IT201900012726A1 - Dispositivo di comando per apparecchiature di illuminazione, apparecchiatura di illuminazione, procedimento di funzionamento e prodotto informatico corrispondenti - Google Patents

Dispositivo di comando per apparecchiature di illuminazione, apparecchiatura di illuminazione, procedimento di funzionamento e prodotto informatico corrispondenti Download PDF

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IT201900012726A1
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IT
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light radiation
radiation sources
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optical filter
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Alberto Alfier
Xiaolong Li
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Osram Gmbh
Osram Spa
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Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo:
“Dispositivo di comando per apparecchiature di illuminazione, apparecchiatura di illuminazione, procedimento di funzionamento e prodotto informatico corrispondenti”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Campo tecnico
La descrizione si riferisce ai sistemi di illuminazione.
Una o più forme di attuazione sono applicabili a sistemi di illuminazione per la generazione di luce colorata, ad esempio nel settore dello spettacolo e dell’intrattenimento.
Sfondo tecnologico
Una soluzione tradizionalmente adottata per generare luce colorata nel settore dello spettacolo e dell’intrattenimento (ad esempio su palcoscenici di teatro o in teatri di posa) si fonda sull’impiego di filtri ottici.
Si tratta, nell’accezione più generale del termine, di strumenti in grado di trasmettere radiazione luminosa in modo selettivo, facendo passare solo certe frazioni della radiazione luminosa in ingresso, ad esempio in corrispondenza di una o più lunghezze d’onda o gamme di colore.
Per esempio, disponendo un tale filtro di fronte ad una sorgente di radiazione luminosa convenzionale quale una lampada ad incandescenza o ad arco, lo spettro di emissione di una tale sorgente di radiazione luminosa viene filtrato così da dare origine in uscita ad una radiazione luminosa colorata.
Quando applicati a luci di scena, tali filtri ottici sono spesso indicati con la denominazione di “gelatine”. Tali filtri o gelatine sono disponibili in un’ampia gamma di colorazioni della radiazione luminosa risultante dal filtraggio.
A livello di pratica applicazione (si consideri come esempio l’illuminazione di un palcoscenico) è possibile ottenere una radiazione luminosa di combinazione combinando le radiazioni luminose emesse da più sorgenti del tipo discusso in precedenza, ciascuna delle quali equipaggiata con un filtro ottico diverso.
Per esempio è possibile utilizzare quattro sorgenti di radiazione di questo tipo per illuminare il cosiddetto “ciclorama” di un palcoscenico con sorgenti di radiazione luminosa da 1kW, ad esempio con lampade alogene, associando alle stesse filtri del tipo:
- rosso L106 - Cx 0,6940/Cy 0,3037;
- verde L122 - Cx 0,3452/Cy 0,5503;
- blu L363 - Cx 0,1381/Cy 0,0980;
- bianco freddo (cold white) L174 - Cx 0,3004/Cy 0,3322
Denominazioni quali L106, L122, L363 e L174 corrispondono a denominazioni correntemente utilizzate dai tecnici - per esempio i cosiddetti registi o progettisti (designer) delle luci - per identificare corrispondenti filtri ottici.
I valori Cx/Cy sopra riportati identificano i punti colore corrispondenti alle radiazioni luminose derivanti dall’azione di filtraggio attuata del filtro ottico associato.
I valori Cx, Cy citati fanno riferimento, a titolo di esempio, ad uno spazio colore del tipo CIE XYZ o CIE 1931. Tale spazio colore, definito dalla Commissione Internazionale sull’Illuminazione (CIE) nel 1931, è largamente conosciuto ed estesamente utilizzato nel settore dell’illuminotecnica, il che rende superfluo fornire in questa sede una descrizione di maggior dettaglio.
In generale, combinando varie radiazioni luminose colorate (ad esempio i quattro tipi di luce discussi in precedenza) è possibile, dosando le intensità relative di tali radiazioni, generare per combinazione una radiazione luminosa colorata con coordinate colore localizzate (nel diagramma CIE 1931) in una regione quale un triangolo con un punto bianco centrale con i vertici del triangolo corrispondenti alle radiazioni rossa, verde e blu discusse in precedenza.
Con l’introduzione delle sorgenti di illuminazione allo stato solido (per esempio a LED), ossia con la cosiddetta Solid State Lighting o SSL technology, è emersa la possibilità di replicare la funzionalità dei filtri ottici tradizionali tramite sorgenti di radiazione luminosa allo stato solido che emettono radiazione luminosa a lunghezze d’onda diverse regolando le intensità dei flussi di radiazione luminosa emessi dalle singole sorgenti la cui radiazione viene miscelata o combinata.
Ad un tale principio di funzionamento è riconducibile, per esempio, il prodotto disponibile in commercio come Cycliode Dalis-860 presso la Robert Juliat S.A.S. di Fresnoy-en-Thelle (Francia).
Scopo e sintesi
Una o più forme di attuazione si prefiggono lo scopo di sviluppare ulteriormente le possibilità di impiego di tali sistemi basati su sorgenti di radiazione luminosa allo stato solido, per esempio facilitandone l’utilizzazione da parte di operatori abituati ad utilizzare sistemi basati sull’impiego di filtri ottici.
Secondo una o più forme di attuazione, tale scopo può essere raggiunto grazie ad un dispositivo di comando per apparecchiature di illuminazione avente le caratteristiche richiamate in modo specifico nelle rivendicazioni che seguono.
Una o più forme di attuazione possono riguardare una corrispondente apparecchiatura di illuminazione.
Una o più forme di attuazione possono riguardare un corrispondente procedimento di funzionamento.
Una o più forme di attuazione possono essere relative a un prodotto informatico corrispondente, caricabile nella memoria di almeno un circuito elaboratore e comprendente porzioni di codice software per eseguire le fasi del procedimento secondo una o più forme di attuazione quando il prodotto è eseguito su almeno un circuito elaboratore.
Come qui utilizzato, il riferimento a un tale prodotto informatico intende essere equivalente al riferimento a un mezzo leggibile da elaboratore contenente istruzioni per controllare il sistema di elaborazione, al fine di coordinare l’implementazione del procedimento secondo una o più forme di attuazione.
Le rivendicazioni formano parte integrante degli insegnamenti tecnici qui somministrati in relazione alle forme di attuazione.
