IT201900002175A1 - Base di supporto per scala a pioli - Google Patents

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IT201900002175A1
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ladder
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IT102019000002175A
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Mauro Rocchi
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Balance Srls
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Description

DESCRIZIONE dell'Invenzione Industriale dal titolo: “Base di supporto per scala a pioli”
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente invenzione ha per oggetto una base di supporto per una scala a pioli, la quale base comprende un elemento di supporto fissabile alla scala e un organo di livellamento montato oscillante sull’elemento di supporto mediante una cerniera.
La presente invenzione si riferisce ad una base di supporto da applicarsi a qualsiasi scala portatile, sia semplice, sia a sfilo, sia a cavalletto, ma anche a scale con piantone centrale. Tale strumento rende le stesse particolarmente adatte per pendenze e terreni sconnessi, per la potatura e la raccolta di frutta, ma può anche essere usata in generale per lavori domestici e da chiunque faccia uso di scale nella sua professione, ad esempio nel campo dell'edilizia, per qualsiasi lavoro di manutenzione, nell'industria e così via.
Le scale a pioli convenzionali presentano molti inconvenienti noti. Innanzitutto, non si adattano facilmente al terreno in pendenza o irregolare ed è difficile in tali condizioni trovare una posizione di appoggio stabile. L’utente quindi deve salire e muoversi con molta attenzione sulla scala, poiché anche piccoli movimenti possono porre la scala in condizione di squilibrio e quindi in pericolo di caduta. In secondo luogo, le scale note non offrono alcuna garanzia di stabilità nel caso in cui cessi l’azione di supporto da parte di uno dei due montanti: anche in questo caso lo spostamento improvviso dalla posizione di equilibrio può comportare la caduta dell'utente.
Sono note basi su cui possono essere montate o fissate le estremità inferiori dei montanti, che presentano una larghezza decisamente superiore a quella della scala. Una base di questo tipo aumenta la stabilità della scala su un terreno piano e uniforme, ma non risolve affatto i problemi sopra citati.
Sono note scale che mirano a risolvere i problemi sopra descritti per le scale a pioli classiche per mezzo di un organo di livellamento montato oscillante sull’elemento di supporto mediante una cerniera.
Il documento US2205935A descrive un accessorio di livellamento atto ad essere attaccato alla parte inferiore di una scala mediante il quale la scala può essere saldamente supportata in una posizione eretta anche poggiando su una superficie inclinata.
Il documento US4243122A descrive un organo di livellamento atto ad essere attaccato ad una scala e comprendente una base, una parte superiore montata girevolmente sull’organo di livellamento e mezzi di accoppiamento amovibile della scala alla parte superiore.
Il documento WO9731173A1, del medesimo richiedente, descrive una scala collegata girevolmente ad una base di supporto in modo tale che la scala possa essere inclinata mantenendo il proprio asse di simmetria verticale indipendentemente dall'angolo di inclinazione del piano in cui si trova la base di supporto.
In tutti i documenti sopra citati l’organo di livellamento è pesante, ingombrante, di difficile fabbricazione, costoso, scomodo da installare e il sistema di eventuale bloccaggio è poco affidabile e non presenta sufficienti combinazioni angolari.
La presente invenzione mira a superare gli inconvenienti fin qui enunciati delle scale a pioli e delle basi di supporto per scale attualmente note. L’invenzione raggiunge tali scopi con una base di supporto da applicarsi ad una scala a pioli come descritta all’inizio, in cui l’organo di livellamento comprende un elemento centrale collegato alla cerniera e due gambe di appoggio al terreno, essendo l’elemento centrale provvisto di due sedi di alloggiamento amovibile delle gambe di appoggio.
Questa configurazione presenta numerosi vantaggi. Innanzitutto, l’elemento centrale collegato alla cerniera può essere di dimensioni ridotte e di facile fabbricazione. I piedini sono studiati per avere il massimo attrito per qualsiasi posizione sul terreno. È possibile inoltre agevolmente rimuovere le gambe e sostituirle con gambe di differente lunghezza e foggia a seconda della necessità.
L’elemento di supporto può essere allargato se necessario con dei “manicotti” per incontrare quasi tutte le diverse dimensioni delle scale alla base.
Per creare il blocco alla rotazione (per l'appoggio a cavalletto e a parete liscia) dopo aver posizionato la base al suolo si aziona il fermo con un bavero o una stecca scorrevole.
Secondo un esempio esecutivo opzionale le gambe di appoggio sono allungabili.
Ciò consente di regolare la lunghezza di ogni singola gamba anche in modo indipendente dall’altra gamba, per adattare la base ad un utilizzo per differenti specifici appoggi al suolo.
