IT201800003159A1 - Kit per contenitori trasportabili - Google Patents

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IT201800003159A1
IT201800003159A1 IT102018000003159A IT201800003159A IT201800003159A1 IT 201800003159 A1 IT201800003159 A1 IT 201800003159A1 IT 102018000003159 A IT102018000003159 A IT 102018000003159A IT 201800003159 A IT201800003159 A IT 201800003159A IT 201800003159 A1 IT201800003159 A1 IT 201800003159A1
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IT102018000003159A
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Massimo Tonelli
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Gt Line Srl
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    • F16M11/00Stands or trestles as supports for apparatus or articles placed thereon Stands for scientific apparatus such as gravitational force meters
    • F16M11/02Heads
    • F16M11/04Means for attachment of apparatus; Means allowing adjustment of the apparatus relatively to the stand
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    • B25H3/00Storage means or arrangements for workshops facilitating access to, or handling of, work tools or instruments
    • B25H3/02Boxes
    • FMECHANICAL ENGINEERING; LIGHTING; HEATING; WEAPONS; BLASTING
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    • A45C2013/306Straps; Bands for attaching auxiliary articles to luggage, e.g. piggyback

Description

Titolo: KIT PER CONTENITORI TRASPORTABILI
Il presente trovato ha come oggetto un kit per contenitori trasportabili.
Nella vasta categoria merceologica dei contenitori trasportabili è possibile annoverare bauli, casse, valigie, trolley, zaini e altri prodotti, che si differenziano per forma, dimensioni, materiali e/o funzionalità, così come per la destinazione d'uso, la tipologia di beni trasportabili e/o la clientela di riferimento.
All'interno di tale categoria, un segmento di rilevante importanza commerciale è sicuramente rappresentato da quei prodotti destinati a tecnici e professionisti di vari settori, che li impiegano per trasportare in modo sicuro attrezzature e strumenti necessari per il loro lavoro.
Più in dettaglio, tali contenitori comprendono una coppia di semigusci reciprocamente articolati, realizzati in materiale rigido (polimerico) ad alta resistenza, così da garantire la capacità di sopportare urti anche intensi, senza deformarsi e soprattutto senza compromettere l'integrità di quanto alloggiato nel vano interno, a sua volta delimitato dai semigusci in una configurazione di chiusura.
Inoltre, al fine di impedire a aria, acqua, umidità o polvere di penetrare nel vano stesso durante il trasporto, danneggiandone il contenuto, i semigusci e in generale il contenitore sono dotati di guarnizioni lungo i bordi e altri vari accorgimenti, che assicurano appunto la tenuta.
Talvolta, l'utenza professionale necessita di poter fruire dei contenitori non solo per il trasporto dell'attrezzatura e degli strumenti, ma anche come base rialzata su cui appoggiarli. A tale scopo, al semiguscio inferiore può essere fissato un treppiede, che permette di trasformare l'insieme in un tavolino o piedistallo.
Per esempio, l'esigenza di contare su uno stabile piedistallo è sentita da operatori audio/video, così come da chi si occupa di misure topografiche. Inoltre, più semplicemente, la configurazione poc'anzi descritta consente di interagire agevolmente con un personal computer, una tastiera o una qualsiasi interfaccia collocata nel contenitore, anche in assenza di infrastrutture adeguate ma utilizzando appunto il contenitore come un tavolino.
Tali soluzioni realizzative non sono però prive di inconvenienti.
Si è visto infatti come uno dei primi compiti del contenitore è quello di assicurare il completo isolamento del vano interno durante il trasporto o comunque fintanto che i semigusci sono mantenuti in configurazione di chiusura. Proprio quando il contenitore è utilizzato per trasportare attrezzature e strumenti elettronici o comunque assai sensibili, il soddisfacimento di tale compito risulta evidentemente cruciale.
