IT201900012537A1 - Dispositivo di condizionamento per condizionare un tratto esposto di un vaso sanguigno e metodo - Google Patents

Dispositivo di condizionamento per condizionare un tratto esposto di un vaso sanguigno e metodo Download PDF

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IT102019000012537A
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Inventor
Gianfranco Beniamino Fiore
Monica Soncini
Marco Piola
Maurizio Pesce
Marco Agrifoglio
Original Assignee
Milano Politecnico
Centro Cardiologico Monzino S P A
Univ Degli Studi Milano
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Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo:
" Dispositivo di condizionamento per condizionare un tratto esposto di un vaso sanguigno e metodo "
DESCRIZIONE
[0001]. Campo dell’invenzione
[0002]. Forma oggetto della presente invenzione un dispositivo di condizionamento.
[0003]. Un dispositivo di condizionamento secondo la presente invenzione è particolarmente adatto per condizionare un tratto esposto di un vaso sanguigno.
[0004]. Un dispositivo di condizionamento secondo la presente invenzione è applicabile per il condizionamento di un tratto esposto di vena safena per una procedura chirurgica di raccolta di materiale per innesti autologhi, ad esempio non limitativo by-pass coronarici.
[0005]. La presente invenzione si riferisce altresì ad un metodo di raccolta di materiale biologico per innesti autologhi.
[0006]. Stato della tecnica
[0007]. Sono generalmente note procedure chirurgiche per la rivascolarizzazione di tessuti cardiaci che prevedono di esporre una porzione della vena safena di un paziente e reciderne un tratto per la realizzazione di innesti (“grafts”) autologhi, ad esempio bypass coronarici o bypass vascolari. La vena safena si estende in una porzione superficiale della gamba tra l’arco venoso del piede e l’inguine, attraversando la zona del malleolo mediale, il ginocchio e la coscia.
[0008]. Tipicamente, queste procedure chirurgiche prevedono di eseguire un’incisione longitudinale su sostanzialmente l’intero lato mediale della gamba del paziente in modo da generare una fenditura allungata attraverso la quale estrarre ed esporre una predominante porzione di vena safena, dopo averla recisa in prossimità del malleolo formando un’estremità libera di vena safena. In questo modo, un’équipe chirurgica è messa in condizione di poter estrarre temporaneamente un tratto predominante di vena safena attraverso detta fenditura allungata, esponendolo.
[0009]. Grazie al tratto di vena safena esposto, si consente all’équipe chirurgica di raccogliere materiale biologico destinato a formare il substrato per un innesto autologo, ad esempio per applicazioni come bypass coronarico e/o vascolare.
[0010]. Successivamente alla raccolta del materiale biologico, solitamente un tratto di vena safena necessario per l’intervento (di vari centimetri di lunghezza a seconda delle esigenze operatorie), si procede a suturare i monconi di safena al malleolo e alla gamba o alla coscia (a seconda della lunghezza del tratto prelevato) e si esegue la chiusura chirurgica della ferita a strati.
[0011]. Tipicamente, questa consolidata procedura chirurgica impone di esporre un tratto prevalente di vena safena per un intervallo di tempo durante il quale il tratto di vena safena esposto può incorrere in fenomeni indesiderati dovuti all’interruzione seppur temporanea dell’equilibrio fisiologico che comporta una degradazione delle caratteristiche del materiale per innesti, limitando potenzialmente la vita di esercizio dell’innesto stesso. Ad esempio, l’esposizione della vena safena impone uno stress ossidativo al tratto esposto di vena che causa, come è noto, una disfunzione del tessuto endoteliale formante la parete della vena che può degenerare in un rimodellamento delle pareti della vena stessa nonché in fenomeni infiammatori cronici.
[0012]. In un lasso di tempo che può coprire anche alcuni anni, tale rimodellamento delle pareti può sfociare nella formazione di nuovo strato intimale (neointima) e nella formazione di placche aterosclerotiche che riducono la pervietà dell’innesto precocemente, causandone il fallimento anticipato, e imponendo l’impianto di stent nell’innesto o la sua sostituzione mediante un re-intervento chirurgico.
[0013]. E’ fortemente sentita l’esigenza di prevenire l’insorgenza di meccanismi che portano al rimodellamento indesiderato della parete del vaso, limitando al minimo il danno dovuto alla procedura di prelevamento del vaso.
[0014]. Allo scopo di limitare il danno dovuto alla procedura di prelevamento del vaso, nella pratica chirurgica sono stati introdotti alcuni rimedi palliativi quali, ad esempio, l’applicazione di garze imbevute di soluzione fisiologica, per mantenere umido il tratto esposto di vena safena, evitando di farla disidratare.
[0015]. Diversamente, nel dominio tecnico degli innesti vascolari, è noto ad esempio dal documento WO-98-20027 realizzare un dispositivo per somministrare principi attivi sull’esterno di un innesto vascolare, in cui il dispositivo è formato sostanzialmente da una cuffia impermeabile calzata sulla porzione di vaso ove si realizza l’innesto e ad essa fissata a circondare l’innesto vascolare mediante un sistema a chiusura stagna che forma una camera a tenuta tra le pareti esterne dei rami di vaso comprendente l’innesto. Una soluzione contenente fattore di crescita vascolare endoteliale (VEGF) viene quindi iniettata in tale camera a tenuta per favorire vascolarizzazione dei tessuti nella zona dell’innesto.
[0016]. Seppur per applicazioni cliniche differenti dalla raccolta di innesti autologhi, un siffatto dispositivo non risolverebbe comunque il problema perché comporta un’alterazione locale dell’equilibrio fisiologico, imponendo una sollecitazione sulla parete del vaso applicata dal sistema a chiusura stagna, ad esempio comprendente nastri elastici che premono su una o più sezioni del vaso stesso. Questa sollecitazione non previene l’insorgenza di meccanismi che portano al rimodellamento indesiderato delle pareti del vaso e pertanto una siffatta soluzione risulta inadatta per la raccolta di materiale per innesti autologhi sulla vena safena.
[0017]. Diversamente, è generalmente noto allo scopo di ridurre il rischio di proliferazione di infezioni virali e batteriche in ferite, applicare cerotti realizzati in materiali selettivamente permeabili, ed in particolare non-permeabili a virus e batteri, in modo da formare una barriera che limita il rischio di contaminazione.
[0018]. Cerotti di questo tipo sono fatti aderire a tenuta stagna contro la cute attorno alla ferita da trattare e comprendono tipicamente uno strato di idrogel destinato ad andare a contatto con il tessuto all’interno della ferita da trattare promuovendo attraverso il corpo dell’idrogel stesso il prelievo di essudati della ferita che andranno raccolti in un contenitore mediante la previsione di un condotto di aspirazione fluidicamente connesso da una sua estremità alla ferita da trattare e che sfocia all’estremità opposta nel contenitore di raccolta degli essudati. Un generatore di pressione negativa è solitamente associato al condotto di aspirazione. Soluzioni riconducibili al tipo sopra descritto sono divulgate, ad esempio, dal documento WO-2004-37334.
[0019]. Queste soluzioni, tuttavia, non sono applicabili nella procedura di raccolta degli innesti da un tratto esposto di vaso sanguigno, come ad esempio la vena safena, in quanto impongono la presenza di un sistema di aspirazione degli essudati dalla ferita.