Una o più forme di attuazione possono agevolare il compito di tecnici quali i progettisti delle luci nell’adottare, al posto di impianti di illuminazione tradizionali (ad esempio con sorgenti alogene), sistemi con sorgenti di radiazione luminosa allo stato solido. Questo con la possibilità di riprodurre regolazioni tradizionali conseguite con filtri ottici, potendo sfruttare a tal fine l’esperienza maturata nel corso degli anni.
Una o più forme di attuazione possono conseguire tale scopo senza indurre motivi di difficoltà legati a possibili aspetti di un sistema di illuminazione allo stato solido, in particolare permettendo ad un operatore di utilizzare un sistema con sorgenti allo stato solido secondo modalità tradizionali, ossia ragionando in termini di canali colore con relativi valori di intensità (di flusso) per ciascun canale.
Una o più forme di attuazione permettono altresì di sfruttare la possibilità, offerta dai filtri digitali rappresentati dalle sorgenti allo stato solido, di attuare una funzione definibile come “filtro digitale dinamico” con transizioni graduali, ossia senza salti apprezzabili, fra due diversi colori di radiazione luminosa di combinazione fra due o più diversi colori di filtri digitali: funzionalità, questa, che facilita la esatta riproduzione del comportamento ottenibile utilizzando sistemi basati su filtri ottici di tipo tradizionale.
Una o più forme di attuazione facilitano la riproduzione, con dispositivi (fixture) a LED, del comportamento che si ha in un sistema tradizionale (cui i light designer sono abituati), con la disponibilità di un filtro digitale dinamico suscettibile di replicare questo effetto sia in termini di uscita di colore, sia per quanto riguardo l’utilizzo, per esempio, di una console per controllare il dispositivo o fixture (agendo solo su cursori o slider per l’intensità, una volta selezionati i filtri digitali desiderati).
In sintesi, una o più forme di attuazione possono permettere, allo stesso tempo:
- di riprodurre il funzionamento di sistemi tradizionali a filtri ottici: questo sia per quanto riguarda i risultati conseguibili a livello di illuminazione, sia per quanto riguarda le modalità di impiego,
- agevolare la transizione da sistemi a filtri ottici a sistemi a “filtro digitale” quali quelli basati sull’impiego di sorgenti di radiazione luminosa allo stato solido.
In una o più forme di attuazione tale risultato può essere conseguito tramite funzionalità incorporate nel dispositivo di illuminazione ovvero con la possibilità di trasferire in parte o in tutto tale funzionalità ad una stazione di comando quale una console, o, eventualmente, un’interfaccia quale ad esempio un’interfaccia a livello di cosiddetta app.
Breve descrizione delle figure annesse
Una o più forme di attuazione saranno descritte, a puro titolo di esempio non limitativo, con riferimento alle figure annesse, in cui:
- la Figura 1 illustra, con riferimento ad uno spazio colore CIE XYZ o CIE 1931, la possibilità di generare radiazione luminosa colorata combinando più radiazioni luminose di colori diversi,
- la Figura 2 è un diagramma di flusso esemplificativo di possibili azioni suscettibili di essere intraprese in un tale contesto,
- la Figura 3 è un ulteriore diagramma di flusso esemplificativo di possibili azioni in forme di attuazione, e
- la Figura 4 è uno schema a blocchi di un sistema suscettibile di incorporare una o più forme di attuazione.
Descrizione particolareggiata di esempi di attuazione Nella descrizione che segue sono illustrati uno o più dettagli specifici allo scopo di fornire una comprensione approfondita di esempi di forme di attuazione. Le forme di attuazione possono essere ottenute senza uno o più dei dettagli specifici o con altri procedimenti, componenti, materiali, ecc. In altri casi, operazioni, materiali o strutture note non sono illustrate o descritte in dettaglio in modo tale che certi aspetti delle forme di attuazione non saranno resi poco chiari.
Un riferimento a “una forma di attuazione” nel quadro della presente descrizione intende indicare che una particolare configurazione, struttura, o caratteristica descritta con riferimento alla forma di attuazione è compresa in almeno una forma di attuazione. Per cui, le frasi come “in una forma di attuazione” che possono essere presenti in uno o più punti della presente descrizione non fanno necessariamente riferimento proprio alla stessa forma di attuazione. Inoltre, particolari conformazioni, strutture o caratteristiche possono essere combinate in un modo adeguato qualsiasi in una o più forme di attuazione.
I riferimenti usati qui sono forniti semplicemente per convenienza e quindi non definiscono l’ambito di protezione o l’ambito delle forme di attuazione.
La Figura 1 è esemplificativa della possibilità di generare radiazione luminosa colorata tramite combinazione di un certo numero di radiazioni luminose che vengono combinate o miscelate (in qualunque modo noto agli esperti del settore).
La Figura 1 è esemplificativa della possibilità di generare radiazione luminosa colorata corrispondente ad un punto colore con generiche coordinate Cx, Cy che ricadono nell’ambito di un’area poligonale esagonale con vertici A, B, C, D, E e F in un uno spazio colore CIE XYZ o CIE 1931.
Tali vertici sono dati dai punti colore che identificano in tale spazio colore le radiazioni luminose emesse da un certo numero di sorgenti di radiazione luminosa (ad esempio sei) che vengono combinate o miscelate.
Ad esempio si può trattare di radiazioni luminose (quelle che vengono combinate) corrispondenti a colori quali:
- A = Royal Blu (RB),
- B = Ciano,
- C = Verde,
- D = Lime (Phosphor Converted Green)
- E = Ambra, e
- F = Rosso.
In un esempio come quello considerato in Figura 1 (che è appunto un esempio) le radiazioni luminose di colore blu, ciano, verde e rosso possono essere generate da sorgenti a LED ad emissione diretta, mentre le radiazioni D ed E possono essere generate da sorgenti a LED a conversione di fosfori (PCG e PCA).
Si apprezzerà peraltro che il fatto di riferirsi alla possibile combinazione di sei radiazioni (quali le radiazioni corrispondenti ai punti colore A, B, C, D, E e F) ha carattere puramente esemplificativo: un risultato del tipo descritto può essere ottenuto con una pluralità di radiazioni luminose in numero qualsiasi (ovverosia con N radiazioni con N ≥ β): per esempio, il prodotto Dalis-860 citato nella parte introduttiva della presente descrizione prevede di utilizzare sorgenti a LED di otto colori diversi.