Nel contempo, è necessario poter vincolare al semiguscio inferiore il treppiedi in modo stabile ma al tempo stesso amovibile a comando, scongiurando il pericolo del disimpegno accidentale (con disastrose conseguenze facilmente immaginabili). Tale obiettivo è solitamente raggiunto applicando sull'esterno del semiguscio inferiore elementi di riferimento quali piastre, staffe o altro, opportunamente predisposti per impegnarsi in modo amovibile con un rispettivo elemento di accoppiamento solidale al treppiede.
Spesso però, il fissaggio di tali elementi di riferimento al semiguscio richiede di effettuare forature su quest'ultimo, che rischiano di compromettere la capacità di tenuta.
Ciò costringe le aziende costruttrici ad adottare complessi accorgimenti, spesso inefficaci o comunque costosi e/o poco pratici, per tentare di garantire il rispetto delle esigenze contrastanti poc'anzi delineate.
Si noti peraltro come vi siano altre applicazioni che richiedono di vincolare in modo amovibile accessori di diverso tipo ad uno dei semigusci, e anche in questi casi è possibile riscontrare gli stessi inconvenienti poc'anzi delineati per i treppiedi.
Compito precipuo del presente trovato è quello di risolvere i problemi sopra esposti, realizzando un kit che consenta di accoppiare amovibilmente un contenitore ad un accessorio esterno, sia esso un treppiede o altro, in modo pratico, ma senza compromettere la capacità di tenuta e di isolamento del vano interno del contenitore.
Nell'ambito di questo compito, uno scopo del trovato è quello di realizzare un contenitore trasportabile che offra pratiche modalità di accoppiamento con un accessorio esterno, sia esso un treppiede o altro, ma senza compromettere la capacità di tenuta e di isolamento del vano interno del contenitore.
Un altro scopo del trovato è quello di realizzare un kit e un contenitore trasportabile in cui le modalità di accoppiamento con un accessorio esterno siano ottenute attraverso una soluzione semplice e di facile montaggio.
Un altro scopo del trovato è quello di realizzare un kit e un contenitore trasportabile che assicurino un accoppiamento con l'accessorio esterno che sia stabile ma al tempo stesso facilmente amovibile a comando.
Un altro scopo del trovato è quello di realizzare un kit e un contenitore trasportabile che assicurino un'elevata affidabilità di funzionamento e/o che adottino una architettura tecnica e strutturale alternativa a quelle delle soluzioni di tipo noto.
Non ultimo scopo del trovato è quello di realizzare un kit e un contenitore trasportabile che risultino facilmente ottenibili partendo da elementi e materiali di comune reperibilità in commercio.
Un altro scopo ancora del trovato è quello di realizzare un kit e un contenitore trasportabile di costi contenuti e di sicura applicazione.
Questo compito e questi ed altri scopi che risulteranno maggiormente chiari nel seguito vengono raggiunti da un kit secondo la rivendicazione 1 e da un contenitore secondo la rivendicazione 10.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, del kit e del contenitore trasportabile secondo il trovato, illustrata a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
la figura 1 illustra il kit e il contenitore secondo il trovato, in vista assonometrica esplosa;
la figura 2 illustra il primo membro del kit secondo il trovato, in vista assonometrica dall'alto;
la figura 3 illustra il primo membro di figura 2, visto dall'alto;
la figura 4 illustra il primo membro di figura 2, in vista assonometrica dal basso;
la figura 5 illustra il secondo membro del kit secondo il trovato, in vista assonometrica dall'alto;
la figura 6 illustra il secondo membro di figura 5, visto dall'alto;
la figura 7 illustra il secondo membro di figura 5, in vista assonometrica dal basso;
le figure 8 e 9 illustrano, in due varianti realizzative, un ulteriore componente del kit secondo il trovato, in alzato laterale.
Con particolare riferimento alle figure citate, è indicato globalmente con il numero di riferimento 1, un kit per contenitori trasportabili 100, del tipo di valigie, casse, bauli, trolley e simili. Come sarà ulteriormente ribadito in seguito, sia il kit 1 che il contenitore 100, munito di almeno un kit 1, costituiscono oggetto della presente trattazione e della protezione qui rivendicata.
