IT201900005624A1 - Macchina pinzatrice per l’installazione di un meccanismo di chiusura a scrocchetto su di un contenitore e metodo per il fissaggio di un anello aperto di una chiusura a scrocchetto ad un contenitore mediante tale macchina pinzatrice - Google Patents

Macchina pinzatrice per l’installazione di un meccanismo di chiusura a scrocchetto su di un contenitore e metodo per il fissaggio di un anello aperto di una chiusura a scrocchetto ad un contenitore mediante tale macchina pinzatrice Download PDF

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IT201900005624A1
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Authority
IT
Italy
Prior art keywords
jaws
activation signal
control unit
electronic control
stapling machine
Prior art date
Application number
IT102019000005624A
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English (en)
Inventor
Francesco Milza
Original Assignee
Coop San Martino Soc Coop A R L
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Publication date
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    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B21MECHANICAL METAL-WORKING WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
    • B21FWORKING OR PROCESSING OF METAL WIRE
    • B21F45/00Wire-working in the manufacture of other particular articles
    • B21F45/04Wire-working in the manufacture of other particular articles of elements, e.g. levers or links, for bottle stoppers
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B21MECHANICAL METAL-WORKING WITHOUT ESSENTIALLY REMOVING MATERIAL; PUNCHING METAL
    • B21FWORKING OR PROCESSING OF METAL WIRE
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    • B23P21/004Machines for assembling a multiplicity of different parts to compose units, with or without preceding or subsequent working of such parts, e.g. with programme control the units passing two or more work-stations whilst being composed
    • BPERFORMING OPERATIONS; TRANSPORTING
    • B65CONVEYING; PACKING; STORING; HANDLING THIN OR FILAMENTARY MATERIAL
    • B65DCONTAINERS FOR STORAGE OR TRANSPORT OF ARTICLES OR MATERIALS, e.g. BAGS, BARRELS, BOTTLES, BOXES, CANS, CARTONS, CRATES, DRUMS, JARS, TANKS, HOPPERS, FORWARDING CONTAINERS; ACCESSORIES, CLOSURES, OR FITTINGS THEREFOR; PACKAGING ELEMENTS; PACKAGES
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    • B65D45/02Clamping or other pressure-applying devices for securing or retaining closure members for applying axial pressure to engage closure with sealing surface
    • B65D45/04Clamping or other pressure-applying devices for securing or retaining closure members for applying axial pressure to engage closure with sealing surface comprising U-shaped or bifurcated members coacting with containers these members remaining connected with the closure and with the container when the container is open, e.g. pivoted bails
    • B65D45/06Clamping or other pressure-applying devices for securing or retaining closure members for applying axial pressure to engage closure with sealing surface comprising U-shaped or bifurcated members coacting with containers these members remaining connected with the closure and with the container when the container is open, e.g. pivoted bails associated with toggle levers, e.g. swing stopper arrangements

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  • Portable Nailing Machines And Staplers (AREA)

Description

DESCRIZIONE
del Brevetto Italiano per Invenzione Industriale dal titolo: “MACCHINA PINZATRICE PER L’INSTALLAZIONE DI UN MECCANISMO DI CHIUSURA A SCROCCHETTO SU DI UN CONTENITORE E METODO PER IL FISSAGGIO DI UN ANELLO APERTO DI UNA CHIUSURA A SCROCCHETTO
AD UN CONTENITORE MEDIANTE TALE MACCHINA PINZATRICE”
CAMPO TECNICO
La presente invenzione riguarda il campo della produzione di contenitori in vetro dotati di chiusura a scrocchetto.
Più in particolare, il presente trovato riguarda un dispositivo utilizzabile nell’installazione di detta chiusura a scrocchetto ed un metodo in cui viene utilizzato detto dispositivo.
TECNICA PREESISTENTE
Sono noti contenitori, generalmente in vetro, utilizzati per la conservazione di prodotti, ad esempio conserve o confetture o simili, e dotati di un coperchio per la chiusura ermetica del contenitore stesso.
Una tipologia di tali contenitori, illustrata in figura 10 in sezione parziale rispetto ad un piano di mezzeria verticale, prevede un coperchio, dotato di una guarnizione in gomma, che viene ermeticamente fissato, in modo removibile, ad un vaso del contenitore mediante un meccanismo di chiusura noto nel campo come chiusura a scrocchetto.
Tale meccanismo comprende un anello aperto, il quale viene installato sul vaso, ad esempio sul collo del vaso, ed è configurato per permettere l’incernieramento del coperchio al vaso.
In una forma di attuazione nota, l’anello aperto presenta una coppia di estremità libere che sporgono radialmente esternamente rispetto ad una circonferenza immaginaria definita dall’anello aperto stesso, le quali estremità libere presentano ciascuna una porzione ripiegata ad L, rivolta l’una verso l’altra, in modo tale che portando le estremità libere a contatto esse formino sostanzialmente un perno rettilineo, o due perni rettilinei contigui separati da un’intercapedine di dimensioni ridotte.
Un elemento di ritegno, ad esempio un anello chiuso, è infilato sulle estremità libere dell’anello aperto in modo da abbracciarle e mantenerle in una posizione ravvicinata.
Nella pratica, l’anello aperto può essere realizzato in pezzo unico o essere composto da più elementi. Ad esempio l’anello aperto può essere composto da due semi-anelli, i quali sono uniti, in corrispondenza di un’estremità opposta a quella delle estremità libere, mediante un elemento di giunzione, ad esempio un anello chiuso. Tale elemento di giunzione fa parte di un meccanismo a ginocchiera della chiusura a scrocchetto che consente di impegnare, per permettere la chiusura removibile del coperchio, un elemento di supporto solidale al coperchio.
Tale elemento di supporto, ad esempio principalmente conformato ad anello è incernierato all’anello aperto in corrispondenza delle estremità libere dell’anello aperto stesso.
Il processo di realizzazione di detti contenitori prevede di predisporre un vaso e posizionare l’anello aperto in corrispondenza del collo del vaso stesso.
Successivamente si provvede ad avvicinare tra loro le estremità libere dell’anello aperto in modo tale che formino sostanzialmente il perno al quale incernierare il coperchio mediante l’elemento di supporto.
In particolare, l’avvicinamento delle estremità libere viene attualmente effettuato da un operatore che provvede manualmente ad avvicinare le estremità e, mentre le mantiene avvicinate, inserisce l’elemento di ritegno, impedendo che le estremità libere possano tornare alla distanza reciproca in cui si trovano quando l’anello aperto è in condizione imperturbata, posizionato sul vaso.
Un problema di tale soluzione è che l’operazione manuale risulta essere particolarmente lenta ed affaticante.
Uno scopo della presente invenzione di risolvere tali inconvenienti nell’ambito di una soluzione razionale ed economica.
Tale scopo è raggiunto dalle caratteristiche dell’invenzione riportate nella rivendicazione indipendente 1. Le rivendicazioni dipendenti delineano aspetti preferiti e/o particolarmente vantaggiosi dell’invenzione.