In una forma esecutiva, la cerniera comprende un foro passante praticato nell’elemento di supporto della scala, due ali fissate all’elemento centrale dell’organo di livellamento e un perno posto ortogonale al piano in cui giace la scala. Le ali sono distanziate tra loro in modo da disporsi su opposte facce dell’elemento di supporto in corrispondenza delle opposte aperture del foro del detto elemento di supporto. Le ali sono provviste di fori tali per cui sono sovrapposti alle opposte aperture del foro dell’elemento di supporto ed il perno è posto in compenetrazione nel foro dell’elemento di supporto e nei fori delle ali, preferibilmente mediante una boccola, e vincola in modo liberamente oscillante l’elemento centrale dell’organo di livellamento all’elemento di supporto.
In un esempio esecutivo preferito l’elemento di supporto della scala è un elemento scatolare. Di conseguenza, il foro passante è costituito da due fori coassiali posti su opposte pareti dell’elemento di supporto.
Per migliorare l’accoppiamento descritto, si introduce nei fori praticati una boccola che ha la funzione di assorbire e distribuire il carico e le pressioni su una superficie maggiore rispetto al perno che, scaricato del peso, serve solo per stringere le ali dell’elemento centrale verso l’elemento di supporto, preferibilmente interponendo anche opportune rondelle.
In questo modo per costituire la cerniera è necessario un solo foro, praticato sull’elemento di supporto. Questa soluzione conferisce un’elevata semplicità costruttiva, perché necessita unicamente di un foro sull’elemento di supporto e di una specifica configurazione con ali dell’elemento centrale, facilmente ottenibile in fase di fabbricazione dell’elemento centrale stesso.
In una prima variante esecutiva l’elemento di supporto della scala è un’asta trasversale.
Questa variante esecutiva ha il vantaggio che l’elemento di supporto su cui è possibile montare e fissare la scala costituisce anche il piolo più basso dell’assieme che si crea una volta fissata la scala alla base di supporto.
Secondo un perfezionamento, l’asta trasversale presenta il lato superiore provvisto di finitura antiscivolo.
Questo consente di utilizzare l’asta trasversale come primo piolo già in sicurezza, senza necessità di ulteriori migliorie una volta applicata la scala alla base.
L'asta trasversale può essere allungabile con manicotti scorrevoli che oltre a conseguire la larghezza necessaria con un incastro a coda di rondine (se è già presente nella scala), possono articolarsi con sponde opportune in grado di accoppiarsi efficacemente ai vari e diversi piantoni delle scale.
In una seconda variante esecutiva l’elemento di supporto della scala è un piantone.
Quest’ulteriore variante esecutiva ha il vantaggio che il piantone è posto verticale e può essere provvisto di un elemento terminale di appoggio superiore, che costituisce quindi un supporto stabile per l'estremità superiore della scala, soprattutto sugli alberi, e con ingombro sufficientemente ridotto per adattarsi allo spazio disponibile tra i rami e quindi non provocare con il suo movimento la rottura di piccoli rami o gemme o la caduta di frutta.
Secondo un perfezionamento, il piantone è allungabile.
La base, che si dispone liberamente per qualsiasi appoggio, ha anche la possibilità di essere bloccata sull’angolo voluto da dispositivi di blocco che si possono installare a piacimento. In tale esempio esecutivo sono pertanto previsti mezzi di fissaggio in posizione dell’organo di livellamento rispetto all’elemento di supporto della scala.
In un esempio esecutivo i mezzi di fissaggio comprendono un elemento a bavero fissato all’elemento di supporto della scala, il quale elemento a bavero presenta una zona arcuata provvista di dentatura sul lato di intradosso, ed un elemento di fissaggio provvisto di dentatura e montato sull’elemento centrale in modo spostabile da una posizione allontanata dall’elemento a bavero ad una posizione di impegno con l’elemento a bavero, nella quale posizione di impegno la dentatura dell’elemento di fissaggio è impegnata con la dentatura dell’elemento a bavero ed impedisce la rotazione dell’organo di livellamento rispetto all’elemento di supporto della scala.
In un ulteriore esempio esecutivo in alternativa o in combinazione i mezzi di fissaggio comprendono almeno un elemento distanziatore fissato in modo articolato all’elemento di supporto della scala e ad una delle gambe in due punti di ancoraggio, il quale elemento distanziatore è provvisto di mezzi di variazione e bloccaggio della distanza tra i punti di ancoraggio.
La base sin qui descritta consente l’ancoraggio a qualsiasi scala di diversa misura senza alcuna manomissione della stessa. Prerogativa di questa invenzione è inoltre la possibilità che tutta la base e anche i singoli componenti possono essere distribuiti, smontati e anche separati, lasciando ai fruitori la scelta di cosa acquistare, stimolando un fai da te molto significativo specialmente nel settore agricolo. Per i costruttori di scale, questa invenzione può essere valutata come un semplice accessorio sostituibile al traverso stabilizzante già presente in varie tipologie di scale.