[0020]. È dunque sentita l’esigenza di fornire una soluzione in grado di evitare o perlomeno limitare al minimo l’insorgenza di fenomeni indesiderati dovuti all’interruzione seppur temporanea dell’equilibrio fisiologico che comporta una degradazione delle caratteristiche del materiale per innesti, in maniera da prolungare la vita di esercizio dell’innesto stesso.
[0021]. Al contempo, è sentita l’esigenza di mantenere le condizioni di equilibrio fisiologico in un tratto esposto di un vaso sanguigno destinato alla raccolta di innesti autologhi.
[0022]. Soluzione
[0023]. Uno scopo della presente invenzione è quello di ovviare agli inconvenienti lamentati con riferimento allo stato della tecnica e di fornire una soluzione alle esigenze sopra menzionate.
[0024]. Questi ed altri scopi vengono raggiunti con un dispositivo secondo la rivendicazione 1 nonché con un metodo secondo la rivendicazione 12.
[0025]. Alcune forme di realizzazione vantaggiose sono oggetto delle rivendicazioni dipendenti.
[0026]. Secondo un aspetto dell’invenzione, un dispositivo di condizionamento per il condizionamento di almeno una porzione di un tratto esposto di un vaso sanguigno per la raccolta di materiale biologico per innesti, comprende una busta ed almeno un canale di trasporto che si estende interamente all’interno della busta; in cui detta busta comprende un primo strato comprendente una prima superficie destinata ad affacciarsi a detto tratto esposto, ed un secondo strato comprendente una seconda superficie, opposta a detta prima superficie; ed in cui detto almeno un canale di trasporto comprende almeno una prima apertura che sbocca fuori dalla busta, in modo che detto almeno un canale di trasporto sia alimentabile con fluido di lavoro attraversante detta almeno una prima apertura. Detto primo strato è permeabile ad almeno una componente del fluido di lavoro, in modo che, quando detto fluido di lavoro si trova in detto almeno un canale di trasporto, detta almeno una componente, permeando detto primo strato, diffonda fino a raggiungere detta prima superficie, allo scopo di esercitare un’azione di condizionamento su detto tratto esposto del vaso sanguigno.
[0027]. Grazie alle soluzioni proposte, si forniscono migliorate prestazioni in termini di condizionamento di un tratto esposto di un vaso sanguigno, ad esempio la vena safena durante la raccolta di materiale per innesti.
[0028]. Grazie alle soluzioni proposte, si fornisce un migliorato controllo sul condizionamento di un tratto esposto di un vaso sanguigno, ad esempio la vena safena durante la raccolta di materiale per innesti.
[0029]. Figure
[0030]. Ulteriori caratteristiche ed i vantaggi del dispositivo e del metodo appariranno dalla descrizione di seguito riportata di suoi esempi preferiti di realizzazione, dati a titolo indicativo non limitativo, con riferimento alle annesse figure nelle quali:
[0031]. - la figura 1 è una vista schematizzata di una fase di un metodo di raccolta, secondo un possibile modo di operare;
[0032]. – la figura 2 è una vista assonometrica schematizzata di un dispositivo di condizionamento, secondo una forma di realizzazione, quando in condizioni di esercizio;
[0033]. – la figura 3 è una vista assonometrica e a parti separate del dispositivo di condizionamento di figura 2 in cui è mostrato un tratto esposto di un vaso sanguigno;
[0034]. – la figura 4-A è una vista in sezione trasversale di un dispositivo di condizionamento, secondo una forma di realizzazione;
[0035]. – la figura 4-B è una vista in sezione realizzata secondo il piano di taglio indicato con le frecce IV-IV-IV-IV di figura 2;
[0036]. – la figura 5-A è una vista in sezione trasversale di un dispositivo di condizionamento, secondo una forma di realizzazione;
[0037]. - – la figura 5-B è una vista in sezione simile alla figura 4B che illustra un’altra forma di realizzazione;
[0038]. – la figura 6 è una vista assonometrica e a parti separate di un dispositivo di condizionamento, secondo una forma di realizzazione;
[0039]. – la figura 7 è un’assonometria che mostra il dispositivo di condizionamento di figura 6;
[0040]. – le figure 8, 9, 10 e 11 sono viste schematizzate che mostrano un dispositivo di condizionamento comprendente un dispositivo di alimentazione fluidica, secondo alcune forme di realizzazione;
[0041]. – la figura 12 è uno schema a blocchi che mostra una forma di realizzazione di un sistema di condizionamento del fluido di lavoro del dispositivo di condizionamento;
[0042]. – la figura 13 è una vista schematizzata di un dispositivo di condizionamento comprendente un percorso di ricircolo, secondo una forma di realizzazione.
[0043]. Descrizione di alcuni esempi realizzativi preferiti
[0044]. In accordo con una forma generale di realizzazione, è previsto un dispositivo di condizionamento 1.
[0045]. Detto dispositivo di condizionamento 1 è adatto per il condizionamento di almeno una porzione di un tratto esposto 2 di un vaso sanguigno 3.
[0046]. Di preferenza, detto dispositivo di condizionamento 1 trova applicazione nella raccolta di materiale biologico per innesti.
[0047]. Di preferenza, con il termine “tratto esposto” si intende indicare un tratto di un vaso sanguigno 3, che viene temporaneamente portato all’esterno del corpo di un paziente.
[0048]. Di preferenza, con il termine “tratto esposto” si intende indicare un tratto di una vena safena di un paziente che, secondo una prassi chirurgica in uso, viene temporaneamente collocato in posizione paracorporea, con una estremità del tratto di vaso sanguigno 3 ancora connessa con l’interno del corpo del paziente 37, e di preferenza l’altra estremità 24 recisa e incannulata mediante una cannula 39 da parte di un operatore 9, tipicamente un chirurgo.
[0049]. Detto dispositivo di condizionamento 1 comprende una busta 4 o sacca 4.
[0050]. Di preferenza, detta busta 4 del dispositivo di condizionamento 1 comprende un involucro 5 che delimita almeno parzialmente almeno un volume interno 6. In questo modo, detto volume interno 6 si trova all’interno di detta busta 4 del dispositivo di condizionamento 1. Preferibilmente, detto involucro 5 racchiude detto volume interno 6. Di preferenza, detto involucro 5 è realizzato in materiale flessibile, ad esempio sotto forma di pellicola.
[0051]. Detto dispositivo di condizionamento 1 comprende almeno un canale di trasporto 7, o condotto di perfusione 7, che si estende interamente all’interno di detto volume interno 6 della busta 4.
[0052]. Detta busta 4 comprende un primo strato 15 comprendente una superficie di primo strato 15’ o prima superficie 15’ o prima faccia 15’ destinata ad affacciarsi a detto tratto esposto 2.
[0053]. In accordo con una forma di realizzazione, detto primo strato 15 e detta prima superficie 15’ sono parte di detto involucro 5, in modo che detto involucro 5 della busta 4 comprende detto primo strato 15.
[0054]. Detta busta 4 comprende inoltre un secondo strato 16 comprendente una superficie di secondo strato 16’ o seconda superficie 16’ o seconda faccia 16’, opposta a detta prima superficie 15’.
