IT201800001870A1 - Sistema di assemblaggio modulare per la realizzazione di vialetti e piste ciclabili - Google Patents

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Description

SISTEMA DI ASSEMBLAGGIO MODULARE PER LA REALIZZAZIONE
DI VIALETTI E PISTE CICLABILI
La presente invenzione si riferisce, in genere, ad un sistema di assemblaggio modulare per la realizzazione di vialetti e piste ciclabili.
Più in particolare, l’invenzione riguarda un sistema modulare, denominato IRS (“Iron Road System”), di giunzione e posizionamento rapido con brandeggio di casseri rettilinei e curvi, preferibilmente per la realizzazione di vialetti e piste ciclabili.
Per la realizzazione di vialetti e piste ciclabili in genere, si richiede normalmente l’uso di casseri in legno o metallo oppure si utilizzano dei cordoli prefabbricati in calcestruzzo, pietra ricostruita o pietra naturale; la funzione del cassero è di creare una sorta di canale con due dighe di contenimento contrapposte dove all’interno avviene il riempimento di materiali a strati.
Tuttavia, i casseri di tipo tradizionale vanno posizionati e fissati in modo ortogonale al terreno e, nel caso ci siano variazioni di pendenze o curve, il cassero va tagliato e/o sagomato ed ancorato con picchetti o fissato con cemento; inoltre, nel caso in cui si utilizzano casseri rimovibili in legno o metallo, dopo la gettata i casseri vanno smontati e ripuliti.
Se ne deduce che la posa dei bordi che fungono da cassero, come sopra descritto, richiede, nelle strutture di tipo noto, operazioni molto lunghe per la preparazione e per la posa, con tempi di installazione che, considerato che tali strutture si sviluppano per svariate centinaia di metri o di chilometri, pesano in modo considerevole anche nei costi globali di realizzazione e di esercizio.
Scopo generale della presente invenzione è, quindi, quello di ovviare agli inconvenienti della tecnica nota sopra lamentati e, in particolare, quello di indicare un sistema di assemblaggio modulare per la realizzazione di vialetti e piste ciclabili, che consenta una notevole velocità di posa, rispetto ai sistemi tradizionali attualmente in uso.
Altro scopo della presente invenzione è quello di indicare un sistema di assemblaggio modulare per la realizzazione di vialetti e piste ciclabili, che risulti sicuro, efficiente ed affidabile, nonché a costi contenuti, rispetto all’arte nota.
Questi ed altri scopi sono raggiunti da un sistema di assemblaggio modulare per la realizzazione di vialetti e piste ciclabili secondo la rivendicazione 1 allegata. Ulteriori caratteristiche tecniche del sistema di assemblaggio modulare di cui all’invenzione sono esposte nelle ulteriori rivendicazioni dipendenti.
Vantaggiosamente, il sistema oggetto della presente invenzione può soddisfare contemporaneamente le funzioni di bordo e di cassero, portando come principale vantaggio, rispetto ai cordoli tradizionali in calcestruzzo e pietra (che vanno prima fissati al terreno su un fondo di cemento) o rispetto alle strutture note in lamiera metallica saldata artigianalmente o imbullonata a picchetti, una notevole velocità di posa e relativi costi contenuti di installazione e di esercizio.
Inoltre, il sistema di assemblaggio secondo l’invenzione consente una posa rapida sia su percorsi preparati con sbancamenti e fondi sia in appoggio diretto sul terreno, abbinando appositi teli di contenimento e pacciamatura; all’esigenza, il sistema può anche essere fissato tramite tasselli ad espansione a platee in cemento o con chiodi sopra l’asfalto.
