IT201900006494A1 - Dispositivo per la resezione di un lume, in particolare un intestino - Google Patents

Dispositivo per la resezione di un lume, in particolare un intestino Download PDF

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Marco Gandini
Gessica Giusto
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Univ Degli Studi Di Torino
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Description

DESCRIZIONE dell’invenzione industriale dal titolo:
“Dispositivo per la resezione di un lume, in particolare un intestino”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
Campo dell'invenzione
La presente invenzione si riferisce ai dispositivi per la resezione di lumi, quale ad esempio un intestino. In particolare, la presente invenzione è stata sviluppata con riferimento ai dispositivi resezione per uso chirurgico veterinario, ma può trovare applicazione anche nel campo dei dispositivi di resezione per uso chirurgico medico.
Tecnica nota e problema tecnico generale
I dispositivi di resezione comunemente impiegati nell'ambito della chirurgia medica e veterinaria comprendono generalmente un utensile a pinza che pizzica il lume in corrispondenza di ciascuna estremità di un tratto da sottoporre a resezione, e lo appiattisce fino a ostruirne il lume interno. Questo isola il tratto oggetto di asportazione e la materia contenuta all’interno di esso prima della separazione dello stesso.
I dispositivi di resezione noti tipicamente incorporano una coppia di elementi costrittori (i due rebbi della pinza), un dispositivo di taglio e un gruppo di chiusura comprendente una suturatrice meccanica.
La sequenza operativa prevede di pizzicare il lume fra i rebbi della pinza appiattendolo fra di essi, azionare la suturatrice meccanica per applicare una doppia linea di punti di sutura alla zona pizzicata, e azionare il dispositivo di taglio per separare la zona pizzicata lungo una linea di taglio disposta fra le due linee di cucitura. Tale sequenza di operazioni è ripetuta per ambedue le estremità del tratto da asportare.
L’esecuzione di tale operazione presenta un rischio intrinseco legato al funzionamento del dispositivo di resezione. Alla luce delle caratteristiche su elencate, il risultato dell’operazione di resezione corrisponde a estremità appiattite e cucite sostanzialmente a ventaglio. Dunque vi è un forte gradiente geometrico fra la sezione naturale del lume e la forma delle estremità (sia per il tratto da asportare, sia per il tratto da sottoporre a successiva anastomosi. Inoltre, la forma sostanzialmente a ventaglio delle estremità cucite mal si presta al ricongiungimento con un’estremità cucita allo stesso modo.
Per tali ragioni, al momento dell’anastomosi possono verificarsi fuoriuscite di materia contenuta all’interno dei tratti superstiti di intestino, con conseguente elevatissimo rischio settico per l’animale o il paziente.
L’accostamento delle estremità cucite, come osservato, non ne agevola il ricongiungimento, e le zone di estremità della forma a ventaglio presentano il rischio più alto in tema di fuoriuscita di materiale.
Scopo dell'invenzione
Lo scopo della presente invenzione è quello di risolvere i problemi tecnici precedentemente menzionati. In particolare, lo scopo della presente invenzione è quello di ridurre o eliminare il rischio di infezioni in caso di operazioni di resezione e successiva anastomosi di un lume, ad esempio un intestino e successiva anastomosi.
Sintesi dell'invenzione
Lo scopo della presente invenzione è raggiunto da un dispositivo avente le caratteristiche formanti oggetto delle rivendicazioni annesse, le quali formano parte integrante dell'insegnamento tecnico qui somministrato in relazione all'invenzione.
Breve descrizione delle figure
L'invenzione sarà ora descritta con riferimento alle figure annesse, date a puro titolo di esempio non limitativo, in cui:
- la figura 1 e la figura 2 sono, rispettivamente, una vista laterale e una vista laterale in sezione di un dispositivo per la resezione di un lume in base ad una prima forma di esecuzione dell'invenzione,
- la figura 3 è una vista secondo la freccia III di figura 1,
- la figura 4 è una vista prospettica di un dispositivo per la resezione di un lume in base ad una seconda forma d'esecuzione dell'invenzione, mentre la figura 5 è una vista secondo la freccia V di figura 4,
- la figura 6 è una vista secondo la freccia VI di figura 4, mentre la figura 6A è una vista in sezione secondo la traccia VI-VI di figura 6,
- la figura 7 e la figura 8 sono sezioni longitudinali del dispositivo di figura 6 secondo le tracce, rispettivamente, VII-VII e VIII-VIII,
- le figure 9 e 10 sono viste di un dispositivo per la resezione di un lume in base a una terza forma di esecuzione dell'invenzione, in cui ciascuna figura illustra una distribuzione di velocità associata a un corrispondente azionamento del dispositivo, mentre la figura 11 comprende una porzione A e una porzione B che illustrano dettagli del dispositivo delle figure 9 e 10,
- la figura 12 è una vista prospettica di un dispositivo per la resezione di un lume in base a una quarta forma di esecuzione dell'invenzione, in particolare trattasi di una vista prospettica parzialmente esplosa, - la figura 13 è una vista in sezione secondo la traccia XIII-XIII di figura 12,
- la figura 14 è una vista in sezione secondo la traccia XIV-XIV di figura 12,
- la figura 15 è una vista prospettica dal basso del dispositivo di figura 12,
- la figura 16 è una vista in sezione longitudinale del dispositivo di figura 12,
- la figura 17 è nuovamente una vista in sezione longitudinale ma con un piano di sezione ortogonale al piano della vista di figura 16,
- la figura 18 è una vista laterale del dispositivo di figura 17, mentre la figura 19 è una vista prospettica inferiore del dispositivo di figura 12,
- la figura 20 è esemplificativa di una prima impugnatura di manovra per i dispositivi delle figure 1 a 8,
- la figura 21 è esemplificativa di una seconda impugnatura di manovra per il dispositivo delle figure 16 a 19, e
- la figura 22 schematizza le fasi di un intervento eseguibile mediante un dispositivo in base all’invenzione.
