IT201800002281A1 - Automobile scoperta - Google Patents

Description

DESCRIZIONE

del brevetto per invenzione industriale dal titolo:

“AUTOMOBILE SCOPERTA”

SETTORE DELLA TECNICA

La presente invenzione è relativa ad un’automobile scoperta, in particolare di tipo “barchetta”, cui la trattazione che segue farà esplicito riferimento senza per questo perdere di generalità.

ARTE ANTERIORE

Le automobili di tipo barchetta hanno ricoperto un ruolo fondamentale nell’automobilismo e nelle competizioni. Si intende con questo termine un’automobile priva del tetto, dei finestrini laterali e del parabrezza. In pratica, si tratta di un’automobile completamente scoperta.

Il vantaggio dell’assenza del parabrezza non risiede soltanto nel fatto che esso costituisca un componente in meno da produrre e montare, ma anche nel fatto che non si debbano predisporre sull’automobile i vari dispositivi e impianti per detergere il parabrezza, per sghiacciarlo e per disappannarlo, con evidenti risparmi in termini di peso e costi.

In tali tipologie di automobili, al fine di proteggere almeno in parte il guidatore e l’eventuale passeggero dal flusso d’aria che si instaura durante la marcia, è noto utilizzare dei frangivento, ossia dei deflettori o deviatori fissi posti sulla carrozzeria dell’automobile in posizione anteriore alla postazione di guida e all’eventuale postazione del passeggero.

Il problema associato all’utilizzo dei frangivento è che questi ultimi devono avere necessariamente dimensioni contenute, in quanto, soprattutto, per quanto riguarda la postazione di guida, devono essere mantenuti al di sotto del piano di visibilità definito per l’omologazione dell’automobile.

Ne deriva quindi in genere una limitata efficacia rispetto ad un parabrezza vero e proprio.

DESCRIZIONE DELLA INVENZIONE

Scopo della presente invenzione è fornire un’automobile scoperta, in particolare di tipo “barchetta”, la quale permetta di ovviare all’inconveniente sopra descritto in modo semplice ed economico.

Secondo la presente invenzione viene fornita un’automobile scoperta, in particolare di tipo “barchetta”, come rivendicata nella rivendicazione 1 e nelle rivendicazioni da essa dipendenti.

BREVE DESCRIZIONE DEI DISEGNI

La presente invenzione verrà ora descritta con riferimento ai disegni allegati, che ne illustrano un esempio di attuazione non limitativo, in cui:

- la figura 1 illustra, in vista prospettica anteriore, un’automobile scoperta realizzata secondo i dettami della presente invenzione;

- la figura 2 illustra, in vista prospettica anteriore ed in scala ingrandita, una porzione dell’automobile di figura 1, con in evidenza i flussi d’aria che si instaurano durante la marcia;

- la figura 3 illustra, in vista laterale ed in parziale sezione longitudinale, la porzione dell’automobile di figura 2 con in evidenza i flussi d’aria che si instaurano durante la marcia nonché il loro andamento rispetto alla testa del guidatore rappresentata schematicamente; e

- la figura 4 illustra in scala ingrandita il particolare IV di figura 3.

FORME DI ATTUAZIONE PREFERITE DELL’INVENZIONE

Nelle figure 1 e 2, è indicata nel suo complesso con 1 un’automobile scoperta di tipo barchetta, ossia priva di parabrezza, realizzata secondo i dettami della presente.

L’automobile 1 presenta due ruote anteriori 2 e due ruote posteriori 3 e comprende un corpo esterno 4 ed un abitacolo 5, ricavato all’interno del corpo esterno 4 tra le ruote anteriori e posteriori 2, 3 stesse.

Nell’esempio illustrato, l’automobile 1 è una monoposto, per cui l’abitacolo 5 include unicamente una postazione di guida 6 aperta frontalmente e lateralmente rispetto ad una direzione di marcia A dell’automobile 1 stessa.

Si precisa che la presente invenzione è applicabile a qualsiasi automobile priva di parabrezza, incluse automobili di tipo barchetta biposto.