Infine, tutti gli elementi del sistema possono essere prodotti con acciaio speciale (“COR-TEN”), avente la caratteristica che, con una prima ossidazione (ruggine), si crea una superficie omogenea di ossido, con un processo di degradazione molto lento, che protegge la struttura per l’intera vita del prodotto. Altre caratteristiche strutturali e funzionali della presente invenzione ed i relativi vantaggi nei confronti della tecnica conosciuta risulteranno ancora più chiari ed evidenti da un esame della descrizione seguente, riferita ad una forma di realizzazione esemplificativa e preferita, ma non limitativa, del sistema di assemblaggio modulare per la realizzazione di vialetti e piste ciclabili, che è oggetto della presente invenzione, e dai disegni allegati, in cui:
- la figura 1 è una vista prospettica parziale del sistema di assemblaggio modulare per la realizzazione di vialetti e piste ciclabili, secondo la presente invenzione;
- la figura 2 una vista prospettica parzialmente completa del sistema di assemblaggio modulare per la realizzazione di vialetti e piste ciclabili, secondo la presente invenzione;
- le figure 3, 4 e 5 mostrano rispettive viste prospettiche di tre forme di realizzazione, esemplificative e preferite, ma non limitative, di un profilato utilizzato nel sistema modulare di assemblaggio, secondo la presente invenzione;
- la figura 6 è una vista prospettica di una prima modalità di giunzione per superfici planari impiegabile nel sistema modulare di assemblaggio, secondo la presente invenzione;
- la figura 7 è una vista prospettica della piastra utilizzata nella modalità di giunzione di cui alla figura 6, secondo la presente invenzione;
- la figura 8 è una vista prospettica di una seconda modalità di giunzione per superfici curve impiegabile nel sistema modulare di assemblaggio, secondo la presente invenzione;
- le figure 9, 10 e 11 mostrano, in sequenza, le varie fasi di regolazione di curvatura dei profilati attuata tramite la modalità di giunzione di cui alla figura 8, secondo l’invenzione;
- la figura 12 mostra una vista prospettica di insieme di una giunzione curva fra profilati effettuata tramite la modalità di giunzione di cui alla figura 8, secondo la presente invenzione;
- le figure 13 e 14 mostrano due viste prospettiche di due elementi utilizzati nel sistema modulare di assemblaggio, secondo la presente invenzione; - la figura 15 mostra una vista prospettica di utilizzo di un accessorio nel sistema di assemblaggio modulare di cui alle figure 1 e 2, secondo la presente invenzione;
- le figure 16, 17 e 18 mostrano tre differenti forme di realizzazione esemplificative e preferite, ma non limitative, di picchetti impiegati nel sistema modulare di assemblaggio, secondo la presente invenzione.
Con riferimento alle figure menzionate, il sistema modulare di assemblaggio, che è oggetto della presente invenzione, include sostanzialmente una serie di profilati 1 piegati angolarmente a 90° (quindi, con sezione a “L”), che vengono uniti insieme, tramite piastre piane o dischi di giunzione brandeggiabili, per la realizzazione di percorsi lineari o curvi; i profilati 1 presentano basamenti orizzontali 30 di ancoraggio, piani o eventualmente con denti integrati 16, 17, orizzontali o curvati verso il basso, picchetti speciali 14, 18, 19, 19A per l’ancoraggio al terreno, feritoie 31 per il drenaggio di acqua dal cassero ed una serie di clips 32 o anelli 15 per l’ancoraggio di una serie di tiranti 33 posti trasversalmente tra coppie di profilati 1 affacciati tra loro (i tiranti 33 possono essere realizzati in tondino metallico, fascia o fettuccia flessibile o catena).
L’utilizzo dei suddetti profilati modulari 1 consente una posa rapida del sistema sia su percorsi preparati con sbancamenti e fondi sia in appoggio diretto sul terreno, abbinando appositi teli di contenimento e pacciamatura; all’esigenza, i profilati modulari 1 possono anche essere fissati, tramite tasselli ad espansione, a platee in cemento o con chiodi sopra l’asfalto (fig. 1-2 allegate).
In particolare, i profilati 1 presentano un bordo superiore 34 ripiegato, atto a rendere lo spigolo superiore antinfortunistico, e possono essere prodotti in lega di acciaio denominata “COR-TEN”, che è una lega ricca di rame, avente la caratteristica che con l’ossidazione si forma una patina superficiale che fa da protezione contro tutti gli agenti, sia atmosferici sia da contatto con il terreno.
Come già rilevato, i profilati 1 possono essere impiegati per tratti rettilinei di vialetti e/o piste ciclabili e presentano quindi basamenti 30 a sezione piana (fig. 3 allegata), oppure sono sagomabili in curve a piacere nel caso in cui nel basamento 30 siano ricavati una serie di denti 16, 17 piani o curvati verso il basso (fig. 4-5 allegate).
