IT201800001508A1 - Gruppo di trasmissione per un veicolo a propulsione idrostatica o elettrica - Google Patents

Description

GRUPPO DI TRASMISSIONE PER UN VEICOLO A PROPULSIONE IDROSTATICA O ELETTRICA

La presente invenzione si riferisce ad un gruppo di trasmissione per un veicolo, in particolare agricolo o industriale, a propulsione idrostatica o elettrica, del tipo comprendente un sincronizzatore azionato per mezzo di uno stelo comandato tramite un circuito idraulico.

Sono in generale noti sistemi di trazione per veicoli agricoli ed industriali formati da un motore di tipo idrostatico combinato con una trasmissione meccanica a rapporto di trasmissione variabile.

In tali sistemi di trazione la trasmissione meccanica, tipicamente un cambio ad ingranaggi, permette di allargare il campo di velocità alle quali il veicolo può avanzare, rendendolo quindi più adatto anche ad un utilizzo stradale. Deve tuttavia essere compreso che l’uso di trasmissioni meccaniche in tali sistemi comporta una serie di problematiche principalmente collegate alle potenze sviluppate dai motori utilizzati in tali applicazioni.

Una soluzione particolarmente adatta alle applicazioni richieste prevede di utilizzare trasmissioni meccaniche con gruppi a due marce innestabili selettivamente tramite un sincronizzatore meccanico.

Esempi di tali soluzioni sono descritti nel brevetto statunitense US 5,505,113 o nel brevetto europeo EP 2705281.

In tali soluzioni il sincronizzatore è azionato tramite un cilindro idraulico a doppio effetto, che consente di spostare in due direzioni opposte una corona mobile del sincronizzatore affinché ingrani sull’una o sull’altra ruota dentata, selezionando così la marcia desiderata.

Per l’azionamento del cilindro idraulico vengono utilizzati degli appositi circuiti idraulici che sono in particolare realizzati in maniera tale da ottimizzare la fase di cambiata, allo scopo di consentire una transizione sufficiente morbida da una marcia all’altra. Tale caratteristica richiede tuttavia di utilizzare dei circuiti relativamente complessi ed un controllo dedicato.

Ulteriore motivo di complessità dei circuiti idraulici preposti all’attuazione del sincronizzatore è legato alle difficoltà connesse nel portare il sincronizzatore in posizione neutra, mettendo quindi la trasmissione in folle.

Di conseguenza, è avvertita l’esigenza di rendere disponibile un gruppo di trasmissione azionabile tramite circuiti idraulici di maggiore semplicità e nel quale sia possibile portare facilmente il sincronizzatore in posizione neutra. Pertanto, il problema tecnico che è alla base della presente invenzione è quello di fornire un gruppo trazione per veicoli che consenta di ovviare ad almeno uno degli inconvenienti e carenze sopra menzionate con riferimento alla tecnica nota.

Tale problema è risolto dal gruppo di trasmissione secondo la rivendicazione 1.

Sarà apprezzato che il sincronizzatore del gruppo di trasmissione secondo la presente invenzione è azionato tramite un attuatore che comprende uno stelo dotato di un allargamento alloggiato scorrevolmente a tenuta in una relativa sede ed un elemento di riscontro, anch’esso alloggiato scorrevolmente a tenuta in una relativa sede e mobile in maniera indipendente rispetto allo stelo, almeno in una direzione di allontanamento reciproco lungo la direzione assiale X.

In certe condizioni operative, l’elemento di riscontro consente tuttavia di definire un fine corsa per lo stelo.

In altre parole, quando l’elemento di riscontro è in una certa posizione, la corsa dello stelo sarà limitata ad un posizione assiale intermedia, nella quale il sincronizzatore è in folle. In un’altra posizione, invece, la corsa dello stelo potrà ulteriormente procedere consentendo di ingranare la marcia corrispondente.

Sarà anche apprezzato che la configurazione sopra descritta consente di definire quattro distinte camere, due alle rispettive estremità e due intermedie, quest’ultime separate dall’allargamento, nelle quali viene fornita una portata di liquido operativo, tipicamente olio, per comandare opportunamente lo stelo e l’elemento di riscontro.