Una soluzione così come esemplificata nella Figura 1 può essere attuata con le azioni esemplificate nel diagramma di flusso della Figura 2, in cui il blocco 100 corrisponde alla scelta di un “filtro digitale”, ossia alla scelta delle coordinate colore Cx, Cy della radiazione colorata che si vuole ottenere per combinazione. Questa azione è in una certa misura riconducibile alla (virtuale) definizione dei colori di un certo numero di filtri ottici suscettibili di dare origine ad una radiazione colorata desiderata.
L’azione 102 corrisponde alla identificazione di coefficienti di pesatura che, applicati ai flussi luminosi delle varie radiazioni A, B, C, D, E, e F consentono di dare origine, combinando (miscelando) tali radiazioni luminose, di ottenere una radiazione luminosa di combinazione di colore desiderato.
Si apprezzerà che, oltre al colore desiderato (così da non percepire apprezzabili differenze tra sistema classico e sistema a LED), una o più forme di attuazione possono altresì offrire, quantomeno come opzione, la possibilità di far sì che la forma dello spettro risultante ottenuto dal sistema a LED rispecchi il più possibile la forma dello spettro ottenibile con un sistema classico basato su filtri. Al riguardo, una o più forme di attuazione possono trarre vantaggio dal fatto che il modo per ottenere un certo punto colore e anche un certo spettro prevede di usare N valori di intensità di flusso, con i rapporti di flusso possibilmente diversi nel caso si voglia conseguire (solo) un punto colore rispetto al caso in cui si desideri ottenere anche uno spettro con una certa forma.
In pratica, l’azione 102 corrisponde alla definizione di un insieme di N valori di intensità di flusso, dove N è il numero delle radiazioni “elementari” A, B, C, D, E, F (pari a sei nel caso dell’esempio qui considerato).
Una ulteriore funzione, esemplificata dal blocco 104, consente (operando in modo di per sé noto) di mantenere costanti i rapporti fra le varie intensità di flusso delle radiazioni che vengono miscelate, così da evitare indesiderati fenomeni di variazione (deriva) del colore della radiazione luminosa di combinazione. Tali fenomeni sono riconducibili, per esempio, a variazioni della lunghezza d’onda di emissione delle singole sorgenti e/o al calo dell’intensità di flusso delle radiazioni A, B, C, D, E, F indotte, per esempio, da fenomeni termici.
La tabella riprodotta qui di seguito esemplifica, nella parte a destra, la possibilità, offerta dal modo di procedere esemplificato nella Figura 2, di regolare le varie radiazioni A, B, C, D, E, F a diversi livelli di intensità di flusso luminoso emesso.
Tale risultato può essere conseguito ad esempio intervenendo, in modo di per sé noto, sul duty-cycle della corrente di pilotaggio delle sorgenti (ad esempio a LED) che generano le radiazioni A, B, C, D, E e F così da poter generare, a partire – per esempio - da sei canali colore, una radiazione luminosa colorata identica a quella che si otterrebbe con filtri ottici o gelatine applicati a sorgenti ad incandescenza o ad arco, per esempio (con riferimento alla tabella riportata in precedenza che fa riferimento a quattro colori) con quattro filtri o gelatine applicati a quattro sorgenti ad incandescenza o ad arco. Una o più forme di attuazione possono consentire, per esempio:
- di riprodurre con sei LED i colori L106, L122, L363 oppure L174 (così come riportati dalla tabella) presi singolarmente, ossia come suscettibile di essere prodotti, in modo tradizionale, con una gelatina singola (ad esempio L106) applicata ad una sorgente a incandescenza, riproducendo quindi il colore della singola gelatina applicata in modo tradizionale a sorgenti ad incandescenza;
- pensando di avere a che fare con più sistemi a incandescenza (per esempio quattro) ciascuno di essi con applicata una gelatina diversa (per esempio quattro sorgenti luminose con applicate le quattro gelatine L106, L122, L363 e L174) di illuminare con i suddetti sei LED uno stesso punto con un colore miscelato.
Una o più forme di attuazione offrono quindi la possibilità di superare limitazioni quali quelle legate al fatto di poter richiamare solo singolarmente i colori di gelatine diverse oppure a possibili transizioni fra filtri diversi elaborate a livello di firmware del dispositivo e non gestibili facilmente dall’utilizzatore.
Naturalmente, il fatto di riferirsi a sei canali colore ed a quattro filtri o gelatine ha carattere puramente esemplificativo.
Intervenendo sulle intensità associate ai vari canali colore è possibile generare radiazione luminosa corrispondente ad un qualsiasi punto colore compreso nel poligono con vertici A, B, C, D, E, e F della Figura 1, in particolare a punti colore riconducibili alla maggior parte dei colori di gelatine presenti sul mercato.
Ancora si noterà che, mentre la presente descrizione fa riferimento a titolo esemplificativo ad un uno spazio colore CIE XYZ o CIE 1931, considerazioni del tutto analoghe sono applicabili a spazi colori diversi, per esempio uno spazio colore RGB. Poiché lo spazio colore RGB può essere visto come un sottospazio dello spazio CIE 1931, in tal caso è possibile pensare di riprodurre, invece di colori racchiusi dal poligono ABCDEF nella Figura 1, solo colori racchiusi dal triangolo ACF.
La tabella in precedenza riprodotta esemplifica altresì la possibilità offerta da un “filtro digitale” comprendente sei canali colore di sintetizzare, per esempio, quattro (ancora una volta questo numero è puramente esemplificativo) filtri ottici corrispondenti ai colori noti come Primary Red, Fern Green, Special Medium Blue e Dark Steel Blue, ovverosia alle colorazioni di quattro filtri ottici tradizionali correntemente identificati con le denominazioni L106, L122, L363 e L174.
Si osserverà che alcune caselle nella parte di destra della tabella sopra riprodotta riportano un valore pari allo 0%, indicativo del fatto che una determinata radiazione non entra in gioco nella sintesi di un determinato filtro. Per esempio, facendo riferimento alla prima riga della tabella, si può vedere che le quattro radiazioni A, B, C, D non entrano in gioco nella sintesi del rosso primario (L106), che deriva da una combinazione di 100% rosso (radiazione F) e 17% ambra o PCA (radiazione E).
Si apprezzerà ancora che i suddetti valori quantitativi sono espressi in funzione di un rapporto fra di essi (17% a 100%, per esempio, avendo considerato dei valori tipici di flusso associabili a questi colori presenti correntemente sul mercato.
