IT201800006548A1 - Piano di lavoro particolarmente adatto a venire impiegato su cucine - Google Patents

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Description

PIANO DI LAVORO PARTICOLARMENTE ADATTO A VENIRE IMPIEGATO SU CUCINE.
DESCRIZIONE
L’invenzione concerne un piano di lavoro particolarmente adatto a venire impiegato su cucine, detto piano di lavoro essendo provvisto di un sistema a induzione per la cottura di cibi.
Come noto, i piani di lavoro per cucine comprendono almeno una lastra sostanzialmente piastriforme in materiale lapideo, come granito o marmo, oppure in materiali ceramici come il gres porcellanato oppure agglomerati e materiali sintetici, anche se non resistenti alle alte temperature.
E’ altrettanto noto che tali piani di lavoro dell’arte nota comprendono un’area dedicata alla cottura dei cibi.
In particolare, in tale area, la lastra viene opportunamente lavorata in modo da ricavare un foro passante di adeguate dimensioni per l’accoppiamento di un piano cottura di tipo a gas, a resistenza elettrica o ad induzione a se stante.
Solitamente tali piani cottura comprendono un proprio piano realizzato solitamente in materiale metallico, preferibilmente acciaio, o in vetro temperato, sul quale sono disposti i così detti “fuochi” per la cottura dei cibi. Tali materiali, infatti, sono caratterizzati da buona resistenza alle temperature impiegate per la cottura dei cibi e agli shock termici.
Sostanzialmente quindi il piano cottura inserito in un piano di lavoro di una cucina è un elemento indipendente applicato allo stesso piano di lavoro.
E’ altrettanto noto che negli ultimi anni vi è stato un notevole sviluppo e incremento dei piani di cottura ad induzione a discapito dei più classici piani cottura a gas o a resistenza elettrica.
Tale incremento, vista la natura del sistema a induzione che prevede la disposizione delle bobine ad induzione al di sotto del piano cottura, ha suscitato nei costruttori di cucine l’interesse di poter realizzare tale zona di cottura direttamente nel piano di lavoro di una cucina, senza quindi dover realizzare apposite locazioni in cui applicare un piano cottura opportunamente dedicato.
Tuttavia, tale desiderio dei costruttori di cucine si è scontrato nella pratica con alcuni importanti problemi tecnici non ancora risolti.
In particolare, poiché i piani di lavoro resistenti alla temperatura di cottura sono quelli lapidei e ceramici, come accennato in precedenza, e poiché tali materiali per garantire una certa resistenza meccanica devono essere realizzati con uno spessore minimo predefinito, tendenzialmente attorno ai 15/20 mm, l’applicazione di bobine ad induzione in corrispondenza della superficie inferiore di tale piano di lavoro, non garantisce la propagazione efficiente del campo magnetico generato per induzione verso la superficie superiore dello stesso piano, dove chiaramente devono essere appoggiate le pentole o gli utensili metallici.
Inoltre, ancora svantaggiosamente, tali tipologie di materiali lapidei o ceramici sono caratterizzate da un elevato grado di dilatazione termica quando sottoposta ad alte temperature in specifici punti della propria superficie.
In tal senso, quando una pentola o qualsiasi altro utensile metallico per la cottura viene sottoposto ad un campo magnetico generato da una bobina ad induzione, la stessa pentola chiaramente tende a scaldarsi e tale calore inevitabilmente viene trasmesso per conduzione al piano sottostante su cui la pentola risulta in appoggio. Nel caso in cui tale piano cottura sia realizzato in materiale lapideo o ceramico, quest’ultimo tende a dilatarsi in corrispondenza essenzialmente della zona sottostante la pentola e tale dilatazione termica, essendo limitata nello spazio, determina una elevata probabilità di rottura dello stesso piano nell’intorno della suddetta zona.
Vi è quindi l’esigenza di individuare delle soluzioni a tali inconvenienti in modo da poter realizzare un piano di lavoro per cucine in cui è direttamente definito tale piano cottura a induzione.
In particolare, è uno degli scopi dell’invenzione realizzare un piano di lavoro comprendente un piano cottura ad induzione integrato che presenti le necessarie caratteristiche di resistenza meccanica e resistenza termica per poter resistere alle sollecitazioni meccaniche e termiche applicate su di esso.