Di conseguenza è possibile ottenere, utilizzando un’unica portata di fluido, le tre posizioni desiderate, ovverosia le due marce e la posizione neutra.

Vantaggiosamente, il fluido può essere fornito tramite due valvole ON/OFF che selettivamente forniscono il fluido alle camere o le mettono a scarico. In base ad un aspetto dell’invenzione, il gruppo di trasmissione comprende a tale scopo una prima valvola a due posizioni configurata per collegare a scarico la prima camera intermedia e la seconda camera di estremità e fornire il fluido operativo alla seconda camera intermedia in una prima posizione operativa o per viceversa fornire il fluido operativo alla prima camera intermedia ed alla seconda camera di estremità e collegare a scarico la seconda camera intermedia in una seconda posizione operativa.

Preferibilmente, una seconda valvola a due posizioni è invece configurata per collegare a scarico la prima camera di estremità in una prima posizione o per fornire il fluido operativo alla prima camera di estremità in una seconda posizione.

Tali valvole possono essere di tipo digitale ON/OFF.

In base ad un altro aspetto dell’invenzione, il fluido agisce su rispettive aree definite nell’allargamento, nello stelo e nell’elemento di riscontro.

Le aree su cui agisce il fluido possono essere definite da rispettive facce dello stelo, dell’allargamento e dell’elemento di riscontro.

Preferibilmente, le differenti posizioni dello stelo possono essere ottenute prevedendo che l’elemento di riscontro presenti area maggiore rispetto all’area dell’allargamento.

Anche tale caratteristica contribuisce alla semplificazione del circuito idraulico in quanto è possibile ottenere gli spostamenti richiesti allo stelo tramite le diverse combinazioni di commutazione ON/OFF delle due valvole. Preferibilmente, l’allargamento comprende anche un’estensione che si sviluppa assialmente in direzione opposta allo stelo che consente di mantenere a distanza l’allargamento dall’elemento di riscontro.

Secondo un ulteriore aspetto dell’invenzione, il gruppo di trasmissione comprende inoltre un dispositivo di rilevamento che rileva la posizione assiale dello stelo allo scopo di consentire la gestione delle fasi di cambiata, tramite un apposito controllo, in funzione della posizione dello stelo.

Altri vantaggi, caratteristiche e le modalità d’impiego della presente invenzione risulteranno evidenti dalla seguente descrizione dettagliata di alcune forme di realizzazione, presentate a scopo esemplificativo e non limitativo. Verrà fatto riferimento alle figure dei disegni allegati, in cui:

- la figura 1 è un’illustrazione schematica di un sistema di propulsione comprendente un gruppo di trasmissione secondo la presente invenzione;

- la figura 2 è un’illustrazione schematica di un attuatore di un sincronizzatore e del relativo circuito idraulico del gruppo di trasmissione secondo la presente invenzione;

- la figura 3 è un vista prospettica del gruppo di trasmissione secondo la presente invenzione a cui sono stati rimossi alcuni componenti per una migliore chiarezza illustrativa; e

- la figura 4 è una vista in sezione del gruppo di trasmissione secondo la presente invenzione.

Con riferimento inizialmente alla figura 1, un gruppo di trasmissione per un veicolo a propulsione idrostatica o elettrica è indicato nel suo complesso con il numero di riferimento 100.

Il gruppo di trasmissione 100 è destinato ad essere utilizzato in abbinamento ad un motore idrostatico, come nell’esempio di figura 1, o in alternativa ad un motore elettrico.

Nell’esempio di realizzazione illustrato, il motore idrostatico 101 è associato ad una pompa 103 azionata tramite un motore a combustione interna 102. Il gruppo di trasmissione 100 è configurato in maniera tale da trasferire il moto del motore 101 alle ruote del veicolo, azionando l’assale anteriore 104 e/o l’assale posteriore 105.

A tale scopo, il gruppo di trasmissione comprende un albero di ingresso 1 collegabile al motore 101 ed un albero di uscita 2.

Allo scopo di consentire la selezione di almeno due diversi rapporti di trasmissione tra albero di ingresso 1 ed albero di uscita 2, il gruppo di trasmissione 100 comprende una prima coppia di ingranaggi 11, 21 ed una seconda coppia di ingranaggi 12, 22.

