IT201800003202A1 - Dispositivo evaporatore e macchina per la produzione di gelato - Google Patents

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IT201800003202A1 IT102018000003202A IT201800003202A IT201800003202A1 IT 201800003202 A1 IT201800003202 A1 IT 201800003202A1 IT 102018000003202 A IT102018000003202 A IT 102018000003202A IT 201800003202 A IT201800003202 A IT 201800003202A IT 201800003202 A1 IT201800003202 A1 IT 201800003202A1
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Description

Descrizione del trovato avente per titolo:
"DISPOSITIVO EVAPORATORE E MACCHINA PER LA PRODUZIONE DI GELATO"
CAMPO DI APPLICAZIONE
Forme di realizzazione qui descritte si riferiscono ad un dispositivo evaporatore per un circuito di raffreddamento, idoneo ad essere utilizzato, ad esempio, in macchine per la produzione del gelato di tipo domestico e/o professionale, macchine per la preparazione di creme, abbattitori di temperatura per prodotti alimentari, o più in generale per il raffreddamento di prodotti liquidi o cremosi più o meno densi.
Forme di realizzazione qui descritte si riferiscono anche ad una macchina per la produzione di gelato comprendente tale dispositivo evaporatore.
STATO DELLA TECNICA
Sono note macchine sostanzialmente automatiche per la produzione di gelato in ambito domestico e/o professionale.
Le macchine note comprendono generalmente un contenitore, o vasca, per gli ingredienti necessari alla preparazione del gelato, generalmente forato assialmente, al cui interno è disposto un dispositivo di mescolamento il cui albero assiale viene portato in rotazione mediante un meccanismo di azionamento motorizzato per mescolare gli ingredienti durante il processo di produzione del gelato.
La macchina comprende, inoltre, un corpo di supporto definente un vano di alloggiamento nel quale è inserito il contenitore.
Il corpo di supporto generalmente contiene al suo interno almeno parte del circuito di raffreddamento mediante il quale le pareti del contenitore, e quindi gli ingredienti al suo interno, vengono portate alla temperatura idonea per la formazione del gelato.
All’ interno del contenitore vengono disposti un preparato e/o gli ingredienti necessari per la produzione di gelato, ed un liquido, ad esempio acqua, latte o altro.
Gli ingredienti, una volta inseriti, cominciano a raffreddarsi e vengono miscelati ed omogeneizzati dal suddetto dispositivo di mescolamento. La macchina può comprendere, inoltre, un meccanismo di temporizzazione per impostare e/o pre-memorizzare i tempi di miscelazione necessari per ottenere la produzione del gelato secondo le modalità richieste dal tipo di preparazione.
La miscelazione del preparato e del liquido, unitamente alla bassa temperatura indotta dalle pareti raffreddate, favoriscono la reazione di formazione del gelato fino a quando esso è pronto per la consumazione. Il circuito di raffreddamento comprende normalmente un dispositivo evaporatore, un condensatore, un compressore ed una valvola di espansione, attraverso i quali scorre un fluido termovettore che viene fatto condensare ed evaporare ciclicamente.
Generalmente il dispositivo evaporatore avvolge dall’ esterno le pareti del contenitore degli ingredienti per la produzione del gelato, in modo tale da sottrarre calore da esso e determinare la trasmissione termica mediante la quale la temperatura degli ingredienti viene abbassata fino al valore voluto.
Nel caso di applicazione al settore domestico, è necessario che gli evaporatori sviluppino un’alta capacità di raffreddamento date le ridotte dimensioni dei componenti.
In tale contesto, sono noti gli evaporatori del tipo a serpentina al cui interno circola un fluido di scambio termico, ad esempio un gas refrigerante. Tali evaporatori a serpentina noti definiscono generalmente una sede di posizionamento per il contenitore con gli ingredienti del gelato da produrre.
Ad esempio, sono noti evaporatori comprendenti un involucro di supporto idoneo ad accogliere il contenitore per il gelato, ed una serpentina nella quale scorre un fluido termovettore. La serpentina è generalmente avvolta in spire attorno alla superficie esterna dell’ involucro di supporto, ed è fissata ad essa mediante saldatura o brasatura.
Il processo di brasatura comporta tuttavia alcune criticità che possono compromettere lo scambio termico tra il refrigerante e il composto da raffreddare; di conseguenza, le prestazioni della macchina si riducono, con inevitabile allungamento dei tempi di preparazione del gelato.