E’ un altro scopo dell’invenzione la realizzazione di un piano di lavoro comprendente un piano cottura ad induzione integrato che consenta una ottimale trasmissione del campo magnetico dalla superficie inferiore alla propria superficie superiore.
Non ultimo scopo dell’invenzione è la realizzazione di un piano di lavoro che consenta di rispondere alle attuali esigenze estetiche nel settore delle cucine.
In particolare, è scopo dell’invenzione che tale piano di lavoro presenti una linea pulita, minimalista e uniforme, come richiesto dalle ultime tendenze estetiche.
Gli scopi detti sono raggiunti con la realizzazione di un piano di lavoro con integrato un piano cottura ad induzione in accordo con la rivendicazione principale.
Ulteriori caratteristiche del piano di lavoro dell’invenzione vengono descritte nelle rivendicazioni dipendenti.
I suddetti scopi, assieme ai vantaggi che verranno menzionati in seguito, saranno evidenziati durante la descrizione di alcune preferite forme esecutive dell'invenzione che vengono date, a titolo indicativo ma non limitativo, con riferimento alle tavole di disegno allegate, dove:
- in fig. 1 è rappresentato una vista di insieme del piano di lavoro dell’invenzione applicato ad una cucina;
- in fig. 2 è rappresentata una vista di insieme del piano di lavoro dell’invenzione isolato;
- in fig. 3 è rappresentata in vista sezionata secondo un piano di sezione verticale una prima forma esecutiva del piano di lavoro dell’invenzione;
- in fig. 4 è rappresentata in vista sezionata secondo un piano di sezione verticale una seconda forma esecutiva del piano di lavoro dell’invenzione;
- in fig. 5 è rappresentata in vista assonometrica esplosa il piano di lavoro dell’invenzione di fig. 4;
- in fig. 6 è rappresentata in vista sezionata secondo un piano di sezione verticale una terza forma esecutiva del piano di lavoro dell’invenzione;
- in fig. 7 è rappresentata in vista assonometrica esplosa il piano di lavoro dell’invenzione di fig. 6;
- in fig. 8 è rappresentata in vista sezionata secondo un piano di sezione verticale una quarta forma esecutiva del piano di lavoro dell’invenzione;
- in fig. 9 è rappresentata in vista assonometrica esplosa il piano di lavoro dell’invenzione di fig. 8.
Il piano di lavoro per cucine dell’invenzione è rappresentato secondo quattro forme esecutive alternative nelle figure da 3 a 9, ove è indicato complessivamente con 1.
Comunemente alle suddette quattro forme esecutive dell’invenzione, come si osserva nelle figg. 1 e 2, il suddetto piano di lavoro 1 comprende una lastra 2 a sviluppo sostanzialmente piastriforme in cui si individua una superficie superiore 2a di lavoro e una superficie inferiore 2b, opposta a tale superficie superiore 2a.
Tale piano di lavoro 1 comprende, accoppiata in corrispondenza di almeno una zona 3 della suddetta superficie inferiore 2b, una bobina a induzione 4 per la cottura di cibi.
Secondo l’invenzione, la lastra 2 comprende in corrispondenza di tale zona 3 della superficie inferiore 2b almeno uno strato 5 realizzato in Titanio.
Preferibilmente, tale strato 5 viene sostanzialmente accoppiato in modo diretto alla suddetta bobina a induzione 4.
Il vantaggio di accoppiare la bobina a induzione 4 a tale strato 5 in Titanio consiste nel fatto che lo stesso Titanio è sostanzialmente un materiale amagnetico, quindi risulta minimamente influenzato dal campo magnetico generato dalla sottostante bobina ad induzione 4. Inoltre, lo stesso Titanio presenta un’elevata resistenza meccanica, una buona trasmissione termica e presenta altresì una dilatazione termica simile ai materiali lapidei e alla ceramica. Ciò significa che se il Titanio viene riscaldato, può collaborare in accoppiamento perfetto con tali materiali lapidei o ceramici senza creare ulteriori tensioni di accoppiamento e senza possibilità di distacco. Inoltre, il Titanio distribuisce il calore con maggiore efficienza evitando la formazione di aree concentrate di calore.
Secondo una prima preferita forma esecutiva dell’invenzione, rappresentata in fig. 3, tale lastra 2 è realizzata essenzialmente in Titanio.
Ciò significa che tutto il piano di lavoro 1 è realizzato in Titanio, compresa la superficie superiore 2a della stessa lastra 2.