Nelle modalità che di seguito verranno descritte, il kit 1 consente di accoppiare un accessorio esterno, del tipo di un treppiede o altro, al contenitore trasportabile 100.
Il contenitore 100 comprende un primo semiguscio 101 e un secondo semiguscio 102 (o coperchio) reciprocamente articolati e mobili tra almeno una configurazione di chiusura a tenuta di un vano interno 103 e almeno una configurazione di apertura, di libero accesso al vano 103 (come per esempio in figura 1).
E' comunque opportuno ribadire che ogni riferimento ai contenitori 100 è da intendersi esteso a qualsiasi tipologia di prodotto (quale appunto una valigia, una cassa, un baule, un trolley, ma anche altro ancora), in grado di alloggiare oggetti, arnesi, strumenti e attrezzature di vario tipo, sia per impiego privato che per scopi professionali.
Nel vano 103, per esempio, possono quindi trovare collocazione arnesi, strumenti, attrezzature, nell'impiego professionale, così come indumenti, oggetti di vario tipo e effetti personali, nell'impiego privato.
A titolo quindi meramente esemplificativo e non limitativo, si specifica che nell'applicazione preferita e in figura 1, il contenitore 100, ad uso prevalentemente professionale, è una sorta di baule rigido, realizzato in materiale polimerico ad alta resistenza agli urti.
Inoltre, per impedire ad acqua, umidità, polvere e agenti contaminanti di qualsiasi tipo, di penetrare nel vano 103 (in configurazione di chiusura dei semigusci 101, 102), il contenitore 100 è dotato di opportuni accorgimenti, per assicurare la completa ermeticità e tenuta del vano 103 stesso. Tali accorgimenti sono comunque di tipo noto e quindi non vengono discussi nella presente trattazione.
La distinzione fra primo semiguscio 101 e secondo semiguscio 102 è del tutto arbitraria, potendo evidentemente denominare in ciascuno dei due modi ognuno di essi.
Secondo il trovato, il kit 1 comprende almeno un primo membro 2 (visibile in figura 1 e più in dettaglio nelle figure 2-4) presentante una testa 3 e un perno filettato 4.
La testa 3 può essere premuta esternamente (da parte opposta al vano 103) contro il primo semiguscio 101 e, secondo varie modalità, è preposta all'accoppiamento con l'accessorio esterno. Per esempio, l'accoppiamento con l'accessorio esterno può essere ottenuto grazie ad un orifizio filettato 5 (figura 4), realizzato da parte opposta rispetto al perno 4 (ed eventualmente coassiale a quest'ultimo). Nell'orifizio 5 può così essere avvitata una vite o altro, comunque solidale al treppiede o altro accessorio. Non si esclude comunque di dotare la testa 3 di ulteriori elementi o predisposizioni, cui riferire e associare l'accessorio per il suo impegno amovibile (o anche inamovibile).
Il perno filettato 4 si sviluppa dalla testa 3 e può essere inserito in un foro 104 praticato lungo il primo semiguscio 101 (quando la testa 3 viene premuta contro quest'ultimo).
Nella forma di realizzazione preferita, e nelle figure allegate, la testa 3 ha conformazione discoidale e il perno 4 presenta conformazione cilindrica, con sviluppo coassiale alla testa 3 stessa.
Non si esclude comunque di adottare differenti conformazioni per la testa 3 e/o il perno 4, senza con ciò fuoriuscire dall'ambito di protezione qui rivendicato.
Quando l'accessorio è un treppiede, si osservi come il primo semiguscio 101, a cui viene appunto associato il primo membro 2, è preferibilmente quello inferiore, destinato ad essere appoggiato al suolo o su un tavolo (in assenza del treppiede) e contrapposto a quello che viene movimentato per l'accesso o la chiusura del vano 103.
