IT201900015024A1 - Metodo di trattamento igienizzante di un prodotto tessile - Google Patents

Description

Domanda di brevetto per invenzione industriale dal titolo:

“Metodo di trattamento igienizzante di un prodotto tessile”

DESCRIZIONE

La presente invenzione ha per oggetto un metodo di trattamento igienizzante di un prodotto tessile.

Ad oggi è sempre più sentita l’esigenza di effettuare dei trattamenti igienizzanti ai prodotti tessili in particolare durante le prime fasi di produzione del tessuto.

L’igienizzazione del tessuto risulta fondamentale in quanto l’eventuale proliferarsi durante le fasi di produzione dello stesso di cariche batteriche, alghe, funghi o muffe genera inconvenienti spesso irreversibili sui prodotti stessi.

Una delle fasi di produzione del tessuto nella quale è maggiormente probabile il manifestarsi di una contaminazione, ad esempio batterica, è quella nella quale le materie prime stazionano per periodi medio lunghi all’interno di magazzini chiusi.

I magazzini di materie prime sono generalmente locali od edifici chiusi, all’interno dei quali si verificano durante la giornata e le varie stagioni elevati sbalzi di temperatura e di umidità.

Queste condizioni, in aggiunta al fatto che le materie prime sono materie di tipo organico (ad esempio lana, cotone, lino…), fa sì che il proliferarsi di batteri, alghe, funghi o muffe è molto frequente.

Il problema maggiore che si verifica se le materie prime vengono attaccate da contaminanti batterici o simili è dato dal fatto che questi attacchi sono per lo più non visibili ad occhio nudo e si palesano soltanto nelle successive fasi della produzione.

A solo titolo di esempio, se le materie prime costituenti una pezza di tessuto hanno subìto in una prima di fase della produzione (ad esempio stazionamento in magazzino, apertura delle balle, apertura del fiocco, depolverizzazione…) un attacco batterico, per l’utente non risulta facile ed istantanea una identificazione dello stesso.

Generalmente una fase a seguito della quale l’utente riesce a fare una prima identificazione di un eventuale attacco contaminante è quella successiva alla tintura della pezza.

È noto infatti che se una porzione di tessuto in produzione viene attaccata da una carica batterica la fase di tintura può generare molteplici problemi.

Un primo problema può essere il fatto che la tintura nella porzione attaccata dai batteri non si fissi in modo adeguato al tessuto causando perdite di colore nelle successive fasi di produzione del tessuto stesso oppure, talvolta, anche a seguito dei primi lavaggi effettuati da parte dell’utilizzatore del capo finito confezionato. Stesso problema si verifica quando la pezza è attaccata da alghe, funghi o muffe.

Anche nel caso in cui l’operatore incaricato di un primo controllo qualità del tessuto in produzione si dovesse rendere conto che una porzione della pezza è stata contaminata, il problema non è da meno.

Infatti, l’unica soluzione è segnalare in modo evidente, marcandola, la porzione nella quale la tintura non ha aderito in modo idoneo in modo tale da permettere una chiara identificazione agli utenti successivi una volta che la pezza è conclusa.

In questo modo, gli utenti delle fasi successive, fino ad arrivare al confezionatore del capo finito, avranno la possibilità di eliminare la o le porzioni attaccate da contaminanti per far sì che queste non siano presenti nei prodotti finiti.

Chiaramente questa eliminazione delle porzioni contaminate aumenta notevolmente gli sprechi di tessuto, aumentando così notevolmente i costi complessivi di produzione e l’inquinamento medio generato nella produzione di prodotti tessili.

Ad oggi non sono noti metodi di trattamento igienizzanti nel settore della produzione di tessuti che risolvono la suddetta problematica.

Infatti, ad oggi, l’unica procedura messa in atto a seguito di una identificazione di una porzione di pezza di tessuto da parte di un operatore è quella di sottoporre ad una serie di lavaggi extra la pezza stessa. Tuttavia, sottoporre a lavaggi la pezza spesso non risolve il problema della persistenza della carica contaminante (batterica, funghi, muffe) la quale sopravvive a tutti i cicli di lavaggio effettuati con solventi tradizionali senza particolari caratteristiche antibatteriche.