Preferibilmente tale lastra 2 di Titanio presenta uno spessore di 4-5 mm.
Tali peculiarità del piano di lavoro 1 dell’invenzione, secondo la prima forma esecutiva preferita, consentono di ottenere un’elevata resistenza agli urti, un adeguato comportamento termico che evita la deformazione o la rottura della stessa lastra 2 ed un minimo condizionamento dello stesso piano di lavoro 1 al campo magnetico generato dalla bobina ad induzione 4.
Inoltre, ancora vantaggiosamente, un piano di lavoro 1 realizzato essenzialmente in Titanio, presenta anche un gradevole impatto estetico, in particolare se la lastra 2 in Titanio, almeno in corrispondenza della sua superficie superiore 2a subisce un processo di anodizzazione.
Secondo una forma esecutiva alternativa dell’invenzione, rappresentata nelle fig. 4 e 5, la lastra 2 del piano di lavoro 1 è realizzata essenzialmente in materiali lapidei quali pietre in particolare granito, marmo oppure in materiali ceramici come gres porcellanato, e in corrispondenza della zona 3 della superficie inferiore 2b della stessa lastra 5 su cui viene accoppiata la bobina ad induzione 4 essa prevede un inserto comprendente uno strato 5 di Titanio.
Preferibilmente tale strato 5 in Titanio presenta uno spessore nell’intorno di 2-4 mm.
Tal forma esecutiva consente di ottenere una serie di vantaggi qui di seguito descritti.
Innanzitutto, dal punto di vista estetico, si ha la possibilità di utilizzare un materiale lapideo o ceramico e allo stesso tempo si ha la possibilità di definire un piano cottura ad induzione al di sotto di tale materiale lapideo o ceramico.
Infatti, l’interposizione di tale strato 5 in Titanio tra la bobina ad induzione 4 e il materiale lapideo o ceramico che definisce la lastra 2 consente di rinforzare meccanicamente e quindi consente di proteggere quest’ultima da eventuali urti sulla porzione di superficie superiore corrispondente alla zona in cui è applicata la bobina ad induzione 4.
Inoltre, tale strato 5 in Titanio rinforza in materiali lapidei o ceramici a cui è accoppiato e, presentando il medesimo coefficiente di dilatazione termica di quest’ultimi, lo stesso strato 5 non si disaccoppia dai soprastanti materiali lapidei o ceramici, anche quando tale combinazione è sottoposta ad una fonte di calore. Infine, il Titanio distribuisce le eventuali concentrazioni di calore su tutta l’area del piano di lavoro.
Come si osserva in fig. 4, tale forma esecutiva preferita prevede la definizione di un alloggiamento 6 in corrispondenza di tale zona 3 della superficie inferiore 2b della lastra 2. In particolare, tale alloggiamento 6 è configurato per accogliere lo strato 5 di Titanio e parzialmente la bobina ad induzione 4.
Infatti, come visto in precedenza, il materiale lapideo o ceramico per poter garantire una adeguata resistenza meccanica deve presentare uno spessore minimo predefinito. Tuttavia, come detto precedentemente, tale spessore non garantisce un adeguato passaggio del campo magnetico in corrispondenza della superficie superiore 2a della stessa lastra 2. Per ovviare a tale inconveniente, l’invenzione prevede di realizzare il suddetto alloggiamento 6 in corrispondenza di tale zona 3 in modo da ridurre lo spessore del materiale lapideo o ceramico e quindi favorire il passaggio del campo magnetico e allo stesso tempo tale strato 5 in Titanio garantisce una adeguata resistenza meccanica del suddetto materiale lapideo o ceramico anche in corrispondenza della suddetta zona 3. Preferibilmente lo spessore della lastra 2 è scelto nell’intorno dei 15/20 mm mentre tale lastra 2 in corrispondenza dell’alloggiamento 6 presenta preferibilmente uno spessore nell’intorno dei 5mm.
Secondo la suddetta ultima forma esecutiva preferita dell’invenzione, l’alloggiamento 6 sulla lastra 2 è ottenuto riducendo lo spessore della stessa lastra 2 preferibilmente mediante fresatura.