Infatti, a causa delle operazioni di brasatura si possono verificare deformazioni della serpentina e restringimenti nella sezione di passaggio del refrigerante con conseguente rischio di ostruzioni.
Inoltre, a causa delle temperature elevate che vengono generalmente raggiunte durante i processi di saldatura/brasatura, si possono verificare deformazioni anche nell’involucro di supporto e, di conseguenza, può essere necessario scartare il prodotto e realizzarlo di nuovo, con conseguenti perdite sia economiche, sia di tempo. Tali deformazioni, infatti, potrebbero compromettere lo scambio termico sia tra serpentina ed involucro di supporto, sia tra involucro di supporto e contenitore per gli ingredienti, dando come risultato un evaporatore poco efficiente.
Una non uniformità della brasatura può anche portare alla formazione di punti della serpentina meno a contatto di altri con le pareti del contenitore, deteriorando le prestazioni in termini di scambio termico. Inoltre, tra le spire e l’involucro di supporto risulta inevitabile una discontinuità di contatto, a causa della quale si formano degli spazi vuoti, tra un punto di contatto spira/parete e quello adiacente, che possono creare delle dispersioni termiche non trascurabili.
Per cercare di ridurre tali problemi di dispersione termica sono note soluzioni che prevedono di dare una forma schiacciata alle spire in modo da aumentare le superfìci di contatto e/o di inserire un materiale di riempimento ad elevata conducibilità termica tra le spire adiacenti per riempire gli spazi vuoti.
Tali soluzioni note, tuttavia, richiedendo una pluralità di operazioni e fasi di lavorazione, e non sono sempre del tutto soddisfacenti.
Da tali problematiche deriva la necessità di ottimizzare il più possibile l’efficienza dello scambio termico che avviene fra l’evaporatore ed il contenitore disposto nella vasca, in particolare per macchine di produzione gelato di tipo domestico.
Va anche notato che tali evaporatori, per ottimizzare le proprietà di scambio termico, sono generalmente realizzati in alluminio o materiali similari, e ciò determina problematiche in particolare nella saldatura fra più spire e/o nella fase di produzione.
Uno scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo evaporatore che superi gli inconvenienti degli evaporatori noti e che consenta di incrementare in modo efficace lo scambio termico tra il fluido termovettore che scorre nelle spire e gli ingredienti da raffreddare. Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo evaporatore che consenta uno scambio termico uniforme tra fluido termovettore e ingredienti da raffreddare.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare un dispositivo evaporatore che sia economico e semplice da produrre, e non richieda particolari e complesse fasi di lavorazione.
Un ulteriore scopo del presente trovato è quello di realizzare una macchina per la produzione del gelato che presenti efficienza elevata e riduca i tempi di preparazione del gelato rispetto alle macchine delle soluzioni note.
Per ovviare agli inconvenienti della tecnica nota e per ottenere questi ed ulteriori scopi e vantaggi, la Richiedente ha studiato, sperimentato e realizzato il presente trovato.
ESPOSIZIONE DEL TROVATO
Il presente trovato è espresso e caratterizzato nelle rivendicazioni indipendenti. Le rivendicazioni dipendenti espongono altre caratteristiche del presente trovato o varianti dell’idea di soluzione principale.
Forme di realizzazione qui descritte si riferiscono ad un dispositivo evaporatore per un circuito di raffreddamento, utilizzabile, ad esempio, in macchine per la produzione di gelato, macchine per la preparazione di creme, abbattitori di temperatura per prodotti alimentari, o in generale per il raffreddamento di prodotti liquidi o cremosi più o meno densi.
In accordo con i suddetti scopi, un dispositivo evaporatore secondo il trovato comprende un involucro di supporto ed un condotto a serpentina, nel quale scorre un fluido termovettore, avvolto ad elica attorno all’involucro di supporto.
Secondo forme di realizzazione, l’involucro di supporto comprende una parete laterale delimitata da un bordo inferiore e da un bordo superiore.
Secondo forme di realizzazione, il bordo inferiore e il bordo superiore hanno forma circolare. Inoltre, l’involucro di supporto può avere forma di sezione cilindrica, o troncoconica con conicità più o meno accentuata. Secondo un aspetto del trovato, l’involucro di supporto è provvisto, sulla propria superficie esterna, di una scanalatura elicoidale ricavata nello spessore della parete laterale, idonea ad accogliere al suo interno almeno parte del condotto a serpentina in modo tale da posizionarlo in modo preciso in una posizione voluta e definita attorno all’involucro di supporto senza necessità di eseguire operazioni di saldatura o brasatura.