In particolare, i basamenti 30, che risultano a contatto con il terreno, possono assumere un profilo continuo lineare con fessure 31 per il drenaggio ed una serie di asole sagomate 9 per l’inserimento di picchetti speciali 14, 18, 19, 19A adatti all’ancoraggio su certe tipologie di fondi e terreni, oppure possono essere formati da denti 16, 17 per permettere una facile piegatura della parete verticale del profilato 1, al fine di creare percorsi curvi; i denti piani 16 presentano anch’essi asole sagomate 9 per l’inserimento dei picchetti 14, 18, 19, 19A, mentre, nel caso di denti 17 ripiegati verso il basso di 90°, non è necessario utilizzare i picchetti, in quanto i denti piegati piantati nel fondo del cassero reagiscono in modo considerevole alle spinte laterali dei materiali di riempimento o dei getti di cemento (nello specifico, se si usano denti integrali 17 che presentano una piega parziale a 90° verso il basso, il profilato 1 può essere utilizzato sia per tratti lineari che per tratti curvi e può essere posato solo con i denti integrali 17 oppure con l’aggiunta dei picchetti 14, 18, 19, 19A (fig. 8 e 16-18 allegate)). Per ottimizzare i costi industriali, si impiegano di preferenza picchetti 14 prodotti da nastro con stampo a passo e piantaggio verticale.
La caratteristica principale di questa tipologia di picchetto 14 è quella di avere numerose asole che formano delle tasche, in modo che il suddetto picchetto 14, una volta inserito nel terreno, a seguito della fase di compressione dovuta all’inserimento, conserva un ritorno elastico che tende a far entrare il terreno nelle tasche laterali; l’inserimento viene maggiormente consolidato se si preme il terreno a fianco del picchetto 14 con uno strumento quale una mazzuola, un compattatore e/o altro.
Infine, per alcuni terreni possono essere utilizzate altre tipologie di picchetti, quali picchetti 18 a spirale (fig. 16), che possono essere prodotti per pressofusione o da lamina metallica, o picchetti in lamiera 19, 19A (fig. 17-18), con dentini più o meno elastici che ne ostacolano la fuoriuscita dal terreno.
Le clips 32 possono essere costituite da piccole staffe agganciabili su una coppia di feritoie 31, che diventano sedi verticali per l’inserimento delle estremità piegate a 90° dei tiranti 33 (nel caso in cui i tiranti 33 siano costituiti da tondini metallici); in alternativa, nel caso in cui i tiranti 33 siano costituiti da fasce e/o fettucce flessibili e/o catene metalliche, gli stessi possono essere agganciati al profilato 1 tramite un anello 15 metallico fissato al profilato 1 per mezzo di un supporto con denti 16 (fig.
8 e 14 allegate).
I tiranti 33, nel caso siano costituiti da tondino metallico, possono essere realizzati in tre differenti versioni: tiranti rettilinei, tiranti con pieghe per ottenere un effetto molla, tiranti con pieghe centrali 29 per evitare la curvatura centrale del tondino e realizzare l’appoggio sul fondo del cassero.
In particolare, il tirante mostrato nella fig. 15 allegata crea un effetto molla permettendo un ritorno elastico prodotto dalle quattro curve a 90° della figura ad omega e, inoltre, viene in aiuto nella fase di passaggio con rullo compressore se si verifica un abbassamento elastico del fondo e del riempimento.
Nei casi in cui il fondo sia rigido, l’appoggio dell’omega mantiene la posizione orizzontale del tirante, mentre la posizione verticale del tirante diventa anche punto di appoggio per le reti elettrosaldate.
Nel caso in cui si debbano realizzare percorsi piani, i profilati modulari 1 possono essere uniti tra loro tramite una piastra piana di giunzione 24, che presenta delle sporgenze cilindriche 25 atte ad innestarsi in corrispondenza di asole inclinate 22 dei profilati 1; tale innesto ha la funzione di avvicinare ed allineare i due profilati 1 quando la piastra 24 viene inserita nel bordo superiore ripiegato 34.
Inoltre, nel bordo laterale dei profili 1 sono presenti delle rientranze a gradino 23, ove si inseriscono e, muovendosi verso l’alto, si innestano rispettivi denti speculari 26 della piastra 24, che hanno la funzione di allineare il fianco dei profili 1 (fig. 6 e 7 allegate).
