IT201800005640A1 - Puntale per pali da sci - Google Patents

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Description

Descrizione di una domanda di brevetto per invenzione industriale
DESCRIZIONE
Il presente trovato si riferisce ad un puntale per pali da sci e ad un metodo per ancorare detto puntale in un manto nevoso.
Come noto, attualmente, esistono sul mercato numerose tipologie di puntali per pali da sci che, conseguentemente al loro utilizzo, devono presentare diverse caratteristiche strutturali e funzionali. Normalmente, la loro introduzione nel manto nevoso avviene praticando un foro nello stesso mediante una apposita punta di un trapano.
Una volta praticato il foro, il palo viene impugnato dall’operatore e introdotto con forza internamente al foro sino alla profondità prestabilita determinata dalla lunghezza del foro o dalla presenza di un collare sul puntale che ne arresta la corsa quando arriva in contatto con il bordo del foro.
Questa operazione viene eseguita per un notevole numero di pali con un conseguente affaticamento da parte dell’operatore.
In considerazione di quanto sopra accennato, risulta chiaro che il puntale deve poter entrare nel modo più agevole possibile internamente al foro e deve potersi auto allineare con l’asse del foro durante la sua introduzione anche se l’operatore, durante il suo inserimento, non è riuscito a raggiungere una buona coassialità tra puntale e foro.
Inoltre, la struttura del puntale deve permettere all’operatore di fare la minor fatica possibile sia nell’inserimento che nel disinserimento del puntale dal foro tenendo conto del numero elevato di pali che deve conficcare nella neve per delineare il tracciato sciistico.
Negli attuali puntali per pali da sci, inoltre, risulta di primaria importanza la loro capacità a rimanere conficcati nel foro anche quando vengono assoggettati a numerosi urti durante il passaggio degli sciatori.
Per almeno questi importanti motivi, facilità di inserimento e disinserimento e forte aggraffaggio nella neve, gli attuali puntali per pali da sci presentano sulla loro superficie esterna numerosi ciuffi di setole che si sviluppano dalla stessa con un particolare angolo di inclinazione che ne favorisce la penetrazione internamente al foro e, nel contempo, se soggetti ad una forza di disinserimento, oppongono una notevole resistenza alla stessa.
Ad esempio, è noto dal brevetto Europeo n.2179111 della MBW un puntale per pali da sci che presenta sulla sua superficie ciuffi di setole per vincolarlo internamente al foro praticato nel manto nevoso mediante un trapano.
Il puntale oggetto del brevetto Europeo della MBW è realizzato in modo tale da non offrire la minima resistenza alla sua rotazione che, come chiaramente descritto e rivendicato, risulta una operazione necessaria e indispensabile per permettere lo spostamento delle setole attorno al puntale per effettuarne il disinserimento dalla neve.
Ovviamente, la possibilità di rotazione del puntale nella neve implica che durante gli urti sul palo, provocati dal passaggio degli sciatori, si vengano a generare sullo stesso delle forze tangenziali ed assiali.
Le forze tangenziali che sono generate sul palo gli fanno effettuare delle brusche e continue piccole rotazioni che in breve tempo permettono alle setole di allargare il diametro del foro di giacenza del puntale.
In aggiunta a questo inconveniente, la presenza delle forze assiali tende ad effettuare il disinserimento del palo dalla neve.
Per ovviare almeno parzialmente a questi inconvenienti si sono realizzate sui puntali delle nervature e/o delle eliche, ponendole tra i ciuffi di setole.
Tale soluzione ha portato ancora a scarsi risultati in quanto la presenza delle setole non permette una valida presa delle nervature sui bordi del foro e le eliche tendono a seguito degli urti ad avvitare o svitare il puntale dal foro con conseguenze negative in entrambi i casi.
Nel contempo, la presenza di nervature crea un impedimento al facile inserimento del puntale nel foro con un conseguentemente aumento della fatica per l’operatore nell’effettuare tale operazione. Il compito che si propone il presente trovato è quello di realizzare un puntale per pali da sci che non presenti gli inconvenienti sopra lamentati della tecnica nota.
Nell’ambito di questo compito è uno scopo del trovato realizzare un puntale per pali da sci che possa essere inserito e disinserito nel foro praticato nella neve sempre con la stessa direzione e lo stesso orientamento.
È ancora uno scopo del trovato realizzare un puntale per pali da sci che possa essere disinserito dal foro praticato nella neve senza doverne effettuare alcuna rotazione e senza l’impiego di attrezzi speciali adibiti a tale operazione.