Il corpo esterno 4 include una carrozzeria 7 e due portiere laterali 8 per consentire l’accesso all’abitacolo 5.

La postazione di guida 6 comprende essenzialmente un sedile 9 per il guidatore, un volante 10 ed un quadro strumenti 11 (visibile solo parzialmente in figura 3).

Il corpo esterno 4 comprende, inoltre, in posizione adiacente anteriormente alla postazione di guida 6, un elemento di copertura 12 o cupolino, ricoprente superiormente il quadro strumenti 11, ed un organo 13 di guida del vento generato durante il moto dell’automobile 1.

Con riferimento alle figure da 2 a 4, l’organo 13 è posto anteriormente all’elemento di copertura 12 con riferimento alla direzione di marcia A dell’automobile 1 ed è delimitato superiormente da una superficie di flusso 15 lambita durante la marcia dell’automobile 1 da un flusso d’aria principale F1 diretto verso la postazione di guida 6 stessa in senso contrario alla direzione di marcia A.

Vantaggiosamente, il corpo esterno 4 comprende un canale di flusso 16, ricavato anteriormente alla postazione di guida 6 ed avente un’apertura di ingresso 18, alimentata dall’aria esterna durante la marcia dell’automobile 1, ed un’apertura di uscita 19 affacciata verso l’alto; il canale di flusso 16 si estende in parte inferiormente alla superficie di flusso 15 per generare, durante la marcia, un flusso d’aria secondario F2 diretto, in corrispondenza dell’apertura di uscita 19, trasversalmente al flusso principale F1 ed incidente su quest’ultimo per deviarlo verso l’alto ed evitare un impatto diretto del flusso d’aria principale F1 sul viso del guidatore nella postazione di guida 6.

In particolare, il corpo esterno 4 comprende un avvallamento 20 disposto in posizione anteriore alla postazione di guida 6 ed inferiormente all’organo 13; il canale di flusso 16 risulta quindi delimitato tra l’organo 13 e l’avvallamento 20.

In pratica, l’organo 13 definisce una sorta di elemento a ponte, il quale si estende superiormente all’avvallamento 20 e ad una distanza non nulla da quest’ultimo e presenta estremità laterali 21 opposte unite a rispettive porzioni del corpo esterno 4 stesso.

L’organo 13 e con esso la superficie di flusso 15 sono quindi interposti tra le aperture di ingresso e di uscita 18, 19 con riferimento alla direzione di marcia A dell’automobile 1.

Nella fattispecie illustrata, la superficie di flusso 15 ha un andamento a rampa crescente verso la postazione di guida 6, presenta una conformazione convessa verso l’alto e si estende ad arco tra le proprie estremità laterali opposte.

Con particolare riferimento alle figure 3 e 4, l’avvallamento 20 è delimitato da una superficie 23 a rampa discendente, estendentesi verso la postazione di guida 6 dall’apertura di ingresso 18, e da una superficie 24 a rampa crescente estendentesi dalla superficie 23 all’apertura di uscita 19 e raccordata alla superficie 23 stessa.

In pratica, le superfici 23 e 24 definiscono nel loro complesso un profilo curvilineo concavo. La superficie 24 presenta, in prossimità dell’apertura di uscita 19, un andamento quasi verticale, più precisamente leggermente inclinato verso l’anteriore dell’automobile 1 rispetto ad una direzione verticale.

L’organo 13 è delimitato inferiormente da due superfici 25, 26 affacciate e parallele alle rispettive superfici 23, 24 delimitanti l’avvallamento 20.

Come visibile nelle figure 3 e 4, l’apertura di ingresso 18 è affacciata frontalmente con riferimento alla direzione di marcia A dell’automobile 1. In particolare, l’apertura di ingresso 18 si estende su un piano trasversale alla direzione di marcia A; preferibilmente, tale piano è obliquo rispetto alla direzione di marcia A.