Una o più forme di attuazione possono pertanto basarsi sul riconoscimento (espresso a titolo di esempio nella tabella sopra riprodotta) che il colore di un determinato filtro ottico, ad esempio L106, L122, L363, o L174 si presta ad essere riprodotto tramite un “filtro digitale”, vale a dire attraverso una combinazione di coefficienti di pesatura che esprimono i rapporti di intensità di flusso delle radiazioni emesse da un certo numero (ad esempio N = 6) di sorgenti di radiazione luminosa.
Sulla base di tale osservazione, una o più forme di attuazione possono prevedere azioni come quelle esemplificate dai blocchi del diagramma di flusso della Figura 3.
In una o più forme di attuazione tali azioni sono suscettibili di essere compiute in modo ripetuto in corrispondenza di successivi intervalli temporali o frame.
Ad esempio si può trattare di intervalli temporali che identificano diverse modalità di illuminazione di una certa scena. Per esempio, facendo riferimento ad uno standard DMX512, le azioni esemplificate nel diagramma della Figura 3 possono essere ripetute ad una frequenza di 44 Hz.
Nel diagramma di flusso della Figura 3 il blocco 200 identifica la possibile scelta, da parte di un operatore delle luci, di uno o più filtri ottici e di corrispettivi valori di intensità luminosa, genericamente indicati con I, che l’operatore avrebbe utilizzato per illuminare in un certo modo una scena utilizzando (in modo convenzionale) filtri ottici quali gelatine.
Per fissare le idee (a puro titolo di esempio, naturalmente) si possono considerare i quattro filtri L106, L122, L363, L174 riportati nella tabella vista in precedenza: come già si è detto, il numero di tali filtri ottici tradizionali può essere qualsiasi.
Il blocco indicato con 202 corrisponde alla determinazione (per esempio tramite calcolo o eventualmente tramite reperimento in una tabella quale una LUT) di corrispondenti coefficienti di conversione (eventualmente regolabili, come si dirà nel seguito) indicativi di rapporti fra intensità di flusso di più canali colore.
Applicati come “filtro digitale” ad un dispositivo di illuminazione comprendente, per esempio, sei canali colore, tali coefficienti di pesatura permettono di generare per combinazione una radiazione luminosa colorata corrispondente alla radiazione luminosa suscettibile di essere prodotta utilizzando, in modo tradizionale, un certo filtro ottico o gelatina. Detto altrimenti, un tale filtro ottico può essere visto come espressione di una (singola) riga della tabella visto in precedenza.
Il blocco 202 può quindi essere visto come corrispondente alla generazione (per uno o più filtri ottici) dei coefficienti riportati nelle righe della tabella vista in precedenza.
Il blocco 204 nella Figura 3 è esemplificativo di un’azione di elaborazione successiva (comprensiva anche dei valori di intensità I definiti dall’utilizzatore per i rispettivi singoli filtri digitali) di più filtri digitali al fine di stimare sei parametri di pilotaggio finale (di combinazione) suscettibili di essere utilizzati per la generazione delle radiazioni A, B, C, D, E, F dalla circuiteria o gruppo di pilotaggio 12 descritto nel seguito con riferimento alla Figura 4, mentre il blocco 206 è esemplificativo della procedura che (in modo di per sé noto) mantiene costante il rapporto fra le intensità di flusso dalle varie radiazioni evitando indesiderate derive di colore della radiazione di combinazione.
Il blocco 204 può quindi essere visto come destinato a ricevere dati di input relativi ad almeno due filtri digitali, ossia con riferimento al formalismo matematico adottato nel seguito due insiemi di dati, dove il valore di intensità I può anche assumere valore zero:
Come già detto, la sequenza delle azioni 200, 202, 204, 206 si presta ad essere ripetuta, così come esemplificato dalla linea di ritorno indicata con 208, in intervalli temporali diversi.
Al riguardo si apprezzerà che l’azione indicata con 202 si presta ad essere attuata per più filtri (ad esempio L106, L122, L363, L174) in parallelo permettendo quindi all’operatore di scegliere (per esempio con un’azione esemplificata dal blocco 200 nella Figura 3) combinazioni diverse di filtri quali L106, L122, L363, L174 (operando in modo analogo al modo in cui l’operatore utilizzava filtri ottici in modo tradizionale) modificando in modo corrispondente la radiazione luminosa ottenuta per combinazione.
Una o più forme di attuazione si prestano quindi ad essere applicate in un dispositivo di illuminazione (fixture) 10 comprendente un certo numero di canali colore (ad esempio N = 6 canali colore) corrispondenti a rispettive sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica allo stato solido, ad esempio a LED, indicate con SA, SB, SC, SD, SE e SF.
Si può trattare, con riferimento a quanto discusso in precedenza, di sorgenti SA, SB, SC, SD, SE e SF con rispettive lunghezze d’onda di emissione corrispondenti a rispettivi punti colore in uno spazio colore, ad esempio i punti colore A, B, C, D, E, e F della Figura 1.
Alle sorgenti SA, SB, SC, SD, SE e SF può essere associato un rispettivo gruppo di pilotaggio 12 (di tipo di per sé noto) in grado di imporre (e mantenere, compensando fenomeni di deriva di origine termica, ad esempio) determinati rapporti di intensità di flusso della radiazione emessa dalle varie sorgenti SA, SB, SC, SD, SE e SF in funzione di rispettivi coefficienti di pesatura forniti da un modulo di elaborazione (conversione o mappatura) 14.
Nella Figura 4 è altresì rappresentata in modo simbolico con T una funzione di rilevazione della temperatura (di giunzione) delle sorgenti SA, SB, SC, SD, SE e SF, utilizzabile ai fini della suddetta procedura che (in modo di per sé noto) mantiene costante il rapporto fra le intensità dei flussi di radiazione luminosa emessa dalle varie sorgenti SA, SB, SC, SD, SE e SF contrastando indesiderate derive di colore della radiazione di combinazione emessa.
Così come qui esemplificato, il modulo 14 è suscettibile di essere accoppiato ad una interfaccia di comando 16 sulla quale un utilizzatore può esprimere -anche in relazione ai rispettivi valori di intensità di flusso - determinate scelte di filtri colore (per esempio rifacendosi agli esempi fatti in precedenza, filtri colore L106, L122, L363, L174) con il modulo 14 configurato per operare come convertitore filtro ottico/filtro digitale in grado di far corrispondere a ciascuna scelta espressa dell’utilizzatore tramite l’interfaccia 16 un corrispondente insieme di coefficienti inviati verso l’unità di pilotaggio 12 del dispositivo di illuminazione 10.
