IT201900016853A1 - Apparecchiatura e metodo di lavaggio per contenitori - Google Patents

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IT201900016853A1
IT201900016853A1 IT102019000016853A IT201900016853A IT201900016853A1 IT 201900016853 A1 IT201900016853 A1 IT 201900016853A1 IT 102019000016853 A IT102019000016853 A IT 102019000016853A IT 201900016853 A IT201900016853 A IT 201900016853A IT 201900016853 A1 IT201900016853 A1 IT 201900016853A1
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IT
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washing
container
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fluid
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Application number
IT102019000016853A
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Inventor
Davide Onnembo
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Idm Packaging S R L
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Description

Descrizione
APPARECCHIATURA E METODO DI LAVAGGIO PER CONTENITORI
Campo tecnico
La presente invenzione ha per oggetto una apparecchiatura e un metodo di lavaggio per contenitori, in particolare per consentire la riutilizzazione degli stessi. Arte nota
È nota da tempo l'esigenza di ridurre il consumo di plastica, in particolare derivante dall’utilizzo di bicchieri monouso.
Sono note apparecchiature per il lavaggio di contenitori, in particolare per il riutilizzo degli stessi, che generalmente comprendono una zona di lavaggio dove i contenitori sono trattati con un fluido di lavaggio, ad esempio acqua e detergenti, e opportunamente asciugato da organi ventilatori.
Le apparecchiature di lavaggio di tipo noto, tuttavia, non soddisfano pienamente le esigenze del settore specifico, in particolare in quanto richiedono il collegamento a una rete idrica e a una rete di scarico per i reflui derivanti dal processo di lavaggio. In particolare, tale collegamento incide sulla flessibilità di installazione delle apparecchiature anzidette che, oltretutto comportano un considerevole consumo di acqua, necessario al lavaggio degli stessi contenitori. Presentazione dell’invenzione
Il compito della presente invenzione è quello di risolvere i problemi citati, escogitando una apparecchiatura e un metodo di lavaggio per contenitori che consentano di lavare in modo ottimale gli stessi contenitori, in particolare per il riutilizzo degli stessi.
Nell’ambito di tale compito, è ulteriore scopo dell’invenzione quello di fornire una apparecchiatura e un metodo di lavaggio che riducano al minimo il consumo di risorse idriche.
Un ulteriore scopo dell’invenzione è quello di fornire una apparecchiatura di lavaggio che consenta una installazione flessibile in ogni condizione impiantistica. Un altro scopo dell’invenzione è quello di fornire una apparecchiatura di lavaggio che consenta l’installazione in associazione ad apparecchiature per l’erogazione di bevande già esistenti.
Un ulteriore scopo dell’invenzione è quello di fornire una apparecchiatura di lavaggio dotata di grande semplicità costruttiva e funzionale, di funzionamento sicuramente affidabile, di impiego versatile, nonché di costo relativamente economico.
Gli scopi citati sono raggiunti, secondo la presente invenzione, dalla apparecchiatura di lavaggio per contenitori secondo la rivendicazione 1 e dal metodo di lavaggio per contenitori secondo la rivendicazione 9.
L’apparecchiatura di lavaggio per contenitori, in particolare bicchieri, comprende una zona di lavaggio per la pulitura e l’igienizzazione di almeno un contenitore mediante l’utilizzo di un fluido di lavaggio.
L’apparecchiatura comprende altresì una zona di asciugatura comprendente almeno un organo di ventilazione per l’asciugatura del contenitore, nonché un magazzino di stoccaggio atto al deposito dei bicchieri lavati.
Inoltre l’apparecchiatura comprende un gruppo di erogazione del fluido di lavaggio, per alimentare la zona di lavaggio e un gruppo di depurazione per la depurazione ed il recupero del fluido di lavaggio.
Vantaggiosamente il gruppo di erogazione e il gruppo di depurazione possono formare un sistema di ricircolo chiuso del fluido di lavaggio, per il riutilizzo del fluido di lavaggio in ulteriori cicli di lavaggio.
Preferibilmente il gruppo di depurazione comprende un dispositivo di filtraggio di tipo meccanico e/o chimico, per depurare in modo ottimale il fluido di lavaggio. L’apparecchiatura di lavaggio può comprendere inoltre, utilmente, una zona di prelavaggio associata a mezzi erogatori del fluido di lavaggio, per realizzare un lavaggio iniziale del contenitore.