È ancora uno scopo del trovato realizzare un puntale per pali da sci che sia strutturato in modo tale da non potere assolutamente ruotare su se stesso durante la sua estrazione e durante gli urti con gli sciatori.
È ancora uno scopo del trovato realizzare un puntale per pali da sci che possa essere inserito nel foro praticato nella neve senza particolari capacità da parte dell’operatore in quanto si autocentra automaticamente nel foro.
Non ultimo scopo del trovato è realizzare un puntale per pali da sci che mantenga la sua perfetta linearità anche dopo un lungo tempo di utilizzo.
Questo compito nonché questi ed altri scopi vengono raggiunti da un puntale per pali da sci comprendente una parte superiore cilindrica, una parte inferiore cilindrica di diametro inferiore a detta parte superiore e una parte troncoconica che raccorda detta parte superiore e detta parte inferiore, detta parte inferiore presenta una pluralità di setole disposte circonferenzialmente sulla sua superficie con un particolare angolo di incidenza, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di nervature anti rotazione del puntale, ciascuna nervatura si sviluppa per un primo tratto lungo detta parte superiore, per un secondo tratto lungo detta parte troncoconica e per un terzo tratto lungo detta superficie inferiore, la somma della lunghezza di detta parte inferiore e detta parte troncoconica essendo maggiore della lunghezza di detta parte superiore.
Le rivendicazioni subordinate precisano meglio ulteriori caratteristiche del puntale secondo il trovato.
Vantaggiosamente per ciascuna nervatura la somma della lunghezza del secondo tratto e della lunghezza del terzo tratto è maggiore della lunghezza del primo tratto per incunearsi in modo coassiale in un foro praticato in un manto nevoso e impedire qualsiasi rotazione di detto puntale in detto foro.
Il primo, il secondo e il terzo tratto delle nervature presentano ciascuno un’area di impegno con detto foro atta a generare un momento resistente su detto puntale sostanzialmente uguale e contrario al momento di rotazione che detto puntale presenta quando il palo ad esso associato riceve un urto da uno sciatore. La presente invenzione concerne altresì un metodo per ancorare un puntale per pali da sci in un manto nevoso.
Tale metodo comprende la fase di realizzare nel manto nevoso un foro di raggio par al raggio esterno della parte superiore del puntale e di profondità non inferiore della lunghezza di detto puntale.
Il metodo comprende l’ulteriore fase di inserire il puntale in detto foro in modo tale che dette nervature incidano assialmente la parete laterale del foro impedendo qualsiasi rotazione del puntale.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita ma non esclusiva di un puntale per pali da sci illustrato a titolo indicativo e non limitativo nei disegni allegati, in cui:
La fig.1 è una vista sezionata in alzato laterale del puntale secondo il trovato.
La fig.2 è una vista in alzato laterale del puntale secondo il trovato. La fig.3 è una vista schematica che mostra l’azione delle nervature durante l’introduzione del puntale nel foro praticato nella neve secondo il trovato.
La fig.4 è una vista del puntale lungo la linea di sezione IV- IV di fig.3 secondo il trovato.
La fig.5 è una vista ingrandita del particolare cerchiato del trovato di fig.3.
Con particolare riferimento alle figure sopra indicate il puntale per pali da sci secondo il trovato viene indicato nel suo complesso con il n. 1.
Il puntale 1 per pali da sci comprende una parte superiore 3 cilindrica ed una parte inferiore 4 cilindrica di diametro inferiore a detta parte superiore 3 e una parte troncoconica 5 che raccorda detta parte superiore 3 e detta parte inferiore 4.
Opportunamente la parte inferiore 4 presenta una pluralità di setole 6 disposte circonferenzialmente sulla sua superficie con un particolare angolo di incidenza.
Vantaggiosamente, il puntale 1 comprende una pluralità nervature anti rotazione del puntale, nel loro complesso indicate con il n.7. Ciascuna nervatura 7 si sviluppa per un primo tratto 17 lungo la parte superiore 3, per un secondo tratto 8 lungo la parte troncoconica 5 e per un terzo tratto 9 lungo la parte inferiore 4. In particolare, la somma della lunghezza della parte troncoconica 5 e della parte inferiore 4 è maggiore della lunghezza della parte superiore 3.
Con maggior dettaglio, per ciascuna nervatura 7, la somma della lunghezza del secondo tratto 8 e della lunghezza del terzo tratto 9 è maggiore della lunghezza del primo tratto 17.