Oggetto della presente invenzione è inoltre una scala comprendente una pluralità di pioli paralleli tra loro e fissati a due montanti laterali, la quale scala è fissata ad una base di supporto come descritta sopra.
Queste ed altre caratteristiche e vantaggi della presente invenzione risulteranno più chiaramente dalla seguente descrizione di alcuni esempi esecutivi non limitativi illustrati nei disegni allegati in cui: la fig. 1 illustra un esempio esecutivo della base;
la fig. 2 illustra una vista di dettaglio dell’elemento centrale;
la fig. 3 illustra una vista di dettaglio di un elemento terminale di appoggio al terreno di una gamba;
le figg. 4 e 5 illustrano differenti esempi esecutivi di elementi di accoppiamento della scala alla base;
la fig. 6 illustra l’elemento a bavero per il fissaggio in posizione dell’organo di livellamento rispetto all’elemento di supporto della scala;
la fig. 7 illustra una vista di dettaglio dell’elemento a bavero;
la fig. 8 illustra un esempio di fascetta di fissaggio dell’elemento a bavero all’asta trasversale;
la fig. 9 illustra un’ulteriore vista della base provvista di elemento a bavero;
la fig. 10 illustra una vista in sezione dell’elemento a bavero e dell’elemento centrale secondo il piano di sezione indicato in figura 9;
la fig. 11 illustra una vista di dettaglio dell’elemento a bavero;
la fig. 12 illustra una vista di dettaglio del sistema di bloccaggio in posizione dell’elemento a bavero;
la fig. 13 illustra l’elemento distanziatore per il fissaggio in posizione dell’organo di livellamento rispetto all’elemento di supporto della scala;
la fig. 14 illustra un esempio di fascette di fissaggio dell’elemento distanziatore all’asta trasversale e ad una gamba;
la fig. 15 illustra un’ulteriore vista della base provvista di elemento distanziatore;
la fig. 16 illustra una vista in sezione dell’elemento distanziatore;
la fig 17 illustra una vista di dettaglio dell’elemento distanziatore;
la fig. 18 illustra una vista di dettaglio del sistema di bloccaggio in posizione dell’elemento distanziatore,
la fig. 19 illustra un sistema di accoppiamento di una scala preesistente all’elemento di supporto; la fig. 20 illustra una vista di dettaglio del sistema di accoppiamento di fig. 19;
la fig. 21 illustra un elemento di allungamento dell’asta trasversale;
la fig. 22 illustra la boccola ed il perno da inserire nel foro di cerniera;
le figg. 23 e 24 illustrano differenti viste di un ulteriore esempio esecutivo di elemento centrale;
le fig. 25 e 26 illustrano rispettivamente una vista esplosa ed assemblata di un esempio esecutivo in cui l’elemento di supporto è un piantone;
la fig. 27 illustra una vista di dettaglio dell’accoppiamento del piantone con la scala.
In figura 1 è illustrato un esempio esecutivo della base di supporto per una scala a pioli oggetto della presente invenzione. La base comprende un elemento di supporto 2 della scala 1 e un organo di livellamento 3 montato oscillante sull’elemento di supporto 2 mediante una cerniera 5.
La scala 1 non è illustrata nella sua interezza in figura 1, come è il caso invece di figura 26, e comprende una pluralità di pioli 11 paralleli tra loro e fissati a due montanti laterali 12. In figura 1 sono solo illustrati con linee tratteggiate i tratti terminali inferiori dei montanti 12 della scala 1.
Negli esempi esecutivi dalla figura 1 alla 24 l’elemento di supporto 2 della scala è un’asta trasversale 20. L’asta trasversale 20 può essere di tipo qualsivoglia, preferibilmente è un profilato scatolare metallico. Preferibilmente l’asta trasversale 20 presenta il lato superiore provvisto di finitura antiscivolo. Tale finitura antiscivolo può essere ad esempio un’opportuna zigrinatura superficiale, visibile nelle figure, e/o essere costituita da una pluralità di rilievi o costolature.
In alternativa o in combinazione, la finitura antiscivolo può prevedere uno strato superficiale di materiale antiscivolo.
