IT201800009198A1 - Contenitore per prodotti alimentari e suoi usi - Google Patents

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Gian Luca Rana
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Description

DESCRIZIONE
del brevetto per invenzione industriale dal titolo:
“CONTENITORE PER PRODOTTI ALIMENTARI E SUOI USI”
SETTORE TECNICO
La presente invenzione è relativa ad un contenitore per prodotti alimentari e a suoi usi.
L’invenzione trova vantaggiosa applicazione nel settore della grande distribuzione, in particolare nella categoria di piatti pronti destinati al largo consumo, ad esempio piatti a base di pasta, pasta ripiena, zuppe, brodi, riso etc.
CONTESTO DELL’INVENZIONE
Nel settore alimentare è sentita l’esigenza di realizzare contenitori in grado di garantire la conservazione dei prodotti alimentari per un periodo di tempo desiderato (cosiddetta “shelf-life”) ed in grado, al contempo, di velocizzarne la preparazione per il consumo.
Nel settore dei prodotti alimentari cosiddetti “freschi”, in particolare nel settore della pasta “fresca”, come ad esempio tortelli, tortellini o altra pasta alimentare all’uovo, la conservazione delle caratteristiche organolettiche è estremamente importante, sia per garantire un prodotto di elevata qualità, sia per prevenire l’instaurarsi di cariche microbiche.
Con specifico riferimento al settore dei prodotti alimentari freschi è al contempo sentita l’esigenza di abbinare più prodotti nella stessa confezione, ad esempio un prodotto principale ed il relativo condimento, al fine di velocizzare la fase di preparazione della pietanza per il consumo finale.
A tal proposito, un aspetto molto importante è quello di permettere al consumatore di unire e/o mescolare i prodotti alimentari in modo agevole e senza il rischio di imbrattarsi. Inoltre, è desiderabile che il consumatore possa preparare la pietanza senza la necessità di effettuare travasi di uno più prodotti alimentari in altri contenitori o piatti, in modo da permettere il consumo finale della pietanza anche in ambienti poco attrezzati.
In accordo con lo stato dell’arte mostrato, ad esempio, nel documento GB2340823, sono noti contenitori dotati di un setto separatore forato atto a dividere il volume interno del contenitore in due compartimenti. In particolare, il setto separatore può essere inamovibilmente fissato al contenitore oppure può essere inserito “a scatto” tra indentature realizzate sulle pareti laterali del contenitore. La tecnica nota sopra menzionata intende permettere la cottura a vapore del prodotto alimentare disposto sopra al setto separatore. La cottura a vapore avviene mediante riscaldamento a micro-onde di acqua o di una sostanza acquosa precedentemente disposta all’interno del compartimento inferiore. La sostanza acquosa può essere in forma di gelatina e, a seguito del riscaldamento a microonde, può sciogliersi e diventare un sugo per condire il prodotto alimentare. Il documento GB2340823 non consente l’unione o il mescolamento del prodotto alimentare con la sostanza acquosa all’interno del contenitore; in alcuni casi, la sostanza acquosa potrebbe essere un semplice fluido di cottura a vapore. All’occorrenza, la sostanza acquosa può essere colata sul prodotto alimentare, capovolgendo il contenitore, dopo che il prodotto alimentare è stato travasato in un ulteriore contenitore o piatto. Durante il capovolgimento, il setto separatore rimane in posizione, essendo inamovibilmente fissato al contenitore oppure inserito a scatto tra le summenzionate indentature. In quest’ultimo caso, la rimozione del setto è possibile ed è prevista unicamente per accedere al compartimento inferiore, in cui sono alloggiate eventuali buste nelle quali è conservata la sostanza acquosa necessaria per la cottura a vapore, buste che devono essere aperte dall’utilizzatore.
Chiaramente, la rimozione del setto richiede necessariamente il travaso temporaneo del prodotto alimentare in un altro contenitore e poi, una volta riposizionato il setto, il prodotto alimentare può essere riposizionato su di esso per la cottura a vapore.
La tecnica nota appena descritta presenta diversi inconvenienti tra i quali segnaliamo i seguenti.
Il prodotto alimentare può essere all’occorrenza mescolato alla sostanza acquosa soltanto dopo essere stato trasferito in un altro contenitore. Soltanto in questo modo, infatti, l’utilizzatore può capovolgere il contenitore per colare la sostanza di condimento contenuta nel relativo compartimento. Quindi, il prodotto alimentare e l’eventuale sostanza di condimento devono essere manipolati esternamente al contenitore per poter essere mescolati tra loro, con il rischio di imbrattature per il consumatore, con il rischio di contaminazione del prodotto alimentare e con la necessità di disporre di altri contenitori o piatti.
I contenitori sopra descritti, inoltre, prevedono di svolgere, da parte dell’utilizzatore, delle attività complesse.
In accordo con il documento US2007/0237867 è altresì nota un’ulteriore confezione per prodotti alimentari che comprende un contenitore diviso in due compartimenti da un setto separatore forato. Nel compartimento superiore è alloggiato un prodotto alimentare, mentre nel compartimento inferiore è alloggiata una sostanza gelatinosa che, oltre a permettere la cottura a vapore mediante riscaldamento a micro-onde, può consentire il condimento del prodotto alimentare. In particolare, il consumo del prodotto alimentare può avvenire mediante travaso del prodotto alimentare in un altro contenitore e successivo rovesciamento su di esso della sostanza di condimento; oppure, il consumo del prodotto alimentare può avvenire direttamente sul setto separatore, dopo aver agitato la confezione al termine della cottura in micro-onde, quando la confezione è ancora in condizione sigillata tramite un film di chiusura. La fase di agitare il contenitore determina la dispersione casuale del condimento attraverso i fori del setto separatore. Il setto presenta una linguetta “afferra e tira” per la rimozione del setto dopo la cottura in microonde.
Anche questa ulteriore tecnica nota presenta alcuni importanti inconvenienti, tra i quali menzioniamo i seguenti.
In primo luogo, la fase di agitare la confezione per determinare un mescolamento tra il prodotto alimentare ed il suo condimento provoca un’imbrattatura delle pareti interne del contenitore e della superficie interna del film di chiusura. Pertanto, la successiva rimozione del film di chiusura, che richiede all’utilizzatore un’azione decisa, può generare vibrazioni del contenitore e del film, le quali causano schizzi che possono sporcare l’utilizzatore e l’ambiente circostante al contenitore.
In secondo luogo, se l’utilizzatore intendesse rimuovere il setto mediante la linguetta “afferra e tira” quando il prodotto alimentare è ancora disposto sul setto, il prodotto stesso verrebbe assoggettato a bruschi sobbalzi, con il rischio di farlo fuoriuscire dal contenitore oppure di riversare schizzi di condimento nell’ambiente intorno alla confezione e/o contro l’utilizzatore. Pertanto, prima di rimuovere il setto è necessario travasare il prodotto alimentare in un altro contenitore.
