IT201800021412A1 - Dispositivo infusore per la preparazione di bevande - Google Patents

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IT201800021412A1
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infusion
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IT102018000021412A
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Alessandro Merati
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Carimali S P A Con Socio Unico
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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per Invenzione Industriale dal titolo:
DISPOSITIVO INFUSORE PER LA PREPARAZIONE DI BEVANDE
Settore Tecnico dell’Invenzione
La presente invenzione è relativa ad un dispositivo infusore per la preparazione di bevande, in particolare caffè o tè, e relativo procedimento automatico di infusione.
Stato dell’Arte
Nel settore delle macchine automatiche per la produzione di bevande, in particolare bevande a base di caffè o tè, è noto di utilizzare un dispositivo infusore del tipo comprendente una camera di infusione, preferibilmente di forma cilindrica, la quale è provvista di un’apertura di carico/scarico di un materiale da infondere; un coperchio mobile, rispetto alla camera di infusione, tra una posizione di apertura ed una posizione di chiusura della detta apertura; ed un pistone montato scorrevole all’interno della camera di infusione per essere disposto in una posizione di carico, nella quale consente ad un materiale da infondere di essere introdotto nella camera di infusione attraverso l’apertura, in una posizione di erogazione, nella quale coopera con il coperchio per chiudere a tenuta la camera di infusione e consentire ad un fluido di infusione, normalmente acqua calda in pressione, di essere introdotto nella camera da infusione per percolare attraverso il materiale e produrre la bevanda; ed una posizione di scarico, nella quale espelle il materiale esausto dalla camera di percolazione al termine dell’erogazione della bevanda.
In generale, nei dispositivi infusori noti aventi la struttura sopra descritta, la posizione di carico del pistone è una posizione di fine corsa inferiore, in cui il pistone è completamente arretrato, normalmente disposto a contatto del fondo della camera di infusione, così che il volume a disposizione per ricevere il materiale da infondere è pari al volume massimo disponibile all’interno della camera di infusione.
Una volta terminato il caricamento del materiale, caricamento che avviene normalmente in modo automatico da parte di un dispositivo di macinazione e dosaggio, il coperchio viene chiuso ed il pistone viene sollevato verso il coperchio fino ad arrestarsi ad una determinata quota, che corrisponde alla posizione di erogazione ed è predeterminata in base al grado di compattazione che il materiale deve avere per produrre la specifica bevanda selezionata dall’utente.
Dopo che la bevanda è stata erogata ed il coperchio è stato riaperto, il pistone viene ulteriormente sollevato fino alla posizione di scarico e successivamente viene riabbassato per riportarlo nella posizione di carico iniziale, in attesa di un nuovo ciclo operativo.
Per compiere le fasi sequenziali del procedimento sopra descritto, il dispositivo infusore impiega un certo lasso di tempo, detto di movimentazione, che, unito al tempo di macinatura del materiale ed al tempo di infusione ed erogazione vero e proprio della bevanda, costituisce il cosiddetto tempo-ciclo, ossia il tempo che il dispositivo infusore impiega per completare un ciclo di produzione della bevanda. In generale, a seconda della velocità di macinazione, delle caratteristiche del dispositivo infusore e della bevanda selezionata, il tempo-ciclo è dell’ordine di 30-50 sec.
Se si prendono a riferimento un medesimo dispositivo di macinazione ed un medesimo dispositivo infusore, la durata del tempo-ciclo varia quasi esclusivamente in funzione del tipo di bevanda che deve essere prodotta e dalla quale dipendono il tempo di infusione e di erogazione. In altri termini, per bevande “corte”, come il caffè espresso, che richiedono circa 35 cc di acqua, il tempo di infusione è più corto e, quindi, anche il tempo ciclo sarà più corto, mentre per bevande lunghe, come il caffè lungo o il tè, che richiedono circa 120 cc di acqua, il tempo di infusione è più lungo e, quindi, anche il tempo ciclo sarà proporzionalmente più lungo.
Ne deriva che, almeno per le bevande corte, che hanno un tempo di infusione molto corto, il tempo di macinatura ed il tempo di movimentazione assumono ruoli non trascurabili nella durata totale del ciclo di produzione della bevanda.
