IT201800005338A1

IT201800005338A1 - Contenitore in materiale termoplastico

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Publication number: IT201800005338A1
Application number: IT102018000005338A
Authority: IT
Priority date: 2018-05-14
Filing date: 2018-05-14
Publication date: 2019-11-14
Also published as: WO2019220327A1; CN112839874A; US11794939B2; US20210221552A1; KR20210008414A; EP3793909A1; CN112839874B; MX2020012283A

Description

CONTENITORE IN MATERIALE TERMOPLASTICO

Campo dell’invenzione

La presente invenzione si riferisce ai contenitori, in particolare bottiglie, realizzati in materiale termoplastico come il PET. Più in dettaglio, l’invenzione si riferisce ai contenitori per bevande gasate, aventi un fondo progettato per il contenimento di questa tipologia di liquidi. L’invenzione si riferisce anche agli stampi per realizzare tali contenitori.

Stato della tecnica

Le bottiglie comprendono tipicamente un collo che delimita un’apertura, un corpo, e un fondo, che forma una base di appoggio così che la bottiglia possa essere appoggiata su una superficie in posizione verticale.

Le bottiglie destinate a contenere bevande gasate sono soggette a particolari stress meccanici dovuti alla pressione del gas. Queste bottiglie sono in genere progettate con un fondo che nella terminologia di settore è noto come fondo petaloide.

Un fondo petaloide comprende dei piedi, noti come petali, intervallati da zone denominate valleys. I piedi sono sporgenti rispetto alle valleys, e formano perciò una base di appoggio. Le valleys servono per assorbire gli stress.

Una problematica nota delle bottiglie in PET riguarda la quantità di materiale utilizzato, che si cerca di ridurre il più possibile. E’ quindi importante che la distribuzione del materiale che forma la bottiglia sia ottimale.

Inoltre, sebbene la forma petaloide consenta di irrigidire il fondo, introduce delle difficoltà nel processo produttivo delle bottiglie. Infatti, le bottiglie vengono prodotte a partire da preforme che vengono disposte in uno stampo.

Le preforme opportunamente riscaldate, all’interno dello stampo subiscono un processo di espansione per la realizzazione del contenitore finale, ad esempio una bottiglia.

Quando lo stampo deve impartire una forma petaloide, il materiale soffiato va prima a contatto con le pareti che formano le valleys, e successivamente con le pareti che formano i petali. Tuttavia, il contatto con le pareti che formano le valleys influenza negativamente lo scorrimento del materiale verso le pareti che formano i petali. Si può perciò verificare che lo spessore di parete dei piedi sia troppo sottile, per cui la resistenza del fondo viene ridotta.

Tali problematiche vanno coordinate con i requisiti che devono avere le bottiglie con fondo petaloide per bevande gasate, in particolare la resistenza agli stress meccanici e termici, e la stabilità della bottiglia quando viene appoggiata su una superficie, nonché con le esigenze della produzione di massa, che richiedono basse pressioni e bassi tempi di permanenza nello stampo.

I fondi petaloidi vanno perciò opportunamente progettati, ma non è banale riuscire a raggiungere un fondo petaloide ottimale.

Sommario dell’invenzione

Uno scopo della presente invenzione è di fornire un contenitore in materiale termoplastico avente un fondo petaloide, realizzabile con meno materiale rispetto allo stato dell’arte, ma che sia adeguatamente resistente agli stress meccanici e termici.

Un altro scopo della presente invenzione è di fornire un tale contenitore che sia producibile mediante stampaggio in modo più facile rispetto allo stato dell’arte. Un altro scopo della presente invenzione è di fornire un tale contenitore che sia realizzabile in una ampia gamma di formati.

La presente invenzione raggiunge almeno uno di tali scopi, ed altri scopi che saranno evidenti alla luce della presente descrizione, mediante un contenitore in materiale termoplastico definente un asse X e avente un fondo di tipo petaloide; il fondo comprendente una zona centrale; una pluralità di prime superfici convesse verso l’esterno del contenitore, che si estendono dalla zona centrale; una pluralità di piedi, disposti in modo alternato con le prime superfici convesse, e sporgenti verso l’esterno rispetto alle prime superfici convesse; una nervatura anulare, coassiale all’asse X;

in cui le prime superfici convesse appartengono ad una stessa superficie sferica avente il centro disposto sull’asse X.

Il contenitore, che è preferibilmente una bottiglia, è progettato per contenere bevande gasate, ad esempio i cosiddetti carbonated soft drinks (CSD), la birra, l’acqua gasata e gli energy drinks gasati.