Secondo forme di realizzazione, la scanalatura presenta forma e dimensioni tali da accogliere al suo interno almeno una porzione trasversale del condotto a serpentina garantendo una buona aderenza tra la superficie esterna del condotto a serpentina e l’involucro di supporto. Secondo forme di realizzazione, la scanalatura definisce una pluralità di sedi di alloggiamento che si sviluppano in continuità una con l’altra, ciascuna idonea ad alloggiare in essa una spira del condotto a serpentina. Secondo forme di realizzazione, la scanalatura si sviluppa in forma elicoidale nella parete dell’involucro di supporto, così da consentire il posizionamento delle spire in essa senza creare tensioni o deformazioni nelle spire stesse.
Secondo forme di realizzazione, il dispositivo evaporatore comprende organi di bloccaggio configurati per bloccare e fissare in modo stabile tra loro il condotto a serpentina e l’involucro di supporto.
Secondo forme di realizzazione, gli organi di bloccaggio sono preferibilmente di tipo removibile.
In questo modo le spire rimangono strettamente avvolte attorno all’involucro di supporto, e vengono impediti eventuali allentamenti delle spire che potrebbero portare ad una riduzione dell’efficienza di scambio termico dell’evaporatore.
Secondo forme di realizzazione, sono previsti due organi di fissaggio, posizionati in corrispondenza o in prossimità del bordo di fondo e del bordo superiore dell’involucro di supporto, ciascuno idoneo a bloccare un’estremità del condotto a serpentina, ovvero all’inizio della prima spira e alla fine dell’ultima spira, così da non interferire con il posizionamento delle spire rispetto all’involucro di supporto e garantire il massimo contatto possibile tra questi ultimi.
Secondo forme di realizzazione, la parete laterale dell’involucro di supporto può avere spessore costante lungo il suo sviluppo, per lo meno nella porzione non interessata dalla scanalatura.
Secondo forme di realizzazione, la scanalatura si sviluppa nella parete laterale con profondità costante lungo il suo sviluppo.
Secondo ulteriori forme di realizzazione, la scanalatura presenta in sezione una forma semicircolare, di dimensione correlata al diametro della serpentina, così da garantire un elevato contatto superficiale tra la serpentina e l’involucro di supporto.
Secondo forme di realizzazione, il raggio della sezione del condotto a serpentina e il raggio di curvatura della scanalatura sono sostanzialmente uguali così che il condotto a serpentina aderisca il più possibile alla parete laterale dell’ involucro di supporto.
Secondo possibili soluzioni realizzative, la profondità della scanalatura corrisponde a circa metà della dimensione della sezione trasversale del condotto. In tal modo, a differenza delle soluzioni della tecnica nota, in cui tra serpentina e involucro di supporto, o contenitore, si ha solo un contatto puntuale, o comunque limitato ad una porzione ridotta della superficie esterna del condotto a serpentina, con il trovato si ottiene una superficie di scambio termico che corrisponde a circa metà della superfìcie esterna laterale utile del condotto, incrementando in modo notevole l’efficienza di trasferimento del calore tra esso e l’involucro di supporto.
Secondo una variante, la scanalatura presenta un raggio leggermente inferiore al raggio del condotto a serpentina, sì che il posizionamento del condotto a serpentina avvenga con interferenza meccanica sfruttando la deformazione del materiale del condotto a serpentina.
Secondo forme di realizzazione, sedi di alloggiamento adiacenti sono rispettivamente definite e distanziate da porzioni della parete laterale che definiscono creste che si estendono verso l’esterno, e che presentano una forma coniugata a quella del condotto.
In questo modo, oltre a garantire un posizionamento preciso delle spire rispetto all’ involucro di supporto, si incrementa la superficie di contatto tra di essi e si evita la formazione di spazi vuoti e quindi la necessità di inserire materiali di riempimento in essi.
Secondo ulteriori forme di realizzazione, l’involucro di supporto può avere forma troncoconica, idonea ad accoppiarsi ad un contenitore di forma troncoconica coniugata, in modo tale da garantire un accoppiamento di forma che incrementa l' efficienza di scambio termico. Il dispositivo evaporatore secondo il trovato, grazie alla sua conformazione, permette di incrementare notevolmente l' efficienza di scambio termico rispetto ai dispositivi evaporatori noti, consentendo di ridurre in modo considerevole i tempi di preparazione del gelato, riducendoli fino alla metà rispetto a quelli consentiti dalle soluzioni note. Inoltre, il dispositivo evaporatore può essere realizzato in modo semplice, semplicemente incastrando il condotto nella scanalatura, eventualmente deformandolo leggermente, in modo tale da farlo aderire il più possibile alla parete dell’involucro di supporto, senza necessità di eseguire operazioni di brasatura e saldatura, evitando gli inconvenienti che esse comportano.