Nell’esempio di figura 1 i terminali inferiori dei montanti 12 sono provvisti di elementi di fissaggio 17 all’asta trasversale 20, i quali elementi di fissaggio 17 hanno una conformazione a coda di rondine ossia presentano un incavo 170 rivolto verso l’asta trasversale 20 di dimensioni tali per cui alloggia l’asta trasversale 20 al proprio interno, come avviene per le aste stabilizzanti in uso su molte scale. In condizione impegnata dell’asta trasversale 20 negli incavi 170 è possibile accoppiare stabilmente la scala 1 all’asta trasversale 20 con le stesse viti impiegate per le aste stabilizzanti. È possibile prevedere elementi di accoppiamento più idonei, illustrati nelle figure 2 e 3 e descritti in seguito.
L’organo di livellamento 3 comprende un elemento centrale 30 collegato alla cerniera 5 e due gambe 31 di appoggio al terreno.
Le gambe 31 possono essere di tipo qualsivoglia, preferibilmente sono costituite da profilati scatolari metallici di sezione opportuna a sopportare i pesi imposti.
L’elemento centrale 30 è provvisto di due sedi 300 di alloggiamento amovibile delle gambe di appoggio 31. Nell’esempio delle figure, le sedi di alloggiamento 300 sono costituite da manicotti a sezione rettangolare di dimensione solo leggermente maggiore alla sezione delle gambe 31, in modo tale per cui le gambe 31 possono essere inserite nelle sedi di alloggiamento ed ivi fissarsi per accoppiamento di forma, è possibile anche usare due perni di fissaggio utilizzando l'apertura superiore dell'elemento centrale 30. Le sedi di alloggiamento 300 sono orientate angolarmente distanziate per un angolo ottuso, in modo tale per cui le gambe 31 in condizione accoppiata divergono e poggiano sul terreno in punti di appoggio sufficientemente lontani per garantire stabilità, mantenendo al contempo la cerniera 5 ravvicinata al terreno.
La cerniera 5 comprende un foro passante praticato nell’asta trasversale 20, visibile in figura 4, due ali 301 fissate all’elemento centrale 3 e un perno 50 posto ortogonale al piano in cui giace l’asta trasversale 20. Le ali 301 sono parallele e distanziate tra loro in modo da disporsi su opposte facce l’asta trasversale 20 in corrispondenza delle opposte aperture del foro dell’asta trasversale 20. Le ali 301 sono provviste di fori 302 tali per cui sono sovrapposti alle opposte aperture del foro dell’asta trasversale 20 ed il perno 50 è posto in compenetrazione nel foro dell’asta trasversale 20 e nei fori 302 delle ali 301 e vincola in modo liberamente oscillante l’elemento centrale 30 e quindi le gambe 31 all’asta trasversale 20.
Nell’esempio in figura l’asta trasversale 20 è un elemento scatolare ed il foro passante è costituito da due fori coassiali 200 posti su opposte pareti del l’asta trasversale 20.
Tra le ali 301 e l’asta trasversale 20 sono interposte due rondelle e una boccola 51 per aumentare la superficie di appoggio scaricando il perno 50 da ogni sollecitazione a taglio. La boccola 51 si può introdurre attraverso i fori 302 delle ali e i fori 200 dell’asta trasversale 20.
La misura in lunghezza della boccola 51 sarà leggermente inferiore alla larghezza dell'elemento centrale 3 per consentire un facile impacchettamento e creando rigidezza adeguata a tutto il sistema.
In una variante esecutiva l’elemento centrale 3 è conformato solo in parte come sopra descritto: infatti escludendo le ali e spostando in basso la cerniera 5 la stessa può essere impegnata con una cuffia basculante in grado di ancorarsi con il traverso 2 principale ottenendo di fatto uno strumento equivalente a quello fin qui descritto. In alternativa si può ancorare alla cuffia 16 un piantone 21 o multipli dello stesso che fissati centralmente ad una scala 1 esistente (lunga 2-4 metri) ne consentono il rafforzamento e il multiuso dovuto alla base autolivellante.
Le gambe 31 sono opzionalmente allungabili. È possibile prevedere gambe 31 telescopiche, costituite da elementi tubolari coassiali e posti scorrevoli l’uno dentro all’altro, o costituite da strutture a traliccio, a soffietto o simili. In alternativa o in combinazione, le gambe 31 possono essere fissate nelle sedi di alloggiamento 300 in differenti posizioni da una posizione estrema ritratta ad una posizione estrema estratta.
L’elemento centrale 30 è visibile in dettaglio in figura 2, in cui è possibile apprezzare la forma ad incavo delle sedi di alloggiamento 300 per le gambe 31.