Ne deriva che anche una successiva fase di ritintura non consegue risultati adeguati, non risolvendo quindi l’uniformità cromatica e strutturale della pezza.

Inoltre, un ulteriore inconveniente è causato dal fatto che il sottoporre a serie di lavaggi extra il prodotto tessile contaminato incrementa in modo importante e rilevante l’inquinamento generato nella produzione dei prodotti tessili.

Un primo scopo della presente invenzione è, quindi, quello di fornire un metodo di trattamento igienizzante di un prodotto tessile che superi i problemi sopra esposti e che in particolare permetta di ridurre al minimo il rischio di contaminazione di un tessuto nelle proprie fasi di produzione.

Un secondo scopo della presente invenzione è quello di mettere a disposizione un metodo di trattamento igienizzante di un prodotto tessile che sia in grado di igienizzare l’intero processo produttivo del prodotto tessile stesso diminuendo gli sprechi di prodotto e quindi i costi e l’inquinamento dell’intero processo produttivo stesso.

Gli scopi sopra esposti sono raggiunti da un metodo per il trattamento igienizzante di un prodotto tessile comprendente le caratteristiche tecniche descritte in una o più delle allegate rivendicazioni.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi della presente invenzione appariranno maggiormente chiari dalla descrizione indicativa, e pertanto non limitativa, di una forma di realizzazione preferita ma non esclusiva. Il metodo di trattamento igienizzante di un prodotto tessile secondo la presente invenzione comprende nella sua forma essenziale una prima fase di predisporre una determinata quantità “X” di un prodotto tessile, una seconda fase di lavaggio del prodotto tessile predisposto ed una terza successiva fase di trattamento igienizzante del prodotto tessile stesso.

La fase di trattamento igienizzante comprende l’applicazione sul prodotto tessile di una quantità “Y” di una miscela anti contaminante a base di metilisotiazolinone (MIT) (C4H5NOS) e metilcloroisotiazolinone (CIT) (C4H4ClNOS) e acqua.

La quantità di miscela anti contaminante Y è compresa fra lo 0.1% e lo 1% della quantità X di prodotto tessile da trattare.

Vantaggiosamente il suddetto range fra Y e X è compreso fra lo 0.3% e lo 0.4%.

Con i termini “prodotto tessile”, nella presente invenzione si indica un qualsiasi materiale tessile sia nella fase di pre-tessitura (materie prime in forma di fibre o di fiocco) che nelle successive varie fasi di tessitura (pezza) fino al capo confezionato finale.

Questo significa che il presente metodo di trattamento igienizzante può essere svolto su uno qualsiasi degli stadi di prodotto tessile di cui sopra durante tutto il processo di produzione del prodotto tessile stesso.

Vantaggiosamente rimane chiaro che più a monte delle varie fasi di produzione del prodotto tessile viene igienizzato il prodotto stesso, e minore è il rischio che nelle fasi successive di produzione possano verificarsi proliferazioni di contaminanti dannose.

Il metilisotiazolinone (MIT) e il metilcloroisotiazolinone (CIT) sono sostanze antimicrobiche sintetiche e antibatteriche sia nei confronti dei gram positivi che dei gram negativi.

Vantaggiosamente la miscela anti contaminante utilizzata per la fase di trattamento igienizzante è diluita in acqua in una percentuale compresa fra il 3% ed il 10%. Ancora più preferibilmente la percentuale è compresa fra 6% e 7%.

Vantaggiosamente al fine di determinare in modo ottimale le varie percentuali ed i rapporti che intercorrono fra le stesse si fa riferimento alla quantità X del prodotto tessile da trattare.

Nel caso della diluzione in acqua appena descritta si verifica quindi una ricatta complessiva: miscela anti contaminante (0.1%-1% della quantità X del prodotto tessile da trattare), acqua (3%-10% della quantità X del prodotto tessile da trattare).

Valori percentuali di diluzione possono essere utilizzati in funzione della specifica fase di produzione del prodotto tessile dove avviene il trattamento igienizzante.

