IT201800003400U1 - Dispositivo (d.p.i.) modulare per la protezione del volto e parti limitrofe e laterali, della gola e degli occhi, dagli urti con corpi aventi energia/dimensioni maggiori, e secondariamente anche uguali, a quelle previste per i d.p.i. tradizionali - Google Patents

Dispositivo (d.p.i.) modulare per la protezione del volto e parti limitrofe e laterali, della gola e degli occhi, dagli urti con corpi aventi energia/dimensioni maggiori, e secondariamente anche uguali, a quelle previste per i d.p.i. tradizionali Download PDF

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Description

DESCRIZIONE dell’invenzione avente per TITOLO:
“Dispositivo (DPI) modulare per la protezione del volto e parti limitrofe e laterali, della gola e degli occhi, dagli urti con corpi aventi energia/dimensioni maggiori, e secondariamente anche uguali, a quelle previste per i DPI tradizionali”,
Campo di applicazione
L’invenzione in oggetto consiste in un dispositivo di protezione individuale (DPI) modulare destinato a proteggere il viso, comprese eventualmente le sue parti laterali, orecchie, gola e occhi (nel seguito per brevità “volto”) dall’urto con corpi aventi una certa energia e dimensione quali ad es. utensili, martelli, smerigliatrici angolari, spezzoni di tubo, flange, pietrisco, bulloni, urti contro superfici, pareti ecc.
Ulteriore scopo è la protezione dall’urto con corpi di energia/dimensioni minori (quali ad es. particelle, polveri, schegge, trucioli di legno, detriti) e dai rischi ottici, termici e chimici.
Il trovato è ideato per essere utilizzato durante le normali attività lavorative e per periodi prolungati, senza affaticare, ostacolare i movimenti, ridurre il campo visivo/uditivo e interferire con eventuali altri DPI indossati, ne costituire esso stesso una fonte o aggravio di rischio. Il trovato è ideato per essere installato su un elmetto di protezione (DPI).
Stato delia tecnica
Il dispositivo trae origine da quanto constatato dal sottoscritto nel corso della propria attività professionale presso cantieri vari, cave, miniere e impianti per l’estrazione d’idrocarburi, compresa quella in corso in qualità Ingegnere alla “D/V. III - Sezione U.N.M.I.G. di Roma e Metanizzazione del Mezzogiorno; Ufficio Nazionale Minerario per gli Idrocarburi e le Georisorse; DGS UNMIG; Ministero dello Sviluppo Economico"
A titolo d’esempio si citano i seguenti episodi:
infortunio occorso a seguito di una manovra errata su un impianto in pressione che ha causato la proiezione sul volto dell’operatore di una flangia cieca (diametro circa 30cm), infortunio dovuto all'improvviso rimbalzo di una smerigliatrice angolare che ha colpito ancora in moto (nonostante fosse dotata di freno automatico) la guancia dell’operatore, infortunio causato dall'improvviso distacco di un utensile a seguito di messa in trazione con gru che ha colpito l'operatore al naso/bocca,
infortunio dovuto allurto dell’operatore con un container, con lesione al naso.
In tutti i casi i tradizionali DPI (caschi/occhiali/maschere) indossati si sono rivelati insufficienti.
L’allegato VIII del D.Lgs 81/2008 al punto 3.3 riporta il seguente elenco indicativo e non esaustivo delle attività per le quali può rendersi necessario mettere a disposizione attrezzature di protezione individuali per gli occhi e il volto: lavori di saldatura, molatura e tranciatura; lavori di mortasatura e scalpellatura; lavorazione e finitura di pietre; uso di estrattori di bulloni; impiego di macchine asporta trucioli durante la lavorazione di materiali che producono trucioli corti; fucinatura e stampo; rimozione e frantumazione di schegge; operazioni di sabbiatura; manipolazione di prodotti acidi e alcalini, disinfettanti e detergenti corrosivi; impiego di pompe a getto liquido; manipolazione di masse incandescenti fuse o lavori in prossimità delle stesse; lavori che comportano esposizione al calore radiante e, infine, impiego di laser.
Occhi e volto devono essere protetti dai rischi: ottici, termici, chimici e meccanici.
In particolare per quanto riguarda i rischi meccanici dalle tipologie lavorative indicate si deduce che i DPI tradizionali costituiti da sottili e fitte reti (indicativamente composte mediamente da 50 maglie/cm<2>) o sottili schermi trasparenti continui, sono adatti nel caso di urti con particelle piccole (quali ad es polveri a grana fine o grossa, trucioli, schegge, detriti, particelle magari animate da alte velocità e con alta temperatura e chimicamente aggressive - nel seguito indicate genericamente “particelle”) ma non sono sufficientemente robusti per proteggere da corpi di massa/dimensione superiore.