Secondo una variante esecutiva dell’invenzione, rappresentata nelle figg. 6 e 7, l’alloggiamento 6 è ottenuto realizzando un foro passante 7 nella suddetta lastra 2 in corrispondenza di tale zona 3 e accoppando successivamente al foro passante 7 un elemento piastriforme 8 in modo che la superficie superiore 8a del suddetto elemento piastriforme 8 risulti complanare alla superficie superiore 2a. In particolare, per permettere tale accoppiamento, l’elemento piastriforme 8 è sagomato in modo da presentare una dimensione sostanzialmente pari alla dimensione del foro passante 7 e uno spessore inferiore rispetto allo spessore della lastra 2. Anche in questo caso lo spessore dell’elemento piastriforme 8 è scelto preferibilmente nell’intorno di 5mm.
Tale realizzazione, a differenza della forma realizzativa rappresentata nelle figg. 4 e 5, consente di definire un gioco meccanico tra l’elemento piastriforme 8, sulla superficie superiore 8a del quale è atta ad essere posta in appoggio una pentola, e il resto della lastra 2. Tale gioco consente di ottenere sia un taglio termico tra tale elemento piastriforme 8 e il resto della lastra 2, che riduce la trasmissione del calore al resto della lastra 2, sia l’assorbimento e la non propagazione dell’eventuale dilatazione che può subire lo stesso elemento piastriforme 8 dovuta al riscaldamento di quest’ultimo essendo direttamente a contatto con una pentola.
Preferibilmente, come si osserva in fig. 6, il foro passante 7, almeno nell’intorno della superficie superiore 2a della lastra 2, e l’elemento piastriforme 8 presentano i propri bordi laterali svasati e coniugabili in modo che l’elemento piastriforme 8, quando inserito nel foro passante 7, venga sorretto in appoggio dai bordi laterali dello stesso foro passante 7.
In particolare, tali bordi laterali svasati presentano un angolo di inclinazione compreso tra 20° e 70°, preferibilmente tra 30° e 60°, ancora più preferibilmente pari a 45°.
Tale realizzazione, vantaggiosamente consente di mantenere il suddetto elemento piastriforme 8 con la propria superficie superiore 8a sostanzialmente complanare con la superficie superiore 2a della lastra piastriforme 2.
In alternativa, una differente forma esecutiva dell’invenzione, rappresentata nelle figg. 8 e 9, potrebbe prevedere di definire i bordi laterali del suddetto foro passante 7 e dell’elemento piastriforme 8 con un profilo sostanzialmente cilindrico. Tale forma esecutiva prevede pertanto di utilizzare un elemento distanziatore 9, preferibilmente di forma anulare, per sorreggere il suddetto elemento piastriforme 8 in modo che la propria superficie superiore 8a risulti complanare rispetto ala superficie superiore 2a della lastra 2. Tale elemento distanziatore 9, secondo tale forma esecutiva, come si osserva in fig. 8, risulta in appoggio al suddetto strato 5 di Titanio, al di sotto del quale è accoppiata la bobina ad induzione 4.
Preferibilmente l’elemento piastriforme 8 è ricavato dal materiale di scarto ottenuto forando la lastra 2 per la definizione del suddetto foro passante 7. Pertanto, tale elemento piastriforme 8 è realizzato con il medesimo materiale della lastra 2.
Ancora preferibilmente, come si osserva nella fig. da 4 a fig. 9, tutte le ultime tre forme esecutive dell’invenzione descritte prevedono che tale alloggiamento 6 sia definito di forma circolare e di dimensioni adeguate per accogliere uno strato 5 di Titanio di forma circolare e una bobina ad induzione 4 di forma circolare. Non è escluso tuttavia che secondo differenti forme esecutive dell’invenzione, le forme dell’alloggiamento 6, dello strato 5 di Titanio e della bobina ad induzione 4 siano diverse da quelle circolari, per esempio potrebbero essere rettangolari.
Chiaramente, il piano di lavoro 1 dell’invenzione secondo una qualsiasi delle forme esecutive sopra presentate può comprendere una pluralità di bobine ad induzione 4, ciascuna delle quali è accoppiata in corrispondenza di una specifica zona 3 della superficie inferiore 2b della lastra 2.
In questo caso, secondo l’invenzione, il piano di lavoro 1 comprende in corrispondenza di ciascuna delle suddette zone 3 della superficie inferiore 2b della lastra 2 uno strato 5 realizzato in Titanio.
In base a quanto detto quindi il piano di lavoro dell’invenzione raggiunge tutti gli scopi prefissati.