Descrizione particolareggiata
Il numero di riferimento 1 in figura 1, 2, 3 identifica nel complesso una prima forma di esecuzione di un dispositivo per la resezione di un lume L (figura 22A), in particolare per la resezione di un intestino, in base a una prima forma di esecuzione dell’invenzione.
Il dispositivo 1 comprende una culla 2 atta a ricevere un tratto R di lume L da sottoporre a resezione, in cui il tratto del lume (così come il lume nel complesso ha un asse di sviluppo principale YL (figure 22)) che nella rappresentazione di figura 1 corrisponde a un asse entrante nel piano del disegno – cfr. terna cartesiana di riferimento x (longitudinale) – y (trasversale) – z (verticale/seconda trasversale).
Il dispositivo 1 comprende inoltre uno o più elementi costrittori 4 configurati per impegnare il tratto R del lume L da sottoporre a resezione.
In questa forma d'esecuzione gli uno o più elementi 4 sono connessi in modo articolato a una testata 6 e sono girevoli attorno a un asse Y4 entrante nel piano del disegno lungo una coordinata di movimento angolare θ4.
La testata 6 è parte della culla 2, che ha forma globalmente a “C”, ed è situata da una parte opposta rispetto a una schiera di dita longitudinali 8 disposte a pettine. Nella forma d'esecuzione qui illustrata, con riferimento in particolare alla figura 3, il dispositivo di resezione 1 comprende due elementi costrittori 4 e tre dita longitudinali 8, in cui gli elementi costrittori 4 hanno pure forma a dito e sono disposti nello spazio fra dita longitudinali 8 adiacenti, in modo da esser configurati per compenetrare la schiera delle dita 8 quando esperiscono una rotazione attorno all'asse Y4.
Fanno inoltre parte del dispositivo 1, con riferimento alla figura 3, un dispositivo di taglio 10, preferibilmente una lama con movimento longitudinale, e un gruppo di chiusura comprendente una coppia di teste operatrici 12 (realizzate come estremità gemellata di un unico elemento oppure come due elementi indipendenti scorrevoli longitudinalmente) che sono configurati per l'applicazione di una coppia di punti deformabili, preferibilmente punti metallici, come verrà in seguito descritto. I punti metallici sono deformabili mediante il gruppo di chiusura per cingere circonferenzialmente il lume L quando collassato dall’uno o più elementi costrittori 4.
Per quanto concerne l'azionamento in rotazione attorno all'asse Y4, gli elementi costrittori 4 comprendono un settore dentato 14 in corrispondenza dell'estremità incernierata all'asse Y4, il quale è impegnato da un albero 16 con estremità a vite azionato in rotazione mediante un comando remoto sito su un'impugnatura dello strumento. L’impugnatura può variare in funzione della forma di esecuzione dello strumento, per cui nella presente descrizione ciascuna impugnatura verrà descritta a valle delle forme di esecuzione cui si applica.
Con riferimento alle figure 4 a 8, il numero di riferimento 100 designa nel complesso un dispositivo per la resezione di un lume, in particolare un intestino, in base ad una seconda forma di esecuzione dell'invenzione. I numeri di riferimento sono identici a quelli adottati ove si applichino a un componente con la medesima funzione, soltanto qui sono aumentati di cento unità.
Il dispositivo di resezione 100 comprende una culla 102, anch'essa di forma sostanzialmente a C, rispetto alla quale è connesso in modo articolato un elemento costrittore 104. L'elemento costrittore 104 ha la forma di una piastra oscillante ed è incernierato ad una testata 106 attorno a un asse Y104, ove il riferimento cartesiano è illustrato in tutte le figure.
Un dispositivo di taglio 110 è montato scorrevole longitudinalmente con coordinata di movimento X110 mentre un gruppo di chiusura 112 comprende due teste operatrici qui realizzate come una coppia di punzoni mobili lungo rispettive coordinate di movimento longitudinali X112. I punzoni 112 sono montati in gole longitudinali praticate realizzate sulla culla 102 stessa, all'interno di essa.
In tal modo, analogamente al dispositivo 1, sia i punzoni 112, sia la lama 110 affacciano entro la culla 102 e in particolare i punzoni 112 sono disposti da parti opposte della lama 110 in modo tale per cui essi siano configurati per applicare punti metallici da parti opposte rispetto alla linea di sezione.
In modo analogo alla forma di esecuzione delle figure 1 a 3, l'azionamento in rotazione dell'elemento costrittore 104 attorno all'asse Y104 avviene per il tramite di un albero con estremità filettata 116 visibile nelle figure 7 e 8. L'albero 116 impegna un settore dentato 114 realizzato integrale con l'elemento costrittore 104.
Verrà ora descritta un’impugnatura di manovra utilizzabile con i dispositivi di resezione 1, 100 su descritti.
Con riferimento alla figura 20, il riferimento V indica nel complesso una forma di esecuzione di un’impugnatura di manovra che può equipaggiare i dispositivi 1, 100 precedentemente descritti. L’impugnatura D consente di amministrare il movimento longitudinale dei dispositivi di taglio 10, 110 e del gruppo di chiusura 12, 112 mediante due meccanismi di azionamento distinti.
