IT201900013116A1 - Tappo a corona - Google Patents

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IT201900013116A1
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    • B65D41/10Caps or cap-like covers adapted to be secured in position by permanent deformation of the wall-engaging parts
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Description

DESCRIZIONE dell'Invenzione Industriale dal titolo: “Tappo a corona”
DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto un tappo del tipo a corona o simili, per la chiusura di bottiglie o contenitori simili, comprendente una fascia periferica ripiegata e atta all’aggrappaggio alla parte terminale del collo di una bottiglia.
La fascia perimetrale si raccorda ad una parte superiore volta a coprire l’apertura della bottiglia.
Quella appena descritta è la comune realizzazione dei tappi a corona noti allo stato dell’arte.
Tali tappi vengono comunemente utilizzati per la chiusura di bottiglie atte a contenere bevande gassose, per cui la fascia perimetrale, comunemente chiamata corona, deve garantire una sufficiente forza di fissaggio alla parte terminale del collo della bottiglia, denominata cercine.
Per questo motivo i tappi a corona noti allo stato dell’arte, sono costituiti da una capsula metallica, che tramite una macchina tappatrice manuale o pneumatica, si aggrappa alla cercine della bottiglia e presenta al suo interno una sottile guarnizione di plastica, in modo da garantire la tenuta stagna.
L’ottenimento della tenuta stagna in combinazione alla forza di fissaggio della corona, richiedono l’utilizzo di strumenti appositi, quali apribottiglie o simili, per rimuovere i tappi a corona noti allo stato dell’arte.
Risulta evidente come l’utilizzo di strumenti appositi sia particolarmente scomodo, soprattutto quando un utente si trova in giro e ha necessità di stappare una bottiglia di birra o altra bevanda.
Esiste dunque una necessità, non soddisfatta dai tappi noti allo stato dell’arte, di realizzare un tappo a corona che consenta di ottenere una apertura manuale delle bottiglie.
La presente invenzione consegue gli scopi di cui sopra, realizzando un tappo a corona come descritto in precedenza, in cui la detta parte superiore comprende un elemento a cupola, che presenta una concavità rivolta in direzione dell’apertura della bottiglia.
Inoltre, l’elemento a cupola presenta una parte di base in appoggio ad almeno parte del bordo superiore del collo interno della bottiglia.
Dunque, rispetto ai tappi noti allo stato dell’arte, il tappo oggetto della presente invenzione presenta una parte superiore non piana, ma a cupola.
L’elemento a cupola potrà così essere compresso da un utente attraverso un gesto manuale o attraverso l’utilizzo del dito: la pressione viene così trasmessa, attraverso l’elemento a cupola, alla fascia periferica e tale pressione provocherà il distacco di almeno parte della fascia periferica, dalle pareti esterne dell’estremità del collo della bottiglia.
L’appoggio dell’elemento a cupola al collo della bottiglia, consente infatti di realizzare una leva, che utilizza il punto di appoggio per spingere la fascia periferica.
In particolare la fascia periferica risulterà ovalizzata, rompendo la tenuta stagna del tappo.
La rottura della tenuta stagna, limita la forza di aggrappaggio della fascia periferica, consentendo ad un utente la rimozione del tappo semplicemente attraverso una pressione della fascia periferica con il dito, in maniera del tutto simile a come attualmente avviene con l’apribottiglie.
Come risulterà evidente, il tappo oggetto della presente invenzione consente di ottenere una apertura delle bottiglie in due fasi.
La prima fase è la più importante: l’attivazione manuale con conseguente rottura della tenuta stagna della bottiglia.
Infatti sollecitando l’elemento a cupola con semplice pressione manuale, si deforma l’elemento a cupola e la fascia periferica secondo un'isteresi, generando spinte laterali per ottenere una deformazione ovale della fascia periferica nel punto dove si aggrappa alla cernice.
Una volta rotta, la tenuta stagna e la fascia periferica di forma ovale consentono di ottenere la seconda fase di apertura, relativa alla rimozione manuale del tappo.
Come verrà descritto successivamente, il tappo oggetto della presente invenzione presenta ulteriori caratteristiche che verranno descritte attraverso l’illustrazione di alcuni esempi esecutivi, e che sono volte a migliorare la trasmissione della forza di pressione esercitata sull’elemento a cupola alla fascia periferica.