Vantaggiosamente la zona di prelavaggio può comprendere un’area di stoccaggio per il deposito dei contenitori sottoposti al suddetto lavaggio iniziale.
Preferibilmente l’apparecchiatura di lavaggio comprende un dispositivo inseritore in corrispondenza di una sezione di ingresso per il contenitore. In particolare il dispositivo inseritore può essere configurato per operare l’inserimento del contenitore da lavare all’interno dell’apparecchiatura.
Preferibilmente la zona di lavaggio comprende una prima area di lavaggio in cui è erogato il suddetto fluido di lavaggio per il lavaggio del contenitore e una seconda area di lavaggio in cui è erogato un fluido sanificante o igienizzante per sanificare lo stesso contenitore.
Inoltre l’apparecchiatura comprende preferibilmente un generatore di vapore configurato per essere alimentato con il fluido di lavaggio e per trasformare il fluido di lavaggio stesso allo stato di vapore saturo secco. In particolare il generatore di vapore è preferibilmente collegato alla seconda area di lavaggio per operare la sanificazione del contenitore mediante l’erogazione del detto fluido di lavaggio allo stato di vapore saturo secco.
Vantaggiosamente il suddetto magazzino di stoccaggio può comprendere un dispositivo sterilizzante, preferibilmente un dispositivo emettitore di raggi UV, per preservare l’igienizzazione dei contenitori.
Vantaggiosamente il magazzino di stoccaggio e la zona di asciugatura possono essere disposti adiacenti.
Preferibilmente la zona di prelavaggio e la zona di lavaggio sono separate da una parete divisoria, in particolare per evitare contaminazioni dei contenitori lavati o in fase di lavaggio.
Vantaggiosamente la zona di prelavaggio e/o la zona di lavaggio possono essere posizionate superiormente a una griglia, per consentire il deflusso del liquido di lavaggio utilizzato.
Vantaggiosamente reflui derivanti dal lavaggio possono essere recuperati in una vasca di raccolta per essere inviati al suddetto gruppo di depurazione, in particolare al dispositivo di filtraggio.
Preferibilmente il dispositivo di filtraggio prevede una coppia di trattamenti in cascata di tipo meccanico e chimico per i reflui derivanti dal lavaggio.
Preferibilmente gli organi di ventilazione della zona di asciugatura sono posizionati contrapposti a coppie, per una asciugatura completa dei contenitori.
Vantaggiosamente l’apparecchiatura può essere integrata in una macchina per l’erogazione di bevande.
Vantaggiosamente l’apparecchiatura è collegata a una macchina per l’erogazione di bevande mediante un ponte.
Il metodo di lavaggio per contenitori secondo l’invenzione prevede di posizionare un contenitore in corrispondenza di una zona di lavaggio, operare la pulitura e l’igienizzazione del contenitore mediante un fluido di lavaggio, posizionare il contenitore lavato in una zona di asciugatura predisposta per rimuovere il fluido di lavaggio dalla superficie del contenitore mediante almeno un organo di ventilazione.
Il metodo prevede inoltre di posizionare il contenitore in un magazzino di stoccaggio predisposto per il deposito di contenitori lavati.
Infine il metodo prevede vantaggiosamente di operare la depurazione ed il recupero del fluido di lavaggio affinché sia disponibile per un ulteriore ciclo di lavaggio.
Il metodo può prevedere altresì di operare un lavaggio iniziale del contenitore in corrispondenza di una zona di prelavaggio mediante mezzi erogatori del fluido di lavaggio.
Preferibilmente il metodo prevede di mantenere igienizzati i contenitori depositati nel magazzino di stoccaggio mediante un dispositivo sterilizzante.
Vantaggiosamente il metodo può prevedere di trasportare il contenitore in un’area di stoccaggio predisposta nella zona di prelavaggio per formare una pila di contenitori.
Preferibilmente il metodo prevede di trasportare un contenitore prelevato dalla pila di contenitori in una prima area di lavaggio, predisposta per lavare il contenitore mediante il fluido di lavaggio a elevata temperatura.
Inoltre il metodo prevede preferibilmente di trasportare il contenitore in una seconda area di lavaggio predisposta per l’erogazione di un fluido igienizzante sul contenitore mediante un organo diffusore.