Un primo meccanismo di azionamento è associato al riferimento 1002, mentre il secondo meccanismo di azionamento è associato al riferimento 1004. Il primo meccanismo di azionamento 1002 comprende una prima leva 1006 incernierata attorno ad un asse Y1006 e avente forma a squadra. La leva 1006 include un braccio ortogonale 1008 che insiste su un meccanismo a ginocchiera 1010.
Il meccanismo a ginocchiera 1010 comprende un bilanciere 1012 incernierato attorno ad un asse fisso Y1012 a una prima estremità (cerniera fissa), e incernierato ad un'estremità opposta a una biella 1014 (cerniera mobile), la quale è a sua volta incernierata ad un'asta 1016 mobile longitudinalmente entro una guida prismatica 1018.
L'asta 1016 è collegabile al gruppo di chiusura 12, 112 per l'azionamento dello stesso e per la chiusura dei punti metallici sul lume.
Il secondo meccanismo 1004 comprende una seconda leva 1020 articolata all'asse Y1006, ove la leva 1020 a riposo (figura 20) è in una posizione non immediatamente disponibile per il chirurgo.
In particolare, la leva 1020 diventa disponibile nel momento in cui la leva 1006 sia stata ruotata in verso antiorario provocando l'estensione del meccanismo a ginocchiera 1010.
Questo è reso possibile grazie ad un braccio di fasatura 1021 ortogonale al braccio 1008, e che insiste su una spalla della leva 1020 collegata in modo articolato a una biella 1022.
In tal modo, l'azionamento completo della leva 1020 è possibile soltanto quando la leva 1006 è stata ruotata ed il braccio di fasatura 1021 ha sospinto la leva 1020 stessa in posizione più prossima a quella di riposo della leva 1006.
Tramite la biella 1022 il movimento viene trasmesso ad un'asta 1024, la quale è mobile longitudinalmente lungo una coordinata X1024. L’asta 1024 è quindi configurata per il collegamento al dispositivo di taglio 10, 110 per ragioni che saranno chiare nella descrizione che segue.
Il funzionamento dei dispositivi 1, 100 è il seguente. Ciascun dispositivo è configurato per essere introdotto all'interno del corpo dell'animale/del paziente per l’esecuzione di una resezione di un tratto intestinale ed una successiva anastomosi dei tratti superstiti. Il dispositivo 1, 100 è configurato per accogliere il tratto di intestino da sottoporre a resezione entro la culla 2, 102, e azionare gli elementi costrittori 4, 104 per realizzare un collasso multidirezionale del lume entro la culla, in cui il collasso multidirezionale avviene lungo una pluralità di direzioni centripete rispetto all'asse del lume stesso. In questo modo si ottiene una occlusione del lume che mantiene il rapporto di aspetto del lume stesso, ossia ch abbia sviluppo privo di direzioni di estensione predominanti (come è invece per i tratti di intestino chiusi mediante strumenti a pinza e suturati in tale condizione).
Nel caso del dispositivo 1, il tratto di intestino viene inserito nella gola con forma a “C” della culla 2, quindi gli elementi costrittori 4 vengono ruotati in direzione θ4 oraria nelle figure 1 e 2 mediante azionamento dell'albero 16. L’albero 16 può essere azionato mediante una manopola posta sull’impugnatura D associata a una trasmissione ad albero flessibile, che agisce indipendentemente dai meccanismi 1002 e 1004. Lo stesso vale per il dispositivo 100.
L’azionamento degli elementi costrittori 4, 104 crea un collasso multidirezionale dell’intestino entro la culla 2, con riduzione di diametro uniforme, almeno grossolanamente assimilabile alla forma del tratto di budello legato fra due insaccati successivi.
Quando il lume all'interno della culla 2, 102 ha esperito il collasso multi direzionale, il chirurgo aziona la leva 1006 per provocare un avanzamento longitudinale delle teste operatrici del gruppo di chiusura 12, 112. In particolare, il braccio 1008 provoca l’estensione del meccanismo a ginocchiera 1010 con allineamento di biella 1014 e bilanciere 1012, e conseguente avanzamento assiale dell’asta 1016 collegata all’equipaggio mobile del gruppo di chiusura.
Questo provoca la deformazione plastica, con deformata finale ad andamento circonferenziale, di una coppia di punti metallici a cavaliere alloggiati nella gola a “C” delle culle 2, 102 (nelle figure sono associati al riferimento ST). I punti metallici ST sono alloggiati in corrispondenza della gola a “C in modo tale per cui la rispettiva geometria – anch’essa a “C” oppure a “U”, che dir si voglia – non interferisca con la culla 2, 102 al momento dell’accoglimento del lume. In altre parole, i punti ST sono defilati rispetto alle superfici esterne della culla 2, 102 in modo tale da interagire col lume solo quando deformati dal gruppo di chiusura 12, 112.
La deformazione dei punti ST provoca un avvolgimento degli stessi, con conseguente serraggio, attorno al tratto di intestino collassato interessato. Siccome i punti ST sono applicati in coppia, il risultato dell’azionamento della leva 1006 è quello di una coppia di punti ST siti da parti opposte rispetto al dispositivo di taglio 10, 110 e occludenti, rispettivamente, un’estremità del tratto da asportare, e un’estremità del tratto superstite.
