IT201900018038A1 - Componente elementare di protezione antiproiettile e corrispondenti pannello balistico e struttura di protezione antiproiettile, in particolare nella forma di un giubbotto antiproiettile - Google Patents

Componente elementare di protezione antiproiettile e corrispondenti pannello balistico e struttura di protezione antiproiettile, in particolare nella forma di un giubbotto antiproiettile Download PDF

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Description

DESCRIZIONE
Campo di applicazione
La presente invenzione fa riferimento ad un componente elementare di protezione antiproiettile.
Più specificatamente l'invenzione si riferisce ad un componente atto a formare una struttura di protezione antiproiettile comprendente almeno una base flessibile, in particolare in tessuto balistico, e una struttura di rinforzo realizzata mediante almeno un pannello balistico associato alla base flessibile e a sua volta realizzato mediante una pluralità di componenti elementari di protezione antiproiettile.
L'invenzione riguarda in particolare, ma non esclusivamente, una struttura di protezione atta a realizzare giubbotti antiproiettile in grado di garantire elevati livelli di protezione, in particolare superiori al livello Illa secondo la normativa statunitense NIJ, e la descrizione che segue è fatta con riferimento a questo campo di applicazione con il solo scopo di semplificarne l'esposizione.
Arte nota
E’ noto ottenere efficaci protezioni antiproiettile grazie a strutture realizzate mediante opportune combinazioni di fibre intrecciate in grado di assorbire e disperdere la forza di arresto e penetrazione dei proiettili attraverso la deformazione plastica (allungamento) delle fibre stesse.
Il numero di strati sovrapposti determina la capacità di protezione della struttura nel suo complesso, classificata in classi di protezione NIJ (Stati Uniti) o SK (Germania), ad esempio.
Tali strutture sono generalmente realizzate in fibre ad alta tenacità, quali ad esempio le fibre aramidiche, che presentano una grande resistenza meccanica alla trazione e una elevata resistenza al calore e alla fiamma, cosa che le rende particolarmente adatte all’utilizzo nei giubbotti antiproiettile, l’elevata resistenza essendo in tal caso utilizzata per assorbire, tramite deformazione plastica, l'energia cinetica dei proiettili, riducendo al minimo gli effetti sull’utente che indossa il giubbotto.
Normalmente le strutture in fibra sono in grado di realizzare una efficace protezione contro proiettili da arma corta e limitatamente ad armi automatiche fino al calibro 7.65 oppure 9 Parabellum, corrispondenti alle pistole 357 e 44 Magnum e a velocità fino a 500m/s circa. Questo corrisponde ad un livello di protezione Illa secondo la normativa statunitense NIJ.
Per la protezione contro proiettili di calibro superiore, è noto aggiungere a queste strutture in fibra almeno un pannello balistico, semirigido o rigido, in grado di frammentare i proiettili più veloci (oltre 700m/s) in parti più piccole e più facilmente arrestabili dalla sottostante struttura in fibra, grazie alla diminuzione della loro energia (suddivisa nelle differenti parti frammentate).
In particolare, questi pannelli balistici possono essere realizzati in materiali metallici o più spesso nella cosiddetta ceramica balistica, ovvero un ossido di allumina ad alta resistenza in grado appunto di frammentare i proiettili, così da dividerli in schegge e presentano usualmente spessori abbastanza importanti, ad esempio tra 5 e 12 mm, preferibilmente tra 7 e 10 mm.
Una struttura di protezione antiproiettile per calibri superiori al 357 e 44 Magnum ovvero superiori al livello IIIa della normativa statunitense NIJ realizzata secondo la tecnica nota è illustrata schematicamente in Figura 1, complessivamente indicata con 10. Una struttura 10 di protezione antiproiettile può essere ad esempio utilizzata per il blindaggio di veicoli e di carri armati.
La struttura 10 di protezione antiproiettile, nel caso illustrato a titolo puramente esemplificativo, ha una forma sostanzialmente rettangolare e comprende una base in fibra 11, realizzata ad esempio mediante fibre ad alta tenacità, ad esempio intrecciate, indicate anche come tessuto balistico.
Tale struttura 10 di protezione antiproiettile comprende inoltre una pluralità di pannelli balistici 12, associati alla base in fibra 11, ad esempio mediante incollaggio. In particolare, i pannelli balistici 12 possono essere realizzati in ceramica balistica.
Come illustrato in figura, i pannelli balistici 12 possono essere opportunamente distanziati in modo da definire, tra due pannelli contigui, almeno una porzione 13 della base in fibra 1 1 libera dagli stessi e consentire quindi un ripiegamento della struttura 10 di protezione antiproiettile, in corrispondenza di linee di piegamento indicate con 14.
La struttura 10 di protezione antiproiettile illustrata in Figura 1 è così in grado di rivestire un oggetto di forma prismatica, in particolare a base quadrata essendo i pannelli balistici 12 illustrati in figura di uguali dimensioni.
E’ ovviamente possibile realizzare la struttura 10 di protezione antiproiettile con pannelli balistici 12 di dimensioni differenti, in particolare adatti a seguire le forme dell’oggetto da rivestire e proteggere, il più uniformemente possibile. Questo complica la protezione di superfici non regolari e la rende praticamente impossibile nel caso di forme arrotondate, come ad esempio torrette cilindriche, imponendo di fatto forme squadrate e spigolose. Inoltre le porzioni 13 prive dei pannelli balistici 12 risultano essere meno protette, in particolare penetrabili da proiettili di calibro superiore ai 357 e 44 Magnum ovvero superiori al livello Illa della normativa statunitense NIJ. In tali porzioni 13, che possono avere anche dimensioni importanti, la protezione antiproiettile è infatti garantita solo dalla base in fibra 11 .
Questo problema è ancor più significativo nel caso di protezioni personali, indossabili da un utente, come una veste o giubbotto antiproiettile, in particolare adatte ad una efficace protezione antiproiettile per calibri superiori al 357 e 44 Magnum ovvero superiori al livello IIIa della normativa statunitense NIJ.
Come è ben noto, il giubbotto antiproiettile è un indumento, generalmente con taglio a gilet o casacca, usato da eserciti e forze dell'ordine, che serve a proteggere chi lo indossa da colpi di arma da fuoco o schegge da frammentazione di esplosivi (in questo caso, essendo più comunemente indicato come "flak jacket"), fermando il proiettile o le schegge al suo interno. Questo tipo di indumento è utilizzato anche da guardie giurate, ad esempio in servizio presso le banche o per il trasporto valori.
Generalmente, un giubbotto antiproiettile è realizzato da un contenitore esterno, opportunamente in tessuto balistico, e uno o più pannelli balistici interni, ad esempio in ceramica balistica.
Tali pannelli balistici sono in particolare utilizzati come scudi e sono quindi normalmente posizionati davanti al petto, al torace della persona e nella parte dietro sulla schiena e, in alcuni casi, nella parte bassa, sul punto vita dei fianchi laterali, a destra e a sinistra, così da garantire una protezione agli organi vitali dell’utente che indossa il giubbotto.