Preferibilmente il metodo prevede di recuperare reflui derivanti dal lavaggio in una vasca di raccolta.
Vantaggiosamente il metodo prevede di depurare i reflui mediante un dispositivo di filtraggio.
Breve descrizione dei disegni
I particolari dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione dettagliata di forme di esecuzione preferite dell’apparecchiatura di lavaggio per contenitori, illustrate a titolo indicativo negli uniti disegni, in cui:
le figure 1 e 2 mostrano viste in prospettiva rispettivamente frontale e posteriore dell’apparecchiatura di lavaggio parzialmente priva dei carter di protezione; le figure 3, 4 e 5 mostrano rispettivamente una vista frontale, laterale e posteriore dell’apparecchiatura di lavaggio secondo l’invenzione, parzialmente priva dei carter di protezione;
le figure 6 e 7 mostrano schemi di funzionamento dell’apparecchiatura secondo l’invenzione, per il lavaggio e per il prelievo di contenitori dopo il ciclo di lavaggio, rispettivamente;
le figure 8 e 9 mostrano una vista frontale di diverse forme di realizzazione dell’apparecchiatura di lavaggio secondo l’invenzione.
Forme di realizzazione dell’invenzione
Con particolare riferimento alla figura 1, si è indicato nell’insieme con 1 l’apparecchiatura di lavaggio secondo l’invenzione, in particolare per la pulizia di contenitori adatti all’uso alimentare.
L’apparecchiatura di lavaggio 1 è preferibilmente protetta, in modo di per sé noto, da un carter di protezione 2, preferibilmente di materiale plastico o metallico, che ricopre esternamente l’apparecchiatura di lavaggio 1 stessa.
L’apparecchiatura 1 può presentare in corrispondenza di una propria base una pluralità di piedini 3 di supporto.
L’apparecchiatura 1 può presentare lateralmente una mensola 4 sporgente dal carter di protezione 2, per il supporto di un contenitore 5 alimentare già utilizzato, quindi sporco.
Il contenitore 5 è preferibilmente un bicchiere, ad esempio di materiale plastico. L’apparecchiatura 1 comprende una sezione di ingresso 6, preferibilmente accessibile mediante un primo sportello 6a apribile, in corrispondenza della citata mensola 4. Lo sportello 6a è preferibilmente azionato da un organo motore su segnalazione di appositi mezzi sensori configurati per rilevare la presenza di un contenitore 5 da lavare appoggiato sulla mensola 4.
Attraverso la sezione di ingresso 6 il contenitore 5 può essere trasportato all’interno dell’apparecchiatura 1, come descritto in dettaglio nel seguito.
La mensola 4 può vantaggiosamente essere conformata a foggia graticolare ed essere associata a una ciotola di contenimento 4a disposta inferiormente, in modo da raccogliere eventuali residui di bevanda o altro prodotto alimentare precedentemente erogato nel contenitore 5.
L’apparecchiatura 1 comprende altresì una sezione di uscita 7, preferibilmente accessibile mediante un secondo sportello 7a, associato a una corrispondente porzione di supporto del contenitore 5, in cui, come descritto nel seguito, il contenitore 5 lavato può essere disposto per un successivo utilizzo al termine del ciclo di lavaggio.
L’apparecchiatura di lavaggio 1 comprende inoltre un gruppo di erogazione 8 di un fluido di lavaggio e un gruppo di depurazione 9.
Vantaggiosamente il gruppo di erogazione 8 e il gruppo di depurazione 9 possono realizzare un sistema chiuso di circolazione del fluido di lavaggio. Tale previsione consente di minimizzare il consumo di fluido di lavaggio.
Più precisamente, l’apparecchiatura di lavaggio 1 comprende all’interno del carter di protezione 2 una zona di prelavaggio 10, una zona di lavaggio 20, una zona di asciugatura 30 e un magazzino di stoccaggio 40 dei contenitori 5 puliti.
Un gruppo di movimentazione 50 comprendente mezzi di presa 51 e guide di trasporto 52 provvede invece al trasporto degli stessi contenitori 5 attraverso le zone citate (si veda la figura 3). I mezzi di presa 51 sono preferibilmente realizzati mediante almeno un organo a pinza o simili.
