IT201800005101U1 - Modulo di ridondanza con percorsi di corrente simmetrici - Google Patents

Modulo di ridondanza con percorsi di corrente simmetrici

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IT201800005101U1 IT202018000005101U IT201800005101U IT201800005101U1 IT 201800005101 U1 IT201800005101 U1 IT 201800005101U1 IT 202018000005101 U IT202018000005101 U IT 202018000005101U IT 201800005101 U IT201800005101 U IT 201800005101U IT 201800005101 U1 IT201800005101 U1 IT 201800005101U1
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Hartmut Henkel
Michael Heinemann
Andreas Neuendorf
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Phoenix Contact Gmbh & Co
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Description

MODULO DI RIDONDANZA CON PERCORSI DI CORRENTE SIMMETRICI
DESCRIZIONE
La presente innovazione si riferisce a un modulo di ridondanza per il disaccoppiamento di correnti di cortocircuito in un’alimentazione di tensione ridondante.
In impianti, macchine e apparecchi elettrici, ai quali vengono posti i requisiti elevati relativi alla disponibilità e sicurezza a prova di guasto, le funzioni rilevanti ad esempio per il controllo e la sicurezza vengono fornite tramite alimentazioni di tensione ridondanti. Questa ridondanza viene garantita ad esempio tramite almeno due alimentatori accoppiati, i quali alimentano nel funzionamento parallelo i rispettivi dispositivi. Qui la potenza di uscita dei singoli alimentatori è misurata in modo tale che almeno in caso di guasto di uno degli alimentatori la potenza elettrica necessaria venga ancora fornita tramite i restanti alimentatori.
Gli alimentatori collegati in parallelo sono guidati dal lato dell’uscita a un nodo di corrente comune, dal quale la potenza elettrica complessiva fornita viene distribuita a rispettive utenze di un impianto, di una macchina o di un apparecchio. Affinché il nodo di corrente comune nel caso di un cortocircuito dal lato di uscita in uno degli alimentatori, il quale potrebbe verificarsi a seguito di un difetto nell’alimentatore, non possa venire caricato tramite le corrente di cortocircuito risultante, è necessario in questo caso disaccoppiare l’uno dall’altro gli alimentatori. Di norma, a tale scopo, vengono utilizzati cosiddetti moduli di ridondanza, i quali forniscono per ciascuno degli alimentatori collegati in parallelo un ingresso separato, in cui ciascuno di questi ingressi è condotto tramite un diodo di disaccoppiamento su un’uscita comune. Un tale circuito noto anche come circuito a o-ring disaccoppia un alimentatore cortocircuitato dal nodo di corrente comune in corrispondenza dell’uscita del modulo di ridondanza in cui tutti gli alimentatori paralleli immettono la loro corrente di uscita nel funzionamento normale. Qualora ad esempio la tensione di uscita di un alimentatore, nel caso di cortocircuito, si abbassi a potenziale zero, allora tra il relativo ingresso e il nodo di corrente in corrispondenza dell’uscita del modulo di ridondanza si origina un calo di tensione negativo, cosicché il diodo di disaccoppiamento blocca una possibile corrente di cortocircuito.
Affinché i diodi di disaccoppiamento nel funzionamento normale una dissipazione di potenza il più possibile ridotta si abbassi, in un modulo di ridondanza vengono di norma utilizzati diodi Schottky, i quali si contraddistinguono per una tensione diretta ridotta nella grandezza di indicativamente 400 mV. Moduli di ridondanza corrispondenti sono noti anche in forma di cosiddetti diodi o-ring come elementi costruttivi integrati.
Un aspetto svantaggioso dei moduli di ridondanza noti è che gli alimentatori ridondanti, funzionanti in parallelo, vengono caricati con intensità non uniforme nel nodo di corrente comune, per cui si accorcia la durata di vita dei singoli alimentatori. Un ulteriore svantaggio di moduli di ridondanza noti è che la funzionalità dei diodi di disaccoppiamento e la presenza della ridondanza non possono venire monitorate.
Lo scopo alla base dell’innovazione consiste nel fornire un’alimentazione di tensione ridondante con almeno due alimentatori, con cui la disponibilità di impianti, macchine o apparecchi viene significativamente aumentata e con cui vengono in particolare evitati gli svantaggi menzionati sopra. Per la soluzione di questo scopo, la presente innovazione propone un modulo di ridondanza per il disaccoppiamento di correnti di cortocircuito in un’alimentazione di tensione ridondante con almeno due alimentatori.
