IT201900018395A1 - Sistema di arredo con mensola di illuminazione e guida - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

Annessa a domanda di brevetto per INVENZIONE INDUSTRIALE avente per titolo

SISTEMA DI ARREDO CON MENSOLA DI ILLUMINAZIONE E GUIDA

La presente invenzione ha per oggetto una mensola di illuminazione e una guida per detta mensola.

Nel settore delle mensole di illuminazione è sempre più rilevante la richiesta di mensole con illuminazione ad alta qualità abbinata a proprietà estetiche molto stringenti. Pertanto, in tale settore, è noto l’utilizzo di sistemi in cui i dispositivi illuminanti sono nascosti rispetto alle superficie visibili della mensola di illuminazione.

Sono note soluzione in cui la mensola viene integrata con dei dispositivi di illuminazione, alloggianti al loro interni degli elementi illuminanti e connessi ad una estremità della mensola. Tale soluzione, descritta ad esempio nei documenti US2018180261, KR20180078721, KR20100086850 e US10151472, ha delle limitazioni derivanti dal fatto il dispositivo può essere collocato solo ad una estremità della mensola. Inoltre, in queste soluzioni, la disposizione degli elementi illuminanti sono tali da avere ingombri considerevoli che aumentano lo spessore della mensola, che si vuole invece mantenere il più sottile possibile per esigenze strutturali (riduzione del carico applicato alla mensola) ed estetiche.

Inoltre, nei documenti WO2011019753, US2016061412, US2010172152 sono descritti dispositivi di illuminazione provvisti di una gola entro la quale sono alloggiati gli elementi illuminanti e alcuni deflettori configurati per deviare il fascio luminoso. Tuttavia, tali dispositivi non sono propriamente delle mensole in quanto hanno delle estensioni planari limitate essendo configurati solo per illuminare una regione di spazio posta sotto di essi. Inoltre, in tali documenti, l’elemento illuminante è orientato parallelamente alla mensola. Tale caratteristica richiede una lavorazione del corpo della mensola molto più invasiva che impedisce di realizzare una mensola sufficientemente sottile.

Infine, il documento US10161608 descrive una mensola provvista di un sistema di illuminazione, alloggiato all’interno di una gola che è ricavata nel corpo della mensola. Tuttavia, in questo caso, il fascio di luce viene emesso direttamente in una direzione uscente dalla mensola. Questa caratteristica riduce la qualità dell’illuminazione, la quale risulta troppo accesa e poco diffusa.

Scopo del presente trovato è rendere disponibile una mensola di illuminazione e una guida che superino gli inconvenienti della tecnica nota sopra citati.

Detto scopo è pienamente raggiunto dalla mensola e dalla guida oggetto del presente trovato, che si caratterizza per quanto contenuto nelle rivendicazioni sotto riportate.

Secondo un aspetto della presente descrizione, il presente trovato mette a disposizione una mensola di illuminazione. La mensola è agganciabile ad una parete di sostegno.

La mensola comprende un corpo. Il corpo si estende lungo un piano di riferimento, ovverosia è un corpo planare. Il corpo include una prima faccia e una seconda faccia, parallele al piano di riferimento. Le due facce sono opposte l’una all’altra. Il corpo include una faccia laterale, destinata ad essere associata alla parete di sostegno. In altre parole, il corpo della mensola comprende una zona di connessione e una zona sporgente. La zona di connessione è configurata per interfacciarsi alla parete di sostegno e, preferibilmente, comprende la faccia laterale. La zona sporgente è invece protrudente dalla parete di sostegno.

La mensola comprende una gola. La gola è ricavata nel corpo. In una forma di realizzazione, la gola è ricavata dal corpo per asportazione di materiale. La mensola comprende un dispositivo illuminante. Il dispositivo illuminante è disposto nella gola. Il dispositivo illuminante è configurato per emettere un fascio di luce in una prima direzione di emissione.

In una forma di realizzazione, il dispositivo illuminante è un LED.

La mensola comprende un deflettore. Il deflettore è disposto nella gola. Il deflettore è configurato per ricevere il fascio di luce dal dispositivo illuminante. Il deflettore è configurato per trasmettere il fascio di luce, in allontanamento dal corpo, in una seconda direzione di emissione diversa dalla prima direzione di emissione. Il deflettore, in una forma di realizzazione, comprende una guida di luce.

In un esempio di realizzazione, la gola ha un’apertura sulla seconda faccia del corpo. Preferibilmente, il deflettore è configurato per convogliare il fascio di luce in attraversamento della seconda faccia.

La gola definisce una superficie di appoggio. La superficie di appoggio è preposta a ricevere il dispositivo illuminante.

La superficie di appoggio è inclinata rispetto al piano di riferimento. In una forma di realizzazione, la prima direzione di emissione è orientata verso la prima faccia.

In una forma di realizzazione, la superficie d’appoggio della gola è inclinata rispetto alla pima e alla seconda faccia del corpo, di un angolo diverso da 90 gradi. In una forma di realizzazione, la superficie d’appoggio della gola è inclinata rispetto alla pima e alla seconda faccia del corpo, di un angolo compreso tra i 15 e i 45 gradi.

In una forma di realizzazione, la superficie d’appoggio della gola è inclinata rispetto alla prima faccia del corpo, di un angolo minore di 90 gradi, preferibilmente compreso tra i 15 e i 45 gradi, rispetto ad un verso di avvicinamento alla faccia laterale.

In una forma di realizzazione, la seconda direzione di emissione ha anche una componente diretta parallelamente alla prima faccia del corpo, preferibilmente orientata verso la faccia laterale del corpo.

In una forma di realizzazione, la gola si estende parallelamente alla faccia laterale del corpo. In tal modo aumenta la qualità dell’illuminazione lungo la direzione parallela alla faccia laterale.

In una forma di realizzazione, il rapporto tra un’estensione della gola e un’estensione del corpo, lungo una direzione perpendicolare alla faccia laterale del corpo, è minore di 1/15. Questo consente di aumentare la resistenza a flessione della gola. In altre forme di realizzazione il rapporto tra un’estensione della gola e un’estensione del corpo, lungo una direzione perpendicolare alla faccia laterale del corpo, è compreso tra 1/15 e 1/50. In una forma di realizzazione, la gola si estende lungo una direzione perpendicolare alla faccia laterale del corpo. In tal modo viene definito un recesso interposto tra la prima e la seconda faccia del corpo. Il dispositivo illuminante è posizionato nel recesso della gola.