Il gruppo di erogazione 8 comprende, in corrispondenza della citata zona di prelavaggio 10, almeno un ugello 11, attraverso il quale il fluido di lavaggio, preferibilmente acqua ad elevata temperatura, può essere erogato per effettuare un risciacquo del contenitore 5, tale da sciogliere eventuali residui depositati all’interno dei contenitori 5.
Nella zona di prelavaggio 10, che è preferibilmente disposta a fianco della sezione di ingresso 6, il gruppo di movimentazione 50 comprende un dispositivo inseritore 12, destinato a prelevare il contenitore 5 dalla mensola 4 nella sezione di ingresso 6, operarne il corretto orientamento, ad esempio mediante rotazione, perché sia efficacemente coinvolto dalle operazioni di prelavaggio, e guidarlo per essere impilato, ad esempio inferiormente, ai contenitori 5 prelavati in precedenza.
L‘ugello 11 è preferibilmente predisposto inferiormente ai contenitori 5 impilati, per operare il prelavaggio dei contenitori 5 quando vengono trasportati dalla sezione di ingresso 6 alla zona di prelavaggio 10.
La zona di prelavaggio 10 definisce dunque un’area di stoccaggio 13 dove i contenitori 5 sono impilati l’uno dentro all’altro. In tale area, i contenitori 5 presentano la rispettiva estremità aperta rivolta verso il basso, in modo tale da consentire la caduta del fluido di lavaggio e/o di prelavaggio in eccedenza, unitamente ad eventuali residui contenuti nei contenitori 5 in seguito all’utilizzo. A tale proposito, la zona di prelavaggio 10 comprende inferiormente una porzione di griglia 14 che consente ai reflui, derivanti dal prelavaggio, di attraversarla ed essere raccolti dal gruppo di depurazione 9, come descritto nel dettaglio nel seguito.
La zona di lavaggio 20 è preferibilmente affiancata alla zona di prelavaggio 10 e separata dalla stessa da una prima parete divisoria 21, per impedire che la zona di lavaggio 20 sia interessata da schizzi di fluido o residui solidi eventualmente provenienti dalla zona di prelavaggio 10.
La zona di lavaggio 20 è associata a una ulteriore porzione di griglia 22 in modo tale che, come per la zona di prelavaggio 10, i reflui possano defluire verso il gruppo di depurazione 9.
La zona di lavaggio 20 comprende in particolare una prima area di lavaggio 23, in corrispondenza della quale il contenitore 5 è preferibilmente sottoposto a lavaggio con il fluido di lavaggio ad elevata temperatura, e una seconda area di lavaggio 24, in corrispondenza della quale il contenitore 5 è sottoposto a igienizzazione, preferibilmente mediante il fluido igienizzante. Preferibilmente il fluido igienizzante è costituito dallo stesso fluido di lavaggio allo stato di vapore saturo secco. La prima area di lavaggio 23 e la seconda area di lavaggio 24 sono preferibilmente affiancate.
Il gruppo di erogazione 8 dell’apparecchiatura 1 comprende, in corrispondenza della prima area di lavaggio 23, mezzi di erogazione, per semplicità non rappresentati, per effettuare l’erogazione del fluido di lavaggio.
Il gruppo di erogazione 8 comprende, in corrispondenza della seconda area di lavaggio 24, almeno un organo diffusore 25, preferibilmente una pluralità di organi diffusori 25, per l’erogazione del fluido igienizzante. Preferibilmente gli organi diffusori 25 sono realizzati mediante almeno una piastra forata conformata in modo da circondare, in uso, il contenitore 5, per assicurare l’erogazione uniforme del fluido igienizzante sulle pareti del contenitore 5.
Il gruppo di movimentazione 50 comprende, in corrispondenza della zona di lavaggio 20, guide di trasporto 52 preferibilmente lineari che consentono il trasporto di ciascun contenitore 5, mediante i suddetti mezzi di presa, ad esempio a pinza, dalla zona di prelavaggio 10 alla zona di lavaggio 20 anzidetta.
La zona di asciugatura 30 è preferibilmente disposta superiormente alla zona di lavaggio 20. Essa è preferibilmente protetta da un involucro 31. Il gruppo di movimentazione 50 comprende, all’interno della zona di asciugatura 30, guide di trasporto secondo un percorso ad esempio longitudinale allo sviluppo dell’apparecchiatura stessa, destinate a guidare il contenitore 5 dalla zona di lavaggio 20 attraverso la zona di asciugatura 30.