Il modulo di ridondanza presenta un numero di ingressi che corrisponde almeno al numero degli alimentatori, in cui gli ingressi sono guidati rispettivamente attraverso un percorso di corrente separato su un nodo di corrente comune di un’uscita per la fornitura di una corrente di uscita e ciascuno dei percorsi di corrente forma un tratto di disaccoppiamento. A ciascun tratto di disaccoppiamento sono associati almeno un elemento di misurazione per misurare la tensione di ingresso, la corrente di ingresso e/o la potenza di ingresso, nonché un organo di regolazione per la regolazione. Un tale modulo di ridondanza consente una regolazione vantaggiosa delle correnti di percorso e dei cali di tensione di ciascun tratto di disaccoppiamento.
Gli elementi di misurazione e gli organi di regolazione possono essere collegati a un dispositivo di controllo e di regolazione, il quale è configurato al fine di regolare la corrente, la tensione e/o la potenza.
Con la presente innovazione viene fornito un modulo di ridondanza con tratti di disaccoppiamento attivi, con i quali le correnti sono regolabili attraverso i percorsi di corrente tra il rispettivo numero di ingressi verso il nodo di corrente comune in corrispondenza dell’uscita del modulo di ridondanza, cosicché la corrente complessiva che viene fornita in corrispondenza dell’uscita del modulo di ridondanza è distribuita in modo simmetrico su correnti di percorsi della stessa dimensione o attraverso correnti di percorso prestabilite in modo differente.
Il dispositivo di controllo e di regolazione può essere realizzato ad esempio in un microcontrollore, il quale comprende convertitori digitali-analogici per il comando degli organi di regolazione e l'acquisizione di valori di misurazione.
Il dispositivo di controllo e di regolazione può essere configurato per distribuire in modo simmetrico la corrente di uscita sui percorsi di corrente o su correnti con rapporti definiti.
L’organo di regolazione può comprende un MOSFET e l’elemento di misurazione può comprendere un resistore di precisione, in cui MOSFET e resistore di precisione formano un collegamento in serie nel percorso di corrente del tratto di disaccoppiamento. In corrispondenza di un resistore di precisione, il quale forma con un MOSFET in un tratto di disaccoppiamento un collegamento in serie, tramite il calo di tensione è possibile determinare la corrente che scorre attraverso il percorso di corrente di un tratto di disaccoppiamento, la quale funge da parametro per una regolazione di corrente.
Tramite una tale misurazione di corrente, nel percorso di corrente un resistore di precisione a bassa impedenza può vantaggiosamente venire utilizzato come elemento di misurazione, cosicché la dissipazione di potenza in abbassamento nel percorso di disaccoppiamento è ridotta.
In alternativa a un resistore di precisione ohmico, può venire impiegato anche un diodo collegato in serie al MOSFET per acquisire la corrente di percorso nel tratto di disaccoppiamento. Allo stesso modo è possibile una misurazione di corrente induttiva.
Anziché una misurazione di corrente, nell’ambito dell’innovazione, può venire rilevata la tensione in corrispondenza dell’uscita di un rispettivo organo di regolazione, cosicché l’organo di regolazione è comandabile in modo regolato in tensione.
Di massima, come organi di regolazione vengono presi in considerazione anche altri elementi costruttivi semiconduttori controllabili, ad esempio IGBT o transistori bipolari.
Nel modulo di ridondanza può essere collegato in parallelo al MOSFET di ciascun tratto di disaccoppiamento un diodo per proteggere il transistore da sovracorrenti che possono venire provocati ad esempio da un cortocircuito in corrispondenza dell’uscita del modulo di ridondanza. Preferibilmente, all’elemento di misurazione di ciascun tratto di disaccoppiamento potrebbe essere associato un amplificatore di misurazione. Con l’amplificatore di misurazione possono venire acquisite le differenze di tensioni più piccole sul resistore di precisione e rielaborate per il dispositivo di controllo e di regolazione. Ciò consente l’utilizzo di resistori di misurazione a impedenza estremamente bassa per un’ulteriore riduzione di dissipazioni di potenza in un tratto di disaccoppiamento.
I tratti di disaccoppiamento, in aggiunta, possono comprendere elementi di misurazione per il monitoraggio della temperatura e della tensione di ingresso, i quali sono collegati al dispositivo di regolazione. Pertanto, i tratti di disaccoppiamento sono monitorabili tramite il dispositivo di controllo e di regolazione.