In funzione della applicazione di interesse e della specifica tipologia di accessorio da accoppiare, il primo membro 2 può comunque essere indifferentemente riferito ad uno qualsiasi dei due semigusci 101, 102, senza con ciò fuoriuscire dall'ambito di protezione qui rivendicato.
E' peraltro opportuno come al primo membro 2 (e alla testa 3 in particolare), può essere associato un accessorio di qualsiasi tipo, senza fuoriuscire dall'ambito di protezione qui rivendicato.
Il kit 1 secondo il trovato comprende inoltre almeno un secondo membro 6 (visibile in figura 1 e più in dettaglio nelle figure 5-7), che può essere collocato nel vano 103 e che presenta una madrevite 7 (un condotto filettato) che si può impegnare per avvitamento con il perno 4. Con l'avvitamento del perno 4 nella madrevite 7, e avendo preventivamente inserito il perno 4 nel foro 104, è possibile ottenere l'accoppiamento stabile e amovibile del primo membro 2 al primo semiguscio 101.
Raggiunta tale condizione quindi, è possibile associare al primo membro 2 l'accessorio di interesse per ottenere anche l'accoppiamento (amovibile) di quest'ultimo al primo semiguscio 101 e quindi al contenitore 100. Per disimpegnare successivamente l'accessorio, è sufficiente svitare il secondo membro 6.
Nella forma di realizzazione preferita, e nelle figure allegate, anche il secondo membro 6 presenta conformazione discoidale (analoga a quella della testa 3), ma come per il primo membro 2, anche in questo caso non si esclude di adottare differenti conformazioni, senza con ciò fuoriuscire dall'ambito di protezione qui rivendicato.
Il kit 1 secondo il trovato comprende inoltre almeno una guarnizione anulare 8 (figura 1); essa può essere un o-ring o altro ancora. La guarnizione anulare 8 può essere infilata sul perno 4 venendo serrata tra la testa 3 e il primo semiguscio 101, quando il perno 4 è inserito nel foro 104 e avvitato nella madrevite 7. Ciò consente di ottenere l'accoppiamento a tenuta tra il primo membro 2 e il primo semiguscio 101.
Per incrementare l'efficacia di isolamento e tenuta, è comunque previsto di dotare il kit 1 di un ulteriore o-ring o altra guarnizione ausiliaria, da infilare sul perno 4 dall'interno del vano 103, e destinata quindi ad essere serrata tra il primo semiguscio 101 e il secondo membro 6. Utilmente, il kit 1 secondo il trovato comprende un organo di sicurezza 9 (visibile in figura 1 e più in dettaglio, in due differenti varianti realizzative, nelle figure 8 e 9), che può essere amovibilmente collocato in interferenza alla rotazione del secondo membro 6 rispetto al primo membro 2, dopo che il perno 4 è stato avvitato nella madrevite 7. In questo modo, l'organo 9 può efficacemente opporsi alla contro-rotazione del secondo membro 6 rispetto al primo membro 2 e quindi ostacolare lo svitamento accidentale.
Ciò si rivela di indubbio interesse innanzitutto per evitare che vibrazioni, usure o danneggiamenti (tali da determinare un comportamento imperfetto delle filettature del perno 4 o della madrevite 7), possano appunto portare ad un indesiderato sfilamento progressivo. Inoltre, l'organo di sicurezza 9 può opporsi efficacemente ad una eventuale contro-rotazione che potrebbe altrimenti verificarsi quando nell'orifizio 5 viene avvitata una vite o un altro componente solidale al treppiede o ad altro accessorio.
In particolare, nella forma di realizzazione illustrata nelle figure allegate a scopo illustrativo e non limitativo dell'applicazione del trovato, l'organo di sicurezza 9 comprende una stanghetta 10 che può essere inserita in un canale di forma e dimensioni corrispondenti.
Tale canale è definito (delimitato) da due scanalature 11a, 11b che si portano in reciproco allineamento a seguito dell'avvitamento del perno 4 nella madrevite 7 fino ad una rispettiva quota angolare.