Vantaggiosamente, il fondo del contenitore può essere prodotto con meno materiale rispetto allo stato dell’arte (ad esempio circa il 30% in meno), ottenendo una riduzione complessiva del peso del contenitore. Allo stesso tempo, vengono garantite le caratteristiche adeguate al contenimento di liquidi gasati, anche a temperature relativamente alte, maggiori della temperatura ambiente.

Vantaggiosamente, il fondo è particolarmente resistente alla deformazione. Infatti, il fondo è in grado di resistere adeguatamente sia all’espansione radiale, che all’estroflessione verso il basso.

Vantaggiosamente, siccome le valleys (prime superfici convesse) appartengono ad una stessa superficie sferica avente il centro disposto sull’asse X, viene migliorata la resistenza del fondo alla pressione interna dovuta al gas, tipicamente CO2, presente nel liquido. In particolare, si ha una migliore distribuzione delle forze.

Vantaggiosamente, il miglioramento della resistenza del fondo, si riscontra anche a temperature relativamente elevate.

Secondo un aspetto vantaggioso, prevedendo facoltativamente le valleys adiacenti alla nervatura anulare, si ottiene un ulteriore miglioramento della resistenza del fondo.

Secondo un aspetto vantaggioso, il fondo comprende facoltativamente un push up, ossia una rientranza della zona centrale. In questo modo viene ulteriormente migliorata la resistenza del fondo.

Secondo un aspetto vantaggioso, lo standing diameter (diametro di appoggio) del fondo viene opportunamente selezionato in modo sia da migliorare la resistenza del fondo, sia da ridurre i difetti di produzione del contenitore, in quanto si ottiene una migliore distribuzione del materiale. In particolare, viene notevolmente ridotto o eliminato il cosiddetto overstretching, che determina tipicamente delle indesiderate macchie bianche (white defects) del materiale o indesiderati assottigliamenti dello spessore di parete dei petali. Viene comunque garantita una stabilità del contenitore adeguata, in particolare, al trasporto dei contenitori su nastri trasportatori.

Secondo un aspetto, l’invenzione comprende anche uno stampo per realizzare tale contenitore, in particolare mediante stampaggio di una preforma, ad esempio, ma non esclusivamente, stampaggio per soffiaggio o stiro-soffiaggio di una preforma.

Ulteriori caratteristiche e vantaggi dell’invenzione risulteranno maggiormente evidenti alla luce della descrizione dettagliata di forme di realizzazione esemplificative, ma non esclusive.

Le rivendicazioni dipendenti descrivono forme di realizzazione particolari dell’invenzione.

Breve descrizione delle figure

Nella descrizione dell’invenzione si fa riferimento alle tavole di disegno allegate, che sono fornite a titolo esemplificativo e non limitativo, in cui:

la Fig.1 illustra una vista prospettica di un contenitore secondo l’invenzione;

la Fig.2 illustra una vista prospettica del fondo del contenitore di figura 1;

la Fig.3 illustra una vista laterale del fondo di figura 2;

la Fig.4 illustra una vista in pianta dal basso del fondo di figura 2;

la Fig.5 illustra la sezione A-A della figura 4;

la Fig. 5A illustra schematicamente una prima configurazione di parte del contenitore secondo l’invenzione;

la Fig. 5B illustra schematicamente una seconda configurazione di parte del contenitore di Fig.5A;

la Fig.6 illustra una parte del contenitore di figura 1;

la Fig.7 illustra la sezione B-B della figura 6;

la Fig. 8 illustra una vista prospettica di una variante di un fondo di contenitore secondo l’invenzione;

la Fig.9 illustra una vista laterale del fondo di figura 8;

la Fig.10 illustra una vista prospettica di uno stampo secondo l’invenzione.

Gli stessi elementi, o gli elementi funzionalmente equivalenti, hanno lo stesso numero di riferimento.

Descrizione di forme di realizzazione esemplificative dell’invenzione

Con riferimento alle Figure, viene descritto un contenitore 1, in particolare una bottiglia, secondo l’invenzione.

Il contenitore 1 è progettato per contenere bevande gasate, ad esempio i cosiddetti carbonated soft drinks (CSD), birra, acqua o energy drinks.

Il contenitore 1 è realizzato in materiale termoplastico, in particolare in polimero termoplastico. Preferibilmente, il contenitore 1 è realizzato in Polietilentereftalato (PET).