Forme di realizzazione qui descritte si riferiscono anche ad una macchina per la produzione di gelato comprendente il dispositivo evaporatore secondo il trovato.
ILLUSTRAZIONE DEI DISEGNI
Queste ed altre caratteristiche del presente trovato appariranno chiare dalla seguente descrizione di forme di realizzazione, fomite a titolo esemplificativo, non limitativo, con riferimento agli annessi disegni in cui: - la fig. 1 è una vista schematica di una macchina per la produzione di gelato in accordo con forme di realizzazione qui descritte;
- la fig. 2 è una vista tridimensionale di un dispositivo evaporatore utilizzabile nella macchina di fig. 1 secondo forme di realizzazione del presente trovato;
- la fig. 3 è una vista in sezione del dispositivo evaporatore di fig. 2;
- la fig. 4 è una vista in dettaglio di fig. 3.
Per facilitare la comprensione, numeri di riferimento identici sono stati utilizzati, ove possibile, per identificare elementi comuni identici nelle figure. Va inteso che elementi e caratteristiche di una forma di realizzazione possono essere convenientemente incorporati in altre forme di realizzazione senza ulteriori precisazioni.
DESCRIZIONE DI FORME DI REALIZZAZIONE
Si farà ora riferimento nel dettaglio alle varie forme di realizzazione del trovato, delle quali uno o più esempi sono illustrati nelle figure allegate. Ciascun esempio è fornito a titolo di illustrazione del trovato e non è inteso come una limitazione dello stesso. Ad esempio, le caratteristiche illustrate o descritte in quanto facenti parte di una forma di realizzazione potranno essere adottate su, o in associazione con, altre forme di realizzazione per produrre un’ulteriore forma di realizzazione. Resta inteso che il presente trovato sarà comprensivo di tali modifiche e varianti.
Forme di realizzazione qui descritte si riferiscono ad dispositivo evaporatore 10 per un circuito di raffreddamento 20, utilizzabile, ad esempio in una macchina per la produzione di gelato 50, schematicamente illustrata in fig. 1 , o in macchine per la preparazione di creme, abbattitori di temperatura per prodotti alimentari, o in generale per il raffreddamento di prodotti liquidi o cremosi più o meno densi.
Secondo forme di realizzazione, la macchina 50 per la produzione di gelato può comprendere un corpo di supporto 12 cavo internamente e definente un vano di alloggiamento 13 idoneo a contenere un contenitore 11, o vasca, per il contenimento degli ingredienti o il gelato durante la sua preparazione.
Il corpo di supporto 12 può presentare una forma scatolare, cilindrica o conica, e può essere realizzato in materiale termoisolante.
Il corpo di supporto 12 è provvisto di una parete esterna 14 che può delimitare sostanzialmente il suo ingombro laterale, e di una parete di fondo 15.
Secondo forme di realizzazione, la macchina per la produzione di gelato 50 può comprendere, inoltre, un elemento di copertura 16 associato al corpo di supporto 12 e idoneo a coprire il corpo di supporto 12 ed il contenitore 11 durante la preparazione del gelato.
Secondo forme di realizzazione, la macchina per la produzione di gelato 50 comprende inoltre un dispositivo di mescolamento 18 configurato per mescolare gli ingredienti durante il processo di preparazione del gelato, disposto, in uso, all’interno del contenitore 11.
Secondo forme di realizzazione, la parete di fondo 15 può presentare un foro per il passaggio di un albero motore 17 collegato ad un organo motore 19 per portare in rotazione il dispositivo di mescolamento 18.
Secondo forme di realizzazione, il corpo di supporto 12 può essere provvisto di un involucro di isolamento 22 idoneo ad isolare il vano di alloggiamento 13 rispetto al corpo di supporto 12.
L’involucro di isolamento 22 può presentare una forma coniugata alla forma del vano di alloggiamento 13.
Secondo forme di realizzazione, la macchina per la preparazione di gelato comprende il circuito di raffreddamento 20 disposto almeno in parte all’intemo del corpo di supporto 12 e configurato per raffreddare il gelato nel contenitore 1 1 disposto nel vano di alloggiamento 13.