Oltre ai vantaggi descritti, il tappo oggetto della presente invenzione prevede ulteriori punti di forza:
• Elevata visibilità, grazie alla presenza dell’elemento a cupola, da parte del consumatore, in quanto ispira curiosità;
• La forma “a cupola” è garanzia di mai avvenuta apertura;
• Facilità d'utilizzo;
• Non è preclusa l’apertura con l’uso del cavatappi.
Questi ed ulteriori scopi della presente invenzione sono raggiunti mediante un tappo secondo le rivendicazioni indipendenti allegate e le sottorivendicazioni.
Queste ed altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno più chiaramente dalla seguente descrizione di alcuni esempi esecutivi illustrati nei disegni allegati in cui:
le figure da 1a ad 1e illustrano alcune viste di una forma esecutiva del tappo oggetto della presente invenzione;
le figure da 2a a 4d illustrano alcune forme esecutive della guarnizione appartenente al tappo oggetto della presente invenzione.
Si specifica che le figure allegate alla presente domanda di brevetto riportano alcune forme esecutive del tappo oggetto della presente invenzione per meglio comprenderne i vantaggi e le caratteristiche.
Tali forme esecutive sono dunque da intendersi a puro scopo illustrativo e non limitativo al concetto inventivo della presente invenzione, ossia quello di realizzare un tappo a corona che consenta una apertura manuale delle bottiglie.
Con particolare riferimento alle figure da 1a ad 1e, il tappo a corona 1 oggetto della presente invenzione comprende una fascia periferica 10 ripiegata atta all’aggrappaggio alla parte terminale del collo di una bottiglia 2.
La fascia perimetrale 10 si raccorda ad una parte superiore che va a coprire l’apertura 20 della bottiglia 2.
La parte superiore comprende un elemento a cupola che presenta una concavità rivolta in direzione dell’apertura 20 della bottiglia 2.
Secondo la variante illustrata nelle figure, l’elemento a cupola presenta una parte di base e una parte di calotta 12, in modo tale per cui la parte di base prevede un bordo periferico circolare 11 che presenta un diametro pari o lievemente superiore al diametro D dell’apertura 20 della bottiglia 2.
Inoltre il bordo periferico 11 si raccorda alla fascia periferica 10 attraverso un elemento ad anello piano 13.
Nella variante illustrata nelle figure, il bordo periferico 11 è previsto di forma circolare, ma risulterà evidente dalla descrizione seguente, come si possa prevedere qualsivoglia forma, ad esempio forme poligonali, regolari (esagono, pentagono, ottagono) o irregolari: il bordo periferico 11 può presentare la medesima forma della sezione della bottiglia 2 a cui è accoppiato il tappo 1.
In particolare in figura 1b viene illustrata una sezione di quanto appena descritto: la bottiglia 2 presenta una parte terminale del collo, alla quale si aggrappa la fascia periferica 10, che garantisce la tenuta della chiusura.
La fascia periferica 10 è dunque ripiegata e, attraverso l’elemento ad anello piano 13, si raccorda al bordo periferico 11.
Ne consegue che la fascia periferica 10 è a contatto almeno in parte con le pareti laterali della bottiglia 2, mentre l’elemento anulare 13 e il bordo periferico 11 sono a contatto con le pareti superiori dell’apertura 20 della bottiglia 2.
La parte di calotta 12, oltre a non essere a contatto con la bottiglia 2, risulta sopraelevata rispetto al piano individuato dal bordo periferico 11 e dall’elemento anulare 13.La parte di calotta 12 dunque lavora con lo stesso principio della molla a tazza: una pressione agente sulla parte di calotta 12 nel verso indicato dalla freccia A provoca una spinta sulla fascia periferica 10, che provoca un distaccamento della stessa dalle superfici laterali della bottiglia 2.
La forza generata dalla pressione infatti si dirama lungo la parte di calotta 12 e viene trasmessa alla fascia periferica 10.
Per questo motivo il bordo periferico 11 presenta un diametro lievemente superiore al diametro D dell’apertura 20 della bottiglia 2: il bordo periferico deve appoggiarsi a collo della bottiglia 2, per generare una sorta di fulcro da cui trasmettere la forza di pressione generata sulla parte di calotta 12 alla fascia periferica 10.
Vantaggiosamente il tappo oggetto della presente invenzione è composto da una lega d'alluminio dallo spessore ridotto.
La parte di calotta presenta una perfetta simmetria centrale a base circolare, nel caso illustrato in figura, o di qualsivoglia altra forma, come ad esempio le forme poligonali, base costituita dal bordo periferico 11, con diametro uguale o lievemente superiore al diametro D della apertura 20 della bottiglia 2.