[0055]. In accordo con una forma di realizzazione, detto secondo strato 16 e detta seconda superficie 16’ sono parte di detto involucro 5, in modo che detto involucro 5 della busta 4 comprende anche detta seconda superficie 16’, opposta a detta prima superficie 15’ del primo strato 15 rispetto a detto volume interno 6.
[0056]. Detto almeno un canale di trasporto 7 comprende almeno una prima apertura 11 che sbocca fuori dalla busta 4, in altri termini che sbocca fuori dall’involucro 5, in modo che detto almeno un canale di trasporto 7 sia alimentabile con un fluido di lavoro 14 attraversante detta almeno una prima apertura 11. In questo modo, detta almeno una prima apertura 11 sbocca fuori dal volume interno 6.
[0057]. In accordo con una forma di realizzazione, il canale di trasporto 7 comprende una sola apertura 11 e funge da vaso di raccolta del fluido di lavoro 14.
[0058]. Vantaggiosamente, detto primo strato 15 è permeabile ad almeno una componente 14’ del fluido di lavoro 14.
[0059]. In questo modo, detto fluido di lavoro 14, quando si trova in detto almeno un canale di trasporto 7, permea con detta almeno una componente 14’ detto primo strato 15 della busta 4, in modo che detta almeno una componente 14’ raggiunga detta prima superficie 15’ della busta 4, allo scopo di esercitare un’azione di condizionamento su detto tratto esposto 2 del vaso sanguigno 3.
[0060]. In altri termini, quando in condizioni di esercizio, detta almeno una componente 14’ di detto fluido di lavoro 14, quando il fluido di lavoro 14 si trova in detto almeno un canale di trasporto 7, diffonde fino a detta prima superficie 15’ del primo strato 15 della busta 4, allo scopo di esercitare un’azione di condizionamento su detto tratto esposto 2 del vaso sanguigno 3.
[0061]. In questo modo, si permette all’occorrenza di bagnare mediante detta prima componente 14’ detta prima superficie 15’.
[0062]. Di preferenza, detto primo strato 15 forma una barriera per almeno una ulteriore componente di detto fluido di lavoro 14, tranne che per detta prima componente 14’. In altri termini, detto primo strato 15 è selettivamente permeabile a detta almeno una componente 14’ del fluido di lavoro 14.
[0063].
[0064]. Di preferenza, con il termine “azione di condizionamento” si intende indicare un’azione di regolazione omeostatica applicata sul tratto esposto 2.
[0065]. Di preferenza, con il termine “azione di condizionamento” si intende indicare un’azione di regolazione dei parametri ambientali quali temperatura e/o umidità e/o composizione chimica.
[0066]. Grazie alla previsione di detto canale di trasporto 7, si permette di realizzare un trasporto convettivo di detto fluido di lavoro 14 all’interno del canale di trasporto 7.
[0067]. Grazie alla previsione di detto primo strato 15 permeabile a detta almeno una componente 14’ del fluido di lavoro 14, si permette di realizzare un trasporto diffusivo, o prevalentemente diffusivo, o un lento trasporto convettivo, di detta almeno una componente 14’ del fluido di lavoro 14 dal canale di trasporto 7 alla prima superficie 15’.
[0068]. Di preferenza, detto secondo strato 16 è impermeabile a detto fluido di lavoro 14. In accordo con una forma preferita di realizzazione, detto secondo strato 16 forma almeno una porzione di una parete 23’’ del canale di trasporto 7 impermeabile a detto fluido di lavoro 14.
[0069]. Grazie alla previsione di detto secondo strato 16 impermeabile, si permette di formare una barriera che impedisce il trasferimento verso l’esterno della busta 4, ossia dell’involucro 5, del fluido di lavoro 14 e/o di ciascuna delle sue diverse componenti 14’. Ad esempio, si impedisce l’evaporazione del fluido di lavoro 14. In questo modo, si permette di mantenere un predeterminato livello di umidità in prossimità del tratto esposto 2 del vaso sanguigno 3.
[0070]. Grazie alla previsione di un siffatto secondo strato 16 si permette di migliorare l’efficienza di detta azione di condizionamento.
[0071]. In accordo con una forma di realizzazione, detto canale di trasporto 7 è delimitato almeno parzialmente da detto primo strato 15 permeabile a detta almeno una componente 14’ del fluido di lavoro 14. In questo modo, almeno una porzione della parete 23 del canale di trasporto 7 è realizzata da detto primo strato 15. In accordo con una forma di realizzazione, detto volume interno 6 della busta 4 forma almeno una porzione della parete 23’ del canale di trasporto 7.
[0072]. In accordo con una forma di realizzazione, detto volume interno 6 della busta 4 è a contatto con detto primo strato 15.
[0073]. In accordo con una forma di realizzazione, detto primo strato 15 consente a detta componente 14’ di permeare per capillarità verso detta prima superficie 15’.
[0074]. In accordo con una forma di realizzazione, detto primo strato 15 consente a detta componente 14’ di permeare per diffusione verso detta prima superficie 15’.
[0075]. Ad esempio, detta almeno una componente 14’ di detto fluido di lavoro 14 comprende almeno uno tra: acqua in forma liquida, vapore acqueo, ossigeno disciolto, ossigeno gassoso, ossigeno legato, anidride carbonica gassosa, anidride carbonica disciolta, anidride carbonica legata, soluti disciolti, soluti ionici, soluti legati, sostanze non solubili, sostanze gassose, molecole di farmaco legate ad un carrier disciolto, molecole di farmaco in forma sospesa, molecole di farmaco in forma colloidale, molecole di farmaco in forma gassosa, nano-particelle, vescicole, combinazione delle precedenti.
[0076]. Ad esempio, detto fluido di lavoro 14 è una miscela e/o una soluzione e/o una sospensione.
[0077]. Ad esempio, detto fluido di lavoro 14 comprende, oltre a detta componente 14’, almeno uno tra: acqua, soluzione fisiologica, di preferenza in forma liquida.
[0078]. Ad esempio, detto fluido di lavoro 14 è in forma gassosa o aeriforme e comprende vapore acqueo e/o una miscela di gas.
[0079]. Può essere prevista la realizzazione di pori interconnessi nel corpo del volume interno 6 e/o del primo strato 15, tali pori interconnessi non sono da considerarsi come parti di detto canale di trasporto 7.
[0080]. Grazie alla previsione di un siffatto dispositivo di condizionamento 1, si permette il trasferimento di almeno una componente 14’ del fluido di lavoro 14 verso la prima superficie 15’ controllandone le condizioni chimico-fisiche. In questo modo, si affaccia ad un tratto esposto 2 di vaso sanguigno 3 posto in prossimità o a contatto di detta prima superficie 15’, una porzione avente condizioni chimico-fisiche controllate.
[0081]. Ad esempio, detto primo strato 15 può permettere il trasferimento della componente acquosa del fluido di lavoro 14 verso la prima superficie 15’, bagnandola. In questo modo, si affaccia ad un tratto esposto 2 di vaso sanguigno 3 posto in prossimità o a contatto di detta prima superficie 15’ una faccia umida o inumidita del dispositivo di condizionamento 1. Pertanto, si evita o perlomeno si riduce al minimo, il rischio di disidratazione del tratto esposto 2 del vaso sanguigno 3, ad esempio una vena safena.