ESPOSIZIONE DELL’INVENZIONE
In particolare, i sopra citati vincoli dell’arte nota sono superati per mezzo di una macchina pinzatrice secondo l’invenzione per l’installazione di una chiusura a scrocchetto su di un vaso.
Detta macchina pinzatrice comprende:
- una coppia di ganasce configurate per abbrancare un anello aperto di detta chiusura a scrocchetto e mobili tra una posizione aperta, in cui la distanza tra le ganasce è massima, ed una posizione di chiusura, in cui la distanza tra le ganasce è minima,
- un meccanismo di azionamento, il quale è configurato per movimentare le ganasce tra la posizione aperta e la posizione di chiusura agendo su almeno una ganascia della coppia di ganasce, ed
- un’unità elettronica di controllo operativamente connessa al meccanismo di azionamento e configurata per azionare il meccanismo di azionamento affinché movimenti le ganasce dalla posizione aperta alla posizione di chiusura a seguito della ricezione di un segnale di attivazione.
Grazie a tale soluzione è possibile velocizzare e rendere meno affaticante l’operazione di installazione dell’elemento di ritegno sull’anello aperto.
Un aspetto dell’invenzione prevede che l’unità elettronica di controllo possa essere configurata per azionare il meccanismo di azionamento per mantenere le ganasce nella posizione di chiusura per un intervallo di tempo preimpostato a partire dalla ricezione del segnale di attivazione. In questo modo il comando risulta essere particolarmente funzionale ed intuitivo, velocizzando le operazioni di installazione, in quanto non devono essere compiute particolari operazioni per mantenere le ganasce nella posizione di chiusura.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che la macchina pinzatrice possa comprendere un sensore operativamente connesso all’unità elettronica di controllo, il quale sensore è configurato per rilevare la presenza del vaso in una predeterminata posizione e per inviare un segnale di attivazione all’unità elettronica di controllo quando viene rilevata la presenza del vaso nella predeterminata posizione.
In tal modo viene ulteriormente velocizzata l’operazione di applicazione dell’elemento di ritegno all’anello aperto, in quanto non è necessario attivare manualmente le ganasce dopo aver portato il vaso nella posizione corretta.
Un altro aspetto ancora dell’invenzione prevede che il sensore possa comprendere un interruttore azionabile tra una prima posizione operativa, in cui non emette il segnale di azionamento, ed una seconda posizione operativa, in cui emette il segnale di azionamento.
Grazie a tale soluzione l’azionamento risulta essere particolarmente intuitivo da utilizzare, sicuro, ed affidabile.
Un ulteriore aspetto dell’invenzione prevede che il sensore possa comprendere un corpo di rimando connesso all’interruttore, il quale presenta una porzione in corrispondenza della predeterminata posizione ed è configurato in modo tale da commutare detto interruttore dalla prima posizione alla seconda posizione a seguito al contatto con un vaso posizionato nella predeterminata posizione.
In questo modo è possibile posizionare l’interruttore nella posizione che si preferisce indipendentemente dalla predeterminata posizione, migliorando quindi l’accesso alle ganasce, ovvero la libertà di manovra e la visibilità.
Un ulteriore aspetto ancora dell’invenzione prevede che la macchina pinzatrice possa comprendere un secondo sensore operativamente connesso all’unità elettronica di controllo e configurato per inviare un secondo segnale di attivazione all’unità elettronica di controllo quando viene rilevata una predeterminata condizione, ed in cui l’unità elettronica di controllo è configurata per azionare il meccanismo di azionamento affinché movimenti le ganasce dalla posizione aperta alla posizione di chiusura a seguito della ricezione del segnale di attivazione e del secondo segnale di attivazione.
In tal modo è garantita una maggior sicurezza di utilizzo, in quanto è ulteriormente ridotta la possibilità che la macchina pinzatrice possa avviarsi in modo accidentale.
Secondo un aspetto dell’invenzione, il secondo sensore può comprendere un interruttore azionabile tra una prima posizione, in cui non invia all’unità elettronica di controllo il secondo segnale di attivazione, ed una seconda posizione, in cui invia all’unità elettronica di controllo il secondo segnale di attivazione.
Grazie a tale soluzione il secondo sensore risulta essere particolarmente intuitivo da utilizzare, sicuro, ed affidabile.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il secondo sensore può comprendere un pulsante atto ad azionare l’interruttore e configurato per poter essere azionato con un piede.
Grazie a tale soluzione, il processo di applicazione dell’elemento di ritegno all’anello aperto è effettuato in modo particolarmente rapido, nell’ambito di una architettura della macchina pinzatrice particolarmente sicura, infatti l’operatore può inviare il segnale di attivazione semplicemente agendo con il piede sul pulsante mantenendo il controllo visivo delle operazioni manuali di gestione del vaso.
Un altro aspetto dell’invenzione prevede che la macchina pinzatrice possa comprendere un terzo sensore operativamente connesso all’unità elettronica di controllo e configurato per inviare un terzo segnale di attivazione all’unità elettronica di controllo quando viene rilevata una predeterminata condizione, ed in cui l’unità elettronica di controllo è configurata per azionare il meccanismo di azionamento affinché movimenti le ganasce dalla posizione aperta alla posizione di chiusura a seguito della ricezione del segnale di attivazione e del secondo segnale di attivazione e solo quando precedentemente ha ricevuto in un preimpostato intervallo di tempo di attivazione sia il secondo segnale di attivazione che il terzo segnale di attivazione.
In questo modo è ulteriormente aumentata la sicurezza di utilizzo della macchina pinzatrice in quanto è necessaria una procedura che non attiva direttamente le ganasce per effettuare l’avvio della macchina.
A migliorare ulteriormente la sicurezza concorre un altro aspetto dell’invenzione, secondo cui l’unità elettronica di controllo può essere configurata in modo tale per cui se, dopo aver ricevuto nel preimpostato intervallo di tempo di attivazione sia il secondo segnale di attivazione che il terzo segnale di attivazione, si interrompe la ricezione del secondo segnale di attivazione, la centralina elettronica di controllo aziona il meccanismo di azionamento affinché movimenti le ganasce dalla posizione aperta alla posizione di chiusura a seguito della ricezione del segnale di attivazione e del secondo segnale di attivazione e solo dopo aver nuovamente ricevuto nel preimpostato intervallo di tempo di attivazione sia il secondo segnale di attivazione che il terzo segnale di attivazione.
Secondo un altro aspetto ancora dell’invenzione, la macchina pinzatrice può comprendere un meccanismo di regolazione della posizione delle ganasce, il quale è configurato in modo da permettere la regolazione della posizione delle ganasce lungo una direzione verticale.
Grazie a tale soluzione la macchina pinzatrice risulta essere particolarmente versatile, fruibile, ed adattabile a vari formati di vasi.
L’invenzione rende inoltre disponibile un apparato di pinzatura per l’installazione di una chiusura a scrocchetto su di un vaso, comprendente una macchina pinzatrice secondo almeno una delle caratteristiche sopra descritte ed un piano di appoggio posto al di sotto delle ganasce e configurato per supportare inferiormente i vasi.