Grazie all’azione di conversione (o mappatura) attuata nel modulo 14, l’utilizzatore viene messo in grado di riprodurre l’azione di filtri ottici tradizionali (ad esempio gelatine) tramite corrispondenti canali colore (filtri digitali).
Al riguardo si apprezzerà che le forme di attuazione non sono limitate a specifiche modalità con cui l’utilizzatore può esprimere le sue scelte tramite l’interfaccia di comando 16.
In una o più forme di attuazione, l’interfaccia 16 può esse configurata per ricevere in ingresso corrispondenti segnali di scelta di filtro ottico suscettibili di essere generati in modi diversi quali, per esempio (l’elencazione è esemplificativa e non limitativa): segnali prodotti azionando i tasti di una consolle o di un altro dispositivo a tastiera, fisso o mobile, segnali letti da un supporto di registrazione, e così via.
Anche per quanto riguarda l’implementazione del modulo di conversione 14 è possibile ricorrere ad un’ampia gamma di soluzioni, suscettibili di andare, per esempio, da una memoria configurata come look-up table o LUT (in pratica, una tabella simile a quella presentata in precedenza, in cui è memorizzata la corrispondenza fra un certo numero di filtri ottici L106, L122, L174, L363, ecc. e rispettivi insiemi di parametri di pilotaggio (pesatura) delle sorgenti SA, SB, SC, SD, SE e SF) a soluzioni sofisticate, implementabili per esempio a livello software, in cui la suddetta corrispondenza si esplica in procedure di conversione basate su parametri di conversione eventualmente regolabili, anche in modo adattativo, e/o con la possibilità di aggiornare tali parametri “on the air”.
Il possibile ricorso una memoria configurata come look-up table o LUT può comportare più passaggi, quali, per esempio:
- utilizzare una LUT per sapere come riprodurre separatamente i singoli filtri digitali (blocco 202 della Figura 3), e
- una elaborazione successiva (che tiene in conto anche l’intensità I definita dall’utilizzatore per i rispettivi singoli filtri digitali) per stimare i parametri di pilotaggio finale (per esempio sei parametri di combinazione di quattro filtri digitali) da passare alla circuiteria di pilotaggio 12 (blocco 204).
Per esempio, in una o più forme di attuazione, è possibile definire (azione 200) un certo numero di canali DMX (Digital MultiPlex), ad esempio DMX512, associando a ciascuno dei canali DMX un corrispondente filtro digitale.
Un aspetto di rilievo di una o più forme di attuazione può essere dato dalla possibilità di controllare l’intensità di ciascuno di tali canali colore (indipendentemente l’uno dall’altro e simultaneamente) nel campo fra 0% a 100% di intensità relativa (ad esempio ricorrendo, come già di è detto, a una tecnica tradizionale di dimming incorporata nella circuiteria di pilotaggio 12 secondo criteri noti agli esperti del settore).
In una o più forme di attuazione, ragionando in termini algoritmici ed assumendo di disporre di N canali colore (filtro digitale, con N = 6 nell’esempio qui considerato, ove si è supposto di disporre di sei sorgenti SA, SB, SC, SD, SE e SF) è possibile definire un vettore Φi con sei elementi (coefficienti) scalari
con i = 1, 2, 3, 4.
Così come già visto in precedenza con riferimento alla Figura 3, ad un determinato istante di tempo t, l’utilizzatore può definire (per esempio, a livello del blocco 200 della Figura 3) un certo numero di filtri digitali, per esempio quattro, rappresentabili come (αi, ȕi, Ȗi, δi, θi, µi), i = 1, …, 4 con rispettive intensità Ii associate a ciascun filtro ottico suscettibili di assumere valori da 0% a 100% definiti come valori scalari Ψi(t).
Il tutto dando origine ad una sorta di filtro digitale addizionale in grado di cambiare - in modo dinamico - in funzione delle suddette intensità Ii in modo tale per cui la radiazione di combinazione risultante ΨTot(t) emessa dal dispositivo di illuminazione 10 è suscettibile di essere espressa nella forma:
Come già si è detto discutendo della tabella vista in precedenza, i suddetti coefficienti mirano ad identificare valori di intensità di flusso espressi come rapporti di intensità di flusso, per cui la radiazione risultante ΨTot(t) è destinata ad essere normalizzata ad un valore scalare massimo al tempo t in quanto il rispettivo valore è destinato a non superare il 100% (valore DMX pari a 255).
Ossia, sempre in termini algoritmici simbolici:
Ove max(.) indica l’operatore di massimo e, anche in questo caso, la dipendenza dal tempo, ossia (t), è omessa per semplicità di trattazione.
Una o più forme di attuazione facilitano pertanto la realizzazione di una funzione di filtro digitale “dinamico” suscettibile di attuare un passaggio (transizione) graduale da una radiazione luminosa di combinazione con determinate caratteristiche cromatiche ad una radiazione luminosa di combinazione con caratteristiche cromatiche diverse attuando così una funzione potendo così riprodurre in modo adeguato il comportamento di un sistema tradizionale.
Si apprezzerà che, così come già detto, i valori del numero N dei canali colore del filtro digitale (qui pari a sei) e del numero M dei filtri ottici o gelatine riprodotti tramite un filtro digitale (qui pari a quattro) ha carattere puramente esemplificativo, in quanto ciascuno di tali numeri può essere scelto con qualunque valore intero pari ad almeno 2.
Il modulo di conversione 14 (e la relativa interfaccia 16) si prestano sia ad essere integrati nel dispositivo di illuminazione 10, sia ad essere implementati esternamente rispetto al dispositivo di illuminazione 10, ad esempio in una consolle, con eventuale possibilità di aggiornamento ad esempio tramite software, eventualmente fornito on-the-air.
Questa considerazione mette in luce la possibilità di impiegare, ai fini dell’implementazione della interfaccia 16, una cosiddetta App. Ciò sia per quanto riguarda la possibilità di variare selettivamente le impostazioni del sistema, sia per quanto riguarda la possibilità di condividere fra più utilizzatori determinate scelte/regolazioni di filtri.
Si apprezzerà ancora che le sorgenti SA, SB, SC, SD, SE e SF possono essere sia sorgenti singole, con un singolo generatore di radiazione, sia sorgenti multiple, comprendenti più generatori di radiazione con caratteristiche di emissione simili (ad es. lunghezza d’onda di emissione e ampiezza dello spettro di emissione -FWHM).
