IT201900002325A1 - Articoli di gioielleria smontabili - Google Patents

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Armando Pino
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Description

Descrizione dell’invenzione industriale dal titolo "Articoli di gioielleria smontabili”
La presente invenzione si riferisce ad articoli di gioielleria realizzati per essere smontabili.
In particolare, gli articoli di gioielleria sono vantaggiosamente anelli, orecchini, pendenti e simili, e la smontabilità può essere impiegata per la sostituzione di elementi ornamentali, quali ad esempio pietre lavorate.
Nel campo della gioielleria sono noti articoli che hanno un elemento ornamentale incastonato e fissato in essi. Le note tecniche di fissaggio prevedono essenzialmente l’incollaggio oppure un deformazione di apposite parti del corpo del gioiello contro l’elemento ornamentale. In particolare, è nota la coniatura dei bordi continui di una sede ricavata nell’articolo di gioielleria oppure la deformazione di apposite graffe di afferramento.
Nel caso si desideri sostituire l’elemento ornamentale per un qualsiasi motivo (ad esempio, perché deteriorato), l’operazione deve essere condotta in un laboratorio di gioielleria con adeguati attrezzi e, in alcuni casi, essa non va comunque a buon fine, ad esempio perché la deformazione della struttura che imprigiona l’elemento ornamentale è tale che il tentativo di liberare l’elemento ornamentale provoca la rottura o il danneggiamento della struttura stessa. Inoltre, i tentativi di rimozione possono anche danneggiare irreparabilmente l’elemento ornamentale (ad esempio nel caso di pietre dure può facilmente provocarsi una frattura o scheggiatura della pietra).
Altri sistemi di fissaggio che facilitano la rimozione sono stati proposti (ad esempio gioielli con più parti facilmente separabili per liberare l’elemento ornamentale), ma tali sistemi si scontrano in genere con le necessità estetiche dei gioielli, dove è preferito che non siano visibili parti separabili attorno agli elementi estetici quali le pietre incastonate e simili. Inoltre, tali soluzioni note alterano o rovinano l’estetica del gioiello.
Scopo generale della presente invenzione è fornire articoli di gioielleria con una struttura che permetta una facile rimozione di elementi estetici montati in essi, ma che nel contempo non alteri sensibilmente l’estetica degli articoli, rispetto, ad esempio ad un fissaggio mediante coniatura o incollaggio.
In vista di tale scopo si è pensato di realizzare, secondo l'invenzione, un articolo di gioielleria con un elemento ornamentale, comprendente:
-una ghiera con una sede interna che è dotata di una filettatura interna e che è dotata ad una estremità della ghiera di una prima apertura di ingresso dell’elemento ornamentale e ad una opposta estremità una seconda apertura dalla quale è destinato ad affacciarsi l’elemento ornamentale senza poter passare completamente attraverso tale seconda apertura;
-un tappo di chiusura che chiude la prima apertura dopo l’introduzione dell’elemento ornamentale nella sede per mantenere l’elemento ornamentale nella sede;
il tappo di chiusura comprendendo a sua volta:
-un primo disco con una prima faccia e una seconda faccia opposta alla prima e una superficie di bordo laterale fra le due facce che è filettata complementarmente alla filettatura interna nella ghiera per essere avvitato in tale ghiera;
-un secondo disco con una prima faccia che è destinata a realizzare una superficie esterna di chiusura della detta prima apertura della ghiera e una opposta seconda faccia appoggiata contro la prima faccia del primo disco; primo e secondo disco essendo fra loro vincolati coassialmente..
Per rendere più chiara la spiegazione dei principi innovativi della presente invenzione ed i suoi vantaggi rispetto alla tecnica nota si descriverà di seguito, con l'aiuto dei disegni allegati, una realizzazione esemplificativa applicante tali principi. Nei disegni:
-figura 1 rappresenta una vista schematica esplosa di un articolo di gioielleria realizzato secondo i principi della presente invenzione;
-figura 2 rappresenta una vista schematica parzialmente sezionata di una parte dell’articolo di figura 1;
-figura 3 rappresenta una vista schematica dell’articolo di figura 1 completamente montato;
-figura 4 rappresenta una vista schematica parzialmente sezionata di una seconda realizzazione di un articolo di gioielleria, in forma di orecchino, secondo la presente invenzione;
-figure 5 e 6 rappresentano viste schematiche in prospettiva di parti dell’articolo di figura 4;
-figura 7 rappresenta una vista schematica in prospettiva dell’articolo di figura 4;
-figura 8 rappresenta una vista schematica parzialmente sezionata di una terza realizzazione di articolo di gioielleria, in forma di pendente o ciondolo, realizzato secondo i principi della presente invenzione;
-figura 9 rappresenta una vista schematica parziale, in sezione, di una possibile ulteriore realizzazione di un articolo di gioielleria secondo l’invenzione.