Tale caratteristica permette al puntale di incunearsi in modo coassiale in un foro 10 praticato in un manto nevoso 11 e impedire qualsiasi rotazione di detto puntale 1 inserito in detto foro 10.
In una soluzione preferita del trovato, ciascuna nervatura 7 si estende assialmente in modo rettilineo su piani diametrali del puntale 1.
Si noti che la parte superiore 3 presenta sulla sua estremità un collare cilindrico 16.
Il collare cilindrico 16, presentando un diametro maggiore del diametro della parte superiore 3 e maggiore del diametro del foro 10 del manto nevoso, permette di arrestare l’introduzione del puntale 1 nel foro 10.
E’ da rilevare che ciascuna nervatura 7 comprende una cresta 13 posizionata tra le generatrici cilindriche della parte superiore 3 e le generatrici cilindriche del collare cilindrico 16.
In altre parole, l’altezza radiale L di ciascuna nervatura 7 è superiore al raggio esterno R della parte superiore 3 e inferiore al raggio del collare cilindrico 16.
Con ulteriore dettaglio, ciascuna nervatura 7 comprende una base 12 di attacco al puntale 1.
In particolare, ciascuna nervatura 7 presenta una conformazione rastremata a partire dalla sua base 12 sino alla sua cresta 13 in modo da potersi incuneare nel foro 10 incidendo la parete laterale del foro 10 come una lama di coltello garantendo una facile penetrazione anche nella neve dura o ghiaccio.
Ciascuna nervatura 7 presenta sul terzo tratto 9 una estremità rastremata 14 per facilitare l’introduzione del puntale nel foro 10. Questa caratteristica consente almeno due importanti vantaggi. Il primo vantaggio consiste nel fatto che essendoci un minimo ingombro del puntale all’inizio della sua introduzione nel foro 10 quest’ultima operazione viene facilitata.
Il secondo vantaggio consiste nel fatto che l’estremità rastremata 14 auto centra il puntale 1 durante la sua iniziale fase di penetrazione nel foro 10 facilitando la successiva fase di penetrazione delle nervature 7, che presentano come detto una altezza radiale L maggiore del raggio esterno R della parte superiore 3 del puntale 1.
Per aumentare i vantaggi sopra esposti le setole 6 presentano lunghezza decrescente verso la estremità della parte inferiore 4 del puntale e terminano in corrispondenza dell’estremità rastremata 14 delle nervature 7.
In tal modo, le setole 6 presentano una conformazione ogivale che coopera con l’estremità rastremata 14 delle nervature 7 per facilitare la centratura del puntale 1 nel foro 10 e nel contempo permette di facilitare l’introduzione del puntale 1 nel foro 10 senza che le prime setole 6 offrano grande resistenza a questa operazione. Inserendo il puntale 1 nel foro 10, come si può notare nelle figure 4 e 5, le setole 6 si posizionano in una prima posizione e si flettono verso l’alto disponendosi nell’alloggiamento delimitato perifericamente dalla parete del puntale 1, dalle superfici affacciate di due nervature 7 adiacenti e dalla parete del foro 10.
In particolare, le setole 7 inferiori si intrecciano alle setole 7 superiori formando una striscia di setole internamente a ciascun alloggiamento.
E’ da notare che le setole 7 in tale prima posizione flessa si appoggiano alla parete del foro 10 ma senza impegnare le loro estremità rivolte verso l’alto contro la parete del foro 10.
Solamente estraendo il puntale 1 dal foro 10 con una forza assiale, le estremità delle setole 6 si impegnano contro la parete del foro generando una forza che si oppone all’estrazione del puntale 1 stesso.
Vantaggiosamente, poiché tutta la parte superiore 3 del puntale 1 risulta priva di qualsiasi rilievo o ribassamento per poter afferrare il puntale 1 con un attrezzo o un mandrino di una macchine utensile, l’estremità della parte inferiore 4 presenta un taglio diametrale 15 che ha la funzione di poter impegnare in rotazione il puntale 1 sulla macchina per associare allo stesso le setole 6.
Infatti, la parte superiore 3 del puntale 1 presenta sulla sua estremità solo il collare cilindrico 16 per arrestare l’introduzione del puntale 1 nel foro 10 che, come detto, viene realizzato con un apposito trapano internamente al manto nevoso 11.