Più precisamente, una prima scanalatura 11a è assialmente realizzata lungo il perno 4, mentre una seconda scanalatura 11b è assialmente realizzata lungo la madrevite 7. Con il progressivo avvitamento del perno 4 nella madrevite 7, la prima scanalatura 11a ruota fino a raggiungere la condizione di allineamento con la seconda scanalatura 11b in corrispondenza di una specifica quota angolare, per poi evidentemente replicare la medesima condizione dopo ogni rotazione completa (ogni volta che viene spazzato un angolo di 360°).
In condizione di allineamento (e solo in tale condizione) le due scanalature 11a, 11b delimitano appunto un canale nel quale può essere inserita la stanghetta 10, che risulta così collocata tra i filetti e impedisce ogni successiva rotazione (in un qualsiasi verso).
Evidentemente, per assicurare l'ostacolo alla rotazione le scanalature 11a, 11b devono essere scelto di forma e dimensioni tali da delimitare, una volta allineate, un canale presentante pressoché la stessa forma e le stesse dimensioni della stanghetta 10.
Più particolarmente, e come anche nella soluzione delle figure allegate, la madrevite 7 presenta una pluralità di seconde scanalature assiali 11b, reciprocamente parallele, ognuna delle quali allineabile con la prima scanalatura 11a in corrispondenza di una rispettiva quota angolare del secondo membro 6 rispetto al primo membro 2, per la definizione del canale.
In questo modo, è possibile ottenere diverse condizioni di allineamento, tra le quali l'utilizzatore può scegliere quella che ritiene più indicata per inserire nel canale così formato la stanghetta 10. La scelta in tal senso può così ricadere su quella quota angolare in cui l'utilizzatore ritiene di aver completato l'avvitamento del perno 4 nella madrevite 7, avendo serrato a sufficienza il primo semiguscio 101 tra i membri 2, 6.
Vantaggiosamente, la testa 3 presenta esternamente una tacca di riferimento 3a, allineata alla prima scanalatura 11a. Nelle figure allegate, la tacca 3a è ottenuta con una sorta di incisione assiale realizzata lungo il bordo esterno, ma si precisa come si possa prevedere una semplice banda di differente colore, o un altro segno di riferimento, senza con ciò fuoriuscire dall'ambito di protezione qui rivendicato. In ogni caso, quando il perno 4 è inserito nel foro 104 del primo semiguscio 101 ed è avvitato nella madrevite 7, e quindi la prima scanalatura 11a non è in vista, la tacca 3a assicura all'utilizzatore una più agevole individuazione della condizione di allineamento tra la prima scanalatura 11a stessa e la/le seconda/e scanalatura/e 11b. L'allineamento della tacca 3a con una seconda scanalatura 11b infatti, corrisponde anche all'allineamento tra quest'ultima e la prima scanalatura 11a.
Con ulteriore riferimento alle forme di realizzazione realizzate nelle figure allegate, esemplificative ma non limitative dell'applicazione del trovato, l'organo di sicurezza 9 è costituito da un'asticella piegata sostanzialmente a "U". In questo modo, l'asticella definisce un primo spezzone terminale, che costituisce proprio la stanghetta 10, uno spezzone mediano 12, ortogonale al primo spezzone (e ad esso adiacente), e un secondo spezzone terminale 13.
Nella forma di realizzazione della figura 8 il secondo spezzone terminale 13 presenta conformazione rettilinea, ed è semplicemente parallelo alla stanghetta 10. Viceversa, nella forma di realizzazione di figura 9 (e di figura 1), il secondo spezzone terminale 13 è ulteriormente piegato a conformare un gancetto impegnabile con il secondo membro 6 (per scongiurare il pericolo di accidentale disimpegno dell'organo 9 dal secondo membro 6 stesso).