Il circuito di raffreddamento 20 può essere, ad esempio, una macchina frigorifera che sfrutta, in modo noto, gli scambi termici derivanti dai cambiamenti di fase di un fluido termovettore che avvengono al suo interno.
Il circuito di raffreddamento 20 può comprendere un condensatore 21, un compressore 23, un organo di espansione, non illustrato nelle figure, ed un evaporatore 10 secondo il trovato.
Il circuito di raffreddamento 20 può essere di tipo di per sé noto e la sua configurazione e struttura non sono rilevanti per il presente trovato, se non per gli aspetti che verranno descritti in dettaglio nel seguito con riferimento alle figure 1-4.
Secondo forme di realizzazione, almeno parte del circuito di raffreddamento 20 coopera con il vano di alloggiamento 13.
Secondo forme di realizzazione, l’evaporatore 10 è disposto, in uso, all’ interno del vano di alloggiamento 13, tra il corpo di supporto 12 e il contenitore 1 1 per gli ingredienti.
Secondo forme di realizzazione, l’evaporatore 10 comprende un involucro di supporto 26, ed un condotto 27 a serpentina, nel quale scorre il fluido termovettore, avvolto attorno all’involucro di supporto 26.
Secondo forme di realizzazione, l’involucro di supporto 26 comprende una parete laterale 28 che si sviluppa tra un bordo inferiore 29 ed un bordo superiore 30.
Secondo forme di realizzazione, la parete laterale 28 presenta forma anulare e definisce una sede di alloggiamento 33 nella quale, in uso, viene posizionato il contenitore 11.
La parete laterale 28 comprende una superficie interna 31 che, in uso, è rivolta verso una superficie esterna del contenitore 11, ed una superficie esterna 32 rivolta, in uso, verso una parete laterale del vano di alloggiamento 13.
Secondo forme di realizzazione, la superficie interna 31 della parete laterale 28 è liscia e sostanzialmente priva di discontinuità, e presenta una forma coniugata alla superficie esterna del contenitore 11 da raffreddare.
Secondo forme di realizzazione, le superfici laterali del contenitore 11 e dell’evaporatore 10 rispettivamente affacciate sono realizzate in modo tale da garantire il massimo contatto reciproco tra di esse.
Secondo possibili soluzioni realizzative, il bordo inferiore 29, in uso, può appoggiare su una parete di fondo del vano di alloggiamento 13, o essere sospeso rispetto ad essa.
Secondo possibili realizzazioni, il bordo superiore 30, in uso, può essere inserito all’ interno del vano di alloggiamento 13, o eventualmente sporgere rispetto ad esso.
Secondo varianti di realizzazione, il bordo superiore 30 può essere provvisto di una sporgenza anulare 34 che si estende verso l’esterno ed è idonea ad essere appoggiata sul bordo del vano di alloggiamento 13. Secondo altre forme di realizzazione, la sporgenza anulare 31 può presentare fori passanti 35 mediante i quali l’involucro di supporto 26 può essere fissato al corpo di supporto 12 mediante organi di fissaggio di tipo noto, ad esempio viti, perni, o simili.
Secondo forme di realizzazione, il bordo inferiore 29 e il bordo superiore 30 hanno forma circolare.
Secondo forme di realizzazione, l’involucro di supporto 26 può avere forma troncononica. Prevedendo l’utilizzo di un contenitore 11 per gli ingredienti di forma troncononica coniugata, questo consente di ottenere un miglior accoppiamento tra i due elementi e un migliore contatto tra le rispettive pareti laterali, incrementando così l’efficienza di scambio termico. Secondo tali forme di realizzazione, il bordo inferiore 29 ha un diametro minore del bordo superiore 30.
Secondo possibili varianti, l’involucro di supporto 24 può avere forma cilindrica. Secondo tali forme di realizzazione, il bordo inferiore 29 e il bordo superiore 30 hanno diametri sostanzialmente uguali.
Secondo forme di realizzazione, l’involucro di supporto 26 è provvisto, sulla propria superficie esterna 32, di una scanalatura 36 ricavata nello spessore della parete laterale 28, avente forma e dimensioni correlate a quelle del condotto a serpentina 27.
La scanalatura 36 in particolare è configurata per accogliere almeno una porzione trasversale del condotto 27 in modo tale da posizionarlo in modo preciso a contatto con la parete laterale 32, in una posizione voluta e definita attorno all’involucro di supporto 26, senza la necessità di eseguire operazioni di saldatura o brasatura.