[0082]. Un siffatto fluido di lavoro 14 agisce da elemento vettore per il trasporto di fattori di condizionamento del tratto esposto 2 del vaso 3, ad esempio la vena safena, quali umidità e/o temperatura.
[0083]. Un siffatto fluido di lavoro 14 può agire altresì da elemento vettore per il trasporto di componenti chimiche e/o biochimiche solubili e/o contenute in sospensione, per il condizionamento del tratto esposto 2 del vaso 3, ad esempio la vena safena.
[0084]. Di preferenza, quando in condizioni di esercizio, la prima superficie 15’ e di preferenza anche il primo strato 15, è in equilibrio chimico con il tratto esposto 2 di vaso sanguigno 3. Ad esempio, il valore di saturazione dell’ossigeno è sostanzialmente identico nella prima superficie 15’ e nella parete 40 del tratto esposto 2 del vaso sanguigno 3.
[0085]. In accordo con una forma preferita di realizzazione, detto almeno un canale di trasporto 7 comprende inoltre almeno una seconda apertura 13 che sbocca fuori da detto involucro 5 della busta 4. In questo modo, sia detta almeno una prima apertura 11 sia detta almeno una seconda apertura 13 sbocca fuori dall’involucro 5. Di preferenza, detta almeno una prima apertura 11 funge da apertura di ingresso e detta almeno una seconda apertura 13 funge da apertura di uscita per il fluido di lavoro 14, in modo che un flusso di fluido di lavoro 14 attraversi detta prima apertura 11, detto canale di trasporto 7, e detta seconda apertura 13.
[0086]. Grazie alla previsione di detta apertura di ingresso 11 e di detta apertura di uscita 13 si permette che un flusso convettivo di fluido di lavoro 14 attraverso detta apertura di ingresso 11 fluisca all’interno di detta busta 4, scorra in detto canale di trasporto 7 e sfoci da detta apertura di uscita 13 fuori dalla busta 4, in altri termini fuori dal volume interno 6 e/o fuori dall’involucro 5.
[0087]. Le pareti 23’ che delimitano detto almeno un canale di trasporto 7 possono essere realizzate da detto stesso volume interno 6 e possono comprendere porosità, risultando bagnabili, ad esempio possono essere adatte all’assorbimento di almeno una componente del fluido di lavoro 14 e/o una frazione della portata del fluido di lavoro.
[0088]. In accordo con una forma di realizzazione mostrata ad esempio in figura 5-A, detto volume interno 6 agisce sostanzialmente come un terzo strato, frapposto tra detto primo strato 15 e detto secondo strato 16, in cui detto terzo strato formato da detto volume interno 6 è permeabile a detta almeno una componente 14’ del fluido di lavoro 14. Ad esempio, detto terzo strato formato da detto volume interno 6 è realizzato in materiale siliconico e detto primo strato 15 è realizzato in idrogel. La previsione di un terzo strato formato da detto volume interno 6, ed avente anch’esso permeabilità per detta almeno una componente 14’, consente a detta almeno una componente 14’ di diffondere su porzioni di detta prima superficie 15’ più lontane dal canale di trasporto 7. In altri termini, la previsione di almeno una parete 23 del canale di trasporto 7 formata da detto primo strato 15 e di almeno una parete 23’ del canale di trasporto 7 formata da detto volume interno 6, permeabile a detta almeno una componente 14’, consente la diffusione dell’almeno una componente 14’ attraverso entrambe dette pareti 23, 23’, distribuendosi sostanzialmente sull’intera prima superficie 15’ preferibilmente in modo sostanzialmente uniforme. La permeabilità del volume interno 6 o terzo strato 6 a detta almeno una componente 14’ del fluido di lavoro 14 può essere minore, uguale, o maggiore rispetto a quella del primo strato 15. Ad esempio, la permeabilità del volume interno 6 a detta componente 14’ è intermedia rispetto alla permeabilità del primo strato 15 e alla permeabilità del secondo strato 16.
[0089]. In accordo con una forma di realizzazione, detto involucro 5 è interrotto esclusivamente in corrispondenza di detta almeno una apertura di ingresso 11 e di detta almeno una apertura di uscita 13. In questo modo, l’involucro 5 racchiude e confina il volume interno 6 anche nel caso in cui il volume interno 6 sia permeato da detto fluido di lavoro 14 o sua componente 14’.
[0090]. In accordo con una forma di realizzazione, detto almeno un canale di trasporto 7 è associato ad almeno un condotto di ingresso 10 associato a detta almeno una prima apertura 11 ed almeno un condotto di uscita 12 associato a detta almeno un’apertura di uscita 13, detto almeno un condotto di ingresso 10 e detto almeno un condotto di uscita 12 si estendono fuori da detto volume interno 6 della busta 4, preferibilmente attraversando detto involucro 5. Di preferenza, detti condotti 10 e 12 sono formati da manicotti flessibili.
[0091]. In accordo con una forma di realizzazione, detto canale di trasporto 7 è realizzato scavato nel secondo strato 16. Ad esempio, il secondo strato 16 è realizzato in materiale polimerico, ad esempio poliuretano e/o poliestere.
[0092]. In accordo con una forma di realizzazione, detto canale di trasporto 7 è realizzato per asportazione di materiale da detto secondo strato 16, dal lato del secondo strato 16 opposto a detta seconda superficie 16’. Ad esempio, detto canale di trasporto 7 è realizzato per incisione laser.
[0093]. In accordo con una forma di realizzazione, detto canale di trasporto 7 è realizzato per stampaggio o per colata. Ad esempio, la geometria di detto canale di trasporto 7 è realizzato in negativo su uno stampo.
[0094]. In accordo con una forma di realizzazione, detto canale di trasporto 7 comprende almeno un condotto in cui il fluido di lavoro 14 scorre sostanzialmente in regime laminare.
[0095]. In accordo con una forma di realizzazione, detto canale di trasporto è realizzato mediante goffratura (hot embossing).
[0096]. Di preferenza, il primo strato 15 e il secondo strato 16 sono tra loro incollati e/o saldati direttamente o indirettamente mediante frapposizione di almeno un ulteriore strato, ad esempio un terzo strato formato da detto volume interno 6.
[0097]. In accordo con una forma preferita di realizzazione, detto dispositivo di condizionamento 1 comprende inoltre almeno un dispositivo di bloccaggio 8 o dispositivo di chiusura 8, adatto a bloccare almeno temporaneamente in una predefinita configurazione geometrica detta busta 4.
[0098]. Di preferenza, detta predefinita configurazione geometrica è una configurazione geometrica richiusa che forma un lume di dispositivo 17 adatto a ricevere detto almeno un tratto esposto 2 del vaso sanguigno 3. In questo modo, si permette di disporre detta prima superficie 15’ di detto primo strato 15 del dispositivo di condizionamento 1 attorno alla parete esterna 40 del tratto esposto 2 di vaso sanguigno 3.
[0099]. Di preferenza, detto lume di dispositivo 17 forma una cavità longitudinale passante. Detto lume di dispositivo 17 può avere una forma rastremata o comunque opportunamente conformata per adattarsi ad accogliere al meglio la conformazione volumetrica di un tratto esposto 2 di un vaso naturale.