Come detto sopra, vantaggiosamente la fase di predisporre il prodotto tessile comprende la fase di selezionare fibre tessili non lavorate, ovvero delle fibre tessili in forma di materia prima.

Nel caso di lana non riciclata le fibre tessili non lavorate sono quelle fibre che provengono dalla tosatura degli animali e che dopo un primo lavaggio vengono stoccate in rispettivi magazzini.

Nel caso invece di lana riciclata le fibre tessili non lavorate sono quelle fibre che provengono dalle operazioni di riciclo dei tessuti proveniente da capi confezionati a fine vita oppure sfridi di tessuti dalle varie fasi di produzione.

Vantaggiosamente la fase di igienizzazione del metodo secondo la presente invenzione viene svolta come prima fase di lavoro sulle fibre non lavorate ovverosia la prima fase dopo la movimentazione delle fibre dal rispettivo magazzino verso generalmente le operazioni di “apertura”.

In questo modo è possibile ottenere un alto livello di igienizzazione non solo sulle fibre tessili non lavorate ma anche a tutti i prodotti tessili che si ottengono durante le successive fasi a partire dalle stesse.

Infatti, partendo da materie prime igienizzate nelle quali è ostacolata ogni possibilità di proliferazione contaminante è chiaro che tutti i prodotti ottenuti a partire dalle stesse siano allo stesso modo igienizzati e presentino le medesime caratteristiche anticontaminanti.

In questo modo è possibile evitare il rischio di proliferazioni contaminanti (ad esempio a base di batteri, funghi, alghe o muffe) durante tutte le fasi di produzione di un prodotto tessile fino al confezionamento del capo finito.

Una soluzione preferita della presente invenzione prevede che la fase di trattamento igienizzante sia svolta insieme e\o contemporaneamente ad una fase di ensimaggio del prodotto tessile.

La fase di ensimaggio è una fase di produzione costituita dalla oliatura della mista tessile che serve ad aumentare il coefficiente di attrito interfibroso, il quale favorisce la coesione del velo di carda e degli stoppini. Al contempo l’ensimaggio consente di diminuire l’attrito fra il prodotto tessile in produzione e le guarnizioni metalliche delle macchine.

Le sostanze utilizzate nella fase di ensimaggio tradizionale (ovverosia senza la fase di trattamento igienizzante secondo la presente invenzione) è generalmente composta da una miscela di oleanti, agenti emulsionanti, ammorbidenti, additivi, coesinanti, condensanti, antistatici e acqua.

In particolare quindi, nella corrispondente macchina atta all’ensimaggio, la mista di prodotto tessile viene lubrificata o meglio, addizionata, con uno o più dei componenti di cui sopra uniti alla miscela anti contaminante a base di metilisotiazolinone (MIT) e metilcloroisotiazolinone (CIT) secondo la presente invenzione.

Se la fase di trattamento igienizzante viene svolta durante la fase di ensimaggio la miscela anti contaminante a base di metilisotiazolinone (MIT) e metilcloroisotiazolinone (CIT) partendo per esempio da 1000 Kg di prodotto tessile da trattare (quantità X) avremo:

1-10 Kg di miscela anticontaminante,

6-7 Kg di acqua,

7-8 Kg di oleante,

2-3 Kg di antistatico.

Vantaggiosamente se il trattamento igienizzante viene svolto in fase di ensimaggio delle fibre tessili, può essere attuato mediante indipendenti organi di spruzzaggio per la miscela anti contaminante rispetto agli organi di spruzzaggio della miscela lubrificante tradizionale.

Il metodo di trattamento igienizzante secondo la presente invenzione può essere attuato su qualsiasi tipologia di prodotto tessile come ad esempio lana nuova, lana riciclata, cotone, lino, canapa, seta…

Vantaggiosamente la fase di trattamento igienizzante secondo la presente invenzione viene svolta mediante una operazione di spruzzaggio della miscela anti contaminante a base di metilisotiazolinone (MIT) e metilcloroisotiazolinone (CIT) sul prodotto tessile, sia esso in forma di fibra, fiocco oppure pezza.