Con riferimento alle figure, in figura 1 è mostrata una vista esplosa di un articolo di gioielleria secondo l’invenzione, indicato genericamente con 10. A titolo di esempio in figura 1 è mostrato un articolo 10 in forma di un anello.
L’articolo 10 comprende un elemento ornamentale 11 che deve affacciarsi dal corpo dell’elemento di gioielleria ed essere stabilmente vincolato ad esso. Ad esempio, l’elemento ornamentale può essere una pietra o simile. La pietra può essere una pietra preziosa, semipreziosa o una pietra dura. In particolare, nelle figure è mostrata una pietra lavorata a semisfera.
L’elemento ornamentale può anche essere ad esempio un elemento metallico lavorato e/o con incastonate ulteriori pietre di più piccole dimensioni.
L’articolo 10 comprende una ghiera 12 con una sede interna 13 che è dotata ad una estremità della ghiera di una prima apertura 14 di ingresso dell’elemento ornamentale 11 e ad una opposta estremità una seconda apertura 15 dalla quale è destinato ad affacciarsi l’elemento ornamentale senza poter passare completamente attraverso tale seconda apertura. Ad esempio, l’apertura 15 può avere dimensione minore della apertura 14 e la dimensione trasversale massima dell’elemento 11 può stare fra la dimensione della apertura 14 e quella della apertura 15. Le aperture possono in particolare essere circolari, come si vede bene in figura 1. In alternativa possono essere previsti altri noti sistemi (ad esempio lavorazioni dell’apertura 15) per evitare la fuoriuscita dell’elemento 11 attraverso tale apertura.
All’interno della ghiera è presente una filettatura 23 in una fascia fra le due estremità.
L’articolo 10 comprende anche un tappo di chiusura 16 che chiude la prima apertura 14 dopo che l’elemento ornamentale 11 è stato collocato al suo posto nella sede 13 per affacciarsi correttamente dalla apertura 15.
Come si vede sempre in figura 1, il tappo di chiusura 16 è vantaggiosamente formato da un primo disco 18 e da un secondo disco 19. Il primo disco 18 ha una prima faccia 20 e una seconda opposta faccia 21 e una superficie di bordo laterale 22 fra le due facce.
La superficie 22 è filettata in modo complementare alla filettatura 23 su una parete circonferenziale interna della ghiera in modo che il disco 18 possa essere avvitato nella ghiera impegnando la filettatura interna 23.
Il secondo disco 19 ha a sua volta una prima faccia 24 che è destinata a realizzare una superficie esterna di chiusura dell’apertura 14 della ghiera, mentre l’opposta faccia 25 è destinata ad appoggiarsi contro la prima faccia 20 dell’altro disco 18.
I dischi 18 e 19, realizzati separati, vengono reciprocamente vincolati stabilmente in posizione coassiale e faccia contro faccia per realizzare il tappo 16.
Ad esempio, nella realizzazione mostrata in figura 1, i dischi 18 e 19 che formano il tappo 16 sono attraversati da perni 26 (ad esempio, due coppie di perni) che vincolano coassialmente in modo stabile i due dischi uno contro l’altro. A tale scopo i dischi hanno adatti fori passanti 27 e 28. In alternativa o in aggiunta, i dischi possono essere vincolati mediante altri metodi noti, quali ad esempio incollaggio o saldatura. Vantaggiosamente, come sarà chiarito nel seguito, in caso di saldatura, tale saldatura può essere eseguita all’interno di apposite sedi passanti realizzate preferibilmente sul disco interno.
Il montaggio delle varie parti di figura 1 è mostrato ad esempio in figura 2. Dapprima si vincolano i due dischi (ad esempio mediante i corrispondenti perni 26) per realizzare il tappo. Tale operazione sarà solitamente da compiere una sola volta al montaggio iniziale dell’articolo.