Altri manufatti dotati di spessi e pesanti schermi trasparenti, quali ad es. es caschi da artificiere o per ordine pubblico, o altri dispositivi quali caschi destinati ad attività sportive, ecc., pur essendo più resistenti non sono utilizzabili nelle usuali attività lavorative per ovvie questioni ergonomiche (oltre che normative).
Peculiarità dell’invenzione
Il trovato in oggetto è ideato per superare i limiti dei manufatti e dpi tradizionali. Esso si fonda sull’utiiizzo di un elemento tridimensionale di base che per raggiungere l’elevata resistenza necessaria è costituito da maglie molto più grandi (massimo 4 maglie/cm<2 >con dimensioni/lati di lunghezza maggiore o uguale a 0.5cm) formate da elementi di sezione maggiore rispetto a quelle utilizzate nei dpi tradizionali. Tale elemento tridimensionale è dotato di imbottiture per ammortizzare e distribuire parte dell’energia dell’urto sul volto senza danni. La parte restante dell’energia è assorbita dal casco, tipicamente un elmetto D.P.I., che supporta l’invenzione.
Concettualmente una grigia a maglie grandi, a parità di sviluppo e materiali impiegati, rispetto a una a maglie strette è più leggera; o a parità di peso più resistente perché può essere realizzata con elementi aventi sezioni maggiori.
Sulle protezioni tradizionale non è possibile aumentare la sezione degli elementi costituenti le maglie perché, causa la densità di maglie/cm<2 >molto maggiore, aumentare lo spessore ha vari effetti negativi quale ad es. l’aumento del peso, la riduzione della la luce libera delle maglie e quindi del campo visivo sino ad annullarlo.
Per tale motivo le maglie dell’elemento tridimensionale hanno una densità di 4 maglie/cm<2 >(le griglie tradizionali circa 10-70 o più maglie/cm<2>) e dimensioni/lati di lunghezza maggiore o uguale a 0.5cm; ciò consente l'uso di elementi più robusti poiché di sezione maggiore. L’elemento tridimensionale assolve lo scopo principale dell’invenzione che è la protezione da oggetti con dimensioni maggiori, tipicamente uguali o superiori a 0,5cm.
Per proteggere da corpi più piccoli e/o da rischi ottici, termici e chimici e per proteggere anche parti quali orecchie e gola il dispositivo, in virtù della sua leggerezza ed ergonomia, può realizzarsi con una forma ampia e avvolgente in maniera da coprire anche tali zone e consentire l’uso contemporaneo dei dpi quali cuffie, maschere filtranti, maschere facciali, occhiali ecc.
Poi, per lo stesso scopo, si può installare una rete di protezione a maglie fitte e/o una visiera trasparente simili alle tradizionali, montandole direttamente sull’elemento tridimensionale che, supportandole, ne migliora la resistenza rispetto alia loro installazione di tipo tradizionale.
Inoltre fungendo da componente strutturale di sostegno grazie alla sua robustezza, sull’elemento tridimensionale può essere tesa e fissata una fitta e sottile rete anche in fibre di kevlar/carbonio e simili che per le loro caratteristiche meccaniche, oltre che di resistenza al fuoco, possono realizzare una ulteriore protezione.
Tutto ciò rende l’invenzione facilmente modulabile a seconda delle esigenze.
Aspetto fondamentale del dispositivo è la sua praticità d’uso. Dispositivi scomodi, poco pratici, non ergonomici, dalla complessa manutenzione e facilmente deteriorabili, molto frequentemente dopo un breve uso sono messi da parte. Pertanto nella definizione del trovato si sono tenuti in particolare conto gli aspetti ergonomici allo scopo di realizzare un dispositivo facile e comodo da utilizzare, non affaticante, che non riduca a es l’areazione, non riduca il campo visivo né lo deteriori, ecc.
Per i motivi sopra indicati, il trovato non è quindi un semplice utilizzo o irrobustimento delle griglie e schermi presenti nei DPI tradizionali ma e un. uovo dispositivo basato sull’elemento tridimensionale a maglie grandi totalmente diverso dalle sottili griglie a maglie fitte e dai sottili schermi trasparenti impiegati negli usuali dpi.