In una forma di realizzazione, la gola è posizionata nella zona sporgente del corpo. La mensola comprende un elettrodo. L’elettrodo è distanziato dalla gola. L’elettrodo è posizionato nella zona di connessione del corpo.

In tal modo esso può ricevere potenza elettrica da una sorgente esterna di potenza elettrica.

La mensola comprende un cavo di alimentazione. Il cavo di alimentazione è disposto in un passaggio ricavato nel corpo. Il passaggio può essere una traccia o un foro passante nel corpo. Con il cavo di alimentazione si può collegare elettricamente l’elettrodo al dispositivo illuminante.

In una forma di realizzazione, la mensola comprende un dispositivo di aggancio. Il dispositivo di aggancio è configurato per consentire un aggancio removibile della mensola ad una guida esterna. In una forma di realizzazione, il dispositivo di aggancio comprende un elemento di aggancio. L’elemento di aggancio è posizionato nella zona di connessione del corpo. L’elemento di aggancio è mobile, preferibilmente perpendicolarmente al piano di riferimento. L’elemento di aggancio è mobile, preferibilmente perpendicolarmente al piano di riferimento, tra una posizione estratta, in cui è operativamente allineato con una parete laterale della guida esterna lungo una direzione perpendicolare al piano di riferimento (ovvero è in interferenza lungo tale direzione per evitare una rimozione della mensola lungo una direzione inclusa nel piano di riferimento), e una posizione retratta, in cui è operativamente disallineato con la parete laterale della guida esterna, lungo la direzione perpendicolare al piano di riferimento (ovvero non è in interferenza lungo tale direzione per consentire una rimozione della mensola dalla guida esterna lungo una direzione inclusa nel piano di riferimento).

In una forma di realizzazione, il dispositivo di aggancio comprende un elemento di regolazione. L’elemento di regolazione è posizionato nella zona sporgente del corpo. L’elemento di regolazione è cinematicamente (meccanicamente) connesso all’elemento di aggancio (per spostarlo tra la posizione estratta e la posizione retratta).

In un esempio di realizzazione del presente trovato, il corpo comprende un primo strato, includente una faccia esterna, definente la prima faccia del corpo. Il primo strato comprende una faccia interna.

Il corpo comprende un secondo strato, includente una faccia esterna, definente la seconda faccia del corpo. Il secondo strato comprende una faccia interna.

La faccia interna del secondo strato è configurata per essere connessa alla faccia interna del primo strato per definire il corpo.

In una forma di realizzazione, il secondo strato comprende un’apertura passante, aperta sia sulla faccia esterna che sulla faccia interna del secondo strato. L’accoppiamento tra primo strato e secondo strato, in cooperazione con detta apertura passante, definisce la gola del corpo. In una forma di realizzazione, la mensola comprende un incavo di aggancio. L’incavo di aggancio è ricavato nel corpo della mensola. L’incavo di aggancio è ricavato (almeno in parte) nella zona di connessione del corpo. Il dispositivo di aggancio è alloggiato nell’incavo di aggancio. Questo consente di avere tutti uno spessore uniforme della mensola sul piano di riferimento e quindi di consentire un inserimento del dispositivo di aggancio nella guida.

In una forma di realizzazione, la mensola comprende un incavo di alimentazione. L’incavo di alimentazione è ricavato nel corpo della mensola. L’incavo di alimentazione è ricavato, almeno in parte, nella zona di connessione del corpo. L’incavo di alimentazione è aperto sulla faccia laterale e/o sulla prima faccia.

In una forma di realizzazione, l’elettrodo è disposto nell’incavo di alimentazione. In una forma di realizzazione, il passaggio ricavato nel corpo è aperto sulla gola e sull’incavo di alimentazione in modo da poter connettere l’elettrodo al dispositivo illuminante.

In una forma di realizzazione, il deflettore comprende una guida di luce e/o una superficie riflettente.

In una forma di realizzazione, il deflettore comprende un elemento diffusore. L’elemento diffusore è conformato a lamina. L’elemento diffusore è accoppiato all’apertura sulla seconda faccia della gola. In altre parole, l’elemento diffusore è configurato per occludere l’apertura della gola sulla seconda faccia e/o bloccare in posizione il deflettore (ovvero una lente lineare). L’elemento diffusore è configurato per diffondere il fascio di luce, preferibilmente lungo una direzione perpendicolare alla faccia laterale. In altre forme di realizzazione, l’elemento diffusore è configurato per diffondere il fascio di luce lungo una direzione parallela alla faccia laterale.

Secondo un aspetto della presente descrizione, il presente trovato mette a disposizione una guida per il sostegno di una mensola.

La guida comprende una prima parete laterale. La guida comprende una seconda parete laterale. La prima parete laterale e/o la seconda parete laterale sono allungate lungo una direzione longitudinale, preferibilmente contraffacciate. La prima parete laterale e la seconda parete sono distanziate l’una dall’altra lungo una direzione trasversale (perpendicolare alla direzione longitudinale), per definire una scanalatura allungata longitudinalmente. La scanalatura è preposta a ricevere la zona di connessione della mensola.

La guida comprende una parete di fondo. La parete di fondo è connessa alla prima e alla seconda parete laterale. Pertanto, in cooperazione con la prima e la seconda parete, essa delimita la scanalatura, realizzando in sostanza il fondo della scanalatura.

In una forma di realizzazione, la guida comprende un conduttore elettrico. Il conduttore elettrico è disposto nella scanalatura. Il conduttore elettrico è preposto ad alimentare elettricamente un’utenza elettrica inclusa nella mensola operativamente inserita nella scanalatura.

In una forma di realizzazione, il conduttore definisce un elettrodo che si estende longitudinalmente lungo la scanalatura della guida. Tale caratteristica consente una connessione della mensola in posizioni longitudinale distanziate tra di loro poiché la mensola realizza un contatto elettrico in qualsiasi posizione longitudinale della guida.

In una forma di realizzazione, il conduttore è disposto sul fondo della scanalatura. In altre forme di realizzazione, il conduttore è disposto sulla prima parete laterale o sulla seconda parete laterale.

In una forma di realizzazione, la guida comprende un recesso. Il recesso è ricavato in corrispondenza di detta prima parete o di detta seconda parete. Il recesso definisce una sede di accoppiamento per un elemento di aggancio della mensola.

In una forma di realizzazione, il conduttore è disposto nel recesso della prima parete laterale e/o della seconda parete laterale.