Secondo forme di realizzazione, la scanalatura 36 si sviluppa in forma elicoidale nella parete laterale 28 dell’involucro di supporto 26, così da agevolare l’avvolgimento e il posizionamento delle spire 38 senza creare tensioni o deformazioni in esse.
Secondo forme di realizzazione, la scanalatura 36 può avere un passo costante lungo il suo sviluppo.
Secondo possibili varianti, la scanalatura 36, oppure può avere un passo variabile dal bordo inferiore 29 verso il bordo superiore 30, mantenendo inalterata la sua forma e dimensione trasversale.
Secondo forme di realizzazione, la parete laterale 28 dell’ involucro di supporto 26 può avere spessore costante lungo il suo sviluppo, almeno nelle porzioni della stessa non interessate dalla scanalatura 36.
Secondo forme di realizzazione, la scanalatura 36 definisce una pluralità di sedi di alloggiamento 37 adiacenti e contigue che si sviluppano in continuità una con l’altra, ciascuna idonea ad alloggiare in essa una spira 38 del condotto a serpentina 27.
La scanalatura 36 in particolare si sviluppa tra una zona inferiore posta in corrispondenza, o in prossimità del bordo inferiore 29 ed una zona superiore posta in corrispondenza, o in prossimità del bordo superiore 30, in modo tale che le sedi di alloggiamento 37 siano disposte almeno in parte sostanzialmente parallele tra loro lungo lo sviluppo della parete laterale 28 tra i bordi inferiore 29 e superiore 30.
Secondo possibili soluzioni realizzative, le spire 38 possono essere incastrate nelle sedi di alloggiamento 37, ovvero posizionate in modo stabile in esse mediante accoppiamento di forma in modo da creare una buona aderenza tra il condotto a serpentina 37 e l’involucro di supporto 26, garantendo un’elevata efficienza di scambio termico.
Secondo forme di realizzazione, la scanalatura 34 si sviluppa nella parete laterale 28 con profondità costante, così che tutte le spire 36 del condotto 27 si trovano ad una stessa distanza dalla superficie interna 3 1 della parete laterale 28.
Secondo ulteriori forme di realizzazione, la scanalatura 36 presenta in sezione una forma coniugata alla forma del condotto 27 a serpentina così da garantire un elevato contatto superficiale tra il condotto 27 a serpentina e l’involucro di supporto 26.
Secondo forme di realizzazione, il condotto 27 può avere una sezione di forma circolare, e la scanalatura 36 può presentare in sezione una forma semicircolare, di dimensione correlata al condotto a serpentina 27.
Secondo forme di realizzazione, la sezione del condotto 27 può avere un primo raggio R1 e la scanalatura 36 può seguire un secondo raggio R2 di curvatura di dimensione correlata al primo raggio R1.
Secondo forme di realizzazione, il primo raggio R1 e il secondo raggio R2 possono essere sostanzialmente uguali.
Secondo possibili varianti si può prevedere che il primo raggio R1 sia leggermente maggiore del secondo raggio R2, ad esempio dall’ 1 % al 10% maggiore del secondo raggio R2 e che il condotto a serpentina 27 possa deformarsi leggermente per inserirsi nella scanalatura 36.
In tal modo è possibile ottenere un accoppiamento per interferenza che garantisce un posizionamento stabile e duraturo del condotto a serpentina 27 nella scanalatura 36.
Secondo forme di realizzazione, la scanalatura 36 presenta una dimensione ed una profondità tali da accogliere almeno il 20% della sezione trasversale del condotto a serpentina 27, preferibilmente almeno il 30%.
Secondo altre forme di realizzazione, la scanalatura 36 presenta una dimensione ed una profondità tali da accogliere circa metà della sezione del condotto a serpentina 27, ovvero almeno il 40% o il 50% della sezione del condotto a serpentina 27, incrementando ulteriormente la superficie di scambio termico tra quest’ultimo e l’involucro di supporto 26.
Secondo possibili soluzioni realizzative, la scanalatura 36 può essere realizzata in modo tale che tra le sedi di alloggiamento 37 adiacenti siano presenti creste 45 che si estendono verso l’esterno, e che separano tra loro spire 38 adiacenti del condotto 27 a serpentina.