In generale, inoltre, entrambi i contenitori descritti nei documenti GB2340823 e US2007/0237867 non permettono l’unione o il mescolamento di prodotti che, a causa delle loro dimensioni e/o stato fisico, non siano in grado di passare attraverso le aperture del setto separatore. Anche in questo caso, è svantaggiosamente necessario travasare uno o entrambi i prodotti alimentari in un ulteriore contenitore o piatto, con evidenti complicazioni per l’utilizzatore. Infatti, dapprima si rende necessario prelevare il primo prodotto disposto sul setto e travasarlo in un ulteriore contenitore, poi si rimuove il setto e da ultimo si vuota il secondo prodotto alimentare nel medesimo contenitore in cui è stato travasato il primo prodotto; alternativamente, è possibile reintrodurre il primo prodotto all’interno della confezione dove è rimasto alloggiato il secondo prodotto alimentare, dopo la rimozione del setto.
SOMMARIO
Scopo della presente invenzione è quello di fornire un contenitore per prodotti alimentari e suoi usi, i quali permettano di superare, almeno parzialmente, gli inconvenienti dell’arte nota e siano, nel contempo, di facile ed economica implementazione.
Secondo la presente invenzione viene fornito un contenitore per prodotti alimentari e suoi usi secondo quanto licitato nelle rivendicazioni indipendenti che seguono e, preferibilmente, in una qualsiasi delle rivendicazioni dipendenti direttamente o indirettamente dalle rivendicazioni indipendenti.
Un altro scopo della presente invenzione è mettere a disposizione una confezione in grado di racchiudere differenti prodotti alimentari, ad esempio una pasta ed un sugo, garantendone una ottimale conservazione e consentendone al contempo una semplice e rapida preparazione per il consumo finale.
Un ulteriore scopo dell’invenzione è di realizzare una confezione che permetta di riscaldare, anche fino cuocere, i prodotti già mescolati o comunque uniti tra loro, in modo tale che l’interazione tra i prodotti alimentari possa modificare le caratteristiche organolettiche dei singoli prodotti, con positive ripercussioni sulla pietanza finale, ad esempio sul grado di cottura o sul sapore.
Un altro scopo dell’invenzione è quello di proporre una confezione che consenta al consumatore di cucinare i prodotti alimentari senza il rischio di imbrattarsi.
Un ulteriore scopo dell’invenzione è quello di fornire una confezione nella quale sia direttamente possibile consumare la pietanza dopo la sua preparazione per permettere un consumo d’asporto, cosiddetto “on-the-go”.
L’invenzione si propone altresì di rendere disponibile un uso per preparare una pietanza a partire dai prodotti contenuti nella confezione.
Le forme realizzative della presente invenzione conseguono questi ed altri scopi, fornendo un contenitore per prodotti alimentari comprendente:
- un recipiente avente un’apertura di accesso ad un volume interno; ed
- un vassoio alloggiato all’interno del recipiente, in cui il detto vassoio divide il volume interno in due compartimenti; un primo compartimento dei detti compartimenti è configurato per contenere un primo prodotto alimentare inferiormente al vassoio ed un secondo compartimento dei detti compartimenti essendo configurato per contenere un secondo prodotto alimentare disposto su una superficie di carico del vassoio. In particolare, il contenitore comprende il primo ed il secondo prodotto alimentare.
Il contenitore comprende, inoltre, un organo di presa collegato (fissato) al vassoio con un angolo di attacco sostanzialmente fisso in modo tale che, inclinando l’organo di presa (rispetto ad una direzione di riferimento), si determini una corrispondente inclinazione (controllata) della superficie di carico del vassoio in modo da rimuovere almeno parzialmente la divisione tra il primo ed il secondo compartimento e consentire il trasferimento (scarico) almeno parziale del secondo prodotto alimentare nel primo compartimento (più precisamente, a contatto con il – sul – primo prodotto alimentare).
In questo modo è possibile portare il secondo prodotto alimentare a contatto con il primo prodotto alimentare senza estrarlo dal contenitore. Ciò riduce la necessità di altri contenitori (piatti), il rischio di contaminazione ed il rischio di sporcare l’utilizzatore o l’ambiente circostante.
In particolare, l’organo di presa è solidale al vassoio. Più in particolare, l’organo di presa ed il vassoio sono sostanzialmente rigidi.
Con l’espressione “inclinazione controllata” si intende il fatto che un utilizzatore, afferrando ed inclinando l’organo di presa fissato al vassoio con un angolo di attacco fisso, è in grado di calibrare la velocità di rotazione e l’entità dell’inclinazione della superficie di carico del vassoio.
Più precisamente, il vassoio e l’organo di presa sono configurati in modo tale che spostando l’organo di presa verso l’alto per fare passare il vassoio da una prima posizione (sostanzialmente orizzontale), in cui è mantenuto sostanzialmente stabile, ad una seconda posizione in cui è almeno parzialmente libero di oscillare, il vassoio tende almeno parzialmente a ruotare.
Ciò agevola ulteriormente l’attività del utilizzatore per combinare il primo ed il secondo prodotto alimentare.
In particolare, l’organo di presa è collegato ad una distanza prefissata dal centro di gravità (noto anche come baricentro o centro di massa – center of mass) del vassoio. In questo modo viene favorita l’inclinazione della superficie di carico ed, in particolare, il trasferimento (lo scarico) del secondo prodotto alimentare nel primo compartimento (più precisamente, a contatto con il – sul – primo prodotto alimentare).
In maggiore dettaglio, l’organo di presa è mobile in avvicinamento ad una superficie interna di almeno una parete del recipiente per assoggettare il vassoio ad un movimento almeno parzialmente rotante (in particolare, di rototraslazione; più in particolare, basculante). In questo modo, si rimuove (almeno parzialmente) la divisione del volume in due compartimenti e si consente almeno parzialmente il trasferimento (lo scarico) del secondo prodotto alimentare nel primo compartimento (più precisamente, a contatto con il – sul – primo prodotto alimentare).
In questo modo è possibile ottenere in maniera semplice l’inclinazione del vassoio. Più precisamente, a seguito dell’applicazione di una forza minima sull’organo di presa da parte dell’utilizzatore, il vassoio è naturalmente indotto ad inclinarsi e quindi a favorire l’operazione di scarico del prodotto alimentare disposto su di esso.
La divisione del volume interno del recipiente in due compartimenti tramite il vassoio impedisce l’interscambio e l’assorbimento di sostanze, ad esempio acqua, tra i prodotti, durante la fase di conservazione, prolungando la shelf life. In particolare, il primo ed il secondo prodotto alimentare sono tra loro differenti.
Inoltre, il movimento almeno parzialmente rotante (in particolare, di roto-traslazione; più in particolare, basculante) del vassoio contribuisce, sia ad una semplice rimozione della divisione del volume in due parti, sia ad un’agevole unione dei prodotti alimentari, ad esempio una pasta ed un sugo, durante la fase di preparazione per il consumo. In aggiunta, grazie al movimento almeno parzialmente rotante, si riducono ulteriormente sobbalzi del secondo prodotto alimentare (vale a dire quello disposto sulla superficie di carico del vassoio) e dunque si previene il rischio che lo stesso fuoriesca dal recipiente, sporcando l’utilizzatore o l’ambiente circostante al contenitore.