In particolare, la zona di asciugatura 30 comprende almeno un organo di ventilazione 32, preferibilmente una pluralità di organi di ventilazione 32, posizionati all’interno dell’involucro 31.
Vantaggiosamente gli organi di ventilazione 32 sono posizionati contrapposti a coppie rispetto alle suddette guide di trasporto per operare una asciugatura uniforme del contenitore 5. Inoltre, il gruppo di movimentazione 50 opera preferibilmente la rotazione controllata dei contenitori 5 all’interno della zona di asciugatura 30, per assicurare una efficace asciugatura.
Preferibilmente l’involucro 31 reca una prima apertura 33 realizzata sulla sommità per consentire il passaggio dei contenitori 5 attraverso la zona di asciugatura 30. Il magazzino di stoccaggio 40 è preferibilmente affiancato alla zona di asciugatura 30, ad esempio delimitato da un rispettivo involucro di contenimento.
Preferibilmente l’accesso al magazzino di stoccaggio 40 è consentito mediante una seconda apertura 41, ad esempio a foggia circolare, realizzata alla sommità dell’involucro anzidetto, attraverso la quale i contenitori 5, in uso, sono inseriti. All’interno del magazzino di stoccaggio 40 il gruppo di movimentazione 50 comprende guide di trasporto lungo le quali i contenitori 5 lavati e asciugati, trattenuti dai citati mezzi di presa, possono essere preferibilmente sovrapposti e impilati.
Preferibilmente la prima apertura 33 della zona di asciugatura 30 e la seconda apertura 41 del magazzino di stoccaggio 40 sono adiacenti.
Vantaggiosamente la seconda apertura 41 e la summenzionata sezione d’uscita 7 sono posizionati agli estremi del magazzino di stoccaggio 40 in modo tale da realizzare rispettivamente un’entrata e un’uscita per i contenitori 5 puliti.
Inoltre, in corrispondenza del magazzino di stoccaggio 40 l’apparecchiatura 1 comprende almeno un dispositivo sterilizzante 42, ad esempio una lampada a raggi ultravioletti, per mantenere igienizzati i contenitori 5 durante il periodo di stoccaggio.
Lo strumento di presa 51, in uso, afferra il bicchiere 5 e lo trasporta alla zona di prelavaggio 10, alla zona di lavaggio 20, alla zona di asciugatura 30 e al magazzino di stoccaggio 40.
Il gruppo di erogazione 8 del fluido di lavaggio comprende preferibilmente un generatore di vapore 81, configurato per trasformare il fluido di lavaggio in vapore saturo secco.
Inoltre, il gruppo di erogazione 8 del fluido di lavaggio include un organo di pompaggio 82 destinato a pompare il fluido di lavaggio attraverso tubazioni 83 da un serbatoio 84, alla zona di prelavaggio 10, alla zona di lavaggio 20 e, nel caso, al generatore di vapore 81.
Una ulteriore tubazione 85 è destinata al collegamento tra il generatore di vapore 81, se previsto, e la zona di lavaggio 20, per l’erogazione del fluido igienizzante nella seconda area di lavaggio 24.
Il gruppo di depurazione 9 del fluido di lavaggio comprende a sua volta almeno un dispositivo di filtraggio 91, per la depurazione del fluido di lavaggio di ritorno dalla zona di prelavaggio 10 e dalla zona di lavaggio 20, nonché una vasca di raccolta 92 del suddetto fluido, un ulteriore organo di pompaggio 93 e raccordi di collegamento 94. Più precisamente, i raccordi di collegamento 94 connettono la vasca di raccolta 92 con il dispositivo di filtraggio 91 e quest’ultimo con il serbatoio 84 del fluido di lavaggio pulito.
In particolare, il dispositivo di filtraggio 91, per eliminare qualsiasi impurità che sia trascinata dal fluido di lavaggio in seguito alle operazioni di lavaggio e/o prelavaggio, comprende preferibilmente un elemento di filtraggio corpuscolare e/o un elemento per il filtraggio di tipo chimico, come ad esempio un filtro a carboni attivi.