Secondo un aspetto della presente descrizione, il presente trovato intende tutelare anche un sistema di arredo fisso, il quale è agganciabile alla parete di sostegno. Detto sistema di arredo comprende una o più mensole includenti una o più delle caratteristiche descritte nel presente trovato con riferimento alla mensola di illuminazione.

Il sistema di arredo comprende una struttura di sostegno. La struttura di sostegno è configurata per sostenere dette una o più mensole. La struttura di sostegno è accoppiabile a dette una o più mensole. La struttura di sostegno è fissabile (fissa, configurata per essere fissata) alla parete di sostegno. Pertanto, la struttura di sostegno funge da interfaccia di collegamento tra la parete di sostegno e dette una o più mensole.

In una forma di realizzazione preferita, la struttura di sostegno comprende almeno una guida secondo una o più delle caratteristiche descritte nel presente trovato (prima o dopo il presente paragrafo) con riferimento alla guida.

Secondo un aspetto della presente descrizione il presente trovato mette a disposizione anche un metodo per illuminare una regione di spazio.

Il metodo comprende una fase di predisposizione di una mensola includente:

- un corpo;

- una gola ricavata nel corpo;

- un dispositivo illuminante disposto nella gola;

- un deflettore disposto nella gola.

La mensola si estende lungo un piano di riferimento e include una prima faccia e una seconda faccia, parallele al piano di riferimento e opposte l’una all’altra, e una faccia laterale, associata ad una parete di sostegno.

Il metodo comprende una fase di emissione di un fascio di luce in una prima direzione di emissione, tramite il dispositivo illuminante.

Il metodo comprende una fase di deviazione del fascio di luce dalla prima direzione di emissione ad una seconda direzione di emissione. In tale fase la seconda direzione del corpo è in allontanamento dal corpo. La fase di deviazione è eseguita tramite il deflettore.

In una forma di attuazione, nella fase di deviazione, il deflettore convoglia il fascio di luce attraverso la seconda faccia, in particolare attraverso una gola aperta sulla seconda faccia della mensola.

In una forma di attuazione, nella fase di emissione del fascio di luce, la prima direzione di emissione è orientata verso la prima faccia. In una forma di realizzazione, il dispositivo illuminante ha forma appiattita. Il dispositivo illuminante è orientato lungo un piano di giacitura. Il piano di giacitura è inclinato, rispetto alla prima e alla seconda faccia del corpo, di un angolo diverso da 90 gradi, ed è perpendicolare alla prima direzione di emissione. In una forma di realizzazione, il metodo comprende una fase di connessione meccanica. Nella fase di connessione meccanica la mensola viene connessa meccanicamente ad una guida.

In particolare, nella fase di connessione meccanica, un dispositivo di aggancio, incluso nella mensola, va a bloccare la mensola stessa sulla guida. Nella fase di connessione meccanica, un elemento di aggancio del dispositivo di aggancio viene spostato, preferibilmente lungo una direzione perpendicolare al piano di riferimento, tra una posizione retratta, in cui l’elemento di aggancio non interferisce con la guida durante un’estrazione della mensola, e una posizione estratta, in cui l’elemento di aggancio interferisce con la guida, inibendo un’estrazione della mensola.

Nella fase di connessione meccanica, un elemento di regolazione muove l’elemento di aggancio tra la posizione estratta e la posizione retratta. In particolare, l’elemento di regolazione è accessibile dalla zona sporgente, ovverosia è accessibile da un utente quando la mensola è montata sulla rispettiva guida.

In una forma di realizzazione, il metodo comprende una fase di connessione elettrica. Nella fase di connessione elettrica la mensola (una utenza elettrica della mensola) viene connessa elettricamente ad una sorgente di potenza elettrica esterna. In particolare, il dispositivo illuminante viene connesso elettricamente alla sorgente di potenza elettrica esterna.

In particolare, nella fase di connessione elettrica, un elettrodo, incluso nella mensola, contatta un rispettivo conduttore della guida per ricevere da esso potenza elettrica. Nella fase di connessione elettrica, un cavo di alimentazione trasporta l’energia elettrica ricevuta dall’elettrodo al dispositivo illuminante, passando attraverso un passaggio ricavato nel corpo della mensola.

In una forma di realizzazione, il metodo comprende una fase di regolazione della posizione della mensola.

Nella fase di regolazione della posizione, l’elemento di aggancio viene spostato in posizione retratta, ovvero in una posizione in cui l’elemento di aggancio è distanziato da una parete della guida. In tal modo la mensola può essere spostata rispetto alla guida. Nella fase di regolazione della posizione, la mensola viene spostata longitudinalmente lungo la guida mantenendo il contatto tra il conduttore della guida (che in questo caso definisce un contatto elettrico allungato lungo un’estensione longitudinale di regolazione della guida) e l’elettrodo della mensola stessa.

In una forma di realizzazione, il metodo comprende una fase di fissaggio della guida ad una parete di sostegno.

Questa ed altre caratteristiche risulteranno maggiormente evidenziate dalla descrizione seguente di una preferita forma realizzativa, illustrata a puro titolo esemplificativo e non limitativo nelle unite tavole di disegno, in cui: - le figure 1A e 1B illustrano una vista prospettica e una sezione laterale di un sistema di arredo secondo il presente trovato, rispettivamente;

- la figura 2 illustra una vista prospettica di una mensola di illuminazione del sistema di figura 1A;

- la figura 3 illustra una vista in pianta della mensola di figura 2;

- le figure 4A e 4B illustrano una prima e una seconda sezione della mensola di figura 2, rispettivamente;

- la figura 5 illustra un particolare della sezione di figura 4A;

- la figura 6 illustra una vista prospettica di una guida del sistema di arredo di figura 1;

- la figura 7 illustra una sezione della guida di figura 6.

- la figura 8 illustra una forma di realizzazione di un dispositivo di connessione integrato della mensola di figura 2.

Con riferimento alle figure allegate si è indicato con 100 un sistema di arredo agganciabile ad una parete di sostegno. Il sistema 100 comprende almeno (una o più) una mensola di illuminazione 1. Nel seguito, per chiarezza espositiva, ci riferiremo a detta almeno una mensola 1 al singolare (una mensola), volendo in tal modo estendere una o più delle caratteristiche descritte anche alle eventuali altre mensole 1 del sistema di arredo 100. Il sistema 100 comprende una struttura di sostegno, configurata per accoppiarsi con la mensola 1 e per essere fissata alla parete di sostegno. In una forma di realizzazione, la struttura di sostegno comprende almeno (una o più) una guida 2. Nel seguito, per chiarezza espositiva, ci riferiremo a detta almeno una guida 2 al singolare (una guida), volendo in tal modo comunque estendere una o più delle caratteristiche descritte anche alle eventuali altre guide 2 del sistema di arredo 100.