[00100]. In accordo con una forma di realizzazione, detto lume di dispositivo 17 forma una cavità longitudinale adatta a venire calzata sul, o avvolta attorno al, tratto esposto 2 del vaso sanguigno 3. In questo modo, detta busta 4 forma sostanzialmente un manicotto per abbracciare detto tratto esposto 2.
[00101]. In accordo con una variante, detto lume di dispositivo 17 non è un lume passante, ossia è un vaso comprendente una porzione di fondo opposta all’apertura di accesso del lume 17, formando un cappuccio per detto tratto esposto 2.
[00102]. Di preferenza, in detta busta 4 si definisce una direzione longitudinale X-X, sostanzialmente parallela o coincidente all’asse di sviluppo longitudinale di detto tratto esposto 2 di vaso sanguigno 3 quando detto dispositivo di condizionamento 1 è in condizioni di esercizio, una direzione trasversale T-T, ortogonale alla direzione longitudinale X-X e ad essa incidente, ed una direzione di spessore, ortogonale sia alla direzione longitudinale X-X sia alla direzione trasversale T-T e definente uno spessore di busta 33. Di preferenza, detto involucro 5 definisce detto spessore di busta 33. Di preferenza, detto spessore di busta 33 è molto minore delle estensioni di detta busta 4 in direzione longitudinale X-X e in direzione trasversale T-T, in modo che detta busta 4 formi sostanzialmente un foglio.
[00103]. In accordo con una forma di realizzazione, detto almeno un dispositivo di bloccaggio 8 è posto su un margine trasversale 22, 22’ di detta busta 4. Di preferenza, con il termine “margine trasversale” si intende indicare una porzione di detta busta 4 posta in prossimità o in corrispondenza del bordo trasversale di detta busta 4, in cui la dimensione longitudinale della busta 4 è sensibilmente maggiore, e preferibilmente molto maggiore, dell’estensione trasversale di detta busta 4. Non necessariamente detto margine trasversale 22, 22’ è posto in corrispondenza del bordo 35 della busta 4, ancorché in accordo con una forma preferita di realizzazione lo sia.
[00104]. Grazie a detto dispositivo di bloccaggio 8 si permette di mantenere in configurazione avvolta, alla stregua di un manicotto, detta busta 4 del dispositivo di condizionamento 1 attorno al tratto esposto 2.
[00105]. La previsione congiunta di detto secondo strato 16 impermeabile e di detto dispositivo di bloccaggio 8 consente, avvolgendo detta busta 4 del dispositivo di condizionamento 1 attorno al tratto esposto 2 di vaso sanguigno 3, di formare una barriera di contenimento che contribuisce a mantenere le desiderate condizioni chimico-fisiche nel lume di dispositivo 17, e pertanto nel tratto esposto 2 di vaso sanguigno 3 accolto nel lume di dispositivo 17 e affacciato a detta prima superficie 15’, consentendo un migliorato controllo sull’azione di condizionamento esercitata dal dispositivo di condizionamento 1 sul tratto esposto 2 di vaso sanguigno 3.
[00106]. Quando in configurazione richiusa e avvolta, il secondo strato 16 forma una barriera impermeabile al fluido di lavoro 14 per il condizionamento del tratto esposto 2.
[00107]. In accordo con una forma di realizzazione preferita, il volume interno 6 di detta busta 4 del dispositivo di condizionamento 1, nonché detta busta 4, è flessibile almeno in una direzione trasversale, trasversale alla direzione longitudinale, in modo che possa essere avvolta, in altri termini arrotolata, attorno al tratto esposto 2 ad abbracciare il tratto esposto 2 di vaso sanguigno 3, ad esempio la vena safena. La previsione del dispositivo di bloccaggio 8 consente di bloccare in configurazione avvolta la busta 4 attorno al tratto esposto 2 di vaso sanguigno 3.
[00108]. Preferibilmente, detta busta 4 comprende un dispositivo di bloccaggio 8 su ciascun margine trasversale 22, 22’, in modo che la busta 4 possa venire avvolta ad abbracciare detto tratto esposto 2 di vaso sanguigno 3 e bloccata in questa configurazione geometrica, almeno quando in condizioni di esercizio, ad esempio durante l’intervento di raccolta degli innesti.
[00109]. In accordo con una forma di realizzazione, detto almeno un dispositivo di bloccaggio 8 forma un accoppiamento rilasciabile. In questo modo, si permette di riaprire la busta 4 all’occorrenza, ad esempio al cessare dell’intervento di raccolta di innesti.
[00110]. In accordo con una forma di realizzazione, detto almeno un dispositivo di bloccaggio 8 è adatto a formare un accoppiamento del tipo asola-uncino. Di preferenza, detto almeno un dispositivo di bloccaggio 8 comprende velcro.
[00111]. In accordo con una forma di realizzazione, detto dispositivo di bloccaggio comprende un sistema di aggancio a scatto.
[00112]. In accordo con una forma di realizzazione, detto almeno un dispositivo di bloccaggio 8 è adatto a formare un accoppiamento adesivo ed è preferibilmente realizzato almeno parzialmente in materiale adesivo. Non necessariamente detto almeno un dispositivo di bloccaggio 8 comprende colla, ancorché in accordo con una forma di realizzazione la comprenda. In accordo con una forma di realizzazione, detto dispositivo di bloccaggio 8 è adatto a formare un accoppiamento adesivo grazie alla regolazione delle caratteristiche superficiali, quali la scelta del materiale del dispositivo di bloccaggio 8, l’affinità superficiale di un materiale nei confronti del medesimo materiale o di un differente materiale.
[00113]. In accordo con una forma di realizzazione, detto almeno un dispositivo di bloccaggio 8 è adatto a formare un accoppiamento magnetico. Di preferenza, detto almeno un dispositivo di bloccaggio 8 comprende almeno un magnete permanente. In accordo con una forma di realizzazione, detto almeno un dispositivo di bloccaggio 8 comprende almeno un elettromagnete attivabile all’occorrenza.
[00114]. Quando in condizioni di esercizio in cui la busta 4 assume una configurazione geometrica richiusa ed avvolta attorno al tratto esposto 2 di vaso sanguigno 3, il lume di dispositivo 17 è orientato sostanzialmente in direzione longitudinale X-X.
[00115]. Grazie al dispositivo di bloccaggio 8 la busta 4 è in grado di passare da una configurazione aperta, come ad esempio mostrato schematicamente in figura 4-A, ad una configurazione richiusa e avvolta, come mostrato ad esempio schematicamente in figura 4-B, in cui quando in configurazione avvolta l’ingombro trasversale 36 della busta è ridotto rispetto a quando in configurazione aperta, mentre invece di preferenza l’estensione longitudinale della busta 4 resta sostanzialmente costante.
[00116]. La previsione di un siffatto dispositivo di bloccaggio 8 consente un rapido bloccaggio della busta 4 in configurazione richiusa e avvolta attorno al tratto esposto 2 del vaso sanguigno 3, pur fornendo un saldo bloccaggio della busta 4 in configurazione richiusa e avvolta.