Nel caso si utilizzino i perni di blocco reciproco dei due dischi, tali perni possono essere ribattuti o saldati (ad esempio con un punto laser) per vincolare i due dischi in modo stabile.
Una volta realizzato il tappo esso può essere avvitato nella ghiera dopo avere introdotto l’elemento estetico 11.
Come si vede bene in figura 2, il disco 19 (o disco esterno) è vantaggiosamente accolto in una sede 29 nella ghiera in modo da avere la sua faccia esterna 24 a filo con il bordo della ghiera.
La zona o banda dove è presente la filettatura 23 all’interno della ghiera è più all’interno della ghiera rispetto alla sede 29 e il disco interno 18 può avere un diametro leggermente minore del disco esterno 19. La filettatura risulta perciò invisibile una volta assemblato l’articolo di gioielleria.
Inoltre, grazie alla struttura a due dischi, il disco interno 18 può essere completamente filettato sull’intero spessore del suo bordo prima dell’assemblaggio con l’altro disco 10, e perciò esso assicura una adeguata forza di chiusura anche se realizzato di piccolo spessore (ad esempio anche uguale o minore di un millimetro). L’intero tappo può essere di spessore molto ridotto.
Vantaggiosamente, fra il disco interno 18 e l’elemento ornamentale 11 può essere inserito un elemento elastico 30 che realizza un appoggio elastico dell’elemento ornamentale nella sede nella ghiera. In tale modo, è evitato che l’elemento ornamentale possa muoversi nella sede una volta chiusa la ghiera con il tappo a vite 16 formato dai due dischi 18 e 19 reciprocamente assemblati. Inoltre, la spinta elastica contribuisce ad evitare una svitatura accidentale. Preferibilmente, il disco interno 18 può avere una sede 31 che accoglie parzialmente l’elemento elastico per mantenerlo stabilmente in posizione durante la chiusura dell’articolo 10. La sede 31 e l’elemento elastico 30 saranno dimensionati in altezza in modo che a riposo l’elemento elastico sporga a sufficienza dalla sede per fornire una sufficiente pressione sull’elemento ornamentale 11 una volta assemblato l’articolo e assorbire eventuali giochi assiali. L’elemento elastico può essere ad esempio realizzato in forma di tampone in materiale elasticamente cedevole (ad esempio gomma) o in forma di molla.
Come si vede in figura 1, fra la faccia 21 del disco interno 18 e l’elemento ornamentale può essere presente un terzo disco di copertura 32. Tale disco può essere utile nel caso di un elemento ornamentale 11 in materiale trasparente o traslucido, per evitare che attraverso l’elemento ornamentale si veda la faccia 21 del disco interno 18 con le teste dei perni e l’eventuale elemento elastico 30. La faccia del terzo disco 32 che è rivolta verso l’elemento ornamentale 11 può essere vantaggiosamente realizzata lucida, riflettente e/o colorata per fornire un voluto effetto ottico attraverso l’elemento ornamentale 11.
L’articolo realizzato secondo l’invenzione può facilmente formare vari tipi di articoli di gioielleria, quali un anello, un orecchino, un pendente, un ciondolo, un braccialetto, una collana, una spilla, ecc.
A seconda del tipo di articolo di gioielleria che si desidera realizzare saranno previste adatte strutture di indossamento da abbinare all’assieme formato dai dischi e dalla ghiera.
Ad esempio, la struttura che permette l’indossamento dell’articolo di gioielleria può essere fissata ai dischi per sporgere dalla faccia esterna del disco 19. Il fissaggio può essere ad esempio ottenuto con appositi perni. Vantaggiosamente, nel caso di perni 26 che bloccano assieme i due dischi 18 e 19, tali perni possono sporgere almeno in parte da una struttura che permetta l’ indossamento dell’articolo di gioielleria.
Ad esempio nelle figure 1, 2 e 3, la struttura di indossamento è una struttura anulare 33 così che l’articolo di gioielleria 10 è in forma di un anello.
In tale caso, la struttura 33 (ad esempio conformata a C) può avere estremi liberi 34 e 35 dal quali sporgono i perni 26. Preferibilmente, come bene si vede ad esempio in figura 2, tali estremi possono avere due basi accolte in apposite sedi complementari 36, 37 ricavate nella faccia 24 del disco esterno 19. Ad esempio le sedi e le basi possono essere di forma genericamente ovale. Ciò permette di abbinare in maniera molto solida la struttura anulare ai dischi in modo da realizzare un tutt’uno resistente e in grado anche di sopportare la forza di chiusura e apertura della ghiera. Con l’uso dei perni si evita inoltre qualsiasi saldatura esterna e qualsiasi segno di assemblaggio.