In accordo alcune forme d’attuazione, il primo prodotto alimentare ha almeno una componente liquida, ad esempio un sugo, un condimento, un brodo e simili. In aggiunta o in alternativa, il secondo prodotto alimentare ha almeno una componente solida, ad esempio pasta, pasta ripiena, cereali (ad es. riso), carne e simili. In alcuni specifici e non limitativi casi, il secondo prodotto alimentare ha almeno una componente (ad esempio pasta) cruda (vale a dire necessita di una completa cottura).
Nell’ambito di tutta la presente descrizione, l’espressione “almeno una componente liquida” significa che il componente del primo prodotto alimentare può essere anche di natura semi-liquida e/o può avere anche altre componenti di natura solida o semi-solida. Analogamente, l’espressione “almeno una componente solida” significa che il componente del secondo prodotto alimentare può essere anche di natura semi-solida e/o può avere anche una componente di natura liquida o semi-liquida.
Vantaggiosamente, il contenitore comprende (contiene) il primo prodotto alimentare ed il secondo prodotto alimentare.
Vantaggiosamente, il primo prodotto alimentare comprende almeno un componente (è) selezionato in un gruppo consistente di: un condimento, un sugo, un brodo (consommé), una zuppa (ed una loro combinazione). In particolare, il primo prodotto alimentare comprende almeno un componente (è) selezionato in un gruppo consistente di: un condimento, un sugo (ed una loro combinazione).
In aggiunta o in alternativa, il secondo prodotto alimentare comprende almeno un componente (è) selezionato in un gruppo consistente di: pasta, pasta ripiena, cereali (ad es. riso), carne (ed una loro combinazione). In particolare, il secondo prodotto alimentare comprende almeno un componente (è) selezionato in un gruppo consistente di: pasta, pasta ripiena, cereali (ad es. riso) (ed una loro combinazione).
Vantaggiosamente, il secondo prodotto alimentare comprende (in aggiunta al sopra citato componente) anche della verdura. In particolare, in questo caso la verdura è disposta al disopra dell’altro componente del secondo prodotto alimentare.
In questo modo, il contenitore appare particolarmente salutare all’utilizzatore. Inoltre, quando il vassoio viene inclinato la verdura tende a rimanere nella parte superiore ed il citato componente del secondo prodotto alimentare entra più facilmente in contatto con il primo prodotto alimentare. I prodotti alimentari appena indicati sono soltanto opzioni preferite, in quanto il contenitore può essere utilizzato per alloggiare anche altre tipologie di prodotti alimentari.
Secondo alcune forme d’attuazione, la superficie di carico del vassoio presenta almeno una porzione di scaricamento sostanzialmente opposta all’organo di presa rispetto ad una porzione centrale della superficie di carico. In particolare, la porzione di scaricamento è la porzione dalla quale si allontana (stacca) da ultimo il secondo prodotto alimentare per raggiungere il primo prodotto alimentare (il primo compartimento).
Vantaggiosamente, il contenitore comprende un unico organo di presa collegato al vassoio. In questo modo, si riducono gli ingombri e l’utilizzatore può comandare il movimento del vassoio con una sola mano, mentre con l’altra mano trattiene il recipiente. Tale circostanza contribuisce ulteriormente ad evitare fuoriuscite di prodotto e a semplificare l’unione dei prodotti alimentari.
Secondo alcune forme di realizzazione, l’organo di presa presenta una direzione di sviluppo longitudinale, ad esempio verso l’alto, avente una lunghezza sostanzialmente coincidente, o di grandezza paragonabile, con una dimensione del vassoio misurata lungo una direzione di scarico del secondo prodotto.
In questo modo, a seguito dell’inclinazione dell’organo di presa, si genera un momento di ribaltamento che favorisce il movimento di inclinazione del vassoio e dunque agevola sensibilmente lo scarico del secondo prodotto alimentare.
Vantaggiosamente, il vassoio ha una sagoma sostanzialmente circolare e presenta un diametro inferiore o uguale ad un’altezza del recipiente. In particolare, in questo modo, in uso, è possibile ottenere uno scarico del secondo prodotto alimentare mantenendosi sostanzialmente all’interno del volume interno del recipiente. Preferibilmente, il diametro del vassoio è sostanzialmente identico ad un’altezza del secondo compartimento e pari a circa 90 mm. Dato che il secondo prodotto alimentare può essere già condito o guarnito con insaporitori o simili, la possibilità di scaricare il secondo prodotto alimentare mantenendo il vassoio sostanzialmente all’interno del recipiente elimina ulteriormente il rischio di imbrattatura per l’utilizzatore, agevolando ancor di più la fase di preparazione che prevede l’unione dei due prodotti alimentari.
Vantaggiosamente, il vassoio e l’organo di presa sono scorrevolmente inseriti all’interno del recipiente.
Vantaggiosamente, l’organo di presa è fissato in corrispondenza di una porzione perimetrale del vassoio.
Secondo alcune forme d’attuazione, in uso, almeno una porzione dell’organo di presa è scorrevolmente mobile su una superficie interna di una parete del recipiente per cui, in particolare, si determina l’insorgenza di una reazione vincolare di appoggio in grado di guidare il vassoio.
L’azione combinata tra l’inclinazione e lo scorrimento rende più efficace il movimento di inclinazione (di rototraslazione) del vassoio e dunque agevola ulteriormente il ribaltamento (figura 4) del secondo prodotto alimentare, ad esempio pasta, sul primo prodotto alimentare, ad esempio sugo. Inoltre, lo scorrimento dell’organo di presa contemporaneamente alla sua inclinazione favorisce l’estrazione del vassoio dal recipiente, dopo che il secondo prodotto alimentare è stato ribaltato sul primo prodotto alimentare (figura 5).
Vantaggiosamente, il vassoio è alloggiato a misura all’interno del volume del recipiente (il quale è, in alcuni casi, rastremato verso un suo fondo). L’inserimento a misura consente di guidare ulteriormente il vassoio durante il suo movimento di inclinazione (di roto-traslazione) e/o durante la sua estrazione dal recipiente.
Secondo alcune forme d’attuazione, il contenitore comprende un elemento di chiusura dell’apertura di accesso al volume interno del recipiente.
Vantaggiosamente, il volume interno contiene (è riempito con) un fluido inerte disperso in entrambi i compartimenti. In questo modo viene prolungata la durata di conservazione dei prodotti alimentari.
Vantaggiosamente, la superficie di carico del vassoio presenta almeno un’apertura passante per mettere in comunicazione di fluido detti primo e secondo compartimento. In questo modo, l’operazione di dispersione del fluido inerte in entrambi i compartimenti viene semplificata.
Secondo alcune forme d’attuazione, l’organo di presa è interamente contenuto nel volume del recipiente, quando il vassoio è alloggiato all’interno del recipiente stesso. In questo modo, il contenitore è facilmente trasportabile. Inoltre, è possibile chiudere l’apertura di accesso al volume interno del recipiente senza interferire con l’organo di presa.