La figura 3 illustra una vista in dettaglio di un terminale 32 di appoggio al terreno della base. Il terminale 32 è preferibilmente in materiale polimerico e presenta un incavo 320 di calzamento sull’estremità inferiore della gamba 31. Il terminale 32 presenta una superficie inferiore di appoggio 321 che è sagomata convessa sia lungo un piano di sezione parallelo al piano della scala sia lungo un piano di sezione perpendicolare all’asse longitudinale della gamba 31. Ciò garantisce sempre un buon appoggio indipendentemente dall’inclinazione della scala 1 e/o dall’inclinazione dell’organo di livellamento 3 rispetto alla scala 1. La superficie inferiore di appoggio 321 è preferibilmente zigrinata.
In figura 4 e in figura 5 sono illustrate due varianti esecutive di elementi di accoppiamento 18 degli elementi di fissaggio 17 all’asta trasversale 20. Gli elementi di accoppiamento 18 possono essere fissati mediante calzamento alle estremità dell’asta trasversale 20 oppure essere terminali sagomati dell’asta trasversale 20 stessa. Gli elementi di accoppiamento 18 sono conformati in modo da consentire un accoppiamento di forma con gli elementi di fissaggio 17. Nella figura 2 l’elemento di accoppiamento 18 presenta una zona terminale di accoppiamento a minore spessore, mentre nella figura 3 l’elemento di accoppiamento 18 presenta due scanalature di alloggiamento dell’elemento di fissaggio 17.
Nelle figure da 6 a 18 sono illustrati due esempi esecutivi in cui sono previsti mezzi di fissaggio in posizione dell’organo di livellamento 3 rispetto all’elemento di supporto 2 della scala 1, in particolare rispetto all’asta trasversale 20.
Entrambi i sistemi sono amovibili e si possono montare anche in tempi diversi in risposta a precise esigenze.
Nel primo esempio esecutivo illustrato nelle figure da 6 a 12 i mezzi di fissaggio comprendono un elemento a bavero 40 fissato all’asta trasversale 20. L’elemento a bavero 40 è preferibilmente in metallo, ed è conformato come un elemento allungato curvo, che presenta alle opposte estremità occhielli di fissaggio. L’utilizzo di particolari fascette 44, illustrate in dettaglio in figura 8, consente un montaggio semplice e senza praticare fori. In alternativa è possibile prevedere un fissaggio mediante viti, le quali viti si impegnano in corrispondenti fori presenti sull’asta trasversale 20. L’elemento a bavero 4 presenta una zona arcuata provvista di dentatura 400 sul lato di intradosso ed un elemento di fissaggio 42 provvisto di dentatura 420 corrispondente alla dentatura 400 e montato sull’elemento centrale 3 in modo spostabile da una posizione allontanata dall’elemento a bavero 4 ad una posizione di impegno con l’elemento a bavero 4. Nella posizione di impegno la dentatura 420 dell’elemento di fissaggio 42 è impegnata con la dentatura 400 dell’elemento a bavero 4 ed impedisce la rotazione dell’organo di livellamento 3 rispetto all’asta trasversale 20.
La zona arcuata segue l’arco di circonferenza di un cerchio con centro nel fulcro della cerniera 5, in modo tale per cui la distanza tra l’elemento di fissaggio 42 e la dentatura 400 rimane invariata al ruotare dell’organo di livellamento sulla cerniera 5 rispetto all’asta trasversale 20.
L’elemento di impegno 42 nell’esempio illustrato in dettaglio in figura 12 è un blocchetto, preferibilmente metallico, che scorre per una prestabilita escursione all’interno di una sede 430 prevista in un elemento di supporto 43 dell’elemento di fissaggio 42. L’elemento di supporto 43 dell’elemento di fissaggio 42 è fissato al corpo dell’elemento centrale 30 in posizione inferiore ed interposta tra le due sedi di alloggiamento 300 delle gambe 31. Preferibilmente l’elemento di supporto 43 dell’elemento di fissaggio 42 è metallico ed è fissato all'elemento centrale 30 con le stesse viti che bloccano le gambe. Questa configurazione permette una fabbricazione poco difficoltosa dell’elemento centrale 30, a cui può essere opzionalmente fissato in aggiunta l’elemento di supporto 43 dell’elemento di fissaggio 42 nel caso si voglia utilizzare la base con l’elemento a bavero 40. L’elemento di supporto 43 dell’elemento di fissaggio 42 è provvisto di una porzione a piastra 431 posta a sbalzo su un piano perpendicolare all’asse longitudinale della scala e provvista di un foro in cui si impegna un perno filettato 45, visibile in figura 9, operabile manualmente mediante una manopola o testa allargata 450. In alternativa alla manopola si può utilizzare una chiave a Cric studiata per l'uso come attrezzo amovibile e da usarsi solo quando sia necessario bloccare la scala su un angolo voluto. Tale perno 45 si impegna anche con l’elemento di fissaggio 42 e lo sposta, mediante avvitamento e svitamento, dalla posizione allontanata alla posizione di impegno con l’elemento a bavero 4 e viceversa. L’elemento di fissaggio 42 è provvisto di una graffetta di sicurezza 421 ruotabile da una posizione di impegno con l’elemento a bavero 40 a una posizione di disimpegno. Quando l’elemento di fissaggio è nella posizione di impegno con l’elemento a bavero 4, la graffetta di sicurezza 421 può essere spostata in condizione di impegno con l’elemento a bavero. Il suo effettivo spostamento dà indicazione all’utente che l’elemento di fissaggio 42 è in condizione di impegno con l’elemento a bavero 4 e che quindi la base è fissata e non permette la rotazione della scala.