Come detto, la piastra di giunzione 24, di forma solitamente rettangolare, presenta una coppia di sporgenze cilindriche 25 ed una coppia di denti speculari 26, mentre più in basso sono presenti piccoli dentini di forma circolare 28, che hanno una funzione di arresto scattando all’interno dell’asola inclinata 22 per impedirne lo sgancio; sul bordo più lungo della piastra 24 è altresì presente una piega a 90° a forma di arco 27, che ha una funzione di superficie di appoggio per ottenere la spinta per l’innesto verso il bordo superiore 34 dei profili 1.
In alternativa alla piastra piana di giunzione 24 e, in particolare, nel caso in cui si debbano realizzare dei tratti non piani con variazione di pendenza, si utilizza un disco di giunzione 3, realizzato preferibilmente in acciaio “COR-TEN”, per l’unione dei vari profilati modulari 1.
Nel disco 3 sono presenti delle scanalature curve o camme 4, 5, ove si inseriscono rispettivi nottolini 6, 7 una volta che il disco 3 è inserito all’interno del bordo superiore ripiegato 34 dei profilati 1, in corrispondenza della giunzione 10; le scanalature 4, 5 sono eccentriche in modo tale che, ruotando il disco 3 in senso orario ed agendo sui perni dei nottolini 6, 7, si avvicinano i due profilati 1.
In particolare, le scanalature 4, 5 presentano inizialmente una parte piana per favorire l’avvicinamento dei profilati 1, poi, gradatamente, il bordo della scanalatura si alza fino a formare dei sottili piani calibrati aventi la funzione di creare attrito sulle pareti del rispettivo nottolino 6, 7 (fig. 8-13 allegate).
Per attuare la rotazione è presente un foro centrale 8 e due asole adiacenti 17 a forma di “testa di morto” per il centraggio, l’inserimento e l’aggancio di rispettive teste coniche 18 presenti su una leva 12; ruotando la leva 12 in senso orario, le teste coniche 18 si innestano ancorando la leva stessa al disco 3. I nottolini 6, 7 sono costituiti da tondi con scanalatura di larghezza calibrata, di cui il fondo della scanalatura funge da perno per le camme 4, 5; sono presenti altresì degli smussi a 45°, come invito per l’inserimento, ed un diametro maggiorato solo in corrispondenza di un lato, in modo da effettuare un arresto di posizionamento nella fase di inserimento. Secondo forme di realizzazione esemplificative e preferite, inoltre, la leva 12 è costituita da un tubolare piegato con fissati ad una estremità un grano a punta per facilitare il centraggio sul disco 3 e due viti a testa svasata per agganciare in rotazione il disco 3; la leva 12 è progettata per la massima semplicità di esecuzione ed è realizzata a partire da un tubolare con tre fori filettati a passo ed una piega finale realizzata con un dispositivo pressa piega.
In pratica, il bordo superiore ripiegato 34 di un primo profilato 1 forma una fessura ove è inserito il disco di giunzione 3.
Una volta inserito il disco 3, è sufficiente allineare il foro appartenente all’asola maggiore 4 del disco 3 con il foro corrispondente del profilato 1, inserendo poi un primo nottolino 6 dall’esterno verso l’interno e ruotando leggermente il disco 3 per agganciare il suddetto primo nottolino 6.
Quindi, si inserisce il secondo profilato 1, allineando i fori di inserimento del nottolino 6, si inserisce il nottolino 6 e ruotando leggermente il disco 3 per creare l’aggancio, e si inserisce la leva 12 centrando prima il foro centrale 8 e, tramite rotazione, facendo entrare le teste coniche 18 delle viti nelle aperture 18 ed innestandole poi nei rispettivi alloggiamenti, continuando a ruotare il disco 3, in modo da agganciare perfettamente la leva 12 al disco 3.
Continuando a ruotare in senso orario, le camme 4, 5, attraverso i perni dei nottolini 6, 7, avvicinano i profilati 1 fino a portarli alla giusta distanza; tale distanza può essere definita da un distanziale o diaframma 11, realizzato in materiale plastico, interposto tra i profili 1, la cui funzione è quella di creare uno spazio tra i profili 1 per compensarne l’allungamento dovuto alla dilatazione termica per fattori ambientali/stagionali.