Secondo alcune forme d’attuazione, l’organo di presa si sviluppa parallelamente ad una parete del recipiente, a partire dalla superficie di carico e in allontanamento da essa. Vantaggiosamente, inoltre, l’organo di presa presenta un’apertura, ad esempio un foro circolare, per consentire la presa con un dito da parte di un utilizzatore.
In particolare, l’apertura è disposta in corrispondenza di una estremità dell’organo di presa opposta al vassoio.
Secondo alcune forme d’attuazione, il contenitore comprende uno o più primi elementi di supporto, ad esempio prime nervature, posizionati all’interno del volume del recipiente per sostenere il vassoio ad una prima distanza da un fondo del recipiente stesso.
Vantaggiosamente, il contenitore comprende uno o più secondi elementi di supporto, ad esempio seconde nervature, posizionati all’interno del volume del recipiente per sostenere il vassoio ad una seconda distanza da un fondo del recipiente stesso. In questi casi, vale a dire quando sono presenti i primi ed i secondi elementi di supporto (prime e seconde nervature), il vassoio presenta mezzi selezionatori per selezionare gli elementi sui quali appoggiarsi. Secondo alcuni esempi attuativi, i mezzi selezionatori comprendono uno o più intagli realizzati sul vassoio, in particolare lungo il suo perimetro, per consentire al vassoio di appoggiarsi, selettivamente, su uno o più di detti primi elementi di supporto oppure su uno o più di detti secondi elementi di supporto.
In questo modo un medesimo contenitore è in grado di alloggiare prodotti di diversa natura ed ingombro al proprio interno.
In alternativa (o in aggiunta), il vassoio è mantenuto ad un distanza determinata dal fondo del recipiente per il fatto che quest’ultimo è rastremato verso il fondo e l’area della superficie di carico del vassoio è maggiore dell’area di una sezione trasversale del recipiente in corrispondenza di detta distanza determinata, lungo una direzione di sviluppo del recipiente. In questo modo, una volta inserito nel recipiente, il vassoio è in grado di interferire con le pareti laterali del recipiente stesso e può quindi mantenersi attestato ad una distanza determinata dal fondo, così da definire detto primo compartimento.
Secondo un altro aspetto dell’invenzione, il recipiente presenta un’altezza maggiore di una sua larghezza massima. Vantaggiosamente, tale altezza è compresa tra 90 mm e 130 mm.
In accordo con la presente invenzione viene, inoltre, fornito un uso del contenitore sopra descritto per la conservazione di prodotti alimentari. In particolare, l’uso comprende le fasi di:
- disporre un primo prodotto alimentare nel recipiente; - alloggiare il vassoio all’interno del recipiente per dividere il volume interno del recipiente in un primo ed un secondo compartimento; il detto primo prodotto alimentare essendo contenuto nel primo compartimento;
- disporre un secondo prodotto alimentare su una superficie di carico del vassoio, in modo che il secondo prodotto alimentare sia contenuto all’interno del secondo compartimento; e
- chiudere l’apertura di accesso del recipiente.
Vantaggiosamente, l’uso comprende, inoltre, una fase di introdurre un fluido inerte nei detti compartimenti, prima della fase di chiudere l’apertura di accesso del recipiente.
Secondo alcune forme d’attuazione, la fase di introdurre un fluido inerte comprende le sotto fasi di:
- introdurre il fluido nel primo compartimento;
- far fluire parte del fluido dal primo compartimento al secondo compartimento.
In accordo con la presente invenzione viene, inoltre, fornito un uso del contenitore sopra descritto per la preparazione di una pietanza.
In particolare, l’uso comprende una fase di inclinare l’organo di presa in avvicinamento verso una superficie interna di almeno una parete del recipiente per assoggettare il vassoio ad un movimento di inclinazione (in particolare, almeno parzialmente di rotazione; più in particolare, rototraslatorio; ancora più in particolare, basculante) e controllato in modo da (almeno parzialmente) rimuovere la divisione del volume interno in due compartimenti e trasferire (almeno parzialmente) il secondo prodotto alimentare sul primo prodotto alimentare per preparare la pietanza.
Più precisamente, l’uso comprende la fase di aprire il recipiente, al momento della preparazione per il consumo. Questa fase è, in particolare, precedente alla fase di inclinare l’organo di presa.
Vantaggiosamente, l’uso comprende anche una fase di estrarre il vassoio dal recipiente, dopo il ribaltamento del secondo prodotto alimentare.
Vantaggiosamente, l’uso comprende anche una fase di riscaldare il contenitore (eventualmente, cuocendo almeno parzialmente il secondo prodotto alimentare), in particolare mediante radiazione elettromagnetica. Più precisamente, la fase di riscaldare il contenitore è successiva alla fase di inclinare l’organo di presa (ed, in particolare, alla fase di estrarre il vassoio dal recipiente).
Secondo alcune forme d’attuazione, l’uso comprende anche una fase di richiudere l’apertura di accesso del recipiente, dopo aver trasferito il secondo prodotto alimentare sul primo prodotto alimentare (ed, in particolare, prima della fase di riscaldare il contenitore; più in particolare, dopo la fase di estrarre il vassoio dal recipiente).
Nel presente testo, le espressioni “forme di realizzazione”, “forme d’attuazione”, “varianti”, “casi”, “più precisamente”, “in maggiore dettaglio”, “in particolare” e “vantaggiosamente” o ad altre simili significano che una determinata peculiarità, struttura o caratteristica è inclusa in almeno un modo di realizzazione dell’invenzione esposto nella presente descrizione, ma non si esclude che la stessa peculiarità, struttura e/o caratteristica sia comune a tutti i modi di realizzazione dell’invenzione o che la stessa peculiarità, struttura o caratteristica sia assente in uno o più modi di realizzazione dell’invenzione.
Si noti, inoltre, che termini quali “inferiore”, “laterale”, “posteriore”, “superiore”, “anteriore” e simili sono termini di comodo e non devono essere concepiti come termini limitativi.
BREVE DESCRIZIONE DELLE FIGURE
L’invenzione viene di seguito descritta con riferimento ai disegni annessi, che ne illustrano un esempio d’attuazione non limitativo, in cui:
- la figura 1 è una vista prospettica di un contenitore in una prima conformazione;
- la figura 2 è una vista prospettica del contenitore della figura 1 in una seconda conformazione;
- la figura 3 è una vista prospettica del contenitore della figura 1 in una terza conformazione con una modifica relativamente al contenuto;
- la figura 4 è una vista prospettica del contenitore della figura 1 in una quarta conformazione; e
- la figura 5 è una vista prospettica del contenitore della figura 1 in una quinta conformazione.
DESCRIZIONE DETTAGLIATA
Nelle figure allegate, con 1 è indicato nel suo complesso un contenitore per prodotti alimentari.