Grazie ai principi dell’invenzione, una volta completamente assemblato l’articolo di gioielleria 10, esso appare come un pezzo unico, come ad esempio si vede in figura 3. Tuttavia, esso può essere facilmente smontato e rimontato svitando il tappo e l’elemento ornamentale 11 può essere facilmente sostituito. Nell’articolo in forma di anello mostrato nelle figure 1, 2 e 3, lo smontaggio è facilitato dalla struttura 33 che permette di ruotare assialmente sulla ghiera 12 il tappo 16 formato dai dischi 18 e 19 solidali fra loro.
Nelle figure da 4 a 7 è mostrata una seconda possibile realizzazione di un articolo di gioielleria secondo l’invenzione e realizzante un orecchino (indicato genericamente con 110). A tale scopo, la struttura della parte formata dalla ghiera 12, i due dischi 18, 19, gli eventuali terzo disco 32 e elemento elastico 30, possono essere sostanzialmente gli stessi già sopra descritti per imprigionare l’elemento ornamentale 11, mentre la struttura di indossamento (indicata genericamente con 133) sarà conformata adeguatamente per il fissaggio al lobo di un orecchio. Ad esempio, la struttura 133 potrà essere formata da un perno 133a e da una clip rotante di sicurezza 133b.
Il perno 133a e la clip 133b potranno avere rispettive basi contro il disco 19 dotate dei perni 26 di fissaggio che permettono anche il fissaggio reciproco dei due dischi 18 e 19.
Nel caso, la struttura di indossamento dovesse essere troppo debole o di difficile afferramento per impiegarla come appiglio per la rotazione dei dischi nella ghiera, può anche essere impiegato un attrezzo di rotazione assiale del disco. A tale scopo, vantaggiosamente il disco esterno può avere sulla sua faccia in vista 24 una opportuna sede di innesto con l’attrezzo di rotazione. Ad esempio nelle figure 4 e 5 sono mostrate sedi di innesto 38. Tali sedi possono ad esempio comprendere opportuni fori di innesto per un attrezzo di rotazione. L’attrezzo può essere ad esempio conformato con estremità di innesto simili alle estremità 34, 35 della struttura di anello 33 di figura 1 e le sedi di innesto 38 possono essere simili alle sedi con i fori 28. Vantaggiosamente, può anche essere sostanzialmente uguale alla struttura ad anello 33 mostrata in figura 1, ma realizzato in materiale meno pregiato (ad esempio acciaio). I perni dell’utensile possono essere meno lunghi rispetto a quelli della struttura ad anello da fissare ai dischi, poiché non è richiesto che si affaccino dai fori del disco interno, non dovendo essere fissati e perché è preferibile che i fori di di accoglimento dei perni dell’utensile siano ciechi, come si vede in figura 6, per evitare che, ad esempio, lo sporco possa entrare all’interno del gioiello. Ad esempio, come visibile in figura 5, nell’orecchino 110 le sedi di innesto 38 possono essere disposte sul disco 19 secondo un diametro ad angolo retto rispetto ad un diametro sul quale sono disposti i fori 28 per i perni di fissaggio reciproco dei due dischi 18 e 19.
Vantaggiosamente, le sedi di innesto 38 possono prolungarsi con fori anche nel disco interno 18, come visibile in figura 6, per accogliere le estremità di innesto dell’attrezzo di rotazione e distribuire uniformemente l’azione di rotazione su entrambi i dischi 18 e 19 senza caricare eccessivamente i perni di fissaggio 26.
A titolo di esempio, in figura 8 è mostrata una ulteriore possibile realizzazione di un articolo di gioielleria secondo l’invenzione e realizzante un ciondolo (indicato genericamente con 210). A tale scopo, la struttura della parte formata dalla ghiera 12, i due dischi 18, 19, gli eventuali terzo disco 32 e elemento elastico 30, possono essere sostanzialmente gli stessi già sopra descritti per imprigionare l’elemento ornamentale 11, mentre la struttura di indossamento potrà essere conformata anche solo come un semplice anello 233 sporgente lateralmente dalla ghiera 12 per essere attraversato da una catenella (non mostrata) per realizzare ad esempio il pendente di un braccialetto o di un girocollo. In alternativa la stessa ghiera può essere conformata con una adatta sede laterale.