Inoltre, il distanziale o diaframma 11 funge da cuffia di protezione antinfortunistica degli spigoli vivi, e nella fase di allungamento tale diaframma 11 in plastica viene compenetrato lasciando la possibilità ai profilati 1 di avvicinarsi senza entrare in collisione. Le scanalature o asole eccentriche 4, 5, fungendo da camme, trasformano il moto circolare in rettilineo avvicinando i perni dei nottolini 6, 7 e, dopo una prima corsa libera di avvicinamento, sono frizionate dall’attrito che creano i bordi rialzati e calibrati sulle pareti della gola del nottolino; ciò permette di compattare ed allineare i profilati 1 al disco 3 e tra di loro, mentre, d’altra parte, l’attrito di frizionamento funge da sistema frenante per ostacolare l’allentamento delle camme 4, 5 dopo la messa in opera del disco 3 (tale funzionamento è utile in particolar modo quando sono presenti le vibrazioni dei compattatori o dei rulli compressori atti a realizzare il completamento del vialetto o della pista ciclabile). In caso necessitasse l’esigenza di smontaggio, lo stesso può essere semplicemente sganciato tramite la leva 12, con una piccola rotazione antioraria.
Dalla descrizione effettuata risultano chiare le caratteristiche del sistema modulare di assemblaggio per la realizzazione di vialetti e piste ciclabili, che è oggetto della presente invenzione, così come chiari ne risultano i vantaggi.
In particolare, essi sono rappresentati da una rilevante velocità di posa, unitamente ad una elevata sicurezza ed affidabilità del sistema, che presenta altresì costi di installazione e di esercizio contenuti rispetto ai prodotti tradizionali.
Ciò è ottenuto grazie alla sintesi ingegnosa ottenuta dal sistema di giunzione che viene ridotto in pochi particolari essenziali, quali due nottolini uguali ed un disco, con i quali si realizzano le funzioni di allineamento superiore degli spigoli, allineamento delle pareti laterali e posizionamento esatto delle teste dei due profili da unire; tutte queste funzioni sono attuate una volta inseriti due nottolini con un unico movimento di rotazione del disco, mentre la funzione di bloccaggio della giunzione avviene durante la rotazione e grazie all’attrito che si genera creato dall’interferenza dovuta dall’incontro dei bordi in rilievo sulle asole curve con la gola dei nottolini (un sistema che consente di sostituire l’impiego di bulloni e dadi per il bloccaggio).
Ancora più in sintesi, è evidente che con solo due articoli (nottolini e disco) si attuano tutte le funzioni di giunzione soprascritte, che, integrate con il taglio inclinato delle teste dei profilati posti ai lati del cassero, risolve gran parte delle necessità quando sono presenti variazioni di pendenze sia in salita che in discesa del percorso da attrezzare.
Altre caratteristiche del sistema modulare di assemblaggio, oggetto della presente invenzione, riguardano la piega ad “U” del bordo, che, oltre ad eliminare spigoli pericolosi per gli infortuni, genera una struttura di contenimento che ostacola la flessione laterale allineando i bordi e crea un vano di alloggiamento e guida alla rotazione del disco di giunzione.
Inoltre, le clips atte ad agganciare i tiranti creano un ancoraggio superiore per resistere alle spinte laterali, mentre, in corrispondenza del basamento dei profilati, i picchetti o i denti dei profilati ancorano la parte bassa del profilato al terreno e, quindi, insieme con i tiranti posti più in alto, creano un ottimo bloccaggio delle pareti laterali del cassero. Altri vantaggi evidenti sono rappresentati dalla riduzione dei particolari da assemblare, dalla riduzione dei costi di produzione degli accessori e dalla riduzione dei tempi di assemblaggio.
E’ evidente, infine, che numerose altre varianti possono essere apportate al sistema di assemblaggio in questione, senza per questo uscire dai principi di novità insiti nell’idea inventiva come rivendicata nelle rivendicazioni allegate, così come è chiaro che, nella pratica attuazione dell’invenzione, i materiali, le forme e le dimensioni dei dettagli illustrati potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze e gli stessi potranno essere sostituiti con altri tecnicamente equivalenti.