La mensola 1 è configurata per accoppiarsi alla guida 2.

La mensola 1 comprende un corpo 10. In una forma di realizzazione, il corpo 10 ha una forma appiattita che si estende lungo un piano di riferimento. In una forma di realizzazione, il corpo è realizzato in materiale metallico, preferibilmente in alluminio. Alternativamente il corpo 10 può essere prodotto in materiale plastico. Il corpo 10 comprende una prima faccia 101. Il corpo 10 comprende una seconda faccia 102. La prima faccia 101 è opposta alla seconda faccia 102. La prima faccia 101 e la seconda faccia 102 sono parallele al piano di riferimento. Il corpo 10 comprende una faccia laterale 103. La faccia laterale 10 C è preferibilmente perpendicolare alla prima faccia 101 e alla seconda faccia 102 e, in ogni caso, è connessa alla prima faccia 101 e alla seconda faccia 102 in rispettivi spigoli.

Il corpo 10 comprende una zona di connessione ZC. La zona di connessione è una porzione del corpo 10 configurata per essere inserita all’interno della guida 2. La zona di connessione ZC include la faccia laterale 103 e rispettive porzioni della prima faccia 101 e della seconda faccia 102. La zona di connessione ZC è pertanto nascosta all’utente con mensola 1 montata sulla guida 2.

Il corpo 10 comprende una zona sporgente ZS. La zona sporgente ZS è una porzione del corpo 10 configurata per rimanere esterna alla guida e quindi definire la porzione della mensola 1 che rimane a sbalzo. La zona sporgente ZS include una faccia opposta alla faccia laterale 103 e rispettive porzioni della prima faccia 101 e della seconda faccia 102.

In una forma di realizzazione, la mensola 1 comprende una gola 11. La gola 11 è ricavata nel corpo 10 della mensola 1. In particolare, in una forma di realizzazione preferita, la gola 11 è ricavata per asportazione di materiale dal corpo 10 della mensola1.

La gola 11 ha un’estensione lungo una direzione longitudinale L. La gola 11 ha un’estensione lungo una direzione trasversale T, perpendicolare alla direzione longitudinale L. In una forma di realizzazione, l’estensione longitudinale della gola 11 è maggiore della estensione trasversale della gola 11.

In una forma di realizzazione, il rapporto tra l’estensione trasversale della gola 11 e l’estensione traversale dell’intera mensola è di 1/15, preferibilmente 1/50 (è compreso tra 1/15 e 1/60).

In una forma di realizzazione, la gola 11 comprende una superficie di appoggio 111. La superficie di appoggio 111 è preferibilmente inclinata rispetto alla prima faccia 101. La superficie di appoggio 111 è preferibilmente inclinata rispetto alla prima faccia 101 di un angolo compreso tra 0 e 90 gradi. La superficie di appoggio 111 può essere inclinata sia rispetto ad un verso di avvicinamento alla faccia laterale 103 che in un verso di allontanamento dalla faccia laterale 103, in funzione del tipo di luce che si vuole emettere. La superficie di appoggio 111 è una superficie piana.

In una forma di realizzazione, la gola comprende una superficie zigrinata 112, preferibilmente affacciata alla superficie di appoggio 111. La superficie zigrinata 112 comprende una pluralità di denti. In una forma di realizzazione, la superficie zigrinata 112 è parallela alla prima faccia 101 e affacciata verso la seconda faccia 102.

In una forma di realizzazione, la gola 11 comprende un’apertura 113. L’apertura 113 è sulla seconda faccia 102 del corpo 10. In una forma di realizzazione, l’apertura 113 della gola 11 è disallineata rispetto alla superficie di appoggio 111 lungo una direzione normale N, perpendicolare al piano di riferimento (e pertanto anche alla direzione longitudinale L e alla direzione trasversale T).

In tal modo la superficie di appoggio 111 rimane nascosta nella gola 11. In sostanza, questo disallineamento definisce un recesso 114 interposto tra la prima e la seconda faccia del corpo.

In una forma di realizzazione, la gola 11 comprende un gradino 115. Il gradino 115 è definito dal fatto che l’estensione trasversale dell’apertura 113 è minore dell’estensione trasversale interna della gola 11.

In una forma di realizzazione, la gola 11 è ricavata nella zona sporgente ZS del corpo 10.

In una forma di realizzazione preferita, il corpo 10 comprende un incavo di alimentazione 104. L’incavo di alimentazione 104 è aperto sulla faccia laterale 103.

In una forma di realizzazione preferita, il corpo 10 comprende un incavo di aggancio 105. L’incavo di aggancio 105 è aperto sulla prima faccia 101 e/o sulla seconda faccia 102.

In una forma di realizzazione, il corpo 10 comprendo un foro di passaggio (un passaggio) 106. Il foro di passaggio 106 è configurato per connettere l’incavo di alimentazione 105 alla gola 11. Pertanto, il foro di passaggio 106 è aperto sulla gola 11 e sull’incavo di alimentazione 105. Per ragioni estetiche, il foro di passaggio 106 è preferibilmente un foro passante nascosto e interposto tra la prima faccia 101 e la seconda faccia 102. Tuttavia, non è escluso che si possa prevedere una soluzione in cui il passaggio è una traccia, ricavata sulla prima faccia 101 o sulla seconda faccia 102, che collega la gola 11 all’incavo di alimentazione 105.

Secondo un esempio di realizzazione, la mensola 1 ha un rapporto tra l’estensione normale, ovverosia lungo al direzione normale N, e l’estensione trasversale compreso tra 1/30 e 1/60, preferibilmente compreso tra 1/45 e 1/55.

Secondo un aspetto della presente descrizione, è previsto di realizzare il corpo 10 in maniera modulare. In tale forma di realizzazione, il corpo 10 comprende un primo strato e un secondo strato. Il primo strato ha una faccia esterna che definisce la prima faccia 101 del corpo 10 e una faccia interna che è unita al secondo strato. Il secondo strato ha una faccia esterna che definisce la seconda faccia 101 del corpo 10 e una faccia interna che è unita al primo strato. Inoltre, il secondo strato include un’apertura passante che lo attraversa dalla faccia esterna alla faccia interna. Preferibilmente, il primo strato include, sulla sua faccia interna, la superficie zigrinata 112. Pertanto, dall’accoppiamento tra il primo strato 109A e il secondo strato è definita la gola 11 secondo quanto descritto in precedenza.