Vantaggiosamente, l’apertura di uscita 19 è delimitata da parti opposte rispettivamente da un primo e da un secondo bordo in rilievo 27, 28 (comunemente noti come “nolder”, ossia appendici aerodinamiche) estendentisi trasversalmente alla direzione di marcia A dell’automobile 1 e sporgenti verso l’alto rispetto alla superficie di flusso 15; il bordo in rilievo 27 è disposto anteriormente al bordo in rilievo 28 con riferimento alla direzione di marcia A dell’automobile 1.

I bordi in rilievo 27, 28 definiscono rispettivi frangivento per il flusso d’aria principale F1 e cooperano con il flusso d‘aria secondario F2 per deviare il flusso d’aria principale F1 stesso verso l’alto.

Il bordo in rilievo 27 si estende da un’estremità posteriore 29 della superficie di flusso 15 con riferimento alla direzione di marcia A dell’automobile 1.

Il bordo in rilievo 28 si estende invece da un’estremità anteriore 30 di una superficie di finitura 31 superiore dell’elemento di copertura 12.

In uso, durante la marcia dell’automobile 1, una parte del vento generato dal moto si dirige verso la postazione di guida creando il flusso d’aria principale F1 ed una parte entra, attraverso l’apertura di ingresso 18, nel canale di flusso 16 generando il flusso d’aria secondario F2. Tale flusso d’aria secondario F2 viene guidato dal canale di flusso 16 verso l’apertura di uscita 19 ed esce da quest’ultima in direzione trasversale al flusso d’aria principale F1 ed incidente sullo stesso; il flusso d’aria secondario F2 produce quindi una deflessione o deviazione del flusso d’aria principale F1 verso l’alto così da evitare un impatto diretto del flusso d’aria principale F1 stesso sul viso del guidatore nella postazione di guida 6.

I bordi in rilievo 27, 28 ricavati sull’apertura di uscita 19 cooperano con il flusso d’aria secondario F2 per incrementarne l’effetto di deviazione verso l’alto del flusso d’aria principale F1.

Nelle figure 3 e 4 è indicata a tratto-punto con F3 la direzione che avrebbe il flusso d’aria generato dalla marcia dell’automobile 1 in assenza del canale di flusso 16 e dei bordi in rilievo 27 e 28. Come si può notare, il flusso d’aria F3 risulterebbe direttamente incidente sul viso del guidatore.

Da un esame delle caratteristiche dell’automobile 1 realizzata secondo la presente invenzione sono evidenti i vantaggi che esso consente di ottenere.

In particolare, grazie al canale di flusso 16, durante la marcia dell’automobile 1, viene generato un flusso d’aria secondario F2 che devia verso l’alto il flusso d’aria principale F1 diretto verso la postazione di guida 6 in modo da evitare un impatto diretto del flusso d’aria principale F1 stesso sul viso del guidatore.

In pratica, il canale di flusso 16 permette di migliorare sensibilmente il comfort a bordo delle automobili prive di parabrezza, anche a velocità basse, creando una sorta di bolla d’aria calma attorno al guidatore.

Il flusso d’aria secondario F2 svolge in definitiva la medesima funzione del parabrezza assente, con evidenti vantaggi in termini di peso e costi rispetto alle automobili scoperte che lo prevedono.

Risulta infine chiaro che all’automobile 1 qui descritta ed illustrata possono essere apportate modifiche e varianti senza per questo uscire dall’ambito di protezione definito dalle rivendicazioni.

Claims (14)

1) Automobile (1) scoperta, in particolare di tipo barchetta, comprendente un corpo esterno (4) ed un abitacolo (5), ricavato nel detto corpo esterno (4) ed includente una postazione di guida (6) aperta frontalmente rispetto ad una direzione di marcia (A) dell’automobile (1) stessa, in cui il detto corpo esterno (4) presenta, almeno anteriormente alla detta postazione di guida (6), una superficie di flusso (15) lambita durante la marcia della detta automobile (1) da un flusso d’aria principale (F1) diretto verso la postazione di guida (6) stessa in senso contrario alla detta direzione di marcia (A); caratterizzata dal fatto che il detto corpo esterno (4) comprende almeno un canale di flusso (16), ricavato anteriormente alla detta postazione di guida (6) ed avente un’apertura di ingresso (18), alimentata dall’aria esterna durante la marcia dell’automobile (1), ed un’apertura di uscita (19) affacciata verso l’alto, il detto canale di flusso (16) estendendosi almeno in parte inferiormente alla detta superficie di flusso (15) per generare, durante la marcia, un flusso d’aria secondario (F2) diretto, in corrispondenza della detta apertura di uscita (19), trasversalmente al detto flusso principale (F1) ed incidente su quest’ultimo per deviarlo verso l’alto ed evitare un impatto diretto del detto flusso d’aria principale (F1) sul viso del guidatore nella postazione di guida (6).

