IT201800008277A1 - Sistema costruttivo modulare per la realizzazione di unità abitative di emergenza. - Google Patents

Sistema costruttivo modulare per la realizzazione di unità abitative di emergenza. Download PDF

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Luca Antonio Ignazio Bonifacio
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Luca Antonio Ignazio Bonifacio
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Description

DESCRIZIONE
a corredo di una domanda di brevetto per invenzione industriale avente per titolo:
“SISTEMA COSTRUTTIVO MODULARE PER LA REALIZZAZIONE DI UNITÀ ABITATIVE DI EMERGENZA”.
TESTO DELLA DESCRIZIONE
La presente domanda di brevetto per invenzione industriale ha per oggetto un’attrezzatura modulare componibile per la realizzazione di unità abitative di emergenza.
Il trovato in questione è stato concepito allo scopo di rendere possibile la costruzione rapida di alloggi di emergenza da destinare a vittime di calamità naturali o di altri eventi eccezionali che abbiano perso le loro normali abitazioni: i cosiddetti “senzatetto”.
Attualmente una simile esigenza è tutt’altro che trascurabile, vista la grande frequenza con cui si manifestano nel mondo terremoti, inondazioni, eruzioni vulcaniche, migrazioni di massa e altri analoghi eventi disastrosi.
Si dà caso però che le soluzioni adottate a tutt’oggi per dare immediata assistenza ai senzatetto siano ben poco
soddisfacenti.
Normalmente, infatti, si ricorre all’edificazione delle cosiddette tendopoli che, se anche possono offrire un rapido ricovero, non sono certamente in grado di offrire un accettabile e dignitoso livello di vivibilità, soprattutto quando, come spesso succede, la permanenza si fa prolungata.
Come è noto, infatti, una tenda non è certo in grado di offrire un adeguato isolamento termico agli occupanti, in quali infatti sono esposti a grande caldo e a freddo intenso, a seconda delle stagioni.
Allo stesso modo una tenda appoggiata direttamente al terreno crea agli occupanti notevoli disagi anche di natura “logistica”, in presenza di intemperie, quali pioggia, neve, venti forti; senza contare che lo scarsissimo isolamento acustico assicurato dal tessuto di una tenda compromette anche la stessa privacy degli occupanti.
L’unica teorica alternativa alle tende – come rifugio temporaneo a installazione rapida – è attualmente rappresentata dai containers, i quali però, anche in ragione del loro costo consistente; a ciò si aggiungano le notevoli difficoltà che si manifestano in relazione al loro peso e volumetria, i quali implicano necessariamente l’uso di autocarri e gru, con notevoli complicazioni logistiche, soprattutto nelle aree devastate di difficile accessibilità.
Proprio l’osservazione critica di tali problematiche ha portato a concepire l’attrezzatura modulare secondo il trovato, con la quale si ritiene infatti di poter fornire una soluzione davvero efficace e definitiva allorquando si tratti di edificare in tempi rapidi una pluralità di unità abitative di emergenza senza l’impiego di macchinari.
Si consideri peraltro che le doti strutturali e logistiche di simili unità abitative sono talmente elevate da conferire a queste ultime la capacità di sopperire perfettamente alle necessità dei senzatetto anche per lunghi periodi di tempo, evitando a costoro tutti i disagi tipici della tecnica anteriore appena riferita.
In effetti l’idea alla base della presente invenzione è quella di realizzare un’unità abitativa realmente assimilabile ad una piccola casa e dunque, al pari di questa, dotata di un pavimento sollevato dal terreno e di una struttura rigida e ben coibentata, completata da un tetto con falde spioventi capace di resistere ad ogni tipo di intemperie.
Ebbene, una prima caratterista vantaggiosa di tale unità abitativa è quella di essere composta da alcuni componenti facilmente assemblabili, aventi un peso contenuto, nonché capaci, in condizioni di mancato impiego, di assumere una struttura compatta di ingombro assai limitato.
È facile comprendere, in particolare, come il peso ridotto e l’ingombro limitato degli anzidetti componenti dell’attrezzatura modulare secondo il trovato siano prerogative molto apprezzabili, visto che in tal modo questi componenti si prestano ad essere agevolmente stoccati ed altrettanto facilmente trasportati sul luogo della loro posa in opera, anche senza richiedere l’intervento di automezzi pesanti ed ingombranti.
Peraltro il peso limitato dei componenti dell’attrezzatura secondo il trovato si rivela particolarmente vantaggioso anche perché consente di movimentare manualmente – nei termini che saranno chiariti di seguito – tutti questi componenti, senza richiedere l’impiego di autogru o altri mezzi meccanici di manipolazione e di sollevamento.
L’ulteriore vantaggio assicurato dalla presente invenzione è legato al fatto che gli anzidetti componenti componibili della nuova attrezzatura in questione si prestano ad essere montati assieme nel numero di esemplari di volta in volta desiderato, in funzione della metratura che si voglia attribuire a ciascuna unità abitativa, secondo una logica tipicamente “modulare”.
Si consideri infine che tutti i componenti dell’attrezzatura secondo il trovato adottano una struttura semplice e lineare, tale per cui anche il loro costo si rivela vantaggiosamente contenuto.