Naturalmente questi pannelli balistici sono di ostacolo alla dinamica di un corpo umano in movimento, limitando la libertà di chi indossa il giubbotto antiproiettile. L’utente che indossa il giubbotto antiproiettile è ad esempio impedito in movimenti del busto, o anche in movimenti laterali, in avanti o indietro, l’utilizzo dei pannelli balistici di rinforzo introducendo negli indumenti una estrema rigidezza e un peso addizionale che limitano il confort di chi li indossa, oltre a garantire una efficace protezione solo per una superficie sostanzialmente limitata alle zone degli organi vitali, come per esempio il cuore, grazie ad almeno un pannello balistico posizionato in corrispondenza del petto dell’utente che indossa il giubbotto.
Per superare gli inconvenienti sopra indicati, è stata proposta una struttura di protezione antiproiettile realizzata mediante un pannello balistico finemente suddiviso in una pluralità di elementi contigui e strutturalmente indipendenti associati ad una porzione in tessuto, avente un grado di flessibilità sufficiente a garantire una copertura estesa anche di superfici non regolari, come nel caso di un giubbotto antiproiettile da indossare, al contempo aumentando il livello di protezione. Una tale struttura di protezione antiproiettile è descritta ad esempio nella domanda di brevetto italiano No. IT 102015000019024 depositata il 28/05/2015 a nome della richiedente stessa e schematicamente illustrata in Figura 2.
La struttura 20 di protezione antiproiettile comprende una porzione in tessuto, in particolare realizzata mediante fibre ad alta tenacità, ad esempio intrecciate, ovvero in tessuto balistico. La porzione in tessuto balistico è sostanzialmente una base flessibile 21 della struttura 20 di protezione antiproiettile. In alternativa, il tessuto balistico può comprendere polietilene ad alto peso molecolare.
Per garantire una protezione antiproiettile per calibri superiori al 357 e 44 Magnum ovvero superiori al livello Illa della normativa statunitense NIJ, la struttura 20 di protezione antiproiettile è inoltre dotata di un pannello balistico 22, associato alla base flessibile 21, ad esempio mediante incollaggio o mediante la predisposizione di una fodera contenitrice e di opportune tasche in essa realizzate. Il pannello balistico 22 realizza così una struttura di rinforzo della base flessibile 2 1 in tessuto balistico della struttura 20 di protezione antiproiettile.
Il pannello balistico 22 è in particolare finemente suddiviso in una pluralità di componenti elementari 23 aventi un’estensione superficiale inferiore a quella del pannello balistico 22 ed essendo in un numero sufficiente a realizzare una copertura di un’area da proteggere AP mediante tale pannello balistico 22.
Tali componenti elementari 23 sono strutturalmente indipendenti e singolarmente associati alla base flessibile 21 in tessuto balistico in modo da essere contigui e ridurre al minimo, al limite annullare, le porzioni dell’area di proteggere AP che vengono lasciate scoperte, ossia prive di componenti elementari 23.
In particolare, i componenti elementari 23 sono realizzati sostanzialmente come delle piastrelle, a forma di parallelepipedo schiacciato, con due facce di maggior estensione, di fondo e di sommità rispettivamente, e una porzione laterale che percorre tutto il contorno del componente elementare 23 ed ha altezza Hz scelta in base al grado di protezione richiesto al pannello balistico 22. Più in particolare, facendo riferimento alla Figura 2 A, tali componenti elementari 23 vengono associati in corrispondenza di una di tali facce di maggior estensione, quale la faccia di fondo Fb, ad esempio mediante incollaggio con film termoplastici, mentre i lati 23s sono sostanzialmente privi di mezzi di trattenimento ai componenti elementari adiacenti. Questo consente un movimento di tali componenti elementari 23 in un piano Z ortogonale al piano definito dal pannello balistico 22, in pratica ortogonale al foglio su cui è illustrata la struttura 20 di protezione antiproiettile.
E’ possibile equiparare i componenti elementari 23 in cui è finemente suddiviso il pannello balistico 22 a delle piastrelle; tali componenti elementari 23, infatti, rivestono l’area di proteggere AP come normali piastrelle edilizie rivestirebbero un pavimento o un muro. Nel caso della struttura 20 di protezione antiproiettile, tale pavimento o muro è in realtà un substrato flessibile, realizzato dalla base flessibile 21 in tessuto balistico, e i componenti elementari 23 in guisa di piastrelle sono in grado di seguirne le eventuali deformazioni, ad esempio nel caso in cui si vogliano realizzare rivestimenti antiproiettile di superfici non regolari.
In tal modo, il pannello balistico 22 finemente suddiviso nei componenti elementari 23 ed associato alla base flessibile 21 in tessuto balistico, e quindi la struttura 20 di protezione antiproiettile così formata, risultano essere strutture flessibili in grado di per rivestire superfici o strutture con andamento irregolare.
I componenti elementari 23 hanno preferibilmente una forma esagonale così da ottenere una struttura 20 di protezione antiproiettile che può essere facilmente piegata in corrispondenza di linee di piegamento sostanzialmente verticali o orizzontali, utilizzando il riferimento locale della figura (dove è indicata solo una linea di piegamento verticale 24a) e secondo linee di piegamento sostanzialmente oblique, come la linea 24c, come indicato in Figura 2.
Sebbene vantaggiosa sotto numerosi aspetti ed in grado di realizzare una struttura di protezione antiproiettile con flessibilità sufficiente a garantire una copertura estesa anche di superfici non regolari, tale soluzione nota ha l’inconveniente di presentare una zona di interferenza tra componenti elementari o piastrelle adiacenti in condizioni di piegamento, proprio in corrispondenza di una linea di piegamento.
In particolare, come schematicamente illustrato nelle Figure 3 A e 3B, è possibile verificare che esiste una zona di interferenza Zi che si estende nel'lintorno di ogni linea di piegatura, ad esempio alla linea di piegatura verticale 25a indicata in Figura 3A sempre con riferimento ad una struttura 20 di protezione antiproiettile comprendente un pannello balistico 22 finemente suddiviso nei componenti elementari 23 ed associato alla base flessibile 21 in tessuto balistico, i componenti elementari 23 essendo in particolare incollati alla base flessibile 21 in tessuto balistico in corrispondenza della loro faccia di fondo Fb, come indicato in Figura 3B.
E’ opportuno sottolineare che la faccia di fondo Fb di ogni componente elementare 23 risulta in tal modo totalmente in appoggio e vincolata al tessuto balistico che forma la base flessibile 21 della struttura 20 di protezione antiproiettile.