A questo punto, il chirurgo procede con l’azionamento della leva 1020, nel frattempo resasi disponibile a seguito della rotazione della leva 1006. La leva 1020 provoca l’avanzamento longitudinale dell’elemento tagliente del dispositivo di taglio 10, 110. Questo interrompe la continuità dell’intestino in corrispondenza del tratto compreso fra i due punti metallici ST, separando l’estremità del tratto da asportare dall’estremità del tratto superstite. La sequenza di operazioni qui descritta va quindi ripetuta al capo opposto del tratto da asportare.
Il risultato finale è quello di due tratti di intestino superstiti la cui estremità terminale è chiusa da una coppia di punti metallici circonferenziali. Le estremità possono quindi essere accostate (figura 22D) sospingendo assialmente verso l’interno le porzioni chiuse dai punti metallici ST, con il vantaggio operativo derivante dall’avere la sezione trasversale in prossimità delle estremità stesse già provvista di forma circolare. Può dunque essere realizzata l’anastomosi in modo completamente convenzionale, ossia suturando le due porzioni superstiti di intestino (figura 22D), rimuovendo le porzioni collassate e i punti ST mediante un ablatore circolare (figura 22E), così da ripristinare una continuità e una pervietà del lume L (figura 22F).
Con riferimento alle figure 9 a 11, il numero di riferimento 200 designa nel complesso un dispositivo di resezione in base a una terza forma di esecuzione dell'invenzione.
Il dispositivo 200 comprende una culla 202 atta a ricevere un tratto R di lume L da sottoporre a resezione, in cui il tratto del lume (così come il lume nel complesso ha un asse di sviluppo principale YL (figure 22)) che nella rappresentazione delle figure 9, 10 corrisponde a un asse entrante nel piano del disegno – cfr. terna cartesiana di riferimento x (longitudinale) – y (trasversale) – z (verticale/seconda trasversale).
Il dispositivo 1 comprende inoltre una coppia di elementi costrittori 204, 205 configurati per impegnare il tratto R del lume L da sottoporre a resezione.
In questa forma d'esecuzione gli elementi costrittori 204, 205 sono connessi in modo articolato, rispettivamente, a una prima e a una seconda spalla 206, 207 in corrispondenza di rispettivi assi Y206, Y207.
Un primo cursore 208 e un secondo cursore 209 comprendono una rispettiva scanalatura longitudinale 210, 211 mediante la quale essi impegnano un corrispondente risalto 212, 213 provvisto, rispettivamente sulle spalle 206, 207.
I cursori 208, 209 sono connessi l’uno all’altro mediante un meccanismo di rinvio comprendente una prima biella 214, un bilanciere 215, e una seconda biella 216. La biella 214 ha un’estremità A articolata al cursore 208 e un’estremità B articolata a un’omonima estremità del bilanciere 215, che ha asse di articolazione fisso Y215 essendo incernierata su una piastra 217. Il bilanciere 215 è inoltre articolato a un’estremità C, opposta all’estremità B, a un’omonima estremità della seconda biella 216. Quest’ultima presenta un’estremità D, opposta all’estremità C, articolata al cursore 209.
Una terza biella 218 collega in modo articolato il cursore 208 con l’elemento costrittore 204, e in particolare comprende un’estremità E articolata al cursore 208 e un’estremità F articolata all’elemento costrittore 204.
Una quarta biella 219 collega in modo articolato il cursore 209 con l’elemento costrittore 205, e in particolare comprende un’estremità F articolata al cursore 209 e un’estremità G articolata all’elemento costrittore 205.
La culla 202 è definita dagli elementi costrittori 204, 205 e dalle spalle 206, 207, realizzando in tal modo un orifizio O a geometria variabile configurato per accogliere il tratto R di lume L. Per facilitare la comprensione del funzionamento del dispositivo 200 si faccia riferimento alla distribuzione cinematica schematizzata nelle figure 9 e 10, la quale illustra due differenti atti di moto corrispondenti rispettivamente a un azionamento in direzione distale e prossimale del cursore 208.
Con riferimento alla figura 9, il cursore 208 viene azionato in verso distale con spostamento X208 e velocità V208. Lo spostamento è, nella rappresentazione in figura, parallelo all’asse x in virtù dell’azione di guida prismatica offerta dall’accoppiamento fra 212 e scanalatura 210. Il medesimo spostamento e la medesima velocità (con identici direzione e verso) sono esperiti anche dalle estremità A ed E, direttamente connesse al cursore 208. Mediante semplice costruzione grafica è possibile ricavare l’intero atto di moto del meccanismo, ossia l’insieme di tutti i vettori velocità dei punti del meccanismo, tenendo presente gli ulteriori vincoli cinematici costituiti dalla rotazione assoluta del bilanciere 215 attorno all’asse y215, così come la rotazione assoluta degli elementi costrittori 204 e 205 attorno agli assi y204 e y 205.
Si ricavano così la direzione e il verso della velocità VB dell’estremità B, come pure - sotto il vincolo della rotazione assoluta attorno all’asse Y204 - si ricava il centro di istantanea rotazione C218 della biella 218 e la direzione e il verso della velocità VF dell’estremità F. Questo consente altresì di determinare che l’elemento costrittore 204 esperisce una rotazione θ204 oraria, il che equivale a un allontanamento dell’elemento dalla spalla 207 e un avvicinamento alla spalla 206.
Tramite la velocità VB è possibile ricavare direzione e verso della velocità VC dell’estremità C, mentre sapendo che la velocità VD dell’estremità D è forzatamente parallela all’asse x in ragione dell’accoppiamento fra scanalatura 211 e risalto 213 è possibile determinare un centro di istantanea rotazione C216 per la biella 216 (il centro di istantanea rotazione del bilanciere 215 è – ovviamente – l’asse Y215).