Il contenitore 1 comprende un recipiente 2 avente un’apertura di accesso 2a ad un suo volume interno (ed, in particolare, un’altezza predefinita, vantaggiosamente compresa tra 90 mm e 130 mm).
Nelle figure è illustrata una forma di realizzazione in cui l’altezza del recipiente è maggiore di una sua larghezza massima.
Con particolare riferimento alla figure da 1 a 3, il contenitore 1 comprende un vassoio 3 alloggiato all’interno del recipiente 2, in modo da dividere il volume interno in due compartimenti 4a, 5a. In maggiore dettaglio, un primo compartimento 4a è configurato per contenere un primo prodotto alimentare P1 disposto inferiormente al vassoio 3 ed un secondo compartimento 5a è atto a contenere un secondo prodotto alimentare P2 disposto su una superficie superiore (o di carico) 3a del vassoio 3.
In accordo alcune forme d’attuazione, il primo prodotto alimentare P1 ha almeno una componente liquida (in particolare contenente acqua), ad esempio un sugo, un condimento, un brodo e simili. In aggiunta o in alternativa, il secondo prodotto alimentare P2 ha almeno una componente solida, ad esempio pasta, pasta ripiena, cereali (ad es. riso), carne e simili. In alcuni specifici e non limitativi casi, il secondo prodotto alimentare P2 ha almeno una componente (ad esempio pasta) cruda (vale a dire necessita di una completa cottura).
Vantaggiosamente, il primo prodotto alimentare P1 comprende almeno un componente (è) selezionato in un gruppo consistente di: un condimento, un sugo, un brodo (consommé), una zuppa (ed una loro combinazione). In particolare, il primo prodotto alimentare P1 comprende almeno un componente (è) selezionato in un gruppo consistente di: un condimento, un sugo (ed una loro combinazione).
Vantaggiosamente, il secondo prodotto alimentare P2 comprende almeno un componente (è) selezionato in un gruppo consistente di: pasta, pasta ripiena, cereali (ad es. riso), carne (ed una loro combinazione). In particolare, il secondo prodotto alimentare P2 comprende almeno un componente (è) selezionato in un gruppo consistente di: pasta, pasta ripiena, cereali (ad es. riso) (ed una loro combinazione.
In alcuni casi (si veda la figura 3), il secondo prodotto alimentare P2 comprende (in aggiunta al sopra citato componente) anche della verdura. In particolare, in questo caso la verdura è disposta al disopra dell’altro componente del secondo prodotto alimentare P2.
I prodotti alimentari appena indicati sono soltanto opzioni preferite, in quanto il contenitore 1 può essere utilizzato per alloggiare anche altre tipologie di prodotti alimentari.
Il vassoio 3 è dotato di un organo di presa, ad esempio un manico 6, collegato con un angolo di attacco (predeterminato e) sostanzialmente fisso rispetto al vassoio stesso. Con il termine “sostanzialmente fisso” si intende che il collegamento tra il vassoio 3 e il manico 6 è sufficientemente rigido da sostenere il peso del secondo prodotto alimentare P2, senza sostanziali deformazioni o variazioni dell’angolo di attacco, quando il vassoio 3 viene manipolato per il tramite del manico 6. In questo modo, come mostrato in figura 4, inclinando il manico 6 rispetto ad una direzione di riferimento, ad esempio verticale, si determina una corrispondente inclinazione controllata della superficie di carico 3a del vassoio 3.
In una forma di realizzazione, il manico 6 presenta una lieve curvatura in direzione trasversale ad una sua lunghezza, per godere di una maggiore rigidità in corrispondenza di una zona di collegamento con il vassoio 3. In alternativa o in aggiunta, è possibile conferire una sufficiente rigidità tramite un aumento di spessore del materiale utilizzato per formare il manico 6 ed il vassoio 6. A questo riguardo, il recipiente 2, il vassoio 3 e il manico 6 sono preferibilmente realizzati per stampaggio di materiale polimerico (ad esempio PP e/o PET).
In particolare, il recipiente 2 è in un materiale adatto alla cottura a microonde. Più precisamente, tale materiale comprende (è) un materiale polimerico (ad es. selezionato tra PP e/o PET).
Con l’espressione “inclinazione controllata” si intende che un utilizzatore, afferrando ed inclinando il manico 6, è in grado di calibrare la velocità di rotazione e l’entità dell’inclinazione della superficie di carico 3a del vassoio 3. In maggiore dettaglio e con riferimento alla figura 4, in uso, l’utilizzatore afferra il manico 6 e lo inclina verso una superficie interna di una parete del recipiente 2, ad esempio verso la parete 2b, assoggettando il vassoio 3 ad un movimento almeno parzialmente di rotazione (in particolare, almeno parzialmente di roto-traslazione; più in particolare, almeno parzialmente basculante) per effetto del collegamento con angolo di attacco sostanzialmente fisso rispetto al manico 6.
In particolare, a seguito di questo movimento (almeno parzialmente) di rotazione, il vassoio 3 si sposta da una condizione operativa, in cui esso divide il volume interno nei suddetti compartimenti 4a, 5a (figure 1-3), ad una condizione di disimpegno, in cui la divisione in due compartimenti è rimossa (figure 4 e 5). Allo stesso tempo, il movimento (almeno parzialmente) di rotazione attivato dall’utilizzatore mediante lo spostamento del manico 6 consente il trasferimento (più precisamente, lo scarico) almeno parziale del prodotto alimentare P2 disposto sul vassoio 3 nel compartimento 4a. Di conseguenza, il prodotto alimentare P2 si unisce al prodotto alimentare P1 contenuto nel primo compartimento 4a.
In accordo con una forma di realizzazione in cui il primo prodotto alimentare P1 è un sugo ed il secondo prodotto alimentare P2 è pasta, il movimento di rotazione (almeno parziale) del vassoio 3 permette un’agevole introduzione della pasta all’interno del sugo, evitando sia la manipolazione dei prodotti al di fuori del recipiente, sia l’utilizzo di piatti o altri contenitori ausiliari.
Vantaggiosamente, il manico 6 è collegato ad una distanza prefissata dal centro di gravità del vassoio per favorire lo scaricamento del secondo prodotto alimentare P2. In questo modo, a seguito dell’applicazione di una minima forza sul manico 6 da parte dell’utilizzatore, il vassoio è naturalmente indotto ad inclinarsi e quindi a favorire l’operazione di scaricamento del prodotto alimentare P2 disposto sul vassoio.
Secondo alcune forme d’attuazione (come quella illustrata), la superficie di carico 3a del vassoio presenta una porzione di scaricamento 33 disposta in posizione sostanzialmente opposta al manico 6 rispetto ad una porzione centrale 3b della superficie di carico 3a (si vendano le figure 1 e 3). In questo modo, il manico 6 non interferisce con lo scarico del secondo prodotto alimentare P2.
In particolare, è presente un unico manico 6 collegato al vassoio 3. In questo modo, si riducono gli ingombri e l’utilizzatore può comandare il movimento di rotazione (almeno parziale – roto-traslazione) del vassoio 3 con una sola mano, mentre con l’altra mano trattiene il recipiente 2.