Ancor più particolarmente, e con ulteriore riferimento alla forma di realizzazione delle figure 1 e 9, il secondo membro 6 comprende almeno una rispettiva nicchia 14, realizzata lungo la sua superficie laterale esterna e allineata ad una corrispondente seconda scanalatura 11b, per alloggiarvi elasticamente il secondo spezzone terminale 13 (conformato a gancetto) e scongiurare appunto l'accidentale disimpegno dell'organo di sicurezza 9. Preferibilmente, a ciascuna seconda scanalatura 11b corrisponde una rispettiva nicchia 14.
In una forma di realizzazione di rilevante interesse pratico, comunque non limitativa dell'applicazione del trovato, il secondo membro 6 ha conformazione appiattita (preferibilmente discoidale come si è visto) e presenta su una delle sue basi una pluralità di gole radiali 15 (continue o interrotte in una zona mediana, come nelle figure allegate).
Le gole radiali 15 sono allineate a rispettive seconde scanalature 11b (preferibilmente sono in numero pari a queste ultime), per alloggiare lo spezzone mediano 12 dell'asticella quando la stanghetta 10 è inserita nel canale.
Utilmente, la testa 3 presenta una gola anulare 16, realizzata attorno alla base del perno 4, per alloggiare almeno parzialmente la guarnizione anulare 8 (in particolare, quando quest'ultima è interposta e serrata tra la testa 3 e il primo semiguscio 101).
Come già si è anticipato, al pari del kit 1 costituisce oggetto della presente trattazione (e della protezione qui rivendicata) anche un contenitore trasportabile 100, del tipo di valigie, casse, bauli, trolley e simili.
Secondo varie forme, dimensioni, materiali e destinazioni d'uso, tale contenitore 100 comprende un primo semiguscio 101 e un secondo semiguscio 102 (un coperchio) reciprocamente articolati e mobili tra almeno una configurazione di chiusura a tenuta di un vano interno 103 e almeno una configurazione di apertura, di libero accesso al vano 103.
Secondo il trovato, il contenitore trasportabile 100 comprende almeno un kit 1 presentante le specifiche esposte nei precedenti paragrafi (e quindi, quantomeno, un primo membro 2, un secondo membro 6 e una guarnizione anulare 8), per realizzare l'accoppiamento (a tenuta e amovibile) di un accessorio esterno, del tipo di un treppiede o altro.
La protezione qui rivendicata si intende estesa al kit 1 venduto singolarmente e/o unitamente all'accessorio, così come al contenitore 100 venduto unitamente al kit 1 (ed eventualmente provvisto di almeno un accessorio).
In previsione dell'utilizzo del treppiede, o comunque dell'impiego di un accessorio come piedistallo o base di appoggio, il contenitore 100 può inoltre essere dotato di ulteriori utili elementi.
Per esempio, il contenitore 100 può essere fornito con uno schermo paraluce (alloggiabile nel vano 103 o in un compartimento di quest'ultimo, durante il trasporto del contenitore 100). Quando si desidera interagire con gli strumenti e le attrezzature presenti nel contenitore 100, per esempio quando quest'ultimo è appoggiato sul treppiede, lo schermo può essere estratto dal contenitore 100 ed eventualmente fissato in vario modo ad uno dei due semigusci 101, 102, così da offrire riparo dai raggi di sole.
Il contenitore 100 può altresì comprendere un vassoio (anch'esso alloggiabile nel vano 103 o in un compartimento di quest'ultimo, durante il trasporto del contenitore 100), eventualmente dotato di spondine rialzabili di contenimento (e/o, da parte opposta, di piedini rialzabili di appoggio), che si può estrarre all'occorrenza dal vano 103 per allontanarsi dal contenitore 100 recando con sé gli strumenti di interesse (o una parte di essi).
L'impiego del kit secondo il trovato è il seguente.
Come si è osservato, il kit 1 consente di accoppiare amovibilmente il contenitore 100 ad un treppiede o ad un altro accessorio esterno.