Per maggiore chiarezza esplicativa la descrizione del trovato prosegue con riferimento alle tavole di disegno allegate, aventi solo valore illustrativo e non limitativo, in cui:
- le figure da 1 a 5 sono altrettante rappresentazioni assonometriche che mostrano in sequenza le varie fasi di montaggio dell’unita abitativa d’emergenza in questione;
- la figura 6 è una rappresentazione assonometrica che mostra un esemplare, in assetto compatto, dell’intelaiatura articolata utilizzata per realizzare l’unità abitativa in questione;
- la figura 7 è una rappresentazione assonometrica che mostra alcuni esemplari impilati dell’intelaiatura di figura 6;
- la figura 8 è una rappresentazione assonometrica che mostra, nel loro assetto operativo, due esemplari affiancati dell’anzidetta intelaiatura articolata;
- le figure 8A e 8B sono due particolari ingranditi delle due intelaiature articolate mostrate nella figura 8;
- la figura 9 è una rappresentazione assonometrica che mostra, nel loro assetto operativo, due esemplari affiancati di una seconda versione costruttiva dell’anzidetta intelaiatura articolata;
- la figura 9A è un particolare ingrandito delle due intelaiature di figura 9;
- la figura 9B mostra una delle cerniere adottate in seno alle intelaiature articolate mostrate nella figura 9.
Con riferimento a tali figure, il primo componente compreso nell’attrezzatura secondo il trovato – e dunque destinato al montaggio di un’unità abitativa di emergenza (UA) – consiste in un piede di appoggio al suolo (1), regolabile in altezza e saldamente ancorabile.
Con specifico riferimento alla figura 2, tale piede (1) comprende infatti:
- una piattaforma (10) di appoggio al suolo
- un profilato tubolare cilindrico (11), dotato internamente di pareti filettate, che aggetta verticalmente dal centro di detta piattaforma (10)
- uno stelo filettato (12) infilato all’interno dell’anzidetto profilato tubolare (11), nonché dotato di una filettatura atta a realizzare un accoppiamento elicoidale con lo stelo anzidetto (12), in maniera tale che sia possibile regolare a piacimento l’estrazione di detto stelo (12) dal rispettivo profilato portante (11) e dunque, in definitiva, l’altezza dell’intero piede in questione (1)
- una piastra circolare (13) montata orizzontalmente alla sommità dell’anzidetto stelo (12), nonché dotata superiormente di quattro setti radiali (13a), aggettanti verso l’alto e disposti ad intervalli angolari di 90°.
Grazie a questo loro intervallo angolare, i quattro setti (13a) di ciascuna delle anzidette piastre circolari (13) sono in gradi di originare in combinazione quattro identiche sedi, aventi ciascuna il profilo di un settore circolare di 90°.
Il secondo componente compreso nell’attrezzatura secondo il trovato consiste in una particolare intelaiatura articolata (2), atta a generare – una volta che sia stata condotta nel suo assetto operativo esteso – la struttura portante del pavimento, delle pareti laterali e delle falde spioventi del tetto della suddetta unità abitativa (UA).
A tale scopo, l’intelaiatura medesima (2) comprende: - un primo elemento a cornice (21), di pianta rettangolare, formato da due correnti (21a, 21b), da una prima traversa (21c) e da una seconda traversa (21d)
- un secondo elemento a cornice (22), anch’esso di pianta rettangolare, in quanto analogamente formato da due correnti longitudinali (22a, 22b), da una prima traversa (22c) e da una seconda traversa (22d), ma altresì dotato di dimensioni tali da poter di essere esattamente contenuto all’interno dell’anzidetto primo elemento a cornice (21); essendo altresì previsto che gli anzidetti correnti (22a, 22b) e le anzidette traverse (22c, 22d) di detto secondo elemento a cornice (22) abbiano un’altezza (A2) minore dell’altezza (A1) dei correnti (21a, 21b) e delle traverse (21c, 21d) del primo elemento a cornice (21), come mostrato in figura 6; essendo previsto ancora che detto secondo elemento a cornice (22) sia incernierato, in corrispondenza della sua prima traversa (22c), all’anzidetta prima traversa (21c) del primo elemento a cornice (21), sì da poter compiere rotazioni alternative di 90° rispetto a detto primo elemento a cornice (21) - un terzo elemento a cornice (23), identico all’anzidetto secondo elemento a cornice (22), formato da due correnti (23a, 23b), da una prima traversa (23c) e da una seconda traversa (23d); essendo previsto che detto terzo elemento a cornice (23) sia incernierato, in corrispondenza della sua prima traversa (23c), all’anzidetta seconda traversa (22d) del secondo elemento a cornice (22), sì da poter compiere rotazioni alternative di oltre 90° rispetto a detto secondo elemento a cornice (22);
- un telaietto sostanzialmente a portale (24), fulcrato tra gli anzidetti correnti (23a, 23b) del terzo elemento a cornice (23), in prossimità della seconda traversa (23d) di quest’ultimo; essendo previsto, più precisamente, che detto telaietto a portale (24) sia formato da un’asta (24b), fulcrata con possibilità di rotazione alternativa di oltre 90° tra gli anzidetti correnti (23a, 23b) del terzo elemento a cornice (23), e da due bracci rettilinei (24b) che aggettano perpendicolarmente dalle due estremità dell’anzidetta asta (24), sì da formare con essa una sorta di forcella.