Come illustrato in figura 3, gli ingranaggi sono dimensionati in maniera tale che, a seconda della coppia di ingranaggi selezionata, il moto dall’albero di ingresso 1 all’albero di uscita 2 sia trasmesso con un differente rapporto di trasmissione.

Sempre con riferimento alla figura 1, il gruppo di trasmissione 100 comprende inoltre un sincronizzatore 3 per innestare selettivamente la prima coppia di ingranaggi 11, 21 o la seconda coppia di ingranaggi 12, 22.

In una forma di realizzazione, il sincronizzatore 3 è collocato in corrispondenza dell’albero di uscita 2, preferibilmente in posizione intermedia tra gli ingranaggi 21 e 22.

Secondo una forma di realizzazione preferita, un elemento mobile 30 del sincronizzatore è disposto tra i due ingranaggi 21 e 22 ed è configurato in maniera tale da muoversi assialmente lungo l’albero di uscita 2 così da rendere quest’ultimo solidale in rotazione ad uno o all’altro dei due ingranaggi 21 e 22. Il sistema di ingranamento del sincronizzatore 3 è realizzato in maniera in sé nota e, per tale motivo, non verrà illustrato in maggiore dettaglio a seguire.

Il gruppo 100 comprende inoltre un attuatore 4 preposto ad azionare il sincronizzatore 3 in maniera tale da spostare l’elemento mobile 30 per selezionare una delle due marce secondo quanto sopra illustrato.

Preferibilmente, l’attuatore comprende uno stelo 40 collegato tramite un supporto 44 al sincronizzatore 3.

In una forma di realizzazione, il supporto 44 comprende un braccio 46, preferibilmente configurato a forchetta, connesso all’elemento mobile 30. Il gruppo 100 è inoltre associato ad un circuito idraulico 6 che consente di movimentare lo stelo 40 lungo una direzione di scorrimento assiale X secondo modalità che saranno descritte in maggiore dettaglio a seguire. L’azionamento 4 è infatti azionato idraulicamente tramite il circuito 6 suddetto il quale comanda lo spostamento dello stelo 40 all’interno di una relativa sede di scorrimento 5.

Con riferimento ora anche alla figura 2, lo stelo 40 comprende un allargamento 42 alloggiato scorrevolmente a tenuta in una rispettiva porzione 5A formata nella sede di scorrimento 5.

In altre parole, viene realizzato un accoppiamento cilindro-pistone tra l’allargamento e la porzione della sede di scorrimento. A tale scopo, in una forma di realizzazione l’allargamento comprende un elemento di tenuta, illustrato schematicamente in figura 4A, che agisce in corrispondenza di pareti laterali delle relativa porzione di sede.

L’allargamento 42 definisce nella porzione 5A due camere 52A, 52B a seguire indicate anche con il nome di camere intermedie. All’interno di ciascuna delle camere intermedie 52A, 52B può essere immessa una portata di olio, o altro fluido operativo. A seguito dell’immissione di fluido nell’una o nell’altra camera, l’allargamento 42, e quindi anche lo stelo 40 a cui è solidale, subirà una traslazione in un verso o nell’altro lungo la direzione di scorrimento X.

Infatti, immettendo l’olio in una delle due camere 52A, 52B si produce una spinta sull’allargamento 42 nell’una o nell’altra direzione di traslazione assiale dello stelo.

A tale scopo, come si può osservare dalla figura 4A, le camere 52A, 52B sono definite, oltre che dalle pareti della sede 5, da rispettive facce contrapposte 420A, 420B dell’allargamento 42.

Preferibilmente, l’allargamento 42 comprende anche un’estensione 45 che si sviluppa assialmente in direzione opposta allo stelo 40.

In una forma di realizzazione, l’estensione 45 definisce un’ulteriore faccia 450 che, ad esempio, può presentare medesima sezione trasversale dello stelo.

Pertanto, le facce contrapposte 420A, 420B sono definite da un’area anulare rispettivamente attorno all’estensione 45 ed allo stelo 40.