Secondo alcune forme d’attuazione (come quella illustrata), il manico 6 si sviluppa longitudinalmente verso l’alto a partire dalla superficie di carico 3a e presenta una lunghezza sostanzialmente coincidente, o almeno paragonabile, alla distanza del manico 6 dalla porzione di scaricamento 33. In questo modo, quando l’utilizzatore inclina il manico 6 verso una parete del recipiente 2, si genera sul vassoio 3 un momento di ribaltamento che favorisce il movimento di rotazione (almeno parziale – rototraslazione) e dunque agevola sensibilmente lo scarico del secondo prodotto alimentare P2. In una forma di realizzazione, la lunghezza del manico 6 è compresa tra circa 70 mm e 120 mm, in particolare tra circa 90 mm e 100 mm. Con l’espressione “lunghezza paragonabile” si intende che il rapporto tra la lunghezza del manico 6 e la distanza dello stesso dalla porzione di scaricamento 33 è compreso tra circa 0,8 e 1,2.
Secondo alcune forme d’attuazione (come quella illustrata), il vassoio 3 è di sagoma circolare e presenta un diametro inferiore o uguale ad un’altezza del recipiente per consentire, in uso, uno scarico del secondo prodotto alimentare P2, mantenendosi sostanzialmente all’interno del volume interno del recipiente 2. Vantaggiosamente, il diametro del vassoio 3 è sostanzialmente identico ad un’altezza del secondo compartimento e compreso da circa 70 mm a circa 120 mm, in particolare pari a circa 90 mm. In questo modo, si evita che l’utilizzatore possa essere imbrattato dai prodotti alimentari, specialmente quando il primo prodotto P1 è un sugo ed il secondo prodotto P2 viene ribaltato in esso.
Nella forma di realizzazione illustrata, il vassoio 3 e il manico 6 sono scorrevolmente inseriti all’interno del recipiente e il vassoio 3 è alloggiato a misura all’interno del volume del recipiente 2, il quale è in alcuni casi rastremato verso il fondo 2c.
Secondo alcune forme d’attuazione (come quella illustrata), il manico 6 è fissato sul perimetro del vassoio 3. Vantaggiosamente, il manico 6, in uso, è scorrevolmente mobile su una superficie interna di una parete 2b del recipiente 2, in modo tale che l’azione combinata tra l’inclinazione e lo scorrimento renda più efficace il movimento di rotazione (almeno parziale – di rototraslazione) del vassoio e dunque permetta un trasferimento (ribaltamento) ancora più agevole del secondo prodotto alimentare P2, ad esempio pasta, sul primo prodotto alimentare P1, ad esempio un sugo.
Lo scorrimento sulla superficie interna determina l’insorgenza di una reazione vincolare di appoggio che guida il vassoio 3 e favorisce l’inclinazione del manico 6 da parte dell’utilizzatore.
L’azione combinata tra l’inclinazione e lo scorrimento favorisce l’estrazione del vassoio 3 dal recipiente 2, dopo che il secondo prodotto alimentare P2 è stato trasferito sul primo prodotto alimentare P1.
Secondo alcune forme d’attuazione (come quella illustrata), il manico 6 si sviluppa parallelamente alla parete 2b del recipiente 2, a partire dalla superficie di carico 3a e in allontanamento da essa. Preferibilmente, inoltre, il manico 6 presenta un foro (una apertura) 6a (in particolare circolare) per consentire la presa con un dito da parte di un utilizzatore.
Con particolare riferimento alla figura 1, il contenitore 1, vantaggiosamente, comprende un elemento di chiusura, ad esempio un coperchio 7, per chiudere l’apertura di accesso 2a al volume interno del recipiente 2. In altre forme di realizzazione, l’elemento di chiusura può essere in forma di pellicola o film adesivi.
Secondo alcune forme d’attuazione, il volume interno contiene (è riempito con) un fluido inerte, ad esempio anidride carbonica, che viene disperso in entrambi i compartimenti 4a, 5a per prolungare la durata di conservazione dei prodotti alimentari P1, P2. A tale scopo, come mostrato nelle figure, la superficie di carico 3a del vassoio 3 vantaggiosamente presenta una pluralità di aperture passanti, ad esempio asole 8, per mettere in comunicazione di fluido i compartimenti 4a, 5a e semplificare l’operazione di dispersione del fluido inerte in entrambi i compartimenti. Infatti, la presenza delle asole 8 consente l’introduzione del fluido inerte all’interno del secondo compartimento 5a, potendo successivamente il fluido pervadere autonomamente il primo compartimento 4a muovendosi attraverso le asole 8.
Secondo alcune forme d’attuazione (si vedano le figure 1-3), il manico 6 è interamente contenuto nel volume del recipiente 2, quando il vassoio 3 è alloggiato all’interno del recipiente stesso. In questo modo, il contenitore 1 è agevolmente trasportabile. In questo modo, inoltre, il coperchio 7 è in grado di chiudere l’apertura di accesso 2a al volume interno del recipiente senza interferire con il manico 6.
Secondo alcune forme d’attuazione (come quella illustrata), il contenitore 1 comprende una prima serie di nervature 30 posizionate all’interno del volume del recipiente 2 per sostenere il vassoio 3 ad una prima distanza dal fondo 2c del recipiente stesso. Le figure 1 e 2 illustrano il vassoio 3 appoggiato sulla prima serie di nervature 30 e dunque attestato ad una prima distanza dal fondo 2c del recipiente 2. Nella forma di realizzazione illustrata, le nervature si sviluppano verso l’apertura di accesso 2a per una predeterminata lunghezza, differente tra la prima e la seconda serie di nervature, a partire dal fondo 2c del recipiente.
In aggiunta, il contenitore 1 può comprendere una seconda serie di nervature 40 posizionate all’interno del volume del recipiente 2 per sostenere il vassoio 3 ad una seconda distanza dal fondo 2c del recipiente 2 stesso (figura 3). In questo modo, è possibile variare le dimensioni dei compartimenti 4a, 5a, semplicemente selezionando la serie di nervature su cui appoggiare il vassoio 3.
Vantaggiosamente, questo scopo, il vassoio 3 presenta mezzi selezionatori 50 per selezionare la serie di nervature su cui appoggiarsi. Preferibilmente, i mezzi selezionatori 50 comprendono uno o più intagli 51 realizzati sul perimetro del vassoio 3, per consentire a quest’ultimo di appoggiarsi, selettivamente, sulla prima serie di nervature 30 oppure sulla seconda serie di nervature 40.
Vantaggiosamente, le nervature 30 della prima serie sono disposte alternate alle nervature 40 della seconda serie. Ancor più vantaggiosamente, sono presenti tre nervature per ciascuna serie di nervature 30 e 40 e le nervature 30 e 40 di ciascuna serie sono disposte a circa 120° l’una dall’altra lungo un perimetro interno del recipiente 2.