Il modulo di ridondanza, grazie al suo dispositivo di regolazione, è configurato al fine di acquisire un guasto o un cortocircuito nell’alimentatore all’ingresso di ciascun tratto di disaccoppiamento e interrompere un percorso di corrente interessato, bloccando il transistore nel rispettivo percorso di corrente.
Con la presente innovazione, tramite un tale disaccoppiamento attivo di cortocircuiti dal lato di ingresso può venire omesso un diodo di disaccoppiamento nei rispettivi percorsi di corrente.
Naturalmente, anziché il disaccoppiamento attivo può essere inoltre previsto un disaccoppiamento di corrente di cortocircuito mediante un diodo Schottky.
Il dispositivo di controllo e di regolazione di un modulo di ridondanza può comprendere un numero di interfacce digitali e/o analogiche che sono configurate per la diagnosi, programmazione e parametrizzazione nonché per la comunicazione con altro dispositivo di controllo e di regolazione di un impianto, di una macchina o di un apparecchio.
Pertanto, possono venire segnalati ad esempio guasti di singoli alimentatori ridondanti o un sovraccarico termico incombente di un tratto di disaccoppiamento, cosicché un impianto, una macchina o un apparecchio possono venire eventualmente trasferiti in uno stato di sicurezza.
Un modulo di ridondanza può avere almeno un secondo modulo di ridondanza collegato in parallelo all’uscita, in cui i moduli di ridondanza collegati in parallelo sono configurati per comunicare tra loro e fornire una regolazione comune per una distribuzione di corrente simmetrica o definita su tutti i tratti di disaccoppiamento.
L’innovazione consente pertanto un’alimentazione di corrente decentrata, progettata in modo ridondante, attraverso una sbarra collettrice o linea di alimentazione comune, in cui tramite la comunicazione dei dispositivi di controllo e di regolazione è possibile una distribuzione simmetrica delle correnti o della potenza su tutti gli alimentatori. Questo è particolarmente vantaggioso in caso di ammodernamento con alimentatori supplementari.
L’innovazione comprende inoltre un procedimento per fornire un’alimentazione di corrente ridondante con almeno due alimentatori e un modulo di ridondanza secondo l’innovazione, il quale comprende le seguenti fasi:
(a) acquisire le tensioni di ingresso applicate ai tratti di disaccoppiamento;
(b) disattivare gli organi di regolazione nei tratti di disaccoppiamento ai quali non è applicata alcuna tensione;
(c) stabilire a quale tratto di disaccoppiamento in corrispondenza dell’ingresso è applicata la tensione di ingresso positiva minore;
(d) impostare a un valore di resistenza minimo l’organo di regolazione nel percorso di corrente del tratto di disaccoppiamento al quale viene fornita la tensione di ingresso positiva minore;
(e) acquisire valori di misurazione delle correnti di percorso, tensioni e/o potenze in tutti i tratti di disaccoppiamento;
(f) regolare gli organi di regolazione dell’almeno un ulteriore tratto di disaccoppiamento, in cui viene stabilito come valore nominale per una rispettiva regolazione tramite il valore di misurazione del tratto di disaccoppiamento al quale è applicata la tensione di ingresso minore.
L’organo di regolazione può venire regolato in funzione della corrente che scorre attraverso il tratto di disaccoppiamento.
Il valore assoluto per la corrente attraverso ciascuno dei percorsi di corrente regolati risulta dalla corrente complessiva che scorre attraverso l’uscita verso il carico allacciato.
Il percorso di corrente del tratto di disaccoppiamento sul quale è stata individuata la corrente di ingresso minore non viene regolato, cosicché la corrente di percorso corrispondente può venire alimentata come grandezza di riferimento per il valore nominale a ciascuna regolazione dell’almeno un ulteriore percorso di corrente. Con la stabilizzazione delle deviazioni dalla regola, si imposta un equilibrio di corrente tra i percorsi. In alternativa, l’organo di regolazione viene regolato in funzione della sua tensione di uscita. Con il procedimento, le tensioni di ingresso vengono continuamente monitorate in corrispondenza degli ingressi del modulo di ridondanza, cosicché, in caso di guasto o cortocircuito di un alimentatore, il tratto di corrente associato viene interrotto. Pertanto, questo può venire escluso dalla regolazione, cosicché l’impianto, la macchina o l’apparecchia mantengono l’alimentazione tramite gli alimentatori rimasti nella regolazione.