L’attuatore 4 comprende inoltre un elemento di riscontro 41 anch’esso alloggiato scorrevolmente a tenuta in una rispettiva sede 54 adiacente alla porzione 5A della sede di scorrimento 5 così da definire una prima camera di estremità 51, all’interno anche della quale può essere immessa una portata di olio.

Secondo una forma di realizzazione preferita, l’elemento di riscontro 41 forma, su una sua faccia, una parete 421 della camera 52A, opposta alla faccia 420A dell’allargamento 42.

Come si può osservare dalla figura 3, l’elemento di riscontro 41 può essere ad esempio configurato a forma di disco, coassiale alla direzione X, ed essere dotato di una cava per alloggiare un elemento di tenuta, illustrato schematicamente in figura 4A.

Secondo un aspetto dell’invenzione, l’elemento di riscontro 41 è mobile nella medesima direzione di scorrimento assiale X dello stelo 40 in maniera indipendente da quest’ultimo, almeno in direzione di allontanamento reciproco.

Secondo una forma di realizzazione preferita, la prima camera di estremità 51 è definita, oltre che dalle pareti della sede 5, da una faccia 410 dell’elemento di riscontro 41, che ne delimita l’estensione. Sarà quindi apprezzato che, a seguito dell’introduzione dell’olio nella camera 51 si produrrà una spinta sull’elemento di riscontro 41 proporzionale all’area della faccia 410 sulla quale agisce la pressione dell’olio. Si noti che nel contesto della presente invenzione si intende come area di una faccia la proiezione di tale faccia su un piano perpendicolare all’asse X, ovverosia quella che determina la spinta da parte dell’olio lungo tale direzione.

Appare quindi evidente che tale configurazione permette di fare in modo che lo stelo 40, nella sua traslazione assiale, entri in contatto con l’elemento di riscontro 41 quando quest’ultimo è nella posizione più prossima alla camera 52A. Tuttavia, quando la camera di estremità 51 è in pressione sarà impedita la traslazione assiale dell’elemento di riscontro 41, a meno di non superare la forza che agisce sulla faccia 410 di quest’ultimo.

Come si può apprezzare dalle figure, e come sarà descritto in maggiore dettaglio a seguire, l’elemento di riscontro 41 ha dimensioni maggiori rispetto all’allargamento 42 e, in tali condizioni, la spinta che agisce sull’elemento di riscontro sarà, a parità di pressione nella rispettiva camera, superiore a quella che agisce sull’allargamento 42.

In questo modo, quando la camera 51 è in pressione, l’elemento di riscontro 41 definisce un fine corsa per lo stelo 40. Viceversa, se la camera 51 viene messa a scarico, lo stelo 40 potrà traslare ulteriormente in direzione assiale verso la camera 51.

L’attuatore 4 comprende inoltre una seconda camera di estremità 53, definita in corrispondenza dell’estremità 43 dello stelo 4 assialmente opposta all’allargamento di estremità 41.

Analogamente a quanto illustrato per le camere 51 e 52A,B, la seconda camera di estremità è definita, oltre che dalle pareti della sede 5, da una faccia di estremità 430 dello stelo 40. Secondo una forma di realizzazione preferita, la faccia di estremità 430 è quindi dimensionata in maniera tale che l’area complessiva formata dalle facce 420A e 450 che si affacciano alla prima camera intermedia 52A, sia pari all’area complessiva formata dalle facce 420B e 430.

Immettendo l’olio nella camera 53 si genera una spinta sullo stelo 40 proporzionale all’area della faccia 430 sulla quale agisce l’olio immesso nella camera 53. In questo caso la spinta solleciterà lo stelo in direzione opposta rispetto a quella ottenuta a seguito dell’immissione nella camera 51.

Tale azione si rivela utile in particolare nelle fasi di transizione tra una posizione e l’altra dello stelo 40.

Secondo una forma di realizzazione preferita la faccia 410 dell’allargamento di estremità 41 presenta area maggiore rispetto all’area di ciascuna delle facce contrapposte 420A, 420B dell’allargamento intermedio 42.