[00117]. In accordo con una forma di realizzazione, detto canale di trasporto 7 definisce almeno un percorso di perfusione a serpentina 28, 28’ per massimizzare la superficie di scambio del volume interno 6 della busta 4 con il canale di trasporto 7. In accordo con una forma di realizzazione, detto canale di trasporto 7 definisce almeno due contrapposti percorsi a serpentina 28, 28’ che si estendono lungo l’estensione in direzione longitudinale X-X della busta 4 e sono tra loro uniti da un condotto di unione 29, di preferenza posto su un lato longitudinale 30 o 30’ del corpo della busta 4.
[00118]. In accordo con una forma di realizzazione, detto canale di trasporto 7 definisce zone di ristagno, ad esempio aventi aumentata sezione trasversale, per favorire la diffusione di detta almeno una componente 14’ verso detta prima superficie 15’ del dispositivo 1 e quindi verso detto tratto esposto 2 di vaso sanguigno 3. In accordo con una forma di realizzazione, detto canale di trasporto 7 definisce zone di rimescolamento, ad esempio formando una aumentata tortuosità, per ottenere un effetto di mescolamento di detto fluido di lavoro 14.
[00119]. In accordo con una forma di realizzazione, detto canale di trasporto 7 si estende sostanzialmente lungo l’intera estensione longitudinale della busta 4.
[00120]. In accordo con una forma di realizzazione, detto canale di trasporto 7 definisce almeno una biforcazione. Ad esempio detta almeno una biforcazione è posta appena a valle del condotto di ingresso 10.
[00121]. In accordo con una forma di realizzazione, detta apertura di ingresso 11 e detta apertura di uscita 13 del canale di trasporto 7 sono posti sul medesimo lato 30 o 30’ longitudinale della busta 4, e di preferenza sono entrambi posti sul lato longitudinale 30 della busta 4 adatto ad affacciarsi all’estremità libera 24 del tratto esposto 2 di vaso sanguigno 3, ad esempio la vena safena 3, quando in condizioni di esercizio.
[00122]. In accordo con una forma preferita di realizzazione, detto primo strato 15 comprende idrogel in modo che un corpo di idrogel sia interposto tra detto canale di trasporto 7 e la prima superficie 15’ per consentire a detta almeno una componente 14’ di trasferirsi da detto canale di trasporto 7, attraverso detto idrogel, a detta prima superficie 15’ affacciata al tratto esposto 2 di vaso sanguigno 3, ad esempio la vena safena.
[00123]. In accordo con una forma di realizzazione, il volume interno 6 all’interno della busta 4 comprende idrogel, di preferenza frapposto e a contatto sia con detto canale di trasporto 7, sia con detto primo strato 15.
[00124]. In accordo con una forma di realizzazione, detto idrogel è idrogel fotopolimerizzabile, ad esempio reticolabile mediante esposizione a radiazione ultravioletta.
[00125]. La prima superficie 15’ permeabile può essere corrugata per influenzare l’azione di condizionamento in prossimità o a contatto del tratto esposto 2 del vaso sanguigno 3.
[00126]. Il primo strato 15, nonché il volume interno 6, può venire realizzato con varietà di materiali e metodi.
[00127]. In accordo con una forma di realizzazione, detto primo strato 15 è realizzato in materiale composito. Ad esempio, detto materiale composito del primo strato 15 comprende una matrice essenzialmente porosa impregnata di un materiale permeabile a detta almeno una componente 14’. In accordo con una forma di realizzazione, detto materiale composito del primo strato 15 comprende un tessuto non tessuto impregnato con idrogel.
[00128]. In accordo con una forma di realizzazione, detto primo strato 15 comprende una membrana semi-permeabile. Ad esempio, detto primo strato 15 comprende una membrana selettivamente permeabile.
[00129]. In accordo con una forma di realizzazione, detto primo strato 15 e/o detto volume interno 6 è realizzato in materiale polimerico permeabile ai gas, ad esempio comprende uno strato di materiale siliconico.
[00130]. In accordo con una forma di realizzazione, detto primo strato 15 e/o detto volume interno 6 comprende gel di silicone.
[00131]. In accordo con una forma di realizzazione, detto primo strato 15 e/o detto volume interno 6 comprende seta. Con la terminologia “seta” si intende indicare anche un derivato della seta, come ad esempio fibroina della seta.
[00132]. In accordo con una forma di realizzazione, detto primo strato 15 e/o detto volume interno 6 comprende almeno uno strato realizzato mediante elettro-filatura, o “elettro-spinning”. Ad esempio, uno scaffold elettro-filato può essere posto in detto volume interno 6.
[00133]. In accordo con una forma di realizzazione, detto primo strato 15 e/o detto volume interno 6 comprende una nano-rete organizzata.
[00134]. In accordo con una forma di realizzazione, detto primo strato 15 e/o detto volume interno 6 comprende un tessuto-non-tessuto.
[00135]. In accordo con una forma di realizzazione preferita, detto dispositivo di condizionamento 1 comprende almeno un dispositivo di alimentazione fluidica 18 connesso ad almeno una di dette aperture 11, 13 per alimentare detto canale di trasporto 7 con il fluido di lavoro 14. Preferibilmente, detto dispositivo di alimentazione 18 comprende almeno una pompa 25 adatta a generare una differenza di pressione per movimentare detto fluido di lavoro 14. In accordo con una forma di realizzazione, detto dispositivo di alimentazione 18 comprende almeno un serbatoio di riserva 27, adatto a contenere un predefinito volume di fluido di lavoro 14.
[00136]. In accordo con una forma di realizzazione, detto almeno un dispositivo di alimentazione fluidica 18 comprende almeno un sistema di condizionamento del fluido di lavoro 21, adatto a regolare a temperatura e/o la composizione del fluido di lavoro 14, ad esempio prima che esso scorra in detto almeno un canale di trasporto 7.
[00137]. In accordo con una forma di realizzazione, detto sistema di condizionamento del fluido di lavoro 21 comprende almeno uno scambiatore di calore 31, adatto a regolare la temperatura del fluido di lavoro 14. In accordo con una forma di realizzazione, detto sistema di condizionamento del fluido di lavoro 21 comprende almeno uno scambiatore di massa 32, ad esempio uno scambiatore di gas. In accordo con una forma di realizzazione, detto sistema di condizionamento del fluido di lavoro 21 comprende almeno un dispositivo di erogazione e/o prelievo 34, ad esempio comprendente una siringa o un sistema pompante ausiliario, adatto ad erogare nel, e/o prelevare dal, condotto di ingresso 10 del dispositivo di condizionamento 1 un predefinito volume di fluido. Di preferenza, detto dispositivo di erogazione e/o prelievo 34 è adatto a erogare un predeterminato volume di principio attivo nel canale di trasporto 7, e quindi nel volume interno 6 della busta 4, e di conseguenza attraverso il primo strato 15 sul tratto esposto 2 del vaso sanguigno 3.
[00138]. In accordo con una forma di realizzazione, detto sistema di condizionamento del fluido di lavoro 21 comprendente detto scambiatore di calore 31 e/o detto scambiatore di massa 32 è situato fuori dalla busta 4, in altri termini fuori dall’involucro 5.
[00139]. In accordo con una forma di realizzazione, detto almeno un dispositivo di alimentazione fluidica 18 comprende almeno un dispositivo di controllo 26, ad esempio comprendente un controllore logico programmabile PLC, per trasmettere segnali di comando per automatizzare detto dispositivo di alimentazione fluidica 18, ad esempio a detta pompa 25 e/o detto sistema di condizionamento del fluido di lavoro 21.