Claims (10)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Sistema di assemblaggio modulare, in particolare per la realizzazione di vialetti e piste ciclabili, caratterizzato dal fatto di comprendere una serie di profilati modulari (1), piegati angolarmente a 90° ed aventi una sezione a “L”, che vengono uniti insieme per la realizzazione di percorsi lineari o curvi, detti profilati (1) presentando basamenti orizzontali (30) a contatto con il terreno, feritoie (31) per il drenaggio di acqua e umidità ed una serie di clips (32) o anelli (15) per il fissaggio di una serie di tiranti (33) posti trasversalmente tra coppie di profilati (1) che sono affacciati tra loro.
  2. 2. Sistema di assemblaggio modulare come alla rivendicazione 1, caratterizzato dal fatto che detti profilati (1) presentano un bordo superiore (34) ripiegato a U a fini antinfortunistici.
  3. 3. Sistema di assemblaggio modulare come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti profilati (1) sono prodotti in lega di acciaio, quale la lega “COR-TEN”, che, tramite ossidazione, permette la formazione di una patina superficiale protettiva.
  4. 4. Sistema di assemblaggio modulare come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti basamenti (30) sono a sezione piana oppure dotati di una serie di denti (16, 17) piani o curvati verso il basso.
  5. 5. Sistema di assemblaggio modulare come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti basamenti (30) presentano una serie di sedi o asole sagomate (9) per l’inserimento di picchetti (14, 18, 19, 19A) di ancoraggio al terreno.
  6. 6. Sistema di assemblaggio modulare come alla rivendicazione 5, caratterizzato dal fatto che detti picchetti (14, 18, 19, 19A) presentano alette laterali verticali pieghevoli ed asole o tasche per un effettivo consolidamento nel terreno oppure sono realizzati a spirale o in lamiera, con dentini elastici che ne ostacolano la fuoriuscita dal terreno.
  7. 7. Sistema di assemblaggio modulare come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che dette clips (32) sono costituite da staffe agganciabili sulle pareti laterali di detto profilato (1) per l’inserimento delle estremità piegate a 90° dei tiranti (33), nel caso in cui detti tiranti (33) siano costituiti da tondini metallici rettilinei e/o con pieghe centrali (29), mentre nel caso in cui detti tiranti (33) siano costituiti da fasce e/o fettucce flessibili e/o catene metalliche, dette fasce, fettucce e/o catene sono agganciate a detto profilato (1) tramite detti anelli (15) fissati a detto profilato (1) per mezzo di un supporto con denti (16).
  8. 8. Sistema di assemblaggio modulare come ad almeno una delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto che detti profilati (1) sono uniti tra loro mediante piastre piane di giunzione (24), che presentano sporgenze cilindriche (25) atte ad innestarsi in corrispondenza di asole inclinate (22) di detti profilati (1), in modo da avvicinare ed allineare i profilati (1) da unire quando dette piastre (24) sono inserite all’interno di detto bordo superiore ripiegato a U (34).
  9. 9. Sistema di assemblaggio modulare come ad almeno una delle rivendicazioni da 1 a 7, caratterizzato dal fatto che detti profilati (1) sono uniti tra loro mediante dischi di giunzione (3), ciascuno dei quali presenta scanalature curve o camme (4, 5), ove si inseriscono rispettivi nottolini (6, 7) una volta che il disco (3) è inserito all’interno del bordo superiore ripiegato a U (34) di ciascun profilato (1), in corrispondenza di un punto di giunzione (10) fra due profilati (1), dette scanalature (4, 5) essendo eccentriche in modo tale che, ruotando detto disco (3) ed agendo sui perni dei nottolini (6, 7), detti profilati (1) da unire fra loro si avvicinino.
  10. 10. Sistema di assemblaggio modulare come alla rivendicazione 9, caratterizzato dal fatto che ciascun disco di giunzione (3) presenta un foro centrale (8) ed asole adiacenti (17) per il centraggio, l’inserimento e l’aggancio di rispettive teste coniche (18) presenti su una leva (12), che è ancorata al disco (3) a seguito di una rotazione prefissata.
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US2489851A (en) * 1946-04-27 1949-11-29 Bean Clinton Dowel retainer for use with concrete pavement forms
US3347515A (en) * 1966-01-24 1967-10-17 Franklin T White Recess joint for road construction

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