Il contenitore 1 si ottiene mediante stampaggio di una preforma. Ad esempio, ma non esclusivamente, il contenitore 1 si può ottenere mediante stampaggio per soffiaggio o stiro-soffiaggio di una preforma.

Il contenitore 1 comprende un collo 31, un corpo 32 e un fondo 2.

Il collo 31 delimita un’apertura, e comprende preferibilmente una porzione filettata per poter avvitare un tappo. Preferibilmente, il collo 31 comprende anche un anello, noto come neck ring, che serve per la movimentazione del contenitore 1 durante le fasi di produzione.

Il corpo 32 è cavo ed è disposto tra il collo 31 e il fondo 2. In particolare, il corpo 32 è adiacente al collo 31 e al fondo 2.

Il fondo 2 chiude il corpo 32 e forma una base di appoggio così che il contenitore 1 possa essere appoggiato su una superficie in posizione sostanzialmente verticale. Il contenitore 1 definisce un asse X, anche detto asse principale X, passante per il centro del fondo 2. L’asse X è preferibilmente l’asse longitudinale del contenitore 1.

Preferibilmente, il rapporto tra il peso del fondo 2 e il peso complessivo del contenitore 1 è compreso tra 0,15 e 0,24, preferibilmente tra 0,16 e 0,22.

Il peso complessivo del contenitore è dato dalla somma dei pesi del collo 31, del corpo 32 e del fondo 2.

Il fondo 2 è di tipo petaloide, e comprende dei piedi 5, anche detti petali, che sono disposti in modo alternato con delle superfici o pareti convesse 4 verso l’esterno del contenitore 1, anche dette valli o valleys.

Preferibilmente, sono previsti almeno cinque piedi 5. Il numero di valleys 4 è uguale al numero dei piedi 5.

I piedi 5 e le valleys 4 si estendono radialmente da una zona centrale 3 del fondo 2.

I piedi 5 sono preferibilmente completamente separati fra loro dalle valleys 4.

I piedi 5 sono sporgenti verso l’esterno del contenitore 1, in particolare parallelamente all’asse X, rispetto alle valleys 4.

Vantaggiosamente, le valleys 4 appartengono ad una stessa superficie sferica avente il centro C (Fig.5) disposto sull’asse X. In altri termini, le valleys 4 hanno lo stesso centro di curvatura C, e un raggio di curvatura R1 di uguale lunghezza fra loro, e il raggio di curvatura R1 è costante.

Il fondo 2 comprende anche una nervatura anulare 6, coassiale all’asse X.

La nervatura anulare 6 comprende una superficie o parete convessa 61 verso l’esterno del contenitore 1. Il raggio di curvatura della superficie convessa 61 può essere uguale o inferiore rispetto al raggio di curvatura R1. Quando il raggio di curvatura della superficie convessa 61 è uguale al raggio di curvatura R1, anche la superficie convessa 61 appartiene alla stessa superficie sferica delle superfici convesse 4.

Preferibilmente, la superficie esterna della nervatura anulare 6 non comprende rientranze o sporgenze.

Preferibilmente, la nervatura anulare 6 è la porzione che definisce il diametro massimo del contenitore 1. Il corpo 32 può avere una o più porzioni aventi diametro uguale o inferiore rispetto al diametro massimo della nervatura anulare 6. La nervatura anulare 6 è preferibilmente la parte superiore del fondo 2. In particolare, la nervatura anulare 6 è adiacente al corpo 32 del contenitore 1.

Preferibilmente, le valleys 4 sono adiacenti alla nervatura anulare 6. In altri termini, le valleys 4 sono direttamente a contatto con la nervatura anulare 6 e, più in particolare, le estremità superiori (prossimali al collo 31) delle valleys 4 sono direttamente connesse alla nervatura anulare 6.

I piedi 5 sono adiacenti alla nervatura anulare 6. In particolare, ciascun piede 5 comprende una superficie o parete 7 che è adiacente alla nervatura anulare 6. La superficie 7 è inclinata rispetto alla nervatura anulare 6, e preferibilmente la superficie 7 è concava verso l’esterno del contenitore 1, come visibile ad esempio nelle Fig.3 e 5. Pertanto, tra la superficie concava 7 e la superficie convessa 61 è presente un punto di flesso.

Per ciascun piede 5, al di sotto della superficie 7, si estende una superficie o parete 51, convessa verso l’esterno del contenitore 1 (Si veda ad esempio la Fig.

La nervatura anulare 6 sporge radialmente verso l’esterno rispetto ai piedi 5, e in particolare rispetto alla superficie concava 7.