La configurazione illustrata nelle figure 1a-1e consente di ottenere una elevata forza elastica in corrispondenza di una minima altezza libera e quindi di una minima compressione disponibile, prima del raggiungimento dell'appiattimento della parte di cupola 12.
Ne consegue che la parte di cupola è in grado di generare spinte laterali di intensità elevate sulla fascia periferica 10.
Tale effetto è ottimizzato nel caso in cui l’altezza massima della parte di cupola 12 sia proporzionale alla misura del diametro della bottiglia, in particolare preveda una altezza compresa tra 1/2 e 1/7 rispetto al diametro D dell’apertura 20 della bottiglia 2, preferibilmente tra 1/5 ed 1/6.
Come anticipato, il distaccamento della fascia periferica 10 consente di rompere la tenuta stagna del tappo 1, in modo tale per cui una lieve pressione nella parte terminale della fascia periferica 10, consenta di aprire del tutto la bottiglia 2.
La realizzazione circolare del tappo 1 causa la trasmissione della forza in egual modo in tutte le direzioni, tuttavia, è possibile prevedere di indirizzare tale forza, al fine di concentrare la spinta laterale in punti precisi.
La concentrazione della spinta laterale ovviamente causa la deformazione della fascia periferica 10, che non sarà più circolare, ma presenterà una ovalizzazione o forme irregolari.
Al fine di concentrare la forza agente in direzione della freccia A, è possibile prevedere una o più nervature, disposte lungo la parte di calotta 12 e rivolte in direzione del bordo periferico 11.
Tali nervature possono essere costituite durante la realizzazione della parte di calotta 12, ad esempio prevedendo un ripiegamento del materiale costituente tale parte, in maniera del tutto simile a come avviene nella parte di corona dei tappi a corona noti allo stato dell’arte.
Secondo la variante illustrata nelle figure 1a-1e, la fascia periferica 10 presenta una superficie piana, in modo da agevolare il distacco della stessa dalle pareti laterali del collo della bottiglia 2.
Inoltre la fascia periferica 10 prevede un bordo terminale “ergonomico”, ossia configurato in modo tale da non creare fastidio al dito di un eventuale utente durante la rimozione del tappo 1.
Per ulteriormente agevolare il distacco della fascia periferica 10 è possibile prevedere degli intagli 100 ricavati nello spessore della fascia periferica 10, atti a creare zone di indebolimento, di maggiore cedevolezza, della fascia stessa.
Tali intagli vengono preferibilmente realizzati nel numero di due intagli simmetrici, come illustrato in figura 1d, ma possono essere anch’essi personalizzati.
Sempre con riferimento alla figura 1d, è possibile notare come una azione di pressione lungo la direzione A si trasformi in una combinazione di spinta orizzontale e verticale indicata dalle frecce B.
Tale effetto verrà descritto successivamente in combinazione alla presenza della guarnizione, appartenente al tappo oggetto della presente invenzione.
Al fine infatti di ottimizzare l’azione della spinta laterale sulla fascia perimetrale 10, il tappo oggetto della presente invenzione può presentare una guarnizione interposta tra l’elemento a cupola e l’apertura 20 della bottiglia 2.
Vantaggiosamente la guarnizione è configurata in modo da presentare un profilo simile all’elemento a cupola.
La guarnizione può avere la stessa funzione di quella utilizzata nei tappi noti allo stato dell’arte, e, oltre ad avere la tipica forma di base rotonda e piatta, cresce al di sopra del collo della bottiglia 2.
Vantaggiosamente la guarnizione appartenente al tappo oggetto della presente invenzione, oltre ad avere una funzione di tenuta, aumenta la spinta laterale che si genera sulla fascia perimetrale 10.
Infatti, vantaggiosamente la guarnizione, in condizione montata, risulta a contatto almeno in parte con la superficie interna della parte di calotta 12 e presenta elementi spintori a contatto con la fascia periferica 10.
Il contatto della guarnizione con la parte di calotta 12, consente di trasmettere la pressione agente sulla parte di calotta 12 alla guarnizione, in modo tale per cui gli elementi spintori vengano attivati attraverso tale pressione, essendo configurati gli elementi spintori per trasmettere l’azione di pressione alla fascia periferica 10.
Sono possibili diverse configurazioni di tale guarnizione e degli elementi spintori, le figure da 2a a 3b ne illustrano due possibili forme esecutive.