Com’è noto, il tempo ciclo è un parametro importante per valutare la performance della macchina per la produzione di bevande dal momento che influenza la capacità della macchina di produrre bevande in rapida successione e determina, inoltre, il tempo che un utente deve attendere prima di poter ottenere la bevanda selezionata. Questo tempo di attesa risulta, in generale, piuttosto sgradito agli utenti e ciò ha spinto i produttori di macchine per la produzione di bevande a cercare soluzioni che consentano di accorciare quanto più possibile il tempo ciclo.
Oggetto e Riassunto dell’Invenzione
Scopo della presente invenzione è quello di fornire un dispositivo infusore del tipo sopra specificato che offra una soluzione efficace, semplice ed economica al problema di ridurre il tempo ciclo per la produzione di una bevanda.
Secondo la presente invenzione vengono forniti un dispositivo infusore, una macchina per la preparazione di bevande comprendente tale dispositivo infusore, ed il relativo procedimento automatico di infusione, come rivendicato nelle rivendicazioni allegate.
Breve Descrizione dei Disegni
La Figura 1 illustra una sezione, secondo un piano longitudinale, di una preferita forma di attuazione del dispositivo infusore secondo la presente invenzione.
Le Figure da 2 a 5 illustrano il gruppo infusore della Figura 1 disposto in rispettive configurazioni operative corrispondenti a fasi sequenziali di un ciclo di produzione di una bevanda.
Descrizione Dettagliata di Preferite Forme di Realizzazione dell’Invenzione La presente invenzione verrà ora descritta in dettaglio con riferimento alle Figure allegate per permettere ad una persona esperta di realizzarla ed utilizzarla. Varie modifiche alle forme di realizzazione descritte saranno immediatamente evidenti alle persone esperte ed i generici principi descritti possono essere applicati ad altre forme di realizzazione ed applicazioni senza per questo uscire dall’ambito protettivo della presente invenzione, come definito nelle rivendicazioni allegate. Pertanto, la presente invenzione non deve essere considerata limitata alle forme di realizzazione descritte ed illustrate, ma le si deve accordare il più ampio ambito protettivo conforme con i principi e le caratteristiche qui descritte e rivendicate.
Nella Figura 1 è illustrato nel suo complesso un dispositivo infusore per la preparazione di bevande, in particolare caffè o tè, mediante un procedimento di percolazione di acqua calda sotto pressione attraverso una quantità determinata di materiale macinato o in foglie.
In una condizione di normale operatività, il dispositivo infusore 1 è disposto all’interno di una macchina per la produzione di bevande ed è associato ad una sorgente di acqua calda in pressione e ad un dispositivo di macinazione (noto e non illustrato) atto a fornire al dispositivo infusore 1, all’inizio di ciascun ciclo di produzione di una bevanda, una quantità dosata del materiale da infondere, per esempio caffè macinato o tè in foglie.
Nella Figura 1 il dispositivo infusore è illustrato in una condizione zero ossia nella condizione in cui il dispositivo infusore si trova quando la macchina per la produzione di bevanda è spenta.
Secondo quanto illustrato nella Figura 1, il dispositivo infusore 1 comprende un corpo tubolare 2, preferibilmente cilindrico, il quale presenta un asse longitudinale 3 ed è supportato in modo stazionario da un telaio 4 del dispositivo infusore 1. Preferibilmente, il corpo tubolare 2 è racchiuso tra due gusci (non illustrati), che sono parte del telaio 4 e sono solidalmente accoppiati tra loro, convenientemente in modo smontabile, per definire un involucro scatolare esterno.
Il corpo tubolare 2 delimita al suo interno una camera di infusione 5, nella quale, in uso, vengono alimentati in successione il materiale da infondere e l’acqua calda in pressione affinché abbia luogo il processo di percolazione.