In una forma di realizzazione, la mensola comprende un dispositivo illuminante 12. Il dispositivo illuminante 12 è preferibilmente un led. In una forma di realizzazione, il dispositivo illuminante è una strisci di led, allungata lungo la direzione longitudinale L in modo da coprire l’intera estensione longitudinale della gola 11.

In una forma di realizzazione, il dispositivo illuminante 12 è disposto all’interno della gola 11, preferibilmente in corrispondenza del recesso 114, per essere nascosto all’utente. In una forma di realizzazione, il dispositivo illuminante 12 è appoggiato alla superficie di appoggio 111, affacciato in direzione della prima faccia 101, preferibilmente verso la superficie zigrinata 112. Più precisamente, il dispositivo illuminante 12 ha una faccia d’appoggio, appoggiata (fissata, incollata, vincolata) alla superficie di appoggio 111, e una faccia emettente, opposta alla faccia d’appoggio e rivolta verso la prima faccia 101 del corpo.

In una forma di realizzazione, il dispositivo illuminante 12 è configurato per emettere un fascio di luce in una prima direzione di emissione E1.

La superficie zigrinata 112 è configurata per deviare il fascio di luce emesso dal dispositivo illuminante 12.

Si osservi che la mensola è sottile, ovvero ha uno spessore ridotto. Per esempio, lo spessore della mensola è inferiore (o non superiore) a 10 mm e più preferibilmente non superiore a 8 mm. Preferibilmente, lo spessore della mensola è compreso tra 4 mm e 7 mm (per esempio, lo spessore è circa 6 mm).

In una forma di realizzazione, la mensola 1 comprende un deflettore 13. Il deflettore 13 è configurato per ricevere il fascio di luce dal dispositivo illuminante 12 nella prima direzione di emissione E1. Il deflettore 13 è configurato per deviare il fascio di luce verso una seconda direzione di emissione E2, preferibilmente in allontanamento dal corpo 10 della mensola 1.

In una forma di realizzazione, il deflettore 131 comprende una guida di luce 131. In aggiunta o in alternativa, il deflettore comprende una superficie specchiata. Infine, il deflettore 13 comprende un diffusore 132.

La guida di luce 131 si affaccia sul dispositivo illuminante 12 e sull’apertura 113 della gola 11 per convogliare il fascio di luce attraverso la seconda faccia 102.

Il diffusore 132 è preferibilmente di forma appiattita con spessore molto limitato (forma laminare o conformato a pellicola).

Il diffusore 132 è configurato per diffondere il fascio di luce lungo la direzione longitudinale, evitando in tal modo di percepire il fastidioso effetto di rilevare una sorgente di luce puntiforme.

A tal proposito, il diffusore 132 è realizzato con un particolare tipo di materiale, conformato per diffondere il fascio di luce lungo la direzione longitudinale. In una forma di realizzazione, il diffusore 132 è realizzato in LUMINIT®. Più in generale, il diffusore è composto di un materiale trattato microscopicamente per consentire tale fenomeno di diffusione.

Il diffusore 132 ha un’estensione trasversale maggiore dell’estensione trasversale dell’apertura 113. Il diffusore 132 è disposto in appoggio sul gradino 115. Pertanto, oltre alla funzione diffusiva del fascio di luce, esso svolge anche la funzione di contenimento della guida di luce 131 all’interno della gola 11.

Secondo un aspetto della presente descrizione, la mensola 1 comprende un dispositivo di aggancio 14.

Il dispositivo di aggancio 14 è configurato per agganciare la mensola 1 alla guida 2. Il dispositivo di aggancio 14 è almeno parzialmente contenuto all’interno della zona di connessione ZC. In una forma di realizzazione, il dispositivo di aggancio 14 è disposto nell’incavo di aggancio 104.

In particolare, il dispositivo di aggancio 14 comprende un elemento di aggancio 141, configurato per interagire con la guida 2, per bloccare la mensola 1. Ad esempio, l’elemento di aggancio 141 è mobile, lungo la direzione normale N tra una posizione estratta, in cui è protrudente dalla prima faccia 101 e/o dalla seconda faccia 102 del corpo 10, e una posizione retratta, in cui è disallineato lungo la direzione trasversale con la guida 2, in modo da consentire un’estrazione o uno spostamento longitudinale della mensola 1 sulla guida 2. Si osservi che l’elemento di aggancio 141 è disposto nella zona di connessione ZC del corpo 10.

Il dispositivo di aggancio 14 comprende un elemento di regolazione 142 (o un gruppo di regolazione), connesso all’elemento di aggancio 141, per regolarne una posizione tra la posizione estratta e la posizione retratta. L’elemento di regolazione 142 ha almeno una parte di esso disposta nella zona sporgente ZS, in quanto esso deve essere accessibile ad un utente una volta che la mensola 1 è stata disposta all’interno della guida 2.

Nel seguito si descrive una forma di realizzazione preferita del dispositivo di aggancio senza in tal modo volersi limitare a tale forma di realizzazione. In tale forma di realizzazione, l’elemento di aggancio è un perno filettato 141. L’elemento di regolazione 142 comprende un primo ingranaggio 142A, il quale è ruotabile tramite un utensile di rotazione (ad esempio una brugola). L’elemento di regolazione 142 comprende un secondo ingranaggio 142B, ingranato al primo ingranaggio 142A. Il secondo ingranaggio 142B è calettato sul perno filettato 141, tramite una corrispondente filettatura femmina. Pertanto, una rotazione del secondo ingranaggio 142B (conseguente ad una rotazione del primo ingranaggio 142A) viene trasformata in una traslazione lungo la direzione normale N del perno filettato, in modo che quest’ultimo possa spostarsi tra la posizione estratta e la posizione retratta.

Si osservi che, in una forma di realizzazione preferita, nella posizione estratta, l’elemento di aggancio 141 protrude dalla seconda faccia 102. Ciò comporta una riduzione dei carichi flessionali sulla mensola 1.

In altre forme di realizzazione, l’elemento di aggancio 141 potrebbe essere realizzato da due porzioni, alle quali il secondo ingranaggio 142B è calettato tramite filettature aventi versi opposti. In tal modo, alla rotazione del secondo ingranaggio 142B corrisponderebbe una traslazione di ciascuna porzione dell’elemento di aggancio 141 lungo la direzione normale N ma in versi opposti.