Il concetto è comunque quello di prevedere la trasformazione della pressione agente sulla parte di calotta 12 in una spinta laterale, che consenta di distaccare la fascia periferica 10 dalle pareti esterne del collo della bottiglia 2.
Inoltre, la particolare forma del tappo e della guarnizione conferisce a quest’ultima la possibilità di ottenere elevate isteresi.
Risulta dunque fondamentale che la guarnizione, indipendentemente dalla variante attuativa, sia costituita da materiale plastico, sufficientemente rigido da garantire tale spinta laterale.
Secondo la variante illustrata nelle figure 3a e 3b, la guarnizione 3 presenta una forma a calotta estrusa centralmente per poter permettere alle alette 31, 32 e 33 di distanziarsi tra loro durante l’azione di pressione, freccia A, e spingere lateralmente e verticalmente la fascia periferica, freccia B.
Preferibilmente, così come per l’altra variante illustrata successivamente della guarnizione, i bordi esterni delle alette 31, 32 e 33 sono a contatto con la fascia periferica 10, in modo da ottimizzare la spinta.
Il contatto del bordo periferico 11 della parte di calotta 12 e della guarnizione, consente di realizzare una sorta di leva, che poggia sul bordo del collo della bottiglia 2 e consente di ottenere una spinta con una direzione risultante dalla combinazione delle frecce B, ossia una combinazione di spinta orizzontale e verticale.
Preferibilmente tale leva poggia e cresce inferiormente rispetto al piano 13 riprendendo forma circolare del bordo raggiato interno del collo della bottiglia 2 (si veda come riferimento la figura 2b, in particolare il numero di riferimento 200, volto ad indicare un punto di appoggio della guarnizione). Anche questa forma può essere personalizzata e studiata in zone specifiche come punti o porzioni di semicerchi per posizionare al meglio il fulcro della leva.
Risulta evidente come tale spinta simuli, seppur con meno intensità, l’azione del cavatappi.
Similmente la variante illustrata nelle figure 2a e 2b prevede una guarnizione 4 che presenta due elementi semianulari 42.
Una pressione agente in direzione della freccia A sulla parte di calotta 12, provoca la distensione di quest’ultima, ossia l’appiattimento, che a sua volta spinge i due elementi semianulari 42, che provocano una spinta laterale in direzione delle frecce B.
La superficie interna della parte di calotta 12 è infatti a contatto con la parte superiore 421 dei due elementi semianulari 42, per cui la pressione agente sulla parte di calotta 12 spinge la parte superiore 421 verso il basso, ossia verso l’apertura della bottiglia 2.
Grazie alla rigidità del materiale e alla conformazione della guarnizione 4, lo schiacciamento verso il basso dei due elementi semianulari 42 provoca un rialzamento verso l’alto da due lati opposti del bordo 41, in corrispondenza degli elementi semianulari 42, indicato dalla freccia B.
Tale rialzamento effettua una azione di spinta nei confronti della fascia periferica 10, che contribuisce alla rottura della tenuta stagna.
Contemporaneamente lo schiacciamento dei due elementi semianulari, sempre grazie alla rigidità del materiale e alla conformazione della guarnizione 4, provoca una spinta orizzontale del bordo 41, sui lati opposti agli elementi semianulari 42.
Come anticipato, la guarnizione 4 può essere realizzata di pezzo, oppure possono essere previste due parti separate, senza modificare il funzionamento della guarnizione 4 appena descritto.
Similmente la variante illustrata nelle figure da 4a a 4d prevede una guarnizione 5 che presenta due elementi separati 5a - 5b.
La parte 5a funziona come la classica guarnizione conosciuta allo stato dell’arte, presenta al suo interno come già spiegato una parte di fulcro 200 che cresce al di sotto del collo interno della bottiglia, in questo spessore della parte 5a è prevista una sede a forma circolare atta a contenere la parte 5b, che serve, una volta istallata in combinazione con la parte 5a, a fare fulcro alla stessa come da riferimento 300.
La parte 5b è formata da una calotta che poggia superiormente nella posizione 421, a contatto con la parte di calotta 12 del tappo 1, il bordo inferiore è di forma anulare, si accoppia e poggia su sede parte 5a (riferimento posizione 431), sui lati presenta delle estrusioni 24 atte a realizzare uno spintore 23 come illustrato in figura 4b; si noterà che la parte di calotta 22 della guarnizione è fissata al bordo inferiore anulare vedi riferimento 200b, la parte di calotta 23 è separata dal bordo anulare inferiore riferimento 200c permettendo per l’appunto di espandersi in direzione della freccia B in parallelo sull’elemento anello piano del bordo 13.