Ad una estremità, la camera di infusione 5 presenta un’apertura 6 atta a consentire il caricamento del materiale da infondere e lo svuotamento della camera di infusione al termine dell’erogazione della bevanda. All’estremità opposta, la camera di infusione 5 è limitata da un pistone 7 avente la funzione di comprimere il materiale da infondere nella camera di infusione 5 prima dell’iniezione dell’acqua e di espellere dalla camera di infusione la compressa di materiale esausto al termine dell’erogazione della bevanda.
A tale scopo, il pistone 7 è associato ad un attuatore (non illustrato) che è controllato da una centralina elettronica di controllo 8 per movimentare il pistone 7 lungo l’asse longitudinale 3 secondo una determinata sequenza operativa, che sarà descritta in dettaglio nel seguito, in cui il pistone 7 assume, in successione, una configurazione di carico, nella quale il materiale da infusione è introdotto nella camera di infusione 5 (figure 2 e 3), una configurazione di compressione (figura 4), nella quale il pistone 7 comprime il materiale da infondere precedentemente introdotto nella camera di infusione 5, ed una configurazione di espulsione (figura 5), nella quale il pistone 7 è sollevato fino all’apertura 6 in modo tale da estrarre dalla camera di infusione 5 la compressa del materiale esausto e consentire la sua espulsione.
Il dispositivo infusore 1 comprende, inoltre, un coperchio 9 mobile tra una posizione di chiusura o di erogazione (figura 2), nella quale chiude a tenuta di fluido l’apertura 6, ed una posizione di apertura, nella quale lascia libera l’apertura 6 in modo tale da consentire, all’inizio di un ciclo di produzione di una bevanda, il caricamento del materiale da infusione nella camera di infusione 5 e, al termine del ciclo di produzione della bevanda, l’estrazione dalla camera di infusione 5 della compressa di materiale esausto per la sua successiva espulsione.
Con maggior dettaglio, il coperchio 9 è costituito da un corpo di chiusura 10, che è provvisto di una guarnizione per sigillare l’apertura 6 quando il coperchio 9 è nella posizione di chiusura, e da un elemento raschiatore 11, il quale è incernierato al corpo di chiusura 10 ed è configurato per spostarsi sull’apertura 6, dopo che il pistone 7 ha assunto la configurazione di espulsione, in modo tale da spingere il materiale esausto disposto sul pistone 7 al di sopra di un scivolo 12 collegato alla sommità del corpo tubolare 2 e farlo così cadere in un contenitore di raccolta sottostante (non illustrato).
Nel corpo di chiusura 10 è ricavato un condotto di uscita (non illustrato) per la fuoriuscita della bevanda prodotta dalla percolazione sotto pressione, attraverso il materiale da infondere, del fluido di infusione che viene alimentato alla camera di infusione 5 attraverso il pistone 7.
In particolare, il fluido in pressione proveniente da una sorgente esterna, ad esempio un serbatoio oppure la rete idrica domestica, è alimentato alla camera di infusione 5 tramite una linea di alimentazione 13 del fluido di infusione che è ricavata, in parte, nel pistone 7 e comprende, inoltre, un tubo di adduzione 14 disposto tra il pistone 7 e la citata sorgente esterna.
Secondo quanto illustrato nella figura 1, il pistone 7 comprende una testa 15, che impegna in modo scorrevole, con l’interposizione di una guarnizione 16, una superficie interna della camera di infusione 5, ed uno stelo 17 che è solidale alla testa 15 e si estende, coassialmente all’asse longitudinale 3, dalla testa 15 verso l’esterno della camera di infusione 5.
La testa 15 è realizzata come un piattello-doccia ed è provvista di uno o più fori passanti (non illustrati) atti a mette in comunicazione fluidica la camera di infusione 5 con un canale 18 di alimentazione del fluido di infusione ricavato nello stelo 17 e facente parte della linea di alimentazione 13. Sulla faccia della testa 15 rivolta verso la camera di infusione 5 è fissato un filtro 19, convenientemente definito da un disco di rete metallica, atto a impedire che, in uso, il materiale da infusione ostruisca il/i foro/i di ingresso del fluido di infusione realizzati nella testa 15.