[00140]. In accordo con una forma di realizzazione, un dispositivo di rilevamento, ad esempio comprendente sensori quali flussimetri e/o sensori di livello e/o sensori di temperatura e/o sensori di umidità e/o sensori di concentrazione delle specie chimiche di interesse, è associato a detto dispositivo di controllo 26. In accordo con una forma di realizzazione, sono previste valvole 38, ad esempio valvole di non-ritorno, in detto dispositivo di alimentazione fluidica 18 per determinare il percorso del fluido di lavoro 14.
[00141]. In accordo con una forma di realizzazione, è prevista una vasca di raccolta 20 per raccogliere il fluido di lavoro 14 che sbocca da detta apertura di uscita 13 del canale di trasporto 7.
[00142]. In accordo con una forma di realizzazione preferita, detto almeno un dispositivo di alimentazione fluidica 18 è connesso ad entrambe dette aperture 11, 13 del canale di trasporto 7, in modo da formare un percorso di ricircolo 19 per il fluido di lavoro 14. Un dispositivo di filtraggio può essere posto nel percorso di ricircolo 19.
[00143]. In accordo con una forma di realizzazione, detto dispositivo di alimentazione fluidica 18 è integrato all’interno del corpo di un manipolo associabile a detta busta 4 del dispositivo di condizionamento 1.
[00144]. Di seguito sarà descritto un metodo di raccolta di materiale biologico autologo per innesti, ad esempio per bypass coronarici.
[00145]. Il metodo di raccolta di materiale biologico autologo per innesti comprende la fase di esporre un tratto 2 di vaso sanguigno 3, ad esempio un tratto di vena safena.
[00146]. Il metodo di raccolta di materiale biologico autologo per innesti comprende inoltre la fase di prevedere un dispositivo di condizionamento 1 secondo una qualsiasi delle forme di realizzazione precedentemente descritte.
[00147]. Il metodo di raccolta di materiale biologico autologo per innesti comprende inoltre la fase di affacciare detta prima superficie 15’ del dispositivo di condizionamento 1 al tratto esposto 2.
[00148]. Il metodo di raccolta di materiale biologico autologo per innesti comprende inoltre la fase di alimentare con fluido di lavoro 14 il canale di trasporto 7 del dispositivo di condizionamento 1
[00149]. Il metodo di raccolta di materiale biologico autologo per innesti comprende inoltre la fase di permeare con almeno una componente 14’ del fluido di lavoro 14 detto primo strato 15 in modo che detta almeno una componente 14’ diffonda fino a detta prima superficie 15’ del primo strato 15.
[00150]. Grazie ad un siffatto metodo, si esercita un’azione di condizionamento su detto tratto esposto 2 del vaso sanguigno 3 attraverso detta prima superficie 15’ del primo strato 15.
[00151]. In accordo con un possibile modo di operare, il metodo di raccolta di materiale biologico autologo per innesti comprende la fase di avvolgere temporaneamente detto dispositivo di condizionamento 1 attorno al tratto esposto 2 del vaso sanguigno 3. In questo modo si forma un lume di dispositivo 17 che funge da camera di condizionamento del tratto esposto 2 di vena safena 3.
[00152]. In accordo con un possibile modo di operare, il metodo di raccolta di materiale biologico autologo per innesti comprende la fase di regolare l’umidità nel lume di dispositivo 17.
[00153]. In accordo con un possibile modo di operare, il metodo di raccolta di materiale biologico autologo per innesti comprende la fase di regolare l’equilibrio acido-base, nonché la concentrazione di ossigeno e/o di anidride carbonica e/o di altre sostanze, nel lume di dispositivo 17.
[00154]. In accordo con un possibile modo di operare, il metodo di raccolta di materiale biologico autologo per innesti comprende la fase di somministrare un agente farmacologico, mediante erogazione in detto canale di trasporto 7 del dispositivo di condizionamento 1, sul tratto esposto 2 di vena safena.
[00155]. In accordo con un preferito modo di operare, il metodo di raccolta di materiale biologico autologo per innesti comprende la fase di procedere alla raccolta di materiale biologico per innesti autologhi da detto tratto esposto 2.
[00156]. Grazie alle caratteristiche sopra descritte previste disgiuntamente o congiuntamente tra loro in particolari forme di realizzazione, si permette di rispondere alle sopra menzionate esigenze ottenendo i sopra elencati vantaggi, ed in particolare:
[00157]. - si realizza un dispositivo di condizionamento 1 che presenta migliorate proprietà di controllo sull’azione di condizionamento delle proprietà chimico-fisiche di un tratto esposto di vena safena, nonché semplificata applicazione e aumentata ripetibilità rispetto a note soluzioni quali ad esempio garze chirurgiche tradizionali;
[00158]. - al contempo si evita, o perlomeno si riduce al minimo, la indesiderabile sollecitazione meccanica sul tratto esposto di vaso sanguigno, che è causa di lesioni;
[00159]. - si fornisce un dispositivo di condizionamento 1 per un tratto esposto di vena safena che consente di mantenere le condizioni fisiologiche, o comunque condizioni chimicofisiche protettive, all’intorno del tratto esposto durante una procedura di raccolta di materiale per innesti autologhi, in modo ripetibile ed automatizzabile;
[00160]. - al contempo, si rende il dispositivo di condizionamento compatibile ad impiego in note procedure chirurgiche e di perfusione cardiovascolare standard, evitando di imporre formazione specifica per l’équipe della sala operatoria;
[00161]. - si permette di controllare la temperatura, l’umidità, nonché l’equilibrio acido-base e la concentrazione di sostanze che interagiscono con i tessuti, nell’intorno del tratto esposto di vena safena o di altro vaso sanguigno;
[00162]. – grazie alla previsione di materiale (ad esempio idrogel) permeabile ad almeno una componente 14’ del fluido di lavoro, si permette a detta almeno una componente 14’ del fluido di lavoro di diffondere da detto canale di trasporto a detta prima superficie affacciata al tratto esposto, per condizionarlo, mentre al contempo il fluido di lavoro fluisce nel canale di perfusione, esercitando un trasporto convettivo.
[00163]. Alle forme di realizzazione sopra descritte, un tecnico del ramo, allo scopo di soddisfare esigenze contingenti e specifiche, potrà apportare numerose modifiche, adattamenti e sostituzione di elementi con altri funzionalmente equivalenti, senza tuttavia uscire dall’ambito delle seguenti rivendicazioni.