In maggiore dettaglio, in fase di allestimento del contenitore, il vassoio 3 ed il relativo manico 6 vengono ruotati attorno ad un asse verticale, fino a che gli intagli 51 risultano allineati alla serie di nervature 30 o 40 sulle quali non si desidera appoggiare il vassoio 3. In questo modo, infatti, il vassoio può scorrere verso il fondo 2c del recipiente, infilando le nervature 30 o 40 non desiderate e raggiungendo così le nervature 30 o 40 preselezionate, fino a riscontrarle e ad appoggiarsi su di esse.
In altre forme di realizzazione, le nervature possono essere sostituite da tacche o indentature con equivalente funzione. Nell’esempio illustrato, le nervature si sviluppano lungo la/e parete/i 2b interna/e del recipiente 2.
In una forma di realizzazione alternativa, il vassoio 3 è mantenuto ad una distanza prefissata dal fondo 2c per effetto di una rastremazione del recipiente 2 verso il basso. In particolare, si prevede che l’area della superficie di carico 3a del vassoio 3 sia maggiore dell’area della sezione trasversale del recipiente 2 in corrispondenza di una distanza determinata dal fondo. In questo modo, una volta inserito nel recipiente 2, il vassoio 3 è in grado di interferire con la/e parete/i 2b laterale/i del recipiente 2 stesso e può quindi mantenersi attestato ad una distanza determinata dal fondo 2c, così da definire il primo compartimento.
Con riferimento alle figure, si descrive ora una forma di attuazione di un uso del contenitore sopra descritto per la conservazione di prodotti alimentari. L’uso comprende le fasi di:
- disporre il primo prodotto alimentare P1 nel recipiente 2;
- alloggiare il vassoio 3 all’interno del recipiente 2 per dividere il volume interno del recipiente 2 nel primo ed secondo compartimento 4a e 5a; il primo prodotto alimentare P1 è contenuto nel primo compartimento 4a;
- disporre il secondo prodotto alimentare P2 sulla superficie di carico 3a del vassoio 3, in modo che il secondo prodotto P2 sia contenuto all’interno del secondo compartimento 5a; e
- chiudere l’apertura di accesso 2a del recipiente 2. Secondo alcune forme d’attuazione, l’uso comprende una fase di introdurre un fluido inerte nei compartimenti 4a e 5a, in particolare prima della fase di chiudere l’apertura di accesso 2a del recipiente 2.
Più precisamente, la fase di introdurre un fluido inerte comprende le sotto fasi di:
- introdurre il fluido nel primo compartimento 4a;
- far fluire parte del fluido dal primo compartimento 4a al secondo compartimento 5a.
Si descrive ora una forma di attuazione di un uso del contenitore sopra descritto per la preparazione di una pietanza.
L’uso comprende le fasi di:
- aprire il recipiente 2 (al momento della preparazione per il consumo);
- inclinare l’organo di presa 6 in avvicinamento verso una superficie interna di almeno una parete 2b del recipiente 2 per assoggettare il vassoio 3 ad un movimento almeno parzialmente di rotazione (e controllato) in modo da rimuovere (almeno parzialmente) la divisione del volume interno in due compartimenti 4a, 5a e trasferire (almeno parzialmente) il secondo prodotto alimentare P2 sul primo prodotto alimentare P1 per preparare la pietanza.
Vantaggiosamente, l’uso comprende inoltre una fase di estrarre il vassoio 3 dal recipiente 2, dopo il trasferimento del secondo prodotto alimentare P2 sul primo prodotto alimentare P1.
Secondo alcune forme d’attuazione, l’uso comprende, inoltre, le fasi di:
- richiudere l’apertura di accesso 2a del recipiente 2, dopo aver trasferito il secondo prodotto alimentare P2 sul primo prodotto alimentare P1; e
- riscaldare il contenitore 2, preferibilmente mediante radiazione elettromagnetica.
In questo modo si riescono anche a scaldare i prodotti alimentari P1 e P2 e, nei casi in cui il prodotto alimentare P2 è almeno parzialmente crudo, a cuocere il prodotto alimentare P2.
Secondo alcune forme d’attuazione, l’uso per la preparazione di una pietanza comprende anche una fase di scorrere almeno una porzione dell’organo di presa 6 su una superficie interna della parete 2b del recipiente 2 contemporaneamente alla fase di inclinare l’organo di presa 6, in modo da guidare il vassoio 3.
In alcuni casi, l’uso del contenitore sopra descritto per la conservazione di prodotti alimentari e l’uso per la preparazione di una pietanza sono tra loro combinati. In questi casi, vantaggiosamente, l’uso del contenitore sopra descritto per la conservazione di prodotti alimentari è precedente all’uso per la preparazione di una pietanza.

Claims (29)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Contenitore (1) per prodotti alimentari, comprendente: - un recipiente (2) avente un’apertura di accesso (2a) ad un volume interno; ed - un vassoio (3) alloggiato all’interno del recipiente (2), in cui il detto vassoio (3) divide il volume interno in due compartimenti; un primo compartimento (4a) dei detti compartimenti è configurato per contenere un primo prodotto alimentare (P1) inferiormente al vassoio (3) ed un secondo compartimento (5a) dei detti compartimenti è configurato per contenere un secondo prodotto alimentare (P2) disposto su una superficie di carico (3a) del vassoio (3); il contenitore (1) comprende, inoltre, un organo di presa (6) collegato al vassoio (3) secondo un angolo di attacco sostanzialmente fisso in modo tale che, inclinando l’organo di presa (6), si determini una corrispondente inclinazione della superficie di carico (3a) del vassoio (3) in modo da rimuovere almeno parzialmente la divisione tra il primo ed il secondo compartimento (4a, 5a) e consentire il trasferimento almeno parziale del secondo prodotto alimentare (P2) nel primo compartimento (4a).
  2. 2. Contenitore (1) secondo la rivendicazione 1, in cui il detto organo di presa (6) è mobile in avvicinamento ad una superficie interna di almeno una parete (2b) del recipiente (2) per assoggettare il vassoio (3) ad un movimento almeno parzialmente di rotazione (in particolare, di rototraslazione) in modo da rimuovere la divisione del volume interno in due compartimenti (4a, 5a) e consentire il trasferimento del secondo prodotto alimentare (P2).
  3. 3. Contenitore (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui il detto organo di presa (6) è collegato ad una distanza prefissata dal centro di gravità del vassoio (3), in particolare, in modo da favorire l’inclinazione della superficie di carico (3a) e, più in particolare, il trasferimento del secondo prodotto alimentare (P2) nel primo compartimento (4a).
  4. 4. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il vassoio (3) ha una sagoma sostanzialmente circolare e presenta un diametro inferiore o uguale ad un’altezza del recipiente (2) in particolare per consentire, in uso, uno scarico del secondo prodotto alimentare (P2) mantenendosi sostanzialmente all’interno del volume interno del recipiente (2).
  5. 5. Contenitore (1) secondo la rivendicazione 4, in cui il diametro del vassoio (3) è sostanzialmente identico ad un’altezza del secondo compartimento (5a), in particolare il diametro e l’altezza sono da circa 70 mm a circa 120 mm.