Si osservi che, per aumentare la rigidezza della mensola 1 si possono prevedere una pluralità di dispositivi di aggancio, spaziati tra di loro longitudinalmente.

Secondo un aspetto della presente descrizione, la mensola 1 comprende un’unità di alimentazione 15. L’unità di alimentazione 15 è configurata per ricevere una potenza elettrica da una sorgente elettrica esterna e alimentarla al dispositivo illuminante 12. In una forma di realizzazione, l’unità di elaborazione 15 è disposta nell’incavo di alimentazione 104.

In una forma di realizzazione, l’unità di alimentazione comprende un elettrodo 151, configurato per realizzare un contatto per ricevere potenza elettrica. L’elettrodo 151, in una forma di realizzazione, è affacciato sulla faccia laterale 103 del corpo 10. In altre forme realizzative, esso può essere affacciato sulla prima faccio 101 o sulla seconda faccia 102.

In una forma di realizzazione, l’unità di alimentazione 15 comprende un cavo di alimentazione 152. Il cavo di alimentazione 152 è configurato per connettere l’unità di alimentazione 15 con il dispositivo illuminante 12. In particolare, il cavo di alimentazione 152 è configurato per connettere l’elettrodo 151 con il dispositivo illuminante 12.

In una forma di realizzazione, il cavo di alimentazione 152 è disposto all’interno del foro di passaggio 106.

In una forma di realizzazione, l’unità di alimentazione 15 comprende un telaio isolante, congiurato per isolare l’elettrodo dal corpo 10 della mensola 1.

Si descrive a titolo esemplificativo ma non limitativo una forma di realizzazione dell’elettrodo 151. Secondo questa forma di realizzazione, l’elettrodo 151 è un elemento retrattile, preferibilmente a molla. In particolare, l’elettrodo 151 è mobile, lungo la direzione trasversale T. L’elettrodo 151 è configurato per mantenere il contatto con un conduttore disposto sulla guida 2 tramite l’azione di una molla. Pertanto, quando la mensola 1 è montata sulla guida 2 e agganciata tramite il dispositivo di aggancio 14, l’elettrodo è in pressione sul conduttore della guida 2 a causa alla molla, incrementando in tal modo l’efficienza del contatto elettrico. In una forma di realizzazione, l’unità di alimentazione 15 comprende due elettrodi 151, spaziati tra di loro longitudinalmente.

In una forma di realizzazione, l’incavo di alimentazione 104 e l’incavo di aggancio 05 sono spaziati tra di loro longitudinalmente.

La guida 2 comprende prima parete laterale 21. La guida 2 comprende seconda parete laterale 22. La prima parete laterale 21 e la seconda parete laterale 22 sono allungate lungo la direzione longitudinale L. La prima parete laterale 21 e la seconda parete laterale 22 sono reciprocamente affacciate. La prima parete laterale 21 e la seconda parete laterale 22 sono distanziate tra di loro lungo la direzione normale N, per definire una scanalatura S allungata longitudinalmente. La scanalatura S è preposta a ricevere (ad essere accoppiata) alla mensola 1. Pertanto, una sua estensione lungo la direzione normale N è maggiore dello spessore della mensola 1.

La guida 2 comprende una parete di fondo 23. La parete di fondo 23 è connessa alla prima parete laterale 21 e alla seconda parete laterale 22 per delimitare la scanalatura S.

In una forma di realizzazione, sulla prima 21 e/o sulla seconda 22 parete laterale sono ricavati:

- un recesso di aggancio 211, 221, configurato per ricevere l’elemento di aggancio 141 del dispositivo di aggancio 14, e/0

- un profilo di copertura 212, 222, configurato per consentire l’inserimento di un tappo lateralmente (su un lato perpendicolare alla direzione longitudinale L) alla guida 2.

In una forma di realizzazione, la guida 2 comprende un conduttore 24. Il conduttore 24 è connesso ad una sorgente di potenza elettrica esterna. Il conduttore 24 definisce un elettrodo, configurato per fare contatto con l’elettrodo 151 dell’unità di alimentazione 15.

In una forma di realizzazione, la guida 2 comprende una sede 25, preferibilmente ricavata nella parete di fondo 23.

In una forma di realizzazione, il conduttore 24 è disposto nella scanalatura, preferibilmente sulla parete di fondo 23 fondo della scanalatura S, in particolare è alloggiata nella sede 25.

In altre forme di realizzazione, il conduttore 24 è disposto sulla prima parete laterale 21 e/o sulla seconda parete laterale 22.

In un esempio di realizzazione, il conduttore 24 definisce un elettrodo che si estende longitudinalmente lungo la scanalatura della guida (lungo tutta l’estensione longitudinale o solo in parte), per consentire una connessione della mensola in posizioni longitudinale distanziate tra di loro.

In una forma di realizzazione, la parete di fondo ha una prima estremità 23A e una seconda estremità 23B, svasate di un primo angolo di svasatura angolo. In una forma di realizzazione, la prima parete laterale 21 ha una prima estremità 21A, svasata di un secondo angolo di svasatura. In una forma di realizzazione, la seconda parete laterale 22 ha una prima estremità 22A, svasata del secondo angolo di svasatura.

La prima parete 21 e la seconda parete 22 hanno rispettive seconde estremità 21B e 22B che sono connesse alla parete di fondo 23.

In una forma di realizzazione, il primo angolo di svasatura e il secondo angolo di svasatura hanno lo stesso valore. In tal modo, la guida 2 può essere applicata su uno spigolo della parete di sostegno.

Secondo una ulteriore forma di realizzazione del presente trovato, si propone una soluzione integrata tra l’unità di alimentazione 15 e il dispositivo di aggancio 14. Ovvero, in luogo dell’unità di alimentazione e del dispositivo di aggancio, la mensola comprende un dispositivo di connessione integrato, che assolve a entrambe le funzioni di connessione elettrica del dispositivo illuminante 12 e connessione meccanica della mensola 1.

In tale forma di realizzazione, il conduttore 24 è disposto nel recesso di aggancio 211, 221 della prima parete 21 e/o della seconda parete 22. L’elemento di aggancio 141 è un conduttore che funge anche da elettrodo 151 dell’unità di alimentazione. Pertanto, in tale forma di realizzazione l’elettrodo 151 e l’elemento di aggancio 141 sono un unico elemento, che verrà identificato nel seguito come connettore universale 16. Detto connettore universale 16 è mobile lungo la direzione normale N, tramite l’elemento di regolazione 142 e, in aggiunta, è connesso al cavo di alimentazione 152.