Come mostrato in Figura 3A, essendo i componenti elementari 23 di forma esagonale, la linea di piega 24a “reale” ha un andamento a linea spezzata o poligonale che segue i bordi dei singoli componenti o piastrelle sulla base di una linea di piega 25a “ideale” che dovrebbero seguire le sottostanti fibre di tessuto balistico che formano la base flessibile, tale linea di piega 25a “ideale” essendo rettilinea. Sebbene in figura la zona di interferenza Zi sia illustrata per una linea di piega 24a “reale” verticale, una situazione del tutto analoga si verifica anche per una linea di piega 24c trasversale, che risulta sempre avere un andamento a linea spezzata o poligonale che segue i bordi dei singoli componenti o piastrelle sulla base di una linea di piega 25c “ideale” rettilinea.
La zona di interferenza Zi comprende sostanzialmente porzioni della faccia di sommità Fa dei componenti elementari sulla linea di piega 25a; in particolare, in tale zona di interferenza Zi, ogni componente elementare entra in contrasto con un componente adiacente lungo la linea di piega 25a “ideale”, impedendo una corretta piega della la struttura 20 di protezione antiproiettile comprendente il pannello balistico 22 formato dai componenti elementari 23 e quindi il suo preciso adattamento ad una superficie da proteggere di forma irregolare.
E’ possibile verificare che, utilizzando componenti elementari 23 esagonali di diametro trasversale o passo Pt pari a 32 mm, con passo intendendosi qui e nel seguito una distanza tra due facce contrapposte parallele della sezione esagonale di tali componenti elementari 23, la zona di interferenza Zi ha una dimensione trasversale Hz pari a 9.2 mm.
La problematica legata a componenti elementari 23 interferenti nei dintorni delle linee di piega è presente anche nel caso di componenti elementari 23 di forma non esagonale, quali componenti di forma circolare, come illustrato nelle Figure 4A e 4B.
In tal caso, una linea di piega 24 reale ha andamento sinusoidale neirintorno di una linea di piega 25 ideale rettilinea, definendo come in precedenza una zona di interferenza Zi tra componenti elementari 23 adiacenti lungo tali linee di piega, come indicato in Figura 4 A sempre con riferimento ad una struttura 20 di protezione antiproiettile comprendente un pannello balistico 22 suddiviso nei componenti elementari 23 a sezione circolare di diametro D ed associato alla base flessibile 21 in tessuto balistico, i componenti elementari 23 essendo sempre incollati alla base flessibile 2 1 in corrispondenza della loro faccia di fondo Fb, come indicato in Figura 4B e la loro faccia di sommità Fa potendo avere anche forma a cupola, come illustrato in figura.
E’ anche in tal caso possibile verificare che, utilizzando componenti elementari 23 circolari di diametro Dt pari a 30 mm, la zona di interferenza Zi ha una dimensione trasversale Hz pari a 4 mm.
In sostanza, le strutture 20 di protezione antiproiettile comprendenti un pannello balistico 22 suddiviso nei componenti elementari 23 singolarmente incollate ad una base flessibile 21 in tessuto balistico presentano un limitato grado di flessibilità vincolato alle proprietà di allungamento della fibra utilizzata per realizzare la base flessibile ed al tipo di adesivo utilizzato per vincolare ad essa i componenti elementari 23.
Essendo ben noto che le fibre ad alta tenacità utilizzate per realizzare tali strutture 20 di protezione antiproiettile hanno generalmente un allungamento pari al 3-4%, analogo ai valori di allungamento previsti dai film adesivi tradizionalmente utilizzati in questo settore, si conclude immediatamente che le strutture così ottenute non possono adattarsi a forme particolarmente irregolari, quali quelle di un corpo umano e non risultano quindi adatte a realizzare giubbetti antiproiettile.
Il problema tecnico della presente invenzione è quello di escogitare una struttura di protezione antiproiettile avente un grado di flessibilità sufficiente per garantire una copertura estesa anche di superfici non regolari, come nel caso di un giubbotto antiproiettile da indossare, al contempo riducendo al minimo le superfici di tessuto balistico esposte, aumentando il livello di protezione conferito da un tale giubbotto, così da superare le limitazioni e gli inconvenienti che tuttora affliggono le strutture e i giubbetti realizzate secondo l'arte nota.
Sommario dell' invenzione
L'idea di soluzione che sta alla base della presente invenzione è quella di realizzare una struttura di protezione antiproiettile mediante una pluralità di componenti elementari contigui e strutturalmente indipendenti conformati in modo da presentare almeno una sezione in rilevo adatta a delimitare la superficie di connessione, in particolare incollaggio, tra tali componenti elementari e una base flessibile in tessuto balistico della struttura di protezione, eliminando interferenze tra componenti elementari contigui in occasione di un ripiegamento della struttura stessa.
Sulla base di tale idea di soluzione il problema tecnico è risolto da un componente elementare di protezione antiproiettile del tipo a piastrella comprendente un corpo di forma parallelepipedica con una prima faccia e una seconda faccia di maggiore estensione opposte una all'altra e una superficie laterale avente una prima altezza, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una sezione in rilevo a partire dalla prima faccia per una seconda altezza, tale sezione in rilevo essendo a forma parallelipedica e avendo un’area di base inferiore ad un’area della prima faccia.
Più in particolare, l’invenzione comprende le seguenti caratteristiche supplementari e facoltative, prese singolarmente o all’occorrenza in combinazione.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il componente elementare di protezione antiproiettile del tipo a piastrella può comprendere una superficie libera definita nella prima faccia come un’area rimanente nell’intorno della sezione in rilevo.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, tale sezione in rilevo può essere concentrica con la prima faccia del corpo.
Ulteriormente, secondo un altro aspetto dell’invenzione, tale seconda altezza della sezione in rilevo può avere valori compresi tra 0,5 mm e 2 mm, preferibilmente 1 mm.
In alternativa, la seconda altezza della sezione in rilevo può avere valori maggiori di 2 mm.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, la prima altezza del corpo può avere valori compresi tra 2 mm e 15 mm, preferibilmente 10 mm.
Secondo un altro aspetto ancora dell’invenzione, il corpo può comprendere un incavo realizzato nella seconda faccia ed estendentesi nel corpo per una terza altezza.
In particolare, tale incavo può avere forma e dimensioni uguali o comparabili alla sezione in rilevo ed essere realizzato in maniera concentrica ad essa, con comparabili intendendosi valori tra loro uguali o che differiscono per ± 10%.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il corpo può avere base esagonale e la sezione in rilevo può avere base circolare.
In particolare, la base esagonale del corpo può avere diametro trasversale o passo con valori compresi tra 22 mm e 44 mm, preferibilmente pari a 32 mm e la base circolare della sezione in rilevo può avere diametro con valori compresi tra 17 mm e 39 mm, preferibilmente pari a 27mm.
In alternativa, il corpo può avere base esagonale e la sezione in rilevo può avere base poligonale.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione, il componente elementare di protezione antiproiettile del tipo a piastrella può essere realizzato in un materiale antiproiettile scelto tra un materiale sinterizzato, quale l’ossido di allumina o un carburo, quale il carburo di silicio o il carburo di boro.
Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, la sezione in rilevo può essere realizzata di pezzo con il corpo.
Inoltre, il corpo, la sezione in rilevo e l’incavo possono avere forma parallelepipedica con base con forma scelta tra circolare, ovale, quadrata, rettangolare, esagonale o poligonale, eventualmente anche con forma concava, quale una forma a stella.
Il problema è altresì risolto da un pannello balistico di protezione antiproiettile finemente suddiviso in una pluralità di componenti elementari realizzati come sopra indicato.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, tali componenti elementari del pannello balistico possono contigui e indipendenti tra loro e definire in tale pannello balistico una pluralità di aree libere, ciascuna area libera comprendendo superfici libere di una pluralità di componenti elementari.
Tale pannello balistico può altresì comprendere una pluralità di linee preferenziali di piegatura, posizionate nelle aree libere.
Ulteriormente, il problema è risolto da una struttura di protezione antiproiettile comprendente almeno una base flessibile e una struttura di rinforzo realizzata mediante almeno un pannello balistico associato alla base flessibile, il pannello balistico essendo finemente suddiviso in una pluralità di componenti elementari singolarmente associati alla base flessibile, strutturalmente indipendenti tra loro e non vincolati gli uni agli altri, ciascuno di tali componenti elementari essendo realizzato come sopra indicato.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione, i componenti elementari della struttura di protezione antiproiettile possono essere associati alla base flessibile solamente in corrispondenza della sezione in rilevo.
In particolare, la struttura di protezione antiproiettile può altresì comprendere mezzi di connessione atti ad associare i componenti elementari alla base flessibile.
Secondo un altro aspetto dell'invenzione, tali mezzi di connessione possono comprendere una pluralità di strati adesivi, ciascuno ricoprente una sezione in rilevo di un componente elementare.
In particolare, gli strati adesivi possono comprendere film termoplastici.
Secondo un ulteriore aspetto dell'invenzione, la base flessibile della struttura di protezione antiproiettile può essere realizzata in tessuto balistico, a sua volta comprendente fibre scelte tra fibre ad alta tenacità e polietilene ad alto peso molecolare.
La struttura di protezione antiproiettile può in particolare comprendere una pluralità di linee preferenziali di piegatura, posizionate in una pluralità di aree libere formate da superfici libere di componenti elementari consecutivi, in tali aree libere i componenti elementari non essendo vincolati alla base flessibile, la struttura essendo atta a rivestire superfici o strutture con andamento irregolare mediante piegatura secondo tali linee di piegatura.
Infine, il problema è risolto da un giubbotto antiproiettile comprendente una base flessibile e una struttura di rinforzo realizzata mediante un pannello balistico associato alla base flessibile che formano una struttura di protezione antiproiettile come sopra indicato.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il pannello balistico formato dalla pluralità di componenti elementari ricopre un’area di proteggere corrispondente sostanzialmente all’intera estensione di tale giubbotto antiproiettile così da realizzare uno scudo totale per un utente che lo indossa, il pannello balistico essendo ripiegabile in corrispondenza delle linee di piegatura alloggiate nelle aree libere realizzate da superfici libere di componenti elementari adiacenti.
Il giubbotto antiproiettile può altresì comprendere una fodera contenitrice dotata di opportune tasche e agganci esterni, eventualmente per l’alloggiamento del pannello balistico.
Le caratteristiche ed i vantaggi del componente elementare, del pannello balistico, della struttura di protezione antiproiettile e del giubbotto antiproiettile secondo l'invenzione risulteranno dalla descrizione, fatta qui di seguito, di esempi di realizzazione dati a titolo indicativo e non limitativo con riferimento ai disegni allegati.
Breve descrizione dei disegni
In tali disegni:
la Figura 1 mostra schematicamente una struttura di protezione antiproiettile realizzata secondo la tecnica nota;
le Figure 2 e 2A mostrano schematicamente una struttura di protezione antiproiettile realizzata secondo la tecnica nota, in una sua vista frontale e in un ingrandimento di un particolare, rispettivamente;
le Figure 3A e 3B mostrano schematicamente una porzione della struttura di protezione antiproiettile della Figura 2, in rispettive viste frontali e laterali;
le Figure 4A e 4B mostrano schematicamente una porzione della struttura di protezione antiproiettile secondo una variante di realizzazione nota, in rispettive viste frontali e laterali;
le Figure 5A-5C mostrano schematicamente un componente elementare di protezione antiproiettile realizzato secondo la presente invenzione, in rispettive viste dall’alto, laterale e in assonometria;
le Figure 6A-6D mostrano schematicamente un componente elementare di protezione antiproiettile realizzato secondo una variante di realizzazione della presente invenzione, in rispettive viste dall’alto, laterale e in assonometria;
le Figure 7 e 7A mostrano schematicamente un pannello balistico realizzato secondo la presente invenzione utilizzando il componente elementare di Figura 5C, in una sua vista posteriore e in un ingrandimento di un particolare, rispettivamente;
le Figure 8A e 8B mostrano schematicamente viste laterali di una struttura di protezione antiproiettile comprendente il pannello balistico della Figura 7, in diverse configurazioni applicative della stessa; e
la Figura 9 mostra schematicamente una vista frontale di un giubbotto antiproiettile realizzato secondo la presente invenzione.
Descrizione dettagliata
Con riferimento a tali figure ed in particolare alle Figure 5A-5C, si descrive un componente elementare 50 atto a realizzare una struttura di protezione antiproiettile comprendente un pannello balistico formato da una pluralità di tali componenti, indipendenti e contigui, associati ad una base flessibile in tessuto balistico.
E' opportuno notare che le figure rappresentano viste schematiche e non sono disegnate in scala, ma sono invece disegnate in modo da enfatizzare le caratteristiche importanti dell'invenzione. Inoltre, in tali figure, anche i diversi componenti sono rappresentati in modo schematico, la loro forma potendo variare a seconda dell’applicazione desiderata. Inoltre, particolari accorgimenti descritti in relazione ad una forma di realizzazione possono essere utilizzanti anche in altre forme di realizzazione, in qualsivoglia combinazione.
Nella forma di realizzazione preferita illustrata nella Figure 5A-5C, tale componente elementare 50 ha una forma parallelpipedica a sezione trasversale o base esagonale, avente lato L e diametro trasversale o passo Dt, inteso come la distanza tra due facce opposte parallele della sezione esagonale.
In una forma di realizzazione particolarmente preferita, il componente elementare 50 esagonale ha lato L di lunghezza compresa tra 10mm e 50mm, preferibilmente pari a 20mm oppure a 30mm, normalmente indicati come aventi dimensione chiave 20 o chiave 30, rispettivamente .
Il componente elementare 50 ha un corpo 50c di forma parallelepipedica schiacciata con due facce di maggiore estensione, in particolare una prima faccia F1 o faccia di fondo e una seconda faccia F2 o faccia di sommità, nonché una superficie laterale 50s, il corpo 50c avendo altezza Hc. In sostanza, il componente elementare 50 ha una forma assimilabile ad una piastrella.