In questo modo, oltre a garantire un posizionamento preciso delle spire 38 rispetto all’involucro di supporto 26 e incrementare la superfìcie di contatto e scambio termico tra di essi e si evita la formazione di spazi vuoti che possono generare dispersione termica e quindi la necessità di inserire materiali di riempimento in essi.
Inoltre, poiché le creste 45 tra le spire 38 sono realizzate in corpo unico con l’involucro di supporto 26 e con lo stesso materiale, si garantisce una distribuzione ed uno scambio di calore uniformi tra essi e il fluido termovettore che scorre nel condotto 27.
Secondo forme di realizzazione, il dispositivo evaporatore 10 comprende organi di bloccaggio 40 configurati per bloccare in modo stabile tra loro il condotto 27 e l’involucro di supporto 26.
Secondo forme di realizzazione, gli organi di bloccaggio 40 possono essere posizionati in corrispondenza o in prossimità del bordo inferiore 29 e del bordo superiore 30 della parete laterale 28.
In questo modo le spire 36 rimangono strettamente avvolte attorno all’involucro di supporto 26, e vengono impediti eventuali allentamenti delle spire 38 che potrebbero portare ad una riduzione dell’ efficienza di scambio termico tra il fluido termovettore che scorre in esse e l’involucro di supporto 26.
Secondo forme di realizzazione, sono previsti due organi di bloccaggio 40, ciascuno ad un’estremità 27a, 27b del condotto 27, ovvero all’inizio della prima spira 38 e alla fine dell’ultima spira 38, così da non interferire con il posizionamento delle spire 38 rispetto all’involucro di supporto 26 e garantire il massimo contatto possibile tra di essi lungo l’interno sviluppo della scanalatura 36.
Secondo forme di realizzazione, gli organi di bloccaggio 40 possono comprendere un tassello di battuta 41 provvisto di una superficie di battuta 42 idonea ad essere posta a contatto con il condotto 27, e un organo di fissaggio 43 idoneo a fissare in modo stabile il tassello di battuta 41 all’involucro di supporto 26.
In accordo con possibili forme di realizzazione, la superficie di battuta 42 può avere una conformazione coniugata alla forma della superficie esterna del condotto 37, così da garantire un miglior accoppiamento reciproco tra i due elementi.
In accordo con ulteriori forme di realizzazione, gli organi di bloccaggio 40 possono essere scelti, ad esempio, tra viti, perni, spine, o altri elementi simili o assimilabili.
Secondo altre forme di realizzazione, non illustrate, possono essere previsti organi di bloccaggio 40 di tipo differente, ad esempio a incastro, o a baionetta, o simili, comunque idonei ad impedire un allentamento delle spire 38 e quindi un allontanamento del condotto 27 dall’involucro di supporto 26.
Forme di realizzazione qui descritte si riferiscono anche ad un metodo di realizzazione di un dispositivo evaporatore 10 che prevede di:
- realizzare un involucro di supporto 26 avente una parete laterale 28 definita da un bordo inferiore 29 e un bordo superiore 30, e provvisto di una scanalatura 36 ricavata nello spessore della parete laterale 28 che si sviluppa in modo continuo tra una zona inferiore posta in corrispondenza, o in prossimità del bordo inferiore 29 e una zona superiore posta in corrispondenza, o in prossimità del bordo superiore 30 della parete laterale 28;
- avvolgere un condotto 27 a serpentina, all’interno del quale può scorrere, in uso, un fluido termovettore, attorno all’involucro di supporto 26, inserendo ed incastrandolo il condotto 27 almeno per una sua porzione trasversale all’interno della scanalatura 36;
- bloccare il condotto a serpentina 27 all’involucro di supporto 26 in modo tale da impedire movimenti relativi tra loro e garantire l’efficienza del dispositivo evaporatore 10 nel tempo.
Secondo forme di realizzazione, il metodo può prevedere di deformare leggermente il condotto a serpentina 27 per inserirlo e incastrarlo nella scanalatura 36.
Secondo forme di realizzazione, il metodo può prevedere di bloccare una prima estremità 27a del condotto a serpentina 27 dopo averla inserita e incastrata in una prima sede di alloggiamento 37 di detta scanalatura 36 posta in corrispondenza o in prossimità di uno tra il bordo inferiore 29 o il bordo superiore 30, di avvolgere il condotto 27 a serpentina inserendo e incastrando le spire 38 nelle sedi di alloggiamento 37 adiacenti e contigue ed infine bloccare una seconda estremità 27b del condotto 27 a serpentina in un’ultima sede di alloggiamento 37 posta in corrispondenza o in prossimità dell’altro tra il bordo superiore 30 o il bordo inferiore 29. È chiaro che al dispositivo evaporatore 10, alla macchina 50 per la produzione del gelato e al metodo di realizzazione dell’evaporatore 10 fin qui descritti possono essere apportate modifiche e/o aggiunte di parti, o fasi, senza per questo uscire dall’ambito del presente trovato.