Con riferimento all’anzidetta intelaiatura articolata (2), si ritiene opportuno precisare che essa si rivela capace di assumere alternativamente un assetto compatto, in corrispondenza del quale manifesta un minimo ingombro, ed un assetto esteso, in corrispondenza della quale contribuisce effettivamente alla realizzazione delle pareti verticali e delle falde spioventi, ovvero una semi-capriata, dell’unità abitativa in questione (UA).
A tale riguardo si rimanda all’osservazione delle figure 6 e 7, dalle quali si può verificare quale sia la forma assunta dell’anzidetta intelaiatura articolata (2) nel suo anzidetto assetto compatto e come, in tal modo, sia possibile impilare vantaggiosamente più esemplari della stessa con un significativo contenimento degli ingombri in fase di trasporto o di stoccaggio.
In particolare la figura 6 permette di accertare come, in questa condizione, le dimensioni e le modalità di reciproco incernieramento dei tre anzidetti elementi a cornice (21, 22, 23) di tale intelaiatura articolata (2) assicurino:
- che il secondo elemento a cornice (22) si disponga esattamente tra i correnti (21a, 21b) e le traverse (21c, 21d) all’interno - in un assetto sostanzialmente “concentrico” – del primo elemento a cornice (21), rimanendo tuttavia completamente estratto da quest’ultimo;
- e che il terzo elemento a cornice (23) si mantenga a battuta al di sotto del secondo elemento a cornice (22) e si insedi completamente – sostanzialmente “a scomparsa” – tra i correnti (21a, 21b) e le traverse (21c, 21d) dell’anzidetto primo elemento a cornice (21);
- l’anzidetto telaietto sostanzialmente a portale (24) si trova interamente contenuto tra i correnti (23a, 23b) del terzo elemento a cornice (23), in una condizione per cui i suoi anzidetti bracci (24b) si dispongono sostanzialmente in allineamento con detti correnti (23a, 23b).
L’assetto operativo “esteso” assunto da ciascuna di tali intelaiature articolate (2) sarà invece descritto nel prosieguo della presente descrizione, con specifico riferimento alla figura 1.
Con riferimento alla figura 3, il terzo componente dell’attrezzatura secondo il trovato consiste in una soletta (3), atta ad originare il pavimento dell’unità abitativa (UA), nonché destinata ad essere accoppiata con l’anzidetto primo elemento a cornice (21) dell’intelaiatura articolata (2) e dunque opportunamente dotato di una forma rettangolare compatibile.
È previsto che detta soletta (3) sia preferibilmente formata da una pedana coibentata (31) atta ad insediarsi esattamente nello spazio centrale dell’anzidetto primo elemento a cornice (21) e da un sovrastante foglio di rivestimento rigido (32), il quale, essendo dotato di una superficie leggermente maggiore, reca bordi perimetrali che sporgono tutto attorno all’anzidetta pedana (31), sì da potersi attestare esattamente contro gli anzidetti correnti e traverse (21a, 21b, 21c, 21d) di detto primo elemento a cornice (21).
Il quarto componente dell’attrezzatura secondo il trovato consiste in un pannello coibentato (4), atto ad originare le pareti verticali e la copertura del tetto dell’unità abitativa (UA), e dunque vantaggiosamente dotato di una forma rettangolare compatibile con quella degli anzidetti secondo elemento a cornice (22) e terzo elemento a cornice (23) dell’intelaiatura (2).
Più precisamente è previsto che detto pannello coibentato (4) sia formato da una tavola (41) atta ad insediarsi esattamente nello spazio centrale degli anzidetti secondo e terzo elemento a cornice (22, 23) e da un foglio di rivestimento rigido (42), il quale, essendo dotato di una superficie leggermente maggiore, reca bordi perimetrali che sporgono tutto attorno alla tavola medesima (41), sì da potersi attestare esattamente contro i rispettivi correnti e traverse (22a, 22b, 22c, 22d / 23a, 23b, 23c, 23d) degli anzidetti secondo e terzo elementi a cornice (22, 23).
Il quinto componente dell’attrezzatura secondo il trovato è costituito da un particolare cupolino (5), atto ad originare il colmo del tetto a falde spioventi dell’unità abitativa (UA).
Il sesto componente dell’attrezzatura secondo il trovato è costituito da una prima staffa metallica (6), sagomata ad “L”, in quanto formata da un ramo orizzontale (6a) e da un ramo verticale (6b) disposti ad angolo retto; in cui il ramo verticale (6b) di detta staffa (6) reca più fori passanti (F1), vedasi la figura 8.
Il settimo componente dell’attrezzatura secondo il trovato è costituito da una seconda staffa metallica (7), formata da un primo ramo (7a) e da un secondo ramo (7b) raccordati in modo tale da formare un angolo ottuso; in cui entrambi detti rami (7a, 7b) recano un rispettivo foro passante (F2), vedasi la figura 2.
