superiore alla temperatura di ebollizione di detto liquido e per consentire la fuoriuscita di detto vapore surriscaldato verso detta camera di cottura (4); un dispositivo di ventilazione (18), alloggiato in detto vano (3), comprendente un primo organo girante (19) e un secondo organo girante (19’), atti ad essere azionati in rotazione per aspirare detto fluido da detta camera di cottura (4); un organo di protezione (29), associato frontalmente al dispositivo di ventilazione (18), detto organo di protezione (29) comprendendo una pluralità di aperture di aspirazione (30) per il passaggio del fluido da detta camera di cottura (4) verso detto dispositivo di ventilazione (18), detto organo di protezione (29) comprendendo mezzi di guida (291) sagomati per guidare l’aspirazione di detto fluido dalle regioni periferiche e dalla regione centrale di detta camera di cottura (4) rispettivamente per azione di detto primo organo girante (19) e di detto secondo organo girante (19’) o viceversa.
  2. 2) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto organo di protezione (29) comprende almeno una prima apertura di aspirazione (30), disposta in una zona sostanzialmente centrale di detto organo di protezione (29) e seconde aperture di aspirazione (30), distribuite in almeno una regione periferica di detto organo di protezione (29).
  3. 3) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di guida (291) comprendono un primo elemento di guida presentante una foggia a tronco di cono cavo, che è disposto intorno a detta prima apertura di aspirazione (30), detto primo elemento di guida conformando altresì un anello coassiale a detta prima apertura e sporgente verso detto dispositivo di ventilazione (18),in una configurazione di montaggio, detto primo elemento di guida definendo un percorso per aspirare detto fluido da detta regione centrale di detta camera di cottura (4).
  4. 4) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 2 o 3, caratterizzata dal fatto che detto organo di protezione (29) comprende un secondo elemento di guida, montato in corrispondenza di dette seconde aperture di aspirazione (30), detto secondo elemento presentando almeno una porzione a foggia di tronco di cono cavo o a foggia di una porzione di tronco di cono cavo per aspirare detto fluido da dette regioni periferiche di detta camera di cottura (4).
  5. 5) Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che tra detto vano (3) e detta camera di cottura (4) è definita una regione di distribuzione (100) di detto fluido che definisce un percorso per il flusso di detto fluido verso detta camera di cottura (4), detto dispositivo di ventilazione (18) essendo disposto in detta regione di distribuzione (100).
  6. 6) Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto primo organo girante (19) e detto secondo organo girante (19’) sono montati su un albero di rotazione (20), azionato in rotazione da un organo attuatore (21), detto primo organo girante (19) e detto secondo organo girante (19’) essendo disposti coassiali lungo detto albero di rotazione (20).
  7. 7) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che detto albero di rotazione (20) si estende lungo una direzione sostanzialmente orizzontale.
  8. 8) Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende mezzi di recupero (48) del vapore esausto presente, in uso, in detta camera di cottura (4), detti mezzi di recupero (48) essendo comunicanti con detta camera di cottura (4) ed essendo configurati per convogliare detto vapore esausto da detta camera di cottura (4) a detto dispositivo di surriscaldamento (35), in modo da riscaldare detto vapore esausto fino a detta temperatura operativa (T) ed immetterlo in detta camera di cottura (4).
  9. 9) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 8, caratterizzata dal fatto che comprende un terzo organo girante (19’’) che è azionato in rotazione per aspirare il vapore esausto presente in detta camera di cottura (4), attraverso detti mezzi di recupero (48) e per permetterne il ricircolo, all’interno di detta camera di cottura (4), una volta che è stato ri- energizzato mediante detto dispositivo di surriscaldamento (35).
  10. 10) Apparecchiatura secondo la rivendicazione 9, caratterizzata dal fatto che detto terzo organo girante (19’’) è montato su detto albero di rotazione (20), coassiale a detto primo organo girante (19) e a detto secondo organo girante (19’).
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