È anche chiaro che, sebbene il presente trovato sia stato descritto con riferimento ad alcuni esempi specifici, una persona esperta del ramo potrà senz’altro realizzare molte altre forme equivalenti di dispositivo evaporatore 10, macchina 50 per la produzione del gelato e metodo di realizzazione dell’evaporatore 10, aventi le caratteristiche espresse nelle rivendicazioni e quindi tutte rientranti nell’ambito di protezione da esse definito.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Dispositivo evaporatore utilizzabile in un circuito di raffreddamento (20), comprendente un involucro di supporto (26) ed un condotto a serpentina (27) all’ interno del quale può scorrere, in uso, un fluido termovettore, avvolto attorno all'involucro di supporto (26), caratterizzato dal fatto che detto involucro di supporto (26) comprende una parete laterale (28) provvista, su una propria superficie esterna (32), di una scanalatura (36) elicoidale ricavata nel suo spessore, avente forma e dimensioni correlate a quelle di detto condotto a serpentina (27) in modo tale che esso sia posizionabile in modo preciso in una posizione voluta e definita rispetto a detto involucro di supporto (26) a contatto con detta parete laterale (28).
  2. 2. Dispositivo evaporatore come nella rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detta scanalatura (36) definisce una pluralità di sedi di alloggiamento (37) adiacenti e contigue che si sviluppano in continuità una all’altra, ciascuna idonea ad alloggiare in essa una spira (36) di detto condotto a serpentina (37).
  3. 3. Dispositivo evaporatore come nella rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che sedi di alloggiamento (37) adiacenti sono rispettivamente definite e distanziate da porzioni di detta parete laterale (28) che definiscono creste (45) che si estendono verso l’esterno, e che presentano una forma coniugata a quella di detto condotto a serpentina (27).
  4. 4. Dispositivo evaporatore come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto condotto a serpentina (27) presenta una sezione trasversale circolare avente un primo raggio (RI) e detta scanalatura (36) presenta una curvatura avente un secondo raggio (R2) di dimensione correlata a detto primo raggio (RI).
  5. 5. Dispositivo evaporatore come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 3, caratterizzato dal fatto che detto condotto a serpentina (27) presenta una sezione trasversale circolare avente un primo raggio (RI) e detta scanalatura (36) presenta una curvatura avente un secondo raggio (R2), in cui detto primo raggio (R1) è dall’1% al 10% maggiore di detto secondo raggio (R2).
  6. 6. Dispositivo evaporatore come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che la profondità di detta scanalatura (36) in detta parete laterale (28) corrisponde a circa metà della dimensione della sezione trasversale di detto condotto (27).
  7. 7. Dispositivo evaporatore come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto involucro di supporto (26) ha una forma troncoconica.
  8. 8. Dispositivo evaporatore come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che comprende organi di bloccaggio (40) di tipo removibile configurati per bloccare e fissare in modo stabile tra loro detto condotto a serpentina (27) e detto involucro di supporto (26).
  9. 9. Dispositivo evaporatore come nella rivendicazione 8, caratterizzato dal fatto che sono previsti due organi di fissaggio (40) posizionati in corrispondenza o in prossimità del bordo di fondo (29) e del bordo superiore (30) di detto involucro di supporto (26), ciascuno idoneo a bloccare un’estremità (27a, 27b) di detto condotto a serpentina (27).
  10. 10. Macchina per la produzione di gelato o l’abbattimento di prodotti alimentari, comprendente un corpo di supporto (12) definente un vano di alloggiamento (13) idoneo a contenere un contenitore (11) per il contenimento degli ingredienti per la preparazione del gelato o dei prodotti alimentari da raffreddare, e un circuito di raffreddamento (20) disposto almeno in parte all’ interno di detto corpo di supporto (12) e configurato per raffreddare gli ingredienti o i prodotti nel contenitore (11) disposto in detto vano di alloggiamento (13), caratterizzato dal fatto che detto circuito di raffreddamento (20) comprende un dispositivo evaporatore (24) come in una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti da 1 a 9.
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