Nel secondo esempio esecutivo illustrato nelle figure da 13 a 18 i mezzi di fissaggio comprendono un elemento distanziatore 10 fissato in modo articolato all’asta trasversale 20 e ad una delle gambe 31 in due punti di ancoraggio. L’elemento distanziatore 10 è provvisto di mezzi di variazione e bloccaggio della distanza tra i punti di ancoraggio.
L’elemento distanziatore 10 è un elemento a piastra provvisto su una faccia di una dentatura 100, a guisa di cremagliera, e presenta un’estremità libera 101 e un’estremità vincolata 102. L’estremità vincolata 102 presenta un occhiello 103 che permette di fissare in modo articolato l’estremità vincolata 102 all’asta trasversale 20 mediante un perno di articolazione impegnato in un foro ricavato in una fascetta 46 che si stringe all'asta trasversale 20. Si crea in questo modo un sistema a tre cerniere che definiscono un triangolo con due lati fissi. Il terzo lato può variare di lunghezza, in modo tale da consentire all’angolo opposto, corrispondente all’angolo di inclinazione dell’organo di livellamento 3 rispetto all’asta trasversale 20, di variare in ampiezza. Quando il lato variabile viene bloccato in lunghezza, la rotazione dell’organo di livellamento 3 rispetto all’asta trasversale 20 è impedita e l’intera base è stabilmente fissata e impedisce alla scala 1 di ruotare sul piano di appoggio.
I mezzi di variazione e bloccaggio della distanza tra i punti di ancoraggio comprendono un elemento di fissaggio 13 provvisto di dentatura 130 corrispondente alla dentatura 100 dell’elemento distanziatore 10 e fissato alla gamba 31 in modo articolato ed in modo spostabile da una posizione allontanata dall’elemento distanziatore 10 ad una posizione di impegno con l’elemento distanziatore 10.
L’accoppiamento dell’elemento di fissaggio 13 alla gamba 31 è garantito da un elemento di supporto 14 dell’elemento di fissaggio 13 che presenta un occhiello 142 di fissaggio mediante un perno di articolazione, impegnato con apposita bretella 47 provvista di foro filettato vincolata ad una gamba 31.
L’elemento di fissaggio 13 è preferibilmente un blocchetto metallico provvisto su un lato della dentatura 130. L’elemento di supporto 14 dell’elemento di fissaggio 13 è un elemento a scatola composto di due porzioni, di cui una prima porzione provvista di una prima sede di alloggiamento 140 a scorrimento in una prima direzione dell’elemento distanziatore 10 e una seconda porzione provvista di una seconda sede di alloggiamento 141 a scorrimento dell’elemento di fissaggio 13. Lo scorrimento dell’elemento di fissaggio 13 nella seconda sede di alloggiamento 141 è consentito per una prestabilita escursione ed in una seconda direzione perpendicolare alla prima direzione dell’elemento distanziatore 10. L’elemento distanziatore 10 e l’elemento di fissaggio 13 sono posti in modo da rivolgere le rispettive dentature 100 e 130 l’una verso l’altra.
L’elemento di supporto 14 dell’elemento di fissaggio 13 è provvisto di una parete di estremità 143 tale per cui l’elemento di fissaggio 13 è interposto tra tale parete di estremità e l’elemento distanziatore 10. Nella parete di estremità è presente un foro passante in cui si impegna un perno filettato 19, visibile in figura 16, operabile manualmente mediante una manopola o testa allargata 190. Tale perno 19 si impegna anche con l’elemento di fissaggio 13 e lo sposta, mediante avvitamento e svitamento, da una posizione allontanata dall’elemento distanziatore 10 ad una posizione di impegno con l’elemento distanziatore 10 e viceversa. L’elemento di fissaggio 13 è provvisto di una sede di impegno 131 per il perno. Nella posizione allontanata dell’elemento di fissaggio 13, l’elemento distanziatore 10 può scorrere liberamente all’interno della prima sede 140 dell’elemento di supporto 14 dell’elemento di fissaggio 13, consentendo la libera rotazione della cerniera 5 e quindi l’inclinazione dell’organo di livellamento 3 rispetto all’asta trasversale 20. Nella posizione di impegno dell’elemento di fissaggio 13 con l’elemento distanziatore 13, la dentatura 130 dell’elemento di fissaggio 13 fa presa sulla dentatura 100 dell’elemento distanziatore 10, impedendone lo scorrimento all’interno della prima sede 140 dell’elemento di supporto 14 dell’elemento di fissaggio 13 e quindi bloccando la rotazione relativa dell’organo di livellamento 3 con l’asta trasversale 20.