Per evidenziare il carattere innovativo dell’invenzione, si sintetizzano per raffronto alcuni documenti brevettuali.
Doc. DE29708134U1 (Hartfiel Traudel 14/08/1997) “Eye and face protection for protective helmets". Costituito sostanzialmente da una usuale rete a maglia fitta realizzata in filo o tessuto sintetico, collegata agli attacchi porta accessori; è poi presente una maschera per gli occhi attaccata al casco.
Doc. US2801420A (Malcom Jr Robert 06/08/1057) "Protective apparatus for workmen” e Doc US4222123A (Hellberg Arne 16/09/1980) “Mounting a face shield at a protective helmet”. Sono relativi al collegamento di vari apparati al casco; nelle figure sono rappresentate la solita rete a maglie fitte e una maschera tipo da saldatore.
Doc CA2193004 (Oullet Jean 16/06/1998) "Palette a visiere pour casquè de securitè”. Si tratta di una griglia usuale con parasole superiore destinata ai lavoratori forestali per la protezione dalla polvere, riflessi solari, schegge di legno e altre minacce simili.
Doc WO2017/167689A1 (Uvex Arbeitsschutz GMBH 05/10/2017) “Visieranordnung”. Visiera continua trasparente di protezione, a sua volta protetta da una rete a maglia fitta, in particolare tra 15 e 70 aperture/cm<2 >come indicato nel testo, e del relativo sistema di fissaggio al casco.
Sono quindi apparati con caratteristiche differenti dall’invenzione in oggetto.
Descrizione tecnica
S'indicano nel seguito alcune forme di esecuzione preferite, ma non esclusive, del trovato in oggetto, illustrato a titolo esemplificativo nelle immagini tipo allegate, nelle quali per chiarezza è protetta solo una parte limitata della gola.
Fig 1 : configurazione base: elemento tridimensionale con imbottiture,
Fig. 2: configurazione completa: elemento tridimensionale con imbottitura, griglia fitta e schermo trasparente,
Fig. 3: schema con collegamento all'elmetto tramite porta accessori del medesimo,
Fig. 4: schema con collegamento proprio tipo e dettaglio in sezione,
Fig. 5: dettagli tipo dei collegamenti/cerniere tipo,
Fig. 6: dettagli fermi tipo.
L’invenzione è composta dai seguenti insiemi principali.
a) Struttura a maglie tridimensionale con imbottiture, per la protezione dai corpi maggiori, b) Rete con griglia a maglie fitte e/o schermo trasparente, per protezione da corpi piccoli e/o da pericoli ottici, termici e chimici,
c) Accessori per il fissaggio all’elmetto.
a) Struttura a maglie tridimensionale con imbottiture per la protezione dai corpi maggiori.
Il componente fondamentale dell’Invenzione è l’elemento tridimensionale formato da un robusto telaio perimetrale continuo (1) sul quale sono fissati più elementi (2) a costituire una struttura con aperture (“maglie”) aventi dimensioni/lati di lunghezza maggiore o uguale a 0.5cm, con area di ciascuna maglia uguale o superiore a 0,25cm<2 >e densità massima di 4 maglie/cm<2>. Tali maglie possono avere forma e ampiezza variabili in funzione delle varie zone del volto da proteggere e del tipo di minaccia prevedibile.
Scopo di questa componente è resistere, o limitare al massimo, gli effetti dellurto con corpi con energie/dimensioni (tipicamente con almeno una dimensione superiore o uguale a 0,5cm) maggiori di quelli per i quali sono realizzati i DPI tradizionali.
Per ottenere la resistenza necessaria il trovato utilizza l’elemento tridimensionale sopra indicato e non unicamente una visiera trasparente continua o una sottile rete maglia fitta per i seguenti motivi.
La visiera trasparente per resistere all'ulto dei corpi maggiori dovrebbe essere molto spessa e quindi pesante, una sorta di casco tipo artificiere che, come detto in precedenza, sarebbe inutilizzabile per motivi ergonomici nelle attività per le quali è pensata l’invenzione. Infatti tale visiera tradizionale ridurrebbe la ventilazione, si sporcherebbe e righerebbe facilmente in particolare in ambienti polverosi, diminuendo la percezione visiva e la consapevolezza della situazione. Questi ed altri svantaggi sarebbero ulteriormente accresciuti nel caso se ne volessero aumentare le dimensioni per poter proteggere una maggiore superfice laterale del volto e/o le orecchie e/o la gola o si volessero indossare assieme ad altri D.P.I. quali otoprotettori, occhiali, maschere filtranti ecc.