L’innovazione viene descritta dettagliatamente nel seguito con riferimento a una forma di realizzazione esemplificativa relativa agli uniti disegni, nei quali:
la Fig. 1 mostra un modo di funzionamento di un modulo di ridondanza con due tratti di disaccoppiamento con resistenze variabili;
la Fig. 2 mostra una prima forma di realizzazione di un modulo di ridondanza con due tratti di disaccoppiamento collegati in parallelo, i quali contengono rispettivamente un diodo di disaccoppiamento e un MOSFET comandabile o regolabile;
la Fig. 3 mostra una seconda forma di realizzazione di un modulo di ridondanza con due tratti di disaccoppiamento, in cui al MOSFET è rispettivamente collegato in parallelo un diodo;
la Fig. 4 mostra una terza forma di realizzazione preferita di un modulo di ridondanza con due tratti di disaccoppiamento con MOSFET comandabile o regolabile senza diodi di disaccoppiamento collegati in serie;
la Fig. 5 mostra un modulo di ridondanza completo con due tratti di disaccoppiamento che lavorano in parallelo nonché un’unità di controllo e di regolazione.
Con riferimento alla figura 1 può venire illustrato il modo di funzionamento di un modulo di ridondanza con due tratti di disaccoppiamento n. Due alimentatori non rappresentati nella figura vengono collegati dal lato secondario agli ingressi IN1 e IN2 del modulo di ridondanza e forniscono le tensioni U1 e U2 agli ingressi dei percorsi di corrente. Un carico parimenti non rappresentano nella figura, il quale deve venire alimentato tramite il modulo di ridondanza, è allacciabile all’uscita OUT del circuito. L’uscita forma un nodo di corrente comune per le uscite dei percorsi di corrente di tutti i tratti di disaccoppiamento. Il potenziale di riferimento GND è collegato ai corrispondenti allacciamenti degli alimentatori.
I diodi D1 e D2 sono diodi di disaccoppiamento che devono impedire, nel caso di un cortocircuito di un ingresso, una corrente inversa dall’uscita OUT del modulo di ridondanza verso l’ingresso cortocircuitato.
Le resistenze variabili R1 e R2 rappresentano a titolo esemplificativo gli organi di regolazione dei circuiti di regolazione con i quali può venire regolato il bilanciamento di corrente tra i percorsi di corrente degli alimentatori di alimentazione. Le correnti di percorso vengono rispettivamente misurate mediante una resistore di precisione R1 e R2.
Per la regolazione del bilanciamento di corrente, la resistenza variabile in un primo percorso di corrente, vale a dire il percorso di corrente al cui ingresso viene applicata la tensione di ingresso minore, viene impostata al valore di resistenza minimo. La resistenza variabile in un secondo percorso di corrente, vale a dire nell’altro dei due percorsi di corrente rappresentati, è l’organo di regolazione attivo di una regolazione, viene regolata con bilanciamento di corrente. Le correnti misurate di entrambi i percorsi di corrente vengono alimentati a un dispositivo di regolazione, in cui la corrente del percorso con la tensione di ingresso minore forma il valore nominale per la regolazione del secondo percorso di corrente.
In funzione della deviazione dalla regola che risulta dalla differenza tra la prima e la seconda corrente di percorso, il valore della resistenza variabile attiva nel secondo percorso di corrente varia finché entrambe le correnti non sono adattate l’una all’altra. Tramite il processo di regolazione, entrambe le correnti di percorso vengono sempre influenzate, poiché la somma delle due correnti di percorso risulta dalla corrente complessiva attraverso l’uscita del circuito, la quale viene prestabilita dal carico allacciato e, almeno per porzioni, è costante nel tempo.
La presente innovazione consente anche il funzionamento parallelo di tre o più alimentatori, in cui la corrente di percorso di un tratto di disaccoppiamento al quale è allacciato l’alimentatore con la tensione di uscita minore viene rispettivamente stabilito come valore nominale dei circuiti di regolazione per gli ulteriori percorsi di corrente. Poiché la somma di tutte le correnti di percorso è prestabilita dal carico in corrispondenza dell’uscita, tutti i percorsi di corrente vengono equilibrati l’un all’altro con un carico di corrente simmetrico.