La velocità VD si trasferisce rigidamente anche all’estremità VG (per cui VG = VD), da cui nuovamente per costruzione grafica e sotto il vincolo della rotazione assoluta attorno all’asse Y205 si ricava il centro di istantanea rotazione C219 della biella 219 e la direzione il verso della velocità VG dell’estremità G.
Questo consente altresì di determinare che l’elemento costrittore 205 esperisce una rotazione θ205 oraria, il che equivale a un allontanamento dell’elemento dalla spalla 206 e un avvicinamento alla spalla 207. In altre parole, con l’azionamento distale del cursore 208 la culla 202 si “apre”, con gli elementi costrittori 206, 207 che liberano l’ingresso per il lume L attraverso le spalle 206, 207.
Applicando la medesima costruzione all’atto di moto di figura 10, in cui la condizione del meccanismo è la medesima, ma lo spostamento X208 e la velocità V208 hanno verso opposto al caso di figura 9 (dunque la figura 10 corrisponde a una condizione di azionamento prossimale), è facile osservare come tute le velocità mantengano la stessa direzione, ma abbiano verso invertito. Ne discende che anche le rotazioni θ204 e θ205 abbiano verso invertito (ora antiorario) con avvicinamento dell’elemento costrittore 204 alla spalla opposta 207 e dell’elemento costrittore 205 alla spalla opposta 206.
In altre parole, con l’azionamento prossimale del cursore 208 la culla 202 si “chiude”, con gli elementi costrittori 206, 207 che serrano e riducono di diametro il lume L ora intrappolato nella culla 202, chiuso dagli elementi costrittori 204, 205 e dalle spalle 206, 207.Gli elementi costrittori 204, 205 realizzano un collasso multidirezionale del lume L entro la culla 202 lungo direzioni centripete rispetto all’asse YL
La piastra 207 può essere vantaggiosamente dotata di E di un dispositivo di taglio azionabile per sezionare il tratto di lume L quando collassato dagli elementi costrittori 204, 205, e di un gruppo di chiusura configurato per l’applicazione di una coppia di punti deformabili, preferibilmente punti metallici, da parti opposte rispetto al dispositivo di taglio. Analogamente alle forme di esecuzione già descritte, i punti metallici sono deformabili mediante il gruppo di chiusura per cingere circonferenzialmente il lume L quando collassato dall’uno o più elementi costrittori 204, 205. In una forma di esecuzione, il dispositivo di taglio e il gruppo di chiusura possono essere realizzati in modo analogo al gruppo di taglio 10 e al gruppo di chiusura 12 di figura 1.
Con riferimento alla figura 12 a 19, il numero di riferimento 300 indica nel complesso un dispositivo di resezione in base ad una quarta forma d'esecuzione dell'invenzione. Il dispositivo 300 comprende una culla 302 entro la quale è montata una pluralità di elementi costrittori 304, qui realizzati come ruote dentate di cattura.
Gli elementi 304 in corrispondenza di una gola V fra due fianchi opposti 3020 della culla 302. La culla 302 è connessa in modo articolato a una testata 306, che a sua volta è collegata a un capo di uno stelo (non illustrato) dello strumento, al cui capo opposto è collegata un’impugnatura di manovra oggetto individualmente della figura 21.
Le ruote di cattura che realizzano gli elementi costrittori 304 sono azionate mediante un meccanismo 308 che governa sia il movimento rotatorio delle ruote di cattura, sia il movimento longitudinale di un dispositivo di taglio 310 e di un gruppo di chiusura 312. Analogamente alle forme di esecuzione già descritte, il gruppo di chiusura 312 comprende una coppia di teste operatrici i cui elementi di azione sono siti da parti opposte dell’elemento di taglio 310.
Con riferimento alla figura 16, l'elemento di taglio 310 è inoltre esso stesso articolato attorno a un asse Y310 ortogonale all'asse Z302. Il meccanismo di azionamento 308 comprende un primo albero di trasmissione 314 e un secondo albero di trasmissione 316.
Il primo albero di trasmissione 314 è girevole attorno a un asse longitudinale X314 e reca a un'estremità una prima ruota dentata conica 318 la quale ingrana con una prima ruota dentata conica oziosa 320 per rinviare il moto ad una seconda ruota dentata conica 322, con asse coassiale all’asse della ruota 318 (asse X314).
La ruota dentata conica 322 è solidale in rotazione a un pignone cilindrico 324, a sua volta ingranante con un ulteriore pignone cilindrico 326 che trasmette il moto attraverso un albero 328 - a una vite senza fine 330. La vite 330 ingranante con una prima ed una seconda ruota di cattura 332, 334 girevoli attorno ad assi trasversali Y332, Y334 paralleli fra loro. Le ruote di cattura 332, 334 sono ruote dentate cilindriche, e di preferenza la ruota 332 ha larghezza di fascia sostanzialmente pari alla larghezza di fascia della culla 302, mentre la ruota 334 è di tipo gemellato.
Per quanto concerne l’albero 316, esso è girevole attorno ad un asse longitudinale X316 e porta a un'estremità una terza ruota dentata conica 336 che ingrana con una seconda ruota conica oziosa 338, la quale a sua volta trasmette il moto ad una quarta ruota dentata conica 340 con asse coassiale all’asse della ruota 336 (asse X316).