L’ottavo componente dell’attrezzatura secondo il trovato è costituito da una terza staffa metallica (8), avente il profilo di una “V” capovolta, in quanto formata da due rami rettilinei divergenti (8a, 8b), raccordati da un ramo curvo centrale (8c); in cui entrambi gli anzidetti rami rettilinei (8a, 8b) recano un rispettivo foro passante (F3), come mostrato in figura 2.
Il nono componente dell’attrezzatura secondo il trovato è costituito da un’ampia parete di tamponamento frontale e posteriore (9), che riproduce sostanzialmente il profilo di una classica casa dotata di tetto con falde spioventi e che risulta preferibilmente dotata di almeno una porta d’ingresso e/o di almeno una finestra, come mostrato in figura 4.
Tale parete di tamponamento (9) si presta ad essere realizzata preferibilmente, a seconda delle necessità, con un telo impermeabile e resistente oppure con altri materiali dotati di maggiore inerzia termica.
Dopo aver chiarito la configurazione degli anzidetti nove componenti dell’attrezzatura secondo il trovato, si procede ad illustrare le modalità della loro posa in opera e della loro reciproca cooperazione.
A tale riguardo si precisa innanzitutto che la logica di impiego dell’attrezzatura secondo il trovato è tale per cui la struttura di ogni unità abitativa (UA) viene ad essere sostanzialmente composta da una serie parallela e ravvicinata di identici moduli (M), ciascuno dei quali ottenuto per la cooperazione di due esemplari interfacciati e simmetricamente contrapposti dell’anzidetta intelaiatura articolata (2).
Si può dire, più precisamente, che ognuno di detti moduli (M) rappresenti in definitiva una porzione trasversale della rispettiva unità abitativa (UA), così come espressamente mostrato nelle figure da 1 a 5; ciò significa che l’utente di turno potrà associare a propria discrezione qualsiasi numero di tali moduli (M), a seconda della metratura – o più precisamente – della lunghezza che voglia attribuire alla medesima unità abitativa (UA).
La figura 1 serve a mostrare le modalità di realizzazione di ciascuno degli anzidetti moduli trasversali (M), anche se in realtà, per maggiore completezza di descrizione, essa si riferisce ad una coppia affiancata di tali moduli (M).
In questo senso la prima operazione da compiere è quella di appoggiare al suolo sei esemplari dell’anzidetto piede di appoggio e di supporto (1), disposti su tre coppie affiancate e parallele, posizionate, l’una rispetto all’altra, ad una distanza sostanzialmente pari alla lunghezza del primo elemento (21) dell’anzidetta intelaiatura articolata (2).
Convenzionalmente le tre anzidette coppie di piedi di appoggio (1) possono essere indicate come una prima coppia laterale (CL1), una coppia centrale (CC) e una seconda coppia laterale (CL2).
Una volta predisposte nel modo anzidetto le tre coppie di piedi di appoggio (1), occorre appoggiare al di sopra di esse due esemplari dell’anzidetta intelaiatura articolata (2), ancora mantenuti nel loro anzidetto assetto compatto non operativo mostrato in figura 6.
Nel corso di tale operazione è peraltro previsto che questi due esemplari dell’intelaiatura medesima (2) siano disposti in perfetto allineamento, nel senso della loro lunghezza, ed in assetto orizzontale.
In tal modo i quattro angoli del primo elemento a cornice (21) di ciascuna intelaiatura articolata (2) si appoggiano in corrispondenza delle anzidette piastre di sommità (13) di quattro degli anzidetti piedi (1), dei quali due appartengono all’anzidetta coppia centrale (CC) e gli altri appartengono rispettivamente all’una o all’altra delle due anzidette coppie laterali (CL1, CL2).
Il rischio che le anzidette intelaiature (2) possano scorrere incontrollatamente al di sopra delle piastre (13) dei rispettivi piedini (1) è scongiurato per il fatto, già dichiarato in precedenza, che gli anzidetti quattro setti radiali (13a) che aggettano verso l’alto dalla superficie di ciascuna di dette piastre (13) danno luogo ad altrettante sedi che recano il profilo di un settore circolare di 90° e che sono dunque capaci di ospitare esattamente e stabilmente un rispettivo angolo del primo elemento a cornice (21) di ciascuna intelaiatura articolata (2).
Si comprende pertanto che ciascuna delle anzidette piastre (13) è potenzialmente capace di alloggiare, all’interno delle proprie quattro sedi radiali, gli angoli di quattro elementi a cornice (21) appartenenti ad altrettanti esemplari di intelaiatura articolata (2).
La citata figura 1 risulta di notevole interesse anche perché consente di comprendere le modalità con le quali ciascuna delle anzidette intelaiature articolate (2) passa del proprio assetto compatto non operativo al proprio assetto operativo esteso.
In effetti tale figura mostra – sul retro e sulla sinistra – un esemplare dell’anzidetta intelaiatura articolata (2) nel suo assetto compatto e ancora completamente appoggiato alle due rispettive coppie di piedi di supporto (1).
La medesima figura mostra altresì – sul fronte e sulla destra – un esemplare dell’anzidetta intelaiatura articolata (2) nel corso della prima fase della sua movimentazione verso l’assetto esteso operativo.