Nella figura 2 è rappresentata una prima forma di realizzazione di due tratti di disaccoppiamento paralleli. I diodi D1 e D2 sono preferibilmente realizzati come diodi Schottky, i quali si contraddistinguono per una tensione diretta ridotta di indicativamente 400 mV e pertanto provocano perdite di potenza inferiori nei percorsi di corrente rispetto a diodi di silicio. Le resistenze variabili sono rappresentate come transistori MOS T1 e T2, i quali lavorano in funzionamento lineare. Con un circuito secondo la rappresentazione possono venire compensate grandi differenze nelle tensioni di uscita degli alimentatori allacciati.
La figura 3 mostra un’ulteriore dorma di realizzazione di un modulo di ridondanza con due tratti di disaccoppiamento collegati in parallelo. Rispetto alla rappresentazione nella figura 2, i transistori T1 e T2 presentano rispettivamente, in aggiunta, un diodo D11 e D21 collegato in parallelo. Questi servono per la protezione da sovraccarichi, ad esempio nel caso di un cortocircuito in corrispondenza dell’uscita del modulo di ridondanza. Non appena la tensione in discesa tra drain e source del MOSFET supera la tensione diretta di un rispettivo diodo, allora questa può ricevere la corrente di percorso e proteggere il transistore da una scarica disruptiva. Preferibilmente, per i diodi D11 e D21 vengono utilizzati diodi Schottky. In questo caso possono venire compensate differenze di tensione negli alimentatori di fino a 400 mV tramite la regolazione delle correnti di percorso.
Nella figura 4 è rappresentata una forma di realizzazione particolarmente preferita di due tratti di disaccoppiamento collegati in parallelo per un modulo di ridondanza con correnti di percorso regolabili in modo simmetrico. Un vantaggio particolare di un modulo di ridondanza secondo l’innovazione è la possibilità di omettere moduli di ridondanza convenzionali in linea di massima sui diodi di disaccoppiamento. Come verrà descritto nel seguito, il dispositivo di controllo e/o di regolazione di un modulo di ridondanza secondo l’innovazione è dotato di mezzi che consentono un monitoraggio delle tensioni di ingresso. Nel caso di un cortocircuito dal lato di ingresso, il quale viene provocato ad esempio in uno degli alimentatori, il percorso di corrente associato può venire interrotto con il rispettivo transistore, cosicché viene attivamente soppresso un riflusso della corrente di uscita dal nodo di corrente. I diodi D12 e D21 collegati in parallelo al MOSFET consentono un funzionamento di emergenza del modulo di ridondanza nel caso in cui il dispositivo di regolazione e/o i transistori si guastino.
La figura 5 mostra un modulo di ridondanza completo con due tratti di disaccoppiamento che lavorano in parallelo e un dispositivo di controllo e di regolazione in collegamento con questi moduli. Il dispositivo di regolazione è implementato ad esempio tramite un modulo di microcontrollore e una relativa periferica fornisce, oltre alla regolazione di corrente per i percorsi di corrente, numerose interfacce di ingresso/uscita. Queste comprendono ad esempio i diodi luminosi LED, i quali servono per scopi di diagnosi e per la visualizzazione di tipi di funzionamento, avvisi, allarmi ed errori, elementi di comando CNT ad esempio per l’impostazione di un tipo di funzionamento o uscite digitali DO, le quali vengono realizzate con contatti di relè o eccitatori elettronici. Mediante l’interfaccia COMM, il modulo di ridondanza può comunicare con controlli sovraordinati di impianti, apparecchi o macchine.
I tratti di disaccoppiamento corrispondono sostanzialmente a quelli che sono stati già descritti nella figura 4 e comprendono rispettivamente un MOSFET T1 o T2 con un diodo Schottky D11 o D21 collegato in parallelo e un resistore di precisione a bassa impedenza collegato in serie. A ciascun tratto di disaccoppiamento è associata una sonda termica, con cui i MOSFET possono venire monitorati a scopi di diagnosi. Per amplificare la differenza di tensione misurata, la quale corrisponde in rapporto lineare alla rispettiva corrente di percorso attraverso il resistore, i resistori di precisione dispongono di un amplificatore di misurazione OP1 o OP2 collegato in parallelo.
Dal lato di ingresso, in corrispondenza di ciascuno dei tratti di disaccoppiamento è prevista una presa di tensione, con la quale la tensione di ingresso di ciascun percorso di corrente è acquisibile dal microcontrollore del dispositivo di regolazione.
Gli ingressi e l’uscita del modulo di ridondanza possono venire opzionalmente cablati con un collegamento di protezione RPOT, il quale include ad esempio filtri antidisturbo e/o filtri di sovratensione. I transistori dei percorsi di corrente possono venire parimenti cablati con siffatti collegamenti di protezione.