Preferibilmente, il canale 18 è coassiale all’asse longitudinale 3 ed è atto a ricevere, in uso, il fluido di infusione dal citato tubo di adduzione 14, il quale è stazionario rispetto alla camera di infusione 5 e comprende una porzione terminale 20 di uscita del fluido che è coassiale all’asse longitudinale 3 ed è accoppiata in modo scorrevole al pistone 7 in modo tale che, in uso, il pistone 7 scorra sul tubo di adduzione 14 quando trasla lungo l’asse longitudinale 3.
Preferibilmente, la porzione terminale 20 del tubo di adduzione 14 è inserita all’interno del canale 18. Secondo una variante non illustrata, la porzione terminale 20 impegnata esternamente, in modo scorrevole, il pistone 7.
Allo scopo di sigillare il canale 18 verso l’esterno affinché tutto il fluido di infusione alimentato dal tubo di adduzione 14 al canale 18 raggiunga la camera di infusione 5 e non sgoccioli dal pistone 7, tra il canale 18 ed il tubo di adduzione 14 è disposto un elemento di tenuta dinamica 21. Preferibilmente, l’elemento di tenuta dinamica 21 è definito da una guarnizione ad anello alloggiata in una sede coassiale all’asse longitudinale 3 e realizzata nello stelo 17.
Preferibilmente, secondo quanto illustrato nelle figure allegate, lo stelo 17 del pistone 7 presenta internamente una cavità 22, la quale suddivide lo stelo 17 in una porzione centrale 23, nella quale è ricavato il canale 18, ed in una porzione periferica 24 tubolare, la quale è solidale, così come la porzione centrale 23, alla testa 15. La porzione periferica 24 presenta, sulla propria superficie laterale esterna, una filettatura ingranante con una ruota dentata 25, la quale è parte del citato attuatore 8 ed è azionata, in uso, per spostare lo stelo 17, e quindi il pistone 7, lungo l’asse longitudinale 3.
La cavità 22 è impegnata da un corpo tubolare 26 stazionario, che è parte del telaio 4 e funge da supporto e guida assiale per il pistone 7. In particolare, il corpo tubolare 26 presenta un foro 27 assiale avente una porzione allargata superiore impegnata in maniera scorrevole dalla porzione centrale 23 dello stelo 17 ed una porzione ristretta inferiore, attraverso la quale si estende, in modo stazionario, la porzione terminale 20 del tubo di adduzione 14.
Il corpo tubolare 26 comprende, inoltre, due appendici 28 trasversali diametralmente opposte che impegnano in maniera scorrevole rispettive feritoie longitudinali dello stelo 17.
Il dispositivo infusore 1 comprende, inoltre, un dispositivo di fissaggio 29 atto a rendere solidale il tubo di adduzione 14 al telaio 4.
Preferibilmente, il dispositivo di fissaggio 29 comprende un collare filettato fermatubo 30 che è calzato a pressione sul tubo di adduzione 14 ed è avvitato, in modo rimovibile, su di un manicotto filettato 31 coassiale al foro 27 ed integrale al corpo tubolare 26 così da rendere il tubo di adduzione 14 solidale al corpo tubolare 26 e, quindi, al telaio 4.
Il tubo di adduzione 14 può essere realizzato in un qualsivoglia materiale adatto allo scopo, in particolare un materiale che faciliti lo scorrimento. Preferibilmente, il tubo di adduzione 14 è realizzato di un materiale polimerico rigido o semi-rigido, ad esempio teflon.
Nel tratto tra il dispositivo di fissaggio 29 e la sorgente esterna, il tubo di adduzione 14 può presentare una qualsiasi conformazione idonea allo spazio disponibile all’interno della macchina per la produzione di bevande. Nell’esempio illustrato, a valle del dispositivo di fissaggio 29, il tubo di adduzione 14 fuoriesce inferiormente dalla cavità 22 dello stelo 17 e si estende fino ad un raccordo 32 atto a collegare, direttamente o indirettamente, l’estremità libera del tubo di adduzione 14 alla citata sorgente esterna del fluido di infusione.