Si può comprendere, più precisamente, come il secondo elemento a cornice (22) detta intelaiatura articolata (2) stia compiendo una rotazione dal basso verso l’alto rispetto al rispettivo primo elemento a cornice (21), che risulta invece destinato a mantenere in permanenza il proprio assetto orizzontale iniziale.
Si è già detto che una simile rotazione è assicurata grazie alla presenza di una cerniera interposta tra la prima traversa (22c) del secondo elemento a cornice (22) e la prima traversa (21c) del rispettivo primo elemento a cornice (21).
Gli altri due esemplari dell’intelaiatura articolata (2) che compaiono nella medesima figura 1, lasciano intendere come la rotazione verso l’alto del secondo elemento a cornice (22) debba continuare fino a quando esso non raggiunga un assetto perfettamente verticale, in corrispondenza del quale può effettivamente essere considerato come la struttura portante di una parete verticale della costruenda unità abitativa (UA).
Si consideri peraltro che, nel corso dell’anzidetta rotazione verso l’alto del secondo elemento a cornice (22), il rispettivo terzo elemento a cornice (23) si mantiene sostanzialmente a battuta con esso, rivolgendo verso il basso la propria seconda traversa (23d).
Pertanto l’ulteriore operazione da compiere, nel momento in cui l’anzidetto secondo elemento a cornice (22) abbia raggiunto il suo anzidetto assetto verticale di fine-corsa, è quella di imporre una rotazione verso l’alto al rispettivo terzo elemento a cornice (23), sfruttando la presenza dell’anzidetta cerniera interposta tra la prima traversa (23c) del terzo elemento a cornice (23) e la seconda traversa (22d) del secondo elemento a cornice (22).
Il punto di fine corsa di quest’ultima è regolato in maniera tale che il terzo elemento a cornice (23) di ciascun esemplare dell’intelaiatura articolata (2) possa assumere al termine un assetto spiovente, tipico di una normale falda di un tetto.
A questo punto resta soltanto di abilitare la rotazione dall’alto verso il basso dell’anzidetto telaietto a portale (24) fulcrato tra i correnti (23a, 23b) del terzo elemento a cornice (23), in maniera tale che i suoi anzidetti bracci (24b) possano assumere un assetto orizzontale, al di fuori di detto terzo elemento a cornice (3) e verso l’interno della costruenda unità abitativa (UA).
Considerando che i due esemplari dell’intelaiatura articolata (2) appartenenti a ciascuno degli anzidetti moduli (M) sono disposti in assetto simmetrico, si comprende come i terzi elementi a cornice (23) dell’uno e dell’altro diano origine alle due tipiche falde del tetto della costruenda unità abitativa (UA) e come le due coppie di bracci (24b) appartenenti a loro rispettivi telaietti a portale (24) si dispongano in perfetto allineamento, in una condizione che favorisce la posa in opera, in posizione ad esse intermedia, di due rispettivi giunti (25), che contribuiscono a rendere solidali i due medesimi esemplari di intelaiatura articolata (2).
In ogni caso, al compimento di una simile “apertura” completa dei due esemplari dell’anzidetta intelaiatura articolata (2) appartenenti a ciascuno degli anzidetti moduli (M), si manifestano i seguenti esiti:
- i primi elementi a cornice (21) di queste due intelaiature articolate (2) mantengono il loro assetto orizzontale al di sopra delle rispettive serie di piedi di appoggio (1), rendendosi disponibili ad essere esattamente tamponati con due rispettivi esemplari dell’anzidetta soletta (3)
- i due secondi elementi a cornice (22) mantengono il loro assetto verticale, rendendosi disponibili ad essere esattamente tamponati, dall’esterno verso l’interno, con due rispettivi esemplari dell’anzidetto pannello coibentato (4)
- i due terzi elementi a cornice (23) mantengono il loro assetto spiovente simmetrico, rendendosi disponibili ad essere esattamente tamponati, dall’alto verso il basso, con due rispettivi esemplari dell’anzidetto pannello coibentato (4).
Tuttavia, prima ancora di montare le anzidette solette (3) e gli anzidetti pannelli coibentati (4), occorre stabilizzare definitivamente la struttura portante dell’anzidetta costruenda unità abitativa (UA).
In primo luogo occorre realizzare il definitivo fissaggio delle due intelaiature articolate (2) appartenenti a ciascuno degli anzidetti moduli (M) e ormai condotte nel loro assetto operativo esteso.
In tale ottica è necessario eseguire le seguenti operazioni: - montare quattro esemplari dell’anzidetta seconda staffa angolare (7), due per ciascun lato del modulo (M), in maniera tale che il suo primo ramo (7a) sia fissato sull’esterno dell’uno e dell’altro dei correnti (22a, 22b) del secondo elemento a cornice (22) e che il suo secondo ramo (7b) sia fissato sull’esterno dell’uno e dell’altro dei correnti (23a, 23b) del terzo elemento a cornice (23), il quale in tal modo è vincolato a mantenere stabilmente il proprio desiderato assetto spiovente - montare due esemplari dell’anzidetta terza staffa (8), uno per ciascun lato del modulo (M), in maniera tale che i due anzidetti rami rettilinei (8a, 8b) di ciascuna di tali terze staffe (8) siano fissati l’uno in corrispondenza del corrente (23a) dell’uno dei due anzidetti terzi elementi a cornice (23) e l’altro in corrispondenza del corrente (23b) dell’altro dei due anzidetti terzi elementi a cornice (23), in un contesto in cui l’anzidetto tratto curvilineo (8c), interposto ai due medesimi tratti rettilinei (8a, 8c), finisce per costituire il profilo arrotondato di sommità del tetto della costruenda unità abitativa (UA).