La vasca di raccolta 92 è preferibilmente disposta inferiormente alla porzione di griglia 14 e alla ulteriore porzione di griglia 22, in modo da ricevere per caduta il fluido di lavaggio di ritorno dalla zona di prelavaggio 10 e dalla zona di lavaggio 20.
L’apparecchiatura 1 può comprendere utilmente una unità di controllo configurata per gestire le operazioni di prelavaggio, lavaggio, asciugatura, nonché le movimentazioni di inserimento, trasporto tra le zone operative e prelievo.
In particolare, l’unità di controllo anzidetta può essere utilmente configurata per monitorare i tempi e i parametri di lavaggio, ad esempio la temperatura e la pressione di erogazione dei fluidi di lavaggio, in ottemperanza anche alle norme HACCP.
È altresì possibile prevedere di controllare i parametri di funzionamento mediante una interfaccia utente adeguata, nonché di trasmettere gli stessi per un controllo da remoto, mediante connessioni ad esempio di tipo BLE, NFC, RFID.
Infine è possibile prevedere che sia possibile gestire la comunicazione con altre apparecchiature, ad esempio di erogazione di prodotti alimentari, in particolare bevande fredde e/o calde, ad esempio mediante contatti, interfacce seriali di tipo RS485 O RS232, o rete ethernet.
Il funzionamento dell’apparecchiatura di lavaggio per contenitori risulta facilmente comprensibile dalla descrizione che precede.
Inizialmente il contenitore 5 già utilizzato, quindi da lavare, è posizionato sulla mensola 4, preferibilmente già con il fondo rivolto verso l’alto e con l’estremità aperta in appoggio sulla mensola 4. Mezzi sensori rilevano la presenza del bicchiere 5 e attivano l’apertura della sezione di ingresso 6, azionando in modo corrispondente lo sportello 6a. Il dispositivo inseritore 12 viene allora azionato per inserire il contenitore 5 da lavare all’interno della zona di prelavaggio 10, in particolare in corrispondenza dell’ugello 11.
Viene azionato allora l’ugello 11 per erogare il fluido di prelavaggio, preferibilmente lo stesso fluido di lavaggio, proveniente dal serbatoio 84.
Successivamente il contenitore 5 è trasportato nell’area di stoccaggio 13, impilato ai contenitori 5 ivi già presenti.
Si osserva che durante la fase di prelavaggio il contenitore 5 rivolge la rispettiva estremità aperta alla porzione di griglia 14, pertanto i residui, liquidi ed eventualmente solidi, staccati e sciolti grazie alle elevate temperature del fluido di lavaggio e/o prelavaggio possono attraversare la porzione di griglia 14 ed essere raccolti nella vasca di raccolta 92 posizionata inferiormente alla zona di prelavaggio 10 stessa.
Successivamente l’organo di presa 51 afferra un contenitore 5 della pila formata durante il prelavaggio nell’area di stoccaggio 13, ad esempio il primo in alto, e, seguendo le guide 52, trasporta lo stesso contenitore 5 nella prima area di lavaggio 23. Il contenitore 5 è pertanto lavato con un getto di fluido di lavaggio a elevata temperatura erogato mediante l’organo di pompaggio 82 attraverso gli appositi organi di erogazione presenti nell’area di primo lavaggio 23. I residui derivanti dal lavaggio nella prima area di lavaggio 23 possono defluire attraverso la griglia 22 ed essere raccolti, come per il prelavaggio, nella vasca di raccolta 92. In seguito, il contenitore 5 è trasportato dallo stesso o un ulteriore organo di presa 51 nella seconda area di lavaggio 24 dove il fluido igienizzante, preferibilmente lo stesso fluido di lavaggio allo stato di vapore saturo secco, proveniente dal generatore di vapore 81, è erogato dall’organo diffusore 25 verso il contenitore 5. Il contenitore 5 sterilizzato è trasportato nella zona di asciugatura 30 dall’organo di presa 51, lo stesso o uno ulteriore dedicato alla relativa movimentazione.
Gli organi di ventilazione 32 sono pertanto azionati in modo da rimuovere il fluido di lavaggio che si è condensato sulla superficie del contenitore 5 dopo l’igienizzazione.
Preferibilmente in tale fase il contenitore 5 è ruotato ad opera dell’organo di presa 51 in modo tale da garantire un’asciugatura completa ed efficace.