Una pressione agente in direzione della freccia A sulla parte di calotta 22, provoca la distensione di quest’ultima, ossia l’appiattimento, che a sua volta spinge l’elemento 23, provocando una spinta laterale orizzontale in direzione della freccia B.
Grazie alla rigidità del materiale plastico e alla conformazione della guarnizione 5, lo schiacciamento verso il basso dell’elemento 22 provoca come nel caso della molla a tazza l’espansione orizzontale dello spintore 23, in corrispondenza della fascia periferica 10, che contribuisce alla rottura della tenuta stagna.
Mentre l’invenzione è suscettibile di varie modifiche e costruzioni alternative, alcune forme di realizzazione preferite sono state mostrate nei disegni e descritte in dettaglio.
Si deve intendere, comunque, che non vi è alcuna intenzione di limitare l’invenzione alla specifica forma di realizzazione illustrata, ma, al contrario, essa intende coprire tutte le modifiche, costruzioni alternative, ed equivalenti che ricadano nell’ambito dell’invenzione come definito nelle rivendicazioni.
L’uso di “ad esempio”, “ecc.”, “oppure” indica alternative non esclusive senza limitazione a meno che non altrimenti indicato.
L’uso di “include” significa “include, ma non limitato a” a meno che non altrimenti indicato

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Tappo (1) del tipo a corona o simili, per la chiusura di bottiglie (2) o contenitori simili, comprendente una fascia periferica (10) ripiegata atta all’aggrappaggio alla parte terminale del collo di una bottiglia (2), la detta fascia periferica (10) raccordandosi ad una parte superiore volta a coprire l’apertura (20) della bottiglia (2), caratterizzato dal fatto che la detta parte superiore comprende un elemento a cupola, il quale elemento a cupola presenta una concavità rivolta in direzione dell’apertura (20) di detta bottiglia (2), il detto elemento a cupola presentando una parte di base (200) in appoggio ad almeno parte del bordo superiore del collo della bottiglia (2).
  2. 2. Tappo (1) secondo la rivendicazione 1, in cui il detto elemento a cupola presenta una parte di calotta (12), la detta parte di base prevedendo un bordo periferico (11) che presenta dimensioni pari o lievemente superiori alle dimensioni dell’apertura (20) della bottiglia (2), il detto bordo periferico (11) raccordandosi alla detta fascia periferica (10) attraverso un elemento ad anello piano (13).
  3. 3. Tappo (1) secondo la rivendicazione 2, in cui il detto bordo periferico (11) presenta una forma circolare, prevedendo il detto bordo periferico (11) un diametro pari o lievemente superiore al diametro (D) della apertura (20) della bottiglia (2).
  4. 4. Tappo (1) secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui sono previste una o più nervature, disposte lungo la parte di calotta (12) del detto elemento a cupola e rivolte in direzione del detto bordo periferico (11).
  5. 5. Tappo secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui l’elemento a cupola presenta una altezza proporzionale alla misura del diametro (D) dell’apertura (20) della bottiglia (2), in particolare una altezza compresa tra 1/2 e 1/7 rispetto al diametro (D) dell’apertura (20) della bottiglia (2).
  6. 6. Tappo secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, in un la detta fascia periferica (10) presenta una superficie esterna piana, volta a riscoprire la parte terminale del collo della bottiglia (2).
  7. 7. Tappo (1) secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui è presente una guarnizione (3, 4) interposta tra l’elemento a cupola e l’apertura (20) della bottiglia (2), essendo la detta guarnizione (3, 4) configurata in modo da presentare un profilo simile a detto elemento a cupola.
  8. 8. Tappo (1) secondo la rivendicazione 7, in cui la detta guarnizione (3, 4) in condizione montata, risulta a contatto almeno in parte con la superficie interna del detto elemento a cupola, presentando la detta guarnizione (3, 4) elementi spintori a contatto con detta fascia periferica (10), i quali elementi spintori vengono attivati attraverso una pressione del detto elemento a cupola, essendo configurati gli elementi spintori per trasmettere l’azione di pressione alla detta fascia periferica (10).
  9. 9. Tappo (1) secondo la rivendicazione 8, in cui i detti elementi spintori sono costituiti da almeno due alette laterali (31, 32, 33).
  10. 10. Tappo (1) secondo la rivendicazione 8, in cui i detti elementi spintori sono costituiti da due elementi semianulari (42).
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