Una rete tradizionale con maglie fitte per resistere dovrebbe avere gli elementi costituenti le moltissime maglie più spessi con conseguente aumento dei pesi e riduzione drastica del campo visivo, dell’areazione ecc. L’invenzione supera questa limitazioni dei dispositivi tradizionali mediante l’uso dell’elemento tridimensionale dotato di componenti (1) e (2) di sezione maggiore, come precedentemente esposto.
L’elemento tridimensionale è installato su un casco di protezione (8.1); possono inoltre essere installate sulla faccia interna dell’elemento tridimensionale una o più imbottiture in corrispondenza della fronte (3) e/o delle parti laterali del volto (4) e/o corrispondenza del mento (5) fissate mediante legature, fascette plastiche, fascette con velcro, fascette con bottoni automatici, clip, incastri ecc. (5.1).
Per evitare disagi le imbottiture possono essere realizzate in maniera che in situazioni normali non poggino sul volto, ma vi poggino a seguito dell’urto; in alternativa possono essere realizzate che poggiano sempre.
Si utilizzeranno una o più imbottiture a seconda delle situazioni specifiche; nel caso in cui sia sufficiente la tenuta assicurata dal fissaggio al casco potranno essere evitate.
L’elemento tridimensionale può essere realizzata in materiale metallico, ad es acciaio o alluminio, in materiale plastico, ed es. ABS, PET, PVC, Nylon, policarbonato e simili, in fibra di carbonio, fibra aramidica, in fibra di vetro, kevlar e materiali simili.
La sezione degli elementi costituenti potrà essere circolare, ellittica, rettangolare ecc.
b) Rete con griglia a maglie fitte e schermo trasparente per protezione da particelle piccole e da pericoli ottici, termici e chimici.
Il trovato nella configurazione base sopra descritta protegge limitatamente dalle particelle più piccole che, a meno che non colpiscano direttamente la struttura tridimensionale, possono attraversarlo.
Per estendere il campo di utilizzo alla protezione dalle particelle piccole e dai rischi ottici, termici e chimici, l'invenzione, oltre che permettere l’uso contemporaneo dei relativi dpi esistenti, può essere dotata di schermi e visiere con caratteristiche simili a quelle in uso nei DPI tradizionali. Tali schermi possono essere sia trasparenti (6) costituiti da un sottile strato ad es di policarbonato che costituiti da una fitta rete, ad es di 10-50 maglie/cm<2 >(7) plastica, metallica, in nylon, in kevlar ecc. Tali componenti possono essere fissate sull’elemento tridimensionale mediante clip elastiche, clip con bottoni automatici, cinturini con fibbie, cavallotti, incastri, incollaggio, legatura, fascette ecc. (8); inoltre, in funzione delle necessità, avranno superfice uguale o inferiore a quella dell’elemento tridimensionale, potranno essere utilizzati in coppia o da sole, essere collocate sulla faccia interna o esterna o entrambi sulla medesima faccia dell’elemento tridimensionale, coprire la medesima o aree differenti.
L’invenzione costituisce un importante valore aggiunto, ulteriore aspetto innovativo, all’uso delle visiere trasparenti e alle fitte reti di caratteristiche protettive equivalenti a quelle utilizzate nei sistemi tradizionali. Infatti grazie alla robustezza dell’elemento tridimensionale che le supporta, la loro tenuta è incrementata rispetto a una configurazione tradizionale.
c) Accessori per il fissaggio al casco.
L’invenzione è pensata per essere installata su un casco, in particolare un elmetto di protezione D.P.I. (8.1) che ha lo scopo di sostenere il trovato e assorbire l’energia del'urto assieme alle imbottiture (3, 4 e 5).
Poiché parte, o tutta, l’energia dell’urto è assorbita dalle imbottiture, non è necessario uno specifico e particolarmente robusto sistema di fissaggio dell’elemento tridimensionale all’elmetto. L’invenzione potrà essere fissa sul casco o rimovibile e/o sollevabile.
Nel seguito si indicheranno a titolo d’esempio alcune modalità non esaustive di collegamento del trovato agli elmetti di protezione DPI esistenti.
L’invenzione è collegata al casco tramite cerniere o vincoli equivalenti fissati ad es. mediante incollaggio, viti, rivetti, saldatura ecc. Tali componenti possono essere fissati direttamente alla parte frontale del casco (9) o essere fissati a un blocchetto adattatore (10) a sua volta fissato al casco (8.1).