Una ulteriore soluzione prevede che la fase di trattamento igienizzante del prodotto tessile comprende una fase di immersione del prodotto tessile stesso nella miscela anti contaminante a base metilisotiazolinone (MIT) e metilcloroisotiazolinone (CIT) in una adeguata vasca o contenitore.

Al fine di ottenere una maggiore impregnazione e quindi efficacia complessiva del prodotto tessile con la miscela anti contaminante a base di metilisotiazolinone (MIT) e metilcloroisotiazolinone (CIT) la suddetta fase di immersione (atta allo svolgimento della fase di igienizzazione) comprende inoltre una fase di agitazione meccanica del prodotto tessile.

Vantaggiosamente la miscela anti contaminante a base metilisotiazolinone (MIT) e metilcloroisotiazolinone (CIT) presenta una densità a 20° compresa fra 1,017 e 1.037 g/cm<3>, un valore di ph a 20° compreso fra 3,0 e 4,0 e un indice di rifrazione a 20° compreso fra 1,3380 e 1,3440.

La presente invenzione raggiunge gli scopi preposti, superando gli inconvenienti lamentati nella tecnica nota.

In particolare il metodo secondo la presente invenzione permette di ottenere in una qualsiasi fase produttiva di un prodotto tessile l’eliminazione di eventuali proliferazioni contaminanti come ad esempio a base di batteri, alghe, funghi, muffe.

Il suddetto vantaggio è ottenuto dall’immissione del processo produttivo della miscela anti contaminante a base di MIT e CIT i quali svolgono il loro potente potere antimicrobico e antibatterico.

In sostanza, un tessuto prodotto a partire da prodotti tessili trattati secondo il metodo della presente invenzione risulta essere un tessuto particolarmente igienizzato e privo di cariche contaminanti (come ad esempio batteri, funghi, alghe e muffe) che possono compromettere la stabilità cromatica oppure quella strutturale del tessuto stesso.

Claims (10)

1. RIVENDICAZIONI 1. Metodo per il trattamento igienizzante di un prodotto tessile comprendente le seguenti fasi: - predisporre una quantità determinata (X) di prodotto tessile, - lavare detto prodotto tessile ed - igienizzare detto prodotto tessile, detta fase di igienizzare comprendendo l’applicazione su detto prodotto tessile di una quantità (Y) di una miscela anti contaminante a base di metilisotiazolinone (MIT) e metilcloroisotiazolinone (CIT) e acqua, in cui detta quantità di miscela (Y) è compresa fra lo 0.1% e lo 1% di detta quantità di prodotto tessile (X).
2. 2. Metodo secondo la rivendicazione 1 in cui detta miscela anti contaminante è diluita in detta acqua in una percentuale compresa fra il 3% ed il 10%.
3. 3. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detta fase di predisporre detto prodotto tessile comprende la fase di selezionare fibre tessili non lavorate.
4. 4. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detta fase di trattamento igienizzante è svolta insieme ad una fase di ensimaggio di detto prodotto tessile.
5. 5. Metodo secondo la rivendicazione 4 in cui detta fase di ensimaggio comprende l’applicazione su detto prodotto tessile di detta miscela anti contaminante diluita in acqua con almeno uno fra: agente lubrificante, agente antistatico, agente coesinante e ammorbidente.
6. 6. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detta fase di predisporre detto prodotto tessile comprende la fase di selezionare detto prodotto tessile tra prodotti tessili di lana oppure lana riciclata.
7. 7. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detta fase di trattamento igienizzante comprende una fase di spruzzaggio di detta miscela anti contaminante su detto prodotto tessile.
8. 8. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti 1-6 in cui detta fase di trattamento igienizzante comprende una fase di immersione di detto prodotto tessile in detta miscela anti contaminante.
9. 9. Metodo secondo la rivendicazione 8 in cui detta fase di immersione comprende inoltre una fase di agitazione meccanica di detto prodotto tessile.
10. 10. Metodo secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti in cui detta miscela anti contaminante presenta una densità a 20° compresa fra 1,017 e 1.037 g/cm<3>, un valore di ph a 20° compreso fra 3,0 e 4,0 e un indice di rifrazione a 20° compreso fra 1,3380 e 1,3440.