In questo modo l’operazione di applicazione dell’elemento di ritegno risulta essere ancora meno affaticante. Inoltre, nel caso in cui vi sia la possibilità di regolare l’altezza delle ganasce, l’operazione è ancor più velocizzata in quanto l’operatore non deve occuparsi di portare il vaso alla corretta altezza, in quanto è sufficiente lasciarlo in appoggio al piano e posizionare le ganasce alla corretta altezza per la tipologia di vaso.
L’invenzione rende inoltre disponibile un metodo per il fissaggio di un anello aperto di una chiusura a scrocchetto ad un vaso mediante una macchina pinzatrice secondo almeno una delle caratteristiche sopra descritte, comprendente le fasi di:
- predisporre un vaso, sul quale è posizionato un anello aperto di un meccanismo di chiusura a scrocchetto, ed un elemento di ritegno,
- posizionare il vaso in corrispondenza delle ganasce in modo tale che una coppia di estremità libere dell’anello aperto sia frapposta tra le ganasce e abbrancabile da dette ganasce,
- avvicinare tra loro la coppia di estremità libere mediante le ganasce azionando il meccanismo di azionamento affinché movimenti le ganasce nella posizione di chiusura,
- mantenere le ganasce nella posizione di chiusura, e
- applicare l’elemento di ritegno alle estremità libere dell’anello aperto mentre queste sono trattenute dalle ganasce.
BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno evidenti dalla lettura della descrizione seguente fornita a titolo esemplificativo e non limitativo, con l’ausilio delle figure illustrate nelle tavole allegate.
La figura 1 è una vista frontale schematica di un apparato di pinzatura secondo l’invenzione, dotato di una macchina pinzatrice ed un piano di appoggio.
La figura 2 è una vista ingrandita della porzione II della macchina pinzatrice di figura 1, rappresentata in una fase del fissaggio di un anello aperto di una chiusura a scrocchetto ad un vaso.
La figura 3 è una vista che rappresenta una fase successiva del fissaggio dell’anello aperto rispetto alla fase illustrata in figura 2.
La figura 4 è una vista posteriore schematica di una porzione dell’apparato di pinzatura, in cui una coppia di ganasce della macchina pinzatrice è illustrata in una posizione aperta.
La figura 5 è una vista posteriore schematica della porzione dell’apparato di pinzatura illustrata in figura 4, in cui la coppia di ganasce della macchina pinzatrice è illustrata in una posizione di chiusura.
La figura 6 è una vista posteriore schematica della porzione dell’apparato di pinzatura illustrata in figura 4, in cui un vaso è posto in corrispondenza delle ganasce.
La figura 7 è una vista in sezione secondo il piano VII-VII delle ganasce e del vaso di figura 6.
La figura 8 è una vista frontale schematica di un’altra forma di attuazione dell’apparato di pinzatura illustrato in figura 1.
La figura 9 è una vista frontale schematica di un’ulteriore forma di attuazione dell’apparato di pinzatura non comprendente un piano d’appoggio.
La figura 10 è una vista in sezione parziale, secondo un piano di mezzeria verticale, di un contenitore comprendente un vaso ed un coperchio associabile in modo removibile al vaso mediante una chiusura a scrocchetto dotata di un anello aperto sul quale agisce l’apparato di pinzatura.
MODO MIGLIORE PER ATTUARE L’INVENZIONE
Con particolare riferimento a tali figure, si è indicato globalmente con 1,1’ un apparato di pinzatura per l’installazione di una chiusura a scrocchetto 5 su di un vaso 10, ad esempio un vaso 10 realizzato in vetro (si veda la figura 10 a titolo di esempio in cui è illustrato un contenitore comprendente un vaso, un coperchio ed una chiusura a scrocchetto atta a fissare in modo removibile il coperchio al vaso). In particolare, l’apparato di pinzatura 1,1’ è configurato per l’installazione, ovvero il fissaggio, al vaso 10 di un anello aperto 15 di detto meccanismo di chiusura a scrocchetto.
L’anello aperto 15 può essere conformato in modo tale da permettere l’incernieramento di un coperchio 20 al vaso 10, o in altre parole in modo tale da permettere l’incernieramento all’anello aperto stesso di un coperchio 20 per il vaso 10.
In particolare, l’anello aperto 15 comprende una coppia di estremità libere 25 separate da un’intercapedine 30, ad esempio un’intercapedine 30 di estensione compresa tra 1 mm e 1 mm (quando l’anello aperto non è fissato al vaso). Il coperchio 20 è incernierabile a dette estremità libere, ad esempio nel modo che verrà descritto più in dettaglio nel seguito.
Tali estremità libere 25 comprendono ciascuna un primo tratto 35, ad esempio rettilineo, ed un secondo tratto 40, ad esempio rettilineo, trasversale, preferibilmente ortogonale, al primo tratto 35.
I secondi tratti 40 sono separati tra loro dalla sopramenzionata intercapedine 30. Ovvero, la distanza tra i secondi tratti 40 delle estremità libere 25 definisce l’estensione dell’intercapedine 30.
Preferibilmente i secondi tratti 40 sono sostanzialmente allineati fra loro lungo un unico asse.
Ciascun secondo tratto 40 può derivarsi direttamente dal primo tratto 35 e svilupparsi in direzione di allontanamento dal primo tratto 35 a cui è associato e in direzione di avvicinamento al secondo tratto dell’altra estremità liberà.
Primo tratto 35 e secondo tratto 40 di entrambe le estremità libere 25 possono essere conformati in modo da giacere tutti su di un unico piano.
Il coperchio 20 è preferibilmente incernierato ai secondi tratti 40. Più in dettaglio, al coperchio 20 è fissato solidalmente (senza gradi di libertà residui) un elemento di supporto 45 facente parte della chiusura a scrocchetto 5, il quale è dotato di una coppia di occhielli, o ganci, in cui sono inseriti i secondi tratti 40 delle estremità libere 25.
L’anello aperto 15 può comprendere due porzioni 50 ad arco di circonferenza, le quali sono configurate per abbracciare una porzione del vaso 10 e da ognuna delle quali si deriva una rispettiva estremità libera 25 dell’anello aperto 15.
Nelle figure 1-9, l’anello aperto 15 è raffigurato schematicamente e le due porzioni 50 costituiscono un unico arco di circonferenza che si estende da un’estremità libera all’altra.
Nella forma di attuazione dell’anello aperto illustrata in figura 10, l’anello aperto comprende tre corpi: due tratti laterali, comprendenti ciascuno un’estremità libera 25 della coppia di estremità libere 25 e una delle due porzioni 50, e disgiunti, ad esempio mediante un’intercapedine, in una zona diametralmente opposta rispetto alle estremità libere 25. Il terzo corpo è un anello 55 configurato per unire i tratti laterali in corrispondenza delle estremità opposte rispetto alle estremità libere 25. Tale anello 55 fa parte di un meccanismo a ginocchiera della chiusura a scrocchetto atto a permettere la chiusura e l’apertura del coperchio 20.
Ad esempio, le porzioni 50 presentano ciascuna, ad un’estremità della porzione stessa opposta alla rispettiva estremità libera 25, un occhiello 60 che viene impegnato dall’anello 55 del meccanismo a ginocchiera per unire le porzioni ad arco di circonferenza.