Da quanto sopra riportato è agevole comprendere che grazie alla particolare struttura del puntale 1, la sua introduzione nel manto nevoso 11 avviene sempre coassialmente al foro 10 e quindi in modo facilitato per l’operatore anche dopo un periodo di tempo lungo che gli causa stanchezza e minor precisione di inserimento. L’estrazione del puntale 1, non potendo quest’ultimo ruotare, avviene sempre solamente con un solo movimento di disinserimento coassialmente al foro 10 in quanto, come visto, il puntale 1 non presenta elementi sporgenti o incavati per la sua presa con un attrezzo.
Le nervature 7 sono trattenute nelle incisioni da esse stesse create lungo la parete del foro 10 durante l’inserimento nel foro 10 impedendo qualsiasi possibilità di rotazione del puntale 1 una volta che questo è inserito nel foro 10.
Inoltre le nervature 7 mantengono una perfetta coassialità della parte inferiore 4 con la parte superiore 3 del puntale 1 anche dopo un lungo periodo di utilizzo.
L’estrazione dalla neve del puntale 1 avviene assialmente e nel caso di un eventuale bloccaggio nella neve delle setole 6 la sua estrazione avviene, come ormai usuale per tutti i pali, mediante la realizzazione di un secondo foro laterale al primo foro 10 di alloggiamento del puntale.
Il secondo foro viene eseguito sempre col trapano di foratura e permette lo spostamento del puntale 1 e la sua facile estrazione in qualsiasi condizione della neve.
La struttura descritta permette come visto un importantissimo vantaggio in quanto ciascun tratto 17, 8, 9 di ciascuna nervatura 7, che normalmente sono in numero di quattro, presenta una area di impegno con il foro 10 atta a generare un momento resistente sul puntale 1 sostanzialmente uguale e contrario al momento di rotazione che lo stesso presenta quando il palo ad esso associato riceve un urto da uno sciatore.
Questa soluzione impedisce come normalmente avviene nei pali di tipo noto che la rotazione del puntale 1 permetta alle setole di aumentare progressivamente il diametro del foro 10 consentendo al puntale 1 di fuoriuscire dallo stesso quando non richiesto, ad esempio, durante una competizione.
Al puntale 1 è possibile connettere uno snodo a cui va collegato un palo per delimitare le piste da sci.
In particolare, il puntale 1 in corrispondenza dell’estremità superiore del collare cilindrico 16 comprende un alloggiamento cavo 19 in cui inserire lo snodo.
Detto alloggiamento cavo 19 comprende un primo e un secondo foro 20, 21 concentrici che si sviluppano all’interno della parte superiore 3 e della parte troncoconica 5 del puntale 1.
Il primo foro 20 presenta un diametro maggiore del diametro del secondo foro 21 e presenta una profondità minore del secondo foro 21.
L’alloggiamento cavo 19 definisce uno spallamento anulare dovuto alla discontinuità di diametro in corrispondenza del punto di collegamento tra il primo foro 20 ed il secondo foro 21.
Si noti che la parte superiore 3 del puntale 4 comprende almeno una sede di alloggiamento 18 per una vite per fissare lo snodo che viene inserito nell’alloggiamento cavo 19 del puntale.
Vantaggiosamente, la sede di alloggiamento 18 è posizionata in corrispondenza di una interruzione del primo tratto 17 di una nervatura 7 in modo tale che la vite, una volta inserita, sia protetta dalla nervatura 7 da eventuali urti.
In una forma di realizzazione preferita, la parte superiore 3 del puntale 1 presenta due sedi di alloggiamento 18 in posizione diametralmente opposta.
E’ da rilevare che la parte troncoconica 5 raccorda la parte superiore 3 e la parte inferiore 4 con un angolo di raccordo, definito tra le generatrici cilindriche della parte superiore 3 e la parte troncoconica 5, compreso in un intervallo variabile da π/18 rad a π/9 rad, equivalente ad un intervallo variabile da 10 gradi a 20 gradi.
Vantaggiosamente, un angolo di raccordo compreso in tale intervallo permette di raccordare la parte superiore alla parte inferiore dolcemente, agevolando l’inserimento del puntale 1 nel rispettivo foro 10.
La presente invenzione concerne altresì un metodo per ancorare detto puntale 1 per pali da sci, conforme alla presente descrizione, ad un manto nevoso.
Tale metodo comprende la fase di realizzare un foro 10 di raggio pari al raggio esterno della parte superiore 3 del puntale 1 e di profondità non inferiore della lunghezza di detto puntale 1.