Pertanto, quando il connettore universale 16 viene portato in posizione estratta, esso va in interferenza lungo la direzione trasversale con la guida 2 e contemporaneamente contatta il conduttore 24 che è disposto nel recesso 211, 221, conducendo la potenza elettrico, tramite il cavo di alimentazione 152, fino al dispositivo illuminante 12.

Secondo un aspetto della presente descrizione, il presente trovato mette a disposizione anche un metodo per illuminare una regione di spazio.

Il metodo comprende una fase di fissaggio della struttura di sostegno 2 del sistema di arredo 100. Il metodo comprende una fase di accoppiamento della mensola 1 alla struttura di sostegno 2, in particolare alla guida 2. Dalla fase di accoppiamento, è possibile definire la zona di connessione ZC della mensola 1, interna alla guida 2, e la zona sporgente ZS, esterna e protrudente dalla guida 2.

Il metodo comprende una fase di emissione di un fascio luminoso in una prima direzione di emissione E1, preferibilmente rivolta verso la prima faccia 101 del corpo 10. Tale fase è eseguita dal dispositivo illuminante 12 disposto all’interno della gola 11.

Il metodo comprende una fase di deviazione del fascio luminoso dalla prima direzione di emissione E1 alla seconda direzione di emissione E2, in allontanamento dal corpo 10 della mensola 1. La fase di deviazione comprende una o più delle seguenti fasi:

- prima deviazione ad opera di una superficie zigrinata 112, sulla quale è affacciato il dispositivo illuminante 12;

- seconda deviazione, ad opera di una guida di luce 131 affacciata sul dispositivo illuminante 12 e sull’apertura della gola 11 sulla seconda faccia 102, per convogliare il fascio di luce attraverso la seconda faccia 102.; - diffusione del fascio luminoso lungo la direzione longitudinale L ad opera di un diffusore 132, disposto in appoggio sul gradino 115 della gola 11. Il metodo comprende una fase di mantenimento, in cui il diffusore 132 mantiene all’interno della gola 11 la guida di luce, impedendo un suo spostamento dalla posizione ottimale per il convogliamento della luce. In una forma di attuazione, il metodo comprende una fase di aggancio, in cui la mensola 1 viene agganciata alla guida 2 tramite il dispositivo di aggancio 14.

In detta fase di aggancio, l’elemento di aggancio 141 interagisce con la guida 2, per bloccare la mensola 1. La fase di aggancio comprende una fase di spostamento dell’elemento di aggancio 141 (viene spostato) lungo la direzione normale N tra la posizione estratta e la posizione retratta. La fase di aggancio comprende una fase di regolazione, in cui un elemento di regolazione 142 (o un gruppo di regolazione), connesso all’elemento di aggancio 141, regola la posizione dell’elemento di aggancio 141 tra la posizione estratta e la posizione retratta. Tale fase di regolazione, in una forma di attuazione esemplificativa ma non limitativa, comprende una o più delle seguenti fasi:

- rotazione del primo ingranaggio 142A;

- trascinamento in rotazione del secondo ingranaggio 142B, ingranato al primo ingranaggio 142A;

- trasformazione della rotazione del secondo ingranaggio 142B in una traslazione dell’elemento di aggancio 141 (ovvero del perno filettato) lungo la direzione normale N.

Si osservi che la fase di aggancio, oltre ad assolvere alla funzione di connessione meccanica della mensola 1, consente di eliminare il gioco tra la guida 2 e la mensola 1, il quale, necessario in una prima fase per l’inserimento della mensola 1 nella guida 2 è invece successivamente svantaggioso e sconsigliabile.

Il metodo comprende una fase di alimentazione del dispositivo di illuminazione. La fase di alimentazione del dispositivo di illuminazione comprende una o più delle seguenti fasi:

- connessione del conduttore 24 della guida 2 ad una sorgente di potenza elettrica esterna;

- connessione (realizzazione di un contatto) tra il conduttore 24 della guida 2 e l’elettrodo 151 dell’unità di alimentazione della mensola 1;

- isolamento del cavo di alimentazione 152 e dell’elettrodo 151;

- connessione dell’elettrodo 151 al cavo di alimentazione 152;

- connessione del cavo di alimentazione 152 al dispositivo illuminante 12. Nella fase di alimentazione è anche prevista una fase di pressione elastica sull’elettrodo 151, nella quale l’elettrodo 151 viene premuto contro il conduttore 24 per effetto di una molla.

In una forma di realizzazione, il metodo comprende una fase di spostamento longitudinale della mensola comprendente una o più delle seguenti fasi:

- spostamento dell’elemento di aggancio 141 nella posizione retratta;

- spostamento longitudinale della mensola 1;

- spostamento dell’elemento d’aggancio 141 nella posizione estratta.

Secondo una forma di attuazione ulteriore, il metodo comprende una fase connessione integrata, in cui la fase di alimentazione e la fase di aggancio sono eseguite contemporaneamente dal dispositivo di connessione integrato. In particolare, in tale forma di attuazione, il connettore universale 16 blocca la mensola 1 sulla guida 2 e realizza il contatto elettrico con il conduttore 24 della guida 2.

Claims (19)