La ruota conica 340 è solidale in rotazione ad un pignone 342 il quale ingrana con un ulteriore pignone 344 solidale in rotazione ad una seconda vite senza fine 348. La vite senza fine 348 ingrana con una cremagliera 350 solidale all'equipaggio comprendente il gruppo di chiusura 312 e il dispositivo di taglio 310.
Con riferimento alla figura 16, si osservi come il meccanismo 308 trova alloggio entro la culla 302 e la testata 306: il meccanismo 308 costituisce esso stesso la connessione articolata fra la culla 302 e la testata 306, in particolare è l'asse Z302 a coincidere con l'asse del perno che porta le ruote oziose 320 e 338. In tal modo, è possibile mantenere l'articolazione della culla 302 rispetto alla testata 306 garantendo l'operatività del meccanismo e l’alloggiamento di tutta la catena cinematica all’interno del dispositivo 300.
In sostanza, la prima ruota dentata conica oziosa 320 e la seconda ruota dentata conica oziosa 338 sono coassiali all’asse Z302 di articolazione fra la culla 302 e la testata 306, in cui:
- la culla 302 alloggia la seconda ruota dentata conica 322, la quarta ruota dentata conica 340, la prima vite senza fine 330, la seconda vite senza fine 348, la cremagliera 350, la prima e la seconda ruota di cattura 332, 334, il gruppo di chiusura 312 e il dispositivo di taglio 310,
- la testata 306 alloggia il primo albero di trasmissione 314, la prima ruota dentata conica 318, il secondo albero di trasmissione 316 e la terza ruota dentata conica 336.
Con riferimento alla figura 21, per quanto concerne il dispositivo 300, in ragione delle caratteristiche meccaniche di esso è preferibile utilizzare, in luogo dell’impugnatura utilizzare una variante dell'impugnatura D con un meccanismo a ruota libera. Tale variante è illustrata nella figura 21 ed è associata al riferimento D’. Il meccanismo a ruota libera è identificato dal riferimento 2000 e comprende una leva di azionamento 2002 incernierata attorno ad un asse trasversale Y2002. La leva 2002 comprende una centina dentata 2004 che impegna una prima ruota dentata cilindrica 2006 girevole attorno ad un asse trasversale Y2006 parallelo all'asse Y2002. Sullo stesso mozzo della ruota 2006 è calettata una seconda ruota dentata cilindrica di diametro inferiore indicata dal riferimento 2008, la quale ingrana con una terza ruota dentata cilindrica 2010 girevole attorno ad un asse Y2010 parallelo all'asse Y2006. Calettata sul mozzo della ruota 2010 è una ruota conica ipoide 2012 sulla quale ingranano in modo selettivo un primo ed un secondo pignone conico ipoide 2012, 2014, i quali sono collegati torsionalmente agli alberi 314, 316 (mediante alberi di collegamento S2012, S2014) e sono assialmente scorrevoli rispetto ad essi (ad esempio mediante un accoppiamento scorrevole assialmente fra gli alberi S2012, S2014 e gli alberi 314, 316) e rispetto alla ruota ipoide 2010 in modo da essere selettivamente ingranati con essa.
Il mozzo del complesso di ruote 2006, 2008 è del tipo a ruota libera e identificato dal riferimento FW. In tal modo, esso è configurato per trasmettere il moto in un'unica direzione alla ruota 2008, in particolare nella direzione associata ad una corsa motrice della leva 2002, associata al riferimento θ2002 in figura 21. La leva 2002 è configurata per trasmettere il moto alla ruota 2006 attraverso la centina 2004 quando ruotata nel verso θ2002, e dalla ruota 2006 il moto vien trasmetto in modo rigido alla ruota 2008. Da questa passa alla ruota 2010 e in modo rigido alla ruota ipoide 2010.
Impegnando selettivamente i pignoni ipoidi 2012, 2014 con la ruota 2010 è possibile trasmettere il moto alternativamente all'albero 314 o all'albero 316 in funzione della necessità di azionamento del dispositivo di taglio 310 o del gruppo di chiusura 312.
Il funzionamento del dispositivo 300 è il seguente. A livello concettuale, la sequenza di operazioni esperite dal lume/intestino non varia rispetto alla sequenza illustrata in figura 22; variano, ovviamente, le modalità con le quali la sequenza è implementata.
Il dispositivo 300 è – come i dispositivi 1, 100, configurato per essere introdotto all'interno del corpo dell'animale/del paziente per l’esecuzione di una resezione di un tratto intestinale ed una successiva anastomosi dei tratti superstiti. Il dispositivo 300 è configurato per accogliere il tratto di intestino da sottoporre a resezione entro la culla 302, e azionare le ruote di cattura 332, 334 per realizzare un collasso multidirezionale del lume L entro la culla 302, in cui il collasso multidirezionale avviene lungo una pluralità di direzioni centripete rispetto all'asse YL del lume stesso. In questo modo si ottiene una occlusione del lume che mantiene il rapporto di aspetto del lume stesso, ossia ch abbia sviluppo privo di direzioni di estensione predominanti (come è invece per i tratti di intestino chiusi mediante strumenti a pinza e suturati in tale condizione).
Nel caso del dispositivo 300 il collasso multidirezionale del lume L avviene in maniera sostanzialmente contestuale all'introduzione di esso nella culla 302. In particolare, azionando in rotazione l'albero 314 mediante azionamenti ripetuti della leva 2002, viene trasmesso un movimento rotatorio alle ruote di cattura 332, 334, le quali adescano il lume all'interno della culla 302 e contestualmente ne creano una compressione centripeta rispetto all’asse YL.