Come visibile in figura 8, se si impiegano perni 26 di fissaggio reciproco dei due dischi 18 e 19, tali perni possono essere realizzati per non sporgere dalla faccia in vista del disco esterno 19. Ad esempio possono essere realizzate piastrine 136, 137 accolte in sedi 134, 135 nella faccia in vista del disco 19.
In alternativa, gli eventuali perni 26 possono sporgere direttamente dalla faccia interna del disco 19 ed essere solidali con tale disco (ad esempio saldati sulla faccia interna del disco 19).
Naturalmente, gli anelli 233 possono anche essere due, su lati opposti della ghiera, così da accogliere due estremi liberi di un tratto di braccialetto o collana, come ora immaginabile dal tecnico esperto.
In figura 9 è mostrata una variante realizzativa della parte di articolo di gioielleria formata dai due dischi 18 e 19 e dalla ghiera 12.
Nella realizzazione di figura 9, indicata genericamente con 310, i due dischi 18 e 19 sono reciprocamente vincolati mediante saldatura.
Vantaggiosamente, il disco interno 18 è realizzato con fori passanti 27 che permettono di realizzare saldature 40 dove essi sfociano sulla faccia del disco 18 contro il disco 19. In tale modo, le saldature 40 restano interne all’accessorio di gioielleria e perciò invisibili una volta che l’accessorio è montato. Il numero e posizione dei fori 27 può essere scelto per avere la robustezza desiderata. Ad esempio possono esserci quattro fori 27 distribuiti equamente in senso circonferenziale ai dischi.
La restante parte dell’articolo 310, non mostrata nella figura 9, può essere realizzata similmente a una qualsiasi delle corrispondenti parti già sopra descritte per le altre realizzazioni. In particolare, la struttura di indossamento può essere simile a una qualsiasi delle struttura per l’indossamento (parzialmente mostrate tratteggiate in figura 9) come già sopra descritto. Come chiaro al tecnico dalla descrizione fatta, la soluzione mostrata nella figura 9 può essere ugualmente inserita nelle realizzazioni già sopra descritte. Se desiderato, per svitare il tappo può essere sempre impiegato anche un apposito utensile che si innesta in appositi fori predisposti nei dischi.
E’ a questo punto chiaro come si siano raggiunti gli scopi dell’invenzione.
Un articolo di gioielleria realizzato secondo i principi della presente invenzione è facilmente realizzabile ed è molto robusto. Inoltre, una volta assemblato appare formato sostanzialmente da un pezzo unico nel quale è incastonato l’elemento ornamentale, ma nel contempo può essere agevolmente smontato, ad esempio per sostituire l’elemento ornamentale. Possono anche essere forniti più elemento ornamentali (ad esempio differenti per forma materiale o colore) che possono essere intercambiati facilmente dal proprietario del gioiello a seconda dei desideri del momento. Grazie alla struttura secondo l’invenzione, è possibile utilizzare materiali pregiati (ad esempio oro) combinati con materiali di differente robustezza per le parti interne dell’articolo, oppure realizzare l’intero articolo in materiali pregiati.
Sebbene per cambiare l’elemento ornamentale non occorra che il tappo venga smontato nelle sue parti costituenti, se necessario è possibile farlo semplicemente rompendo il vincolo dei perni (ad esempio se occorre sostituire il disco interno perché si è rovinata la sua filettatura). Se i perni sono mantenuto in sede con una piccola saldatura di adeguata robustezza sulla loro testa, basta fare saltare tale saldatura per separare i dischi.
Impiegando preferibilmente una saldature laser, le parti saldate possono essere disassemblate con un minimo intervento. Si possono così sostituire solo le parti ad esempio rovinate, senza necessità di sostituire l’intero articolo di gioielleria.
E’ anche facile realizzare ad esempio un anello per una qualsiasi misura di dito, semplicemente sostituendo o assemblando al resto la parte anulare di dimensione adatta.
Le varie parti possono facilmente essere ottenute per tornitura con alta precisione, mentre la parte anulare può essere ad esempio realizzata con un procedimento di fusione a cera persa.
Grazie ai principi dell’invenzione, l’altezza della ghiera comprensiva di tappi può essere mantenuta anche molto bassa, mantenendo sempre una soddisfacente robustezza.