1. RIVENDICAZIONI 1. Una mensola (1) di illuminazione, agganciabile ad una parete di sostegno e comprendente: - un corpo (10), estendentesi lungo un piano di riferimento e includente una prima faccia (101) e una seconda faccia (102), parallele al piano di riferimento e opposte l’una all’altra, e una faccia laterale (103), destinata ad essere associata alla parete di sostegno; - una gola (11), ricavata nel corpo (10); - un dispositivo illuminante (12), disposto nella gola (11) e configurato per emettere un fascio di luce in una prima direzione di emissione (E1); - un deflettore (13), disposto nella gola (11) e configurato per ricevere il fascio di luce dal dispositivo illuminante (12) e per trasmetterlo, in allontanamento dal corpo, in una seconda direzione di emissione (E2) diversa dalla prima direzione di emissione (E1), caratterizzata dal fatto che la gola (11) ha un’apertura (113) sulla seconda faccia (102) del corpo (10), il deflettore (13) essendo configurato per convogliare il fascio di luce in attraversamento della seconda faccia (102).
2. 2. Mensola (1) secondo la rivendicazione 1, in cui la gola (11) definisce una superficie di appoggio (111), inclinata rispetto al piano di riferimento e preposta a ricevere il dispositivo illuminante (12), in cui la prima direzione di emissione (E1) è orientata verso la prima faccia (101).
3. 3. Mensola (1) secondo la rivendicazione 2, in cui la superficie d’appoggio (111) della gola (11) è inclinata rispetto alla pima (101) faccia del corpo (10), di un angolo diverso da 90 gradi.
4. 4. Mensola (1) secondo la rivendicazione 3, in cui la superficie d’appoggio (111) della gola (11) è inclinata rispetto alla pima (101) faccia del corpo (10), di un angolo minore di 90 gradi, rispetto ad un verso di avvicinamento alla faccia laterale (103) del corpo (10).
5. 5. Mensola (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la seconda direzione di emissione (E1) ha anche una componente diretta parallelamente alla prima faccia (101) del corpo (10) e orientata verso la faccia laterale (103) del corpo (10).
6. 6. Mensola (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la gola (11) si estende parallelamente alla faccia laterale (103) del corpo (10).
7. 7. Mensola (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il rapporto tra un’estensione della gola (11) e un’estensione del corpo (10), lungo una direzione perpendicolare faccia laterale (103) del corpo (10), è minore di 1/15.
8. 8. Mensola (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la gola (11) si estende lungo una direzione perpendicolare alla faccia laterale (103) del corpo (10), per definire un recesso (114) interposto tra la prima (101) e la seconda (102) faccia del corpo (10), il dispositivo illuminante (12) essendo posizionato nel recesso (114) della gola (11).
9. 9. Mensola (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la gola (11) è posizionata in una zona sporgente (ZS) del corpo (10), operativamente protrudente dalla parete di sostegno, e comprendente: - un elettrodo (151), distanziato dalla gola (11) e posizionato in una zona di connessione (ZC) del corpo (10) includente la faccia laterale (103), per ricevere potenza elettrica da una sorgente esterna di potenza elettrica; - un cavo di alimentazione (152), disposto in un passaggio (106) ricavato nel corpo (10), per collegare elettricamente l’elettrodo (151) al dispositivo illuminante (12).
10. 10. Mensola (1) secondo la rivendicazione 10, comprendente un dispositivo di aggancio (14), configurato per consentire un aggancio removibile della mensola (1) ad una guida esterna (2) e includente: - un elemento di aggancio (141), posizionato in una zona di connessione (ZC) del corpo (10) includente la faccia laterale (103) e mobile perpendicolarmente al piano di riferimento, tra una posizione estratta, in cui è operativamente allineato con una parete laterale (21, 22) della guida esterna (2) lungo una direzione perpendicolare al piano di riferimento, e una posizione retratta, in cui è operativamente disallineato con la parete laterale (21, 22) della guida esterna (2), lungo la direzione perpendicolare al piano di riferimento; - un elemento di regolazione (142), posizionato in una zona sporgente (ZS) del corpo (10), operativamente protrudente dalla parete di sostegno, e cinematicamente connesso all’elemento di aggancio (141) per spostarlo tra la posizione estratta e la posizione retratta.
11. 11. Mensola (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il deflettore (13) comprende una guida di luce (131) o una superficie riflettente.
12. 12. Mensola (1) secondo la rivendicazione 11, in cui il deflettore (13) comprende un elemento diffusore (132) conformato a lamina, accoppiato all’apertura (113) sulla seconda faccia (102) della gola (11) e configurato per diffondere il fascio di luce lungo una direzione parallela alla faccia laterale (103) del corpo (10).
13. 13. Guida (2) per il sostegno di una mensola (1), comprendente: - una prima parete laterale (21) e una seconda parete laterale (22), allungate lungo una direzione longitudinale (L), contraffacciate e distanziate l’una dall’altra lungo una direzione trasversale (T), per definire una scanalatura (S) allungata longitudinalmente, la scanalatura (S) essendo preposta a ricevere una zona di connessione (ZC) della mensola (1); - una parete di fondo (23), connessa alla prima (21) e alla seconda (22) parete laterale e cooperante con esse per delimitare la scanalatura (S), caratterizzato dal fatto di comprendere un conduttore elettrico (24), disposto nella scanalatura (S) e preposto ad alimentare elettricamente un’utenza elettrica inclusa nella mensola (1) operativamente inserita nella scanalatura (S).
14. 14. Guida (2) secondo la rivendicazione 13, in cui il conduttore elettrico (24) definisce un elettrodo che si estende longitudinalmente lungo la scanalatura (S) della guida (2), per consentire una connessione della mensola (1) in posizioni longitudinale distanziate tra di loro.
15. 15. Guida (2) secondo la rivendicazione 13 o la 14, comprendente un recesso (211), ricavato in corrispondenza di detta prima parete (21) e definente una sede di accoppiamento per un elemento di aggancio (141) della mensola (1).
16. 16. Sistema (100) di arredo fisso, agganciabile ad una parete di sostegno e comprendente: - una o più mensole (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni dalla 1 alla 12; - una struttura di sostegno, accoppiabile a dette una o più mensole (1) e configurata per essere fissata alla parete di sostegno.
17. 17. Sistema secondo la rivendicazione 16, in cui la struttura di sostegno comprende almeno una guida (2) secondo la rivendicazione 13, 14 o la 15.
18. 18. Metodo per illuminare una regione di spazio, comprendente le seguenti fasi: - predisposizione di una mensola (1) includente un corpo (10), una gola (11) ricavata nel corpo (10), un dispositivo illuminante (12) disposto nella gola (11) e un deflettore (13) disposto nella gola (11), la mensola (1) estendentesi lungo un piano di riferimento e includendo una prima faccia (101) e una seconda faccia (102), parallele al piano di riferimento e opposte l’una all’altra, e una faccia laterale (103), associata ad una parete di sostegno; - emissione di un fascio di luce in una prima direzione di emissione (E1), tramite il dispositivo illuminante (12); - deviazione del fascio di luce dalla prima direzione di emissione (E1) ad una seconda direzione di emissione (E2), in allontanamento dal corpo (10), tramite il deflettore (13), il metodo essendo caratterizzato dal fatto che il deflettore (13) convoglia il fascio di luce attraverso la seconda faccia (102), la gola (11) essendo aperta sulla seconda faccia (102) della mensola (1).
19. 19. Metodo secondo la rivendicazione 18, in cui la prima direzione di emissione (E1) è orientata verso la prima faccia (101) e in cui il dispositivo illuminante (12) ha forma appiattita ed è orientato lungo un piano di giacitura, in cui il piano di giacitura è inclinato, rispetto alla prima (101) e alla seconda (102) faccia del corpo (10), di un angolo diverso da 90 gradi, ed è perpendicolare alla prima direzione di emissione (E1).