Successivamente il contenitore 5 asciugato è trasportato esternamente all’involucro 31 attraversando la prima apertura 33 ed è inserito attraverso la seconda apertura 41 nel magazzino di stoccaggio 40 dei contenitori 5 lavati mediante l’attivazione dell’organo di presa 51.
Preferibilmente ad ogni ciclo di lavaggio i contenitori 5 trasportati nel magazzino di stoccaggio 40 sono impilati l’uno sull’altro in modo da ottimizzare gli spazi disponibili.
Durante la permanenza nel magazzino di stoccaggio 40 l’azionamento del dispositivo sterilizzante 42, preferibilmente la lampada a raggi ultravioletti, può utilmente garantire il mantenimento dell’igienizzazione dei contenitori 5.
Un esempio di funzionamento dell’apparecchiatura di lavaggio 1 è utilmente illustrato nella figura 6.
Nella successiva fase di prelievo, l’utilizzatore richiede un contenitore 5 lavato, ad esempio agendo su un mezzo di comando, un apposito pulsante o un display di interfaccia. In alternativa, la segnalazione può avvenire tramite una applicazione dedicata installata su smartphone oppure mediante chiavette o tessere ricaricabili. In alternativa ancora, la segnalazione può avvenire mediante il sistema di interfaccia di altra apparecchiatura, che sia associata all’apparecchiatura di lavaggio 1.
Il segnale di richiesta di un contenitore 5 lavato o altri dati di funzionamento dell’apparecchiatura 1, in ogni caso, possono essere trasmessi tramite rete ethernet oppure tramite contatti o interfacce seriali, del tipo RS485 o RS232 ad esempio.
Viene allora attivata la sezione di uscita 7, preferibilmente mediante apertura dello sportello 7a. L’organo di presa 51, dedicato o comune ad altre movimentazioni, preleva il contenitore 5 lavato dal magazzino di stoccaggio 40, lo orienta in modo adeguato per l’utilizzo, ad esempio ruotandolo, e lo deposita infine nella zona di prelievo in corrispondenza della sezione di uscita 7, esternamente all’apparecchiatura 1 (si veda la figura 7).
Vantaggiosamente, lo sportello 7a viene mantenuto aperto per il prelievo per il tempo strettamente necessario e subito richiuso, in modo da evitare la contaminazione dell’apparecchiatura 1 mediante agenti esterni.
Durante il ciclo di lavaggio i residui di sporco, solidi e liquidi, sono raccolti nella vasca di raccolta 92, inviati al dispositivo di filtraggio 91, che depura il fluido di lavaggio da ogni impurità in esso presente, ad esempio con una coppia di trattamenti in cascata di tipo meccanico e chimico.
Il fluido depurato è allora trasportato al serbatoio 84 per essere nuovamente utilizzato per il lavaggio, il prelavaggio, eventualmente attraverso il generatore di vapore 81.
Secondo un’ulteriore forma di realizzazione illustrata in figura 8 l’apparecchiatura di lavaggio 1’ può essere integrata in una macchina per l’erogazione di bevande 100.
Il magazzino di stoccaggio 40 e il secondo sportello 7a, diversamente da quanto descritto in precedenza, sono integrati nella macchina per l’erogazione di bevande 100, in modo da rendere direttamente disponibile, eventualmente azionando opportunamente lo sportello 7a, se previsto, il contenitore 5 lavato per il successivo utilizzo.
Secondo un’alternativa forma di realizzazione illustrata in figura 9 l’apparecchiatura di lavaggio 1’’ può essere collegata opportunamente a una macchina per l’erogazione di bevande 100, in modo tale da rendere immediato e comodo l’utilizzo e il lavaggio del bicchiere 5.
Più precisamente, il collegamento tra l’apparecchiatura di lavaggio 1’’ e la macchina per l’erogazione di bevande 100 può essere realizzato mediante un ponte 53 connesso alle guide 52, che consente all’elemento di presa 51 o a mezzi simili, di trasportare il contenitore 5 al magazzino di stoccaggio 40, ogni qualvolta è richiesto dall’utilizzatore oppure per alimentare un relativo magazzino di contenitori 5 all’interno della macchina 100.
L’apparecchiatura di lavaggio descritta a titolo esemplificativo è suscettibile di numerose modifiche e varianti a seconda delle diverse esigenze.