Il funzionamento del dispositivo infusore 1 verrà nel seguito descritto con riferimento alle Figure da 1 a 5, di cui le Figure 2-5 rappresentano le fasi salienti di un ciclo di produzione.
Nella Figura 1 è illustrato, come già detto precedentemente, il dispositivo infusore 1 in una condizione zero, ossia con la macchina per la produzione delle bevande ancora spenta. In questa condizione, il pistone 7 può essere disposto in una qualsivoglia posizione dentro la camera di infusione 5, ma, preferibilmente, esso è disposto al punto morto inferiore, ossia completamente arretrato sul fondo della camera di infusione 5. Normalmente, in questa cosiddetta condizione zero, il coperchio 9 è nella posizione di apertura.
Quando la macchina viene accesa, la centralina elettronica di controllo 8 è programmata per comandare l’attuatore in modo tale da far sì che il pistone 7 venga disposto nella citata configurazione di carico, che è una configurazione in cui il pistone 7 è pronto a ricevere il materiale da infondere che il dispositivo di macinatura (non illustrato) alimenta attraverso l’apertura 6. A tale proposito, è opportuno puntualizzare che la configurazione di carico del pistone 7 non indica una singola posizione del pistone 7, ma piuttosto la predisposizione del pistone, in quella configurazione, a ricevere il materiale da infondere che viene caricato alla camera di infusione 5.
In altri termini, nel contesto della presente invenzione, l’espressione configurazione di carico indica una pluralità di posizioni di carico consecutive o, meglio, una posizione di carico variabile, nella quale il pistone 7 viene abbassato, lungo l’asse longitudinale 3, da una quota superiore, che è predeterminata e normalmente, ma non necessariamente, uguale per tutte le bevande selezionate, ad una quota inferiore, che convenientemente, ma non necessariamente, dipende dalla bevanda selezionata essendo funzione della quantità di materiale da alimentare alla camera di infusione 5 per produrre quella specifica bevanda.
Secondo quanto illustrato nella Figura 2, nella configurazione di carico a quota superiore, nel seguito indicata come configurazione di carico iniziale, il pistone 7 è quasi completamente estratto e occupa una posizione di poco abbassata rispetto alla configurazione di espulsione, in cui la sommità della testa 15 è sostanzialmente complanare all’apertura 6.
La configurazione di carico iniziale è, preferibilmente, una configurazione di stand-by, ossia la configurazione che il pistone 7 assume al termine di ciascun ciclo di produzione di una bevanda, prima dell’inizio di un nuovo ciclo di produzione.
A seguito della selezione di una bevanda da parte di un utente, il dispositivo di macinatura (non illustrato), controllato dalla centralina elettronica di controllo 8, viene avviato per un certo lasso di tempo in modo tale da macinare una quantità di materiale predeterminata in base al tipo di bevanda selezionata. Secondo una variante, il dosaggio del materiale non viene ottenuto controllando il tempo di accensione del dispositivo di macinatura, ma tramite altri sistemi noti, per esempio tramite pesatura del materiale, preferibilmente prima dell’operazione di macinatura.
Durante la macinatura, il materiale macinato cade all’interno della camera di infusione 5, al di sopra del pistone 7.
Secondo una preferita forma di attuazione, infatti, la centralina elettronica di controllo 8 è programmata per comandare l’attuatore del pistone in modo tale da abbassare progressivamente il pistone 7 durante l’alimentazione del materiale nella camera di infusione 5 ed arrestarlo nella detta configurazione di carico a quota inferiore, che è indicata nel seguito come configurazione di carico finale, non appena il dispositivo di macinatura viene arrestato e quindi termina l’alimentazione del materiale nella camera di infusione 5 (Figura 3). Più a lungo dura la fase di macinatura e più il pistone 7 viene fatto discendere, ampliando così la camera di infusione 5.
Secondo quanto illustrato nella Figura 4, a questo punto la centralina elettronica di controllo 8 è programmata per spostare il coperchio 9 nella posizione di chiusura così da sigillare la camera di infusione 5 e per sollevare il pistone 7 dalla configurazione di carico finale, fino a fargli assumere la citata configurazione di compressione. L’ampiezza della corsa del pistone 7 tra la configurazione di carico finale e la configurazione di compressione è determinata dalla centralina elettronica di controllo 8 sulla base della bevanda selezionata e, quindi, del relativo grado di compattazione richiesto.