I piedi 5 comprendono anche due superfici o facce laterali 15 (si vedano ad esempio le Fig.2, 3 e 4).

Tra due superfici laterali 15 affacciate l’una all’altra è prevista una valley 4. In particolare, ciascuna valley 4 unisce la superficie laterale 15 di un primo piede 5 con la superficie laterale 15 di un secondo piede 5, consecutivo al primo piede 5. Preferibilmente, ciascuna valley 4 ha una larghezza W (Fig. 2 e 4) costante dalla zona centrale 3 alla nervatura anulare 6.

Con particolare riferimento alla Fig. 5, il piano di base del contenitore 1, ossia la base di appoggio del contenitore 1, è indicata con il riferimento “J”.

Preferibilmente, la zona centrale 3 del contenitore 1 comprende un bordo anulare 8 che delimita una rientranza 9 del fondo 2, in particolare una rientranza 9 rispetto alle valleys 4. La rientranza 9 è anche denominata push up.

Le valleys 4 si estendono a partire dal bordo anulare 8.

Preferibilmente, il bordo anulare 8 è definito da una superficie o parete anulare 81 (Fig. 5A), convessa verso l’esterno del contenitore 1. Preferibilmente, tale superficie anulare convessa 81 ha un raggio di curvatura che è inferiore rispetto al raggio di curvatura R1 delle valleys 4.

Preferibilmente, la rientranza 9 ha una superficie o parete di fondo 10 avente una porzione periferica anulare 11 concava verso l’esterno del contenitore 1, e una porzione centrale 12 convessa verso l’esterno del contenitore 1, preferibilmente ma non esclusivamente a forma di calotta sferica. La porzione centrale 12 è adiacente alla porzione periferica anulare 11. La porzione periferica 11 circonda la porzione centrale 12. Preferibilmente, la superficie o parete laterale 13 della rientranza 9 è troncoconica. Tale parete laterale 13 si estende preferibilmente tra la porzione periferica anulare 11 e il bordo anulare 8.

Tipicamente, a causa del processo di produzione della preforma con cui viene realizzato il contenitore 1, in corrispondenza del punto di iniezione della preforma può essere presente una sporgenza o protuberanza 14 (Fig. 5A, 5B). In particolare, la protuberanza 14 può essere presente sulla faccia esterna della parete 12, circa in corrispondenza del suo centro.

Nelle Figure 5A e 5B è illustrato un aspetto vantaggioso di un contenitore 1 secondo l’invenzione. Nella Figura 5A è illustrata schematicamente una condizione in cui la pressione interna del contenitore 1 è inferiore rispetto alla pressione interna del contenitore nella condizione di Figura 5B.

In Figura 5A e 5B, il piano L è tangente alla parete anulare convessa 81 e perpendicolare all’asse longitudinale X del contenitore 1. Il riferimento “h” indica la distanza parallelamente all’asse longitudinale X, tra la protuberanza 14 e il piano L. Tale distanza “h” è variabile in funzione della pressione interna del contenitore 1. Preferibilmente, quando la pressione interna del contenitore 1 è sostanzialmente pari alla pressione atmosferica (ad esempio come illustrato in Fig. 5A) il rapporto tra la distanza h e l’altezza totale del contenitore 1, parallelamente all’asse longitudinale X, è compreso tra 0,10 e 0,18, preferibilmente tra 0,11 e 0,14.

Tipicamente, ma non esclusivamente, quando la pressione interna del contenitore 1 aumenta, come ad esempio illustrato in Fig. 5B, la distanza tra il piano L e la protuberanza 14 diminuisce rispetto alla condizione di Fig. 5A, ma mantiene un valore maggiore o uguale a 0, preferibilmente maggiore di 0.

In questo modo, viene vantaggiosamente evitato che la protuberanza 14 interferisca con la base di appoggio J (Fig. 5) del contenitore 1. Tale effetto vantaggioso si può riscontrare anche quando a causa della pressione interna del contenitore 1 si ha una deformazione del fondo 2 tale per cui il piano L si avvicina al piano di base J del contenitore 1, fino a che il piano L e il piano di base J sono sostanzialmente coincidenti.

Preferibilmente, i piedi 5 comprendono una rispettiva zona di appoggio per il contenitore 1. In particolare, tale zona di appoggio è la zona inferiore del piede 5, su cui poggia il contenitore 1 quando il fondo 2 è disposto su una superficie o base di appoggio.