In alternativa è possibile vincolare in modo articolato l’elemento distanziatore 10 alla gamba 102 e vincolare in modo articolato l’elemento di supporto 14 dell’elemento di fissaggio 13 all’asta trasversale 20.
In alternativa o in combinazione i mezzi di variazione e bloccaggio possono comprendere cavi o catene, aste flessibili, cilindri idraulici, e altri sistemi noti.
Le figure da 19 a 21 illustrano un esempio esecutivo in cui l’asta trasversale 20 è allungabile lungo il proprio asse longitudinale per potersi adattare a scale di differente larghezza. Preferibilmente l’asta trasversale 20 è telescopica, essendo provvista di inserti 22 estraibili dalle opposte estremità dell’asta trasversale 20 stessa. Gli inserti estraibili 22, illustrati in dettaglio in figura 21, sono provvisti all’estremità esterna di linguette di riscontro 220 che consentono una pluralità di impieghi: a) possono essere il battente esterno al piantone della scala 1 nel caso di incastro a coda di rondine: l'incastro avviene sul manicotto che presenta un foro piuttosto grande per consentire il passaggio del perno senza fare nuovi fori; b) inoltre le linguette servono da battente per le sponde ad "L" per l'appoggio dei piantoni delle scale, descritte in seguito.
Nella parte sinistra di figura 19 è raffigurato un elemento di fissaggio 10 a coda di rondine come descritto precedentemente. Nella parte destra di figura 19 è invece illustrato un sistema alternativo di fissaggio del montante 12 della scala 1, mostrato in dettaglio in figura 20, in cui è previsto un elemento di supporto 15 con sezione ad L. La parte verticale 150 dell’elemento di supporto 15 è fissata all’estremità dell’asta trasversale 20, mentre la parte orizzontale 151 forma una base d’appoggio per il montante 12. Una volta in posizione di impegno, il montante 12 può essere fissato con mezzi di fissaggio amovibile. Un esempio esecutivo di mezzi di fissaggio amovibile del montante 12 all’elemento di supporto è illustrato in figura 20 e comprende elementi ad U 152 provvisti di fori in cui si impegnano perni a L in parte filettati. Gli elementi ad U 152 vengono posizionati in alloggio predisposto sulla verticale 150 dell’elemento di supporto 15 in modo da esporre i fori posteriormente a tale parte. I perni filettati ad "L" vengono stretti al piantone con semplici dadi 154 al di là dei fori, calibrando la stretta si ottiene il bloccaggio sulla verticale. I perni ad "L" possono essere gommati e un po’ arcuati.
Un altro esempio di fissaggio prevede che alla sponda 150 vengono fissati due congegni del tipo usato per stringere gli scarponi da sci.
La figura 22 illustra un esempio esecutivo di boccola 51 sopra descritta e di perno 50.
La figura 23 illustra un ulteriore esempio esecutivo della cerniera 5. In questo caso, come si vede dalla figura 24 in cui è illustrato un dettaglio dell’elemento centrale 30, non sono presenti le ali 301 dell’elemento centrale 30 ed il foro di fulcro non è praticato sull’asta trasversale 20 ma sull’elemento centrale 30 stesso. È previsto un elemento di collegamento 16 dell’asta trasversale 20 alla cerniera 5, il quale elemento di collegamento 16 è provvisto di ali del tutto simili alle ali 301 atte a disporsi sugli opposti lati dell’elemento centrale 30 a formare la cerniera 5. Nella configurazione di figura 23 non si può utilizzare l’elemento a bavero, mentre è possibile utilizzare il sistema ad elemento distanziatore.
Nella configurazione di figura 23 è inoltre possibile prevedere un organo di livellamento costituito da un unico pezzo e collegato in modo oscillante all’elemento di supporto mediante la cerniera 5. Tale organo di livellamento può essere costituito ad esempio da un elemento ad arco vincolato alla cerniera nel suo punto centrale, o da un profilato piegato a formare due gambe di appoggio e vincolato alla cerniera nel punto di piega.