In alcuni casi, ove non sia richiesta la compattazione del materiale, il pistone 7 non viene sollevato e, pertanto, la configurazione di carico finale e la configurazione di compressione coincidono.
A seguito dell’alimentazione di una determinata quantità di acqua calda in pressione attraverso la linea di alimentazione 13, la bevanda viene prodotta e fuoriesce dalla camera di infusione 5 attraverso il condotto di uscita (non illustrato) ricavato nel coperchio 9. Secondo una variante (non illustrata), il condotto di uscita è ricavato in un componente del dispositivo infusore 1 diverso dal coperchio 9, per esempio attraverso il pistone 7.
A questo punto, secondo quanto illustrato nella Figura 5, la centralina elettronica di controllo 8 è programmata per spostare il coperchio 9 nella posizione di apertura e per sollevare il pistone 7 fino alla configurazione di espulsione. Un successivo spostamento di andata e ritorno del coperchio 9 verso la posizione di chiusura determina l’espulsione della compressa di materiale esausto da parte dell’elemento raschiatore 11.
Il ciclo operativo di produzione della bevanda termina con il ritorno del pistone 7 nella configurazione di carico iniziale.
Secondo una variante (non illustrata) del procedimento sopra descritto, l’abbassamento del pistone 7 dalla configurazione di carico iniziale alla configurazione di carico finale non avviene contemporaneamente all’alimentazione del materiale nella camera di infusione 5, ma avviene all’atto della selezione della bevanda, prima del caricamento del materiale.
In entrambe le modalità di procedimento, infatti, la configurazione di carico finale è stabilita dalla centralina elettronica di controllo 8 sulla base di una tabella di dati memorizzati in cui a ciascuna tipologia di bevanda selezionabile corrispondono una determinata configurazione di carico finale ed una determinata configurazione di compressione.
Inoltre, secondo una variante (non illustrata) applicabile, preferibilmente, al caso in cui lo spostamento dalla configurazione di carico iniziale alla configurazione di carico finale avviene prima dell’alimentazione del materiale alla camera di infusione 5, la configurazione di carico iniziale coincide con la configurazione di espulsione, ossia il pistone 7 è disposto con la sommità della testa 15 al livello dell’apertura 6.
A conclusione di quanto sopra esposto, è opportuno evidenziare i diversi vantaggi che offre il procedimento sopra descritto e che sono connessi al fatto che la configurazione di carico del pistone 7 non è una posizione fissa, in cui il volume massimo disponibile della camera di infusione 5 riceve il materiale macinato, ma è una configurazione variabile, in cui il volume destinato a ricevere il materiale viene ampliato da una dimensione minima (configurazione di carico iniziale) ad una dimensione massima (configurazione di carico finale) in funzione della quantità di materiale da introdurre nella camera di infusione 5.
Il procedimento della presente invenzione consente, rispetto ai procedimenti noti, di abbreviare il tempo ciclo in quanto si velocizza la fase di compressione del materiale dal momento che, soprattutto in caso di bevande “corte” che richiedono una quantità inferiore di materiale, non è necessario far risalire il pistone 7 da un punto molto più in basso rispetto alla configurazione di compressione. In alcuni casi, dato che la configurazione di carico finale è molto prossima alla configurazione di compressione, la fase di compressione del materiale può essere addirittura rimossa.
Inoltre, nel caso in cui lo spostamento del pistone 7 dalla configurazione di carico iniziale alla configurazione di carico finale sia contestuale all’alimentazione del materiale nella camera di infusione 5, si ha l’ulteriore vantaggio di una migliore distribuzione del materiale all’interno della camera di infusione 5 stessa dal momento che la caduta del materiale è accompagnata dalla progressiva discesa del pistone 7. Una distribuzione uniforme del materiale all’interno della camera ha il vantaggio di favorire una compattazione uniforme del caffè nella successiva fase di compressione da parte del pistone 7 e, di conseguenza, favorire un’omogenea distribuzione dell’acqua ed impregnazione del materiale nella successiva fase percolazione.