Opportunamente secondo la presente invenzione, il componente elementare 50 a piastrella comprende una sezione 51 in rilevo a partire dalla prima faccia F1 del corpo 50c. Tale prima faccia F1 è in particolare destinata ad essere associata ad una base flessibile, ad esempio in tessuto balistico, per realizzare una struttura di protezione antiproiettile, come sarà spiegato nel seguito.
Preferibilmente, la sezione 51 in rilevo è realizzata di pezzo con il corpo 50c del componente elementare 50 a piastrella.
Più in particolare, la sezione 51 in rilevo ha una forma parallelepipedica con sezione trasversale o base circolare di diametro DI adatta ad essere inscritta nella sezione trasversale esagonale del corpo 50c e quindi nella prima faccia F1 ed è realizzata in modo da sporgere per una altezza H1 rispetto al corpo 50c lasciando così una superficie libera 53 sulla prima faccia F1. In altre parole, la sezione 51 in rilevo ha un’area di base inferiore ad un’area della prima faccia F1 e la superficie libera 53 risulta definita in tale prima faccia F1 come un’area rimanente nell’intorno della sezione 51 in rilevo, preferibilmente realizzata in modo da essere concentrica alla prima faccia F1. La sezione 51 in rilevo può avere altresì una forma parallelepipedica con sezione trasversale o base poligonale.
La somma delle altezze Hc e H1 del corpo 50c e della sezione 51 in rilevo, rispettivamente, è pari all’altezza totale Ht del componente elementare 50 a piastrella, ovvero il suo ingombro secondo un piano z ortogonale alla prima e seconda faccia F1 e F2, come indicato nel riferimento locale delle figure.
In particolare, l’altezza H1 della sezione 51 in rilevo ha valori compresi tipicamente tra 0,5 mm e 2 mm, preferibilmente 1 mm e l’altezza Hc del corpo 50c ha valori compresi tra 2 mm e 15 mm, preferibilmente 10 mm. L’altezza H1 della sezione 51 in rilevo può avere valori maggiori di 2 mm in casi dedicati.
E’ ovviamente possibile realizzare i componenti elementari 50 a piastrella e le relative sezioni 51 in rilevo mediante parallelepipedi con sezioni o basi di forma diversa rispetto a quelle illustrate nelle Figure 5A-5C, con il solo vincolo che la sezione 51 in rilevo ha una sezione con dimensioni tali da poter essere contenuta nella sezione del corpo 50c ovvero nella prima faccia F1 del componente elementare 50 a piastrella, lasciando almeno una porzione esposta a realizzare la superficie libera 53.
Ad esempio, nel caso di un componente elementare 50 a piastrella esagonali di diametro trasversale o passo Dt pari a 32 mm è possibile utilizzare una sezione 51 in rilevo con sezione circolare di diametro D1 pari a 27 mm. In generale, la base esagonale del corpo 50c ha diametro trasversale o passo Dt con valori compresi tra 22 mm e 44 mm e la base circolare della sezione 51 in rilevo ha diametro D1 con valori compresi tra 17 mm e 39 mm. In tal modo infatti, come sarà chiarito nel seguito, quando una pluralità di componenti elementari 50 possono essere disposti in maniera contigua tra loro per coprire una determinata area da proteggere, il diametro D1 risulta essere minore della tangenza delle sezioni ad esagono di componenti elementari 50 a piastrella adiacenti.
Opportunamente, è possibile scegliere tra sezioni o basi circolari, ovali, quadrate, rettangolari, esagonali o comunque poligonali, eventualmente anche con forme concave come una sezione a stella.
In ogni caso, come sarà meglio chiarito nel seguito, la sezione 51 in rilevo è atta a realizzare una porzione delimitata di collegamento con un tessuto balistico, ad esempio di una base flessibile di una struttura di protezione antiproiettile, in modo tale che la superficie libera 53 risulti svincolata da tale base.
I componenti elementari 50 a piastrella e le sezioni 51 in rilevo sono preferibilmente realizzati in un materiale sinterizzato, quale l’ossido di allumina (ceramica balistica) o carburi, quali carburi di silicio o boro, materiali normalmente usati nella protezione antiproiettile di veicoli e/o persone.
Secondo una variante di realizzazione schematicamente illustrata nelle Figure 6A-6D, il componente elementare 50 a piastrella comprende altresì un incavo 52, opportunamente realizzato nel corpo 50c in corrispondenza della seconda faccia F2, contrapposta alla prima faccia F1 da cui sporge la sezione 51 in rilevo.
Nella forma di realizzazione preferita illustrata in tali Figure 6A-6D, il componente elementare 50 a piastrella ha sezione trasversale o base esagonale e la sezione 51 in rilevo e l’incavo 52 hanno sezioni trasversali o basi circolari.
In particolare, l’incavo 52 viene realizzato con forme e dimensioni uguali alla sezione 51 in rilevo ed in maniera concentrica ad essa lungo l’asse z; più in particolare, l’incavo 52 ha un diametro D2 di dimensioni uguali comparabili a quelle del diametro D1 della sezione 51 in rilevo, con comparabili intendendosi che i diametri D1 e D2 sono tra loro uguali o differiscono per ± 10%. Inoltre, l’incavo 52 ha una altezza H2, rispetto alla seconda faccia F2, uguale o comparabile all’altezza H1 della sezione 5 1 in rilevo rispetto alla prima faccia F 1.
In sostanza, la sezione 51 in rilevo aggetta dalla prima faccia F1 del corpo 50c per una altezza H1 sostanzialmente uguale all’altezza H2 per cui l'incavo 52 penetra nel corpo 50c a partire dalla seconda faccia F2.
In tal modo, opportunamente secondo questa variante di realizzazione, è possibile ottenere un componente elementare 50 a piastrella avente spessore sostanzialmente costante su tutta la sua estensione superficiale, ovvero nel piano definito dagli assi x e y del riferimento locale delle figure. E’ quindi immediato verificare che un tale componente elementare 50 a piastrella di spessore costante presenta opportunamente una costante resistenza balistica.
Utilizzando una pluralità di componenti elementari 50 a piastrella del tipo illustrato nelle Figure 5A-5D oppure 6A-6C, è possibile realizzare un pannello balistico 55 secondo la presente invenzione, schematicamente illustrato in Figura 7. In particolare, il pannello balistico 55 è finemente suddiviso nella pluralità di componenti elementari 50 a piastrella, indicati in Figura 7A, ciascuno avente un’estensione superficiale in corrispondenza delle sue prima e seconda faccia F1 e F2 inferiore a quella del pannello balistico 55 nel suo complesso.
Più in particolare, ciascun componente elementare 50 a piastrella comprende facce F1 ed F2 aventi estensione superficiale pari a meno del 20% dell’estensione superficiale di tale pannello balistico 55.