Le zone di appoggio dei piedi 5 sono distribuite lungo una circonferenza K, indicata con linea tratteggiata in Fig. 4. Tale circonferenza K definisce il piano di base J del contenitore 1 (Fig.5).

Per ciascun piede 5, tra la zona di appoggio e la superficie concava 7, si estende la suddetta superficie convessa 51.

Inoltre la circonferenza K ha un diametro d1, perpendicolare o sostanzialmente perpendicolare all’asse X. Il diametro d1 è anche detto standing diameter o diametro di appoggio.

La nervatura anulare 6 definisce un diametro d2, che è il diametro massimo della nervatura anulare 6 ed è perpendicolare o sostanzialmente perpendicolare all’asse X. Il diametro d2 della nervatura anulare 6 è maggiore del diametro d1 della circonferenza K.

In particolare, è preferibile che il rapporto d1/d2 sia compreso tra 0,55 e 0,75. Con questo rapporto, si può ottenere un tilting angle del contenitore 1 compreso tra circa 10,5° e 11,5°. Preferibilmente, il rapporto d1/d2 è compreso tra circa 0,6 e 0,7. Con questo rapporto, si può ottenere un tilting angle del contenitore 1 compreso tra circa 10,8° e 11,3°.

Ciascun piede 5 ha un’estensione longitudinale H1 (Fig. 3), o altezza parallelamente all’asse X. Tale estensione longitudinale H1 è l’estensione longitudinale massima di ciascun piede 5, a partire dal piano di base del contenitore 1, fino all’estremità superiore della superficie concava 7. In particolare, l’altezza dei piedi 5 è la distanza, parallelamente all’asse X, tra il piano di base J del contenitore 1 e la circonferenza definita dalle estremità superiori dei piedi 5, ossia dalle estremità superiori delle superfici concave 7.

La nervatura anulare 6 ha un’altezza parallela all’asse X, indicata con il riferimento H2.

Preferibilmente, il rapporto H2/H1 è compreso tra 0,04 e 0,15, ad esempio tra 0,05 e 0,12. Preferibilmente, i valori più alti dell’intervallo si riferiscono a formati di contenitore più piccoli.

Preferibilmente, il rapporto tra l’altezza dei piedi 5, espressa in millimetri (mm) e la capacità del contenitore 1, espressa in millilitri (ml), è compreso tra 0,025 e 0,055 mm/ml.

Nelle figure da 1 a 7, la nervatura anulare 6 preferibilmente comprende soltanto la superficie convessa 61.

In alternativa, come illustrato nelle Fig. 8 e 9, la nervatura anulare 6 comprende, anche una superficie cilindrica 62, adiacente e al di sopra rispetto alla superficie convessa 61. La superficie cilindrica 62 è adiacente al corpo 32.

In questa variante, preferibilmente, la nervatura anulare 6 comprende soltanto la superficie convessa 61 e la superficie cilindrica 62.

La superficie cilindrica 62 ha preferibilmente un diametro pari al diametro massimo della superficie convessa 61.

Il contenitore 1 può vantaggiosamente essere realizzato in un’ampia gamma di formati, in particolare con capacità compresa tra 500 ml e 3000 ml.

In Fig. 10 è illustrato uno stampo 102 per stampare un contenitore 1 secondo l’invenzione. In particolare, lo stampo 102 è configurato per stampare il fondo 2. Alla luce della presente descrizione, il tecnico del settore è in grado di determinare agevolmente le caratteristiche della superficie stampante dello stampo 102 per realizzare un contenitore 1, in particolare un fondo 2, senza oppure con una o più delle caratteristiche opzionali che sono state descritte e/o rivendicate.

In particolare, la superficie stampante dello stampo 2, definisce un asse centrale Z e comprende:

- una zona centrale 103;

- una pluralità di superfici concave 104, che si estendono dalla zona centrale 103; - una pluralità rientranze 105 disposte in modo alternato con le superfici concave 104,

- una superficie anulare 106, coassiale all’asse centrale Z,

in cui le superfici concave 104 appartengono ad una stessa superficie sferica avente il centro disposto sull’asse centrale Z.

Preferibilmente, le superfici concave 104 sono adiacenti alla superficie anulare 106.

L’asse Z coincide sostanzialmente con l’asse X del contenitore 1 soffiato disposto nello stampo 102.

La zona centrale 103 dello stampo 102 è atta a stampare la zona centrale 3 del fondo 2;

Le superfici concave 104 sono atte a stampare le superfici convesse 4, ossia le valleys.

Le rientranze 105, che sono rientranti rispetto alle superfici convesse 104, sono atte a stampare i piedi 5, ossia i petali.