In seguito alla realizzazione del foro 10, il metodo comprende l’ulteriore fase di inserire il puntale 1 nel foro 10, fino a mandare in battuta il collare cilindrico 16 con il manto nevoso, in modo tale che le nervature 7 incidano assialmente la parete laterale del foro 10 e siano trattenute all’interno di queste incisioni impedendo qualsiasi rotazione del puntale 1.
Il trovato e il metodo così concepiti sono suscettibili di modifiche e varianti tutte rientranti nel medesimo concetto inventivo.
Inoltre i materiali impiegati e le misure potranno essere qualsiasi in funzione dello stato della tecnica tecnico.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Puntale (1) per pali da sci comprendente una parte superiore (3) cilindrica, una parte inferiore (4) cilindrica di diametro inferiore a detta parte superiore (3) e una parte troncoconica (5) che raccorda detta parte superiore (3) e detta parte inferiore (4), detta parte inferiore (4) presentando una pluralità di setole (6) disposte circonferenzialmente sulla sua superficie con un particolare angolo di incidenza, caratterizzato dal fatto di comprendere una pluralità di nervature (7) anti rotazione del puntale (1), ciascuna nervatura (7) sviluppantesi per un primo tratto (17) lungo detta parte superiore (3), per un secondo tratto (8) lungo detta parte troncoconica (5) e per un terzo tratto (9) lungo detta parte inferiore (4), la somma della lunghezza di detta parte troncoconica (5) e della lunghezza di detta parte inferiore (4) essendo maggiore della lunghezza di detta parte superiore (3).
  2. 2. Puntale (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che per ciascuna nervatura (7) la somma della lunghezza del secondo tratto (8) e della lunghezza del terzo tratto (9) è maggiore della lunghezza del primo tratto (17) per incunearsi in modo coassiale in un foro (10) praticato in un manto nevoso (11) e impedire qualsiasi rotazione di detto puntale (1) in detto foro (10).
  3. 3. Puntale (1) secondo la rivendicazione 1 caratterizzato dal fatto che ciascuna di dette nervature (7) si estende assialmente in modo rettilineo su piani diametrali di detto puntale (1).
  4. 4. Puntale (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta parte superiore (3) presenta sulla sua estremità un collare cilindrico (16) per arrestare l’introduzione di detto puntale (1) in detto foro (10).
  5. 5. Puntale secondo la rivendicazione 4, caratterizzato dal fatto che ciascuna nervatura (7) comprende una cresta (13) posizionata tra le generatrici cilindriche della parte superiore (3) e le generatrici cilindriche del collare cilindrico (16).
  6. 6. Puntale (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che ciascuna di dette nervature (7) presenta su detto terzo tratto (9) una estremità rastremata (14) per facilitarne l’introduzione in detto foro (10) e che dette setole (6) terminano in corrispondenza di detta estremità rastremata (14).
  7. 7. Puntale (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che il primo (17), il secondo (8) e il terzo tratto (9) di dette nervature (7) presentano ciascuno un’area di impegno con detto foro atta a generare un momento resistente su detto puntale sostanzialmente uguale e contrario al momento di rotazione che detto puntale (1) presenta quando il palo ad esso associato riceve un urto da uno sciatore.
  8. 8. Puntale (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere almeno una sede di alloggiamento (18) per una vite per fissare uno snodo, detta sede (18) essendo posizionata in corrispondenza di una interruzione del primo tratto (17) di una nervatura (7) in modo tale che detta vite è protetta da detta nervatura (7).
  9. 9. Puntale (1) secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta parte troncoconica (5) raccorda detta parte superiore (3) e detta parte inferiore (4) con un angolo di raccordo con la parte superiore (3) compreso in un intervallo variabile da π/18 rad a π/9 rad, equivalente ad un intervallo variabile da 10 gradi a 20 gradi.
  10. 10. Metodo di ancoraggio di un puntale (1) per pali da sci, conforme ad una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, ad un manto nevoso (11), caratterizzato dal fatto di comprendere le seguenti fasi: - realizzare nel manto nevoso (11) un foro (10) di raggio pari al raggio esterno di detta parte superiore (3) e di profondità non inferiore della lunghezza di detto puntale (1); - inserire detto puntale (1) in detto foro (10) in modo tale che dette nervature (7) incidano assialmente la parete laterale del foro (10) impedendo qualsiasi rotazione di detto puntale (1).
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