Opportunamente, i componenti elementari 50 a piastrella del pannello balistico 55 sono contigui e indipendenti, un numero di componenti elementari 50 a piastrella essendo previsto in modo da essere sufficiente a realizzare una copertura di un’area che deve essere protetta.
Come spiegato in precedenza, ogni componente elementare 50 a piastrella ha una sezione 51 in rilevo di dimensioni adatte ad essere contenuta nella prima faccia F1 del suo corpo 50c, definendo in tal modo la superficie libera 53 su tale prima faccia F1.
Opportunamente, le superfici libere 53 di una pluralità di componenti elementari 50 a piastrella consecutivi realizza un’area libera 53A del pannello balistico 55 dove è possibile effettuare la piegatura dello stesso senza che i componenti elementari 50 a piastrella interferiscano l’uno con l’altro. Il pannello balistico 55 presenza quindi una pluralità di linee preferenziali di piegatura 54, posizionate in tali aree libere 53A, dove l’interferenza tra i componenti elementari 50 a piastrella è limitata.
Si sottolinea che, grazie alla combinazione della pluralità di componenti elementari 50 a piastrella dotati di sezioni 51 in rilevo atte a definire una superficie libera 53 che si distribuisce sostanzialmente lungo tutta la periferia della prima faccia F1, il pannello balistico 55 comprende aree libere 53A che si distribuiscono sostanzialmente in tutte le direzioni e consentono quindi la predisposizione di rispettive linee di piegatura in qualsivoglia direzione.
E’ così possibile realizzare una struttura di protezione antiproiettile 60 comprendente una struttura di rinforzo realizzata mediante almeno un pannello balistico 55 associato ad una base flessibile 56, realizzata ad esempio mediante uno strato di tessuto balistico 57 e dotata di opportuni mezzi di connessione 58 con il pannello balistico 55, come schematicamente illustrato in Figura 8A.
Più in particolare, lo strato di tessuto balistico 57 può essere realizzato mediante fibre ad alta tenacità oppure mediante polietilene ad alto peso molecolare, opportunamente associato ad un pannello balistico 55 comprendente una pluralità di componenti elementari 50 a piastrella realizzati in un materiale sinterizzato, quale l’ossido di allumina (ceramica balistica) o carburi, quali carburi di silicio o boro, tale pannello balistico 55 realizzando una struttura di rinforzo della base flessibile 56 della struttura di protezione antiproiettile 60.
La struttura di protezione antiproiettile 60 così realizzata è in particolare del tipo adatto a garantire una efficace protezione antiproiettile per calibri superiori al 357 e 44 Magnum ovvero superiori al livello IIIa della normativa statunitense NIJ.
Una tale struttura di protezione antiproiettile 60 ha una altezza complessiva Hp data dalla somma dell’altezza Ht dei componenti elementari 50 a piastrella che formano i pannello balistico 55 e dello spessore della base flessibile 56 o spessore ed ha valori compresi tra 0,7 mm e 20 mm, preferibilmente 12 mm.
E’ possibile equiparare i componenti elementari 50 a piastrella del pannello balistico 55 a delle piastrelle che sono distribuite in modo da rivestire uniformemente un’area di proteggere AP come normali piastrelle edilizie rivestirebbero un pavimento o un muro. Nel caso della struttura di protezione antiproiettile 60, tale pavimento o muro è in realtà una base flessibile 56, realizzata dallo strato di tessuto balistico 57, e i componenti elementari 50 a piastrella sono in grado di seguirne le eventuali deformazioni, ad esempio nel caso in cui si vogliano realizzare rivestimenti antiproiettile di superfici non regolari.
Opportunamente secondo la presente invenzione, i componenti elementari 50 a piastrella del pannello balistico 55 sono posizionati con la loro prima faccia F1 rivolta verso la base flessibile 56; in tal modo, il collegamento tra tali componenti elementari 50 a piastrella ed i mezzi di connessione 58 della base flessibile 56 è realizzato solamente in corrispondenza delle rispettive sezioni 51 in rilevo. Più in particolare, nella forma di realizzazione preferita illustrata in Figura 8A, i mezzi di connessione 58 comprendono una pluralità di strati adesivi 58A, quali film termoplastici, ciascuno ricoprente una sezione 51 in rilevo di un componente elementare 50 a piastrella. E’ ovviamente possibile utilizzare diversi mezzi di connessione 58 quali connettori meccanici, viti o perni per solidarizzare i componenti elementari 50 a piastrella con la base flessibile 56, in particolare con lo strato di tessuto balistico 57.
E’ importante sottolineare che la particolare conformazione dei componenti elementari 50 a piastrella, in particolare la presenza della sezione 51 in rilevo, consente vantaggiosamente di limitare l’estensione dei mezzi di connessione 58 con la base flessibile 56, ovvero la superfice degli strati adesivi 58A.
In tale modo, le porzioni di tessuto della base flessibile 56 corrispondenti alle aree libere 53A definite dalle superfici libere 53 dei componenti elementari 50 a piastrella adiacenti, risultano quindi prive di adesivo e sono libere di muoversi, come illustrato schematicamente in Figura 8B, che mostra la struttura di protezione antiproiettile 60 piegata in modo da adattarsi ad una superficie non piana.
La struttura di protezione antiproiettile 60 così ottenuta risulta infatti vantaggiosamente estremamente flessibile in tutte le direzioni, il pannello balistico 55 in esso compreso potendo essere piegato in corrispondenza delle linee di piegatura 54 disposte nelle aree libere 53A. Tale pannello balistico 55 e la corrispondente struttura di protezione antiproiettile 60 possono perciò essere utilizzati per proteggere forme con geometrie complesse, come per esempio il corpo umano.
In particolare, la struttura di protezione antiproiettile 60 può assumere la forma di un giubbotto antiproiettile 60’, come schematicamente illustrato in Figura 9.
Nell’esempio illustrato in Figura 9, il giubbotto antiproiettile 60’ comprende un pannello balistico 55 realizzato mediante una pluralità di componenti elementari 50 a piastrella di forma esagonale e risulta adatto a garantire una protezione antiproiettile per calibri superiori al 357 e 44 Magnum ovvero superiori al livello IIIa della normativa statunitense NIJ quasi sulla sua intera superficie, con un elevato grado di vestibilità da parte dell’utente che lo indossa. Tale giubbotto antiproiettile 60’ è nella forma sostanzialmente di un gilet. E’ ovviamente possibile prevedere una forma diversa, ma parimenti indossabile da un utente.
In particolare, il giubbotto antiproiettile 60’ comprende una base flessibile 56 in tessuto balistico, in particolare realizzata mediante fibre ad alta tenacità, ad esempio intrecciate, eventualmente inserita in una fodera contenitrice 59.