2) Automobile secondo la rivendicazione 1, in cui la detta superficie di flusso (15) è interposta tra le dette aperture di ingresso e di uscita (18, 19) con riferimento alla detta direzione di marcia (A) dell’automobile (1).

3) Automobile secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui la detta apertura di uscita (19) è delimitata da parti opposte rispettivamente da un primo e da un secondo bordo in rilievo (27, 28) estendentisi trasversalmente alla detta direzione di marcia (A) e sporgenti verso l’alto rispetto alla detta superficie di flusso (15); ed in cui il detto primo bordo in rilievo (27) è disposto anteriormente al detto secondo bordo in rilievo (28) con riferimento alla detta direzione di marcia (A).

4) Automobile secondo la rivendicazione 3, in cui i detti primo e secondo bordo in rilievo (27, 28) definiscono rispettivi frangivento per il detto flusso d’aria principale (F1).

5) Automobile secondo la rivendicazione 4, in cui il detto primo bordo in rilievo (27) si estende da un’estremità posteriore (29) della detta superficie di flusso (15) con riferimento alla detta direzione di marcia (A).

6) Automobile secondo una qualsiasi delle rivendicazioni da 3 a 5, in cui il detto secondo bordo in rilievo (28) si estende da un’estremità anteriore (30) di una superficie di finitura (31) del detto corpo esterno (4), ricoprente un quadro strumenti (11) della detta postazione di guida (6).

7) Automobile secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la detta apertura di ingresso (18) è affacciata frontalmente.

8) Automobile secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la detta apertura di ingresso (18) si estende su un piano trasversale alla detta direzione di marcia (A).

9) Automobile secondo la rivendicazione 8, in cui il detto piano su cui si estende la detta apertura di ingresso (18) è obliquo rispetto alla detta direzione di marcia (A).

10) Automobile secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui il detto corpo esterno (4) comprende un avvallamento (20) in posizione anteriore alla detta postazione di guida (6) ed un elemento a ponte (13) estendentesi superiormente al detto avvallamento (20) e ad una distanza non nulla dall’avvallamento (20) stesso; in cui il detto elemento a ponte (13) presenta estremità laterali (22) opposte unite a rispettive porzioni del corpo esterno (4) ed è delimitato superiormente dalla detta superficie di flusso (15); ed in cui il detto canale di flusso (16) è delimitato tra il detto avvallamento (20) ed il detto elemento a ponte (13).

11) Automobile secondo la rivendicazione 10, in cui il detto avvallamento (20) è delimitato da una prima superficie (23) a rampa discendente, estendentesi verso la detta postazione di guida (6) dalla detta apertura di ingresso (18), e da una seconda superficie (24) a rampa crescente estendentesi dalla detta prima superficie (23) alla detta apertura di uscita (19) e raccordata alla prima superficie (23) stessa.

12) Automobile secondo la rivendicazione 11, in cui il detto elemento a ponte (13) è delimitato inferiormente da una terza e da una quarta superficie (25, 26) affacciate e parallele alle rispettive prima e seconda superficie (23, 24) delimitanti il detto avvallamento (20).

13) Automobile secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la detta superficie di flusso (15) ha un andamento a rampa crescente verso la detta postazione di guida (6).

14) Automobile secondo una qualsiasi delle rivendicazioni precedenti, in cui la detta superficie di flusso (15) ha una conformazione convessa verso l’alto e si estende ad arco tra le proprie estremità laterali opposte.