  6. 6. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il vassoio (3) e l’organo di presa (6) sono scorrevolmente inseriti all’interno del recipiente (2).
  7. 7. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’organo di presa (6) è interamente contenuto nel volume del recipiente (2), quando il vassoio (3) è alloggiato all’interno del recipiente (2) stesso.
  8. 8. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’organo di presa (6) è fissato in corrispondenza di una porzione perimetrale del vassoio (3) e, in uso, almeno una porzione dell’organo di presa (6) è scorrevolmente mobile su una superficie interna di una parete (2b) del recipiente; in particolare, lo scorrimento dell’organo di presa (6) sulla superficie interna determinando l’insorgenza di una reazione vincolare di appoggio, in modo da guidare il vassoio (3).
  9. 9. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’organo di presa (6) si sviluppa parallelamente ad una parete (2b) del recipiente e si sviluppa a partire dalla superficie di carico (3a) in allontanamento da essa.
  10. 10. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’organo di presa (6) presenta un’apertura (6a) per consentire la presa con un dito da parte di un utilizzatore.
  11. 11. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il vassoio (3) è alloggiato a misura all’interno del volume del recipiente (2).
  12. 12. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, e comprendente uno o più primi elementi di supporto (30) posizionati all’interno del volume del recipiente (2) per sostenere il vassoio (3) ad una prima distanza da un fondo (2c) del recipiente (2) stesso.
  13. 13. Contenitore (1) secondo la rivendicazione 12, e comprendente uno o più secondi elementi di supporto (40) posizionati all’interno del volume del recipiente (2) per sostenere il vassoio (3) ad una seconda distanza dal fondo (2c); il detto vassoio (3) presenta mezzi selezionatori (50) per selezionare l’elemento su cui appoggiarsi tra i detti uno o più primi e secondi elementi di supporto (30, 40).
  14. 14. Contenitore (1) secondo la rivendicazione 13, in cui i detti mezzi selezionatori (50) comprendono uno o più intagli realizzati sul vassoio per consentire a quest’ultimo di appoggiarsi, selettivamente, su uno o più dei detti primi elementi di supporto (30) oppure su uno o più dei detti secondi elementi di supporto (40).
  15. 15. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il recipiente (2) è rastremato verso un suo fondo (2c) e l’area della superficie di carico (3a) del vassoio (3) è maggiore dell’area di almeno una sezione trasversale del recipiente (2) in corrispondenza di una distanza determinata dal fondo (2c) lungo una direzione di sviluppo del recipiente (2), in modo tale che, una volta inserito nel recipiente (2), il vassoio (3) interferisca con le pareti del recipiente (2) stesso, mantenendosi attestato alla detta distanza determinata dal fondo (2c) ed, in particolare, delimitando il detto primo compartimento (4a).
  16. 16. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la detta superficie di carico (3a) del vassoio (3) presenta almeno un’apertura passante (8) per mettere in comunicazione di fluido i detti primo e secondo compartimento (4a, 5a).
  17. 17. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la superficie di carico (3a) del vassoio (3) presenta almeno una porzione di scaricamento (33) sostanzialmente opposta all’organo di presa (6) rispetto ad una porzione centrale (3b) della superficie di carico (3a).
  18. 18. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, e comprendente un unico organo di presa (6) collegato al vassoio (3).
  19. 19. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il recipiente (2) presenta un’altezza maggiore di una sua larghezza massima; la detta altezza essendo in particolare compresa tra 90 mm e 130 mm.
  20. 20. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il contenitore (1) comprende il primo prodotto alimentare (P1) ed il secondo prodotto alimentare (P2); il primo prodotto alimentare (P1) comprende almeno una componente liquida; il secondo prodotto alimentare (P2) comprende almeno una componente solida; in particolare, il primo prodotto alimentare (P1) comprende un primo componente scelto nel gruppo consistente di: un condimento, un sugo, un brodo, una zuppa ed una loro combinazione; in particolare, il secondo prodotto alimentare (P2) comprende un primo componente scelto nel gruppo consistente di: pasta, pasta ripiena, riso, carne, verdura ed una loro combinazione.
  21. 21. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, e comprendente un elemento di chiusura (7) della detta apertura di accesso (2a) al volume interno del recipiente (2); il detto volume interno essendo riempito con un fluido inerte disperso in entrambi i compartimenti (4a, 5a).
  22. 22. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui l’organo di presa (6) presenta una direzione di sviluppo longitudinale avente una lunghezza sostanzialmente coincidente, o di grandezza paragonabile, con una dimensione del vassoio (3) misurata lungo una direzione di scarico del secondo prodotto (P2).
  23. 23. Uso di un contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti per la conservazione di prodotti alimentari; l’uso comprende le fasi di: - disporre il primo prodotto alimentare (P1) nel recipiente (2); - alloggiare il vassoio (3) all’interno del recipiente (2) per dividere il volume interno del recipiente (2) nel primo e nel secondo compartimento (4a, 5a); il detto primo prodotto alimentare (P1) essendo contenuto nel primo compartimento (4a); - disporre il secondo prodotto alimentare (P2) sulla superficie di carico (3a) del vassoio (3), in modo che il secondo prodotto (P2) sia contenuto all’interno del secondo compartimento (5a); e - chiudere l’apertura di accesso (2a) del recipiente (2).
  24. 24. Uso secondo la rivendicazione 23, e comprendente una fase di introdurre un fluido inerte nei detti compartimenti (4a, 5a), prima della fase di chiudere l’apertura di accesso (2a) del recipiente (2).
  25. 25. Uso secondo la rivendicazione 24, in cui la fase di introdurre un fluido inerte comprende le sotto fasi di: - introdurre il fluido nel primo compartimento (4a); - far fluire parte del fluido dal primo compartimento (4a) al secondo compartimento (5a).
  26. 26. Uso di un contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 1 a 22 per la preparazione di una pietanza; l’uso comprende le fasi: - aprire il recipiente (2); - inclinare l’organo di presa (6) in avvicinamento verso una superficie interna di almeno una parete (2b) del recipiente (2) per assoggettare il vassoio (3) ad un movimento almeno parzialmente di rotazione in modo da almeno parzialmente rimuovere la divisione del volume interno in due compartimenti (4a, 5a) e trasferire il secondo prodotto alimentare (P2) sul primo prodotto alimentare (P1) per preparare la pietanza.
  27. 27. Uso secondo la rivendicazione 26, e comprendente inoltre una fase di estrarre il vassoio (3) dal recipiente (2), dopo il trasferimento del secondo prodotto alimentare (P2).
  28. 28. Uso secondo la rivendicazione 25 o 26, e comprendente le fasi di: - riscaldare il contenitore (2), in particolare mediante radiazione elettromagnetica.
  29. 29. Uso secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 26 a 28, e comprendente una fase di scorrere almeno una porzione dell’organo di presa (6) su una superficie interna di una parete (2b) del recipiente (2) contemporaneamente alla fase di inclinare l’organo di presa (6), in modo da guidare il vassoio (3).
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