Naturalmente, la descrizione sopra fatta di realizzazioni applicanti i principi innovativi della presente invenzione è riportata a titolo esemplificativo di tali principi innovativi e non deve perciò essere presa a limitazione dell'ambito di privativa qui rivendicato.
Ad esempio, la struttura di indossamento può essere differente da quelle qui mostrate ed essere conformato in un qualsiasi modo noto a seconda delle necessità tecniche ed estetiche. In particolare, se si desidera realizzare una spilla, le due parti dell’orecchino di figura 4 possono essere sostituite dalle due metà di una spilla di sicurezza, come ora facilmente immaginabile dal tecnico.
Inoltre, le forme e le proporzioni delle varie parti costituenti l’articolo di gioielleria secondo l’invenzione potranno essere differenti da quelle mostrate qui, a seconda di esigenze tecniche e desideri estetici particolari. Ad esempio, l’elemento ornamentale potrà sporgere più o meno dalla ghiera oppure non sporgere affatto ed essere semplicemente visibile attraverso l’apertura 15 della ghiera

Claims (13)

  1. Rivendicazioni 1. Articolo di gioielleria (10, 110, 210) con un elemento ornamentale (11), comprendente: -una ghiera (12) con una sede interna (13) che è dotata di una filettatura interna (23) e che è dotata ad una estremità della ghiera di una prima apertura (14) di ingresso dell’elemento ornamentale (11) e ad una opposta estremità una seconda apertura (15) dalla quale è destinato ad affacciarsi l’elemento ornamentale (11) senza poter passare completamente attraverso tale seconda apertura; -un tappo di chiusura (16) che chiude la prima apertura (14) dopo l’introduzione dell’elemento ornamentale (11) nella sede (13) per mantenere l’elemento ornamentale (11) nella sede; il tappo di chiusura (16) comprendendo a sua volta: -un primo disco (18) con una prima faccia (20) e una seconda faccia (21) opposta alla prima e una superficie di bordo laterale (22) fra le due facce che è filettata complementarmente alla filettatura interna (23) nella ghiera (12) per essere avvitato in tale ghiera; -un secondo disco (19) con una prima faccia (24) che è destinata a realizzare una superficie esterna di chiusura della detta prima apertura (14) della ghiera e una opposta seconda faccia (25) destinata ad appoggiarsi contro la prima faccia (29) del primo disco (18); primo e secondo disco essendo fra loro vincolati coassialmente.
  2. 2. Articolo secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che primo e secondo disco sono fra loro vincolati coassialmente mediante perni di vincolo (26) fra primo e secondo disco.
  3. 3. Articolo secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che primo e secondo disco sono fra loro vincolati coassialmente mediante saldature (40), realizzate su una estremità a contatto con il secondo disco (19) di fori (27) passanti il primo disco (18).
  4. 4. Articolo secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che sulla seconda faccia (21) del primo disco (18) è posto un elemento elastico (30) che realizza un appoggio elastico dell’elemento ornamentale (11) nella sede nella ghiera.
  5. 5. Articolo secondo rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che la seconda faccia (21) del primo disco (18) comprende una sede (31) di accoglimento almeno parziale dell’elemento elastico (30).
  6. 6. Articolo secondo rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che l’elemento elastico (30) è un tampone in materiale elasticamente cedevole o una molla.
  7. 7. Articolo secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che fra seconda faccia (21) del primo disco (18) ed elemento ornamentale (11) è presente un terzo disco di copertura (32).
  8. 8. Articolo secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che è scelto fra un anello, un orecchino, un pendente, un ciondolo, una spilla, un braccialetto, una collana.
  9. 9. Articolo secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che i perni di vincolo (26) sporgono almeno in parte da una struttura (33, 133) di indossamento dell’articolo di gioielleria.
  10. 10. Articolo secondo rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che la struttura di indossamento è una struttura anulare per formare un anello.
  11. 11. Articolo secondo rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che la struttura di indossamento è una struttura a clip per formare un orecchino.
  12. 12. Articolo secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che sulla prima faccia del secondo disco è presente almeno una sede (38) destinata all’innesto con un attrezzo di rotazione assiale del disco per lo svitamento/avvitamento del secondo disco nella ghiera.
  13. 13. Articolo secondo rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che la ghiera (12) comprende un elemento (233) di appendimento dell’articolo.
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