Opportunamente, i componenti elementari 50 a piastrella del pannello balistico 55 del giubbotto antiproiettile 60’ presentano rispettive sezioni 51 in rilevo atte a definire superfici libere 53 sulla prima faccia F1 di ciascun componente elementare 50 a piastrella e quindi aree libere 53A all’interno del pannello balistico 55, dove è possibile definire linee di piegatura 54 per il giubbotto antiproiettile 60’ stesso.
In tal caso, il pannello balistico 55 realizzato dai componenti elementari 50 a piastrella risulta estendersi sostanzialmente all’intera estensione del giubbotto antiproiettile 60’, così da garantire una protezione antiproiettile di grado elevato, in particolare per calibri superiori al 357 e 44 Magnum ovvero superiori al livello fila della normativa statunitense NIJ, pressoché totale dell’utente che lo indossa. Come indicato in figura, il pannello balistico 55 viene quindi realizzato in modo da rivestire quasi tutto il torace, i fianchi laterali e anche la schiena (non mostrata) dell’utente che indossa il giubbotto antiproiettile 60’, seguendo la forma anche delle porzioni ascellari, sottogola e delle spalle. Tale pannello balistico 55 risulta di fatto uno scudo totale per l’utente che indossa il giubbotto antiproiettile 60’ che può essere piegato senza incontrare resistenza in corrispondenza delle linee di piegatura 54, risultando quindi flessibile e adatto ad essere indossato in qualsiasi circostanza e garantendo una sufficiente libertà di movimento in ogni direzione all’utente che lo indossa.
Si sottolinea che la presenza dei mezzi di connessione 58, in particolare strati adesivi 58A, solo in corrispondenza delle sezioni 51 in rilevo dei componenti elementari 50 a piastrella consente il massimo grado di libertà per il giubbotto antiproiettile 60’ che comprende la base flessibile 56 in tessuto balistico e il pannello balistico 55 realizzato da tali componenti elementari 50 a piastrella, in particolare assicurando il corretto rivestimento del corpo dell’utente che lo indossa, minimizzandone al contempo gli impedimenti al movimento.
Il giubbotto antiproiettile 60’ potrebbe anche comprendere una porzione di protezione inferiore (non illustrata), a guisa ad esempio di una striscia dotata sempre di componenti elementari di rinforzo in grado di passare tra le gambe dell’utente che lo indossa.
In conclusione, l’innovativa configurazione dei componenti elementari secondo l'invenzione consente di realizzare un pannello balistico e una struttura di protezione antiproiettile che lo comprende in grado di garantire una efficace protezione antiproiettile per calibri superiori al 357 e 44 Magnum ovvero superiori al livello IIIa della normativa statunitense NIJ in una struttura finale sufficientemente flessibile per riuscire a rivestire anche superfici non regolari.
Ad esempio, è possibile immaginare che una struttura di protezione antiproiettile del tipo illustrato possa ricoprire il cofano di un veicolo quale una Jeep®.
La struttura di protezione antiproiettile secondo la presente invenzione consente vantaggiosamente di aumentare il livello di protezione fino a raggiungere i calibri quali gli AK47 e gli SS 109 NATO; è possibile inoltre, aumentando gli spessori sia della porzione in tessuto balistico sia dei componenti elementari in cui è finemente suddiviso il pannello balistico arrivare a calibri più importanti, quali anche il fucile Dragunov o SVD (acronimo dal russo: “Snayperskaya Vintovka Dragunova”) M2AP NATO.
Ulteriormente, si sottolinea che l'utilizzo dei componenti elementari per formare il pannello balistico di una tale struttura consente di ridurre al minimo, al limite annullare, le porzioni dell’area di proteggere che vengono lasciate scoperte, ossia prive di componenti elementari di rinforzo, pur garantendo la flessibilità e quindi la possibilità di piegare la struttura finale ottenuta.
Inoltre, grazie all’utilizzo di un pannello balistico finemente suddiviso in una pluralità di componenti elementari o piastrelle dotati di sezioni in rilevo in grado di opportunamente limitare l’estensione della connessione con una base flessibile, è possibile realizzare una struttura di protezione antiproiettile, quale un giubbotto antiproiettile che resta flessibile, ma garantisce una protezione antiproiettile per calibri superiori al 357 e 44 Magnum ovvero superiori al livello IIIa della normativa statunitense NIJ.
In particolare, la presenza delle sezioni in rilevo realizzate in tutti i componenti elementari che formano il pannello balistico compreso in una struttura di protezione antiproiettile consente di definire in tale pannello balistico aree libere dove i componenti elementari adiacenti non interferiscono tra loro ed il tessuto balistico della base flessibile non è ad essi incollato; più in particolare, tali aree libere si estendono in qualsivoglia direzione, corrispondenti linee di piegatura del pannello balistico potendo essere in esse definite.
Opportunamente, il giubbotto antiproiettile secondo la presente invenzione è in grado di proteggere superimi più estese (in particolare diverse parti del corpo) rispetto alle soluzioni note, mantenendo la flessibilità del giubbetto nel suo complesso e quindi un maggior conforto per chi lo indossa.
Infatti, l’utente che indossa di un tale giubbotto antiproiettile non risulta impedito nei suoi movimenti, nonostante la massimizzazione dell’area d proteggere fino a corrispondere sostanzialmente all’intera estensione del giubbotto stesso.
Ovviamente ai componenti elementari, al pannello balistico ed alla struttura di protezione antiproiettile, in particolare nella forma del giubbotto antiproiettile sopra descritti un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, potrà apportare numerose modifiche e varianti, tutte comprese nell'ambito di protezione dell'invenzione quale definito dalle seguenti rivendicazioni.
Ad esempio, è possibile prevedere componenti elementari aventi forma diversa rispetto a quelle illustrate, quale una forma circolare o ovale. Il giubbotto antiproiettile potrebbe anch’esso avere forme diverse da quella a gilet illustrata e potrebbe comprendere più pannelli balistici, ciascuno suddiviso in una pluralità di componenti elementari eventualmente separati da porzioni di tessuto balistico.

Claims (27)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Componente elementare (50) di protezione antiproiettile del tipo a piastrella comprendente un corpo (50c) di forma parallelepipedica con una prima faccia (F1) e una seconda faccia (F2) di maggiore estensione opposte una all’altra e una superficie laterale (50s) avente una prima altezza (Hc), caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una sezione (51) in rilevo a partire da detta prima faccia (F1) per una seconda altezza (H1), detta sezione (51) in rilevo essendo a forma parallelipedica e avendo un’area di base inferiore ad un’area di detta prima faccia (F1).
  2. 2. Componente elementare (50) di protezione antiproiettile del tipo a piastrella secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere una superficie libera (53) definita in detta prima faccia (F1) come un’area rimanente nell’intorno di detta sezione (51) in rilevo.
  3. 3. Componente elementare (50) di protezione antiproiettile del tipo a piastrella secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta sezione (51) in rilevo è concentrica con detta prima faccia (F1) di detto corpo (50c).