Pertanto, come sopra accennato, immettendo una portata d’olio alla medesima pressione l’elemento di riscontro 41 produrrà una spinta maggiore rispetto sia a quella singolarmente esercitabile tramite ciascuna delle facce 420A,B e 430, sia rispetto alla loro somma.

Pertanto, quando la camera 51 sarà in pressione, l’azione dello stelo 40 non sarà in grado di spingere l’elemento di riscontro 41, limitando la corsa dello stelo.

Tuttavia, mettendo a scarico la camera 51, l’azione sulla camera intermedia 52B sarà sufficiente a muovere l’elemento di riscontro 41, consentendo una corsa aggiuntiva per lo stelo.

Ciò consente, combinando variamente l’immissione o la messa a scarico delle camere 51, 52A,B e 53 di ingranare una delle due marce o di portare il sistema in folle, ovverosia con lo stelo 40 in posizione neutra, a prescindere dalla sua posizione di partenza.

Infatti, fornendo olio alle camere 51 e 52B e mettendo a scarico le altre camere, lo stelo 40 si porterà in posizione neutra, illustrata in figura 4, consentendo di mantenere il sincronizzatore folle.

Fornendo una portata d’olio alla prima camera di estremità 51 ed alle camere 52A e 53 lo stelo 40 verrà sollecitato in direzione opposta alla camera 51, selezionando una prima marcia del sincronizzatore.

Fornendo invece una portata d’olio alla camera 52B e mettendo a scarico le altre camere, lo stelo 40 viene sollecitato verso la camera 51, selezionando la seconda marcia del sincronizzatore.

Grazie al rapporto tra le dimensioni delle facce sopra descritto, tale configurazione consente di ottenere un’azione di spinta analoga sullo stelo, e quindi sul sincronizzatore, sia nel passaggio dalla neutra alla prima marcia, sia in quello dalla neutra alla seconda, garantendo così un corretto funzionamento del sincronizzatore.

La combinazione di posizioni suddetta può essere vantaggiosamente realizzata utilizzando due valvole a due vie di tipo ON/OFF 61, 62 che ricevono una portata d’olio comune tramite un pompa di alimentazione 60, preferibilmente abbinata ad un regolatore di pressione 63, come illustrato nello schema di figura 2.

In una forma di realizzazione, una prima valvola 61 è connessa ad una via alle camere 52A e 53 e all’altra via alla camera 52B.

La prima valvola 61 è quindi preferibilmente configurata per fornire il fluido operativo alla prima camera intermedia 52A ed alla seconda camera di estremità 53 e collegare a scarico la seconda camera intermedia 52B in una prima posizione operativa o viceversa per collegare a scarico la prima camera intermedia 52A e la seconda camera di estremità 53 e fornire il fluido operativo alla seconda camera intermedia 52B in una seconda posizione operativa.

Una seconda valvola 62 è invece connessa unicamente alla camera di estremità 51.

Preferibilmente, la seconda valvola 62 è configurata per collegare a scarico la prima camera di estremità 51 in una prima posizione o per fornire il fluido operativo alla prima camera di estremità 51 in una seconda posizione.

In una forma di realizzazione preferita le valvole sono di tipo normalmente diseccitato, ovverosia in posizione OFF. In altre parole, le valvole 61 e 62 sono normalmente nella seconda posizione sopra descritta.

La commutazione delle due valvole 61 e 62 nelle varie combinazioni possibili consente pertanto di ottenere le due marce e la posizione neutra secondo quanto precedentemente illustrato.

La tabella seguente riassume la commutazione delle valvole nelle differenti posizioni del sincronizzatore 3.

Valvola 61 Valvola 62

Posizione neutra OFF OFF

Prima marcia ON OFF

Seconda marcia OFF ON

Tabella 1

Secondo una forma di realizzazione preferita il gruppo di trazione comprende inoltre un dispositivo di rilevamento 7 configurato in maniera tale da rilevare la posizione assiale dello stelo 40.

In una forma di realizzazione, il dispositivo di rilevamento 7 comprende una coppia di elementi sensori 71, 72 che rilevano la posizione di rispettivi elementi di riconoscimento 47 associati allo stelo. Preferibilmente, gli elementi di riconoscimento 47 sono collocati da parte opposta dell’allargamento 42 rispetto al supporto 44.

In un esempio di realizzazione, gli elementi sensori 71, 72 sono interruttori di posizione che agiscono su rispettive cave formate sullo stelo.

Ad esempio, possono essere previste quattro cave 47<I>, 47<II>, 47<III>, 47<IV>. Quando lo stelo 40 è in posizione neutra gli interruttori di posizione sono entrambi in corrispondenza delle due cave di estremità 47<I>, 47<IV>.

Quando invece lo stelo 40 viene spostato in una delle marce un interruttore sarà in una corrispondente cava centrale 47<II>, 47<III >mentre l’altro sarà al di fuori dalle cave e quindi commutato nella sua seconda posizione operativa. Infatti, gli interruttori di posizione sono provvisti di una porzione di contatto mobile, che viene spinta e richiamata nel corpo dell’interruttore a seguito del contatto con la superficie dello stelo 40.

È comunque evidente che potranno essere previsti delle soluzioni differenti per il dispositivo di rilevamento 7 che potrà, ad esempio, essere basato su una lettura ottica.

Inoltre, il medesimo principio di funzionamento illustrato precedentmente in relazione alla soluzione a due interruttori e quattro cave potrà essere applicato anche a soluzioni che adottano altri tipi di elementi sensori e corrispondenti elementi di riconoscimento.

È quindi evidente che il gruppo di trazione descritto permette di risolvere i problemi identificati con riferimento alla presente invenzione, grazie all’utilizzo del sincronizzatore azionato dall’attuatore dotato di stelo e di elemento di riscontro.

Si noti anche che il gruppo di trasmissione secondo la presente invenzione è vantaggiosamente idoneo ad essere controllato secondo il metodo definito nella già citata domanda di brevetto EP 2705281.

A tale scopo, il motore 100 potrà essere del tipo a cilindrata variabile e le valvole potranno essere associate ad un’unità di controllo non illustrata in figura.

L’unità di controllo può inoltre essere vantaggiosamente interfacciata con sensori di velocità degli alberi di ingresso e di uscita, in modo da poter controllare lo spostamento del braccio del sincronizzatore anche in funzione della differenza di velocità tra i due alberi.

In questo modo possono essere garantiti anche nel gruppo di trasmissione secondo la presente invenzione in medesimi vantaggi in termini di rapidità e precisione della cambiata, offerti dagli insegnamenti del brevetto EP 2705281.

Claims (11)

1. RIVENDICAZIONI 1. Gruppo di trasmissione (100) per un veicolo a propulsione idrostatica o elettrica comprendente: a. un albero di ingresso (1) collegabile ad un motore (101) del veicolo, b. un albero di uscita (2), c. una prima coppia di ingranaggi (11, 21) ed una seconda coppia di ingranaggi (12, 22) idonee a trasmettere il moto dall’albero di ingresso (1) all’albero di uscita (2) con differenti rapporti di trasmissione, d. un sincronizzatore (3) per innestare selettivamente la prima coppia di ingranaggi (11, 21) o la seconda coppia di ingranaggi (12, 22), e. un attuatore (4) del sincronizzatore (3) azionato idraulicamente e comprendente uno stelo (40) mobile assialmente all’interno di una relativa sede di scorrimento (5) lungo una direzione di scorrimento assiale (X), ed f. un circuito idraulico (6) preposto alla movimentazione di detto stelo (40), in cui detto stelo (40) comprende un allargamento (42) alloggiato scorrevolmente a tenuta in una rispettiva porzione (5A) di detta sede di scorrimento (5) così da definire due camere intermedie (52A, 52B), detto attuatore (4) comprendendo ulteriormente un elemento di riscontro (41) alloggiato scorrevolmente a tenuta in una rispettiva sede (54) adiacente alla porzione (5A) di detta sede di scorrimento (5) così da definire una prima camera di estremità (51), detto elemento di riscontro (41) essendo mobile in detta direzione di scorrimento assiale (X) in maniera indipendente da detto stelo (40) e definendo un fine corsa di detto stelo (40) per il suo spostamento lungo detta direzione di scorrimento assiale (X), una seconda camera di estremità (53) essendo definita in corrispondenza di un’estremità opposta (43) dello stelo (40) rispetto all’allargamento (42), detto circuito idraulico (6) essendo configurato in maniera tale da fornire a comando una portata di liquido operativo in una o più di dette prima camera di estremità (51), camere intermedie (52A, 52B) e seconda camera di estremità (53).
2. 2. Gruppo di trasmissione (100) secondo la rivendicazione 1, in cui detto circuito idraulico comprende una prima valvola a due posizioni (61) configurata per collegare a scarico la prima camera intermedia (52A) e la seconda camera di estremità (53) e fornire il fluido operativo alla seconda camera intermedia (52B) in una prima posizione operativa o per viceversa fornire il fluido operativo alla prima camera intermedia (52A) ed alla seconda camera di estremità (53) e collegare a scarico la seconda camera intermedia (52B) in una seconda posizione operativa, ed una seconda valvola a due posizioni (62) configurata per collegare a scarico detta prima camera di estremità (51) in prima posizione o per fornire il fluido operativo alla prima camera di estremità (51) in una seconda posizione.
3. 3. Gruppo di trasmissione (100) secondo la rivendicazione 1 o 2, in cui un lato di detta prima camera di estremità (51) è definito da una faccia (410) dell’elemento di riscontro (41), rispettivi lati di dette camere intermedie (52A, 52B) sono definiti da un rispettivo lato di facce contrapposte (420A, 420B) dell’allargamento (42) ed un lato di detta seconda camera di estremità (53) è definito da una faccia di estremità (430) di detto stelo (40).
4. 4. Gruppo di trasmissione (100) secondo la rivendicazione 3, in cui detta faccia (410) dell’elemento di riscontro (41) presenta area maggiore rispetto all’area di ciascuna delle facce contrapposte (420A, 420B) dell’allargamento (42).
5. 5. Gruppo di trasmissione (100) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto allargamento (42) comprende un’estensione (45) che si sviluppa assialmente in direzione opposta allo stelo (40).
6. 6. Gruppo di trasmissione (100) secondo la rivendicazione 3 o 4 e la rivendicazione 5, in cui detta estensione (45) definisce un’ulteriore faccia (450), l’estensione complessiva dell’area formata dalla faccia (420A) dell’allargamento (42) rivolta verso la prima camera intermedia (52A) e da detta ulteriore faccia (450) è pari all’estensione complessiva dell’area formata dalla faccia (420B) dell’allargamento (42) rivolta verso la seconda camera intermedia (52B) e da detta faccia (430) dell’estremità opposta (43).
7. 7. Gruppo di trasmissione (100) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto attuatore (4) è connesso tramite un supporto (44) al sincronizzatore (3) per l’azionamento dello stesso, detto supporto (44) comprendendo un braccio di azionamento (46) che aziona un elemento mobile (30) del sincronizzatore (3) per impegnarlo rispettivamente su un ingranaggio condotto (21) di detta prima coppia di ingranaggi o su un ingranaggio condotto (22) di detta seconda coppia di ingranaggi in modo da selezionare il rapporto di trasmissione desiderato.
8. 8. Gruppo di trasmissione (100) secondo una delle rivendicazioni precedenti, comprendente ulteriormente un dispositivo di rilevamento (7) che rileva la posizione assiale dello stelo.
9. 9. Gruppo di trasmissione (100) secondo la rivendicazione 8, in cui detto dispositivo di rilevamento comprende una coppia di elementi sensori che rilevano la posizione di rispettivi un elementi di riconoscimento associati allo stelo.
10. 10. Gruppo di trasmissione (100) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui detto circuito idraulico (6) comprende un pompa (60) che fornisce il fluido operativo ad una medesima pressione di lavoro ad uno o più di dette camere in funzione delle condizioni operative.
11. 11. Gruppo di trasmissione (100) secondo una delle rivendicazioni precedenti, in cui la seconda coppia di ingranaggi (12, 22) realizza un rapporto di trasmissione inferiore rispetto alla prima coppia di ingranaggi (11, 21) ed è collocata in posizione più distante dall’elemento di riscontro (41) rispetto alla prima coppia di ingranaggi (11, 21).