Nella pratica attuazione del trovato, i materiali impiegati, nonché la forma e le dimensioni, possono essere qualsiasi a seconda delle esigenze.
Laddove le caratteristiche tecniche menzionate in ogni rivendicazione siano seguite da segni di riferimento, tali segni di riferimento sono stati inclusi al solo scopo di aumentare la comprensione delle rivendicazioni e di conseguenza essi non hanno valore limitativo sullo scopo di ogni elemento identificato a titolo d’esempio da tali segni di riferimento.

Claims (10)

  1. Rivendicazioni 1. Apparecchiatura di lavaggio per contenitori, in particolare bicchieri, caratterizzata dal fatto che comprende una zona di lavaggio (20) per la pulitura e l’igienizzazione di almeno un contenitore (5) mediante l’utilizzo di un fluido di lavaggio, una zona di asciugatura (30) comprendente almeno un organo di ventilazione (32) per l’asciugatura del detto contenitore (5), un magazzino di stoccaggio (40) atto al deposito di detto bicchiere (5) lavato, un gruppo di erogazione (8) del fluido di lavaggio, per alimentare detta zona di lavaggio (20), un gruppo di depurazione (9) per la depurazione ed il recupero del fluido di lavaggio.
  2. 2. Apparecchiatura di lavaggio secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che detto gruppo di erogazione (8) e detto gruppo di depurazione (9) formano un sistema di ricircolo chiuso del fluido di lavaggio.
  3. 3. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 2, caratterizzata dal fatto che detto gruppo di depurazione (9) comprende un dispositivo di filtraggio di tipo meccanico e/o chimico.
  4. 4. Apparecchiatura di lavaggio secondo la rivendicazione 1 o 2, caratterizzata dal fatto che comprende una zona di prelavaggio (10) associata a mezzi erogatori (11) di detto fluido di lavaggio, per realizzare un lavaggio iniziale di detto contenitore (5).
  5. 5. Apparecchiatura di lavaggio secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che comprende un dispositivo inseritore (12) in corrispondenza di una sezione di ingresso (6) per detto contenitore (5), configurato per operare l’inserimento di detto contenitore (5) da lavare all’interno di detta apparecchiatura (1).
  6. 6. Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta zona di lavaggio (20) comprende una prima area di lavaggio (23) in cui è erogato detto fluido di lavaggio per il lavaggio di detto contenitore (5) e una seconda area di lavaggio (24) in cui è erogato un fluido sanificante o igienizzante.
  7. 7. Apparecchiatura secondo la rivendicazione 6, caratterizzata dal fatto che comprende un generatore di vapore (81) configurato per essere alimentato con detto fluido di lavaggio e per trasformare detto fluido di lavaggio allo stato di vapore saturo secco, detto generatore di vapore (81) essendo collegato a detta seconda area di lavaggio (24) per operare la sanificazione di detto contenitore (5) mediante l’erogazione di detto fluido di lavaggio allo stato di vapore saturo secco.
  8. 8. Apparecchiatura secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto magazzino di stoccaggio (40) comprende un dispositivo sterilizzante (42) per preservare l’igienizzazione di detti contenitori (5) lavati.
  9. 9. Metodo di lavaggio per contenitori (5) caratterizzato dal fatto che comprende le seguenti fasi: a). posizionare un contenitore (5) in corrispondenza di una zona di lavaggio (20); b) operare la pulitura e l’igienizzazione del detto contenitore (5) mediante un fluido di lavaggio; c) posizionare detto contenitore (5) lavato in una zona di asciugatura (30) predisposta per rimuovere detto fluido di lavaggio dalla superficie di detto contenitore (5) mediante almeno un organo di ventilazione (32); c). posizionare detto contenitore (5) lavato in un magazzino di stoccaggio (40) predisposto per il deposito di detti contenitori (5) lavati; d). operare la depurazione ed il recupero di detto fluido di lavaggio affinché sia disponibile per un ulteriore ciclo di lavaggio.
  10. 10. Metodo secondo la rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che la fase di b) operare la pulitura e l’igienizzazione del detto contenitore (5) è preceduta dalla fase di operare un lavaggio iniziale di detto contenitore (5) in corrispondenza di una zona di prelavaggio (10) mediante mezzi erogatori (11) di detto fluido di lavaggio.
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