Si osservi inoltre che durante l'adescamento del lume all'interno della culla 302, questo incontrerà nel suo percorso l'elemento di taglio 310. Come visibile in figura 16, l'elemento di taglio 310 presenta un bordo frontale con profilo a rampa nella direzione di inserimento che è configurato per agire contro la parete del lume L che nel frattempo è stato adescato dalle ruote di cattura 332, 334 in modo da provocare una rotazione (antioraria in figura) dell'elemento di taglio 310 stesso.
Grazie a tale rotazione, l'elemento 310 sopravanza il lume L e si dispone a cavallo di esso. Il profilo tagliente del dispositivo di taglio 310 è all’interno della gola in cui si trova il lume L dopo il sopravanzo.
A questo punto, azionando in rotazione l'albero 316 (previo ingranamento manuale del pignone 2014 con la ruota 2012, e disinnesto del pignone 2016 dalla stessa) viene comandato un movimento longitudinale del gruppo di chiusura 312 con conseguente deformazione dei punti metallici ST sulla superficie esterna del lume L.
Come già descritto, la deformazione plastica dei punti ST ha deformata finale ad andamento circonferenziale (figura 22C), in modo tale da cagionare un avvolgimento degli stessi, con conseguente serraggio, attorno al tratto di intestino/lume L collassato interessato.
Siccome i punti ST sono applicati in coppia, il risultato dell’azionamento della leva 2002 è quello di una coppia di punti ST siti da parti opposte rispetto al dispositivo di taglio 310 e occludenti, rispettivamente, un’estremità del tratto da asportare, e un’estremità del tratto superstite.
Il taglio delle due estremità in questione avviene ingranando il pignone 2016 con la ruota 2012 (con contestuale disimpegno del pignone 2014), e comandando una ritrazione del dispositivo 300 in direzione longitudinale e verso rivolto all’impugnatura D’. In tal modo, il profilo tagliente interno del dispositivo di taglio 310 seziona la porzione di lume L rispetto alla quale esso si trova a cavallo (figura 22C).
La sequenza di operazioni qui descritta va quindi ripetuta al capo opposto del tratto da asportare.
Il risultato finale è quello di due tratti di intestino superstiti la cui estremità terminale è chiusa da una coppia di punti metallici circonferenziali. Le estremità possono quindi essere accostate (figura 22D) sospingendo assialmente verso l’interno le porzioni chiuse dai punti metallici ST, con il vantaggio operativo derivante dall’avere la sezione trasversale in prossimità delle estremità stesse già provvista di forma circolare. Può dunque essere realizzata l’anastomosi in modo completamente convenzionale, ossia suturando le due porzioni superstiti di intestino (figura 22D), rimuovendo le porzioni collassate e i punti ST mediante un ablatore circolare (figura 22E), così da ripristinare una continuità e una pervietà del lume L (figura 22F).
Grazie ai dispositivi in base all’invenzione viene neutralizzato il rischio settico per l’animale/il paziente in occasione, ad esempio, di un’operazione di anastomosi intestinale. I dispositivi qui descritti possono inoltre essere utilizzati per interventi di anastomosi su altri lumi corporei. Il fatto di produrre un collassamento sostanzialmente isotropo del lume L (con direzioni centripete rispetto all’asse YL) consente di preparare i tratti superstiti del lume L nel modo geometricamente migliore per la successiva anastomosi, circostanza non ottenibile con la tradizionale resezione e sutura piatta.
Naturalmente, i particolari di realizzazione e le forme di esecuzione potranno essere ampiamente variate rispetto a quanto descritto ed illustrato senza per questo uscire dall'ambito della presente invenzione, così come definita dalle rivendicazioni annesse.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo (1; 100; 200; 300) per la resezione di un lume (L), in particolare per la resezione di un intestino, comprendente: - una culla (2; 102; 202; 302) atta a ricevere un tratto di detto lume (L) da sottoporre a resezione, il tratto del lume (L) avendo un asse di sviluppo principale (YL), - uno o più elementi costrittori (4; 104; 204, 205; 304, 332, 334) configurati per impegnare il tratto di detto lume (L) da sottoporre a resezione, il dispositivo (1; 100; 200; 300) essendo caratterizzato dal fatto che: - detti uno o più elementi costrittori (4; 104; 204, 205; 304, 332, 334) sono azionabili per realizzare un collasso multidirezionale di detto lume (L) entro detta culla (2, 102; 202; 302), in cui detto collasso multidirezionale comprende una pluralità di direzioni centripete rispetto all’asse (YL) di detto lume (L), - include un dispositivo di taglio (10, 110, 210, 310) azionabile per sezionare il tratto di detto lume (L) quando collassato dall’uno o più elementi costrittori (4; 104; 204, 205; 304, 332, 334), e dal fatto che include un gruppo di chiusura (12; 112; 312) configurato per l’applicazione di una coppia di punti deformabili (ST), preferibilmente punti metallici, da parti opposte rispetto a detto dispositivo di taglio (10, 110, 210, 310), detti punti deformabili (ST) essendo deformabili mediante detto gruppo di chiusura (12; 112; 312) per cingere circonferenzialmente detto lume (L) quando collassato dall’uno o più elementi costrittori (4; 104; 204, 205; 304, 332, 334).
  2. 2. Dispositivo (1; 100; 200; 300) secondo la rivendicazione 1, in cui detto gruppo di chiusura (12; 112; 312) comprende una coppia di teste operatrici, ciascuna configurata per agire su un rispettivo punto deformabile (ST).