ELENCO RIFERIMENTI
1. Dispositivo di condizionamento
2. Tratto esposto
3. Vaso sanguigno, ad esempio vena safena
4. Busta
5. Involucro
6. Volume interno, o terzo strato
7. Canale di trasporto o condotto di perfusione
8. Dispositivo di bloccaggio, o dispositivo di richiusura
9. Operatore
10. Condotto di ingresso
11. Prima apertura
12. Condotto di uscita
13. Seconda apertura
14. Fluido di lavoro
14’. Componente del fluido di lavoro
15. Primo strato
15’. Prima superficie o prima faccia del primo strato
16. Secondo strato
16’.Seconda superficie o seconda faccia del secondo strato 17. Lume di dispositivo
18. Dispositivo di alimentazione fluidica
19. Percorso di ricircolo
20. Vasca di raccolta
21. Sistema di condizionamento del fluido di lavoro
22, 22’. Margine trasversale
23, 23’, 23’’. Pareti di canale del canale di trasporto
24. Estremità libera del vaso sanguigno
25. Pompa
26. Dispositivo di controllo
27. Serbatoio di stoccaggio
28, 28’. Serpentina
29. Condotto di unione
30, 30’. Lato longitudinale
31. Scambiatore di calore
32. Scambiatore di massa
33. Spessore
34. Dispositivo di erogazione e/o prelievo
35. Bordo della busta
36. Ingombro trasversale della busta
37. Paziente
38. Valvola
39. Cannula
40. Parete esterna di tratto esposto
X-X. Direzione longitudinale
T-T. Direzione trasversale

Claims (13)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo di condizionamento (1) per il condizionamento di almeno una porzione di un tratto esposto (2) di un vaso sanguigno (3) per la raccolta di materiale biologico per innesti, comprendente: - una busta (4); - almeno un canale di trasporto (7) che si estende interamente all’interno della busta (4); in cui: - detta busta (4) comprende un primo strato (15) comprendente una prima superficie (15’) destinata ad affacciarsi a detto tratto esposto (2), ed un secondo strato (16) comprendente una seconda superficie (16’), opposta a detta prima superficie (15); - detto almeno un canale di trasporto (7) comprende almeno una prima apertura (11) che sbocca fuori dalla busta (4), in modo che detto almeno un canale di trasporto (7) sia alimentabile con fluido di lavoro (14) attraversante detta almeno una prima apertura (11); ed in cui: - detto primo strato (15) è permeabile ad almeno una componente (14’) del fluido di lavoro (14), in modo che, quando detto fluido di lavoro (14) si trova in detto almeno un canale di trasporto (7), detta almeno una componente (14’), permeando detto primo strato (15), diffonda fino a raggiungere detta prima superficie (15’), allo scopo di esercitare un’azione di condizionamento su detto tratto esposto (2) del vaso sanguigno (3).
  2. 2. Dispositivo di condizionamento (1) secondo la rivendicazione 1, in cui detto secondo strato (16) è impermeabile a detto fluido di lavoro (14).
  3. 3. Dispositivo di condizionamento (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui detto primo strato (15) forma una barriera per almeno una ulteriore componente di detto fluido di lavoro (14), tranne che per detta almeno una componente (14’); e/o in cui - almeno una parete (23) del canale di trasporto (7) è formata da detto primo strato (15) e almeno una parete (23’) del canale di trasporto (7) è formata da un terzo strato (6) permeabile a detta almeno una componente (14’) del fluido di lavoro (14), in modo da consentire la diffusione dell’almeno una componente (14’) attraverso entrambe dette pareti (23, 23’), distribuendosi sostanzialmente sull’intera prima superficie (15’).
  4. 4. Dispositivo di condizionamento (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente inoltre almeno un dispositivo di bloccaggio (8), adatto a bloccare almeno temporaneamente in una predefinita configurazione geometrica detta busta (4); - detta predefinita configurazione geometrica forma un lume di dispositivo (17) adatto a ricevere detto almeno un tratto esposto (2) del vaso sanguigno (3); e/o in cui - detto almeno un dispositivo di bloccaggio (8) è posto sul margine di detto involucro (5).
  5. 5. Dispositivo di condizionamento (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto canale di trasporto (7) definisce almeno un percorso di perfusione a serpentina (28), e preferibilmente almeno due contrapposti percorsi a serpentina (28, 28’) che si estendono lungo l’estensione longitudinale della busta (4).
  6. 6. Dispositivo di condizionamento (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto almeno un canale di trasporto (7) comprende inoltre almeno una seconda apertura (13) che sbocca fuori dalla busta (4); - detta almeno una prima apertura (11) fungendo da apertura di ingresso e detta almeno una seconda apertura (13) fungendo da apertura di uscita per detto fluido di lavoro (14), in modo che un flusso di fluido di lavoro (14) attraversi detta prima apertura (11), detto canale di trasporto (7), e detta seconda apertura (13); e/o in cui - detta almeno una prima apertura (11) e detta almeno una seconda apertura (13) del canale di trasporto (7) sono posti sul medesimo lato longitudinale (30 o 30’) della busta (4).
  7. 7. Dispositivo di condizionamento (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detto primo strato (15) comprende idrogel.
  8. 8. Dispositivo di condizionamento (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui detta busta (4) è flessibile almeno in una direzione trasversale (T-T), trasversale alla direzione longitudinale (X-X), in modo che possa essere avvolta attorno al tratto esposto (2) ad abbracciare il tratto esposto (2) di vaso sanguigno (3).
  9. 9. Dispositivo di condizionamento (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente almeno un dispositivo di alimentazione fluidica (18) connesso ad almeno una tra detta almeno una prima apertura (11) e detta almeno una seconda apertura (13) del canale di trasporto (7) per alimentare detto canale di trasporto (7) con il fluido di lavoro (14).
  10. 10. Dispositivo di condizionamento (1) secondo la rivendicazione 9, in cui detto dispositivo di alimentazione fluidica (18) comprende almeno un sistema di condizionamento del fluido di lavoro (21), adatto a regolare a temperatura e/o la composizione del fluido di lavoro (14), di preferenza prima che esso attraversi detta almeno una prima apertura (11); e/o in cui - detto sistema di condizionamento del fluido di lavoro (21) comprende almeno uno scambiatore di calore (31), adatto a regolare la temperatura del fluido di lavoro (14).
  11. 11. Dispositivo di condizionamento (1) secondo la rivendicazione 9 o 10, in cui detto almeno un dispositivo di alimentazione fluidica (18) è connesso ad entrambe detta almeno una prima apertura (11) e detta almeno una seconda apertura (13) del canale di trasporto (7), in modo da formare un percorso di ricircolo (19) per il fluido di lavoro (14); e/o in cui - detto almeno un dispositivo di alimentazione fluidica (18) comprende almeno un dispositivo di controllo (26) per trasmettere segnali di comando per automatizzare detto dispositivo di alimentazione fluidica (18).
  12. 12. Metodo di raccolta di materiale biologico autologo per innesti, ad esempio per bypass coronarici, comprendente le seguenti fasi di: - esporre un tratto (2) di vaso sanguigno (3), ad esempio un tratto di vena safena; - prevedere un dispositivo di condizionamento (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti; - affacciare detta prima superficie (15’) del primo strato (15) del dispositivo di condizionamento (1) al tratto esposto (2) di vaso sanguigno (3); - alimentare con fluido di lavoro (14) il canale di trasporto (7) del dispositivo di condizionamento (1); - permeare con almeno una componente (14’) del fluido di lavoro (14) detto primo strato (15) in modo che detta almeno una componente (14’) diffonda fino a detta prima superficie (15’) del primo strato (15).
  13. 13. Metodo secondo la rivendicazione 12, comprendente la seguente ulteriore fase di: - avvolgere temporaneamente detto dispositivo di condizionamento (1) attorno al tratto esposto (2) del vaso sanguigno (3); e/o comprendente la seguente ulteriore fase di: - procedere alla raccolta da detto tratto esposto (2) di materiale biologico per innesti autologhi.
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