Il meccanismo a ginocchiera può comprendere anche un ulteriore anello 65, il quale è girevolmente associato all’anello 55 ed è configurato per impegnare l’elemento di supporto 45 del coperchio per permettere la chiusura del vaso 10. Nella forma di attuazione illustrata, l’anello aperto 15 comprende un filo, ad esempio in un materiale elasticamente deformabile, preferibilmente in materiale metallico, ripiegato in modo tale da definire la sopra descritta conformazione dell’anello aperto 15.
Preferibilmente il filo presenta sezione trasversale di forma circolare, ad esempio di diametro costante lungo tutta l’estensione dell’anello aperto.
Dalla descrizione e dai disegni risulta evidente come la costruzione dell’anello aperto 15, in un corpo unico o in più corpi, con un filo o con piastre, sia ininfluente ai fini della presenta invenzione a patto che detto anello aperto presenti una coppia di estremità libere, ad esempio come sopra descritte e sia conformato in modo tale da abbracciare una porzione di un vaso.
La chiusura a scrocchetto comprende un elemento di ritegno 70, ad esempio conformato come un anello, il quale è configurato per chiudere l’anello aperto 15 attorno al vaso 10 in modo tale da ancorare l’anello aperto al vaso stesso.
Ad esempio, l’elemento di ritegno è configurato per mantenere le estremità libere 25 ad una predeterminata distanza l’una dall’altra. Detta distanza è tale da impedire lo sfilamento, la rimozione, dell’anello aperto 15 dal vaso 10 e avvicinare le estremità libere in modo che vi si possa incernierare il coperchio. In dettaglio, l’elemento di ritegno 70 è configurato per mantenere le estremità libere 25, ovvero i secondi tratti 40 delle estremità libere 25, ad una distanza reciproca che è inferiore alla distanza tra le estremità libere che presenta l’anello aperto quando quest’ultimo si trova in condizione indisturbata, ad esempio nella condizione indisturbata nella quale si trova l’anello aperto 15 quanto è posizionato sul vaso 10 in modo tale da abbracciarne una porzione.
La distanza in condizione indisturbata tra le estremità libere è predeterminata in modo tale da consentire un’agevole installazione dell’anello aperto al vaso ed una sufficiente morsa sul vaso quando viene installato l’elemento di ritegno 70, grazie alla deformazione elastica dell’anello aperto dovuta all’avvicinamento delle estremità libere.
Il vaso 10 a cui viene fissato l’anello aperto 15 presenta un’apertura superiore 75, ad esempio un’unica apertura superiore. Il coperchio 20 è configurato per chiudere ermeticamente detta apertura superiore.
Ad esempio, il vaso è conformato in modo tale che detta apertura superiore 75 giaccia su di un piano orizzontale quando il vaso 10 è in appoggio su di una superficie orizzontale.
In particolare, il vaso 10 comprende una base 80 ed una parete laterale 85 chiusa ad anello, la quale parete laterale 85 si erge dalla parete di fondo e ad un’estremità opposta rispetto alla parete di fondo definisce l’apertura superiore 75. La base 80 giace sostanzialmente su di un piano parallelo ad un piano di giacitura dell’apertura superiore.
Il vaso 10 può comprende una scanalatura anulare 90, ad esempio ricavata in una porzione esterna della parete laterale 85 in prossimità dell’apertura superiore, configurata per alloggiare almeno una porzione l’anello aperto 15, preferibilmente configurata per accogliere almeno una porzione 50 ad arco di circonferenza dell’anello aperto.
L’elemento di ritegno 70 è quindi preferibilmente configurato per impedire uno sfilamento dell’anello aperto 15 dal suo alloggiamento nella scanalatura anulare 90, ovvero è configurato per mantenere le estremità libere alla predeterminata distanza in modo da impedire uno sfilamento dell’anello aperto 15 dal suo alloggiamento nella scanalatura anulare 90.
Nella forma di attuazione illustrata, la scanalatura anulare si sviluppa lungo una circonferenza immaginaria, ad esempio giacente su di un piano parallelo all’apertura superiore 75.
L’operazione di installazione (fissaggio) dell’anello aperto 15, come verrà spiegato più in dettaglio nella descrizione del metodo, sostanzialmente consiste nel deformare (elasticamente) l’anello aperto 15, già posizionato sul vaso 10 in modo da abbracciarne una porzione, ovvero già almeno parzialmente inserito nella scanalatura anulare, in modo tale da avvicinare le estremità libere 25 per poter applicare l’elemento di ritegno 70.
L’apparato di pinzatura 1,1’ descritto qui di seguito esegue la fase di deformare (elasticamente) l’anello aperto 15, ovvero di avvicinare le estremità libere 25 dell’anello aperto 15 fino ad una predeterminata distanza tale da consentire l’applicazione dell’elemento di ritegno alle estremità libere.
L’apparato di pinzatura 1,1’ comprende una macchina pinzatrice 100, ad esempio di tipo semi-automatico. Dove per semi-automatico si intende che la macchina esegue una predeterminata sequenza di operazioni in modo automatico in presenza di una predeterminata condizione, od una pluralità di predeterminate condizioni, realizzate da un operatore.
La macchina pinzatrice 100 è dotata di una coppia di ganasce 105 atte a contattare direttamente le estremità libere 25 dell’anello aperto 15.
Le ganasce 105 comprendono ciascuna una superficie concava 110, la quale è orientata con concavità rivolta verso la superficie concava 110 dell’altra ganascia 105, ed è atta a contattare direttamente una rispettiva estremità libera 25, ovvero un rispettivo primo tratto 35 della corrispondente estremità libera 25, dell’anello aperto 15.
Ciascuna superficie concava 110 può presentare un asse di curvatura C, ad esempio un unico asse di curvatura, il quale giace su di un piano inclinato tra /-20° rispetto ad un piano orizzontale. Preferibilmente ciascun asse d i curvatura giace su di un piano orizzontale.
Nella forma di attuazione illustrata, gli assi di curvatura C delle rispettive superfici di curvatura C sono paralleli tra loro. Preferibilmente, le ganasce 105 sono orientate in modo tale che gli assi di curvatura giacciano su un di un piano orizzontale, ad esempio un medesimo piano orizzontale.
Le ganasce 105 possono comprende anche una pluralità di superfici di invito 115 che convergono verso una rispettiva superficie concava 110.
In particolare, le superfici di invito 115 si sviluppano dalle estremità di una rispettiva superficie concava 110 sostanzialmente lungo piani paralleli all’asse di curvatura C
Le ganasce possono comprendere ciascuna un corpo piastriforme, ad esempio piano, su un bordo del quale è realizzata una corrispondente superficie concava 110, ad esempio anche le rispettive superfici di invito 115.
Tali corpi piastriformi giacciono su di un piano sostanzialmente verticale, ad esempio un medesimo piano verticale.
I corpi piastriformi possono presentare ciascuno uno spessore lungo una direzione parallela all’asse di curvatura, almeno in corrispondenza della superficie concava, compresa tra 1 mm e 20 mm, preferibilmente tra 1 mm e 8 mm.