La superficie anulare 106 è atta a stampare la nervatura anulare 6.

Preferibilmente, la superficie anulare 106 comprende, o è definita da, una superficie concava 161 adiacente alle superfici concave 104.

Facoltativamente, la superficie anulare 106 comprende anche una superficie cilindrica adiacente e al di sopra rispetto alla superficie concava 161.

Preferibilmente, ciascuna rientranza 105 comprende una superficie 107 che è adiacente alla superficie anulare 106 e inclinata rispetto ad essa. Preferibilmente la superficie 107 è convessa.

Claims

RIVENDICAZIONI 1. Contenitore (1) in materiale termoplastico, definente un asse (X) e avente un fondo (2) di tipo petaloide, il fondo (2) comprendente - una zona centrale (3); - una pluralità di prime superfici convesse (4) verso l’esterno del contenitore (1), che si estendono dalla zona centrale (3); - una pluralità di piedi (5), disposti in modo alternato con le prime superfici convesse (4), e sporgenti verso l’esterno rispetto alle prime superfici convesse (4); - una nervatura anulare (6), coassiale all’asse (X); in cui le prime superfici convesse (4) appartengono ad una stessa superficie sferica avente il centro (C) disposto sull’asse (X).
2. Contenitore (1) secondo la rivendicazione 1, in cui le prime superfici convesse (4) sono adiacenti alla nervatura anulare (6).
3. Contenitore (1) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui la nervatura anulare (6) comprende una seconda superficie convessa (61) verso l’esterno del contenitore (1), adiacente alle prime superfici convesse (4).
4. Contenitore (1) secondo la rivendicazione 3, in cui la nervatura anulare (6) comprende anche una superficie cilindrica (62), adiacente e al di sopra rispetto a detta seconda superficie convessa (61).
5. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascun piede (5) comprende una superficie (7) che è adiacente alla nervatura anulare (6) e inclinata rispetto ad essa, e preferibilmente in cui la superficie (7) è concava verso l’esterno del contenitore (1).
6. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la zona centrale (3) comprende un bordo anulare (8) che delimita una rientranza (9) del fondo (2), e preferibilmente in cui la rientranza (9) ha una superficie di fondo (10) avente una porzione periferica anulare (11) concava verso l’esterno del contenitore (1), e una porzione centrale (12) convessa verso l’esterno del contenitore (1), e adiacente alla porzione periferica anulare (11).
7. Contenitore (1) secondo la rivendicazione 5 o 6, in cui le prime superfici convesse (4) si estendono dalla zona centrale (3) a partire dal bordo anulare (8).
8. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 5 a 7, in cui il bordo anulare (8) è definito da una superficie convessa verso l’esterno del contenitore (1), avente un raggio di curvatura inferiore rispetto al raggio di curvatura (R1) delle prime superfici convesse (4).
9. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascuna prima superficie convessa (4) ha una larghezza (W) costante dalla zona centrale (3) alla nervatura anulare (6).
10. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui i piedi (5) comprendono una rispettiva zona di appoggio per il contenitore (1); in cui le zone di appoggio sono distribuite lungo una circonferenza (K), definente un piano di base (J) del contenitore (1), e avente un primo diametro (d1); in cui la nervatura anulare (6) definisce un secondo diametro (d2), che è il diametro massimo della nervatura anulare (6); in cui il secondo diametro (d2) è maggiore del primo diametro (d1); e preferibilmente in cui il rapporto (d1/d2) tra il primo diametro (d1) e il secondo diametro (d2) è compreso tra 0,55 e 0,75; preferibilmente tra 0,6 e 0,7.
11. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui ciascun piede (5) ha una prima estensione longitudinale (H1), parallelamente all’asse (X), da un piano di base (J) del contenitore (1); in cui la nervatura anulare (6) ha una seconda estensione longitudinale (H2), parallela all’asse (X); e in cui il rapporto (H2/H1) tra la seconda estensione longitudinale (H2) e la prima estensione longitudinale (H1) è compreso tra 0,04 e 0,15, preferibilmente tra 0,05 e 0,12.
12. Contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la nervatura anulare (6) è la parte superiore del fondo (2), adiacente al corpo (32) del contenitore (1); e preferibilmente in cui il rapporto tra il peso del fondo (2) e il peso complessivo del contenitore (1) è compreso tra 0,15 e 0,24, preferibilmente tra 0,16 e 0,22.
13. Stampo configurato per stampare un contenitore (1) secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti.