IT201800001808A1 - Attrezzatura perfezionata per la lavorazione di terreni agricoli, particolarmente per la preparazione alla semina od al trapianto, telaio vibrante e disco dentato per tale attrezzatura - Google Patents

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Adriano Gallo
Giovanni Edoardo Gallo
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Cimpa Sas Di Gallo Giovanni Edoardo E C
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    • A01AGRICULTURE; FORESTRY; ANIMAL HUSBANDRY; HUNTING; TRAPPING; FISHING
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Description

ATTREZZATURA PERFEZIONATA PER LA LAVORAZIONE DI TERRENI AGRICOLI, PARTICOLARMENTE PER LA PREPARAZIONE ALLA SEMINA OD AL TRAPIANTO, TELAIO VIBRANTE E DISCO DENTATO PER TALE ATTREZZATURA
DESCRIZIONE
Il presente trovato ha per oggetto una attrezzatura perfezionata per la lavorazione di terreni agricoli, ed in particolar modo per la preparazione alla semina od al trapianto.
Formano oggetto del trovato anche un telaio vibrante ed un disco dentato per tale attrezzatura perfezionata.
In agricoltura si utilizzano tecniche di frantumazione e areazione dei suoli per: migliorare la capacità di un terreno di assimilare sostanze organiche e drenare l'acqua piovana, migliorare l'attività microbiologica, favorire lo sviluppo di radici e facilitare l'irrigazione necessaria.
Per ridurre i costi di lavorazione dei terreni, è necessario ridurre al minimo il consumo d'energia richiesta per la movimentazione delle attrezzature utili.
Inoltre è importante garantire una rapida rotazione delle colture, atta a ridurre i tempi di produzione.
Allo stato della tecnica, le operazioni di preparazione del terreno e della successiva semina, avvengono nelle fasi seguenti.
Nella prima fase, si procede all'aratura, per interrare malerbe, stocchi e similari.
In questa fase il suolo interrato, poco arieggiato e quindi povero di elementi nutritivi e flora batterica, viene portato in superficie interrando la porzione superficiale di terra che è maggiormente arieggiata e più fertile.
Questa fase presenta degli inconvenienti ed aspetti perfettibili.
Il vomere dell'aratro, infatti, effettua un solco in profondità definendo due superfici lisce e impermeabili, che ostacolano il drenaggio dell'acqua piovana e generano ristagni dannosi per le radici delle piante ed impediscono l'areazione del terreno in profondità.
Inoltre, la fase di aratura causa il sollevamento di una grande quantità di terreno, anche 4000 t/ha, provocando un notevole consumo di energia per la movimentazione del trattore.
Nella seconda fase, si produce l'areazione del terreno, precedentemente arato, mediante l'utilizzo di estirpatori o ripuntatori.
In questa fase, il terreno è arieggiato in profondità, rompendo gli strati lisci e impermeabili superficiali dei solchi precedentemente ricavati. Così facendo si ottiene il drenaggio delle acque piovane.
Anche questa seconda fase presenta degli inconvenienti e degli aspetti perfettibili.
Il trattore, infatti, per poter avanzare sul terreno dissestato, sottoposto ad aratura, consuma una notevole quantità di energia.
Inoltre, il trattore, con il suo peso, genera una compressione e compattazione del terreno nel suo moto di avanzamento. Questa compattazione dei terreni ostacola un'adeguata areazione degli strati ed un conseguente impedimento alla vita delle piante.
Nell'ultima fase, avviene la preparazione del letto di semina, che coinvolge uno strato superficiale di circa 10-15 cm.
Questa operazione si effettua, generalmente, per mezzo di un'erpice rotante in grado di sminuzzare le zolle.
In questa fase, però, il trattore trainante l'erpice, calpesta e compatta, nel suo moto di avanzamento, il terreno precedentemente lavorato.
Inoltre, il trattore, per poter avanzare sul terreno dissestato, sottoposto ad aratura e ripuntatura, consuma una notevole quantità di energia.
Per questi motivi, negli ultimi anni, si sono affermate sul mercato attrezzature dette “combinate”, trainate da un trattore, in grado di effettuare più operazioni diverse in un singolo passaggio.
Normalmente tali attrezzature comprendono più file di dischi folli, che possono presentare diverse tipologie di forma, che sono in grado di operare a diverse inclinazioni, rispetto al senso di marcia.
Tali attrezzature presentano l'inconveniente di riuscire a preparare un adeguato letto di semina solo su terreni poco compatti, sabbiosi e asciutti.
Inoltre, queste attrezzature, generalmente, lavorano il terreno solo in uno strato superficiale di 10-15 cm e, di conseguenza, il suolo risulta poco drenante e scarsamente arieggiato.
In alternativa, esistono in commercio delle attrezzature che combinano dischi e ripuntatore in grado di lavorare il terreno anche fino ad una profondità di 60 cm.
Tali attrezzature, tuttavia, presentano un notevole ingombro dato dalla lunghezza, che in alcuni casi raggiunge i 6 m, e per questo motivo risultano di difficile manovrabilità.
In più, per realizzare un adeguato letto di semina, si rende comunque necessario un passaggio con un'erpice rotante per sminuzzare le zolle di dimensioni notevoli sollevate dal ripuntatore.
Negli ultimi anni, si sono affermate nuove tecniche di coltivazione tra cui quella conosciuta con l'espressione di “agricoltura blu”, che consiste nel non modificare gli strati del terreno, lasciando lo strato fertile in superficie senza rimuovere i residui della precedente coltura, come ad esempio gli stocchi.
Tale tecnica consente di: mantenere lo strato più fertile del terreno in superficie; mantenere una adeguata umidità nel terreno, che rappresenta una condizione necessaria per la germinazione del seme; ottenere una sostanziale pacciamatura grazie ai residui rimasti dalle colture precedenti.
Questa tecnica prevede l'utilizzo di attrezzature per la lavorazione del terreno a strisce o “strip till”.
Tali attrezzature realizzano dei piccoli solchi in cui viene alloggiato il seme della coltura che viene successivamente interrato per mezzo di dischi e rulli.
Simili attrezzature presentano il vantaggio di consumare relativamente poca energia e lavorare rapidamente, di conseguenza sono adoperate su terreni di notevole estensione.
Tuttavia, tali attrezzature presentano l'inconveniente di lavorare il terreno solo superficialmente, con una profondità massima di 20 cm, ed in modo parziale, perché opera solo sulla fila di semina.
Inoltre, il terreno rimane compatto, poco arieggiato e poco drenante, causando una perdita della coltura anche del 40%.
Il testo della domanda di brevetto italiano numero 102016000064441 del 23 Giugno 2016, ad opera dello stesso richiedente, contiene gli insegnamenti per la realizzazione di una attrezzatura combinata per la soluzione ad i problemi sopra descritti.
Tuttavia, l'attrezzatura insegnata nel documento citato presenta alcuni aspetti perfettibili.
Tale attrezzatura, infatti, presenta una pluralità di vanghe mosse da un vibratore in una direzione sostanzialmente parallela a quella di avanzamento dell'attrezzatura e questo determina una ridotta capacità di frantumazione delle zolle.
Inoltre, l'attrezzatura presenta dei rulli, di tipo Packer, con una pluralità di dischi, sostanzialmente circolari, che nel loro moto rotativo non riescono efficacemente ad allontanare le zolle dopo la frantumazione, ma le aggregano ed impaccano tra i dischi stessi causando problemi di movimentazione dell'attrezzatura, consumo ulteriore di energia e la realizzazione di un letto di semina inadeguato.
Il compito del presente trovato è quello di realizzare una attrezzatura perfezionata per la lavorazione dei terreni agricoli, particolarmente per la preparazione alla semina od al trapianto, che sia in grado di migliorare la tecnica nota in uno o più degli aspetti sopra indicati.
Nell'ambito di tale compito, uno scopo del trovato è quello di realizzare una attrezzatura perfezionata per la lavorazione dei terreni agricoli, particolarmente per la preparazione alla semina od al trapianto, che garantisca una adeguata areazione e capacità drenante al terreno.
Un altro scopo del trovato è quello di realizzare una attrezzatura perfezionata, che consenta una lavorazione dei terreni realizzando tutte le fasi di preparazione del letto di semina con un singolo passaggio.
Ancora uno scopo del trovato è quello di realizzare una attrezzatura perfezionata, che consenta una lavorazione dei terreni ad una profondità maggiore rispetto alle attrezzature di tipo noto.
Un ulteriore scopo del trovato è quello di realizzare una attrezzatura perfezionata, che consenta di ridurre consumi e costi di energia per la sua movimentazione.
Inoltre, la presente invenzione si prefigge lo scopo di superare gli inconvenienti della tecnica nota in modo alternativo ad eventuali soluzioni esistenti.
Non ultimo scopo del trovato è quello di realizzare una attrezzatura perfezionata per la lavorazione dei terreni agricoli, particolarmente per la preparazione alla semina od al trapianto che sia di elevata affidabilità, di relativamente facile realizzazione e a costi competitivi.
Questo compito, nonché questi ed altri scopi che meglio appariranno in seguito, sono raggiunti da una attrezzatura perfezionata, trainata da un mezzo di movimentazione, per la lavorazione dei terreni agricoli, particolarmente per la preparazione alla semina od al trapianto, caratterizzata dal fatto di comprendere un telaio a cui sono collegati in successione: una pluralità di lame di aratura, una pluralità di vanghe vibranti, disposte lungo una linea, mezzi di generazione della vibrazione collegati a dette vanghe, ed almeno un rullo parallelo alla linea di disposizione di detta pluralità di vanghe e comprendente una pluralità di dischi presentanti denti arcuati.
Ulteriori caratteristiche e vantaggi del trovato risulteranno maggiormente dalla descrizione di una forma di esecuzione preferita, ma non esclusiva, dell'attrezzatura perfezionata per la lavorazione dei terreni agricoli, particolarmente per la preparazione alla semina od al trapianto secondo il trovato, illustrata, a titolo indicativo e non limitativo, negli uniti disegni, in cui:
- la figura 1 illustra una vista laterale, complessiva e schematica di una attrezzatura perfezionata secondo il trovato;
- la figura 2 illustra una vista complessiva e schematica dall'alto dell'attrezzatura di figura 1;
- la figura 3 illustra un primo particolare dell'attrezzatura di figura 1;
- le figure 4a e 4b illustrano due viste prospettiche di un secondo particolare dell'attrezzatura di figura 1;
- le figure 5a e 5b illustrano due viste prospettiche di un secondo particolare dell'attrezzatura di figura 1.
Con riferimento alle figure citate, una attrezzatura perfezionata secondo il trovato è quella indicata globalmente con il numero di riferimento 10.
Tale attrezzatura 10 è trainata da un mezzo di movimentazione 11, come ad esempio un trattore, a cui è collegato attraverso l'attacco a tre punti 12.
Questo mezzo di movimentazione 11 presenta un moto di avanzamento rappresentato dalla freccia 51.
Con riferimento alla figura 1, la superficie del terreno è indicata col numero di riferimento 50.
Il trattore 11 trasmette il moto alle parti semoventi dell'attrezzatura 10 mediante un cardano 25, collegato ad una presa di potenza sul trattore 11 e ad un organo di distribuzione 26, come ad esempio un riduttore a “T”, che la distribuisce alle varie parti attraverso organi di trasmissione non illustrati nelle figure, di tipo noto.
Tale attrezzatura 10 comprende un telaio 30, di supporto delle varie parti.
In prossimità del trattore 11, l'attrezzatura 10 comprende una pluralità di lame 13 di aratura disposte su di un supporto 27, atte a tagliare il terreno ad una profondità anche di 70 cm.
In particolare, le lame 13 presentano una pluralità di fori passanti 23, atti alla regolazione della profondità di taglio, mediante l'inserimento di mezzi 24 di serraggio al supporto 27.
Queste lame 13 sono inclinate, in assetto d'uso, rispetto alla direzione ortogonale al terreno e presentano una punta 28 rivolta verso la direzione di avanzamento del trattore 11.
In prossimità della punta 28, sono presenti due appendici laterali 29, ciascuna sviluppantesi da una faccia laterale della lama 13 ed in direzione ortogonale ad essa.
Tali appendici laterali 29 sono atte a massimizzare la rottura degli strati del terreno alla profondità raggiunta dalla lama 13.
Parallelamente a tale pluralità di lame 13 è presente una pluralità di vanghe 14.
Dette vanghe 14 sono disposte lungo una medesima linea.
In particolare il numero di vanghe 14 è pari al numero di lame 13 e ciascuna vanga 14 è allineata alla corrispondente lama 13 nella direzione di avanzamento.
Tali vanghe 14 presentano un elemento verticale 33, sostanzialmente ortogonale alla superficie 50 del terreno, in assetto d'uso, ed un elemento terminale 31 a “V”, atto a penetrare in profondità nel terreno, in assetto d'uso, e sostanzialmente inclinato a formare con l'elemento verticale 33 della vanga 14 un angolo acuto.
In particolare, il vertice 34 dell'elemento 31 corrisponde alla punta 32 della vanga 14, rivolta verso la direzione di avanzamento del mezzo di movimentazione 11.
Ciascuna vanga 14 è incernierata su di un medesimo telaio vibrante 35.
Tale telaio 35 è collegato a mezzi vibranti 16, di tipo noto, atti a generare una vibrazione per determinare un moto sostanzialmente oscillatorio delle vanghe 14.
I mezzi vibranti 16 sono collegati attraverso due pulegge 42 e 43 ed una cinghia 41, all'organo di distribuzione 26 del moto.
Il telaio 35 vibrante comprende un asse 46 alle cui estremità, in corrispondenza con i punti di collegamento al telaio 30, sono posizionati degli elementi antivibrazione 44 in materia plastica, atti a smorzare la vibrazione prodotta dai mezzi vibranti 16 ed a evitare che questa si propaghi a tutto il resto dell'attrezzatura 10.
In prossimità di ciascuna estremità dell'asse 46 è presente un primo elemento elastico 45, disposto ortogonalmente a tale asse 46.
Questo primo elemento elastico 45 si sviluppa da una porzione 47 del telaio 30, posta in prossimità della sezione di un primo rullo 17, in direzione dell'asse 46.
Questo primo elemento elastico 45 comprende uno stelo 48, filettato, a partire da un elemento antivibrazione 49 in materia plastica.
All'estremità libera dello stelo è presente un piattello 54, da cui si sviluppa un elemento tubolare 52 entro cui è alloggiata una molla 53 le cui estremità sono affacciate al piattello 54 e all'asse 46.
Lungo la faccia opposta, a quella del primo elemento elastico 45, dell'asse 46, ed in prossimità di ciascuna delle sue estremità, si sviluppa un secondo elemento elastico 55.
Questo secondo elemento elastico 55 si sviluppa da una porzione 56 del telaio 30, posta in prossimità della sezione della pluralità di lame 13, in direzione dell'asse 46.
Questo secondo elemento elastico 55 comprende uno stelo 57, filettato, a partire da un elemento antivibrazione 58 in materia plastica.
All'estremità libera dello stelo è presente un piattello 59, eventualmente dotato di uno strato in materia plastica antivibrazione, da cui si sviluppa una molla 60 le cui estremità sono affacciate al piattello 54 e all'asse 46, eventualmente dotato di un elemento in materia plastica antivibrazione 61 nel punto di contatto con la molla 60.
Lungo la medesima direzione di sviluppo del secondo elemento elastico 55, ma disposto dallo stesso lato dell'asse 46 del primo elemento elastico 45, è presente, per ciascuna estremità dell'asse 46, un terzo elemento elastico 62.
Questo terzo elemento elastico 62 si sviluppa da una porzione 47 del telaio 30, posta in prossimità della sezione di un primo rullo 17, in direzione dell'asse 46 e comprende un elemento 63 in materia plastica antivibrazione collegato alla porzione 47 ed una molla 64 sviluppantesi da questo elemento 63 in direzione dell'asse 46, ma senza toccarlo in condizioni di riposo dell'attrezzatura.
All'interno della molla 64 è posto un elemento cilindrico in materia plastica antivibrazione, non rappresentato nelle figure, di lunghezza inferiore a quella della molla 64.
In condizioni di utilizzo dell'attrezzatura 10, tale molla 64 può toccare l'asse 46 per effetto della vibrazione del telaio 35. In corrispondenza del punto di contatto tra questa molla 64 e l'asse 46 è posto un elemento 65 in materia plastica antivibrazione.
Questi tre elementi elastici 45, 55 e 62 hanno lo scopo di smorzare le vibrazioni prodotte dai mezzi vibranti 16 per non trasmetterle al resto dell'attrezzatura 10 e di direzionare le vibrazioni in modo che le vanghe 14 oscillino sostanzialmente in direzione ortogonale a quella di avanzamento.
Parallelamente alla linea di disposizione di tale pluralità di vanghe 14 è presente un primo rullo 17, di tipo Packer, comprendente una pluralità di primi dischi 18 dentati.
In particolare, ciascun primo disco dentato 18 presenta un foro centrale passante a sezione quadrata atto all'inserimento sull'albero del primo rullo 17, anch'esso a sezione quadrata.
I denti 36 di ciascun primo disco 18, presentano una forma arcuata con una disposizione tale che, in assetto d'uso, il bordo a lunghezza maggiore tocca la superficie 50 del terreno prima del bordo a lunghezza minore.
Tali primi dischi 18 ruotano in direzione concorde alla direzione di rotazione delle ruote del trattore 11 nel suo moto d'avanzamento.
I denti 36 sono in numero pari, ad esempio sei, ed uniformemente distribuiti lungo il bordo perimetrale del disco 18.
Tali denti 36 presentano una punta 37 inclinata di circa 10° rispetto al piano del disco 18, parallelo alle lame 13 ed agli elementi verticali 33 delle vanghe 14.
In particolare, ciascuna coppia di denti 36 opposti al foro centrale comprende punte 37 che presentano un'inclinazione opposta rispetto al piano del disco 18.
Tali primi dischi 18, presentando denti 36 arcuati, con punte 37 inclinate, con una disposizione per cui, in assetto d'uso, il bordo a lunghezza maggiore tocca la superficie 50 del terreno prima del bordo a lunghezza minore, consentono di non far girare il terreno attorno al rullo 17, come avviene invece nei comuni tagliaerba.
Per questo motivo i dischi 18 possono ruotare a velocità elevate sminuzzando il terreno con l'avanzamento del mezzo 11 a velocità di avanzamento anche doppia rispetto a quella di attrezzature note come frese o erpici rotanti.
Questo primo rullo 17 è movimentato attraverso un treno di ingranaggi ed organi meccanici di tipo noto, non rappresentato nelle figure, come ad esempio un cardano, sviluppantesi a partire dall'organo di distribuzione 26.
Considerando la direzione 51 del moto di avanzamento del trattore, alle spalle di questo primo rullo 17 e parallelamente ad esso è presente un secondo rullo 19, folle, comprendente una pluralità di secondi dischi dentati 20.
Tale secondo rullo 19 rotola per effetto dell'attrito volvente agente nella zona di contatto ed interfaccia tra i denti 38 di ciascun secondo disco 20 e la superficie 50 del terreno.
Questi dischi 20 dentati presentano un foro centrale passante a sezione quadrata, atto per l'inserimento sull'albero del secondo rullo 19, anch'esso a sezione quadrata.
I denti 38 di ciascun secondo disco 20, presentano una forma arcuata con una disposizione tale che il bordo a lunghezza maggiore tocca la superficie 50 del terreno prima del bordo a lunghezza minore.
Per effetto della forma di tali dischi 20 e del rullo 19 folle, i dischi 20 sono in grado di interrare i residui della coltura precedente ad una profondità anche di 16-17 cm.
È da notare come la conformazione dei denti 36 dei primi dischi 18 e dei denti 38 dei secondi dischi 20, consenta di rimuovere le zolle dal disco immediatamente dopo averle frantumate, contrariamente a quanto accade nei dischi dei rulli tradizionali. Tale peculiarità permette una movimentazione più rapida dell'attrezzatura e, di conseguenza una maggiore velocità di utilizzo rispetto alle attrezzature di tipo noto, riducendo dunque i costi ed i tempi di lavoro.
Da prove sperimentali emerge che è possibile adoperare l'attrezzatura anche a velocità di circa 8 km/h.
I denti 38 sono in numero pari, ad esempio quattro, ed uniformemente distribuiti lungo il bordo perimetrale del disco 20.
Tali secondi dischi 20 ruotano in direzione concorde alla direzione di rotazione delle ruote del trattore 11 nel suo moto d'avanzamento.
Questo secondo rullo 18 è collegato al telaio 30 dell'attrezzatura 10 mediante almeno due elementi pistone-cilindro 22, di tipo idraulico, atti a movimentare verticalmente il secondo rullo 19 regolandone la profondità di passata nel terreno.
I rulli 17 e 19 presentano, tra i rispettivi dischi 18 e 20, degli elementi distanziali 66a e 66b, di tipo noto, atti a mantenere equidistanti i dischi del rullo e paralleli i dischi a cui sono frapposti.
Una peculiarità del trovato, consiste nel fatto che tali rulli sono assemblati facendo scorrere alternativamente dischi ed elementi distanziali sull'albero di sezione quadrata, precedentemente inserito nei loro appositi fori, serrando l'assieme solo alle estremità dell'albero mediante elementi di fissaggio come, ad esempio, bulloni.
In questo modo è possibile sostituire rapidamente qualunque disco o distanziale, in caso di necessità.
Alle spalle del secondo rullo 19 nella direzione di avanzamento del trattore 11, e parallelamente ad esso, è presente un asse 39 di supporto ad una pluralità di zappe 21.
Tale asse 39 è collegato, tramite staffe 40, alle estremità del secondo rullo 19, nel punto di connessione agli elementi pistone-cilindro 22, in modo da mantenere sempre alla stessa altezza del secondo rullo 19 le zappe 21 e parallele alla superficie 50 del terreno.
In particolare, questa pluralità di zappe 21 è disposta in modo che i denti 36 dei secondi dischi 18 scorrano tra due successive zappe 21.
Lo scopo di queste zappe 21 è quello di pulire e staccare il terreno che per pressione si attacca tra i dischi 20.
Una delle peculiarità del trovato è la presenza di due elementi 67 di supporto e bilanciamento, a forma di sci, sviluppantesi nella direzione di avanzamento dell'attrezzatura lungo i bordi opposti del telaio 30 dell'attrezzatura 10, paralleli alla direzione di avanzamento 51.
Questi due elementi 67 di supporto e bilanciamento sono a contatto con la superficie 50 del terreno in assetto d'uso e sono atti a favorire lo scorrimento dell'attrezzatura evitando che questa si impantani nel terreno, riducendo la potenza richiesta al mezzo di movimentazione 11, per lo spostamento dell'attrezzatura 10.
In varianti realizzative, non illustrate nelle figure, è possibile collegare al telaio 30 anche una seminatrice e/o uno spandiconcime incrementando ulteriormente il numero di lavorazioni eseguibili mediante l'attrezzatura 10 secondo il trovato.
Il funzionamento dell'attrezzatura perfezionata, secondo il trovato, è il seguente.
Le lame 13 tagliano il terreno in profondità generando dei solchi entro i quali passano successivamente le vanghe 14 vibranti che li allargano e frantumano il terreno in zolle, arieggiandolo e drenandolo.
La dimensione delle zolle frantumate dalle vanghe 14 dipende dalla frequenza di lavoro dei mezzi vibranti 16.
Successivamente il primo rullo 17 sminuzza ulteriormente le zolle col suo passaggio, lavorando uno spessore superficiale di circa 10 cm e preparando il letto di semina.
La dimensione delle zolle frantumate dal primo rullo 17 dipende dalla velocità di rotazione del rullo stesso.
In fine, il secondo rullo 19, con l'ausilio delle zappe 21 interra i residui delle colture precedenti, compatta e livella il terreno.
Il livello e/o l'altezza di lavorazione del secondo rullo 19 sono regolati mediante la movimentazione degli elementi pistone-cilindro 22.
È da notare come il trovato consenta di arieggiare il suolo in maniera maggiore e più efficace rispetto alle attrezzature di tipo noto.
È da notare come il trovato consenta un risparmio energetico e di costi determinando una lavorazione combinata, comprendente più fasi, in un unico passaggio.
È da notare come l'attrezzatura secondo il trovato risulti compatta e più maneggevole delle attrezzature di tipo noto, presentando una lunghezza dell'ordine dei 150 cm ed una larghezza paragonabile alla larghezza del mezzo usato per la sua movimentazione.
Queste caratteristiche ne consentono il trasporto su strada mediante il suo sollevamento, senza la necessità di un carrello ausiliario.
Si è in pratica constatato come il trovato raggiunga il compito e gli scopi preposti realizzando una attrezzatura perfezionata, trainata da un mezzo di movimentazione, per la lavorazione dei terreni agricoli, particolarmente per la preparazione alla semina od al trapianto, caratterizzata dal fatto di comprendere un telaio a cui sono collegati in successione: una pluralità di lame di aratura, una pluralità di vanghe vibranti, disposte lungo una linea, mezzi di generazione della vibrazione collegati a dette vanghe, ed almeno un rullo parallelo alla linea di disposizione di detta pluralità di vanghe e comprendente una pluralità di dischi presentanti denti arcuati.
Il trovato, così concepito, è suscettibile di numerose modifiche e varianti, tutte rientranti nell'ambito del concetto inventivo; inoltre, tutti i dettagli potranno essere sostituiti da altri elementi tecnicamente equivalenti.
In pratica, i materiali impiegati, purché compatibili con l'uso specifico, nonché le dimensioni e le forme contingenti, potranno essere qualsiasi a seconda delle esigenze e dello stato della tecnica.
Ove le caratteristiche e le tecniche menzionate in qualsiasi rivendicazione siano seguite da segni di riferimento, tali segni sono stati apposti al solo scopo di aumentare l'intelligibilità delle rivendicazioni e di conseguenza tali segni di riferimento non hanno alcun effetto limitante sull'interpretazione di ciascun elemento identificato a titolo di esempio da tali segni di riferimento.

Claims (20)

  1. RIVENDICAZIONI 1. Attrezzatura (10) perfezionata, trainata da un mezzo di movimentazione (11), per la lavorazione dei terreni agricoli, particolarmente per la preparazione alla semina od al trapianto, caratterizzata dal fatto di comprendere un telaio (30) a cui sono collegati in successione: una pluralità di lame (13) di aratura, una pluralità di vanghe (14) vibranti, disposte lungo una linea, mezzi (16) di generazione della vibrazione collegati a dette vanghe (14), ed almeno un rullo (17, 19) parallelo alla linea di disposizione di detta pluralità di vanghe (14) e comprendente una pluralità di dischi (18, 20) presentanti denti arcuati (36, 38).
  2. 2. Attrezzatura (10), secondo la rivendicazione 1, caratterizzata dal fatto che dette lame (13) di aratura presentano una pluralità di fori passanti (23), per l'inserimento di mezzi (24) di serraggio al supporto (27) di dette lame (13) di aratura.
  3. 3. Attrezzatura (10), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che dette lame (13) di aratura sono inclinate rispetto alla direzione ortogonale al terreno in assetto d'uso e presentano una punta (28) rivolta verso la direzione di avanzamento di detto mezzo (11) di movimentazione, e dal fatto che in prossimità di detta punta (28), sono presenti due appendici laterali (29), ciascuna sviluppantesi da una faccia laterale di detta lama (13) ed in direzione ortogonale ad essa.
  4. 4. Attrezzatura (10), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detta pluralità di vanghe (14) è disposta parallelamente alla linea di disposizione di detta pluralità di lame (13).
  5. 5. Attrezzatura (10), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che il numero di dette vanghe (14) è pari al numero di dette lame (13) e ciascuna detta vanga (14) è allineata alla corrispondente detta lama (13) nella direzione (51) di avanzamento.
  6. 6. Attrezzatura (10), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che dette vanghe (14) presentano un elemento verticale (33), sostanzialmente ortogonale alla superficie (50) del terreno, in assetto d'uso, ed un elemento terminale (31) a “V”, atto a penetrare in profondità nel terreno, in assetto d'uso, e sostanzialmente inclinato a formare con l'elemento verticale (33) un angolo acuto.
  7. 7. Attrezzatura (10), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che ciascuna detta vanga (14) è incernierata su di un medesimo telaio (35) vibrante collegato a detti mezzi (16) di generazione della vibrazione.
  8. 8. Attrezzatura (10), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di comprendere un primo rullo (17) ed un secondo rullo (19) mutuamente paralleli.
  9. 9. Attrezzatura (10), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto primo rullo (17) è movimentato attraverso un treno di ingranaggi ed organi meccanici sviluppantesi a partire da un organo di distribuzione (26) collegato mediante un cardano (25) ad una presa di potenza sul mezzo di movimentazione (11).
  10. 10. Attrezzatura (10), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto secondo rullo (19) è folle.
  11. 11. Attrezzatura (10), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che detto secondo rullo (19) è collegato a detto telaio (30) dell'attrezzatura (10) mediante almeno due elementi pistone-cilindro (22).
  12. 12. Attrezzatura (10), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto che, parallelamente a detto secondo rullo (19), è presente un asse (39) di supporto ad una pluralità di zappe (21), collegato, tramite staffe (40), alle estremità di detto secondo rullo (19), nel punto di connessione agli elementi pistonecilindro (22).
  13. 13. Attrezzatura (10), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzata dal fatto di presentare due elementi (67) di supporto e bilanciamento, a forma di sci, sviluppantesi nella direzione di avanzamento dell'attrezzatura lungo i bordi opposti di detto telaio (30), paralleli alla direzione di avanzamento (51), essendo a contatto con la superficie (50) del terreno in assetto d'uso.
  14. 14. Telaio vibrante (35) per attrezzatura (10), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di essere collegato a detti mezzi vibranti (16), essendo detti mezzi vibranti (16) collegati a detto organo di distribuzione (26) del moto.
  15. 15. Telaio vibrante (35) per attrezzatura (10), secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto di comprendere un asse (46) alle cui estremità, in corrispondenza con i punti di collegamento a detto telaio (30) di detta attrezzatura (10), sono posizionati degli elementi antivibrazione (44) in materia plastica.
  16. 16. Telaio vibrante (35), secondo la rivendicazione 14 o 15 , caratterizzato dal fatto che in prossimità di ciascuna estremità di detto asse (46) è presente un primo elemento elastico (45), disposto ortogonalmente a detto asse (46) comprendente uno stelo (48), detto stelo (48) sviluppandosi a partire da un elemento antivibrazione (49), detto stelo (48) presentando all'estremità libera un piattello (54), sviluppandosi da detto piattello (54) un elemento tubolare (52) entro cui è alloggiata una molla (53) le cui estremità sono affacciate a detto piattello (54) e a detto asse (46).
  17. 17. Telaio vibrante (35), secondo una o più delle rivendicazioni 14 e 16, caratterizzato dal fatto che lungo la faccia opposta dell'asse (46), a quella di detto primo elemento elastico (45), è presente per ciascuna estremità di detto asse (46) un secondo elemento elastico (55) comprendente uno stelo (57), detto stelo (57) sviluppandosi a partire da un elemento antivibrazione (58), essendo presente all'estremità libera di detto stelo (57) un piattello (59) da cui si sviluppa una molla (60) le cui estremità sono affacciate a detto piattello (54) e detto asse (46), dotato di un elemento in materia plastica antivibrazione (61) nel punto di contatto con detta molla (60).
  18. 18. Telaio vibrante (35), secondo una o più delle rivendicazioni da 14 a 17, caratterizzata dal fatto che lungo la medesima direzione di sviluppo di detto secondo elemento elastico (55), ma disposto dallo stesso lato di detto asse (46) del primo elemento elastico (45), è presente, per ciascuna estremità di detto asse (46), un terzo elemento elastico (62) comprendente un elemento (63) antivibrazione ed una molla (64) sviluppantesi da detto elemento (63) in direzione di detto asse (46), essendo posto all'interno di detta molla (64) un elemento cilindrico antivibrazione di lunghezza inferiore a quella di detta molla (64), essendo presente in corrispondenza del punto di contatto tra detta molla (64) e detto asse (46) un elemento (65) antivibrazione.
  19. 19. Disco (18, 20) dentato per attrezzatura (10), secondo una o più delle rivendicazioni precedenti, caratterizzato dal fatto di presentare un foro centrale passante a sezione quadrata per l'inserimento sull'albero di detto rullo (17, 19) e dal fatto che detti denti (36, 38) arcuati presentano una disposizione tale che, in assetto d'uso, il bordo a lunghezza maggiore tocca la superficie (50) del terreno prima del bordo a lunghezza minore.
  20. 20. Disco (18), secondo la rivendicazione precedente, caratterizzato dal fatto che detti denti (36) presentano una punta (37) inclinata di circa 10° rispetto al piano del disco (18).
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