Le ganasce 105 sono mobili tra una posizione aperta (illustrata nella figura 4), in cui la distanza, ad esempio misurata lungo un asse orizzontale, tra le ganasce 105 è massima, ovvero è massima la distanza tra le superfici concave 110 delle ganasce 105, ed una posizione di chiusura (illustrata in figura 5), in cui la distanza, ad esempio misurata lungo un asse orizzontale, tra le ganasce 105 è minima, ovvero è minima la distanza tra le superfici concave 110 delle ganasce 105.
Quando le ganasce 105 si trovano nella posizione aperta, la distanza massima tra le superfici concave 110 è maggiore della massima distanza tra le estremità libere 25, ovvero tra i primi tratti 35, dell’anello aperto 15 quando l’anello aperto 15 si trova posizionato sul vaso e non vi sono forze agenti sulle estremità libere dell’anello aperto 15, ovvero in condizione indisturbata.
Quando le ganasce si trovano nella posizione di chiusura, la distanza massima tra le superfici concave 110 è minore della distanza massima tra le estremità libere 25, ovvero tra i primi tratti 35, quando sono mantenuti alla predeterminata distanza dall’elemento di ritegno 70.
Le ganasce 105 sono preferibilmente mobili lungo un asse, ad esempio orizzontale.
La macchina pinzatrice 100 comprende un meccanismo di azionamento 120 delle ganasce 105, configurato per agire su almeno una ganascia, preferibilmente su entrambe le ganasce, per azionare le ganasce tra la posizione aperta e la posizione di chiusura.
Nella forma di attuazione illustrata il meccanismo di azionamento 120 è configurato per movimentare le ganasce 105 unicamente nella posizione aperta e nella posizione chiusa, le quali sono quindi sostanzialmente posizioni di fine corsa delle ganasce 105.
Nella forma di attuazione illustrata, il meccanismo di azionamento 120 comprende attuatori lineari, a cui le ganasce sono direttamente connesse, per muovere le ganasce tra dette posizioni lungo un asse di movimentazione, preferibilmente orizzontale.
In un’alternativa forma di attuazione non illustrata, le ganasce 105 sono incernierate tra loro rispetto ad un unico asse di cerniera e il meccanismo di azionamento è configurato per muovere le ganasce tra dette posizioni ponendole in rotazione rispetto all’asse di cerniera.
Le ganasce possono essere connesse in modo removibile al maccanismo di azionamento, al fine di permettere la sostituzione delle ganasce, ad esempio un talune condizioni di cambio formato.
La macchina pinzatrice 100 può comprende un telaio 125 dotato di piedi di appoggio al suolo e al quale sono associati almeno la coppia di ganasce 105 ed il meccanismo di azionamento.
La macchina pinzatrice 100 può inoltre comprende un meccanismo di regolazione della posizione delle ganasce 105, tramite il quale le ganasce 105, e ad esempio anche il meccanismo di azionamento 120, sono connesse al telaio 125.
Il meccanismo di regolazione della posizione delle ganasce 105 è configurato per permettere almeno una variazione della posizione delle ganasce 105 lungo un asse verticale, preferibilmente anche lungo un asse orizzontale.
Nella forma di attuazione illustrata, il meccanismo di regolazione comprende una guida 130, ad esempio dotata di due aste, ed un carrello 135 scorrevolmente associato alla guida rispetto ad un asse verticale. Le ganasce 105 sono associate a detto carrello 135 in scorrimento rispetto alla guida 130.
Preferibilmente il meccanismo di regolazione comprende un’ulteriore guida 140 rigidamente fissata, ad esempio senza gradi di libertà residui al carrello 135, ed il carrello 135 è associato in scorrimento all’ulteriore guida 140 rispetto ad un asse orizzontale. Le ganasce 105 sono associate, ad esempio direttamente mediante il meccanismo di azionamento 120, al carrello 135 in scorrimento rispetto all’ulteriore guida 140.
La macchina pinzatrice 100 comprende un’unità elettronica di controllo 150 operativamente connessa al meccanismo di azionamento 120 e configurata per azionare il meccanismo di azionamento affinché movimenti le ganasce 105 dalla posizione aperta alla posizione di chiusura a seguito della ricezione di un primo segnale di attivazione, ad esempio solamente a seguito della ricezione del primo segnale di attivazione.
Preferibilmente, l’unità elettronica di controllo 150 è configurata per azionare il meccanismo di azionamento 120 affinché mantenga le ganasce 105 nella posizione di chiusura per un intervallo di tempo preimpostato, ad esempio un intervallo di tempo di alcuni secondi, a partire dalla ricezione del primo segnale di attivazione.
Ad esempio, tale intervallo di tempo può essere modificabile secondo necessità. Trascorso detto intervallo di tempo, l’unità elettronica di controllo 150 è configurata per azionare il meccanismo di azionamento 120 affinché porti le ganasce 105 nella posizione aperta.
Alternativamente, secondo altre forme di attuazione del trovato non illustrate, è possibile prevedere che l’unità elettronica di controllo 150 possa essere configurata per azionare il meccanismo di azionamento 120 per mantenere le ganasce 105 nella posizione di chiusura fintanto che non riceve un segnale di disattivazione.
Ad esempio, tale primo segnale di disattivazione può essere un segnale elettrico generato da un interruttore e/o da un sensore operativamente collegato alla unità elettronica di controllo con il quale l’operatore è atto ad interagire direttamente o indirettamente, o il primo segnale di disattivazione può essere corrisposto alla mancata rilevazione del segnale di attivazione.
La macchina pinzatrice 100 può comprendere un primo sensore operativamente connesso all’unità elettronica di controllo e configurato per monitorare la presenza di un vaso 10 in una predeterminata posizione, e per inviare il primo segnale di attivazione all’unità elettronica di controllo quando viene rilevata la presenza del vaso nella predeterminata posizione.
Tale predeterminata posizione è configurata in modo tale per cui, quando il vaso vi è posizionato in corrispondenza, la distanza del vaso 10 dalle ganasce 105 è tale per cui le estremità libere 25, ovvero i primi tratti 35 delle estremità libere 25, sono frapposti tra le ganasce 105, ovvero tra le superfici concave 110 delle ganasce 105.
Naturalmente, in tale posizione le estremità libere, ovvero i primi tratti 35, si trovano alla medesima quota delle superfici concave 110.
Nella forma di attuazione illustrata, il sensore comprende un interruttore 155 azionabile tra una prima posizione operativa, in cui non emette il primo segnale di azionamento, ed una seconda posizione operativa, in cui emette il primo segnale di azionamento.
Si precisa che in questa trattazione per interruttore si intende un dispositivo meccanico o elettromeccanico che in conseguenza di un’azione esterna meccanica, come ad esempio una forza applicata, commuta al fine di inviare un segnale elettrico. Ovvero il termine non è limitato ad un interruttore che chiude o apre un circuito elettrico.
L’interruttore 155 è configurato per commutare dalla prima posizione alla seconda posizione sotto l’azione di una forza applicata, ad esempio superiore ad un predeterminato valore di soglia.