Al riguardo si osserva che le forme di attuazione non si dimostrano particolarmente sensibili rispetto alla eventuale esigenza di utilizzare, nell’ambito di ciascun canale colore (filtro digitale), generatori di radiazione luminosa con caratteristiche strettamente identiche fra loro (ad esempio a livello di lunghezza d’onda e di ampiezza dello spettro di emissione - FWHM), per esempio generatori compresi in una stessa classe di binning. Questo facilita altresì l’utilizzo di uno stesso valore di duty cycle di PWM per regolare tali generatori.
In una o più forme di attuazione, è possibile condurre, per esempio con un colorimetro CM (di tipo noto, eventualmente integrato in un dispositivo mobile quale uno smart phone) un’azione di misurazione delle caratteristiche dei singoli filtri digitali di cui si conoscono i dati salienti (Cx/Cy e i rapporti di flussi) potendo attuare adeguate correzioni sugli stessi: avendo corretto i colori base, quello risultante sarà corretto di conseguenza.
Al riguardo si può ancora osservare che singoli filtri digitali sono un sottoinsieme di Ψout e quindi il singolo filtro digitale è uguale a Ψout quando Ψi ha tre zeri e un valore diverso da zero.
Risulta così possibile emettere segnali di avviso indicativi del fatto che il sistema non sta operando in un modo desiderato e/o utilizzare tali dati colorimetrici per la regolazione dell’apparecchiatura (per esempio a livello dei parametri di conversione implementati nel modulo 14), potendosi eventualmente tenere in conto e compensare il possibile invecchiamento delle sorgenti di radiazione luminosa SA, SB, SC, SD, SE e SF.
Una o più forme di attuazione si prestano ad una possibile implementazione del modulo 14 sotto forma di un circuito a rete neurale artificiale in grado di “apprendere” i coefficienti di conversione filtro ottico/filtro digitale in funzione di misurazioni effettuate sulla radiazione luminosa risultante.
Una o più forme di attuazione possono riguardare un dispositivo di comando (per esempio, 14, 16) per apparecchiature di illuminazione comprendenti una pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (per esempio, SA, SB, SC, SD, SE, SF) attivabili per emettere radiazioni luminose di colori diversi e produrre una radiazione luminosa di combinazione (per esempio, Ψout), le intensità del flusso luminoso delle sorgenti di radiazione luminosa di detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica essendo regolabili per variare il colore (e, come si è visto, l’intensità) di detta radiazione luminosa di combinazione.
Un dispositivo di comando come qui esemplificato può comprendere:
un’interfaccia utente (per esempio, 16) configurata per ricevere segnali di scelta di filtro ottico (per esempio, L106, L122, L124, L363) in cui detti segnali di scelta di filtro ottico ammettono una pluralità di combinazioni selezionabili da utente suscettibili di produrre rispettivi colori di detta radiazione luminosa di combinazione,
un modulo di conversione (per esempio, 14) configurato per convertire detti segnali di scelta di filtro ottico in rispettivi insiemi di valori di intensità di flusso luminoso di dette sorgenti di radiazione luminosa di detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica, in cui detta pluralità di combinazioni selezionabili da utente sono convertite in rispettive combinazioni di intensità di flusso luminoso delle sorgenti di radiazione luminosa di detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica per variare il colore di detta radiazione luminosa di combinazione in funzione di combinazioni di detti segnali di scelta di filtro ottico selezionate da utente fra detta pluralità di combinazioni selezionabili da utente suscettibili di produrre rispettivi colori di detta radiazione luminosa di combinazione.
In un dispositivo di comando come qui esemplificato, con dette sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica disposte in un primo numero di canali di emissione di radiazione luminosa attivabili per emettere radiazioni luminose di colori diversi, detta interfaccia utente può essere configurata per ricevere un secondo numero di segnali di scelta di filtro ottico, in cui:
ciascuno fra detto primo numero e detto secondo numero può essere pari almeno a due, e/o
detto primo numero può essere diverso da detto secondo numero, e/o
detto primo numero e detto secondo numero possono essere rispettivamente pari a sei e quattro.
In un dispositivo di comando come qui esemplificato, in cui detto modulo di conversione può essere configurato per convertire detti segnali di scelta di filtro ottico in rispettivi insiemi di rapporti di valori di intensità di flusso luminoso di dette sorgenti di radiazione luminosa in detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica.
In un dispositivo di comando come qui esemplificato, configurato per attuare una funzione di filtro digitale dinamico:
detta interfaccia utente (16) può essere configurata per ricevere detti segnali di scelta di filtro ottico con associati (accoppiati) rispettivi valori di intensità variabili da utente,
detto modulo di conversione può essere configurato per convertire detti segnali di scelta di filtro ottico in rispettivi insiemi di valori di intensità di flusso luminoso di dette sorgenti di radiazione luminosa di detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica, detti rispettivi insiemi di valori di intensità di flusso luminoso ed il colore di detta radiazione luminosa di combinazione essendo variabili in funzione di detti rispettivi valori di intensità variabili da utente.
In un dispositivo di comando come qui esemplificato, detta interfaccia utente può comprendere una app in un dispositivo di comunicazione mobile.
Un’apparecchiatura di illuminazione come qui esemplificata (per esempio, 10, 14, 16) può comprendere: una pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica configurate per emettere radiazioni luminose di colori diversi e produrre una radiazione luminosa di combinazione (per esempio, Ψout), circuiteria di pilotaggio (per esempio, 12) di detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica, la circuiteria di pilotaggio configurata per regolare le intensità di flusso luminoso delle sorgenti di radiazione luminosa di detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica per variare il colore di detta radiazione luminosa di combinazione,
un dispositivo di comando (per esempio, 14, 16) come qui esemplificato, avente detto modulo di conversione accoppiato a detta circuiteria di pilotaggio per fornire a detta circuiteria di pilotaggio dette rispettive combinazioni di intensità di flusso luminoso delle sorgenti di radiazione luminosa di detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica e variare il colore di detta radiazione luminosa di combinazione in funzione di combinazioni selezionate da utente di detti segnali di scelta di filtro ottico fra detta pluralità di combinazioni selezionabili da utente suscettibili di produrre rispettivi colori di detta radiazione luminosa di combinazione.