Le cerniere (9) o vincoli equivalenti posti sul fronte del casco, permettono il sollevamento e abbassamento per rotazione attorno al proprio asse dell’elemento tridimensionale.
In posizione di esercizio l’elemento tridimensionale è abbassato e trattenuto dagli appositi fermi situati sull’elmetto (11) (20) e/o dalla vite (19) e/o da fascette con velcro ecc..
I fermi (11) possono essere elastici in maniera tale che forzando leggermente potrà entrare o uscire la traversa superiore (1) dell’elemento tridimensionale ed eventualmente dotati di dente di ritegno (11,1), possono essere costituiti da una fascetta con chiusura in velcro, bottoni automatici ecc. Anch’essi possono essere fissati direttamente al casco o indirettamente tramite un elemento adattatore (10). Altro possibile esempio di fermo è mostrato nel dettaglio (20), in questo caso il fermo si ripiega è passa sotto il bordo inferiore del casco, nel dettaglio è indicata anche la parte superiore dell’elemento tridimensionale (1) e la staffa di collegamento al casco (12) o (16).
Anche la cerniera (9) potrà essere dotata di dispositivo elastico simile per consentire il posizionamento e rimozione dell’elemento tridimensionale. Anche tale elemento potrà essere dotato di dente di arresto (9.1) o di bullone, incollaggio, rivetto ecc. (9.2) nel caso in cui non sia prevista la sostituzione dell’elemento tridimensionale.
L’elemento tridimensionale può poi essere realizzato anche fisso in posizione chiusa ad es bloccando in chiusura gli elementi 9 e 11 ad es. mediante rivetto/vite o usando direttamente dei cavallotti.
Altro collegamento all’elmetto può essere ottenuto con un elemento di connessione (12) che impegna gli attacchi per accessori solitamente presente sugli elmetti DPI. L’aperura è impedita ad es. da fermi tipo quelli sopra indicati (11). Nella figura è mostrata la presenza di occhiali (13) e maschera facciale (14) consentita dallampiezza del trovato.
Altra possibilità è il collegamento tramite due blocchetti adattatori posti ai lati del caso (17). La parte superiore del telaio dell’elemento tridimensionale (1) è fissata a un elemento di raccordo (16) collegato con un perno o vite con manopola (19) o leva al blocchetto adattatore (17) fissato al casco. La vite stringendo e bloccando l’elemento di interconnessione (16) può integrare e/o sostituire i fermi (11) che tengono in chiusura il dispositivo. La vite può essere utilizzata anche per tenere aperta la protezione.
Se si desidera che l’invenzione possa sollevarsi, ad es. nel caso in cui si abbia un grande sviluppo verticale (ad es copertura integrale della gola) per non intralciare i movimenti, è possibile il sollevamento minimo utile e poi la richiusura tutto automaticamente. Questo si può ottenere eliminando i fermi (11), stringendo la vite (19) non a morte, o usando al suo posto un perno, in maniera che a una certa sollecitazione permetta la rotazione del supporto (12) (16) o direttamente della traversa superiore del telaio (1) e aggiungendo una fascetta elastica o una molla (18) avente una estremità fissata superiormente alla calotta del casco e l’altra sulla parte posteriore, dopo il centro di rotazione andando verso la nuca, del componente (11) o (16) che sostiene l'elemento tridimensionale. Raggiunta una certa sollecitazione l’elemento elastico si estende permettendo la rotazione con il sollevamento/apertura minimo necessario; finita la sollecitazione la fascetta elastica riporterà in chiusura totale la protezione. Un es. di intervento di tale insieme di apertura/chiusura limitato e controllato è il seguente: chinando il capo il bordo inferiore della protezione urta il petto e si solleva il minimo necessario rimanendo aderente al petto. Una volta sollevato il capo automaticamente la molla riporta in posizione la protezione.
Ovviamente l’applicazione, e le caratteristiche elastiche, devono essere attentamente valutate per evitare pericolose aperture indesiderate, evitando l’uso del dispositivo di apertura automatica quando non si può garantire la sicurezza.
Per mantenere la visiera alzata quando non in uso è prevista una cinghia fissata all’elmetto che si chiude mediante velcro, fibbia, bottone automatico ecc. su una traversa dell’elemento tridimensionale, o si può serrare la vite (19).