Le due correnti di ingresso U1 e U2 diventano necessarie per l’inizializzazione della regolazione per una distribuzione di corrente simmetrica sui due alimentatori ridondanti. A tale scopo vengono inizialmente calibrate le tensioni fornite dagli alimentatori agli ingressi del modulo di ridondanza e alimentati al dispositivo di regolazione.
Con le tensioni U1 e U2, la funzionalità degli alimentatori allacciati può venire verificata tramite il dispositivo di regolazione. Se una delle tensioni si abbassa al potenziale di riferimento, o almeno al di sotto di un valore di soglia stabilito, allora il transistore associato nel corrispondente percorso di corrente può venire bloccato. Il dispositivo di regolazione valuta questo percorso di corrente non come il percorso di corrente con la tensione di ingresso minore. La grandezza di riferimento per la regolazione vene fornita dal percorso di corrente che presenta la tensione di ingresso minore vigente. Se soltanto ancora un percorso di corrente guida la corrente complessiva, allora tutti i percorsi di corrente con tensione di ingresso in discesa vengono interrotti e l’organo di regolazione del percorso che conduce la corrente viene impostato a un valore di resistenza minimo.

Claims (11)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Modulo di ridondanza per il disaccoppiamento di correnti di cortocircuito in un’alimentazione di tensione con almeno due alimentatori, con un numero di ingressi che corrisponde almeno al numero degli alimentatori, in cui gli ingressi sono rispettivamente guidati attraverso un percorso di corrente separato su un nodo di corrente comune di un’uscita per fornire una corrente di uscita e ciascuno dei percorsi di corrente forma un tratto di disaccoppiamento, nel quale a ciascun tratto di disaccoppiamento è associato almeno un elemento di misurazione per misurare la tensione di ingresso, la corrente di ingresso e/o la potenza di ingresso, nonché un organo di regolazione per la regolazione.
  2. 2. Modulo di ridondanza secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che gli elementi di misurazione e gli organi di regolazione sono collegati a un dispositivo di controllo e di regolazione, il quale è configurato al fine di regolare la corrente, la tensione e/o la potenza.
  3. 3. Modulo di ridondanza secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di controllo e di regolazione è configurato per distribuire in modo simmetrico la corrente di uscita sui percorsi di corrente o su correnti con rapporti definiti.
  4. 4. Modulo di ridondanza secondo la rivendicazione precedete, caratterizzato dal fatto che l’organo di regolazione comprende un MOSFET e l’elemento di misurazione comprende un resistore di precisione, in cui MOSFET e resistore di precisione formano un collegamento in serie nel percorso di corrente del tratto di disaccoppiamento.
  5. 5. Modulo di ridondanza secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che al MOSFET di ciascun tratto di disaccoppiamento è collegato in parallelo un diodo.
  6. 6. Modulo di ridondanza secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che all’elemento di misurazione di ciascun tratto di disaccoppiamento è associato un amplificatore di misurazione.
  7. 7. Modulo di ridondanza secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che ciascun tratto di disaccoppiamento comprende un diodo di disaccoppiamento, il quale è collegato in serie al rispettivo organo di regolazione e all’elemento di misurazione.
  8. 8. Modulo di ridondanza secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che i tratti di disaccoppiamento comprendono elementi di misurazione per il monitoraggio della temperatura, i quali sono collegati al dispositivo di controllo e di regolazione.
  9. 9. Modulo di ridondanza secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di controllo e di regolazione è configurato per acquisire un guasto o un cortocircuito negli alimentatori all’ingresso dei tratti di disaccoppiamento e per interrompere un percorso di corrente interessato.
  10. 10. Modulo di ridondanza secondo una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che il dispositivo di controllo e di regolazione comprende un numero di interfacce digitali e/o analogiche che sono configurate per la diagnosi, programmazione e parametrizzazione nonché per la comunicazione con altro dispositivo di controllo e regolazione di un impianto, di una macchina o di un apparecchio.
  11. 11. Modulo di ridondanza secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che almeno un secondo modulo di ridondanza è collegato in parallelo all’uscita, in cui i moduli di ridondanza collegati in parallelo sono configurati per comunicare tra loro e fornire una regolazione comune per una distribuzione di corrente simmetrica o definita su tutti i tratti di disaccoppiamento.
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