Preferibilmente l’interruttore 155 è configurato in modo tale da commutare automaticamente, ad esempio mediante un elemento elastico, dalla seconda posizione alla prima posizione quando non vi è una forza applicata sull’interruttore, ovvero quando la forza applicata sull’interruttore scende al di sotto del predeterminato valore di soglia, il quale è definito dall’elemento elastico. Il sensore può comprende un corpo di rimando connesso all’interruttore 155 e configurato in modo tale che quando un vaso viene portato nella predeterminata posizione, esso contatta e spinge su di una porzione del corpo di rimando, il quale trasmette la forza applicata ad esso all’interruttore per permetterne la commutazione almeno dalla prima posizione alla seconda posizione.
Il sensore può essere configurato in modo tale per cui quando l’interruttore 155 si trova nella seconda posizione impedisce un (ulteriore) avanzamento del vaso 10 in direzione di avvicinamento alle ganasce 105.
Ad esempio in tale condizione il sensore agisce da fine corsa per l’avvicinamento del vaso alle ganasce 105.
Nella forma di attuazione illustrata nelle figure, il corpo di rimando comprende un’asta 160, la quale presenta due estremità assiali, di cui una prima estremità assiale 165 e una seconda estremità assiale 170 che viene a trovarsi in corrispondenza del vaso quando questo si trova in corrispondenza della predeterminata posizione quando l’interruttore è nella prima posizione operativa. In particolare, l’asta 160 è incernierata, in un suo punto intermedio tra le estremità assiali, ad un telaietto a cui le ganasce 105 sono associate in modo mobile. Ad esempio detto telaietto è solidale al carrello 135.
La seconda estremità assiale 170 è posta preferibilmente ad una quota maggiore rispetto, alle superfici concave 110.
Inoltre, la seconda estremità assiale 170 si trova ad una quota tale per cui viene contattata da una porzione superiore del vaso 10 in corrispondenza dell’apertura superiore 75, ad esempio da una porzione del vaso compresa tra la scanalatura anulare 90 e l’apertura superiore 75.
La seconda estremità assiale 170 può anche essere configurata in modo tale che, in particolare quando l’interruttore si trova nella seconda posizione operativa, è attraversata da un piano di mezzeria verticale interposto tra le ganasce 105.
Nella forma di attuazione illustrata, l’asta 160 comprende un tratto centrale 175 posto ad una quota maggiore rispetto ad un vaso 10 posto nella predeterminata posizione ed un tratto verticale che termina nella seconda estremità e si estende dal tratto centrale ad una quota inferiore rispetto all’apertura superiore 75.
Non si esclude che in alternative forme di attuazione il sensore possa comprendere un sensore ottico, ad esempio una fotocellula o una videocamera, un sensore di pressione, o altre tipologie di sensori comunque adatte per permettere la rilevazione di un oggetto in una prestabilita posizione dello spazio e generare il suddetto segnale di attivazione.
La macchina pinzatrice può comprendere anche un secondo sensore, il quale è operativamente connesso all’unità elettronica di controllo 150, ad esempio in modo indipendente dal primo sensore, ed è configurato per inviare un secondo segnale di attivazione all’unità elettronica di controllo 150 quando viene rilevata una predeterminata condizione, ad esempio tale condizione essendo la presenza di un operatore, completa o parziale, in una predeterminata posizione.
In tal caso, l’unità elettronica di controllo 150 è configurata per azionare il meccanismo di azionamento affinché movimenti le ganasce 105 dalla posizione aperta alla posizione di chiusura a seguito della ricezione del segnale di attivazione e del secondo segnale di attivazione, preferibilmente solo in seguito alla ricezione sia del segnale di attivazione che del secondo segnale di attivazione, preferibilmente in un prestabilito intervallo di tempo.
Inoltre, l’unità elettronica di controllo 150 può essere configurata per azionare il meccanismo di azionamento affinché movimenti e/o mantenga le ganasce 105 nella posizione aperta quando riceve solamente il secondo segnale di attivazione, ovvero riceve il secondo segnale di attivazione e non il primo segnale di attivazione.
Il secondo sensore può comprendere un interruttore 180 azionabile tra una prima posizione, in cui non invia all’unità elettronica di controllo il secondo segnale di attivazione, ed una seconda posizione, in cui invia all’unità elettronica di controllo il secondo segnale di attivazione.
Il secondo sensore può comprendere un pulsante 185 che agisce meccanicamente sull’interruttore 180 per governarne la commutazione. Ad esempio il pulsante 185 è configurato per essere azionato con un piede, preferibilmente il pulsante è del tipo a pedale.
Il pulsante o l’interruttore è configurato in modo tale da commutare automaticamente dalla seconda posizione alla prima posizione quando su di esso non è applicata una forza.
Non si esclude che in alternative forme di attuazione il secondo sensore possa comprende un sensore biometrico o pulsanti posti in altre posizioni o chiavi di avviamento o un’interfaccia per l’immissione di un codice pin, o altre tipologie di sensori e/o dispositivi elettronici comunque adatti a permettere all’utente di esprimere volontariamente ed inequivocabilmente l’intenzione di attivare la macchina pinzatrice mediante un sistema che obbliga a compiere un’azione indirizzata solo ad esprimere tale intenzione.
La macchina pinzatrice può comprendere anche un terzo sensore, il quale è operativamente connesso all’unità elettronica di controllo 150, ad esempio in modo indipendente dal primo e dal secondo sensore, ed è configurato per inviare un terzo segnale di attivazione all’unità elettronica di controllo 150 quando viene rilevata una predeterminata condizione, ad esempio tale condizione essendo la presenza di un operatore, completa o parziale, in una predeterminata posizione. La predeterminata condizione rilevata dal terzo sensore è differente rispetto alla predeterminata condizione rilevata dal secondo sensore. In particolare la predeterminata posizione in cui deve essere presente un operatore rilevata dal secondo sensore è distanziata dalla predeterminata posizione in cui deve essere presente un operatore rilevata dal terzo sensore.
In presenza del terzo sensore, l’unità elettronica di controllo 150 è configurata per azionare il meccanismo di azionamento affinché movimenti le ganasce 105 dalla posizione aperta alla posizione di chiusura in seguito alla, ad esempio solo in seguito alla, ricezione del segnale di attivazione e del secondo segnale di attivazione, preferibilmente nel prestabilito intervallo di tempo, e solo quando precedentemente ha ricevuto in un preimpostato intervallo di tempo di attivazione sia il secondo segnale di attivazione che il terzo segnale di attivazione.
Ulteriormente, l’unità elettronica di controllo può essere configurata in modo tale per cui se, dopo aver ricevuto nel preimpostato intervallo di tempo di attivazione sia il secondo segnale di attivazione che il terzo segnale di attivazione, si interrompe la ricezione del secondo segnale di attivazione, la centralina elettronica di controllo aziona il meccanismo di azionamento affinché movimenti le ganasce dalla posizione aperta alla posizione di chiusura a seguito della, ad esempio solo a seguito della, ricezione del segnale di attivazione e del secondo segnale di attivazione, preferibilmente nel prestabilito intervallo di tempo, e solo dopo aver nuovamente ricevuto nel preimpostato intervallo di tempo di attivazione sia il secondo segnale di attivazione che il terzo segnale di attivazione.