In un’apparecchiatura di illuminazione come qui esemplificata, detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica può comprendere sorgenti di radiazione luminosa allo stato solido, opzionalmente sorgenti di radiazione luminosa a LED.
In un’apparecchiatura di illuminazione come qui esemplificata, detta circuiteria di pilotaggio può comprendere una funzione di compensazione (per esempio, T) per contrastare variazioni indotte dalla temperatura nei rapporti fra valori di intensità di flusso luminoso di dette sorgenti di radiazione luminosa in detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica.
In un’apparecchiatura di illuminazione come qui esemplificata, il dispositivo di comando:
può essere almeno in parte incorporato nella circuiteria di pilotaggio, o
può essere collocato in posizione remota rispetto alla circuiteria di pilotaggio, opzionalmente in una console di comando dell’dispositivo di illuminazione.
Un procedimento di funzionamento di un dispositivo di comando come qui esemplificato può comprendere:
ricevere in successione in corrispondenza di detta interfaccia utente combinazioni selezionate da utente di detti segnali di scelta di filtro ottico fra detta pluralità di combinazioni selezionabili da utente suscettibili di produrre rispettivi colori di detta radiazione luminosa di combinazione,
convertire in corrispondenza di detto modulo di conversione dette combinazioni selezionate da utente di detti segnali di scelta di filtro ottico ricevute in successione in corrispondenza di detta interfaccia utente in rispettive combinazioni di intensità di flusso luminoso delle sorgenti di radiazione luminosa di detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica.
Un procedimento come qui esemplificato può comprendere:
ricevere in corrispondenza di detta interfaccia utente almeno una combinazione di test di detti segnali di scelta di filtro ottico fra detta pluralità di combinazioni selezionabili da utente suscettibili di produrre rispettivi colori di detta radiazione luminosa di combinazione,
rilevare (per esempio, CM) il colore di detta radiazione luminosa di combinazione prodotta da detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica in funzione di detta combinazione di test di detti segnali di scelta di filtro ottico e misurare un offset del colore rilevato rispetto a un colore obiettivo per detta radiazione luminosa di combinazione , e produrre un segnale di uscita indicativo di detto offset misurato.
Come si è visto, ciò può avvenire, per esempio, grazie ad un colorimetro CM (eventualmente integrato in un dispositivo mobile quale uno smart phone) che è in grado di rilevare le caratteristiche dei singoli filtri digitali di cui si conoscono i dati salienti (Cx/Cy e i rapporti di flussi), il che permette:
- da un lato, di rilevare un offset di colore rilevato rispetto a un colore obiettivo per detta radiazione luminosa di combinazione, producendo un segnale di uscita indicativo di detto offset misurato,
- dall’altro lato, di attuare adeguate correzioni sui colori base, correggendo di conseguenza il colore di combinazione risultante.
Un procedimento come qui esemplificato può pertanto comprendere:
provvedere in detto modulo di conversione un insieme di parametri di conversione regolabili per convertire detti segnali di scelta di filtro ottico in rispettivi insiemi di valori di intensità di flusso luminoso di dette sorgenti di radiazione luminosa detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica,
regolare parametri di conversione in detto insieme di parametri di conversione regolabili in detto modulo di conversione per ridurre detto offset misurato.
Un prodotto informatico come qui esemplificato è caricabile nella memoria di almeno un unità di elaborazione (per esempio, il modulo 14) e può comprendere porzioni di codice software che implementano un procedimento come qui esemplificato quando il prodotto è eseguito su detta almeno un unità di elaborazione.
Fermi restando i principi di fondo, i particolari di realizzazione e le forme di attuazione potranno variare, anche in modo significativo, rispetto a quanto qui descritto a puro titolo di esempio non limitativo, senza per questo uscire dall’ambito di protezione.
Tale ambito di protezione è determinato dalle rivendicazioni annesse.
ELENCO DEI RIFERIMENTI
Radiazioni luminose A, B, C, D, E, F Sorgenti di radiazione luminosa SA, SB, SC, SD, SE, SF Dispositivo di illuminazione 10 Modulo di conversione 14 Segnali scelta filtro ottico L106, L122, L124, L363 Sensore temperatura T Colorimetro CM Scelta filtro digitale 100 Identificazione coefficienti di pesatura 102 Mantenimento rapporti intensità di flusso 104 Scelta filtri ottici/intensità 200 Determinazione coefficienti di conversione 202 Elaborazione dati/generazione radiazione 204 Mantenimento rapporti intensità di flusso 206 Ripetizione 200, 202, 204 e 206 208

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di comando (14, 16) per apparecchiature di illuminazione comprendenti una pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (SA, SB, SC, SD, SE, SF) attivabili per emettere radiazioni luminose di colori diversi e produrre una radiazione luminosa di combinazione, le intensità del flusso luminoso delle sorgenti di radiazione luminosa di detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (SA, SB, SC, SD, SE, SF) essendo regolabili per variare il colore di detta radiazione luminosa di combinazione, in cui il dispositivo di comando comprende: un’interfaccia utente (16) configurata per ricevere segnali di scelta di filtro ottico (L106, L122, L124, L363) in cui detti segnali di scelta di filtro ottico (L106, L122, L124, L363) ammettono una pluralità di combinazioni selezionabili da utente suscettibili di produrre rispettivi colori di detta radiazione luminosa di combinazione, un modulo di conversione (14) configurato per convertire detti segnali di scelta di filtro ottico (L106, L122, L124, L363) in rispettivi insiemi di valori di intensità di flusso luminoso di dette sorgenti di radiazione luminosa di detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (SA, SB, SC, SD, SE, SF), in cui detta pluralità di combinazioni selezionabili da utente sono convertite in rispettive combinazioni di intensità di flusso luminoso delle sorgenti di radiazione luminosa di detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (SA, SB, SC, SD, SE, SF) per variare il colore di detta radiazione luminosa di combinazione in funzione di combinazioni di detti segnali di scelta di filtro ottico (L106, L122, L124, L363) selezionate da utente fra detta pluralità di combinazioni selezionabili da utente suscettibili di produrre rispettivi colori di detta radiazione luminosa di combinazione.