È previsto peraltro i tali tratti curvilinei (8c) appartenenti alle due terze staffe (8) poste in opera sui due lati del rispettivo modulo (M) siano sfruttati per appoggiarvi esattamente un rispettivo esemplare dell’anzidetto cupolino (5) che ha il compito di fungere da colmo per il costruendo tetto dell’unità abitativa (UA).
Si precisa ancora che il fissaggio delle anzidette seconda staffa (7) e terza staffa (8) sugli anzidetti elementi a cornice (22, 23) delle intelaiature articolate (2) viene eseguito con l’impiego di mezzi di fissaggio (G) ad asse orizzontale (spine, bulloni o giunti di altro tipo) atti ad infilarsi entro gli anzidetti fori (F2, F3) in dotazione alle due medesime seconda e terza staffa (7, 8).
L’ulteriore operazione da compiere è quella di stabilizzare l’assetto di ciascuno degli anzidetti moduli (M) con i moduli immediatamente adiacenti.
Nell’illustrare le modalità di svolgimento di tale operazione, occorre dapprima ribadire che, in seno a ciascuna delle anzidette intelaiature articolate (2), il primo elemento a cornice (21) presenta una larghezza maggiore di quella dei rispettivi sovrastanti secondo elemento a cornice (22) e terzo elemento a cornice (23).
Pertanto, nel momento in cui due degli anzidetti moduli (M) vengano posti in esatto affiancamento, si producono le due seguenti conseguenze:
- i primi elementi a cornice (21) delle intelaiature articolate (2) appartenenti ai due moduli affiancati (M) si dispongono perfettamente a contatto; in particolare tale contatto si genera tra un corrente dell’uno di detti primi elementi a cornice (21) e un corrente dell’altro;
- tra i secondi elementi a cornice (22), così come tra i terzi elementi a cornice (23) delle medesime intelaiature articolate (2) appartenenti ai due moduli affiancati (M) si crea invece una fessura longitudinale (FL); tale condizione può essere rilevata, quanto meno, dall’osservazione delle figure 2, 8, 8A, 8B.
In questi termini risulta evidente come vi sia l’esigenza – nel momento in cui le anzidette intelaiature articolate (2) di due moduli affiancati (M) siano condotte nel loro assetto operativo esteso – di rendere solidali i correnti dei secondi elementi a cornice (22) dell’una e dell’altra, così come i correnti dei terzi elementi a cornice (23).
In assenza di una simile reciproca solidarizzazione, infatti, il secondo elemento a cornice (22) e il terzo elemento a cornice (23) di ciascuna di tali intelaiature articolate (2) tenderebbero ad oscillare liberamente, proprio a causa la presenza, su entrambi i loro lati, dell’anzidetta fessura longitudinale (FL).
Ebbene, per eseguire una simile stabilizzazione dei vari moduli affiancati (M) è prevista la posa in opera di ulteriori analoghi mezzi di fissaggio (G) ad asse orizzontale (spine, bulloni o giunti di altro tipo).
È previsto in particolare che tali mezzi di fissaggio (G) siano interposti ai correnti (22a, 22b) dei secondi elementi a cornice (22) delle intelaiature articolate (2) appartenenti a due moduli affiancati (M), così come ai correnti (23a, 23b) dei rispettivi terzi elementi a cornice (23); così come espressamente mostrato nella figura 2.
Si osservi che la rapida ed agevole posa in opera degli anzidetti mezzi di fissaggio ad asse orizzontale (G) è agevolata dal fatto che i correnti (22a, 22b) di ciascun secondo elemento a cornice (22) dell’intelaiatura (2), così come i correnti (23a, 23b) del rispettivo terzo elemento a cornice (23), recano opportunamente alcuni fori passanti (F) regolarmente distanziati; secondo quanto mostrato nelle figure 8 e 9.
Per rendere ancora più rigido e affidabile il fissaggio di due moduli affiancati (M) è prevista la posa in opera dell’anzidetta prima staffa (6), la cui destinazione d’uso è quella di essere infilata alla base dell’anzidetta fessura longitudinale (FL) prevista tra i correnti (22a, 22b) dei secondi elementi a cornice (22) appartenenti a detti moduli (M).
In occasione di tale inserimento, è previsto infatti che l’anzidetto ramo orizzontale (6a) di detta prima staffa (6) si appoggi sui correnti (21a, 21b) dei due primi elementi a cornice (21) delle due intelaiature articolate (2) appartenenti ai due suddetti moduli affiancati (M), mentre il ramo verticale (6b) della stessa (6) si dispone in posizione intermedia tra i correnti (22a, 22b) dei due rispettivi secondi elementi a cornice (22).