  3. 3. Dispositivo (1; 100) secondo la rivendicazione 1 o la rivendicazione 2, in cui detti uno o più elementi costrittori (4; 104) sono connessi a una testata (6, 106) di detta culla (2; 102) in modo articolato attorno a un asse trasversale (Y4; Y104).
  4. 4. Dispositivo (1, 100) secondo la rivendicazione 3, in cui detti uno o più elementi costrittori (4; 104) sono azionabili in rotazione attorno a detto asse trasversale (Y4; Y104) mediante un albero (16; 116) con estremità a vite, detta estremità a vite impegnando un settore dentato (14, 114) di detti uno o più elementi costrittori (4; 104).
  5. 5. Dispositivo (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 4, in cui detta culla (2) comprende una prima pluralità di dita longitudinali (8), preferibilmente tre dita longitudinali, e detti uno o più elementi costrittori (4) comprendono una seconda pluralità di elementi costrittori, preferibilmente due elementi costrittori a dito (4), in cui gli elementi costrittori sono disposti nello spazio fra dita longitudinali (8) adiacenti, in modo così da compenetrare la schiera delle dita longitudinali (8) quando queste esperiscono una rotazione attorno all'asse trasversale (Y4).
  6. 6. Dispositivo (300) secondo la rivendicazione 1, in cui detti uno o più elementi costrittori (304) comprende una prima ruota di cattura (332) e una seconda ruota di cattura (334), ciascuna ruota di cattura (332, 334) essendo girevole attorno a un rispettivo asse trasversale (Y332, Y334).
  7. 7. Dispositivo (300) secondo la rivendicazione 6, comprendente: - un primo albero di trasmissione (314) girevole attorno a un primo asse longitudinale (X314), - un secondo albero di trasmissione (316) girevole attorno a un secondo asse longitudinale (X316), - una prima ruota dentata conica (318) connessa a un’estremità di detto primo albero di trasmissione (314), la prima ruota dentata conica (318) ingranando con una prima ruota dentata conica oziosa (320) per rinviare il moto ad una seconda ruota dentata conica (322), - una terza ruota dentata conica (336) connessa a un’estremità di detto secondo albero di trasmissione (316), la terza ruota dentata conica (336) ingranando con una seconda ruota dentata conica oziosa (338) per rinviare il moto ad una quarta ruota dentata conica (340), in cui: - detta seconda ruota dentata conica (322) è connessa in rotazione a una prima vite senza fine (330) ingranante con la prima e la seconda ruota di cattura (332, 334), - detta quarta ruota dentata conica (340) è connessa in rotazione ad una seconda vite senza fine (348) ingranante con una cremagliera (350) solidale al gruppo di chiusura (312) e il dispositivo di taglio (310).
  8. 8. Dispositivo (300) secondo la rivendicazione 7, in cui detta prima ruota dentata conica oziosa (320) e detta seconda ruota dentata conica oziosa (338) sono coassiali a un asse (Z302) di articolazione fra detta culla (302) e una testata (306) di detto dispositivo, in cui: - detta culla (302) alloggia la seconda ruota dentata conica (322), la quarta ruota dentata conica (340), la prima vite senza fine (330), la seconda vite senza fine (348), la cremagliera (350),la prima e la seconda ruota di cattura (332, 334), il gruppo di chiusura (312) e il dispositivo di taglio (310), - detta testata (306) alloggia il primo albero di trasmissione (314), la prima ruota dentata conica (318), il secondo albero di trasmissione (316) e la terza ruota dentata conica (336).
  9. 9. Dispositivo (1; 100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 1 a 6 comprendente un’impugnatura di manovra (D) includente un primo meccanismo di azionamento (1002) operativamente connesso a detto gruppo di chiusura (12, 112) per l’azionamento di esso, e un secondo meccanismo di azionamento (1004) operativamente connesso a detto dispositivo di taglio (310), detto secondo meccanismo di azionamento (1004) essendo azionabile successivamente all’azionamento di detto primo meccanismo di azionamento (1002).
  10. 10. Dispositivo (300) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni 7 e 8, comprendente un’impugnatura di manovra (D’) comprendente un meccanismo a ruota libera (2000), detto meccanismo a ruota libera (2000) comprendendo: - una leva di azionamento (2002) incernierata attorno ad un primo asse trasversale (Y2002), detta leva di azionamento (2002) comprendendo una centina dentata (2004) che impegna una prima ruota dentata cilindrica (2006) girevole attorno ad un secondo asse trasversale (Y2006), - una seconda ruota dentata cilindrica (2008) di diametro inferiore a detta prima ruota cilindrica (2006) e solidale in rotazione ad essa, detta seconda ruota cilindrica (2008) ingranando con una terza ruota dentata cilindrica (2010) girevole attorno ad un terzo asse trasversale (Y2010), - una ruota conica ipoide (2012) solidale in rotazione alla terza ruota dentata cilindrica (2010) sulla quale ingranano in modo selettivo un primo ed un secondo pignone conico ipoide (2014, 2016) collegati torsionalmente al primo albero di trasmissione (314) e al secondo albero di trasmissione (316), in cui il complesso di dette prima ruota dentata cilindrica (2006) e seconda ruota dentata cilindrica (2008) è del tipo a ruota libera(FW).
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Citations (2)

* Cited by examiner, † Cited by third party
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US20130306704A1 (en) * 2007-05-12 2013-11-21 Boston Scientific Scimed, Inc. Devices and methods for stomach partitioning
EP3501405A2 (en) * 2017-12-21 2019-06-26 Ethicon LLC Surgical instrument comprising an end effector dampener

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