In particolare, è raggiunto lo scopo di realizzare un piano di lavoro comprendente un piano cottura a induzione integrato che presenti le necessarie caratteristiche di resistenza meccanica e di resistenza termica per poter resistere alle sollecitazioni meccaniche e termiche applicate su di esso.
E’ altresì raggiunto lo scopo di realizzare un piano di lavoro comprendente un piano cottura a induzione integrato che consenta di ottenere un’ottimale trasmissione del campo magnetico dalla superficie inferiore alla propria superficie superiore.
Infine, è raggiunto anche lo scopo di realizzare un piano di lavoro che consenta di rispondere alle attuali esigenze estetiche nel settore delle cucine.
In particolare, è raggiunto lo scopo di realizzare un piano di lavoro comprendente un piano cottura a induzione integrato che presenta una linea pulita, minimalista e uniforme, come richiesto dalle ultime tendenze estetiche.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Piano di lavoro (1) per cucine comprendente almeno una lastra (2) a sviluppo sostanzialmente piastriforme e definente una superficie superiore (2a) di lavoro, caratterizzato dal fatto di comprendere accoppiata in corrispondenza di almeno una zona (3) della superficie inferiore (2b) di detta lastra (2), opposta a detta superficie superiore (2a), almeno una bobina a induzione (4) per la cottura di cibi, detta lastra (2) comprendendo in corrispondenza di almeno detta zona (3) di detta superficie inferiore (2b) almeno uno strato (5) realizzato in Titanio.
  2. 2) Piano di lavoro (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta lastra (2) è realizzata essenzialmente in Titanio.
  3. 3) Piano di lavoro (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta lastra (2) è realizzata essenzialmente in materiale lapideo, come pietra, o ceramico, preferibilmente grès porcellanato, e comprende in detta zona (3) di detta superficie inferiore (2b) detto strato (5) realizzato in Titanio.
  4. 4) Piano di lavoro (1) secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto di prevedere in corrispondenza di almeno detta zona (3) di detta superficie inferiore (2b) un alloggiamento (6) configurato per accogliere detto strato (5) di Titanio e parzialmente detta bobina ad induzione (4).
  5. 5) Piano di lavoro (1) secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che detto alloggiamento (6) è ottenuto riducendo lo spessore di detto piano di lavoro (1) in corrispondenza di detta zona (3).
  6. 6) Piano di lavoro (1) secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detto alloggiamento (6) è ottenuto realizzando un foro passante (7) in detto piano di lavoro (1) in corrispondenza di almeno detta zona (3) e accoppando in corrispondenza di detto foro passante (7) un elemento piastriforme (8) in modo che la superficie superiore (8a) di detto elemento piastriforme (8) risulti complanare con la superficie superiore (2a) di detta lastra (2), detto elemento piastriforme (8) presentando una dimensione sostanzialmente pari alla dimensione di detto foro passante (7) e uno spessore inferiore rispetto allo spessore di detta lastra (2).
  7. 7) Piano di lavoro (1) secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto foro passante (7), almeno in corrispondenza di detta superficie superiore (2a) di detta lastra (2), e detto elemento piastriforme (8) presentano i propri bordi laterali svasati e coniugabili in modo che detto elemento piastriforme (8), quando inserito in detto foro passante (7), venga sorretto in appoggio da detti bordi laterali di detto foro passante (7).
  8. 8) Piano di lavoro (1) secondo la rivendicazione 7, caratterizzato dal fatto che detti bordi laterali svasati presentano un angolo di inclinazione compreso tra 20 e 70°, p referibilmente tra 30° e 60°, ancora più preferibilmente 45°.
  9. 9) Piano di lavoro (1) secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto foro passante (7) e detto elemento piastriforme (8) presentano i propri bordi laterali con profilo sostanzialmente cilindrico, detto elemento piastriforme (8) essendo sorretto in posizione complanare rispetto a detta superficie superiore (2a) di detta lastra (2) da un elemento distanziatore (9) in appoggio a detto strato (5) di Titanio.
  10. 10) Piano di lavoro (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di bobine ad induzione (4), ciascuna di dette bobine ad induzione (4) essendo accoppiata in corrispondenza di una specifica zona (3) di detta superficie inferiore (2b), detto piano di lavoro (1) comprendendo almeno in corrispondenza di ciascuna di dette zone (3) di detta superficie inferiore (2b) uno strato (5) realizzato in Titanio.
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