Le figure 25 e 26 illustrano rispettivamente una vista esplosa ed assemblata di un esempio esecutivo in cui l’elemento di supporto 2 è un piantone 21. Il piantone 21 è provvisto di una testa allargata terminale di appoggio ad un muro o ad un ramo. La testa allargata può essere prevista su un elemento terminale atto ad essere calzato sulla sommità del piantone 21.
Il piantone 21 è preferibilmente allungabile, in particolare è telescopico essendo composto da tre settori concentrici come illustrato in figura 17. La scala 1 è fissabile al piantone 21 mediante elementi di fissaggio costituiti da una porzione a piastra accoppiabile ad un piolo 11 della scala 1 e fissata ad un profilato scatolare aperto su due lati atto ad essere calzato sul piantone 21 e fissato in posizione, ad esempio mediante viti di serraggio, come illustrato in dettaglio in figura 27.
Il piolo 11 della scala può essere fissato alla porzione a piastra dell’elemento di fissaggi mediante mezzi di fissaggio amovibile, come ad esempio fascette.

Claims (12)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Base di supporto per una scala a pioli (1), la quale base comprende un elemento di supporto (2) fissabile alla scala (1) e un organo di livellamento (3) montato oscillante sull’elemento di supporto (2) mediante una cerniera (5), caratterizzata dal fatto che l’organo di livellamento (3) comprende un elemento centrale (30) collegato alla cerniera (5) e due gambe (31) di appoggio al terreno, essendo l’elemento centrale (30) provvisto di due sedi (300) di alloggiamento amovibile delle gambe di appoggio (31).
  2. 2. Base secondo la rivendicazione 1, in cui le gambe di appoggio (31) sono allungabili.
  3. 3. Base secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui la cerniera (5) comprende un foro passante praticato nell’elemento di supporto della scala (2), due ali (301) fissate all’elemento centrale (30) dell’organo di livellamento (3) e un perno (50) posto ortogonale al piano in cui giace la scala (1), le quali ali (301) sono distanziate tra loro in modo da disporsi su opposte facce dell’elemento di supporto (2) in corrispondenza delle opposte aperture del foro dell’elemento di supporto (2), essendo le ali (301) provviste di fori (302) tali per cui sono sovrapposti alle opposte aperture del foro dell’elemento di supporto (2) e in tali fori sono inseriti una boccola e un perno che vincolano in modo liberamente oscillante l’elemento centrale (30) dell’organo di livellamento (3) all’elemento di supporto (2).
  4. 4. Base secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui l’elemento di supporto (2) della scala è un’asta trasversale (20).
  5. 5. Base secondo una o più delle precedenti rivendicazioni in cui l'elemento di supporto è allungabile con un manicotto (22).
  6. 6. Base secondo una o più delle precedenti rivendicazioni in cui l'elemento di supporto è provvisto di una sponda (15) adatta a conseguire un fissaggio idoneo a vari tipi di piantoni.
  7. 7. Base secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui l’elemento di supporto (2) della scala è un piantone (21).
  8. 8. Base secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, in cui sono previsti mezzi di fissaggio in posizione dell’organo di livellamento (3) rispetto all’elemento di supporto (2) della scala (1).
  9. 9. Base secondo la rivendicazione 8, in cui i mezzi di fissaggio comprendono un elemento a bavero (40) fissato all’elemento di supporto (2) della scala (1), il quale elemento a bavero (40) presenta una zona arcuata provvista di dentatura (400) sul lato di intradosso, ed un elemento di fissaggio (42) provvisto di dentatura (420) e montato sull’elemento centrale (30) in modo spostabile da una posizione allontanata dall’elemento a bavero (40) ad una posizione di impegno con l’elemento a bavero (40), nella quale posizione di impegno la dentatura (420) dell’elemento di fissaggio (42) è impegnata con la dentatura (400) dell’elemento a bavero (40) ed impedisce la rotazione dell’organo di livellamento (3) rispetto all’elemento di supporto (2) della scala (1).
  10. 10. Base secondo la rivendicazione 8 o 9, in cui i mezzi di fissaggio comprendono almeno un elemento distanziatore (10) fissato in modo articolato all’elemento di supporto (2) della scala (1) e ad una delle gambe (31) in due punti di ancoraggio, il quale elemento distanziatore (10) è provvisto di mezzi di variazione e bloccaggio della distanza tra i punti di ancoraggio.
  11. 11. Base secondo una o più delle precedenti rivendicazioni, che consente l’ancoraggio a qualsiasi scala di diversa misura senza alcuna manomissione della scala stessa.
  12. 12. Scala (1) comprendente una pluralità di pioli (11) paralleli tra loro e fissati a due montanti laterali (12), caratterizzata dal fatto che è fissata ad una base di supporto secondo una o più delle precedenti rivendicazioni.
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