Per ottenere tale risultato, dopo aver infilato la guarnizione anulare 8 sul perno 4, l'utilizzatore può innanzitutto premere la testa 3 del primo membro 2 contro il primo semiguscio 101 (contro una sua superficie esterna, e preferibilmente contro il fondo), avendo cura di inserire il perno 4 nel foro 104 (preferibilmente realizzato sul fondo del primo semiguscio 101 appunto). Grazie ad un opportuno dimensionamento, il perno 4 sporge all'interno del vano 103, così da consentirne il successivo avvitamento nella madrevite 7 del secondo membro 6, fino ad ottenere il serraggio della guarnizione anulare 8 e in generale l'accoppiamento stabile, a tenuta, dei membri 2, 6 al primo semiguscio 101 e al contenitore 100.
Grazie all'orifizio 5 o ad altra predisposizione, al primo membro 2 può quindi essere associato e vincolato un treppiede o qualsiasi altro accessorio esterno, ottenendo appunto l'accoppiamento fra quest'ultimo e il contenitore 100, in modo del tutto pratico. Tale accoppiamento può successivamente essere rimosso in modo altrettanto agevole svincolando l'accessorio esterno dal primo membro 2 o svitando il perno 4 dalla madrevite 7.
La presenza della guarnizione anulare 8 assicura la tenuta dell'accoppiamento (l'ermeticità e/o isolamento del vano 103), impedendo qualsiasi trafilamento o attraversamento di sostanze in corrispondenza del foro 104, necessario per vincolare i membri 2, 6 al primo semiguscio 101. Si noti come preferibilmente l'utilizzatore otterrà l'avvitamento mantenendo fisso il primo membro 2 e facendo ruotare il secondo membro 6, ma non si esclude ovviamente la soluzione opposta.
In ogni caso, i semplici passaggi sopra descritti evidenziano come grazie al ricorso al kit 1 l'accoppiamento dell'accessorio (e il successivo eventuale disaccoppiamento) sia ottenuto attraverso una soluzione semplice e di facile montaggio.
Quando ritiene di aver ottenuto la forza di serraggio desiderata, l'utilizzatore può ricorrere all'organo di sicurezza 9 per impedire successivi sfilamenti o comunque qualsiasi movimento reciproco tra i membri 2, 6. E' infatti sufficiente arrestare l'avvitamento in corrispondenza dell'allineamento della prima scanalatura 11a ad una scanalatura 11b, per permettere l'inserimento della stanghetta 10 nel canale delimitato appunto dalle scanalature 11a, 11b, ottenendo l'interferenza alla rotazione.
L'organo 9 assicura quindi un accoppiamento ancor più stabile, ma al tempo stesso facilmente rimovibile a comando.
Il trovato, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
Negli esempi di realizzazione illustrati singole caratteristiche, riportate in relazione a specifici esempi, potranno essere in realtà sostituite con altre diverse caratteristiche, esistenti in altri esempi di realizzazione.
In pratica i materiali impiegati, nonché le dimensioni, potranno essere qualsiasi secondo le esigenze e lo stato della tecnica.

Claims (10)

1. Kit per contenitori trasportabili, per l'accoppiamento di un accessorio esterno, del tipo di un treppiede o altro, ad un contenitore trasportabile (100), del tipo di valigie, casse, bauli, trolley e simili, e comprendente un primo semiguscio (101) e un secondo semiguscio (102) reciprocamente articolati e mobili tra almeno una configurazione di chiusura a tenuta di un vano interno (103) e almeno una configurazione di apertura, di libero accesso al vano (103), caratterizzato dal fatto di comprendere almeno: - un primo membro (2) presentante una testa (3), premibile esternamente contro il primo semiguscio (101) e preposta all'accoppiamento con l'accessorio esterno, e un perno filettato (4), sviluppantesi da detta testa (3) e inseribile in un foro (104) praticato lungo il primo semiguscio (101), - un secondo membro (6) collocabile nel vano (103) e presentante una madrevite (7) impegnabile per avvitamento con detto perno (4), per l'accoppiamento stabile e amovibile di detto primo membro (2) al primo semiguscio (101), - una guarnizione anulare (8), infilabile su detto perno (4) e serrabile tra detta testa (3) e il primo semiguscio (101), quando detto perno (4) è inserito nel foro (104) e avvitato in detta madrevite (7), per l'accoppiamento a tenuta tra detto primo membro (2) e il primo semiguscio (101).