Claims (9)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo infusore (1) per la preparazione di bevande, in particolare caffè o te, il dispositivo infusore (1) comprende: - una camera di infusione (5) di forma preferibilmente cilindrica presentante, ad una estremità, un’apertura (6) di carico/scarico di un materiale da infondere e limitata, all’estremità opposta, da un pistone (7) montato scorrevole all’interno della camera di infusione (5); - una centralina elettronica di controllo (8) per controllare lo spostamento del pistone (7); la centralina elettronica di controllo (8) è programmata per spostare il pistone (7) fra una configurazione di carico, in cui il materiale da infondere è caricabile all’interno della camera di infusione (5), una configurazione di compressione, in cui il pistone (7) compatta il materiale da infondere all’interno della camera di infusione (5), ed una configurazione di espulsione, in cui il pistone (7) estrae il materiale esausto dalla camera di infusione (5); caratterizzato dal fatto che, nella citata configurazione di carico, la centralina elettronica di controllo (8) è programmata per abbassare il pistone (7) da una quota superiore, corrispondente ad una configurazione di carico iniziale, ad una quota inferiore, corrispondente ad una configurazione di carico finale.
  2. 2. Dispositivo infusore (1) secondo la rivendicazione 1, in cui la centralina elettronica di controllo (8) è programmata per abbassare il pistone (7) dalla configurazione di carico iniziale alla configurazione di carico finale durante il caricamento del materiale da infondere nella camera di infusione (5).
  3. 3. Dispositivo infusore (1) secondo la rivendicazione 1, in cui la centralina elettronica di controllo (8) è programmata per abbassare il pistone (7) dalla configurazione di carico iniziale alla configurazione di carico finale prima del caricamento del materiale da infondere nella camera di infusione (5).
  4. 4. Dispositivo infusore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la centralina elettronica di controllo (8) è programmata per determinare la configurazione di carico finale in funzione della bevanda selezionata e/o dalla quantità di materiale da introdurre nella camera di infusione (5).
  5. 5. Dispositivo infusore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui, nella configurazione di carico iniziale, il pistone (7) è disposto in corrispondenza o in prossimità dell’apertura (6) della camera di infusione (5).
  6. 6. Dispositivo infusore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la configurazione di carico iniziale è una configurazione di stand-by, che il pistone (7) assume al termine di un ciclo di produzione di una bevanda, prima dell’inizio di un nuovo ciclo di produzione di una bevanda.
  7. 7. Dispositivo infusore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la centralina elettronica di controllo (8) è programmata per far assumere al pistone (7) la configurazione di compressione al termine del caricamento del materiale in modo tale da mantenere il pistone (7) alla stessa quota, o portarlo ad una quota superiore, rispetto alla configurazione di carico finale in funzione della bevanda selezionata e, quindi, del relativo grado di compattazione richiesto.
  8. 8. Macchina per la preparazione di bevande, comprendente un dispositivo infusore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.
  9. 9. Metodo per la preparazione di bevande, in particolare caffè o te, tramite un dispositivo infusore (1) comprendente una camera di infusione (5) di forma preferibilmente cilindrica presentante, ad una estremità, un’apertura (6) di carico/scarico di un materiale da infondere e limitata, all’estremità opposta, da un pistone (7) montato scorrevole all’interno della camera di infusione (5); in cui il pistone (7) viene spostato fra una configurazione di carico, in cui il materiale da infondere è caricabile all’interno della camera di infusione (5), una configurazione di compressione, in cui il pistone (7) compatta il materiale da infondere all’interno della camera di infusione (5), ed una configurazione di espulsione, in cui il pistone (7) estrae il materiale esausto dalla camera di infusione (5); il metodo è caratterizzato dal fatto che, nella citata configurazione di carico, il pistone (7) viene abbassato da una quota superiore, corrispondente ad una configurazione di carico iniziale, ad una quota inferiore, corrispondente ad una configurazione di carico finale.
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