Preferibilmente il preimpostato intervallo di tempo di attivazione è inferiore a 1 s, ad esempio può essere al massimo pari a 0,5 s.
Il terzo sensore può comprendere un interruttore 200 azionabile tra una prima posizione, in cui non invia all’unità elettronica di controllo il terzo segnale di attivazione, ed una seconda posizione, in cui invia all’unità elettronica di controllo il terzo segnale di attivazione.
Il terzo sensore può comprendere un pulsante 205 che agisce meccanicamente sull’interruttore 200 per governarne la commutazione. Ad esempio il pulsante 200 è configurato per essere azionato con un dito.
Nella forma di attuazione illustrata nelle figure, il pulsante è posizionato ad una quota almeno superiore ad 1m rispetto ad una superficie di appoggio della macchina pinzatrice, ad esempio è posizionato in un quadro comandi della macchina pinzatrice.
Il pulsante o l’interruttore è configurato in modo tale da commutare automaticamente dalla seconda posizione alla prima posizione quando su di esso non è applicata una forza.
Non si esclude che in alternative forme di attuazione il terzo sensore possa comprende un sensore biometrico o pulsanti posti in altre posizioni o chiavi di avviamento o un’interfaccia per l’immissione di un codice pin, o altre tipologie di sensori e/o dispositivi elettronici comunque adatti a permettere all’utente di esprimere volontariamente ed inequivocabilmente l’intenzione di attivare la macchina pinzatrice mediante un sistema che obbliga a compiere un’azione indirizzata solo ad esprimere tale intenzione.
In una forma di attuazione illustrata nelle figure da 1 a 8, l’apparato di pinzatura comprende un piano di appoggio 190 atto a supportare inferiormente un vaso 10 almeno in corrispondenza delle ganasce 105.
In tale forma di attuazione, il piano d’appoggio 190 presenta una superficie di appoggio, la quale supporta inferiormente detto vaso, e le ganasce 105 sono posizionate, ad esempio mediante il meccanismo di regolazione della posizione delle ganasce, al di sopra dalla superficie d’appoggio in modo tale che la distanza delle superfici concave 110 delle ganasce 105 dalla superficie di appoggio sia sostanzialmente pari alla distanza tra le estremità libere 25 dell’anello aperto 15 e la superficie di appoggio quando il vaso 10 è posizionato sulla superficie di appoggio.
Ad esempio l’apparato di pinzatura 1 comprende un trasportatore, il quale definisce la superficie di appoggio.
Tuttavia, come illustrato nella figura 9, l’apparato di pinzatura 1’ può comprendere anche solo la macchina pinzatrice 100, senza il piano d’appoggio. In tal caso è compito dell’operatore supportare inferiormente i vasi durante la fase di fissaggio dell’anello aperto 15.
La macchina pinzatrice potrebbe inoltre comprendere, come illustrato in figura 8, un vassoio 195, ad esempio connesso al telaio mediante un meccanismo che ne permette la variazione della posizione. Tale vassoio è predisposto per supportare una pluralità di elementi di ritegno.
L’invenzione rende inoltre disponibile un metodo per il fissaggio dell’anello aperto 15 della chiusura a scrocchetto al vaso 10 mediante una macchina pinzatrice, ad esempio la macchina pinzatrice 100.
Tale metodo comprende le fasi di:
- predisporre un vaso sul quale è posizionato, ad esempio in corrispondenza della scanalatura anulare 90, l’anello aperto 25 del meccanismo di chiusura a scrocchetto 5 e l’elemento di ritegno,
- posizionare il vaso 10 in corrispondenza delle ganasce 105 in modo tale che una coppia di estremità libere dell’anello aperto 15 sia frapposta tra le ganasce 105 e abbrancabile da dette ganasce,
- avvicinare tra loro la coppia di estremità libere mediante le ganasce 105 inviando il primo segnale di attivazione all’unità elettronica di controllo, e - applicare l’elemento di ritegno alle estremità libere dell’anello aperto 15 mentre queste sono trattenute dalle ganasce 105.
La fase di posizionare il vaso in corrispondenza delle ganasce 105 può essere preceduta dalla fase di posizionare le ganasce 105 nella posizione aperta. Tale fase può essere effettuata automaticamente dalla macchina pinzatrice stessa grazie alla configurazione del primo sensore, e ad esempio del secondo sensore, i quale in posizione imperturbata si porta nella prima posizione operativa e l’unità elettronica di controllo 150 è configurata per attivare il meccanismo di azionamento 120 affinché porti le ganasce 105 nella posizione aperta quando non riceve alcun segnale di attivazione, ad esempio quando in presenza del secondo segnale di attivazione non riceve il segnale di attivazione.
Preferibilmente, la fase di posizionare il vaso in corrispondenza delle ganasce 105 e la fase di avvicinare tra loro la coppia di estremità libere mediante le ganasce 105 inviando il primo segnale di attivazione all’unità elettronica di controllo 150, possono essere sostituite dalla fase di posizionare il vaso in corrispondenza della posizione predeterminata in modo che il primo sensore invii il primo segnale di attivazione all’unità elettronica di controllo 150.
In dettaglio, tale fase comprende la fase di spingere sul corpo di rinvio del sensore per commutare l’interruttore 155 dalla prima posizione alla seconda posizione. Preferibilmente, si prevede di spingere sul corpo di rinvio finché raggiunta la seconda posizione dell’interruttore il secondo corpo di rinvio oppone resistenza all’avanzata del vaso.
Ad esempio questa fase può prevedere di avvicinare il vaso alle ganasce 105 lungo una direzione orizzontale, orientando il vaso in modo tale che le estremità libere siano rivolte verso le ganasce. Ad esempio in tale fase il vaso viene avvicinato facendolo scorrere sulla superficie di appoggio.
Si può prevedere che la fase di posizionare il vaso in corrispondenza della posizione predeterminata in modo che il primo sensore invii il primo segnale di attivazione all’unità elettronica di controllo 150 possa avviene automaticamente eseguendo prima la fase di agire sul secondo sensore in modo che esso invii il secondo segnale di attivazione, ovvero il metodo prevede precedentemente alla la fase di posizionare il vaso in corrispondenza della posizione predeterminata in modo che il primo sensore invii il primo segnale di attivazione all’unità elettronica di controllo 150, la fase di agire sul secondo sensore, ad esempio il pedale 185, in modo tale da commutare l’interruttore 180 del secondo sensore nella seconda posizione.
Ad esempio si può prevedere di mantenere il secondo sensore nella seconda posizione.
Nel caso in cui la macchina pinzatrice presenta il terzo sensore si può prevedere, che la fase di posizionare il vaso in corrispondenza della posizione predeterminata in modo che il primo sensore invii il primo segnale di attivazione all’unità elettronica di controllo 150 debba essere preceduta dalla fase di commutare nel preimpostato intervallo di tempo di attivazione sia il secondo sensore che il terzo sensore nella seconda posizione e successivamente mantenere il secondo sensore nella seconda posizione.
La fase di applicare l’elemento di ritegno può essere preceduta dalla fase di mantenere le ganasce 105 nella posizione di chiusura, ad esempio per un predeterminato intervallo di tempo a partire dalla ricezione del segnale di attivazione.
Ad esempio tale fase comprende la fase di mantenere il vaso 10 nella predeterminata posizione, e ad esempio contemporaneamente agire sul secondo sensore in modo che esso invii il secondo segnale di attivazione, ovvero a patto che si provveda a premere il pedale 185 in modo tale da commutare l’interruttore 180 del secondo sensore nella seconda posizione.
La fase di applicare l’elemento di ritegno è preferibilmente seguita dalla fase di rilasciare le estremità libere 25 portando le ganasce nella posizione aperta.
Ad esempio tale fase viene eseguita automaticamente dalla macchina pinzatrice 100 una volta trascorso il preimpostato intervallo di tempo di chiusura delle ganasce a seguito della ricezione del segnale di attivazione.
L’invenzione così concepita è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell’ambito del concetto inventivo.
Inoltre tutti i dettagli sono sostituibili da altri elementi tecnicamente equivalenti. In pratica i materiali impiegati, nonché le forme e le dimensioni contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze senza per questo uscire dall’ambito di protezione delle seguenti rivendicazioni

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Macchina pinzatrice (100) per l’installazione di una chiusura a scrocchetto (5) su di un vaso (10), detta macchina pinzatrice comprendente: - una coppia di ganasce (105) configurate per abbrancare un anello aperto (15) di detta chiusura a scrocchetto (5) e mobili tra una posizione aperta, in cui la distanza tra le ganasce (105) è massima, ed una posizione di chiusura, in cui la distanza tra le ganasce (105) è minima, - un meccanismo di azionamento (120), il quale è configurato per movimentare le ganasce (105) tra la posizione aperta e la posizione di chiusura agendo su almeno una ganascia (105) della coppia di ganasce (105), ed - un’unità elettronica di controllo (150) operativamente connessa al meccanismo di azionamento (120) e configurata per azionare il meccanismo di azionamento affinché movimenti le ganasce (105) dalla posizione aperta alla posizione di chiusura a seguito della ricezione di un segnale di attivazione.
  2. 2. Macchina pinzatrice (100) secondo la rivendicazione 1, in cui l’unità elettronica di controllo è configurata per azionare il meccanismo di azionamento (120) per mantenere le ganasce (105) nella posizione di chiusura per un preimpostato intervallo di tempo a partire dalla ricezione del segnale di attivazione.
  3. 3. Macchina pinzatrice (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente un sensore (155,160) operativamente connesso all’unità elettronica di controllo (150), il quale sensore è configurato per rilevare la presenza del vaso (10) in una predeterminata posizione e per inviare un segnale di attivazione all’unità elettronica di controllo (150) quando viene rilevata la presenza del vaso (10) nella predeterminata posizione.
  4. 4. Macchina pinzatrice (100) secondo la rivendicazione 3, in cui il sensore comprende un interruttore (155) azionabile tra una prima posizione operativa, in cui non emette il segnale di azionamento, ed una seconda posizione operativa, in cui emette il segnale di azionamento.
  5. 5. Macchina pinzatrice (100) secondo la rivendicazione 4, in cui il sensore comprende un corpo di rimando (160) connesso all’interruttore, il quale presenta una porzione in corrispondenza della predeterminata posizione ed è configurato in modo tale da commutare detto interruttore (155) dalla prima posizione alla seconda posizione a seguito del contatto con un vaso (10) posizionato nella predeterminata posizione.
  6. 6. Macchina pinzatrice (100) secondo la rivendicazione 1, comprendente un secondo sensore (180,185) operativamente connesso all’unità elettronica di controllo (150) e configurato per inviare un secondo segnale di attivazione all’unità elettronica di controllo (150) quando viene rilevata una predeterminata condizione, ed in cui l’unità elettronica di controllo (150) è configurata per azionare il meccanismo di azionamento (120) affinché movimenti le ganasce (105) dalla posizione aperta alla posizione di chiusura a seguito della ricezione del segnale di attivazione e del secondo segnale di attivazione.
  7. 7. Macchina pinzatrice (100) secondo la rivendicazione 6, in cui il secondo sensore comprende un interruttore (180) azionabile tra una prima posizione, in cui non invia all’unità elettronica di controllo (150) il secondo segnale di attivazione, ed una seconda posizione, in cui invia all’unità elettronica di controllo (150) il secondo segnale di attivazione.
  8. 8. Macchina pinzatrice (100) secondo la rivendicazione 7, in cui il secondo sensore comprende un pulsante (185) atto ad azionare l’interruttore (180) e configurato per poter essere azionato con un piede.
  9. 9. Macchina pinzatrice (100) secondo la rivendicazione 8, comprendente un terzo sensore (200) operativamente connesso all’unità elettronica di controllo (150) e configurato per inviare un terzo segnale di attivazione all’unità elettronica di controllo (150) quando viene rilevata una predeterminata condizione, ed in cui l’unità elettronica di controllo (150) è configurata per azionare il meccanismo di azionamento (120) affinché movimenti le ganasce (105) dalla posizione aperta alla posizione di chiusura a seguito della ricezione del segnale di attivazione e del secondo segnale di attivazione e solo quando precedentemente ha ricevuto in un preimpostato intervallo di tempo di attivazione sia il secondo segnale di attivazione che il terzo segnale di attivazione.
  10. 10. Macchina pinzatrice (100) secondo la rivendicazione 1, comprendente un meccanismo di regolazione (130,135) della posizione delle ganasce (105), il quale è configurato in modo da permettere la regolazione della posizione delle ganasce (105) lungo una direzione verticale.
  11. 11. Apparato di pinzatura 1 per l’installazione di una chiusura a scrocchetto (5) su di un vaso (10), comprendente una macchina pinzatrice (100) secondo la rivendicazione 1 ed un piano di appoggio (190) posto al di sotto delle ganasce (105) e configurato per supportare inferiormente il vaso (10).
  12. 12. Metodo per il fissaggio di un anello aperto (15) di una chiusura a scrocchetto (5) ad un vaso (10) mediante una macchina pinzatrice (100) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, comprendente le fasi di: - predisporre un vaso (10), sul quale è posizionato l’anello aperto (15) del meccanismo di chiusura a scrocchetto (5), ed un elemento di ritegno (70), - posizionare il vaso (10) in corrispondenza delle ganasce (105) in modo tale che una coppia di estremità libere (25) dell’anello aperto (15) sia frapposta tra le ganasce (105) e abbrancabile da dette ganasce, - avvicinare tra loro la coppia di estremità libere (25) mediante le ganasce (105) inviando il segnale di attivazione all’unità elettronica di controllo (150), e - applicare l’elemento di ritegno alle estremità libere (25) dell’anello aperto (15) mentre queste sono trattenute dalle ganasce (105).
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* Cited by examiner, † Cited by third party
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US4947530A (en) * 1988-05-16 1990-08-14 Gleason Terry L Method and apparatus for repairing pallets
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