L’elmetto con il trovato è saldamente fissato alla testa mediante la fascia sulla nuca ed eventuale bardatura sottogola di cui sono dotati gli elmetti.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1) Dispositivo di protezione individuale (DPI) modulare destinato alla protezione del volto comprese se necessario le parti laterali sino alla nuca, gli occhi e la gola, da installare su un casco di protezione (DPI). Il dispositivo è caratterizzato da: • un elemento tridimensionale costituito da un telaio perimetrale continuo (1) e da traverse interne (2) collegato al telaio (1), a formare un reticolo costituito da maglie aventi lati/dimensioni di lunghezza maggiore o uguale (>) a 0.5cm, superfice minima di 0.25cm<2 >e densità massima di 4 maglie/cm<2 >dotato di imbottiture (3, 4 e 5) per la protezione dall’urto con corpi aventi una certa energia e dimensione, tipicamente maggiore di 0.5cm, quali utensili, manufatti, ecc; - se richiesto, eventuali, schermi trasparenti (6) e/o griglie a maglie fitte (7), per estendere la protezione anche nei confronti di corpi di dimensioni inferiori e rischi chimici, termici e ottici. • dimensioni sufficientemente estese in maniera da consentire la protezione anche delle partì laterali del volto sino alla nuca, della gola, delle orecchie e degli occhi, o dimensioni minori se minori sono le aree da proteggere; - conformazione del dispositivo ampia in maniera da consentire l'uso simultaneo di dispositivi quali occhiali, maschere filtrati, cuffie di protezione per orecchie ecc; - apparato di apertura/chiusura automatica eventuale.
  2. 2) Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti con elemento tridimensionale costituito da un telaio perimetrale continuo (1) e da traverse interne (2) collegate al telaio (1), a formare un reticolo con maglie aventi lati/dimensioni di lunghezza maggiore o uguale (≥) a 0.5cm, superfice minima di 0.25cm<2 >e densità massima di 4 maglie/cm<2>, formato da un telaio perimetrale (1) e da elementi interni (2) costituenti le maglie, realizzato in materiale metallico, ad es acciaio o alluminio, in materiale plastico, ed es. ABS, PET, PVC, Nylon, policarbonato e simili, in fibra di carbonio, fibra aramidica, in fibra di vetro, kevlar ecc., avente una faccia interna concava e una esterna convessa, atto a coprire, nella configurazione con sviluppo maggiore, la parte del capo sottostante il casco sino alle spalle, comprensivo della gola e con esclusione della nuca.
  3. 3) Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti dotato di imbottiture per assorbire l’urto fissate sulla faccia interna dell’elemento tridimensionale, in corrispondenza della fronte (3) e/o della sottostante parte frontale/laterale del viso (4) e/o del mento (5) da utilizzare tutte, in parte o nessuna, a seconda dell'intensità prevedibile dei potenziali impatti.
  4. 4) Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti dotato di imbottiture per assorbire l’urto (3) (4) e (5) normalmente distanziate e non in contatto con il volto.
  5. 5) Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti dotato di imbottiture per assorbire l’urto (3) (4) e (5) sempre a contatto con il volto.
  6. 6) Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti dotato di schermo trasparente rimovibile o fisso (6) installato sulla faccia interna o esterna dell’elemento tridimensionale (1 , 2) avente superfice uguale o inferiore a quella dell’elemento tridimensionale.
  7. 7) Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti dotato di fitta griglia rimovibile o fissa (7) installato sulla faccia interna o esterna dell’elemento tridimensionale (1, 2) avente superfice uguale o inferiore (≤) a quella dell’elemento tridimensionale e realizzata ad es. in materiale metallico, plastico o kevlar e simili.
  8. 8) Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti dotato di fitta griglia rimovibile o fissa (7) e/o schermo trasparente rimovibile o fisso (6) posizionabili sulla stessa faccia (interna o esterna) o uno su quella interna e uno su quella esterna dell’elemento tridimensionale.
  9. 9) Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti dotato, se richiesto, di apertura/chiusura automatica ottenuta per rotazione attorno ai due perni simmetrici orizzontali e trasversali posti sui due lati del casco, con un elemento elastico (18), ad es fascetta, molla ecc, avente una estremità fissata superiormente alla calotta del casco e l’altra sulla parte posteriore, dopo il centro di rotazione andando verso la nuca, del componente (11) o (16) che sostiene l’elemento tridimensionale.
  10. 10) Dispositivo secondo le rivendicazioni precedenti dotato di blocchetti connettori (10) (17) per permettere l’adattamento e il collegamento del dispositivo all’elmetto.
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