  4. 4. Componente elementare (50) di protezione antiproiettile del tipo a piastrella secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta seconda altezza (H1) di detta sezione (51) in rilevo ha valori compresi tra 0,5 mm e 2 mm, preferibilmente 1 mm.
  5. 5. Componente elementare (50) di protezione antiproiettile del tipo a piastrella secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta seconda altezza (H1) di detta sezione (51) in rilevo ha valori maggiori di 2 mm.
  6. 6. Componente elementare (50) di protezione antiproiettile del tipo a piastrella secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta prima altezza (Hc) di detto corpo (50c) ha valori compresi tra 2 mm e 15 mm, preferibilmente 10 mm.
  7. 7. Componente elementare (50) di protezione antiproiettile del tipo a piastrella secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo (50c) comprende un incavo (52) realizzato in detta seconda faccia (F2) ed estendentesi in detto corpo (50c) per una terza altezza (H2).
  8. 8. Componente elementare (50) di protezione antiproiettile del tipo a piastrella secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detto incavo (52) ha forma e dimensioni uguali o comparabili a detta sezione (51) in rilevo ed è realizzato in maniera concentrica ad essa, con comparabili intendendosi valori tra loro uguali o che differiscono per ± 10%.
  9. 9. Componente elementare (50) di protezione antiproiettile del tipo a piastrella secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto corpo (50c) ha base esagonale e che detta sezione (51) in rilevo ha base circolare.
  10. 10. Componente elementare (50) di protezione antiproiettile del tipo a piastrella secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che detta base esagonale di detto corpo (50c) ha diametro trasversale o passo (Dt) con valori compresi tra 22 mm e 44 mm, preferibilmente pari a 32 mm e che detta base circolare di detta sezione (51) in rilevo ha diametro (D1) con valori compresi tra 17 mm e 39 mm, preferibilmente pari a 27mm.
  11. 11. Componente elementare (50) di protezione antiproiettile del tipo a piastrella secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detto corpo (50c) ha base esagonale e che detta sezione (51) in rilevo ha base poligonale.
  12. 12. Componente elementare (50) di protezione antiproiettile del tipo a piastrella secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di essere realizzato in un materiale antiproiettile scelto tra un materiale sinterizzato, quale l’ossido di allumina o un carburo, quale il carburo di silicio o il carburo di boro.
  13. 13. Componente elementare (50) di protezione antiproiettile del tipo a piastrella secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta sezione (51) in rilevo è realizzata di pezzo con detto corpo (50c).
  14. 14. Componente elementare (50) di protezione antiproiettile del tipo a piastrella secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto corpo (50c), detta sezione (51) in rilevo e detto incavo (52) hanno forma parallelepipedica con base con forma scelta tra circolare, ovale, quadrata, rettangolare, esagonale o poligonale, eventualmente anche con forma concava, quale una forma a stella.
  15. 15. Pannello balistico (55) di protezione antiproiettile finemente suddiviso in una pluralità di componenti elementari (50), caratterizzato dal fatto che ciascuno di detti componenti elementari (50) è realizzato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
  16. 16. Pannello balistico (55) secondo la rivendicazione 15, caratterizzato dal fatto che detti componenti elementari (50) sono contigui e indipendenti tra loro e definiscono in detto pannello balistico (55) una pluralità di aree libere (53A), ciascuna area libera (53A) comprendendo superfici libere (53) di una pluralità di detti componenti elementari (50).
  17. 17. Pannello balistico (55) secondo la rivendicazione 16, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di linee preferenziali di piegatura (54), posizionate in dette aree libere (53A).
  18. 18. Struttura di protezione antiproiettile (60) comprendente almeno una base flessibile (56) e una struttura di rinforzo realizzata mediante almeno un pannello balistico (55) associato a detta base flessibile (56), in cui detto pannello balistico (55) è finemente suddiviso in una pluralità di componenti elementari (50) singolarmente associati a detta base flessibile (21), strutturalmente indipendenti tra loro e non vincolati gli uni agli altri, caratterizzata dal fatto che ciascuno di detti componenti elementari (50) è realizzato secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 14.
  19. 19. Struttura di protezione antiproiettile (60) secondo la rivendicazione 18, caratterizzata dal fatto che detti componenti elementari (50) sono associati a detta base flessibile (56) solamente in corrispondenza di detta sezione (51) in rilevo.
  20. 20. Struttura di protezione antiproiettile (20) secondo la rivendicazione 19, caratterizzata dal fatto di comprendere mezzi di connessione (58) atti ad associare detti componenti elementari (50) a detta base flessibile (56).
  21. 21. Struttura di protezione antiproiettile (20) secondo la rivendicazione 20, caratterizzata dal fatto che detti mezzi di connessione (58) comprendono una pluralità di strati adesivi (58A), ciascuno ricoprente una sezione (51) in rilevo di un componente elementare (50).
  22. 22. Struttura di protezione antiproiettile (20) secondo la rivendicazione 21, caratterizzata dal fatto che detti strati adesivi (58A) comprendono film termoplastici.
  23. 23. Struttura di protezione antiproiettile (20) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 18 a 22, caratterizzata dal fatto che detta base flessibile (56) è realizzata in tessuto balistico, a sua volta comprendente fibre scelte tra fibre ad alta tenacità e polietilene ad alto peso molecolare.
  24. 24. Struttura di protezione antiproiettile (60) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 18 a 23, caratterizzata dal fatto di comprendere una pluralità di linee preferenziali di piegatura (54), posizionate in una pluralità di aree libere (53A) formate da superfici libere (53) di componenti elementari (50) consecutivi, in dette aree libere (53A) detti componenti elementari (50) non essendo vincolati a detta base flessibile (56), detta struttura essendo atta a rivestire superfici o strutture con andamento irregolare mediante piegatura secondo dette linee di piegatura (54).
  25. 25. Giubbotto antiproiettile (60') comprendente una base flessibile (56) e una struttura di rinforzo realizzata mediante un pannello balistico (55) associato a detta base flessibile (56) che formano una struttura di protezione antiproiettile (60) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 18 a 24.
  26. 26. Giubbotto antiproiettile (60’) secondo la rivendicazione 25, caratterizzato dal fatto che detto pannello balistico (55) formato da detta pluralità di componenti elementari (50) ricopre un’area di proteggere corrispondente sostanzialmente all’intera estensione di detto giubbotto antiproiettile (60’) così da realizzare uno scudo totale per un utente che lo indossa, detto pannello balistico (55) essendo ripiegabile in corrispondenza di dette linee di piegatura (54) alloggiate in dette aree libere (53A) realizzate da superiici libere (53) di componenti elementari (50) adiacenti.
  27. 27. Giubbotto antiproiettile (60’) secondo la rivendicazione 25 o 26, caratterizzato dal fatto di comprendere una fodera contenitrice (29) dotata di opportune tasche e agganci esterni, eventualmente per l’alloggiamento di detto pannello balistico (55) .
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