2. Kit, secondo la rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto di comprendere un organo di sicurezza (9), amovibilmente collocabile in interferenza alla rotazione di detto secondo membro (6) rispetto a detto primo membro (2), a seguito dell'avvitamento di detto perno (4) in detta madrevite (7), per l'ostacolo allo svitamento accidentale.
3. Kit, secondo la rivendicazione 2, caratterizzato dal fatto che detto organo di sicurezza (9) comprende una stanghetta (10) inseribile in un canale di forma e dimensioni corrispondenti, definito da due scanalature (11a, 11b) reciprocamente allineabili a seguito dell'avvitamento di detto perno (4) in detta madrevite (7) fino ad una rispettiva quota angolare, una prima detta scanalatura (11a) essendo assialmente realizzata lungo detto perno (4) e una seconda detta scanalatura (11b) essendo assialmente realizzata lungo detta madrevite (7).
4. Kit, secondo la rivendicazione 3, caratterizzato dal fatto che detta madrevite (7) presenta una pluralità di dette seconde scanalature assiali (11b), reciprocamente parallele, ognuna di dette seconde scanalature (11b) essendo allineabile con detta prima scanalatura (11a) in corrispondenza di una rispettiva quota angolare di detto secondo membro (6) rispetto a detto primo membro (2), per la definizione di detto canale.
5. Kit, secondo la rivendicazione 3 o la 4, caratterizzato dal fatto che detta testa (3) presenta esternamente una tacca di riferimento (3a), allineata a detta prima scanalatura (11a), per una più agevole individuazione della condizione di allineamento tra detta prima scanalatura (11a) e una detta seconda scanalatura (11b), quando detto perno (4) è inserito nel foro (104) del primo semiguscio (101) e avvitato in detta madrevite (7).
6. Kit, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto organo di sicurezza (9) è costituito da un'asticella piegata sostanzialmente a "U", per la definizione di un primo spezzone terminale, costituente detta stanghetta (10), di uno spezzone mediano (12), ortogonale a detto primo spezzone, e di un secondo spezzone terminale (13), ulteriormente piegato a conformare un gancetto impegnabile con detto secondo membro (6).
7. Kit, secondo la rivendicazione 6, caratterizzato dal fatto che detto secondo membro (6) comprende almeno una rispettiva nicchia (14), realizzata lungo la sua superficie laterale esterna e allineata ad una corrispondente detta seconda scanalatura (11b), per l'alloggiamento elastico di detto secondo spezzone terminale (13).
8. Kit, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detto secondo membro (6) ha conformazione appiattita e presenta su una delle sue basi una pluralità di gole radiali (15), allineate a rispettive dette seconde scanalature (11b), per l'alloggiamento di detto spezzone mediano (12) di detta asticella quando detta stanghetta (10) è inserita in detto canale.
9. Kit, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detta testa (3) presenta una gola anulare (16), realizzata attorno alla base di detto perno (4), per l'alloggiamento almeno parziale di detta guarnizione anulare (8)
10.Contenitore trasportabile, del tipo di valigie, casse, bauli, trolley e simili, e comprendente un primo semiguscio (101) e un secondo semiguscio (102) reciprocamente articolati e mobili tra almeno una configurazione di chiusura a tenuta di un vano interno (103) e almeno una configurazione di apertura, di libero accesso a detto vano (103), caratterizzato dal fatto di comprendere un kit (1) per l'accoppiamento di un accessorio esterno, del tipo di un treppiede o altro, secondo una o più delle rivendicazioni precedenti.
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