Anche il fissaggio definitivo di detta prima staffa (6) viene eseguito tramite gli anzidetti mezzi di collegamento (G) ad asse orizzontale, sfruttando la presenza degli anzidetti fori (F1) sul ramo verticale (6a) di detta prima staffa (6) e considerando altresì che tali fori (F1) sono previsti in una posizione e con un interasse tali per cui possano disporsi in perfetto allineamento con i rispettivi anzidetti fori (F) eseguiti in corrispondenza dei correnti (22a, 22b) di ciascun secondo elemento a cornice (22).
Per sigillare l’intero sviluppo di ciascuna delle anzidette fessure longitudinali (FL) è prevista infine la posa in opera di un listello di tenuta (L), destinato ad occupare sia lo spazio presente tra i correnti di due secondi elementi a cornice (22) posti a fianco a fianco, sia lo spazio presente tra i correnti dei due rispettivi elementi a cornice (23).
Al termine di tutte le precedenti operazioni, la realizzazione della struttura portante dell’unità abitativa (UA), così come la posa in opera delle relative superfici di tamponamento, può dirsi in larga parte conclusa, secondo quanto risulta dall’osservazione della figura 4.
In effetti questa figura consente di verificare come, fino a questo punto, l’unità abitativa (UA) assume la forma di una sorta di tunnel.
Per completare definitivamente la costruzione di tale unità abitativa (UA) resta soltanto da montare, alle due estremità di questa sorta di tunnel, altrettanti esemplari dell’anzidetta parete di tamponamento (9) opportunamente dotata di porte e/o finestre, secondo quanto mostrato in figura 5.
Resta inteso che una simile parete di tamponamento (9) debba avere naturalmente un profilo corrispondente alla sezione dell’anzidetta struttura longitudinale sostanzialmente a forma di tunnel.
Si precisa infine che la presente invenzione prevede due soluzioni alternative per ciò che attiene la tipologia delle anzidette cerniere destinate ad essere interposte tra i tre anzidetti elementi a cornice (21, 22, 23) di ciascuna intelaiatura articolata (2).
La prima di tali soluzioni prevede che le anzidette cerniere siano del tipo cosiddetto “a pianoforte” (CP), secondo quanto mostrato nelle figure 8, 8A e 8B.
La seconda di tali soluzioni – mostrata nelle figure 9, 9A e 9B – prevede invece che le anzidette cerniere siano del tipo di quelle che vengono normalmente montate sulle scale pieghevoli (CS) e dunque corredate di un dispositivo che permette il loro bloccaggio in apertura con un angolo discrezionale.
Nel caso specifico l’impiego di questa seconda tipologia di cerniere (CS) si rivela particolarmente vantaggioso, in quanto assicura per l’appunto la possibilità di bloccare le cerniere medesime (CS) in condizione di apertura e quindi di stabilizzare ulteriormente – nel loro reciproco assetto operativo – il collegamento del secondo elemento a cornice (22) nei confronti del primo elemento a cornice (21) di ciascuna intelaiatura articolata (2), così come il collegamento del terzo elemento a cornice (23) nei confronti del secondo elemento a cornice (22).

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Sistema costruttivo modulare per la realizzazione di unità abitative di emergenza, comprendente i seguenti componenti componibili: - un’intelaiatura articolata (2) comprendente: • un primo elemento a cornice (21), di pianta rettangolare, formato da due correnti (21a, 21b), da una prima traversa (21c) e da una seconda traversa (21d) • un secondo elemento a cornice (22), anch’esso di pianta rettangolare, in quanto analogamente formato da due correnti longitudinali (22a, 22b), da una prima traversa (22c) e da una seconda traversa (22d), ma altresì dotato di dimensioni tali da poter di essere esattamente contenuto all’interno dell’anzidetto primo elemento a cornice (21); in cui gli anzidetti correnti (22a, 22b) e le anzidette traverse (22c, 22d) di detto secondo elemento a cornice (22) recano un’altezza (A2) minore dell’altezza (A1) dei correnti (21a, 21b) e delle traverse (21c, 21d) del primo elemento a cornice (21) ed in cui detto secondo elemento a cornice (22) adotta, in corrispondenza della sua prima traversa (22c), mezzi di incernieramento (CP, CS) all’anzidetta prima traversa (21c) del primo elemento a cornice (21), tali per cui detto secondo elemento a cornice (22) è atto a compiere rotazioni alternative di 90° nei confronti del rispettivo primo elemento a cornice (21) • un terzo elemento a cornice (23), identico all’anzidetto secondo elemento a cornice (22), formato da due correnti (23a, 23b), da una prima traversa (23c) e da una seconda traversa (23d); in cui detto terzo elemento a cornice (23) adotta, in corrispondenza della sua prima traversa (23c), mezzi di incernieramento (CP, CS) all’anzidetta seconda traversa (22d) del secondo elemento a cornice (22), tali per cui detto terzo elemento a cornice (22) è atto a compiere rotazioni alternative di oltre 90° nei confronti del rispettivo secondo elemento a cornice (22) • un telaietto sostanzialmente a portale (24), fulcrato tra gli anzidetti correnti (23a, 23b) del terzo elemento a cornice (23), in prossimità della seconda traversa (23d) di quest’ultimo; in cui detto telaietto a portale (24) risulta formato da un’asta (24b), fulcrata con possibilità di rotazione alternativa di oltre 90° tra gli anzidetti correnti (23a, 23b) del terzo elemento a cornice (23), e da due bracci rettilinei (24b) che aggettano perpendicolarmente dalle due estremità dell’anzidetta asta (24), sì da formare con essa una sorta di forcella. - una soletta da pavimentazione (3) atta a tamponare esattamente lo spazio centrale dell’anzidetto primo elemento a cornice (21) dell’intelaiatura articolata (2) - un pannello coibentato (4) atto a tamponare esattamente lo spazio centrale degli anzidetti secondo e terzo elemento a cornice (22, 23) dell’intelaiatura articolata (2) - un cupolino (5) atto a originare il colmo di un tetto a falde spioventi - una terza staffa metallica (8) profilata a “V” capovolta, in quanto formata da due rami rettilinei divergenti (8a, 8b), raccordati da un ramo curvo centrale (8c); in cui entrambi gli anzidetti rami rettilinei (8a, 8b) recano un rispettivo foro passante (F3) - una parete di tamponamento frontale e posteriore (9), che riproduce sostanzialmente il profilo di una tipica casa dotata di tetto con falde spioventi e che risulta dotata di almeno una porta d’ingresso e/o di almeno una finestra.