  2. 2. Dispositivo di comando (14, 16) secondo la rivendicazione 1, in cui, con dette sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (SA, SB, SC, SD, SE, SF) disposte in un primo numero di canali di emissione di radiazione luminosa attivabili per emettere radiazioni luminose di colori diversi, detta interfaccia utente (16) è configurata per ricevere un secondo numero di segnali di scelta di filtro ottico (L106, L122, L124, L363), in cui: ciascuno fra detto primo numero e detto secondo numero è pari almeno a due, e/o detto primo numero è diverso da detto secondo numero, e/o detto primo numero e detto secondo numero sono rispettivamente pari a sei e quattro.
  3. 3. Dispositivo di comando (14, 16) secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, in cui detto modulo di conversione (14) è configurato per convertire detti segnali di scelta di filtro ottico (L106, L122, L124, L363) in rispettivi insiemi di rapporti di valori di intensità di flusso luminoso di dette sorgenti di radiazione luminosa in detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (SA, SB, SC, SD, SE, SF).
  4. 4. Dispositivo di comando (14, 16) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui: detta interfaccia utente (16) è configurata per ricevere detti segnali di scelta di filtro ottico (L106, L122, L124, L363) con associati rispettivi valori di intensità (I) variabili da utente, detto modulo di conversione (14) è configurato per convertire detti segnali di scelta di filtro ottico (L106, L122, L124, L363) in rispettivi insiemi di valori di intensità di flusso luminoso di dette sorgenti di radiazione luminosa di detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (SA, SB, SC, SD, SE, SF), detti rispettivi insiemi di valori di intensità di flusso luminoso ed il colore di detta radiazione luminosa di combinazione essendo variabili in funzione di detti rispettivi valori di intensità variabili da utente.
  5. 5. Dispositivo di comando (14, 16) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni, in cui detta interfaccia utente (16) comprende una app in un dispositivo di comunicazione mobile.
  6. 6. Apparecchiatura di illuminazione (10, 14, 16), comprendente: una pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (SA, SB, SC, SD, SE, SF) configurate per emettere radiazioni luminose di colori diversi e produrre una radiazione luminosa di combinazione, circuiteria di pilotaggio (12) di detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (SA, SB, SC, SD, SE, SF), la circuiteria di pilotaggio configurata per regolare le intensità di flusso luminoso delle sorgenti di radiazione luminosa di detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (SA, SB, SC, SD, SE, SF) per variare il colore di detta radiazione luminosa di combinazione, un dispositivo di comando (14, 16) secondo una qualsiasi delle precedenti rivendicazioni avente detto modulo di conversione (14) accoppiato a detta circuiteria di pilotaggio (12) per fornire a detta circuiteria di pilotaggio (12) dette rispettive combinazioni di intensità di flusso luminoso delle sorgenti di radiazione luminosa di detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (SA, SB, SC, SD, SE, SF) per variare il colore di detta radiazione luminosa di combinazione (Ψout) in funzione di combinazioni selezionate da utente di detti segnali di scelta di filtro ottico (L106, L122, L124, L363) fra detta pluralità di combinazioni selezionabili da utente suscettibili di produrre rispettivi colori di detta radiazione luminosa di combinazione.
  7. 7. Apparecchiatura di illuminazione (10, 14, 16) secondo la rivendicazione 6, in cui detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (SA, SB, SC, SD, SE, SF) comprende sorgenti di radiazione luminosa allo stato solido, preferibilmente sorgenti di radiazione luminosa a LED.
  8. 8. Apparecchiatura di illuminazione (10, 14, 16) secondo la rivendicazione 6 o la rivendicazione 7, in cui detta circuiteria di pilotaggio (12) comprende una funzione di compensazione (T) per contrastare variazioni indotte dalla temperatura nei rapporti fra valori di intensità di flusso luminoso di dette sorgenti di radiazione luminosa in detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (SA, SB, SC, SD, SE, SF).
  9. 9. Apparecchiatura di illuminazione (10, 14, 16) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 6 a 8, in cui il dispositivo di comando (14, 16): è almeno in parte incorporato nella circuiteria di pilotaggio (12), o è collocato in posizione remota rispetto alla circuiteria di pilotaggio (12), preferibilmente in una console di comando del dispositivo di illuminazione.
  10. 10. Procedimento di funzionamento di un dispositivo di comando (14, 16) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 5, il procedimento comprendendo: ricevere in successione in corrispondenza di detta interfaccia utente (16) combinazioni selezionate da utente di detti segnali di scelta di filtro ottico (L106, L122, L124, L363) fra detta pluralità di combinazioni selezionabili da utente suscettibili di produrre rispettivi colori di detta radiazione luminosa di combinazione, convertire in corrispondenza di detto modulo di conversione (14) dette combinazioni selezionate da utente di detti segnali di scelta di filtro ottico (L106, L122, L124, L363) ricevute in successione in corrispondenza di detta interfaccia utente (16) in rispettive combinazioni di intensità di flusso luminoso delle sorgenti di radiazione luminosa di detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (SA, SB, SC, SD, SE, SF).
  11. 11. Procedimento secondo la rivendicazione 10, comprendente: ricevere in corrispondenza di detta interfaccia utente (16) almeno una combinazione di test di detti segnali di scelta di filtro ottico (L106, L122, L124, L363) fra detta pluralità di combinazioni selezionabili da utente suscettibili di produrre rispettivi colori di detta radiazione luminosa di combinazione, rilevare (CM) il colore di detta radiazione luminosa di combinazione prodotta da detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (SA, SB, SC, SD, SE, SF) in funzione di detta combinazione di test di detti segnali di scelta di filtro ottico (L106, L122, L124, L363) e misurare un offset del colore rilevato rispetto a un colore obiettivo per detta radiazione luminosa di combinazione, produrre un segnale di uscita indicativo di detto offset misurato.
  12. 12. Procedimento secondo la rivendicazione 11, comprendente: provvedere in detto modulo di conversione (14) un insieme di parametri di conversione regolabili per convertire detti segnali di scelta di filtro ottico (L106, L122, L124, L363) in rispettivi insiemi di valori di intensità di flusso luminoso di dette sorgenti di radiazione luminosa detta pluralità di sorgenti di radiazione luminosa ad alimentazione elettrica (SA, SB, SC, SD, SE, SF), regolare parametri di conversione in detto insieme di parametri di conversione regolabili in detto modulo di conversione (14) per ridurre detto offset misurato.
  13. 13. Prodotto informatico caricabile nella memoria di almeno un unità di elaborazione (14) e comprendente porzioni di codice software che implementano il procedimento della rivendicazione 10, quando il prodotto è eseguito su detta almeno un unità di elaborazione (14).
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