  2. 2) Sistema costruttivo secondo la rivendicazione 1, comprendente un piede di appoggio al suolo (1), regolabile in altezza, atto a sostenere l’anzidetto primo elemento a cornice (21) dell’intelaiatura articolata (2).
  3. 3) Sistema costruttivo secondo la rivendicazione 2, in cui l’anzidetto piede (1) comprende: - una piattaforma (10) di appoggio al suolo - un profilato tubolare cilindrico (11), dotato internamente di pareti filettate, che aggetta verticalmente dal centro di detta piattaforma (10) - uno stelo filettato (12) infilato all’interno dell’anzidetto profilato tubolare (11), nonché dotato di una filettatura atta a realizzare un accoppiamento elicoidale con lo stelo anzidetto (12), in maniera tale che sia possibile regolare a piacimento l’estrazione di detto stelo (12) dal rispettivo profilato portante (11) e dunque, in definitiva, l’altezza dell’intero piede in questione (1); - una piastra circolare (13) montata alla sommità dell’anzidetto stelo (12), nonché dotata di quattro setti (13a) aggettanti verso l’alto e disposti a croce, dunque atti ad originare quattro sedi aventi il profilo di altrettanti settori circolari di 90°.
  4. 4) Sistema costruttivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente una prima staffa metallica (6), sagomata ad “L”, in quanto formata da un ramo orizzontale (6a) e da un ramo verticale (6b) disposti ad angolo retto; in cui il ramo verticale (6b) di detta staffa (6) reca più fori passanti (F1).
  5. 5) Sistema costruttivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente una seconda staffa metallica (7), formata da un primo ramo (7a) e da un secondo ramo (7b) raccordati in modo tale da formare un angolo ottuso; in cui entrambi detti rami (7a, 7b) recano un rispettivo foro passante (F2).
  6. 6) Sistema costruttivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui l’anzidetta soletta da pavimentazione (3) risulta formata da: • una pedana (31) atta ad insediarsi esattamente nello spazio centrale dell’anzidetto primo elemento a cornice (21) dell’intelaiatura articolata (2) • e un sovrastante foglio rigido di rivestimento (32), il quale, essendo dotato di una superficie leggermente maggiore di quella della pedana anzidetta (31), reca bordi perimetrali che sporgono tutto attorno alla pedana medesima (31), sì da potersi attestare esattamente contro gli anzidetti correnti e traverse (21a, 21b, 21c, 21d) di detto primo elemento a cornice (21).
  7. 7) Sistema costruttivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui l’anzidetto pannello coibentato (4) risulta formato da: • una tavola (41) atta ad insediarsi esattamente nello spazio centrale degli anzidetti secondo e terzo elemento a cornice (22, 23) dell’intelaiatura articolata (2) • e un foglio di rivestimento rigido (42), il quale, essendo dotato di una superficie leggermente maggiore di quella della tavola anzidetta (41), reca bordi perimetrali che sporgono tutto attorno alla tavola medesima (41), sì da potersi attestare esattamente contro i rispettivi correnti e traverse (22a, 22b, 22c, 22d / 23a, 23b, 23c, 23d) degli anzidetti secondo e terzo elementi a cornice (22, 23).
  8. 8) Sistema costruttivo secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui gli anzidetti mezzi di incernieramento previsti in seno a ciascuna delle anzidette intelaiature articolate (2) consistono in cerniere a pianoforte (CP).
  9. 9) Sistema costruttivo secondo una delle rivendicazioni da 1 a 8, in cui gli anzidetti mezzi di incernieramento previsti in seno a ciascuna delle anzidette intelaiature articolate (2) consistono in cerniere dotate di mezzi di bloccaggio in apertura (CS), del tipo di quelle in uso nelle scale pieghevoli.
  10. 10) Unità abitativa componibile di emergenza, di struttura modulare, ottenuta con il sistema costruttivo di cui alle precedenti rivendicazioni.
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